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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Giurisprudenza, politica
Anno:
1937
¬Il¬ Monte Grappa : guida storico-turistica.- (Sui campi di battaglia ; 2)
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Pagina 76 di 172
Autore: Touring Club Italiano / Touring Club Italiano
Luogo: Milano
Editore: Touring Club Italiano
Descrizione fisica: 123 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Monte Grappa;s.Historische Stätte;s.Weltkrieg <1914-1918>;f.Führer
Segnatura: II 213.265
ID interno: 350243
S. Francesco, Col d’Asdaga, Melette di Gallio, Val Franzela, M. Fior e M. Tondarecar), sul versante sinistro di Val S. Felicita fino alla vetta del Grappa, e sul costone dei Colli Alti fino al Col Mo- schin. La strada, divenuta pianeggiante, attraversa una breve gal leria in roccia, sotto Col Cavraro, per la quale era stata predispo sta l’interruzione con fornelli da mina tuttora esistenti; continua quindi tortuosa dominando i dirupi di V. S. Felicita che abban dona definitivamente

in corrispondenza di V. delle Tessare (11* svolta) per circuire da sud il Colle Averto e affacciarsi improvvisa mente sul Canale di Brenta. Il visitatore riceve qui una delle impressioni più forti e piace voli, perchè la bellissima vista sulla profonda valle, fin quasi a Vaistagna, sugli scoscendimenti del Col Moschin, sulle ondula zioni rincorrentisi degli altipiani fino al M. Verena, al Portule e allo Zebio, in una luce tutta nuova e tutta soffusa dell’azzurro del la lontananza, è indimenticabile. Con lieve

salita si raggiunge in breve il Campo di Solagna: bella vista, (1020) con l’albergo omonimo aperto tutto l’anno, mo desto ma buono (14 camere - 18 letti) situato al bivio della rotabile che, costeggando per l’alto il Brenta, e mantenendosi pianeggiante, conduce al Col Moschin; una sua deviazione, dopo pochi passi, si dirige a S. Giovanni, Colli Alti, Col Caprile. Ili tratto: Campo di Solagna - Cima Grappa. La strada, dapprima in leggera discesa, s’inoltra per la verdeg giante valletta del Campo

; oltrepassati a sinistra i ruderi di un ci mitero di guerra c lasciate sulla destra, successivamente, la carra reccia di guerra per Col Campeggia (bivio presso un roccione con appostamento per mitragliatrice in caverna) e la rotabile di arroc camento di Val dei Lebi (passante sul rovescio di M. Oro-Colli Vecchi - M. Meda fino a C. Ardosetta), s’addentra nella Valle di S. Lorenzo, tagliando a mezza costa, tra rinascenti faggete, le pen dici orientali di Col del Gallo. Lungo sarebbe enumerare tutti i ricoveri

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Giurisprudenza, politica
Anno:
1937
¬Il¬ Monte Grappa : guida storico-turistica.- (Sui campi di battaglia ; 2)
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Pagina 68 di 172
Autore: Touring Club Italiano / Touring Club Italiano
Luogo: Milano
Editore: Touring Club Italiano
Descrizione fisica: 123 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Monte Grappa;s.Historische Stätte;s.Weltkrieg <1914-1918>;f.Führer
Segnatura: II 213.265
ID interno: 350243
di ardente amor patrio. Essa infatti pone sotto i suoi occhi, nel più evidente e persuasi vo dei modi, le pagine di gloria, di tenacia e di fede scritte col sangue e con la morte per l’esistenza di un grande popolo, chiama to a grandi destini sul più grande campo di battaglia che, dagli Altipiani, si stende, per il Piave, fino all’Adriatico. Gli mostra, tut to intorno, i segni incancellabili della dura guerra combattuta per oltre undici mesi in difficilissime condizioni: le molteplici linee tortuose

