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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Pagina 41 di 47
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/9
ID interno: 165264
1537 ottobre 24. — Teodoro Rusio seniore della famiglia presta giuramento di fedeltà nelle ninni del principe vescovo di Trento, Bernardo desio, per essere investito dei feudi di famiglia. (Codex 'desiano, XIII, fot. 116, all’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1540 ottobre 7. — Cristoforo Mndruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio per sè e per i suoi fratelli, Ippolito Gio Pel legrino e Gio Francesco il feudo di Nomi. (Libri feudali, XIV, fol

. 15, nell'i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1546 dicembre 11. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio la decima di Campegnaga o il piano de Cam- pegnaga situata sopra divezzano. (Libri feudali, XIV, pag. 249, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1548 giugno 25. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cede a Teodoro Castelletti, per la sua villa in Cognola, l’esenzione della giuri sdizione civile e l’asilo

d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

de Castellcttis, proditorio modo. Omnes ad bannum capilaliler damnantur. (Reperlorium Archivi Episcopali Tridentini nella Ribi. Coni, di Trento). 1577 marzo 21. — Lettera scritta dall’arciduca Ferdinando al doge di Ve nezia Alvise Mocenigo per far levare la condanna a Dario Castelletti, reo d’omi cidio nella persona del vicentino Paolo de 'l’essadii. (I, R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1579 novembre 2. - Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, as segna con investitura a Dario de Castelletti

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Pagina 52 di 58
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/3
ID interno: 109552
1582 marzo 17. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con cedeva a Francesco Betta la riscossione di una parte dei grani delle campagne di Rovereto. (Da un documento del processo Betta-Betta). 1585 ottobre 21. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, con fermava a Francesco Betta tutti i feudi per sè e per suoi nipoti Antonio, Paolo e Alvise di Giuseppe, Andrea e Alvise di Giorgio. (Libri feudali trentini presso l’i. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1586 dicembre

14. — Testamento di Francesco Betta fatto a Riva di Trento- (Archivio Congr. di Carità, Rovereto). 1600 marzo 6. —■ Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Andrea Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori, ed elencati nella lettera d’investitura, (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1603 aprile 26. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Antonio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi predecessori e specificati nella lettera

d'investitura. (Libri feudali trentini presso T i, r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1604 aprile 12. — Antonio Betta dal Toldo come seniore della famiglia domanda a nome di suo fratello Paolo, e di Andrea ed Alvise suoi cugini, al principe vescovo di Trento Carlo Madruzzo, T investitura dei feudi posseduti dai loro antecessori. (I. R. Archivio della Luogotenenza in Innsbruck). 1609 dicembre 22. — Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Paolo Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi

rilasciata dal ginnasio di Trento al giovane Giorgio de Betta, dopo aver per quattro anni frequentato il ginnasio, e ottenuto sempre il primo posto. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1632 aprile 19. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, investe Giorgio Betta dal Toldo dei feudi posseduti dai suoi antecessori e speci ficati nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1634 marzo 29. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo

2
Libri
Anno:
1894
Sul conte Giuseppe Forni, ultimo ministro degli affari esteri del ducato di Modena : memorie scritti su documenti
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Pagina 196 di 227
Autore: Ceretti, Felice / Felice Ceretti
Luogo: Modena
Editore: Tip. pontif. ed. arcivescovile
Descrizione fisica: XII, 215 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.536
ID interno: 334515
186 F: con noi a Modena, e questo è Fabio Ricciarelli di Faenza. Con Bacinetti sono poi andato alle 3 a Minphenburg villeg giatura del Re.... Sono poi andato a pranzo dall’ Elettrice, ove, oltre.... il conte d’Arco, oravi suo figlio Massimiliano e la moglie nata Zeill, e la moglie dell' altro figlio Luigi nata Pallavicini. Dopo il pranzo sono stato al teatro, nel palco del conte Golloredo, ove ho trovato la principessa Valler- stein.... e ho fatto la conoscenza di suo marito il principe

