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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1896
Nobiliare trentino
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Pagina 42 di 49
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Soggetto: g.Trentino ; s.Adel
Segnatura: II 102.473
ID interno: 234974
— 40 — Salvatore suo consobrino; Pietro, suo fratello; Antonio del Vii e ni poti; Michele del Yit; Antonio dell’Andrea; Romedio, Francesco, Giovanni Long ; Michele Zanini ; Antonio, suo fratello ; il maestro An tonio calzolaio; Antonio del Simon; Francesco dell’Andrea. Ardino (Bardine). Giovanni Calet; Polonio de Nicolet; Nicolò, suo nipote; Giacomo Fedrigat; Giorgio Fedrigat; Lottano. Priodo (Prie). Ambrogio de Tliosio (Toss); Giovanni Antonio, suo fratello. Molarie. R sig. Eusebio ; gli eredi

fratello Antonio, itera; gli eredi di Simone Zentil; gli eredi di Nicolò fanelli. Gasòlio. Il sig. Stefano eli casa Rertolda ; il sig. Giacomo Concili ; il sig. Bartolomeo'Concio ; il sig. Cristoforo del sig. Antonio Concili; ed il sig. Cristoforo e Concino fratelli. Romeno. lì sig. Tomaso forresan; Pietro Segador; Lorenzo Se gassi' ; Nicolò Segador; gli eredi di Stefano Segador ; Antonio Segador ; Antonio Cassar» ; il sig. prete ed Antonio, suo fratello ; Michele Paet : Simone suo fratello)?); gli

eli ser Baldessare ; quelli di ser Giacomo; del ser Galeazzo ('ribelli; Antonio della Francesca; Giorgio del fu Stefano eli Rumo; Guglielmo suo fratello (V. sópra p. 38); gli eredi del fu Antonio, notaio, suo fratello; Giovanni dit Zovanaz. Fresie (Tris). Ser Antonio de Simon; ser Biagio, suo fratello ; Romedio, notaio, suo nipote: gli eredi di Sicherio; Antonio Sinat ed i nipoti. Herniulo (Bermele). Nicolò Mendini ; Giorgio Mendini; Tomaso Mendini ; Giovanni Antonio Mendini. (Forse i discendenti

degli antichi Remondini, o Runondrai? V. Matricola). Giretto. Il sig. losio; gli eredi del fu sig. Antonio della casa di Co- redo, consanguinea con quelli di Rumo, ed ora estinta; ser Antonio Gatta 3 ), notaio; ser Nicolò, suo fratello; Giacomo Odorici; Romedio del fu Oclorico; i fratelli Simone e Baldessare de Blasiis. Frutto (Sfruz). Vittore Bernardinella col nipote. Sanità Sisinio. Zeno fanelli ; Romedio fanelli ; Zentil del fu Gia como col nipote; Zentil de lori; Giovanni, suo fratello col

eredi del fu Giovanni Fator; quelli di Ni colò Fator ; Federico Fator; Giovanni della Zotta; Guglielmo Fai ter ; gli eredi eli Odorico Feraijn. i) Mobilitato da Bernardo Cles, 1527, 23 ott. Sbaglia in'parte il Tovazd (1. c. p. 28) nella descrizione dello stemma. -

2
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1905
Catalogo degli oggetti ammessi alla mostra di arte sacra tenuta a Trento in occassione del XV Centenario della morte di S. Vigilio (15 giugno - 15 luglio 1905)
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Pagina 60 di 94
Luogo: Trento
Editore: Tipogr. del Comitato Diocesano Trentino
Descrizione fisica: 92 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: 2.905
ID interno: 189813
321 . Reliquiario di lamina dì rame argentato e in parte dorato, lavorato a sbalzo. Sec. XVIII. 75X83. 222. Chiesa di S. Michele. 322 . Trono di lamina d’ argento, in parte dorato, con padiglione, fogliami, nappe e due brac ciali per candele. Secolo XIX. ni 1.54X65. 33. Chiesa di S. Croce, B leggio. 323 . Pace di rame lavoro a sbalzo, rappresentante la Vergine col Bambino e S. Vigilio. Sec. XVII. 17X14. 266. Chiesa di Tione. 324 . Reliquiario di rame argentato con applicazio ni a sbalzo

e a cesello. Sec. XVIII. m 1.22X37. 221. Chiesa di S. Michele. 325 . Tre carteglorie con cornice di lamina di rame argentata, lavorati a sbalzo e a cesello con ornati riportati. Secolo XVIII. 54. Chiesa di Romagnano. 326 . Lampada di bronzo a trafori. Sec. XVII. Alt. 70. 64. Chiesa di Cles. 327 . Lampada d’ argento lavorata a sbalzo, con tre applicazioni dorate, rappresentanti S. Vigilio, stemma con la scritta « Marchiones Archetti », e la terza con la data A. D. 1755. Alt m. 1.22. 281. Chiesa di Nago

. 328 . Lampada di lamina d’ argento a sbalzo con tre angeli. Secolo XVII. Alt, m 1.20. 262. Chiesa di Tione. 329 . Lampada d' argento a trafori con teste d’ an geli. Sec. XVII. Alt, 86. 56. Chiesa di Cles. 330 . Lampada d’ argento lavorata a sbalzo a zone, traforata, del 1727. Alt m 1. 58. Chiesa di Cles. 331 . Lampada d’argento lavorata a sbal/o, trafori e pendenti, con sei teste d’ angeli. Sec. XVII. Alt m 1.12. 115. Chiesa di Calavino.

