Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
292 LE GIURISDIZIONI TIROLESI del comune di egual nome, composto dei tre villaggi di Melàngo ‘) di Rama e di Do vena. A questi si aggiunsero poi, fuori dei confini del Comune, non saprei dire perchè, nè quando e in qual modo, ma probabilmente già al tempo del Conte Mainando II, i villaggi di Don (de Ono), di Ambiar (de Melario ~) e di Ruf- frè, detto quest’ultimo in tedesco Fondai o Fandoi. Si estese poi anche al piccolo Comune di Tavòn presso Co redo e al vicino Santuario di S. Romedio. — Alla
giurisdizione venne unita anche quella attigua di Castel Arsio o Arz. (v. a pag. 137). Questa dapprima formava una giurisdizione a se, die com prendeva essa pure tutto il Comune di egual nome, composto dei sei piccoli villaggi di Arsio, Brez, Rivo, Traversava, Scarnale/, o Carnaléz e Sai òhi, i quali-formavano la pieve rii San Floria no. La chiesa parrocchiale era nel villaggio d’Àrsio. 11 castello :i ) e la giurisdizione di Arsio appartenevano, eo- i) Abbiamo già detto (v. pag. 282) che Meiàngo non
cominciò a de nominarsi Castclfondo clic verso le fine del secolo XVI, e che questo nomo solo nel Secolo successivo cacciò del tutto dall'uso il nome primitivo. *) Da de Melario derivò, per normale trasformazione fonica, l’odierno Ambiar ; cioè dalla espressione: egli è, o egli viene de Melario, sì passò a da Miario d'amblario (inserzione della labbiale fonica tra mi) d' Ambiar, (v. i miei : Antichi castelli romani nella Valle di Noti, pag. 14, nota 1; nc\VArchìvio Trc-n- , tino del 1891. — Don Rosati
deriverebbe (v. S. Vigilio nella leggenda di S. Romedio, pag. 351) il nome da molaris, « rivo dei molilii »; ma non ricordo d'aver letto noi documenti, questo nome invece di Melar inni , nò l'o di molar is, potrebbe dileguarsi, come normalmente invece si dilegua 1’ <• di Melarium. s ) Il primitivo castello d"Arsio [de Arse) pare fosse al dì sopra di Car nale/., dove ancora oggidì si vedono pochi resti delle sue muraglie, dette, dai contadini del paese, il Castellai. Quando siansi formate quelle bianche
frane che fendono ora i verdi fianchi del monte OzoI e che trassero in ro vina il castello non sappiamo; ma probabilmente avvennero nel corso del secolo XIII, o nei primi decenni del successivo. Giacche nel 1334 Nicolò di Ar sio ottenne il permesso da Enrico titolare re di Boemia, Conte del Tirolo, di fab bricarsi- un nuovo castello su d’iin altura detta Doss-allo, che era sul ciglione della ripida ed alta sponda del torrente Novella, ad oriente di Cloz. Questo castello, per distinguerlo dall