Oettingen-Yallerstein. Dopo il teatro sono andato alla con versazione del Principe Carlo. Quivi ho riveduta la dami gella Woelhvarth con una sua amica Mad. lordati, e ho fatto la conoscenza della sua aja e tutrice Mad. De Ekart. « 7 Marzo. - Questa mattina sono stato a vedere la Lud- wi'gskirche, bellissima chiesa.... - la nuova biblioteca - la pinacoteca.... - la fonderia..,. - sono poi stato a pranzo dal barone Gise, ove erano convitati i principali personaggi della città, e la sera sono andato alla

conversazione della con tessa Gasimira Rechberg. » 8 Marzo. - Fatto qualche giro per la città in cerca di oggetti di suo uso, fatte visite a chiese, stabilimenti etc. prosegue : « Sono tornato a casa per prepararmi alla solenne funzione della dimanda della mano della Principessa Adel- gonda pel Principe Ereditario di Modena. Poco dopo le 2 pom. è venuto da me il conte Pocci secondo Maestro delle Ceri monie destinato ad accompagnarmi qual Commissario intro duttore unitamente al Barone Seckendorf

, Kammerjunker de stinato a portare il ritratto del Principe Descrive quindi la funzione ed il pranzo come nel testo. « 9 Marzo. - Questa mattina è venuto da me il conte Saporta, il quale mi ha chiesto molte informazioni relativa mente alle persone che debbono venire colla R. Corte. Mi ha quindi condotto al Palazzo per farmi vedere gli appar tamenti destinati al Duca, al Principe e ai Cavalieri, che tutti ho trovati perfettamente distribuiti. Sono andato in se guito al Ministero degli Affari Esteri dal

Barone Gise, ove insieme con lui ho firmato il contratto di matrimonio del Principe Ereditario colla Principessa Adeìgonda in doppio originale, e ne ho ritirato un esemplare unitamente alla Plenipotenza datagli dal Re, avendogli consegnate le mie del Duca e del Principe. Compiuto quest'atto, che era l’ul- /

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Libri
Anno:
-1821
Memorie storiche della città e del territorio di Trento ; 1
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Pagina 114 di 157
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IX, 145 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.600/1
ID interno: 176477
DELLA N ALNI A-' I o3 Una gravissima insurrezione contro il Vescovo Principe Giorgio di Licbtenstein na cque nell 7 Amaunia nel mese di Febbrajo La storia di questa insurrezione non può me glio conoscersi che dal documento pubblico seguito il 3i Marzo 1407. Da questo docu mento apparisce, die Y insurrezione fu pro dotta dalle concussioni ed estorsioni, che vi commettevano i ministri o gli uffìziali del Ve scovo Principe, i quali vengon pur in esso distintameli te nominati. I IN aulii in questa

insurrezione saccheggiarono, e poi demolirono da cima a fondo i tre castelli di Tueno, di S. Ippolito, e d’ Altaguarda appartenenti al Vescovo Principe, e scacciarono, e bandirono dal loro paese perpetuamente i tre di lui uf ficiali o ministri, e saccheggiarono le loro case, e confiscarono i loro beni. Il documen to suddetto attesta , che il Vescovo Principe non solo approvò e confermò tutto ciò che gl’ insorgenti avevano fatto ; ma promise pur loro, che i tre castelli smantellati piu nè da Ini

, nè da' suoi successori stati sarebbero rie dificati , ed esaudì inoltre pienamente tutte le altre loro diman de. Questo documento, che segui in terra Malsani [ eh’ era allora del dominio temporale di Trento ], et in domo Domini Episcopi leggesi in autentica forma registrato nel libro intitolato Privilegia Val lami Àìiaunim et Solisi II Principe Vescovo Giorgio de Lichtenslein essendo allora invol to in gravi dissensioni e contese col Sovrano li

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 25 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

6
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1899
¬I¬ Principi tridentini ed i Conti del Tirolo
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Pagina 130 di 161
Autore: Pilati, Silvino / Silvino Pilati. Con appendice Il Trentino nella confederazione germanica
Luogo: Riva del Garda
Editore: Miori
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trient <Hochstift> ; g.Tirol<br>g.Trentino ; g.Deutschland ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.520
ID interno: 240670
« 128 W . Ebbe una forte questione. col governo Innsbru- chese per uno di quegli atti \ prepotenti, coi quali si ledono i diritti di un Principe. Senza chiedere permesso alcuno quella Reggenza fece erigere, un Dazio al . Lago di Garda, il quale colpiva special- mente il commercio sui grani; Si oppose Cristoforo II, presentò a Vienna, le sue rimostranze, ma la cosa fu tirata in lungo ed il dazio restava. E per questo motivo le Giudicane si sollevarono ed il principe tridentino ebbe dei

gravissimi dispiaceri. Un’ altra gravissima causa conturbò V animo di questo ottimo Principe, voglio dire la questione delle $Ì 0 Ofe, È vero che già nei 1573 era stabilita, per causa delle Compattate, l’imposizione delle gabelle nel Trentino *a sollievo del Tirolo., Ma nei Comuni delle vallate montuose queste imposizioni non vennero introdotte. Ora gli stati tirolesi vollero che le Steore fos sero pagate anche dai Comuni rurali; ma la ripar tizione non era proporzionata alle rendite. Di qui contese