di trincee intersecantisi, le caverne, le piazzuole d’arti glieria, i ruderi delle case e i resti di baraccamenti, le mulattiere e le piste dirette in ogni senso, le cicatrici biancheggianti prodotte dagli scoppi delle granate, le giovani piantagioni che tornano ti mide a rinverdire zone già un tempo coperte di folte boscaglie poi completamente denudate, fino al grandioso Monumento Ossario dominante l’immenso campo di battaglia, in un tripudio di luce, dalla Nave del Grappa. Questa strada — km. 30,7

ve sacro e i Lolli Euganei, fino alla lontana, luccicante laguna di Venezia. Questa strada inoltre consente, al primo percorrerla, di formarsi un’idea abbastanza esatta della conformazione complessi va, strutturale e geologica del massiccio montano e, insieme, della sua caratteristica funzione strategica. E al visitatore questa strada, che non ha pari al mondo, accen de l’animo di commozione e di fiero entusiasmo, suscitando ricordi di strenui ed eroici combattimenti e destando fremiti

da Lassano (km. 26,5 da Romano Al to) alla vetta — è percorribile per autoveicoli di qualsiasi tipo e con sente lo scambio in qualsiasi punto; ha una larghezza di 5-6 m. (più ampia nelle curve), pendenze non superiori al 9 %, fondo ar tificiale in macadam, manutenzione regolare da parte dell’ammini strazione militare. Il transito peraltro rimane interrotto, tra Campo di Solagna e Cima Grappa, dal mese di dicembre al maggio a causa della neve che, in taluni punti, si accumula per l’azione del vento

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Libri
Anno:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Pagina 107 di 200
Autore: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 200 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.579
ID interno: 330479
nutrito di moschetteria, ed assaliti con tal energia e vigore che dovettero rinculare e ritirarsi di nuovo a Brusacco. Sul campo restarono molti morti e feriti di ambe le parti. Le cose resta rono cosi fino al 20 ottobre ' quando i Francesi dai nostri con un violento fuoco furono cacciati fino alle Piazze, ove molestati da nuovi ripetuti attacchi da parte dei nostri, si tennero fino al 1 novembre. Temendo di venire del tutto sloggiati da Pine, in detto dì si concentrarono e scesero a Segonzano per

si combattè gagliardamente a fuoco da ambe le parti per tutto il giorno, senza che nessuna potesse cantar vittoria. Senonchè in sulla sera i Francesi fatti furiosi si slanciarono contro gli avversarli alla bajonetta, e lo fecero con tanto impeto, che quelli furono costretti rinculare lasciando sul campo molti morti; e dovettero alla sopragiunta notte se peggio lor non avvenne. Non si sco raggiarono tuttavia, e la mattina del 5 (4?) ricevuti rinforzi, assalirono il nemico mettendolo in fuga ed inseguendolo

fino a Trento, ove il giorno antecedente orasi dovuto ritirare an che il grosso dell’esercito davanti agli Austriaci fatti forti e minacciosi per i rinforzi ricevuti specialmente dai Bersaglieri del Tiro lo tedesco. Nella notte fra il 4 ed il 5 Novembre l’ar mata francese abbandonò anche Trento e si ritirò fino a Gal liano per aspettar.là gli Imperiali ; i quali la mattina del 5 erano

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
1826
Dell'origine dei Sette e Tredici Comuni e d'altre popolazioni alemanne abitanti fra l'Adige e la Brenta nel Trentino, nel Veronese e nel Vicentino : memoria
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Pagina 49 di 148
Autore: Giovanelli, Benedetto / del C. Benedetto Giovenelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 113 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II A-2.412
ID interno: 150726
sola destra riva dell’ Adige fino a Brentonico: quindi fuori (3) Nella ricchissima raccolta , clic ben dirsi può un tesoro di cose Tren tine , regimata con istudio e dispendio gran dissimo dal Consigliere Aulico e Presidente sig. D, Ant. Mazzetti havvi di molti documenti originali compro vanti y almeno interpolatamente, la giurisdizione dei Fesco vi di Trento , nominatamente sopra Avio, Bren- tonìco, due parti del monte Baldo , Pilcanie; in gene rale dall' Adige fino al Campo di Campione del lago

