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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 64 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
—. 66 - agli usurpatori de’ popolani diritti. 11 vescovo di Bressanone ridu ceva il conte del Tirolo a giusti limiti nelPesercitare il suo potere, il vescovo di Trento gli iacea rispettare i giusti confini fra il Ti rolo e il Trentino, e le giuste limitazioni fra la giurisdizione religiosa e civile, il che produsse la preservazione della fede cattolica nei nostri paesi minacciati da vicino della setta pro testante. 11 conte, ch’era- allora l’Arciduca Massimiliano sostituito a Mattia d’Austria

, dovette essere e buono e giusto, come fu pre muroso nell’ufficio suo. Esso possedeva il Roveretano come feudo del principato di Trento, e si adoperò sollecitamente per tutelarvi la pubblica moralità con opportuni statuti, e la pubblica quiete con rette intelligenze da parte della repubblica veneta sulle determi nate frontiere veneto-lagarine. Una cotale autonomia esso lasciava ai Roveretani, e questi prudentemente governandosi emendarono molti mali, produssero molti beni anche materiali. E veramente

davano ben sopra alle quattro migliaia d’anime. La vigilanza dei Magi strati e la severa applicazione del rigido statuto penale frenò anche il mal costume, sostituendovi la moralità, l’onestà, e la assidua laboriosità. Passarono così in pieno ordine e quiete parecchi anni, e null’altro di notabile avvenne in Rovereto, se non le nuove forti ficazioni al suo castello ordinate dall’arciduca e conte Massimiliano

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Libri
Anno:
1900
Elenco cronologico dei libri, opusculi ecc. stampati a Rovereto : (dal 1673 al 1898).- (Materiali per una bibliografia roveretana ; P. 1)
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Pagina 60 di 191
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: 196 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Scuola Reale Superiore Elisabettina di Rovereto ; 37-40 (1895-1899). - Mehr nicht erschienen!
Segnatura: II 102.601/1
ID interno: 328337
Mazzetti (Antonio) Avvocato. — Deduzione pei Signori Fratelli Schasser di Caldaro in sostegno della sentenza in favore delle loro ragioni emanata nel Tribunale di Prima istanza nella causa civile ad essi mossa dai creditori della cessata detta Dalla Vcecilia e Battisti attori ed appellanti diretta alla Corte d'Ap pello sedente in Brescia, Povere do. Dalla Stamperia Marcliesani (1818) pag, 22 in 4°. Sani D. Giulian Bartolommeo. — Ode. Per gli fausti imenei del Signor Dottor Carlo Bigotti Giudice

di pace di Mori colla Signora Teresa Tonelli di Rovereto. Ode del Signor Dottor Gin lian Bartolommeo Sani Avvocato e Giudice supplente nella Corte di Giustizia Civ. e Crini, di Trento, Sozio dell’Accademia degli Agiati di Rovereto. Rovereto. Dalla Stamperia Marche- sani 1818. Sartori Zaccheria. — Scrittura di difesa in favore di Pietro Perini nella causa criminale pendente sulle forme di vec chio metodo per imputazione d’omicidio nella persona di Borto- lommeo Bernardi dell’Avvocato Zaccheria Sartori

ora patrocina tore addetto alla Corte di Giustizia dell’Alto Adige patentato dal Big. Podestà di Trento in data 8 Giugno 1813 al Nro 248. Rovereto. Dalla Stamperia Marcliesani 1813. pag. 11 in 8°. Tranquillini Ah. Carlo (Prof, di Rettorica nel Ginnasio di Rovereto). — Il Oampanon di Rovereto. Canzonetta. Rovereto. Dalla Stamperia Marchesani 1813. 1815 . Anonimo. — Al Molto Reverendo Signore D. Francesco Sar torari da Verona Predicatore Chiarissimo clic, compie i suoi Spi rituali Esercizi nella