, proteste e questioni senza, limite. Si venne ad un accordo di riforme, ed esso fu adottato solo nella perequazione del 1796. Questo uomo di xera pietà senza pregiudizi, di scelta erudizione, di cuore generoso e di amore ardente per la virtù mòri nell’autunno delU anno -■ 1775, ' senza aver la compiacenza di vedere i frutti iella sua opposizione. ,7. ^ Nel maggio ' dell’ anno 1776 fu eletto a Ve scovo e principe di Trento Pietro Vigilio dei Conti - 'Tonno.- . - • 1 1 , ; ■ ^ Appena fatto .Principe volle

7
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Pagina 21 di 44
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/10
ID interno: 165265
del conte Carlo. L’assenza deve aver durato lungo tempo, perchè in un documento del 1696 il dottor Giulio si firma ancor gover natore e procuratore di Castelcorno. Al passaggio dell’armata austriaca nel 1701, sotto il comando del principe Eugenio di Savoia, Giulio offrì con gran premura i suol offici per provvedere le vettovaglie di quell'esercito forte di 35.000 uomini, e sborsò in quest’occasione ben 60.000 fiorini per la compera di frumento, segala ed avena. Giulio fu nominato dal principe

Eugenio provveditore dell’armata. Mancando alla città di Rovereto i denari per fare un imprestilo a Eugenio di Savoia, Giulio pagò 27.000 fiorini del Reno. 11 primo importo fu sodis fatto soltanto in parte ed ancor oggi la famiglia Pizzini attende dal governo il rimborso di 13.600 fiorini, come si rileva dai molti documenti e autografi del principe Eugenio conservati nell'archivio di famiglia. Da un documento del colonnello Giorgio de Martini appare che Giulio fu eletto assistente al commissariato

di guerra. Durante il processo istruito per l’uccisione del famigerato capitano napoletano Marotta e dei soldati di lui, nel quale erano stati coinvolti molti cittadini, il dottor Giulio si portò più volte al quartiere generale del principe a Gavardo, a Lunato e a Cazzago e potè ottenere dal principe Eugenio con la sua intercessione che la condanna inflitta ai colpevoli (si trattava fra altro nientemeno che di far distruggere la città) fosse convertita in una pena pe- cunaria da versarsi alle esauste

casse erariali. L’incartamento in proposito con vari autografi del principe di Savoia è conservato nell’archivio di famiglia in un libro intitolato „Affari Marotta.“ Il dottor Giulio coprì a Rovereto la carica di provveditore negli anni 1660, 1663, 166.6, 1669, 1672, 1678, 1684, 1687, 1690, 1695, 1698 e 1704. Catterina moglie di Giulio mori il giorno 17 novembre 1706, fece testamento addì 14 giugno 1706, a rogiti Andrea fabarelli. Giulio lasciò questa terra carico di anni e di meriti il giorno

8
Libri
Anno:
1894
Sul conte Giuseppe Forni, ultimo ministro degli affari esteri del ducato di Modena : memorie scritti su documenti
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Pagina 56 di 227
Autore: Ceretti, Felice / Felice Ceretti
Luogo: Modena
Editore: Tip. pontif. ed. arcivescovile
Descrizione fisica: XII, 215 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.536
ID interno: 334515
le Finanze, eb bero l'onore di accompagnare tutta la R, famiglia a Strà, che ivi si recava a cercare un qualche sollievo nella sventura, che sì al vivo 1'avea colpita O 37 ). Sul cominciare dell' anno susseguente 1841 il conte Forai accompagnava a diporto il principe ereditario ed il fratello Ferdinando nella Garfa- gnana. Nel giorno 8 erano a Castelnuovo; e il conte profittava di un momento d’ozio onde scrivere allo zio ministro, marchese Giuseppe Molza : « Oggi... si è fatto una grande passeggiata

a piedi : il Principe ereditario è smontato a Pecorile, e non 1’ abbiamo più trovato che alla Casina: il principe Ferdinando è smontato dopo, ma ha fatto anche esso qualche miglio a piedi. Io ho fatto la solita salita di Peco rile a piedi... (lS8) » Pi là poi si recarono a Massa, e vi face ano qualche sosta. Ma in quest' anno ancora il duca volle dare al conte Forni « un tratto di speciale fiducia » affi dandogli la « principale responsabilità » per la re golare e buona riuscita del viaggio marittimo

che lo stesso principe ereditario intraprese nella sta gione estiva. Col conte Forni ~ adunque, e col ciambellano capitano marchese Luigi Montecuc- coli, partiva il principe da Modena il 12 luglio, e nel 14 era a Venezia, di dove si recava a Tri e-