' r 5 sidevarsi come luogo della giurisdizione Ecclesiastica Tren tina fino a che ignoti avvenimenti da quella il trassero, e lo sottomisero al Vescovo Veronese, Infatti cosi è- Pale semente si ha da Fra Bartolommeo, scrittore del secolo xm che la valle Bagarino, in cui sono notoriamente compresi e Avio e Brentonico, apparteneva alla Chiesa di Trento: cosicché in luogo d’essere « manifesto da tempi immemo- » r ah ìli che la diocesi veronese si dilatasse nel territorio j) Trentino sino

di Garda, Biva, Arco eco, dall' anno 11 l\!\jìno al i 3/|0* essendo però questo , a che alluse quella mia no ta censurata dal sig. C. d., cosi non credo di dover qui internarmi in questo campo, riservato d'altronde con più ragione al sig. Moschini.

6
Libri
Anno:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Pagina 109 di 200
Autore: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 200 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.579
ID interno: 330479
Trento e dell’arrivo a Ravazzone ancora il 28 dei Francesi, per non cader prigioni — trovandosi ora mai chiusa la via per Rovereto — la notte medesima che le varono il campo gli Austriaci, benché notte buja e di fitta piog gia, essi Fiemmesi dovettero fuggire per le montagne di Terra gnolo per alla volta di Folgaria ove pervennero la sera dei 29 con una marcia senza fermata, ed avendo lasciato in Vallarsa alcuni di loro ammalati. Essendo ancora in Vallarsa pote rono vedere coi propri occhi le due

armate mimiche schierate una di-fronte all’altra al ponte di Ravazzone, e la notte se guente gli Austriaci a levar il campo e ritirarsi, ciò che nei nostri mise lo spavento. — In Folgaria speravano riposarsi la notte e rimettersi dalla stanchezza della lunga e disastrosa mar cia; ma appena acquartierati lo squillo di tromba li chiamò a „progredire per non restar prigionieri, che i Francesi eran già sopra Galliano. Laonde, i più, ancor la notte prendendo la via di Castel Beseno, la mattina dei

30 arrivarono a Trento, dove- che altri colti dal sonno dovettero fuggire il giorno seguente per le montagne di Lavarone. A Trento non trovarono gli Au striaci comeche questi si erano ritirati fino a Lavis. e da Lavis fino verso Salorno; e perciò si sbandarono su pei colli della città, di Gardolo e di Me ano per riunirsi lassi, avviliti e male in arnese in sulla sera. Il giorno seguente, 31 gennaio, si ritirarono fino ' a Bedol, da dove furono sloggiati la mattina del giorno seguente dai Francesi che gli

avevano inseguiti, e respinti fino a Bru- sacco ove opposero per tutto il giorno gagliarda resistenza; ma in sulla sera perdettero anche quella posizione colla morte di quattro dei loro. Dopo questa disfatta le tre compagnie Riccabona-Sighele- Betta rimpatriarono, doveche la .Compagnia Barbolin fece sosta

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 206 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
e Poatcngo alcune spingarde onde mole stare i nemici e nel castello e nelle vedette. Fino dal 7 febbrajo , per Aprica, erano dal veneto giunti in Valtellina quattro squadroni di cavalleria e ventuna compagnie di fanti, soccorso che quella repubblica spediva all’ armata della lega. Commissario della cavalleria veniva Alfonso Antonino, c soprasfava alla fanteria il colonnello Pietro Melandra tedesco. Perchè i soldati spagnuoli trincerati in Campo molestavano i mappatori ed altri operai occupati a ristorare

