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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 140 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
loro il senso dell’esistenza, ovvero ció per cui per loro la vita è desiderabile, è in questo che essi vogliono trascorrere il loro tem- po in compagnia degli amici. È per questo che alcuni bevono insieme, altri giocano insieme ai dadi, altri fanno ginnastica e cacciano insieme o fanno filosofia insieme (synphilosophousin), e che trascorrono insieme le giornate, ciascuno dedito a ciò che ama piú di tutto nella vita: volen- do, infatti, vivere insieme con gli amici, fanno e mettono in comune le cose

in cui, secondo loro, consiste la vita. Quindi l’amicizia dei cattivi risulta perversa (infatti, essendo instabili, mettono in comune cose catti- ve e diventano perversi rendendosi sempre piú simili gli uni agli altri); l’amicizia, invece, degli uomini virtuosi è virtuosa, e cresce col loro frequentarsi. Si ritiene, poi, che diventino anche migliori col mettere in atto l’amicizia, cioé correggendosi a vicenda; essi, infatti, si modellano l’uno sull’altro, imitando le qualità che loro piacciono

» 23 , Da questo brano, l’unico di tutto il corpus aristotelicum in cui com- pare il verbo synphilosophein (letteralmente «confilosofare»), risulta che i filosofi, cioè coloro per i quali il far filosofia è ciò in cui consiste la vita, amano «confilosofare», cioé fare filosofia insieme con gli amici, e confilosofando accrescono la loro amicizia, ed in tal modo si correggo- no reciprocamente, e diventano quindi migliori, non solo come uomini, ma anche, si deve supporre, come filosofi, cioé fanno una filosofia

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 369 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
ed abbattuti? Guardate, una profonda angoscia vela i loro volti, ma non li sfigura, Cosi le anime piú nobili esprimono il loro dolore. Essi piangono forse per un amico amato e perduto, che era simile a loro per virtü.’» E viene la risposta di Orione, altro Serafino: «’Essi sono i santi discepoli, o Selia, che il Redentore scelse come suoi confidenti. Oh come siamo beati anche noi, noi che il Maestro pregó di essere loro custodi ed amici! Infatti noi vediamo sempre con quale dolce affabilità Egli si confida

con loro, come li ammaestra e con quali divini discorsi apre loro la porta dei piú profondi misteri, come dipinge loro la 341

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 62 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
idee; né può escludersi che il diletto e l’utile ne siano soltanto l’impulso. Tuttavia una piú profonda e disinteressata esigenza spirituale ci lega a certe opere e a certi autori, pochi se non proprio uno solo, cui ritorniamo per un bisogno di luce e di umano conforto con immutata fedeltà nel corso degli anni. Né solo ascoltiamo la loro voce ma, come dialogando con loro, veniamo svolgendo la nostra vita intellettuale e morale quasi sotto il loro sguardo, e scriviamo e operiamo come se da loro

saggezza comune, aprono interessanti squarci sulla società e i costumi del tempo nel loro modo di concepire e vivere l’amicizia. Nei distici di Teognide, ad esempio, la serie dei precetti concernenti I’amicizia (non bisogna essere amici dei cattivi, i quali sono traditori; il numero degli amici deve essere ristretto, perché solo l’amico fidato par- la alle nostre spalle non diversamente che in nostra presenza; il vero amico è prezioso, specie nei tempi di discordie e lotte politiche, quando

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 645 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
quaerebatur, sed sola regnandi libido. Nostrorum autem omnes labores, omnia pericula, omnia denique inflicta suscepta est pro deo, pro fide proque augenda Christiana religione». 15 (A Greci e Romani poco im- portava della giustizia o di qualsiasi segno di valore, a loro interessava solo l’avidità di potere. Noi invece ci siamo fatti carico di tutte le dif- ficoltà, i pericoli, le controversie e l’abbiamo fatto per Dio, per la fede e per la diffusione della religione cristiana.) Vi è l’orgoglio

