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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 310 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
biblica assume un valore strumentale, giacché la sequenza utilizzata da Kant - il progressivo passaggio dell’uomo dagli istinti naturali (nutri- zione, generazione) al govemo dellaragione e aH’attesa dell’awenire- ha come obiettivo di dimostrare che soltanto con la ragione l’uomo è in grado di superare i confini dell’animalità e che il vero scopo della desti- nazione umana è quello della socialità (Geselligkeit). Solo la ragione, infatti, puó indurre l’uomo a ritrovare in se stesso

la possibilità di sce- gliere un sistema di vita (.Lebensweise), di sottrarsi, cioé, all’obbligo di sottostare, come l’animale, ad un unico modello di vita. È in questa libertà dettata e guidata dalle mosse della ragione che stanno, come è ben noto ai lettori di Kant, l’origine del lavoro e la genesi del conflitto sociale, cioé i luoghi maggiormente visibili della costitutiva esperienza storica dell’uomo, della sua genesi awiata dai naturali istinti della con- servazione, della nutrizione e della

procreazione, del suo progressivo volgersi, con I’ausilio della ragione, a stadi sempre piú affinati della civiltà, fino a compiere l’ultimo decisivo passo (quello nel quale il sen- so della continuità della specie si intreccia con il senso della storia); la “consapevole attesa dell’avvenire” (Erwartung des Kiinftigen) 28 . Ma, come si è detto innanzi, il discorso kantiano si svolge lungo un doppio binario: quello della filosofia della storia (che è poi quello della evoluzione della cultura umana dalla

naturalità alla razionalità dispiegata) e quello della conoscenza storica 29 . Se si assume la possibilità della elaborazione di congetture sulle origini della storia, di ipotesi che ser- vano a colmare i vuoti e le lacune della narrazione, in un quadro, per cosi dire, procedurale e metodico e, dunque, non ai fini di una giustifi- cazione a posteriori della verità della rivelazione divina, allora il di- scorso mitico-fantastico sulle origini puó servire da supporto compara- tivo all’indagine scientifica

della storia. La coscienza storica delle ori- gini puó, allora, anch’essa essere misurata e valutata alla luce del pro- cedimento critico della ragione. Da questo punto di vista, se si guarda alla filosofia della storia - tanto sul versante della genesi, quanto su quello del futuro e dell’attesa dell’awenire, utilizzando anche lo stru- mento critico della congettura, allora si puó ben dire che la riflessione kantiana sulla storia non è estranea al canone criticistico, né alla costitutiva bipolarità

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Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 22 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
PREFAZIONE Su iniziativa dell’Accademia di Studi Italo-tedeschi di Merano e della cattedra di Storia della Filosofia II della Facoltà di Lettere e Filo- sofia dell Università di Trento, si è tenuto a Merano, in occasione della ricorrenza della morte di Kant, un seminario internazionale di studi intitolato a “Kant tra sapere scientifico e formazione umanistica. Co- noscenza filosofica, pratica e Critica del Giudizio ”. Ilavori si sono svolti dal 10 al 12 Marzo 2004 con la partecipazio

- ne di relatori provenienti dalla Germania, dall’Austria e dall’Italia, davanti ad un pubblico attento di studiosi, di collaboratori e di studenti del Corso di laurea in Filosofia dell’Università di Trento e delle istitu- zioni culturali, dellaformazione e della scuola dellaprovincia di Bolzano. Ha introdotto i lavori, alla presenza dell ’ambasciatore prof Luigi Vittorio Ferraris, il prof. Mario Signore dell’Università di Lecce, con una articolata relazione Alle radici del ‘pensare’. Kant e la domanda Che cos

è l Illumismo . Subito dopo sono intervenuti magistralmente il prof. Manfred Baum, presidente della Deutsche Kant-Gesellschaft, con una relazione sul tema “Kant e ilDe Officiis di Cicerone ”, e ilprof. Silvestro Marcucci, presidente della Società Italiana di Studi Kantiani, con una relazione dal titolo “Kant e la scienza moderna ”. Sviluppando con ricchissimi contributi questa duplice direzione morale e teoretica, hanno parlato sul tema Kant nel Novecento trafilo- sofia analitica, neokantismo e nichilismo

e svolte intorno a tracce e segmenti critici che prendevano in considera- zione testi e contesti storico-speculativi della riflessione kantiana. Sul senso della storia nel confronto tra Kant e altri autori, italiani e tedeschi, nellafilosofia del Settecento, sull ’immagine di Kant nelpen- XX

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Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 300 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
della consapevolezza che il “mondo civile” è stato fatto certamente dal- l’uomo. Ma non si tratta di una mera constatazione. II fatto che il mon- do della storia sia prodotto dalPuomo significa che se ne possono ritro- vare i principi dentro le modificazioni stesse della mente umana. Dun- que del mondo civile, del mondo morale, del mondo della storia, l’uo- mo non si limita soltanto ad avere percezione ed esperienza, ma anche e soprattutto conoscenza e scienza. Stanno qui le fondate ragioni

a ritene- re Vico l’iniziatore della moderna rivoluzione metodologica e gnoseologica volta a costituire un autonomo sapere della storia, dotato di propri principi conoscitivi, di propri metodi, di propri contenuti. Ac- canto e prima di Kant, Vico annuncia la rivoluzione copernicana della centralità del mondo umano finalmente liberato dai vincoli sistematici di una metafisica onnicomprensiva e di una cosmologia universalistica. In tale contesto speculativo generale si inseriscono le linee direttri

- ci della filosofia civile di Vico. Essa è imperniata non solo su una teoria generale della conoscenza (la relazione verum/factum), ma su una filo- sofia “pratica” della giurisprudenza che tenta consapevolmente di co- niugare la ragione e l’autorità, il vero della filosofia e il certo della storia 7 . Ciò che però domina la scena è ancora una volta la libertà e l’autonomia della natura umana, la quale, pur sotto la guida della Prov- videnza, è in grado di trasformare le passioni individuali in utilità

col- lettive, di guidare il lento processo di civilizzazione dalla ferinità primi- tiva alla socializzazione e alla comunità politica. Uno dei principali aspetti che aiutano a capire meglio la dimensio- ne “pratica” della filosofia vichiana é, indubbiamente, quello connesso alla finalità che viene assegnata alla storia. Anche se lo schema ciclico del movimento storico prevede sempre la possibilità della decadenza e della barbarie, tuttavia la vita delle nazioni è tendenzialmente orientata

a realizzare l’epoca della razionalità pienamente dispiegata, di una ra- gione, al tempo stesso, come principio di conoscenza e come principio di equità civile. Anche se, come è ben noto, Vico attribuisce alle epoche del senso e della fantasia, dei bestioni e degli eroi, una propria autono- ma capacità di interpretare il mondo e di fame la storia, è nelEepoca della ragione, nell’epoca degli uomini, che diventa possibile avvicinar- si quanto piú possibile allo stabilimento della verità e della giustizia