. Dall’ altra parte marciarono Cristofaro Rosenroì e Giovanni Andrea Costa per la Valle dei Ratti sopra creoja con cento moschettieri, onde, superata quella scogliera, cacciare gli spagnuoli dalla piccola altura in cui de cresce il monte sopra Campo , e che per retta linea, molestare potevano quei del Ruvinelìa in Vico. Perchè questo consiglio potesse compirsi, dovevasi al far del giorno scaramucciare verso Canapo ; ma ciò venne fino alle ore dieci protratto. Stavano ben collocali a Vereeja due

cannoni, scaricati i quali sessanta volle, dovevasi venire all’ attacco. L 5 accesso da Vico a Campo non era che per calli ingombri di sassi ed orridamente ripidi. Cinque compagnie del Vaubecourt, ottocento soldati Albanesi a stipendi di Venezia, seicento del reggimento Salici e sessanta corazzieri francesi a cavallo , ma che in queh-i fazione combattere dove vano a piedi, e finalmente cento cavalleggieri tra francesi ed albanesi, ecco le forze della lega che volcvansi impegnare per aprirli la via

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
¬Il¬ Trentino e la prima invasione francese : (1796 - 1797)
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Pagina 38 di 54
Autore: Salvaro, Vittorio / Vittorio Salvaro
Luogo: Riva del Garda
Editore: Miori
Descrizione fisica: 53 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: L'Eco del Baldo. 1905
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1796-1797
Segnatura: I 129.795
ID interno: 65722
sui. Lessini 6- si> concentrò] parte alla Corona e parate a Rivoli. Dopo- la .battaglia- di Nove i repubblicani pen siono di b-vare chetamente il campo, ed: ali’An ge rea n- venne. Bitta di ritirarsi sopra Vicenza senza essere molestato, ma il Proverà, incalzò sempre il Massena e a Seal da ferro,. in, uopi scontro,, gii imperiali, ri uscirono, vincitori non solo, ma colla baionetta .cacciarono., i francesi fino, ad-, Ospitai etto ove successe un. altro fatto Tarme.- favorevole agli austriaci

*; Alwinzy il- giorno 8. arili va va io Vicenza ed ii A trasportava il suoi quartier generale a Moa- tebeilo. Le sue-, avanguardie; si stendevano., fino a Villano va- p ì ccola terra si tu ata sull * Al-po ne . a m ezza strada trai V.cenza e Verona. Se a questa mosse del maresciallo austriaco avesse corrisposto anche il vincitore Davvidowirz e non si fosse fermato a Rovereto e Mori, ma avesse ricacciato il.nel. mico a Verona oppure dietro la linea del Mincio, 1 francesi certo si sarebbero trovati a male

passo, «4 anche stavolta la loro salvezza la dovettero alle tarde mosse ■ degjii avversari, . IL giorno li le avanguardie austriache che si erano spinte fino a Z. Martino B. A, vennero dai Repubblicani ributtati fino a Calcherò, ove,, il la $ a ingaggiò una battaglia. Tenevano i francesi Lavagno ed Illasi nel 'mentre gli austriaci occu pavano Strà di Caldiero, Caldiero e Colognola —’ sa. ^

10
Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1901
¬La¬ lotta per l'autonomia ed i partiti nel Trentino : appunti storici e considerazioni
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Pagina 35 di 79
Autore: Riccabona, Vittorio / di Vittorio Riccabona
Luogo: Trento
Editore: Zippel Ed.
Descrizione fisica: 76 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Partei ; z.Geschichte 1870-1900<br>g.Trentino ; s.Autonomie ; z.Geschichte 1870-1900
Segnatura: II A-563
ID interno: 102343
. Ormai tutti quelli che non ac cettavano il nuovo dogma della cooperazione modellata sulla pa rola d' ordine delle canoniche, venivano messi all’ ostracismo, e tutti i primi fondatori, benché preti, dovettero ritirarsi. Con tale lunga ed intensa preparazione, il, partito intran sigente cercava di mettere salde radici in paese. Però nel campo politico propriamente detto mai osò fino ad ora avanzarsi riso lutamente. • Nella grande questione dell’ autonomia serbò nei primi anni una sibillina taciturnità

. La Voce cattolica pronta sempre ad at taccare il partito dell’astensione, non volle però mai aprire l’animo suo a riguardo del progetto dei deputati sull’autonomia. Questo fu il motivo per cui i clericali intransigenti mai riuscirono ad eliminare dal campo il partito, dei conservatori na zionali che francamente si confessarono patrioti, e ciò ad onta che quelli fossero numericamente assai piu forti. \ Ecco una prova evidente che la forza dei partiti non sta { 'sempre nel numero degli aderenti, ma più

assai nel valore mo- ; rale dell’ idea. Politicamente parlando la Voce Cattolica fino ad ora non ebbe influenza sugli avvenimenti del Trentino.