di possedere doti di cui gli antichi erano stati portatori, ma che i popoli che a loro seguirono non riuscirono a mantenere. Da qui la convinzione di essere giunti al momento in cui la nazione germanica deve uscire dalla mino- rità e dar prova delle sue intrinsiche virtü. Ma per giungere a questo bisogna conoscere la propria storia. Ai Tedeschi mancano gli storici. Le esagerazioni cui era giunto il Bebel nel decantare l’identità della nazio- ne sono un segno in questa direzione. La mancanza di fonti

a Germanis accepta callide texerunt». (Cosa potevano raccontare i Greci dei Germani se non favole? I Romani per parte loro, impegnati com’erano a pensare alla loro gloria, non solo hanno esaltato le loro imprese ma si sono premurati anche di tacere prudentemente tutte le sconfitte subite ad opera dei Germani.) II tutto rigorosamente in latino. 16 Lo sforzo sembra essere quello di mostrare che anche i Tedeschi hanno titolo per potersi occupare delle proprie vicende storiche in quanto non piü «barbari

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 438 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
sommi beni e che puo esistere soltanto tra buoni: si evita nuovamente l’unilateralità stoica di non vedere il buono che nel sapiente, la cui sa- pienza praticamente non viene raggiunta da nessun uomo. Non man- cano gli esempi di uomini del passato e del presente di Roma, che sono da considerarsi buoni per la loro lealtà, integrità, il loro senso dell’egua- glianza, la loro magnanimità, e che furono privi di sfrenata passione, di smisuratezza, temerità. Hanno vissuto secondo la natura umana (razio

- nale) che ci esorta alla vita buona. La natura crea nelle diverse forme di vita comune, forme di amicizia corrispondenti che sono tanto piú strette quanto piú strette sono le forme di convivenza. c) Segue la definizione: «In verità, Lamicizia non è altro che un per- fetto accordo su tutte le cose divine e umane, accompagnato da benevo- lenza e da amore» (cap.6). In questo modo supera tutti gli altri beni (ricchezza ecc.) conferendo loro solo cosi il loro valore. A proposito dei motivi che conducono

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 370 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
virtü immortale e la rende piü accessibile rivestendola di esempi tolti dalla vita degli uomini, ed innalza cosi all’eternità il loro cuore sensibi- le.’» Ed è una maniera di rendere concreta, elevandola a un superiore livello, la categoria dell’amicizia come dallo stesso Klopstock teorizza- ta, sede anzitutto della rimozione di ogni mistero. E Orione prosegue: «’Öh quanto impariamo! Come il Suo esempio ci rende migliori e ci invita a seguirlo! Selia, se tu potessi vedere ogni giomo Lui

e la Sua divina amicizia e la Sua nobile vita degna dell’Eterno Padre, il tuo cuore si struggerebbe in un ineffabile rapimento! ’» 15 E Selia: «’Gli uomini che si scorgono là sulla collina sono dunque i dodici, i santi amici del Redentore, coloro con cui i serafini stessi vorrebbero cambiarsi, anche a prezzo dell’ immortalità? Siate benedetti! Ne siete ben degni, voi Im- mortali! Gesü li ama come fratelli.’» 16 Nella regione dove dimorano le anime prima della loro incarnazione gli angeli si rattristano

al pensiero dei molti che, passata l’innocenza della giovinezza, profaneranno la loro vita nel peccato. E il serafino Elim: «’Su di esse, fin da prima del giorno infelice della loro nascita, i serafini piangono, con sospiri di amicizia celeste, lacrime fraterne, che gli uomini non sanno versare.’» 17 II diseepolo Lebbeus, afflitto per la morte del Signore, alterna nello stesso contesto le due invocazioni: «’O divino Maestro’» e «’O Amico divino’». 18 Piü oltre Pietro, che ha rinnegato Gesü come predetto