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Category:
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Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 68 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
e trascritte da Kant nei Metaphysische Anfangsgründe del 1786. Infatti nella terza parte di quest’opera, dedicata appunto alla meccanica, trat- tando delle tre leggi del movimento, egli definisce la prima come “leg- ge della sussistenza , secondo la quale “in tutti i cambiamenti della natura corporea, la quantità della materia nel tutto resta la stessa, non aumentata e non diminuita” 24 ; la seconda come “legge deirinerzia”, secondo la quale ogni cambiamento della materia ha una causa ester

- na” 25 ; la terza come “legge della reazione delle materie”, secondo la quale “in ogni comunicazione del movimento, l’azione e la reazione sono sempre uguali tra loro” 26 . Proseguendo nella sua analisi, Kant afferma anche che non c’é bi- sogno di grossi sforzi per capire che “queste leggi, e quindi tutti quanti i teoremi della presente scienza, rispondono esattamente alle categorie della sostanza, della causalità e della reciprocità, nella misura in cui questi concetti sono applicati alla materia

” 27 . Ed anche noi, dopo un attento esame testuale che non solleva difficoltà alcuna, possiamo af- fermare, usando le stesse parole di Kant, che “non necessita di nessuna ulteriore spiegazione la connessione di queste tre leggi della meccani- ca con i tre Grundsàtze derivati dalle categorie della relazione, cioé con quelle “analogie” dell’esperienza come vengono formulate e descritte nella seconda edizione della Critica della ragion pura. Infatti Kant af- ferma, a proposito della prima “analogia”, cioé del

“principio della per- manenza della sostanza”, che “m ogni cangiamento dei fenomeni la sostanza permane, e la quantità di essa nella natura non aumenta né diminuisce” 28 ; a proposito della seconda analogia, cioé del “principio della serie temporale secondo la legge di causalità”, che U tutti i cangiamenti avvengono secondo la legge del nesso di causa ed effet- to” 29 ', ed infine, a proposito della terza analogia, cioé del “principio del- la simultaneita secondo la legge dell’azione vicendevole

o reciprocità”, quel principio che ci interessa molto da vicino perché fondato su quella categoria di reciprocità oggetto delle nostre precedenti analisi, Kant conclude affermando che “tutte le sostanze, in quanto possono essere percepite nello spazio come simultanee, sono tra loro m un ’azione reci- proca universale” 30 . La corrispondenza anche testuale delle tre leggi della meccanica 42

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Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 171 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
38) Friediânder KGS XXV p. 472. 39) Collins KGS XXV p. 8, Parow ivi p. 243. 40) Friedlânder KGS XXV pp. 470-472. 41) Cfr D. von Wille, Lessico filosofico della Friihaufklàrung. Roma Edizioni dell’ateneo 1991 ie voci Pedanterie, scholastisch, Weltweiser. 42) Collins KGS XXV p.9. 43) Friedlande KGS XXV r p. 469. 44) Mrongovius KGS XXV p. 1210. Per il “senso stretto di pradenza” bisognerebbe forse ripensare le posizioni del secondo passaggio della “Fondazione della metafi- sica dei costumi

” pubblicata nel 1785, lo stesso anno in cui Kant tiene le lezioni trascritte in questo testo. Sul concetto di pradenza in Kant cfr C. Schwaiger, Klugheit heiKant. cit. e N. Pirillo, L’uomo di mondo cit. e G. Marini Figure di uomo politico tra sapienza e prudenza in D. Venturelli (a cura di) Prospettive della morale kantiana AcquiTerme, Editrice Impressioni grafiche, 2001 pp. 217-233. 45) Pillau KGS XXV p.733. 46) Friedlander KGS XXV p. 472, Menschenkunde ivi p. 856 e Mrongovius ivi p. 121 l.Kant

e la religione si potrebbe interpretare la mondializzazione pragmatica come processo storico del mondo dell’uomo animal rationabile, a cui ineriscono i conflitti multiculturali della morale e del- la religione-disciplinamento. Ad essi Kant accenna ripetutamente nelle trascri- zioni. Cfr sul tema della mondializzazione e la ripresa di Kant, J.Habermas: L’inclusione delFaltro Milano Feltrinelli-2000, F. Viola, Etica e metaetica dei diritti umani, Torino, Giappichelli, 2000, P. Singer, One World. L’etica della

globalizzazione, Torino, Einaudi 2003. 50) II mondo è inteso come un teatro (Schauplatz) su cui noi collochiamo le nostre esperienze. Cfr KGS IX p. 158. 51) AP par.40, guerra p.83, 42, 43 e 59. 52) Per la posizione di Marcucci cfr. S. Marcucci Alcune osservazioni sul rapporto etica —antropologia in Kant, in N. Pirillo. (a cura di), Ifilosofi e la città, Trento: Università di Trento. Dipartimento di scienze filologiche e storiche, 2002 pp. 257-272. 145

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Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 299 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
natura delle nazioni, ma ha bisogno anche dello strumento della filologia e della conoscenza storica per andare alle origini di quelle forme umane del diritto che, come è noto, si articolano lungo il percorso delle tre età del ternpo della storia: l’età degli dei, degli eroi, degli uomini. Si defini- sce, in tal modo, in maniera chiara il nesso tra filosofia e filologia, tra la scienza del vero e la coscienza del certo. I due ambiti mantengono, peró, una loro precisa autonomia, giacché non

delia coscienza umana costituisca Poggetto privilegiato della nuova scienza. La definizione che, all’inizio della sua opera maggiore, Vico dà della sua scienza - “teologia civile ragionata della provvedenza” 3 - chiarisce fino in fondo il suo carattere genetico, cioé l’idea di una analisi razionale dei modi attraverso cui il disegno provvidenziale si manifesta nei passi concreti della storia umana, a partire da quel fondamentale luogo d’ origine co- stituito dalla “sapienza volgare dei legislatori