11
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Giurisprudenza, politica
Anno:
1937
¬Il¬ Monte Grappa : guida storico-turistica.- (Sui campi di battaglia ; 2)
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Pagina 111 di 172
Autore: Touring Club Italiano / Touring Club Italiano
Luogo: Milano
Editore: Touring Club Italiano
Descrizione fisica: 123 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Monte Grappa;s.Historische Stätte;s.Weltkrieg <1914-1918>;f.Führer
Segnatura: II 213.265
ID interno: 350243
CAPITOLO SECONDO ITINERARI PER PEDONI A) DALLA STRADA PEDEMONTANA MERIDIONALE (DA POVE A PEDEROBBA) ALLA CIMA GRAPPA. 1. - Pove (o Romano) - Campo di Solagna - Monte Coston - Monte Grappa. Uscendo da Bassano dalla Porta della Grazie, si segue la carroz zabile per Trento con vista sulle propaggini dell’Altipiano di Asia go, a sinistra, e del Grappa a destra, separati dalla profonda inci sione del Canale di Brenta. Prima di giungere al km. 4 si volta a destra, si attraversa l’abi tato di Pove

dette. Di qui si prosegue a Nord per l’Osteria del Campo di Solagna. Da Ca’ Marchi all’Osteria del Campo minuti 40 circa. Dal Campo di Solagna al Grappa (ore 2,30-3) è conveniente se guire la strada Cadorna (vedi pag. 50) che può essere abbreviata usufruendo di qualche scorciatoia nei pressi del Monte Coston e poco dopo il Cason di Meda. 2. Campo di Solagna - Col del Miglio - Col Caprile - Col della Berretta - M. Asolone - Grappa. E’ un’escursione piuttosto lunga, ma tuttavia assai interessan

te come quella che consente di visitare in un sol giorno tutte le nostre linee del massiccio del Grappa ad oriente della Cima, fino al Col Moschin.

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Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
-1884
Programma dell’I.R. Scuola Reale Superiore Elisabettina di Rovereto ; 25. 1883/84
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Pagina 16 di 85
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: 84 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: c.Rovereto / Scuola Reale Elisabettina ; f.Bericht
Segnatura: II Z 117/25(1883-84)
ID interno: 477612
richiede il trasporto dell’unità di elettricità da un punto P, ad mi altro punto P 2 entro un campo elettrico ha per misura la dif ferenza dei potenziali nei detti due punti. Difatti, essendo indipendente questo lavoro dalla via che viene percorsa nel portare Funità d’ elettricità dal punto P, al P 2 , si può condurla ad un punto fuori del campo impiegando il lavoro Y 1} potenziale del punto P 1? e poi ritornare colla medesima dal punto fuori del campo fino al punto P 2 eseguendo il la voro

16 — lavoro, s'avrà per l’unità derivata |'Vj la formula dimen ìi/ MTi 1 sionale : [\ e ] - ~ | 1 / :7 ^"AìV^T- 1 V ' I ^ /s M /2 T“ 1 1 ; (8) qualora si sostituisca al lavoro la dimensione dell’unità di lavoro [D] ed alla quantità d'elettricità V unità elettrica |q s ‘|. ,, L’ unità derivata [V] compete' perciò ad un punto del „ campo elettrico, dal quale iì trasporto dell'unità d' elettri- n citò- a distaorza infinita esige l'unità di lavoro. .. 11. Forza elettromotrice. — Il lavoro elio

