Oli Ultras a Bolzano nel 1931 L’Unione AUoalesma (continuaz. dal n. 2 del 25 settembre c.a.) Abbiamo parlato della costituzione del- V“Unione Altoatesina,, , costituzione av venuta nel lontano 1948, e ci siamo ri- promessi di riferire sull’“ encomiabile,, attività svolta dalla confraternita a tu tela del lavoro italiano in Alto Adige, nonché a pro della collaborazione con i sudtirolesi, — beninteso: così come la stessa intendeva la “collaborazione„ con le conseguenze ormai note anche ai più
ottusi. Riprendiamo quindi coraggiosamente il discorso dando un fugace sguardo allo svolgimento del secondo congresso della “Unione„ tenutosi a Bolzano in clima pri maverile VII marzo 1951. Tra i presenti al congresso si potevano notare il comm. Servilio Cavazzani e il sig. Taulero Zul- berti, allora direttore del giornale “Alto Adige,,. Avendo salvato Degasperi il Sudtirolo all’Italia firmando l’Accordo di Parigi, ed avendo l’Italia democratica ab origine peccato “in eccesso,, per avere estesa
la autonomia alla provincia “italianissima,, di Trento, occorreva almeno emanare le norme di attuazione affinché lo statuto bene o male potesse entrare in vigore. Quanto l’“Unione„ aveva tramite aiuti dall’alto fatto con successo per sabotare l’autonomia e quindi lo stesso accordo di Parigi, lo diceva senza peli sulla lin gua il presidente dell’“Unione,, nella sua relazione al congresso: . . .“Siamo stati accusati di avere sca tenato ed ispirato la campagna condotta dalla stampa nazionale in merito
alle norme (di attuazione). Rivendichiamo a noi questa responsabilità per essere stati i primi a richiamare l’attenzione della pubblica opinione e — se la stampa na zionale ha largamente risposto —, ciò non può tornare che a nostra legittima soddisfazione,,. Con buona grazia dei non pochi super stiti dell’“Unione,, ci permettiamo di esprimere un dubbio sul merito pieno ed intero dell’“Unione,, per questo servizio reso alla Patria, di avere, cioè, impedito o procrastinato o svuotato le norme di attuazione
via: ria vremo Trieste (applauso), riavremo l’Istria, che è nostra, che è profondamen te italiana nelTanimo. (Applausi calorosi e prolungati),,. Aveva preso poi la parola un cancel liere di Pretura, esponente della sezione di Silandro, il quale esordiva così: “Sono periferia delle periferie, mino ranza fra minoranze. Io sono venuto semplicemente per far presente a tutti coloro che sono qui riuniti, che è necessa rio, urgente, indispensabile, difendere la periferia dal pericolo che grava su di essa