”, cioé dalla sapienza dei fondatori delle nazioni civili. Anche il fondamento teorico della “filo- sofia dell’autorità” 4 , dunque, cioé di uno dei principali motivi che stan- no al centro della scienza nuova, ha la sua ragion d’essere nella connes- sione tra filosofia e filologia, tra l’uso, per usare l’espressione di Vico, delle “prove filosofiche” e quello delle “prove filologiche” 5 . II Vico filosofo resta convinto della necessità della ricerca filosofica del vero, ma ad essa deve affiancarsi

la funzione di accertamento della storia. Quest’ultima ha bisogno della ragione per confermare la presenza della verità nel mondo, ma a sua volta la ragione per svolgere il suo ruolo di regolatrice della società e moderatrice delle passioni ha bisogno della conferma volta a volta offerta dalla storia. Quando Vico — con una bellissima immagine poetico-letteraria — descrive, nell’esordio della Scienza nuova, l’apparire del lume di verità che squarcia il velo di tenebra 6 delle origini dell’umanità, parla

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Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 307 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
disegno della natura, raggiunge uno dei suoi punti massimi. La natura si avvale del conflitto originario che caratterizza il rapporto tra gli uomi- ni, le società e gli stessi corpi politici per giungere alLequilibrio ed alla sicurezza 20 . L’argomentazione viene ripresa anche nella Critica dei Giu- dizio. Le complicazioni e le contraddizioni introdotte dallo sviluppo della cultura (non solo il lusso e i suoi negativi effetti sulle condizioni sociali dell’uomo, ma anche il formarsi delle

abilità della vita, la Geschicklichkeit) derivano certo da una storicità originaria di conflitto e ineguaglianza. E, tuttavia, afferma Kant, “ciò che qui è raggiunto non è il nostro scopo, ma quello della natura stessa” 21 . La natura ha comun- que bisogno, per cosi dire, di una condizione formale e trascendentale di possibilità, rappresentata dal costituirsi dei rapporti interumani, dal profilarsi di una vera e propria “potenza legale” {gesetzmàfiige Gewalt), quella della “società civile”, cioé dal

luogo ove maggiormente si espli- cano le disposizioni naturali dell’uomo. Insomma- ed è questo ilpunto cardine intorno al quale ruota il ragionamento kantiano sul nesso natu- ra/storia - la tendenza finalistica della natura, proprio perché si pone come condizione formale di possibilità della storia umana, contiene già in sé la procedura di attivazione di quei processi storico-culturali attra- verso i quali i gruppi umani e le società politiche possono perseguire quei fini che la natura non puó

né garantire né proporre. L’aver, dunque, ricondotto il mondo della socialità e dell’abilità pra- ílca alla dimensione normativa della ragion pura comporta che la iden- tificazione del soggetto della storia non venga limitata alla sola dimen- sione epistemica e neanche solo a quella morale. Da questo punto di vista, la filosofia della storia, nella misura in cui si volge ai contenuti del progresso, ai fatti della civilizzazione, alle stmtture della società e della politica, non solo rappresenta

un oggettivo ampliamento di ció che è possibile considerare come soggetto della storia, ma costituisce una vera e propria condizione di possibilità dell’esperienza storica, qual- cosa di analogo alla funzione regolativa delle idee (esposta, come si è visto, nella Critica della ragion pura). Sono, in tal modo, divenute chiare le premesse che consentono a Kant di giustificare la plausibilità di un “tentativo filosofico” che miri alla definizíone e costruzione di una storia universale (Weltgeschichte) 281

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2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 298 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
sofica (quella, per capirci, che da Cartesio e Leibniz giunge sino a Wolff e Kant), capace di mantenere in un plesso unitario - grazie alla teoria gnoseologica della convertibilità e al rapporto tra l’intelligentia di Dio e la cogitatio dell’uomo - il verum della sapienza divina, il verum uma- no delle scienze fisico-matematiche e il verosimile delle strutture stori- che, etiche ed estetiche della realtà umana. Ritenere, come a me pare possibile, che la storia in Vico si presenti innanzitutto

come “problema filosofico”, significa che le premesse “metaflsiche” del suo pensiero 2 — lungo un percorso che muove da in- dubbie radici neoplatoniche e che preannuncia, sia pur in modo proble- matico, piú teoreticamente analogico che storicamente e filologicamente comparabile alcune future posizioni trascendentalistiche della filosofia europea - possono costituire le linee di una ipotesi di soluzione filoso- fica del problema del nesso tra verità, temporalità e fattualità. Da que- sto punto

di vista, l’interpretazione che propongo si basa sul convinci- mento che esisía un chiaro filo conduttore unitario tra la metafisica del De antiquissima italorum sapientia e la scienza storico-civile della Scien- za nuova. Tale filo è rappresentato, appunto, dalla ricerca di un princi- pio unitario di comprensione sintetica della realtà umana che è dato dalla corrispondenza tra le strutture della mente e il farsi della realtà, tra il pensiero e l’autonomo facere dell’uomo e delle nazioni, quand’anche

governato dal disegno della Provvidenza. La teoria vichiana della sto- ria - quali che siano i suoi limiti connessi alla formazione “tradiziona- listica” e platonico-cristiana del filosofo napoletano - si mostra nella sua straordinaria “modemità” proprio quando consapevolmente si pro- pone come scienza rivolta alla comprensione dei processi attraverso i quali l’umanità giunge alle forme piu articolate e complesse della vita storica e culturale delle nazioni. La successione delle età della storia

dell’umanità (quella degli dei, degli eroi e degli uomini) non agisce soltanto sul piano, per cosi dire, “diacronico” della storia, ma anche su quello “sincronico” delle funzioni e delle manifestazioni della mente in un continuo reciproco passaggio dal senso, alla fantasia e alla ragione pienamente dispiegata. La metafisica di Vico, cosi, non rinuncia ad utilizzare il lume della prowidenza divina per rendere piú salda la conoscenza della comune 272