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
¬La¬ famiglia Betta dal Toldo.- (Famiglie nobili trentine ; 3)
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Pagina 51 di 58
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 54 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 10, 1904, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/3
ID interno: 109552
DOCUMENTI. 1537 aprile 28. — Bernardo dei Signori di Cles, principe vescovo di Trento, investe Alvise Betta di Rovereto dei feudi e delle decime dei dintorni di Rove reto, Lizzana e Lizzanella, che prima appartenevano ai Castelbarco. (Libri feudali trentini presso T i. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1541. — Cristoforo Madruzzo, cardinale e principe vescovo di Trento, con fermava ad Alvise Betta, i feudi concessi dal suo predecessore Bernardo desio. (Da un documento del processo Betta-Betta

legittimi eredi. (Archivio dell'i. r. Consulta Araldica in Vienna). 1567 aprile 10. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, investe Francesco Betta della quarta parte della Daera di Terragnolo. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Arch. di Luogot. in Innsbruck). 1570 aprile 9. — Testamento di Giorgio figlio di Alvise Betta, a rogiti Giu seppe Rosmini. (Archivio Congr. di Carità in Rovereto). 1579 settembre 24. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, concesse a Francesco per sè e suoi

nipoti Antonio, Ottavio, Paolo e Alvise figli di Giuseppe, il privilegio e i diritti della quinta parte dei grani e uve di Marco. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck). 1580 febbraio 3. — Lodovico Madruzzo, principe vescovo di Trento, in- veste Francesco Betta di Rovereto delle decime di campagna nei dintorni di Ro vereto descritti nella lettera d’investitura. (Libri feudali trentini presso Ti. r. Ardi, di Luogot. in Innsbruck).

10
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 569 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
e trattenersi poi in esercizi letterari ; parimenti ogni giovedì erano obbligati di assistere a una lezione sopra 1’ Etica di Aristotile, ovverosia a di scorrere di filosofia morale o matematica o teologia. Circa l’ordi namento, eccolo brevemente: due volte all’anno l’assemblea eleggeva tra’ suoi, sei membri, dei quali ciascuno di mese in mese, per estra zione a sorte, fungeva da Principe. Due Conservatori fra’ più anziani e degni lo sostituivano quando mancava; due Smelaci avevano il controllo degli atti

dell'Accademia e la sopraintendenza sugli im piegati minori ; un Tesoriere amministrava il danaro, un JSconomo aveva cura dei mobilio; un Cancelliere redigeva i verbali delle sedute e custodiva gli aiti. Severamente erano puniti dal Principe coloro che trasgredivano agli statuti. Questi primi Statuti furono più volte riformati, e sul principio del XVI 0 secolo ridotti a 19 capi, tra’ quali i seguenti che piacemi ricordare: il Principe nel giorno dell’elezione veniva accompagnato a casa da tutti gli

accademici; le composizioni da leggersi al l’Assemblea erano sottoposte all’ esame de’ Censori comprese quelle del Principe, e quelle dei Censori sottoposte al Principe : nascendo discrepanza tra’ * 1 Censori nell’esame dei componimenti, si devolveva il giudizio al Principe e questo era senza appello ; in tutte le adunanze pubbliche dell’Accademia si doveva fare qualche concerto di musica; era proibito a chicchessia, se anche personaggio qualificato, di sedere nei luoghi destinati agli accademici quando