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 19 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
stata contrastata la cittadinanza di Trento, ne intentò causa e la vinse, come appare dal decreto del consiglio di Trento del 22 di cembre 1787, col quale si riconosce la cittadinanza trentina alla nobile famiglia Betta di castel Malgolo. Morì in Trento nel 1833. Della seconda moglie Antonia dei conti Terlago ebbe un figlio, il quale ebbe una figlia che fu l'ultimo rampollo della famiglia e con lei si estinse questa linea nel 1876. Un altro figlio di Giuseppe Francesco, Filippo, si consacrò

alla carriera ecclesiastica, studiò a Vienna, si fece prete a Trento nel 1788, e di qui passò a Roma nel collegio germanico per per fezionarsi negli studi. Ebbe l’alto onore nel 1792 di leggere al Quirinale davanti al papa Pio VI un’orazione d’occasione. Fu poi cappellano in San Paolo d’Eppan e nel 1805 fu nominato Priore del santuario di San Romedio. Nel 1825 ricevette colà T impera tore Francesco I; e morì ivi nel 1855 dopo 50 anni di priorato. Lasciò erede suo pronipote Edoardo figlio

di Maurizio. Un terzo figlio di Giuseppe Francesco, Francesco, studiò al Teresiano di Vienna, e percorse la carriera giudiziaria. Laureatosi in legge, fu protocollista di consiglio presso il tribunale mercantile e di cambio in Vienna, poi segretario del dicastero dei nobili, consigliere di tribunale, indi consigliere d’appello al tribunale in Venezia, poi di nuovo consigliere d’appello in Vienna, dove morì nel 1812. Pubblicò un’ opera in lingua tedesca in cinque vo lumi La pratica della Giurisprudenza

3
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1907
¬La¬ famiglia Savioli di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 13)
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Pagina 17 di 23
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 18 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 13, 1907, fasc. 3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/13
ID interno: 165269
qui. Girolamo Savioli. A rogiti Andrea Cobclli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1577 maggio 18. — Testamento di Giovanni qm. Girolamo Savioli. A ro giti Andrea Cobclli. (Archivio notarile Rovereto, tribunale di Rovereto). 1590 aprile 13. — Gasparo qm. Gerolamo Savioli compera da Jacobo Roc cabruna di Trento uno stabile coir appezzamenti di terreno nel sobborgo di Santa Caterina. A rogiti Giuseppe Rosmini. (Archivio not. di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1591 giugno

REGESTO DEI DOCUMENTI CONSULTATI 1491 febbraio 3. — Antonio Savioli da Bardolino compera da Antonio qm. Federico Bustoli un appezzamento di terra. A rogiti Domenico Porla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1503 luglio 4 . — Compromesso tra Portola in ea, moglie di Antonio Savioli e Domenica, moglie di Giovanni Savioli. A rogiti Domenico Porta. (Archìvio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1550 ottobre 31. — Girolamo Savioli compera la casa in piazza Pretoria

dall’ebreo Orlandi. A rogiti B. Benvenuti. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1562 agosto 18. -■ L’Imperatore Ferdinando I elevò i fratelli Gasparo, Giovanni c Donato Savioli al grado di nobiltà del sacro romano impero. (Presso il signor Palamede Savioli di Milano). 1564 maggio 24. — Gasparo qm. Girolamo Savioli compera da Oliviero Olivieri una casa alle campanelle. A rogiti Marco Porta. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1572 agosto 13. — Testamento di Donato

10. - Testamento di Gasparo qm. Girolamo Savioli. A rogiti Giuseppe Rosmini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1593 giugno 23. — Testamento di Ferdinando qm. Donato Savioli con codicillo 14 gennaio 1596. A rogiti Andrea Cobelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1595. — Inventario della sostanza lasciata da Giovanni qm. Gerolamo Sa violi. A rogiti G. Rosmini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto).

5
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Pagina 19 di 22
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 17 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/14
ID interno: 165293
Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 3. — Carta di dote dì Anna Vittoria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Pompeo Antonio Sardagna di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1703 gennaio 9. — Carta di dote di Anna Eleonora di Gio Battista, sposa a Melchiore di Gio Battista Parlini di Rovereto. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1705 ottobre 13. — Riconoscimento

curatore il dottor Gio Francesco di Gio Antonio Panzoldi di Salò. A rogiti Mat teo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 novembre 26. — Assicurazione di dote ad Eiena di Cristoforo Aria- ger di Bolzano, moglie di Gio Francesco Panzoldi di Sacco. A rogiti Matteo Voltolini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1700 luglio 14. — Gio Francesco Panzoldi e suo nipote Giuseppe Antonio ebbero la cittadinanza nella comunità di Sacco. A rogiti Andrea