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2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 77 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
N. Hinske, Frankfurt a.M.-Berlin-Bem-New York-Paris-Wien, P. Lang, 1993, pp. 123-146; Intelletto, funzioni logiche dell ’intelletto e “indeterminatezza ” dei con- cetti nelgiudizio estetico kantiano, in AA.VV, Philosophiaperennis. Erich Heintel zum 80. Geburtstag, hrsg. von H.D. Klein und J. Reicherstorfer, Frankfurt a.M.- Berlin-Bem-New York-Paris-Wien, P. Lang, 1993, Bd. I, pp. 101-111; Lintrec- cio di logicaformale e logica trascendentale nel §10 della “Critica della ragion pura ”, in “Studi

della “Criti- ca della ragion pura ” di Kant, cit., pp. 80-83). 17) Kritik der reinen Vernunft, ed. cit., p. 96; trad. it. cit., p. 99. 18) Ibid. 19) Op. cit., p. 97; trad. it. cit., p. 100. 20) Lezioni sulla “Critica della ragion pura ”, cit., p. 222. 21) L’Analitica trascendentale. Scritti inediti su Kant, in Opere, cit., vol. III, Firenze, La Nuova Italia, 1990, “Reciprocità”, pp. 120-146; qui p. 120. 22) Logica formale e logica trascendentale, vol. I: Da Leibniz a Kant [1957], II ed., Torino

, Edizioni di “Filosofia”, 1964, p. 174. 23) Ibid. 24) MetaphysischeA nfangsgriinde der Naturwissenschaft, Ak.A., Bd. IV, Berlin, 1903, p. 541; trad. it. Primi principi metafisici della scienza della natura, a cura di S. Marcucci, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Intemazionali, 2003, p. 104. 25) Op. cit., p. 543; trad. it. cit, p. 106. 26) Op. cit., p. 544; trad. it. cit., p. 108. 27) Op. cit., p. 551; trad. it; cit., p. 114. 28) Kritik der reinen Vernunft, ed. cit., p. 162; trad. it. cit

., p. 162. 29) Op. cit., p. 166; trad. it. cit., p. 166. 30) Op. cit., p. 180; trad. it. cit, p. 179. 31) In una lettera datata 28-31 dicembre 1787, nello stesso anno della pubblicazione della seconda edizione della Critica della ragion pura che usci nel giugno del 1787, e un anno prima della pubblicazione delia Critica della ragion pratica, Kant cosi scriveva allo “scolaro” Karl Leonhard Reinhold: “Io mi sto ora occu- pando della critica del gusto, la quale offre Fopportunità di scoprire un altra

specie di principi a priori, diversi dai precedenti. Infatti tre sono le facoltà del- l’anima: la facoltà della conoscenza, il sentimento di piacere e di dispiacere, e la facoltà di desiderare. Per la prima, ho trovato principi a priori neila critica delia ragion pura (teoretica), per la terza nella critica della ragion pratica. Ricercavo tali principi anche per la seconda, e, sebbene prima giudicassi impossibile tro- 51

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 78 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
varh, il procedimento sistematico, che mi aveva fatto scoprire nell’animo umano la divisione delle suddette tre facoltà [...], mi condusse su questa via; sicché io riconosco ora tre parti della filosofia, di cui ciascuna ha i suoipropri principi a pnori, che si possono mdicare e per mezzo dei quali si puó determinare con certezza Testensione della conoscenza possibile in tale modo: filosofia teoretica, teleologia e filosofia pratica, di cui certamente la seconda risulta piú povera di fondamenti

a priorr (Kant’s Briejwechsel, Ak.A., Bd. X, Berlin-Leipzig, 1922, pp. 514-515; i corsivi sono miei). Questo non significa peró che Kant, negli anni precedenti, non abbia prestato attenzione al problema della finalità nelia natura e, piú in generale, a quello della teleologia. Su questo tema delle concezioni kantiane della finalità dal 1755, con VAllgemeine Naturgeschichte und Theorie des Himmels, al 1781, cfr. S. Marcucci, Aspetti epistemologici della fmalità in Kant, Firenze, F. Le Monnier, 1975

, capp. I-III, pp. 21-133. 32) Kritik der Urtheilskraft, in Kant ’s gesammelte Schriften, herausgegeben von der Königlich Preufiischen Akademie der Wissenschaften (d’ora in poi Ak.A.) Bd. V, Berlin, 1908, p. 376. 33) La differenza tra “massima” e “legge” viene chiarita in maniera semplice da Kant allorché, ponendosi il problema sul piano della morale, afferma in una nota rimasta celebre: Massima è il principio soggettivo (das subjective Princip) della volontà; il principio oggettivo (das objective

Princip) [...] è la legge pratica” (Grundlegung zur Metaphysik der Sitten, Ak.A., Bd. IV, Berlin, 1903, p. 400). 34) Scarsa è sempre stata l’attenzione degli studiosi kantiani sulla “oggettività” di tale ftnahtà “formale” soggettiva, che a prima vista appare veramente contrad- dittona. Noi l’abbiamo invece sempre ritenuta importante e fondamentale e su essa ci siamo spesso soffermati nei nostri scritti. Cfr. S. Marcucci, Considera- zioni teleologiche sulle matematiche in Kant, in “Annali della Scuola

Normale Superiore di Pisa”, Serie II, vol. XXVI, 3-4, 1957, pp. 285-289; Aspetti epistemologici della finalità in Kant, Fírenze, F. Le Monnier, 1972, cap. IX § 2 (“Matematica e finalità matematica”), pp. 339-357; Kant e le scienze. Scritti scientifici efdosofici, Padova, Liviana, 1977, pp. 24-25, pp. 133-136; II signifi- cato “teonco ” dell'elogio di Kant a Platone nel § 62 della “Kritik der Urteilskraft”, in AA.VV, Sapienza antica. Studi in onore di Domenico Pesce, Milano, F. Angeli, 1985, pp. 364