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Pagina 38 di 43
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/8
ID interno: 165263
e per suo fratello Giulio q. Gio. Battista, per Alberto e Gio. Battista, figli di Giulio, per Felice e Giovanni q. Cesare, per Antonio q. Marc’ Antonio, Carlo q. Scipione, Gio, Francesco q. Ottone. (Codex Clesianus, XIX, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1636 dicembre 1, — Contratto dotale di Caterina Del Bene andata sposa a Girolamo Saibante, a rogiti Antonio Malinverno. (Archivio notarile, Rovereto). 1643 maggio 18. — Cado Emanuele dei Signori di Madruzzo, principe ve scovo

di Trento, assegna con investitura a Giulio Saibante q. Giuseppe, rappresen tato dal suo procuratore Gio. Battista Zoner di Rovereto, il feudo dopo la morte •di suo fratello Baldassare. (Codex Clesianus, XIX, nell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1646 gennaio 8. — Carlo Emanuele dei Signori di Madruzzo, principe ve scovo di Trento, assegna con investitura a Francesco q. Giuseppe per sè e suo fratello Carlo ii feudo posseduto da suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XIX, nell

’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1649 agosto 17. — Testamento di Gio. Francesco q. Ottone Saibante, a rogiti Antonio Benasciuti. '(Cannelli, Reg, N. 100). 1651 febbraio 6 e 25, marzo 18. — Divisione dei beni fra i fratelli Fran cesco, tenente colonnello, e Girolamo Saibante, a rogiti Antonio Malinverno. (Archivio notarile, Rovereto). 1664 gennaio 11. — Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e principe vescovo di Trento, investe Francesco q. Giuseppe Saibante per sè e suo fratello •Cado del

feudo posseduto da suo padre. (Codex Clesianus, XXI, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1664 gennaio 25. Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria e principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Gio. Francesco Pompeati, quale procuratore di Giovanni q. Cesare Saibante per sè e per Felice canonico e Gio. Battista fratelli q. Giulio, Marc’Antonio q. Marc’Antonio, Ottone e Pietro fratelli q. Gio. Francesco. (Pergamena N. 1 nella Biblioteca Civica di Verona). (Codex Clesianus

, XXI, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1668 giugno 18. — Testamento di Felice q. Cesare Saibante, arciprete del duomo di Verona, a rogiti Francesco Bernardi. (Cannelli). 1671 marzo 16. — Sigismondo Alfonso dei conti Thun, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Carlo Saibante di Rovereto, a nome anche di ■suo fratello Francesco, la decima della quale aveva avuto diritto suo padre Giuseppe. (Codex Clesianus, XXIII, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck

12
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Pagina 40 di 43
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/8
ID interno: 165263
1759 maggio 17. — Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo ■di Trento, assegna l’investitura dei feudi dei Saibanti a Carlo Antonio Pilati, pro curatore di Giulio q, Giovanni per sè, e Gio. Battista e Zenovello, fratelli q. .Marc’Antonia Saibante di Verona. Codex Clesiamis, XXXII, nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck. 1764 marzo 28. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giulio q. Giovanni, e Gio. Battista e Zenovello

, fra telli q. Mare’Antonio Saibante di Verona. Codex Clesianus XXXIV nelli. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck, 1771 agosto 19. — Cristoforo dei Lizzo de Noris, principe vescovo di Trento, assegna rinvestitura dei feudi di famiglia a Giulio Saibante di Verona, unico supestite della famiglia veronese, rappresentato dal suo procuratore Filippo Alanci, segretario aulico di Trento. {Codex Clesianus XXXIV neil’i. r. Archivio di Luogotenenza m Innsbruck). 1774 ottobre 10. — Transazione fra

i discendenti di Marc'Antonio e quelli di Andrea, figli di Giovanni Saibante per il godimento dei feudi, a rogiti Fortu nato de Faccini. {Biblioteca civica di Verona). 1777 ottobre 4. — Pietro Vigilio del conti Than, principe vescovo di Trento, investe dei feudi di famiglia Giuseppe Saibante di Verona, quale procuratore di suo padre Giulio. (Codex Clesianus XXXV nell’i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1784 novembre 4. — Pietro Vigilio dei conti Thun, principe vescovo di Trento, investe Gio