Giovanni e Gesü è detta «santa» 21 . Ma è lo stesso Re- dentore a quahficarsi amico e fratello: «’Mio Padre mi guarderà dal tro- no ove anche io sedevo. Mi guarderanno i Serafini e molti testimoni tra coloro per cui io muoio! Benvenuta, o morte, per gli eredi della vita eterna! Creatore degli uomini e nello stesso tempo amico di essi, io se- devo rivestito di splendore alla destra del Padre! Ora sono diventato loro fratello!’» 22 E tale è chiamato anche da quelli che egli ha redento: «’Essi vengono

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 363 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
simbologia desunta dalla pastorale greca, i rit- mi erano almeno in parte di stampo oraziano (non a caso Lange fu uno dei tanti che fra il 5 600 e il ’700 anche in Germania si fregiarono del titolo, invero immeritato, di «novello Orazio»), i toni erano tenuti a li- vello di costante nobiltà, tutto sommato quindi mancavano gli elementi per una poesia chiaramente personalizzata, Inoltre, e soprattutto, sia Lange sia Pyra non si elevavano dalla medietà del loro tempo, e Pyra poi mori giovanissimo, a 29 anni

nn tema allora sentito, e sentito proprio nei termi ni da loro assunti, di gioiosità serena e compiuta e di ideale preferenza su ogni altro sentimento, in spirito latamente religioso. A creare questa favorevole atmosfera, ormai alla metà del secolo XVIII, cooperavano in singolare convergenza i due movimenti culturali che risultano i meglio assecondati e i piú produttivi, cioé il pietismo e l’illuminismo, Movimenti diversi alla loro radice, inoltre almeno all’origine temporalmente sfasati, seguiti

e sviluppati per tramiti fra loro assai disomogenei, pietismo e illuminismo trovano il loro punto forte d’incontro nel sentimento e, specie per il pietismo, ancor prima nella professione dell’amicizia, tanto fortemente sentita e caratterizzante da giungere infine col risultare anche sinonimo di fratellanza. Sia per il 335

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 143 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
: «A causa dunque del piacere, a causa dell’utile, è possibile che anche i cattivi siano amici tra di loro» (1157 a). Ma per quanto riguarda la vera amicizia, ovvero quella tra i buoni, Aristotele è categorico nell’escludere da essa i cattivi, affermando che «é inconcepibile che degli uomini convenienti siano amici coi cattivi e che chi non è né l’uno né l’altro, lo sia con chicchessia», in quanto «amici per se stessi è chiaro che lo sono solo i buoni; i cattivi infatti non godono di loro stessi, se non

incomincia e che cosa intendiamo per fare un inizio. Intervento del Prof. Pietro MAGNO: La precisione che ritengo di fare e che è già stata sottolineata questa mattina e ripresa anche alla fine dell’ottima relazione del prof. Berti, riguarda la concezione che avevano i popoli antichi sull’amicizia. Vi era infatti una differenza notevolissima tra la loro concezione e quella che si puó scorgere in certi comportamenti attuali. Leggo a tal proposito nelVEtica Nicomachea al capitolo IV del libro VIII

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Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 368 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
riflessioni che muovono dalla cadueità della vita, dall’idea che tutti coinvolge della morte, ma che poi si dilatano verso la prospettiva d’un vincolo amicale che rimane perenne e incorrotto. A tal fine Klopstock comunica a Ebert l’angoscia d’un incubo: tutti gli amici, quelli gioiosa- mente a uno a uno ricordati nella precedente ode, ritornano qui in una frettolosa e incupita elencazione che li figura tutti ormai scomparsi, e al mondo sono rimasti solo loro due: «Ebert, che cosa siamo noi

allora, noi due abbandonati! Forse un ferreo destino lascia noi qui piü a lungo di tutti loro? E se poi muore anche uno di noi due (il mio pensiero contur- bato si trascina via sempre piü ricolmo di tenebre!), se muore anche uno di noi e ne rimane allora uno solo; se sono io quel solitario; e se anche quella che mi ha già amato e che continuerà ad amarmi, riposeranno le sue tenere ossa; se io saró solo, solo al mondo, abbandonato da tutti; allora tu, etemo spirito, tu, anima creata per l’amicizia

composizioni giustamente piü fa- mose di Klopstock, la piú breve ode DerZUrchersee, del 1750, a ricordo di una gita sul lago appunto con amici. II poeta esprime la propria gioia di essere con loro, di poter godere con loro della bella natura, del buon vino, di potersi elevare, come poeta, al di sopra del contingente caduco. E al centro del canto, anche qui e forse piú che altrove, c’é la felicità arrecata dall’amicizia, la fortuna di poterne godere che si espande al di là del presente pur tanto