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 304 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
azioni umane e nella loro conoscibilità. Anche se in un senso diverso — giacché il mondo della Lebens- und Welterfahrung si sottrae ai modelli della causalità propri della scienza della natura e riguarda la sfera della motivazione morale e dell’agire pratico - vi è per Kant un sapere stori- co fondato sulla determinatezza empirica della vita storica individuale. E a tale sapere si puó accedere attraverso gli strumenti peculiari della conoscenza storica che non servono soltanto a descrivere

e a narrare gli eventi, ma anche, e forse soprattutto, ad ampliare i confini della cono- scenza che l’uomo ha di sé e degli altri. Almeno a livello del saggio del 1784, la concezione della storia si muove ancora in uno spazio di oscillazione tra la regolarità della natura e delle sue leggi e l’ambito delEagire libero dell’uomo, tra la scienza di ciò che è regolare e Eintenzionalità di cio che si fonda sull’azione. Da un lato, vi sono quelle disposizioni naturali che predispongono l’indivi- duo

a uniformarsi al disegno della natura (altrimenti tutto sarebbe am- masso informe di eventi abbandonato alla follia e all’insensatezza), dal- l’altro vi è l’uomo stesso che con lo sforzo autonomo della sua ragione dev’essere in grado di individuare e perseguire quelle finalità della na- tura. Cosicché la stessa filosofia della storia - come Kant maliziosa- mente osserva nella recensione a Herder 15 - potrebbe assumere un si- gnificato del tutto diverso rispetto ad una pretenziosa “precisione logi- ca nella

determinazione dei concetti” o rispetto ad una “scrupolosa di- stinzione e dimostrazione dei principi” e configurarsi, piuttosto, soltan- to come una sintesi generale (umfassender Blick), una capacità di rinve- nire analogie. II che significa anche - quasi con una inconsapevole eco vichiana — capacità di mettere in campo, nell’uso di esse, forza immagi- nativa (Einbildungskraft) ed abilità nel cogliere l’oggetto della storia. Cosicché, è ben vero che vi è nella ragione umana una cosi grande 278

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 254 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
Ciò che accade è che la finitudine si fa esistenza. L’esistenza è precisa- mente la condizione di un ente finito che è consapevole della propria finitudine e che la colloca in un orizzonte infinito. Ponendo l’accento sul problema ontologico, anzichè su quello ontico, Kant anticipa un fon- damentale motivo della filosofia dell’esistenza e la critica della ragion pura tutta intera si qualifica come modalità di una ricerca ontologica toto coelo diversa da una filosofia empirica e del tutto

svincolata dalla pretesa di conoscere empiricamente il mondo. Sotto questo profilo ve- ramente la filosofia kantiana emancipa il pensiero dall’empirismo, sen- za peraltro approdare a un presuntuoso razionalismo. Ciò su cui Kant pone 1 accento è la finitudine di un ente capace di conoscenza finita e tuttavia proteso verso l’impossibile conoscenza dell’essere, e predesti- nato a fare della propria limitatezza il criterio e l’immagine della pro- pria forma. Heidegger stabilisce un rapporto di necessità fra

l’esistenza e la comprensione dell’essere: “L’esistenza non è possibile se non in quanto fondata sulla comprensione dell’essere”(Ivi, p.284). La questio- ne della metafisica fa tutt’uno con il problema di sapere che cos’è l’uo- mo. Oltre che essere l’animale chepossiede il linguaggio l’uomo è l’ani- male peculiarmente e necessariamente metafisico. II rapporto tra la metafisica e la finitezza si converte nel rapporto tra le possibilità di conoscenza finita dell’uomo e l’essere che può essere “detto” e com

- preso. Ne consegue che “l’instaurazione del fondamento della metafisi- ca si fonda su una metafisica dell’ Esserci”. Heidegger, dopo aver citato una lettera di Kant del 1781 al suo discepolo ed amico Marcus Herz in cui si afferma che l’approfondimento del tema della possibilità della metafisica contiene e configura una metafisica della metafisica, ribadi- sce che ia Critica della Ragion Pura non può essere interpretata come una “teoria della conoscenza”. Trattando della metafisica dell’esserci come

“ontologia fondamentale” Heidegger stabilisce una connessione tra due diversi profili: la metafisica è possibile e necessaria come mani- festazione della finitudine nella quale la conoscenza umana si costitui- sce; la questione dell’essenza dell’uomo in quanto necessaria per l’instaurazione del fondamento della metafisica “appartiene alla meta- fisica dell’esserci” (Ivi, p.287). Ma ciò che risulta con maggiore evi- denza, e che costituisce il nucleo centrale dell’intepretazione 228

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 251 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
ALBERTO GRANESE DUE INTERPRETAZIONI DELLA FILOSOFIA KANTIANA: “KANT EIL PROBLEMA DELLA METAFISICA ” DI MARTIN HEIDEGGER E SAGGIO SULLA “CRITICA DELLA RAGIONPURA ” (THE BOUNDS OF SENSE) DI PETER F. STRAWSON. La trattazione di un argomento kantiano - metafisica e ragion pura — potrebbe apparire come un pretesto per mettere a confronto due posi- zioni di pensiero fra loro nettamente distinte e in un certo senso non commensurabili. Si è infatti di fronte a due diverse modalità del filosofare: l’una

eminentemente “sintetica” (Heidegger) l’altra tipica- mente “analitica” (Strawson). II testo heideggeriano è caratterizzato dal ricorrente richiamo alla condizione finita dell’ente che si pone il problema della ragion pura e della metafisica.C’é una fase del pensiero tardo- heideggeriano in cui il filosofo della “Schwarzwaid” si orienta verso una liquidazione o un superamento della metafisica, peraltro ben diverso dall’ Überwindung carnapiano, ma nel momento in cui elabora le sue riflessioni sulla meta

- fisica kantiana egli non ha una tale intenzione. Già in quest’opera si colgono le premesse di ció che alcuni decenni piu tardi prenderà forma come critica dell’umanismo (il ben noto Brief del 1947).Si potrebbe dire che Heidegger svolge una critica della critica della ragione (pura) sostanzialmente diversa da quella che avrebbe potuto ispirarsi alla ra- zionalità e al razionalismo illuministici. Questa forma di anti-umanesimo teorico trova espressione e conferma quando Heidegger dichiara di es- sere

interessato a porre in connessione il problema della finitudine del- Tuomo e la metafisica del Dasein; con le sue stesse parole: “Abbiamo intrapreso la presente interpretazione della Critica della Ragion Pura al fine di mettere in luce la necessità, per l’instaurazione del fondamento della metafisica, di porre il problema fondamentale della finitudine nell’uomo”(trad. it., p.275). Heidegger ripete (al paragrafo intitolato “II problema della finitezza dell’uomo e la metafisica dell’Esserci”). La presente