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Giornali e riviste
Industrie- und Handels-Zeitung
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Pagina 8 di 8
Data: 16.09.1928
Descrizione fisica: 8
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14
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 24 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
spettante a Margherita di Nicolò Alessandrini, moglie di Girolamo Betta. 1618 maggio 7. — I sindaci delle comunità di Salter, Malgolo e Romeno risolvono di vendere a Masseria Crivelli madre di Bonifacio Betta un appezza mento di terre alla località detta alla Valle, 1632 ottobre 23. — Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento, crea Bo nifacio de Betta figlio di Pantaleone regolano maggiore della pieve di San Si- sinio per sè e i suoi eredi maschi. 1633 giugno 20. ■— Carlo Emanuele, principe vescovo

di Trento, conferma a Bonifacio Betta di Castel Malgolo il privilegio di immunità ed essenzione da imposte del castello ed adiacenze riportando il testo della transazione del 12 di cembre 1569 tra Pantaleone padre di lui e le comunità di Salter e di Malgolo. 1634 giugno 2. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, acconsente a Bonifacio Betta di Castel Malgolo che la fiera dei Santi Martiri anauniensi di Sanzeno da un solo giorno, sia portata a tre giorni di durata. 1637 marzo 9. — Carlo

Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma a Bonifacio de Betta di Pantaleone di Castel Malgolo, i diplomi dell'ar ciduca Ferdinando del 21 luglio 1525 e dall’imperatore Carlo V dell’11 giugno 1545 e nomina Bonifacio e tutti i suoi legittimi discendenti nobili del principato vescovile di Trento. 1644 marzo 5. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Bonifacio de Betta Massaro delle valli di Non e di Sole. 1645 ottobre 7. — Papa Innocenzo X consacra sacerdote Giovanni

Betta di Castel Malgolo. 1650 aprile 25. — Giovanni Pantaleone Betta fu laureato in Padova nel palazzo episcopale a voti unanimi in jure Pontificio et Cesareo. ; 1650 maggio 22. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Giovanni Pantaleone Betta arciprete di San Lorenzo di Lomaso. 1650 ottobre 6. — Bonifacio Betta sborsa 80 ragnesi per liberarsi da un aggravio verso la chiesa del santo Rosario di Sanzeno addossandolo ad Alberto Pellegrini. 1653 maggio 5. — Francesco Simone Betta

15
Libri
Anno:
1894
Sul conte Giuseppe Forni, ultimo ministro degli affari esteri del ducato di Modena : memorie scritti su documenti
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Pagina 194 di 227
Autore: Ceretti, Felice / Felice Ceretti
Luogo: Modena
Editore: Tip. pontif. ed. arcivescovile
Descrizione fisica: XII, 215 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.536
ID interno: 334515
ho corrisposto facendo conoscere di quanta consolazione era pure questo avvenimento pel Duca e per tutta la corte, e con quanta ansietà lo desiderava il Principe. L’udienza fn privata, e quindi io indossava il piccolo uni forme: fui però accompagnato fino alla scala dal. 2.° Mastro delle cerimonie conte Poccì, e introdotto dal Re dal Gran Ciambellano conte Sandizell: nell’anticamera v’erano altresì l’Aiutante Generale principe Lòwenstein, il conte Rechberg Gran Maggiordomi ed altri signori. - Dopo l’udienza

del Re feci la mia visita alla Grande Maitresse della Regina con tessa Deroy, e poscia feci le altre visite di stile ai pubblici funzionari, i Ministri, gli Aiutanti Generali del Re etc, Chiesi quindi per iscritto udienza alla Regina, alla principessa Augu sta Amelia Duchessa di Leuclitenberg, al principe Carlo di Baviera, e al duca Massimiliano e principessa Luisa rivol gendomi ai rispettivi Maggiordomi. La sera fui al concerto Odeon, ove vidi il conte D’Arco e il barone Deuxponts, e poscia dal

conte Colloredo, ove trovai e feci conoscenza del Principe Lichnowsky, fui condotto dal marchese Pallavicini Ministro di Sardegna, dove feci la conoscenza della contessa Rechberg, della contessa D’ Arco nata Pallavicini, della con tessa D’Arco nata Marescalchi, della contessa Frankenstein, della damigella baronessa Wòllvartb, che deve accompa gnare la Principessa Adelgonda, del ministro di Prussia barone Dònhoff etc. In prima sera fui dal barone Gise, al quale consegnai le copie delle lettere

ai Re, alia Regina e alla Principessa da presentarsi poi all’ udienza solenne. « 4 Marzo. - Questa mattina trovandomi in istrada col Principe di Lòwenstein e con Giorgi eri, ho veduto passare la Principessa Adelgonda colla sua dama baronessa di Grain ger, che entrava in una bottega per qualche acquisto.,., Mi