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 533 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
nell’esperienza non corrispondono, naturalmente, in modo univoco, allo schema ideale; esse rappresentano piuttosto caratteri intermedi di cui Kracauer fomisce una descrizione fenomenologica puntuale. Ciò che le accomuna è Tinteresse e la dispo- nibilità di due individui a porre in relazione reciproca alcuni aspetti co- stitutivi del loro essere, in vista di un superamento della loro «esistenza contigente»(SA, 78). «I migliori spiriti del nostro tempo» (SA, 48) - scrive Kracauer - asse- diati dalle multiformi

esigenze del presente e poco inclini a risolversi in una mera riproduzione della confusione del mondo, ricercano, in una nuova attenzione rivolta alla vita interiore, di dare forma unitaria alla loro esistenza e di creare cosi le condizioni di fondazione di una «vera cultura»(SA, 48). L’amicizia è dunque una forma di relazione, un modo di abitare il mondo, in cui si esprime una «nuova moralità»(SA, 48). Ciò che viene messo in gioco nella relazione d’amicizia é, in qualche modo, anche la ricerca della

verità, dell’assoluto. Nel dialogo dell’ami- cizia la verità non è tuttavia un oggetto del sapere, del sapere imperso- nale della scienza: l’assoluto non puó essere attinto se non in rapporto a quell’ultima certezza degli uomini che riguarda l’insopprimibile alterità del loro essere. Dopo il dialogo, nessuno dei due è lo stesso di prima, poichè in esso è stato superato quello stato di definitività in cui i con- tenuti della conoscenza vengono semplicemente asseriti e contrapposti l’uno all’altro

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1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 257 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
forma di confraternite sovraregionali in collegamento con un ordine oppure una chiesa, sia anche come associazioni locali a struttura consorziale. Bisogna sottolineare che specialmente nella Germania meridionale, dopo le forti restrizioni dell’autonomia delle corporazioni, anche le as- sociazioni artigianali furono chiamate confraternite, volendo cosi ren- dere palese il loro carattere apolitico. Le loro attività si limitarono quasi esclusivamente all’ambito religioso, e per questo motivo

è difficile di- stinguere queste confraternite da altre non limitate a una certa categoria professionale e cioé aperte a tutti i credenti. Con la maggiore importanza acquisita dalle confraternite, aumentó anche la considerazione riservata ad esse nella letteratura teologica del tardo Medioevo e la riflessione teologica sulla loro natura e la loro fun- zione socializzante. Fra gli autori di testi specifici emersero il teologo Gabriel Biel di Tubinga ed un confratello di Martin Lutero, I’eremita Johannes

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Page 503 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
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Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
brevissima digressione egli si era limitato a raccomandare con insistenza di esser guardinghi nella elezione degli amici «perchè la ragion vole che di quel- li che sono con stretta amicizia e indissolubil compagnia congiunti, sia- no ancora le volontà, gli animi, i giudici e gli ingegni conformi», e cosi amici «ignoranti e mali» inevitabilmente proiettano anche su di noi la loro immagine e se ne può «acquisir o perdere la reputazione». II pro- blema anche per lui è posto soprattutto dall’esterno, attento

, ma è anche piü fragile e superficiale. Tra questi, perchè un rapporto di amicizia si in- stauri e si mantenga «secondo T valore e i meriti», è opportuno che le persone siano «estimate e nobili, e conosciute per bone (che tra loro ciascuno sia) cortese, umano, liberale, affabile e dolce in compagnia, officioso e diligente nel servire e nell’aver cura dell’utile ed onor loro, cosi assenti come presenti, sopportando i loro difetti naturali e sopporta- bili, (...) non si anteponendo mai agli altri con