interpretazione della CRP è stata intrapresa allo scopo di por- 225

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 128 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
2. Questo punto di estrema tensione del pensiero kantiano, dovuto al profondo abisso, sempre ribadito, tra i due domini della nostra facol- tà di conoscere, è attenuato in realtà dal filosofo grazie ad una soluzio- ne di compromesso che ha il suo punto nodale nella Soluzione crifica dell ’antinomia della ragionpura. Come in occasione del paventato con- flitto “fra la necessità naturale e la libertà nella causalità degli eventi del mondo”, anche adesso, infatti, il prefigurato diverbio tra virtú

e felicità ha modo di essere sventato attraverso un’attenuazione della radicalità della loro insita opposizione, ottenuta ammettendo la convenienza di una tesi “falsa non assolutamente , \ ma “solo in modo condizionato” (vale a dire compatibile con il presupposto del particolare “modo di esistenza dell’essere razionale” 18 ), che di fatto prepara il terreno per il “passaggio” da un dominio all’altro, enunciato di li a poco nella terza Cntica 19 . Beninteso, un passaggio che non puó consentire una vera

e propria interazione, e che dunque, in tanto non costituisee una vera e propria mediazione, in quanto è concepito da Kant in una direzione univoca: in un caso, dalla moralità dell’intenzione alla felicità (per l’ope- ra, inevitabilmente a noi oscura, di un “autore intelligibile della natu- ra ), e nell altro, dal dominio del concetto della libertà al dominio del concetto della natura, “dal modo di pensare secondo i principi dell’uno al modo di pensare secondo i principi dell’altro” 20 . Ma comunque

un passaggio che deve portare alla luce l’assunto dell’esistenza di “un fon- damento delYunità tra il soprasensibile, che sta a fondamento della na- tura, e quello che il concetto della libertà contiene praticamente” 21 . Che a tale fondamento corrisponda per Kant il eoncetto di una finah- tà della natura è cosa troppo nota per insistervi. Anche perché a interes- sarci qui non è il problema della possibilità di giudicare quest’ultima “in analogia con l’arte” e, per conseguenza, dell'“esperienza come

sistema per il Giudizio” a ffonte dell’“inquietante, infinita diversità delle leggi empiriche”, e dell’“eterogeneità delle forme naturali” (sulla qual cosa insiste particolarmente la Prima Introduzione) 22 , ma quello della reazio- ne alla stessa infinità come allo strapotere della natura da parte di chi deve awertire per altra via come “sublime nella natura umana”, non solo il fatto di “essere determinata immediatamente ad agire da una legge pura della ragione”, ma finanche “rillusione di considerare

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 364 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
Riassunto in lingua italiana RUDOLF LAN GTHALER IL ‘CONCETTO COSMICO DELLA FILOSOFIA’ DI KANT E LA ‘GERARCHIA DEI FINI DELL’UOMO’ Kantha distinto il “concetto cosmico della filosofia”, in quanto “scien- za dei fini ultimi della ragione umana”, dal “concetto scolastico della filosofia”. Nel “sistema” e nell’ “ordine dei fini” che - nell’ambito del primo concetto — la filosofia, in quanto legislatore della ragione, è chia- mata a elaborare, Kant dispiega la specifica posizione delTuomo come

essere cosmico di ragione”. Si puó intendere il confronto kantiano con taü problemi anche come il tentativo — che regga a un autoesame critico della ragione - di operare una differenziazione sistematica del concetto di “umanità”, la quale trova espressione anche nella sua idea di una “unità sistematica dei fini in questo mondo delle intelligenze”. Mediante tali temi, che mirano alla “determinazione completa delFuomo”, si tratta, in primo luogo, di rispondere - sullo sfondo di una misurazione critica

dello spazio della ragione, e in una differenziazione precisa della gerarchia del- le pretese teoretiche e pratiche della ragione - di rispondere, dunque, alla domanda che chiede cosa possa significare, per l’uomo, ü fatto di orien- tarsi razionalmente nel pensiero e nell’azione. In tale prospettiva, è innanzitutto necessario richiamare la caratte- rizzazione della posizione dell’uomo nel mondo come “fine ultimo del- la natura” e come “fine ultimo della creazione”, nonché le relative

de- terminazioni della cultura, del diritto e della morale; allo stesso modo, deve essere ricordata la connessa distinzione tra, da un lato, i fini che l’uomo, in quanto “animale razionale”, ha, e, dall’altro, quelli che egli “deve avere”. Inoltre, devono essere esaminate attentamente quelle differenziazioni che stanno alla base della caratterizzazione kantiana dell’etica come “sistema dei fini della ragion pura”; in tal modo, si di- spone di un filo conduttore per poter apprezzare adeguatamente i diver

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 303 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
sua conoscibilità al di fuori di ogni modello teologico e metafisico e, per l’altro, del rapporto tra l’effettualità degli eventi storici e la loro comprensione razionale. La metafisica, nel senso appunto di una “metafisica della mente umana”, diventa, come è stato opportunatamente osservato 11 , il motivo fondamentale dell’opera vichiana, già delineato nel Liber metaphysicus e, poi, definitivamente elaborato nella Scienza nuova. E si tratta di una metafisica del tutto particolare, che non

rientra ormai piú nelle classi- che tipologie che piü tardi Kant avrebbe sottoposto a critica demolitrice, giacché essa é, fin dall’inizio, una “metafisica della mente umana stori- ca”. II punto di vista cartesiano è totalmente rovesciato, giacché il solo criterio di evidenza della verità, basato sulla coscienza del cogito, non è capace di fondare la scienza umana che, proprio per questo, ha bisogno di radicarsi in una metafisica della mente nella quale si costruisce la necessaria interazione di vero

e fatto, razionalità e ingegno, critica e topica. 3- Nel complesso degli scritti kantiani dedicati alla filosofia della storia 12 se appare indubitabile la presenza di non pochi motivi derivati dalia cultura illuministica, è altrettanto indubitabile il delinearsi di una posizione critica ed autonoma tanto sul versante della teoria filosofica della storia (e dei suoi nessi con la teoria della conoscenza come con la teoria della libertà), quanto su quello delia definizione di un ambito specifico della

scienza storica. Veniamo al primo dei due versanti. È certamente significativo che il saggio suWIdea di una storia universale si apra con il chiarimento di Kant sulla peculiare conoscibilità della storia 13 . Essa trova il suo speci- fico oggetto nella “libertà del volere” e nelle sue manifestazioni, cioé le azioni umane. È ben vero che le azioni umane, considerate nel loro essere anch’esse fenomeni naturali, sono determinate da leggi naturali universali e che, dunque, la storia cerca di scoprire, nel

caos e nella molteplicità delle azioni e degli eventi, un ordine riconoscibile come “uno sviluppo continuo” delle originarie disposizioni della specie uma- na. Ma anche questa ricerca di ció che Kant chiama “filo conduttore di un disegno della natura” riferita al mondo dell’uomo ha una sua parti- 277