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ monumento a Dante in Trento
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Pagina 15 di 17
Autore: Zocchi, Cesare
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: S. [673] - 675 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Illustrazione popolare ; Vol. 33, N. 43 - 25. Ottobre 1896
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient ; z.Geschichte 1896
Segnatura: III 212.259
ID interno: 347325
cessò un momento le sue lamen tazioni; alla fine giunse a tale esaurimento, che si lasciò cadere sulle calcagna, mormorando an cora debolmente delle parole ch’io non saprei scrivere, ma che, per il mio orecchio, rispondevano ai suoni bizzarri da l;a ko e ka ko c ko. (Contìnua). CARLO YRIARTE. In questo numero, eh’ è dedicato al monumento a Dante in Trento, alle nozze di S. A. R. il Principe di Napoli con S. A. la Principessa Elena del Montenegro, e al Montenegro, mettia mo, fra le altre, tre

incisioni, l’una delle quali si riferisce a Cettigno e due ai Popi Montenegrini. A pag. 684 si vede la Piazza del Palazzo del Principe a Cctligne. Quella vec chia torre serviva un giorno di dimora ai prin cipi del Montenegro. Si pensi che Cettigne è ca pitale del Montenegro dal 1487. Oggi, il palazzo residenza dei principi montonegrini, perle pro porzioni somiglia a una gran villa dei dintorni di Parigi. Non ostante l’aspra barriera eretta dalla natura tra Cettigne e il resto del mondo, i raffinamenti

rie o nelle bettole, fumano la pipa, bevono l’acquavite, e all’occorrenza pizzicano la guzla, come un Pope di cui ho fatto il ritratto nel l’albergo di Cettigne, e di cui la serva mi van tava il coraggio, mostrandomi le medaglia da lui guadagnate sul campo di battaglia. „ Qui sotto, si vede infine il tipo d’un gio vane Pope: corrisponderebbe a un nostro chie rico. MATRIMONI NELLA CASA DI SA HO J A Nella fausta celebrazione del matrimonio del Principe ereditario con la Principessa Elena del

di Savoja. Consorti di Carlo Emanuele III, nato nel 1701, salito al trono nel 1780, morto nel 1773 : a) Anna Cristina di Baviera Sultzbach, sposata nel 1722, morta nel 1723 : b) Polissena d’Assia Rheinsfels, sposata nel 1724, morta nel 1735 ; c) Elisabetta di Lorena, sposata nel 1737, morta nel 1741). La seconda fu madre di Vittorio Amedeo III. Cristina d’Assia Rheinsfels (sorella della se conda moglie di Carlo Emanuele III), sposò nel 1740 Luigi Vittorio, Principe di Savoia- Carignano, bisavolo

di Carlo Alberto. Maria Antonia, figlia di Filippo V Re di Spa gna, sposò nel 1750 il Duca di Savoia, che fu poi Vittorio Amedeo III Re di Sardegna. Tre suoi figli tennero successivamente lo scet tro, cioè : Carlo Emanuele IV, Vittorio Ema nuele I e Carlo Felice, di cui si discorrerà ap presso. Giuseppa Teresa di Lorena-Armagnac, spo sò nel 1768 Vittorio Amedeo, Principe di Sa- voia-Carignano, avo di Carlo Alberto. Maria Clotilde di Francia, sorella dell’infelice Luigi XVI (morta sul pa tibolo), sposò

18
Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Economia
Anno:
1899
Produzione e commercio del vino in Italia.- (Manuali Hoepli)
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Pagina 306 di 325
Autore: Mondini, Salvatore / Salvatore Mondini
Luogo: Milano
Editore: Hoepli
Descrizione fisica: VII, 304 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; s.Weinbau<br>g.Italien ; s.Weinhandel
Segnatura: I 108.717
ID interno: 249694
Principali produttori e negozianti di vino. 303 DI Camporeale principe P-, Palermo — Vino Signora bianco e rosso. DI Policastrollo marcii. Pietro,. Palermo — Vini bianchi e rossi. Mirto Seggio Pietro, Monreale -— Produttore. Mortillaro di Villafranca marcii. Carlo, Bagheria — Produttore. Vaici in a (principe di), Palermo — Gasici Cai a tubo. Vernacci barone Domenico, Parco — Vini da pasto bianco c rossi. PROVINCIA DI MESSINA : Carnevale Tommaso, Lipari — Vini comuni c liquorosi. Cuinbo

e Plataiila, Milazzo — Produttori e negozianti. De Gregorio fratelli, San Filippo elei Mela — Produttori. De Pasquale Filippo e figlio, Lipari — Vini liquorosi. De Pasquale fratelli, Messina — Vini liquorosi. Zirlili Lucifero comm. Giuseppe, Milazzo *— Vini da taglio. PROVINCIA DI CATANIA : Bonajuto fratelli, Catania — Vini da pasto c da faglio. Calatabiano Indelicato Paolo, Riposto — Vini rossi comuni. Cerami principe Domenico, Catania — Vini à pasto e da taglio , De Salvo Salvatore c figlio, Riposto

