¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
correre all’ erezione. Ma era destino che 1' opera di riparazione della patria non trovasse ancora il suo compimento: il progetto non ebbe effetto. Dopo molto discutere sui versi del Poema da apporsi al monumento, la nobile idea svanì, perchè troppo , gravi erano le spese, perchè ben presto si spense, con la caduta dell’ effimero regno, la Società che quella idea aveva nutrita e promossa ;!l ) : la statua di Dante non sorse più dove avevano sperato già d' ammirarla i Fiorentini del quattrocento
. Il Moisè, nella sua Storia della Chiesa di S. Lève«?, accenna al fatto che Canova, restauratóre dell’arte italiana, avrebbe dovuto eseguire il mausoleo dell’ Alighieri a Firenze, se non 1’. impedi vano « la tristizia dei tempi e le calamità d’ Italia. » È lecito suppore che si tratti di questo progetto ; e dobbiamo un’ altra volta deplorare che il Divino Poeta non abbia trovato, per contrarietà della sorte, uno scalpello capace di rendere immortale anche con 1’ opera d’ arte il suo nome. Restaurato
Toscani. » Ma intanto il lungo voto era compiuto ; ' e Giacomo Leopardi, avuta la lieta novella) inneggiava all’ opera riparatrice de’ Fiorentini, « animato di vivissimo affetto « e gratitudine e riverenza verso codesto numero presso che impercettibile ■ d’Italiani « che sopravvive. » s ' 2 ) . D’aria e d’ingegno e di parlar diverso Per lo toscano suoi cercando già L’ ospite desioso Dove giaccia colui per io cui verso Il meonio cantar non è più solo. ' Ed, oh vergogna, udìa . Che non che il cener
freddo e Possa nude - Giacciali esuli ancora Dopo; il funereo dì sott’ altro suolo, „ Ma non sorgéa dentro a tue mura uri sasso, Firenze, a quello, per la cui virtude Tutto il mondo t’onora. Oh, voi pietosi, onde sì tristo e basso Obbrobrio laverà il nostro paese ! Solo ,nel 1830 si scopriva il cenotafio, nella navata orientale del tempio, fra le tombe di Michelangelo e dell’Alfieri. E opera dello scultore Stefano Ricci: Il Poeta sta • assiso sopra un cippo e tiene sulle ginocchia il sacro volume