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Category:
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Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 472 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
tica essenza del conoscere fosse rintracciabile nel pensare, nel giudica- re: la verità è il carattere fondamentale del conoscere: Come questi preconcetti abbiano impedito di penetrare nel cuore dell’ope- ra, qui non si puó e non si deve ulteriormente dire. Ma per un corretto approc- cio all’opera è importante avere sempre presente questa situazione. In genera- le 1 interpretazione neokantiana della Critica della ragion pura ha portato a sottovalutare l’elemento fondamentale della conoscenza

umanad’intuizione. L’interpretazione kantiana della scuola di Marburgo si spinse tanto oltre da espungere come un corpo estraneo l’intuizione dalla Critica della ragionpura. Trascurando in tal modo l’intuizione, anche il problema dell’unità dei due elementi, dell’intuizione e del pensiero, o meglio: il problema del fondamento di possibilità della loro unione, fu posto in modo distorto, se pure venne seria- mente posto. Tutti questi fraintendimenti della Critica della ragion pura, che ancora oggi circolano

in varie versioni, hanno avuto questo risultato, che il significato di quest’opera, riguardo all’unico problema autenticamente posto in essa, al problema cioé della possibilità di una metafisica, non venne esatta- mente valutato, tanto meno posto in modo creativo e produttivo 15 . Come spiegare, in base a quanto detto, che nonostante la ricono- sciuta rilevanza dell’intuizione per la conoscenza, Kant abbia insistito tuttavia nella indagine sul pensiero? Qui la originalità, e forse un po’ la forzatura

, della interpretazione di Heidegger secondo eui il motivo di tanta insistenza è «semplice», quanto “illuminante”: proprio perché Kant, in opposizione alla metafi- sica tradizionale, aveva posto in rilievo Tintuizione come momento cofondante della conoscenza umana, urgeva il bisogno affinché il pen- siero fosse “liberato dalla sua pretesa preminenza, dal suo esclusivo valore” 16 ; si trattava di determinare e fondare in modo nuovo Tessenza del pensiero. Lo stesso Cassirer d’altronde riconosce che

Heidegger, insistendo sulla importanza della capacità d’immaginazione, abbia in qualche modo sfatato quella interpretazione della Critica secondo cui il filosofo di Königsberg avrebbe “inventato” artificiosamente la dottrina dello schematismo, con Tintrodurre la Einbildungskraft solo per ragioni per cosi dire di “simmetria” o di “architettonica”: 446

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Books
Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 100 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
stante alcune esplicite dichinrazioni, viene argomentâtci nellu Festredc non tanto in consonanza con le posizioni di Rickert e della Wertphilosophie neokantiana, quanto piuttosto in consonanza con le posizioni di Ernst Troeltsch e di Max Weber) 7 , Becker sa bene che essa appare ai contemporanei la meno plausibile, e ció í4 in considerazione delfestraneità a Kant (o meglio dell’ostilità a Kant)” non della “filoso- fia specialistica , ma dello “strato colto” del popolo 8 , che è completa- mente

permeato dalTimpetuosa corrente della filosofia della vita la quale é, e ancor piú si percepisce come radicalmente anti-kantiana. “II vasto mondo degli uomini colti - Becker infatti scrive - che si aspetta dalla filosofia una visione del mondo, nonostante tutto il suo anelare a una nuova forma, non è stato in grado di scorgere nella dottrina della forma quella fonte d’acqua vitale che Kant stesso, con la propria dottrina, rap- presentó inpassato per l’anelito del suo tempo (...). Le sorgenti di ener

- gia cui attingono le visioni del mondo dei nostri giorni - e intenzional- mente non dico la filosofia dei nostri giomi - risiedono altrove. Ció che Kant ha rappresentato ad esempio per Schiller, si collega per gli uomini dotati d una cultura letteraria del ventesimo secolo ai nomi di Nietzsche, di Bergson e forse anche di Dilthey. Le loro tracce si incontrano aperta- mente o nascostamente laddove si affronta davvero l’ampia letteratura della visione del mondo e dell’anelito alla vita

, si incontrano nella piú alta lirica del presente cosi come nel piú povero tentativo di spiegazione scientifico-naturale del mondo. Da queste e da altre fonti non letterarie viene alimentata l’ampia corrente che come filosofm della vita inonda lo strato colto del popolo tedesco nella sua interezza: o meglio si puó dire che tale corrente addirittura lo sommerga spezzando ogni argine del pensiero concettuale (...). I maestri del pensiero kantiano si difen- dono a ragione da questa marea tanto illogica quanto

elementare. “La filosofia della vita ha bisogno àQM&forma della vita per essere filosofia della vita, e deve nel contempo rigettare ogni forma stabile per rimane- re filosofia della vita”. Mediante questa formulazione Rickert 9 cerca di dimostrare l’impossibilità scientifica della filosofia della vita alla moda. Ed è certamente già un presupposto di Kant che “ai concetti dell’intel- letto rimane sempre inaccessibile la pienezza degli Erlebnisse reali nel- la toro molteplicità e dunque la realtà vera

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 309 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
delizla delle filosofie della storia otto-novecentesche - dei nessi tra na- tura e cnltura, bensi anche l’antica e sempre ricorrente questione della sua genesi, colta a partire dai progressivo passaggio (e si tratta di uno schema ben noto già fissato ad esempio da Vico) dalla fase deH’istintualità e ferinità a quello dellaragione dispiegata, daüa naturalità alia libertà. È questa la questione posta al centro delle Congeiture sul- l ’origine della storia (1786). In questo saggio la “modemità

della con- cezione kantiana della storia non si lascla scorgere soitanto nel palese tentativo di sottoporre a critica le tradizionali Impostazioni erudite sulle favolose origini dell’umanità, bensi soprattutto nella chiara opzione (ed anche a tal proposito si potrebbe richiamare l’antecedente vichiano) a favore di un equiiibrato rapporto tra I’uso filologico-euristico delle con- getture 25 e le ipotesi interpretative suggerite dalla ragione filosoflca. II punto di vista kantiano è piü che espiicito