—- V 2 , se V a è il potenziale del punto P 2 , e quindi il lavoro complessivo sarà la somma algebrica di questi due lavori cioè Y. — V 2 . Se due punti d’un campo elettrico non hanno ugual- potenziale ne segue un movimento dell’elettricità dal punto di potenziale più alto al punto di potenziale più basso. — Quantitativamente questo movimento sarà proporzionale a questa differenza dei potenziali. Egli è perciò che la causa di questo effetto, che' comunemente chiamasi forza elettro- motrice, deve essere proporzionale alla

13
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
¬Il¬ Trentino e la prima invasione francese : (1796 - 1797)
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Pagina 25 di 54
Autore: Salvaro, Vittorio / Vittorio Salvaro
Luogo: Riva del Garda
Editore: Miori
Descrizione fisica: 53 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: L'Eco del Baldo. 1905
Soggetto: g.Trentino ; z.Geschichte 1796-1797
Segnatura: I 129.795
ID interno: 65722
di Val Lagarioa ai francesi costruendo delle trin cee tra Marco e Mossano in vicinanza di Ravaz« zone e per difenderle vi collocò circa 27 mila combattenti sotto gli ordini dì Davidowich; indi recatosi a Trento vi mise batterie in ogni dove, riempì di milizie il Dos Trento, ed altre ne ap postò a Piazzina, Martignano, Campo Trentino, Fersina e Palazzo delle ài bere. Il generale d' ar tiglieria barone Alvinzi, pose il suo quartier ge nerale nel Castello del Buon Consiglio di Trento e collocò nel

ginnasio 500 e più ammalati, Intanto le troppe francesi si preparavano ad invadere il Trentino. Vanbois succeduto al Saurei si raccolse a Storo in Val di Ledro, Massena oc cupò Montebaldo e la Val d’Adige fino a Belluno Veronese ed Ossenigo, ed Angereau dal Manto vano e dal basso Veronese s'avanzava fino a Verona 1 2 ). Attorno a Mantova Lonaparte aveva lasciato il generale Kilmaine con soli 5 mila uomini i ). Napoleone prima d’intraprendere la campagna nel Trentino impose a Verona nuove contribu zioni

di viveri e di mezzi di trasporto, ed in que sto frattempo, cioè fino al i° di settembre, diede 1) Tenni, — Qp. cit. 2) Secondo il Perini, fonte più veritiera, perchè trasse la sua storia da cronache particolareggiate del tempo, sotto Milntova venne lasciato il Sahugaet con 8 mila soldati e Kamaioe a Verona con 3 mila uomini, —, 25. —...,

15
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Linguistica
Anno:
(1987)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 11. 1987
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Pagina 38 di 268
Luogo: San Martin de Tor
Editore: Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica: 264 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Commenti: Arbeitsbericht 2 zum Ald I = Relazione di lavoro 2 per l'ALD I / Tino Szekely ..., 1987</br> Goebl, Hans: Drei ältere kartographische Zeugnisse zum Dolomitenladinischen : (J. V. Häufler 1846, H. Kiepert 1848 und C. Freiherr von Czoernig 1856) / Hans Goebl, 1987</br> Gsell, Otto: ¬Ein¬ rezenter Sprachwandel im Ladinischen: Entstehung und Ausbreitung der dativischen Pronominalform ti im Gadertalisch-Grödnischen / Otto Gsell, 1987</br> Kattenbusch, Dieter: (Räto-)Romanisch im Vinschgau zu Anfang des 19. Jahrhunderts? : eine Handschrift aus dem Jahre 1807 / Dieter Kattenbusch, 1987</br> Munarini, Giuseppe: Breve quadro della letteratura ladina del Comelico / Giuseppe Munarini, 1987</br> Palla, Luciana: Vicende di profughi nelle valli ladine dolomitiche : (1914 - 1918) / Luciana Palla, 1987</br> Richebuono, Giuseppe: ¬Il¬ confine politico della Ladinia con il Veneto alla fine del 1700 / Josef Richebuono, 1987</br> Trapp, Eugen: Johann Dominik Mahlknecht : 1793 - 1876 ; ein ladinischer Bildhauer in Frankreich / Eugen Trapp, 1987
Soggetto: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 1.092/11(1987)
ID interno: 355096
Il confine fra Pozza e Rocca Piètore ’’Passati dal citato termine N. 9 lettera H esistente alla Creppa Rossa, s’incontrano montagne inaccessibili, per le alte cime delle quali corre la linea confinaria fino alla forzella del Campo della Selva di ragione di quei di Fassa e d’Ombretta di quei della Rocca. Da questa forzella si accordaro no i respettivi ulteriori confini per le cime delle Crode della Marmolata, montagna a perpetue nevi condannata, esistente la maggior parte nel di stretto lassano