delle spese pagate da Anna Claudia Panzoldi, vedova Baldovini, per liberare dal carcere suo padre Gio Battista. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1706 ottobre 4. — Specifica delle spese pagate per il processo Marotta dal notaio Andrea Tabarelli per conto di Gio Battista Panzoldi. A rogiti Fabri zio Segalla. (Archivio di Rovereto, tribunale di Rovereto). 17Ó6. ottobre 14. • - Resoconto delle spese pagate da Andrea Tabarelli de Fatis, procuratore di Gio

Battista Panzoldi, durante l’esilio di lui in Italia. A ro giti Giovanni Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 novembre 17. — Raimondo Panzoldi nomina a suo procuratore il cognato Melchiore Partirli. A rogiti Antonio Stroemer inserito nei rogiti del 1709 di Pier Rinaldo Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1709 dicembre 11. — Raimondo Panzoldi vende al cognato Dott. Melchiore Partirli la casa signorile situata nel sobborgo di Santa Caterina

col titolo annesso di Neuhof. A rogiti Andrea Tabarelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1715 aprile 5. — Testamento di Anna Maria qm Leonardo Panzoldi, moglie di Giuseppe Cosmi. A rogiti Pietro Manzoli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1720 ottobre 1. — Diploma di Dottore in filosofia e medicina di Fran cesco qm. Girolamo Panzoldi di Salò. (Presso Eugenio Seeber in Bludenz). 1720 dicembre 16. — Testamento di Gio Francesco qm Antonio Panzoldi di Sacco

6
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Pagina 18 di 22
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 17 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/14
ID interno: 165293
in pia zza dei Vò. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1696 dicembre 2. — Carta di dote di Anna Maria di Gio Battista Pan zoldi, sposa a Gio Battista Baldovini di Trento. A rogiti Andrea Tabarelli. j (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1697 aprile 20. — Testamento di Gio Battista qm Leonardo Panzoldi scritto di proprio pugno e inserito nei rogiti del 1697 di Andrea Tabarelli de Fatis. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale

1654 ottobre 28, — Caterina del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi, no mina a suo procuratore Carlo Telarli. A rogiti Matteo Segalla. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 maggio 24. — Carta di dote di Orsola figlia di Leonardo Panzoldi moglie di Bortolomeo figlio di Francesco Capra di Vicenza. A rogiti Gio Bat tista Passerini. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1665 giugno 12. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e conte del Tirolo, conferisce

ai due fratelli Gio Battista e Ferdinando Carlo Panzoldi per sè e loro successori il titolo di Cavaliere del sacro romano impero. (Presso Eugenio Seeber in Bludenz). 1667 novembre 6. — Carta di dote di Teresa qm Antonio Baroni Caval- cabò moglie di Girolamo figlio di Antonio Panzoldi di Bogliacco. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1674 novembre 14. — Carta di dote di Vittoria figlia di Leonardo Pan zoldi moglie di Valeriane qm Giorgio Angeli

di Feltre, A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. 1679 febbraio 2. — Testamento di Caterina Del Bene, vedova di Leonardo Panzoldi. A rogiti Gio Maria Martinelli. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1680 agosto 17. — Codicillo di Anna Caterina Del Bene, moglie di Leo nardo Panzoldi. A rogiti Michele Saibante. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1683 novembre 3 — Gio Battista Panzoldi nomina a suo procuratore il dottor

Gio Francesco Martinelli, figlio del notaio Francesco Maria, documento scritto in Innsbruck di proprio' pugno e inserito nei rogiti del 1683 del notaio Francesco Maria Martinelli. (Archivio notarile Rovereto, tribunale di Rovereto). 1684 agosto 17. — Inventario dei beni lasciati da Girolamo qm Antonio Panzoldi di Sacco. A rogiti Pietro Malinverno. (Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto). 1693 febbraio 6. — Gio Francesco Panzoldi di Sacco compera da Alberto Donazini una casa situata