: la storia è innanzitutto espe- rienza deli’agire politico, comunitarlo e sociale deli’uomo e la sua ori- gine è segnata dail’ingresso della ragione nella vita dell’umanità. La congettura, allora, puó certo essere utile come “esercizio dell’immagi- nazione e della ragione”, ma non puó in alcun modo sostituire la storia vera e propria, che altro non è se non quella deli’evoluzione progresslva delia civiltà umana dallo stadio naturale-istintuale a quello della ragio- ne dispiegata. “Mostrare eome

la libertà si sia sviluppata dalie disposi- zioni originarie proprie della natura umana è tutt’altra cosa che scrivere la storia del cammino di questa libertà, cosa che solo puo farsi su docu- menti autentici” 26 . II testo biblico (i primi libri del Genesi) viene, nel saggio del 1786, utilizzato da Kant come traccia ermeneutica utile a fissare una serie di congetture suH’origine della civiltà umana, un lasciarsi andare, per un momento, alle “ali della fantasia”, senza, tuttavia, mai smarrire il filo

conduttore delia ragione e dell’esperienza. E ció per il semplice e fon- dato motivo, almeno nella prospettiva che è propria della visione kantiana dell’origine della storia, che la ragione umana non si radica in un pre- supposto stadio naturale, né nella mera presa d’atto dell’esistenza uma- na. Essa, per cosi dire, è fatto costitutivo deli’uomo “adulto, già tutto formato, non piü bisognoso delle cure materne” 27 . Qui la congettura 283

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 166 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
tende una capacità relativa all’uso di mezzi nella natura. La prudenza è invece una capacità o scienza relativa al raggiungimento di ciò che ci si è proposti, nell’uso dell’abilità naturale di cui sopra o nell’utilizzo di altri uomini per i propri scopi. A tal fine mi devo servire però di ciò che è com- prensibile a tutti ed interessa tutti. Ogni indicazione pragmatica, dunque, rende prudenti. La scienza del mondo mira non all’abilità ed alla conoscen- za della natura, ma alla prudenza nel

senso stretto del termine” 44 . Nella trascrizione Pillau la differenziazione tra abilità e prudenza, tra pratico-speculativo e pratico- pragmatico, entra a comporre la stessa antropologia. La conoscenza dell’uomo, si legge, è definita come spe- culativa, quando l’indagine antropologica viene svolta ai soli fini della conoscenza, per “soddisfare la brama di sapere dell’intelletto” (Verstand). E pragmatica, quando l’indagine è svolta in vista dell’utile, dell’inte- resse, di un giudizio, di una

scolastica”, che non rie- sce, come aspirava Platner, a connettere il medico o l’uomo della scuo- la, della tecnica e l’uomo del mondo, l’intersoggettività concreta 46 . Nel- l’orizzonte scolastico non è lo studio della natura, la storia naturale, che entra a far parte della scienza del mondo, della storia dell’uomo, ma è la scienza del mondo, la storia dell’uomo, che entra a far parte della storia della natura. Intelletto e giudizio sono indicativi della diíferenza tra 1’ approccio pragmatico di Kant

e l’approccio speculativo di Platner in quanto nel primo è il giudizio che orienta la tecnica. Nel portare l’opposizione tra speculativo e pragmatico nell’antro- pologia stessa, Kant fa l’esempio della geografia fisica, nella quale alle cose viene assegnato un posto localmente e non nel concetto. Lo studio della natura in quanto conoscenza locale si legge in Friedlânder “appartiene alla prima parte della scienza del mondo”. La seconda parte è la scienza dell’uomo, considerato, peró, non per il suo 140

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Category:
Philosophy, Psychology
Year:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Page 502 of 648
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XXIII, 619 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Location mark: II 341.268
Intern ID: 611988
nozione fichtiana di produktive Einbildungskraft'. cercheremo, seppur in maniera succinta, di porre in rilievo il significato della rielaborazione fichtiana deH’immaginazione a partire dai testi kantiani, testi nei quali la dottrina della transzendentale Einbildungskraft riceve diverse confi- gurazioni ed è motivo di notevoli rifacimenti. A questo proposito è da rilevare che due sarebbero le principali tendenze interpretative: da un lato, come ha sostenuto Pareyson, si parla di una “diretta

derivazione della prima Dottrina della scienza dalia Critica del Giudizio di Kant”, poiché ció spiegherebbe anche “gli entusiasmi dei romantici per la Dot- trina della scienza, sulla quale essi si formarono e che considerarono quasi come il loro manifesto” 5 , dalkaltra si preferirebbe vedere una con- tinuità, una diretta derivazione deirimmaginazione produttiva fichtiana dalla Critica della ragion pura, e quindi si noterebbe un originale svi- luppo speculativo di Fichte sul piano propriamente teoretico

6 . Potremmo affermare che la rielaborazione fichtiana dell’immagi- nazione trascendentale venga effettuata tenendo soprattutto conto dei risultati della prima edizione della Kritik der reinen Vernunft (1781), nella quale Kant poneva l’immaginazione come “radice comune” ma a noi sconosciuta (unbekannte Wurzel) dei due ceppi della conoscenza (sensibilità ed intelletto), facoltà fondamentale dell’anima umana (Grundvermögen der menschlichen Seele)\ e che tuttavia Fichte svi- luppi anche sul piano speculativo

quella che era la caratteristica essen- ziale dell ’ immaginazione nella Critica del Giudizio, ovvero la nota costitutiva della libertà, della libera schematizzazione: la ricerca gene- tica della Kritik del 1781 e la libera schematizzazione costituirebbero, dunque, i concetti fondamentali dei testi kantiani da cui Fichte trasse ispirazione per la sua originale rielaborazione della dottrina dell’imma- ginazione. Una delle principali tesi sostenute da Julius Drechsler riguardo la concezione fichtiana

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