e parte rocchesano; indi alla cima di Sorauta, quale debba formare il punto principale della consecutiva confinazione...” n) "...Ci posimo ad esaminare per primo, se fosse stato eseguibile il porre in giusta misura l’andamento delle montagne quasi inaccessibili che, dalla Crepa Rossa, formano colle alte sommità il divisorio fino alla forzella divi dente la montagna detta Campo della Selva, dei Fassani, dalla montagna d’Ombretta, de’ Rocchesani. Siccome pertanto sarebbe stato quasi impossibile

porzioni va a mettere alla cima più alta di Sorauta, che forma altro punto principale divisorio.” 12) Non si poteva certo pretendere che la Commissione effettuasse la pri ma salita della Marmolada! Ma, secondo me, dal testo risulta inequivoca bilmente che dalla Punta Perda il confine fu fissato lungo la cresta più alta fino alla Punta Serauta e che quindi TUTTO il ghiacciaio è territorio lassa no. In casi simili si seguivano infatti ”i pioveri”, cioè lo spartiacque e le cre ste; ciò è pure confermato

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 72 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
e quindi nessuna resistenza oppose il nemico; ed Eugenio superate incredibili difficoltà, trovassi alle spalle del Catinai, che a mala pena ebbe campo di ritirarsi da Rioli, e ripararsi precipitosamente oltre il Mincio. Dopo sì strepitoso scacco fu richiamato Catinat, e sostituitogli il Villeroy, cui toccò la sconfitta e la prigionìa alla battaglia di Cremona. II terribile Vandome fu allora posto al governo delle scon quassate schiere gallo-ispane, e cominciò qui la spinosa corona anche pei

nostri paesi. Il prode Eugenio non soccorso di nuove truppe dopo le replicate battaglie dovette passare dalle offese alle difese, perchè rinforzato d’assai il nemico di nuove reclute, e ci volle tutta la sorprendente abilità di quel sommo guerriero per tenersi in campo con robusta sì, ma scarsissima truppa. E si tenne: ma sì forte era il nemico, sì ardito il condottiero Vandome, che non si potè Vietargli di rimettersi a Rioli, e di là progredire nella misera valle nostra per dar mano a 15,000 alleati

bavaresi già arrivati fino ad Innsbruck. Fu pei Roveretani gran ventura, che alcuni pochi terrieri tenessero un po’ di resistenza agli invasori, i quali entravano pel versante meridionale'del monte Baldo e si avvanzavano lentamente e sempre oltr’Adige disertando fieramente Nago, Mori, Manzano,' Pannone, Isera. Ma l’incendio di questa, mandava tremenda luce a Rovereto, ove per poco si teneano perduti. Credendo già vicini i Bavaresi, e vedendosi di fronte sterminatori i franco-ispani, ri posero

la speranza della vita nella fuga su per questi monti, e per entro a questi burroni verso il confine veneto-vicentino, che fino allora intatto era da milizie e amiche e nemiche, intanto i reggitori della nostra città ricorrevano all’aiuto del cielo, Vedendosi ognor più stremato quel della terra, e ai 5 d’agosto 1703 con in fronte l’infausta lucerna d 1 Isera che ardeva, faceano voto di cele brare annualmente con popolar festa il. giorno dedicato a S. Maria delia Neve da loro invocata col bel nome di Maria

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