7
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Pagina 34 di 44
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/10
ID interno: 165265
cri minale presso la corte di giustizia in Trento, carica che tenne fino al 1813. Nel 1816 passò segretario provvisorio d’appello, indi con sigliere del tribunale criminale di Rovereto. Dall’ impetatore Francesco I, con lettera dei 20 novembre 1822, Giulio a nome anche dei suoi fratelli Luigi e Pio, ottenne l’in vestitura delle decime di famiglia, e dopo la morte dell’imperatore Francesco, il suo successore Ferdinando I 1’accordava con decreto dei 20 gennaio 1837, a Giulio e a suo fratello Luigi

nel tribunale di Valtelina, di Rovereto e di Bolzano. Ai 20 di marzo del 1806 fu nominato aggiunto a Rovereto, nel 1807 capitano nella milizia locale e il 10 dicembre 1808 commis sario provvisorio di guerra per il tempo che durava il passaggio delle truppe, fu poi nominato dal governo di Napoleone I con decreto dei 26 novembre 1808, segretario presso il tribunale del dipartimento dell’Alto Adige e con altro decreto dei 21 agosto 1810 dal gran giudice ministro di giustizia in Milano a cancelliere

) fu con decreto dei 20 ottobre 1792 dall’imperatore Leo poldo I, eletto canonico della cattedrale di Trento. Fu accolto dapprima come chierico per essere ammesso l’anno successivo (1793).al possesso del canonicato, dopo averne ottenuto laj di spensa per la giovine età con bolla pontificia dei 6 marzo 1793. In seguito fu creato dal re di Baviera ciambellano visse a Mo-

8
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 116 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
poi, 7, 8 e 9 con un triduo solenne si confermò religiosamente la gioia del ritorno sotto gli auspici dell’augusta casa austriaca. Non sì tosto però determinossi la condizione di Trento : il corpo d’armata austriaco, che subentrava al francese, v’entrò minaccioso come in città conquistata, forse perchè la si riguardava ancora come capitale d’un principato non imperiale; onde convenne venire a patti provvisori!, per cui il castello era occupato dalie milizie, la città lasciata ai suoi liberi

magistrati, e ad una cotal guardia civica, la quale fungeva l’ufficio dell’ordine pubblico; poco di poi Trento restò affatto libera di guarnigione, e presidiata fu invece Rovereto, la quale fu sempre tenuta come possesso imperiale nato per libera dedizione fin dal principio del secolo XVI. Ma nei trattati di Luneville era accennata, e con posteriori convenzioni eseguita la secolarizzazione dei principati ecclesiastici ; onde anche Trento, come Bressanone un anno appresso alì’incirca, divennero

, e di fatto e di diritto principati imperiali come tutti i paesi della monarchia. Gentile ed obbligante, come vedremo fu il congedo, e la partenza dei francesi, per la nostra città; ma la venuta degli au striaci fu tripudiante : e il patrio giornale, che cortese fu cogli ospiti francesi, fu altamente giulivo nel descriver le feste per la restaurazione dell’auspicato dominio austriaco. I giorni del tripudio furono il 7, 8, 9 e 12 d’Apfìle, e la festa fu sempre religiosa e civile. La parte religiosa

si compì con solenni servizi divini, ai quali intervennero sempre le autorità civili e militari, e l’ultimo dì con solenne Te Deum ; decantato è pure l’addobbamento, e la sfarzosa illuminazione della nostra chiesa di S. Marco. La parte civile fu multiforme. Nella Piazza del Podestà era splendidamente esposta su d’una piramide, tronca l’aquila impe riale, presso la quale due gran vasi fumanti diceano colle annesse epigrafi come i cuori dei Roveretani ardevano d’amore caldissimo per la venerata casa

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 136 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
Il Trentino allTtaiià. ( 1810 ). Veniamo perciò difilati alla applicazione dell’Articolo 111 del Trattato di Parigi, de’ 20 Febbraio 1810, col quale tutto il Tren tino venne ceduto al Regno d’Italia; ai 10 di Giugno sorse defi nitivamente il nuovo'Dipartimento dell’alto Adige con un prefetto a Trento, e 4 sotto prefetti, a Rovereto, e a Volgiamo, Riva, e Cles. 1! prefetto di Verona, barone Antonio Smancini fu tosto in caricato della organizzazione del novello dipartimento: e col I di Settembre