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Page 445 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
ma deve essere attuata ancora nella vita e nelle azioni, rimanendo cosi sempre un principio esigente, morale, pratico. La separazione deH’«idem» dall’«ipse» non sembra giustificata, se recuperiamo il loro significato originario. II sé come l’essenza dell’uo- mo significa il modo del suo essere sostanziale, incluso l’essere-con-sé dell’anima spirituale in identità permanente. Ció viene espresso precisa- mente dal concetto «idem». Nella dottrina tradizionale dei cosidd. tra- scendentali, ogni

significato. Del resto, il loro comune equivalente greco è l’uni- co termine TauTÓv. Si puó domandare se l’interpretazione ermeneutica dell’identità per- sonale, come identità storico-biografica e relazionale al tu, renda giusti- zia pienamente alla realtà pratica; infatti, affinché si formi un io indivi- duale nella vita di un soggetto, questo deve già essere con sé fin dall’ini- zio o avere una unità-identità ontologica. Inoltre, lo stare in relazione con altre persone richiede da ciascuna persona

di essere se stessa (Selbststand), nel senso ontologico tradizio- nale. (Heidegger scioglie questo come Selb-stand in un processo stori- co). Una forma importante della relazione intersoggettiva è l’amicizia, nella quale «vogliamo bene» all’amico come a noi stessi. Ció si spiega soltanto con la concezione tradizionale secondo cui il «bene», che gli amici si augurano vicendevolmente, è un bene comune identico a loro, a eausa della loro essenza comune e delle virtú basate su essa. La proposi- zione

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 444 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
tempo: esso è il loro presupposto causale. Come l’essere è diverso da ogni movimento, cambiamento ecc.., cui appartiene il tempo, cosi an- che l’essere sostanziale è diverso da ogni durata temporale. Vi è una analogia tra l’atto dell’essere delle altre cose e l’atto dell’es- sere con cui l’uomo esiste e l’anima spirituale in lui, che è data e presen- te a se stessa. Se si togliesse questa analogia dell’essere, allora non ri- marrebbe nulla piü in comune tra le altre cose e lo spirito

. La posizione modema ignora 1’intellegibilità e l’analogia dell’essere di tutto il reale, sia degli oggetti che del soggetto. Certamente l’esserci dell’uomo è molto diverso da quello delle altre cose, eppure vi è qualcosa di analo- gamente comune tra di loro. Intanto l’atto dell’essere, con cui l’anima spirituale è presente, non puó essere lo sviluppo storico dell’uomo; infatti, affinché un ente si svi- luppi, deve essere già qualcosa cioé certi principi o cause. Queste sono, nelle cose della natura

soggetto, dunque a ció che appartiene a loro per sé, in modo necessario e specificatamente universale, secondo le loro cause costitutive. Queste sono, nell’uomo, corpo e anima spirituale. Lo stesso vale per la persona che è nient’altro che l’uomo in quanto individuo. II sé dell’uomo, che si trova soprattutto nell’anima spirituale, non è per- tanto impersonale. Come tale potrebbe apparire soltanto quando si ridu- cesse la persona all’io individuale, ma una tale concezione finirebbe nell’individualismo

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 495 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
si vogliono fare a sé amiehe per av- vicinarsi solo ai buoni e ai virtuosi, né illudersi che i cattivi possano mutare i costumi in loro radicati; soltanto per piccole pecche si puó, con prudenza, aiutare l’amico ad emendarsi. E sempre occorre avere ben presente che le colpe dell’amico gettano ombre e disonore anche su chi lo frequenta. È insistente la preoccupazione per l’immagine propria che può essere offuscata o intaecata da inopportune frequentazioni. È neces- sario dunque esaminare attentamente

le persone, le loro abitudini ed i loro comportamenti, ma anche i loro.gesti involontari, le loro reazioni, 467

