Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Autore:
Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Luogo:
Rovereto
Editore:
Stamperia Marchesani
Descrizione fisica:
XVI, 180 S. : 1 Portr.
Lingua:
Italienisch
Soggetto:
p.Marianus, Valerius Gaius
Segnatura:
III 39.802
ID interno:
215787
attendevano, questi, come ho detto, appigliavansi o alle cariche civili, o alle militari. Non discorrerò di tutte de cariche, alle quali era aperto l’adito per ogni cittadino Romano, e quindi eziandio per ogni Cavaliere. Que sto solo .dirò., che il sommo grado d’onore per lo Cavaliere Roma no era la Prefettura del Pretorio, come può vedersi da Svetonio in Tito al Cap. VI.. Una concessione straordinaria di Augusto diede a’ Cavalieri il diritto di chiedere il Tribunato della Plebe. Così Dio ne 'pag. 587
- L’officio pai, che propriamente al Cavaliere Romano s’addiceva, era quello di Giudice, del quale abbiamo pai-lato : non però in modo, che ogni Cavaliere fosse anche Giudice, come acconcia mente osserva il Ch. Dottor Lahus; ma anzi singolare virtù si ri chiedeva in collii, che o dal Censore e dall’Imperatore (per l’au- ' to-rità censoria) a questa carica veniva eletto. Egli è dunque bensì vero., che i Giudici delle cinque Decurie erano Cavalieri , ma non tutti i Cavalieri erano Giudici. Questa differenza
s’incontra anche nelle Iscrizioni, ove con altro nome si disegnano i Cavalieri Ro mani, con altro i Giudici. XX. Veniamo ora a considerare il Cavalierato Romano de’ tem pi dell’Impero nèlTaspetto militare: poiché, come diceva, del gran numero de’ Cavalieri Romani non pochi anche alla milizia dava no opera. Questi per altro erano ben lontani dal servire quai sol dati volgari. Noi esaminando le Iscrizioni, e gli Scrittori antichi li troveremo la più parte o a canto -a’ Comandanti e agli Impera tori, come