tutto era già italianamente ordinato. U barone Alessan dro Agucchi bolognese fu il primo nostro prefetto ed il sig. Cesare Sertoli il primo presidente della corte di giustizia, e Giovanni Berrà r. procuratore. Fissati i confini sino alla Chiusa di Bressa none, tutto il dipartimento fu spartito in cinque distretti, presieduti dal prefetto, per Trento, e da vice-prefetti, come si disse, a Ro vereto, a Riva, a Cles, a Bolgiano : ogni distretto suddìvidevasi in cantoni, ciascuno con un proprio giudice

di pace, ed ogni can tone distinguevasi ih riparti. 11 distretto di Rovereto avea tre cantoni: Rovereto, Ala, Mori con tre giudicature di pace: nove riparti avea Rovereto, tre Ala, e quattro Mori e tutto il distretto di Rovereto sommava a 47.700 abitanti, di cui 29.800 spettavano al cantone di Rovereto, il resto agli altri due ; e tutto il dipartimento dell’alto Adige contava al lora 265.160 abitanti. Rovereto e, Bolgiano, ebbero per di più un tribunale di commercio, di cui, a Rovereto fu presidente

il citta dino Gaetano Tacchi. Gli affari di tutto il dipartimento erano trat tati in un consigliò di'trenta deputati, che riunivansi a Trento in epoche determinate, e l’ordine pubblico era mantenuto da tre de legati politici risiedenti a Trento, a Rovereto, a Bolgiano. Anche alla pubblica istruzione si provvide opportunamente: in ogni cantone, e possibilmente in ogni riparto si dovette aprire una scuola popolare, che nelle sedi principali avea più classi ; Rovereto riaprì regolarmente il suo ginnàsio

, ritenendo alcunché della scuola reale bavarese, ed il liceo ebbe confermata la sua sede in Trento. Con questi ordinamenti, rapidamente attuati, e

13
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Pagina 41 di 47
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/9
ID interno: 165264
. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

14
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Pagina 23 di 47
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/9
ID interno: 165264
lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

fu famigliare del vescovo di Trento, Cristoforo Madruzzo. Egli intervenne all’apertura del concilio di Trento. Sposatosi con Angela contessa Capra di Vicenza, morì senza lasciar discendenti. Teodoro si unì in primi voti a Maria de Sparir (Sporo), in secondi ad Elisabetta a Prato dei signori di Segonzano. Anch’egli come il fratello non lasciò eredi. Da Cristoforo Madruzzo, prin cipe vescovo di Trento, Teodoro ebbe diverse investiture. Con atto 11 dicembre 1546 gii fu assegnato la decima di Campegnaga o piano

. Da questo documento si rileva che Teodoro occupava la carica di capitano della valle di Flemme. Quando nel 1551 fu riconvocato il Concilio nella cattedrale di Trento, Teodoro Castelletti era presente alle sessioni di quel- l’illustre assemblea.

15
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1824
Illustrazione del monumento eretto dalla città di Trento al suo patrono Caio Valerio Mariano
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Pagina 195 di 198
Autore: Tartarotti, Girolamo ; Stoffella DellaCroce, Bartolommeo Giuseppe / opera postuma dell'ab. Girolamo Tartarotti. Supplita nella parte mancante dall'ab. Bart. Gius. Stoffella dalla Croce
Luogo: Rovereto
Editore: Stamperia Marchesani
Descrizione fisica: XVI, 180 S. : 1 Portr.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Marianus, Valerius Gaius
Segnatura: III 39.802
ID interno: 215787
abbia mostrato Marco Aurelio Imperatore, e insieme gran concetto, di Valerio Mariano destinandolo non solo Sopranten dente in Trento alla militar vettovaglia della terza legio ne italica, ma costituendolo eziandio, come sembra Giudice degli Scelecti nella Colonia. Quanto poi alla Prefettura de’ Fabbri è u- gualmenle onorevole per Trento se la rigirardiam per un corpo ci vile che militare. Se civile 1 , non picciola Colonia vuole essere slata la Trentina, ove tante persone applicate alle diverse