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 61 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
mente a quelle ove l’impulso passionale non sia invigilato dalla guida della ragione e illuminato da una idealità morale, Nella fanciullezza, e in quei comportamenti degli adulti che ne rical- cano l’orme, non solo la mancanza di un razionale discemimento della virtü rende impossibile un rapporto dalla configurazione etica, onde le amicizie fanciullesche sono da rubricarsi fra quelle nate dalla ricerca del piacevole - un piacevole, in questo caso, momentaneo, che determina il loro rapido

amicizia, nome a questo proposito frequente nella tradizione ascetica e mistica e, nella forma greca, vulgato dal titolo di un famoso libro devozionale. Anche in altri casi del resto la relazione intersoggettica sussiste in linea ideale, come nell’amicizia che matura tra noi e personaggi mai direttamente conosciuti o anche del passato, di cui ci sono familiari le opere e, attraverso le opere, la loro vita, il loro pensiero, il loro mondo interiore. Un tale rapporto non sempre puo dirsi di amicizia

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 64 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
bito del vissuto alcuni modi di realizzare questo rapporto ritornano, ri- proponendosi pur nella varietà dei tempi e dei costumi, mentre altri de- clinano e scompaiono, lasciando di sé nella memoria storica o nella fi- gurazione artistica l’immagine di un quid irripetibile. Aila poesia, ad esempio, resta affidato nel suo aspetto piú suggestivo il ricordo del legame amoroso tra le fanciulle educate nel thiaso di Miti- lene alla musica, al canto, alla danza, sotto la guida di Saffo. Nella loro

vita, tra gli anni della puerizia trascorsi nella casa patema e gli anni che le attendevano nella casa maritale, si interponeva il periodo di questa paideia, in cui la loro sensibilità si apriva alla bellezza e all’arte e si espandeva nel libero moto dei sentimenti. Perché nel thiaso i rapporti non erano vincolati dalla legge del sangue, quindi dalla necessità, ma s’intrecciavano con indipendenza di impulso e di scelta, conformi alla condizione essenziale dell’amicizia. Che l’amicizia, onde

si legavano tra loro o in mutuo scambio con chi le iniziava al mondo della bellezza e degli affetti, trascorresse nell’amore o variamente vi s’intrecciasse è testimoniato dalla poesia di Saffo, anche a non forzarne la portata in senso romantico. Sulla passione fisica urgente sino allo spasimo, sulla nostalgia della separazione e del riffiorante ricordo si impone, infatti, l’elegante misura dell’arte e il contrappunto della funzione costruttiva di quella comunanza pedagogica, di cui era centro il valore

estetico con la sua innocente sacralità. La purezza affettiva assorbe in sé e riscatta dai richiami oscuri del sangue, non respinti ma trasfigurati, un sodalizio in cui la femminilità in boccio trovava la sua libera e ideale espressione. AU’insegna della virtú militare si colloca un altro esempio di amici- zia erotica offerto dai Greci e celebrato dai loro storici: quello della le- gione tebana, la sacra schiera, formata, secondo la tradizione, da Gorgi- da con trecento uomini scelti e rifornita

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 78 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
la riflessione classica su questo tema, non senza spunti originali, acuti nel loro scettico disincanto (le osservazioni misogine sulla impossibilità di un rapporto amichevole con le donne e sul carattere illusorio della sua possibilità nel matrimonio); all’argomentare, non proprio incisivo e coinvolgente, del dialogo tas- sesco II Manso, A mano a mano che si giunge ad epoche a noi piú vicine, nonostante l’amicizia torni a stimolare la riflessione di filosofi e moralisti, ad offri- re materia alla creazione

suo inconscio il timore di un eventuale ritorno: giunti i popoli all’estremo del loro civil amore, poiché «a guisa di bestie si erano accostumati di non ad altro pensare ch’alle particolari loro utilità di ciascuno ed avevano dato nell’ultimo della dilicatezza o, per me’ dir, dell’orgoglio, a guisa di fiere, che, nell’essere disgustate d’un pelo, si risentono e s’infieriscono, e si, nella loro maggiore cele- brità o folla de’ corpi, vissero come bestie immani in una somma solitu- dine d’animi

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