— Vini da pasto da taglio c liquorosi. Papale Giacomo. Catania — Vini da pasto e da taglio. Perniisi e Platani«, Acireale — Vini da pasto e da taglio. Politi, Greco, Russo c C, Acireale — Esportatori. PROVINCIA DI SIRACUSA : Caruso Raffaele, Cetmisa — Vini da taglio. Cassola fratelli, Siracusa — Vini liquorosi. Consalvo Giuseppe, Vittoria — Vini da taglio. DI Rudi ni marcii. Antonio, Pachino — Vini da taglio. Xicolaci principe di Villadorata, Pachino — Vini da taglio. Rizza e Iacono, Vittoria — Vini

19
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 53 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
— 55 — al principe, ruppero in aperta insurrezione, ed aprirono quella sanguinosa campagna, che nelle Storie Trentine restò col nome di Guerra rustica, perchè erano principejissimamente i contadini che movenno vive lagnanze dot la s piotai a oppressione ond'eran tenuti da’ ricchi proprietari, favoriti e protetti dai commissari del principe-vescovo, che gareggiavan tra loro a chi più tenesse bassa e straziata la gente della campagna. Tra le vicende di questa in surrezione basi; l'accennare tanta

essere la durezza delle genti del vescovo, che si gridava ad una ■ oce invocando il domìnio del conte del Titolo, per salvarsi dalia tirannia del propi io principe: e questi sempre ingannato e sobbillato da mali consiglieri o poco vedeva o nulla provvedeva contro la vasta mina. La valle nostra fortunatamente attingea notizie più chiare e mentre deplorava ia triste sorte dei rustici d’altre valli, non mosse voce- nè mano contro li principe, e il solo castello di Nomi con taminato dalla peste ribelle

. Noi aggiungeremo solamente, che il nembo fu sì minaccioso da intimorir seriamente 11 principe-vescovo, il quale persuaso non trattarsi più d’umi lotta settari:! religiosa, ma d’una vera aspira zione degli oppressi contro gli oppressori destata già da’ settari, non si tenne più abbastanza sicuro nella sua sede in Trento, e fuggì Egli sapea benissimo che nulla nostra vaile appena erano penetrate le nuove dottrine, cito Rovereto specialmente gli era costantemente fedele, ma non osò affidare la sua

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Pagina 29 di 43
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/8
ID interno: 165263
Saibante aveva comperato da Giuseppe Parolini,, con documento 5 ottobre 1630, a rogiti Maliverno, un quarto di un quinto della decima derivante dalle uve del piano di Rovereto, meno un quarto che spettava alla chiesa. Il principe vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, con lettera d’investitura dei 2 aprile 1632 gliela confermava. Fu marito, dal 1614 in poi, di Elisabetta Costioli di Baldassare; alla morte lasciò quattro figli, Francesco, Carlo, Giulio e Baldassare. Francesco ottenne come il padre

il titolo di consigliere dall'arci duca Leopoldo; Francesco fu provveditore in Rovereto nel 1651, 1658 e 1664. Giulio, rappresentato dal suo procuratore Gio. Battista Zoner, dopo la morte del fratello Baldassare, fu investito del feudo di famiglia, in data 18 maggio 1643, da Carlo Emanuele dei signori Madruzzo, principe vescovo di Trento. Morto Giulio fu investito Francesco per sè e suo fratello Carlo con lettera dei 8 gennaio 1646, da Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, e gli

fu confermata anche dal successore di Carlo Emanuele, il vescovo Sigismondo Francesco, arciduca d’Austria, con documento 11 gen naio 1664; una terza investitura del feudo in data 16 marzo 1671 gli fu accordata dal principe vescovo Sigismondo Alfonso dei conti Thun. Carlo fu eletto provveditore per gli anni 1663, 1667, 1670, 1673, 1676, 1679 e 1682. Dopo la morte del fratello fu inve stito del feudo, in data 8 aprile 1680, da Francesco degli Alberti, principe vescovo di Trento. Carlo, che sposò Pellegrina

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