C A PO X X. S U P P 1 E M- E N T O. 17I che civili, e delle statue alle persone imperiali innalzate, o pure al merito de’ cittadini. Altri pubblici monumenti abbiamo osservato nel basso della città , e precipua attenzione qual Colonia Romana a se richiamava il'Campo . Marzo e l’Anfiteatro. VI. Queste sono cose, che in generale la lapida di Mariano ci 'condusse a cercare. Ma ella stessa di molte altre prerogative della Colonia trentina ci porse diritta notizia. Per lei dicendosi Trento Colonia

abbiam riveriti i Duumviri, i Censori, gli Edili, i Decu rioni, cbe un giorno reggevano questa Città. Conoscevamo un Se viro augustale di Trento, e altri Se viri augustah del territorio Tren tino in Avio, ma la nostra-Iscrizione rende completo il Culto d’Au- gùsto in Trento mostrando in Valerio Mariano il Flamine di Roma e d’Augusto. Niente meno d’onore alla Colonia trentina debbono recare i giuochi Quinquennali, de’ quali Valerio si mostra Prefetto. Queste sono solennità, cbe non a tutte le città

possono convenire, perchè richiedono grande apparato, e grande spesa. Che vi fosse un Collegio d’Auguri in Trento, sapendo che era Colonia si pote va bensì congbietlurarlo, ma la sola nostra Iscrizione ci dà questa notizia precisa. Più e più ragguardevole poi diventa questa Colo nia, perché oltre alle proprie diede anche ricetto alle sacre funzio ni di straniere città, quali furono le Tusculane per antichità e ve nerazione assai celebrate. Una cura singolare poi della nostra Co lonia si può crédere

maniere di 1 avori eri, cbe abbraccia la parola fabbro, si trovano, da potersene formare un Collegio ; e Collegio di qualche riguardo e di belle rendite fornito, se un Valerio Mariano ne fu Prefetto. Se jpoi que sto debb’essere un corpo Militare, ciò mostrerebbe, che Trento per 1 opportuna sua situazione, e per la sua ampiezza e stata scelta a sede di una delle principali parti della Legione. Il Titolo di Tri buno dato a Valerio, ove si dovesse intendere Tribuno onorario della Legione nelle Rezie

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 25 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

al- terius D. Iosephi de Betta de Castro Malgulo, Patriicii Civisque Tridenti. 1798 agosto 8. — Francesco II, imperatore, nomina Giuseppe de Betta dì Castel Malgolo Capitano dei Bersaglieri di Trento autorizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare gli ufficiali in caso di guerra. 1899 agosto 22. — Decreto ministeriale Italiano col quale viene ricono sciutoli titolo di nobile dell’ I. R. Impero ai discendenti di Edoardo de Beila di Castel Malgolo, residenti in Verona.

17
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1908
¬La¬ famiglia Fedrigazzi di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 16)
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Pagina 8 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 23 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/16
ID interno: 165295
signore del castello di Vigolo, e discendente da una,Castelletti di Nomi per sè e suoi successori della giurisdizione di Nomi, e anche il vescovo Sigismondo Alfonso dei conti Thun con lettera 23 gen naio 1671 rinnovava quella investitura al figlio di Ottavio, Ber nardino Tabarelli. (*) , ,Sorse perciò un contrasto fra il vescovo dì Trento, e l’arci duca Ferdinando , Carlo, il quale con lettera 26 aprile 1655 pre gava il vescovo di voler infeudare Michele Fedrigazzi della contea di Nomi

in Valsugana, conservandogli però il titolo di signore di Nomi, cosicché da quest’anno in poi il Fedrigazzi si chiamava signore di Nomi e di Telvana. ( a ) Dopo la partenza del Fedrigazzi da Nomi, per ordine del capitano di Trento, baron Carlo Colonna Vòls, signore di Sie- chenberg, colonnello e delegato arciducale e dietro richiesta dì Marc’Àntonio Bertelli, signore di castel Volsana, che di nuovo era stato nominato capitano ed amministratore della contea di Nomi, si fece l'inventario dei beni mobili

e delle scritture esistenti nel palazzo nuovo e vecchio, in data 11 aprile 1654, a rogiti Matteo Segala, presenti Francesco Cavalcabò, burgravio della città di Trento e Gio Battista Comenduno di Chiusole, sergente delle milizie. ( 4 ) Michele Fedrigazzi nominava i seguenti personaggi a diri gere la giurisdizione di Telvana: 1653. Gio Battista Endrici de Cilà, consigliere arciducale, capitano, Baldassaro Ippoliti, vice capitano e commissario fiscale, Dottor Giulio Francesco Ceschi, provicario

