Trento ed il Trentino 113 ■ % La fontana dallo stile barocco, un po’ rigonfio e frondoso, del secolo scorso, attira subito l’attenzione, tanto di chi vuol entrare in Duomo, per la porta laterale — antico e mirabile portale a colonnette svelte-c sottili, dovuto, dicesi, ad Adamo d’Aurogno, uno dei maestri costruttori del tempio, morto nel 1212 — quanto di chi vuole attraversare la piazza onde osservare da vicino gli affreschi delle Case ai Portici. Questa fontana, di vari marmi, formata da tre
, ,il vandalismo umano vi avevano man mano arrecati. Le due Case dette ai Portici, volte verso il Duomo, son pure parte rimarchevole di questa piazza. La loro architettura è quella delle case più comuni nel periodo del rinascimento, coi tetti dalle grondaie fortemente sporgenti, coi portici sottostanti ad arco assai dilatato. La singolarità di queste due case, che la nostra incisione rappresenta benissimo, sta negli affreschi dei quali si veggono tuttavia larghe impronte. Michelangelo''Mariani, nell’antico
libro: Trento con il Sacro Concilio ed altri notabili, edito nel 1672, di queste pitture già allora esistenti, parla così: « Sono le pitture di questi luoghi di città assai lodevoli: ma cedono a quelle, che stanno « in faccia della Torre di Duomo su la piazza, dove in gran varietà parlano le figure a scurcio,- « motto e geroglifico, rispondendo quelli che scherzano sulla Torre stessa e dirimpetto ». —■ Delle pitture della Torre non si hanno più traccie: queste delle due Case ai Portici, sono abba
stanza malandate, ma ancora intelligibili. Credesi sieno dovute al pittore vicentino, ben noto nell’arte veneta, Marcello Fogolino. La piazza contempla il Duomo dalla sua fiancata destra: che dopo tutto, architettoni camente,-fuori dell’abside é la parte migliore dell’edificio, come quella che ne mostra la linea svelta e ad un tempo grandiosa. La facciata, propriamente detta, dà su d’una piccola piazza attigua alla piazza maggiore: ma non è gran cosa,-oppressa specialmente, come la si vede dalla