. A cancellieri: Lorenzo Fiorentini, Pietro Capello, Bortolo Capello, Giovanni Doazzer e P) Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, Libri feudali trentini XXIII/254. (-) Ferdinandeum Innsbruck, Dipauliana 1305 N.° 48. ( 3 ) Archivio di Luogotenenza, Pest-Archiv XXVI/100. ( 4 ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto.

19
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Pagina 26 di 30
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 24 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: San Marco ; 1,3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/19
ID interno: 165297
, dopo aver passati 1 primi anni a Vienna e nelle Fiandre, nel 1791 si recò a Rovereto a far rifiorire la famiglia. Ma per la mala amministrazione e prodigalità fu'posto sotto cu ratela dal cesareo regio giudizio provinciale ai confini d'Italia con decreto in data Trento 13 maggio 1806, e gli fu deputato a cu ratore il barone Orazio Pizzini. Si recò poi a Bressanone, dove morì il giorno 6 febbraio 1836. Si era ammogliato alla contessa Maria Antonia, figlia di Sua Eccellenza Luigi de Sarnthein, con

sigliere intimo, e. di Carolina contessa Trapp — carta di dote in data Innsbruck 22 marzo 1793 ( x ). Procreò: Luigia, che sposò nel 1828 Antonio Engl di Bressanone, Carolina sposa dal 1837. del medico dottor Francesco Guggenberg e Luigi. Questi si dedicò alla carriera tribunalizia, passò la sua vita nei tribunali delle città dell’alta Italia. Istituito nel 1862 il tribunale di Busto Arsizio ne fu nominato presidente. Ritiratosi nel ben meritato riposo fissò la sua dimora a Milano. Nell’estate del 1878

venne a soggiornare nel bagno di May- statt in Pusteria, dove morì il' giorno 19 agosto. Era sposato a Laura Garducini, dalla quale non ebbe prole; con lui quindi si estinse il ramo di Rovereto della famiglie Partini. Come nelle precedenti pubblicazioni ho riunito nell’albero genealogico i membri della famiglia e vi aggiunsi una tavola collo stemma gentilizio. f 1 ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale dei nobili 1/3.

20
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 118 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
— 120 — bace, e la patria nostra sa ne valse ad avvantaggiarsi ognor più di commerci, d’industrie e di utili istituzioni. Secolarizzazione del Trentino (1803). Una grave tramutazione politica, qui sopra accennata, av venne di quel dì nel Trentino, ma Rovereto non ne sentì che la notizia. Noi abbiamo già mostrato come nelle tempestose vicende il principato di Trento ebbe sempre bisogno d'essere dalla impe riale autorità fiancheggiato e protetto, sicché potea dirsi di fatto, se non ancora

di diritto, possedimento austriaco. Ma dopo queste ultime vicissitudini era divenuto impossibile a sostenersi un governo civile-ecclesiastico, e non potevano i ve scovi principi essere efficacemente in questi tempi, nè liberi ve scovi, nè indipendenti principi. Ve deano già l’anomalia di tali bi fide amministrazioni molti acuti estimatori delle umane vicende: ma non erano ancor venuti quei tempi grossi, in cui ogni piccola forza dovea dileguarsi di fronte alia grande, ed in Germania spe cialmente era

tocca a noi porre innanzi, fu questo dominio nelle guerre e nelle "paci riconosciuto, ed accettato. Ma dì tutti gii altri vescovi- principi tennero conto i diplomatici di Luneville per cancellarli dalla carta geografica d’Europa. Quindi'venir doveva, e venne in fatto anche il tempo pei due principati vescovili di Bressanone, e di Trento: un trattato internazionale fra l’Austria e la Francia, come- appendice, o conseguenza, o interpretazione delle conven zioni di Luneville, mise l’Austria al pieno

e diretto possesso dei due principati tirolesi, Trento e Bressanone e due mesi dopo questa convenzione, il commissario aulico Giovanni de Strobl in- riv.'.V

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