4
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1896
Nobiliare trentino
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Pagina 44 di 49
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Soggetto: g.Trentino ; s.Adel
Segnatura: II 102.473
ID interno: 234974
Antonio Fova (sic); Giovanni, suo fratello; Michele q. Domenico Mathaei ed il fratello; Giovanni q. Federico Thomas; gli eredi q. Michele Thomas; gli eredi di Stefano Cova; Giovanni di Maria Cova; gli eredi di Vito Cova; quelli di Leonardo Cova; quelli del fu Àutonio Cova; Pietro q. Pel legrino ; Giorgio de Leonardi« Freson ; gli eredi q. Giorgio Zucher ; Antonio e Nicolò de Cassanna; Giovanni diCassanna; gli eredi q. (Mo rfeo di Cassanna ; Marcelius ; Simon Lorengi e suo fratello Gillio ; Federico

— 42 Preghena. Francesco Sandri e gli eredi di suo fratello; gli eredi q. Pietro del Bernardin; Nicolò e suo fratello del Bernardin ; Biagio, notaio di Scanna; Andrea de Fedrig di Stefani; gli eredi q. Giovanni suo nipote; Pietro Leonardi dalla Torre. Disio (Cis). Sei- Lorenzo, notaio; Leonardo della Veda; Antonio, suo fratello; Valentino q. ser Simone; gli eredi q. Antonio Betta; Guglielmo de Malthè. -Federico Leonardi. Cassana e Salasna. Misser Valentino; Giacomo e fratelli, nipoti del detto

e Domenico Lorengi; Simon Loreng; gli eredi q. Baldassare de Mathè ; Bartolameo Begini; gli eredi q. Preti. Samoclevo. Gli eredi q. Giacomo della Gnes; ser Rosario deBer- toldis, dal quale discendono quelli di Cles; gli eredi q. Giovanni Francesco, suo fratello ; Odorico, fratello di Rosano ; gli eredi q. Zorzi, olim Pietro Zorz ; Bartolameo Zorzi ; Michele Marinolli. Terzolas. Gli eredi q. ser David; quelli q. Gasparo David; Gio vanni e Matteo fratelli David, Andrea q. ser Pietro David, della casa

Greiffenberg; ser Visintainer e Baldessare, fratelli; ser Leonardo 'Vi sintainer; ser Melchiore Visintainer; gli eredi di ' Antonio Visintainer ; ser Nicolò Nanchina; Guglielmo Stanchina; Robonello; suo fratello Giacomo; altro, Leonardo; Giovanni de Dona Borga e fratelli; gli eredi q. Mio Batibech ; Giovanni Antonio de Dona Borga. Mortiseli (Ortisè). Bartolameo del Turca; gli eredi q. Vigilio del Turca; quelli di Domenico del Turra; Antonio Besadola, e Pietro Ba sartela ; gli eredi q. Antonio Long

5
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 68 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
qual'anno emise come tale una sentenza fra i comuni di Verrò e di Priò. ÀI 1502 anche il Rep. (109, 43). 1499-1503 Nicolò Moremberg, figlio del fu Àntomolo (Codex cles., IX, 154, 157 e 201 ; Rep., 65, 325 ). 1505 Giorgio del fu Michele di Coredo (Codex cles., IX, 213, e Tovazzi). 1506-1533 Nicolò di Moremherg (Rep., 9, 108), nel 1509 (Tovazzi), nel 1510 (Rep., 9, 134), nel 1513 (Tovazzi), nel 1514 (Rep., 27, 37), nel 1523 (ivi, 19, 3). Il Tovazzi lo mette anche per gli anni 1517, 1523,1525

— 69 — per i suoi servigi dal principe vescovo Giovanni Hinder- bach (Codex cles,, VI, 94; Vili, 18 e 44; anche il Rep., 96, 2 ; 7, 39; 9, 44). — 1/Inama lo mette massaro dall'anno 1481 all'89. Pietro Grilli era stato incaricato dal vescovo nell'anno 1481 di riformare il libro dei gaffori 0 delle imposte (Codex cles., VII, 169 a). 1493-1498 Michele dì Coredo (Tovazzi e Rep., 9, i 05 ).L'Inama reca Michele dal 1497 al 1499, ed una pergamena di Verrò (N. 25) lo. dice massaro anche nel 1502, nel

, 27, 28, 29 e 1533. Lo chiama, nob. Nicolò de Mori « (Mor de Moremherg) di Sarnonìco , e dice che nel 1505 fu vicario in Castelfondo, che la sua famiglia, poi di conti, si estinse nel 1775, e che Nicolò fu anche vicario della giurisdizione di Belfert nel 1525. Nel 1510 Nicolò rinnovò, d'ordine del principe ve scovo Giorgio il libro dei redditi e degli affitti vescovili nelle Valli dietro quello che aveva fatto anteriormente nel 1481 il massaro Pietro di Quetta. La stessa cosa fece nel 1516 per incarico del

principe vescovo Bernardo desio (Rep., 9, 134 ). Questo libro è registrato coinè tut tora esistente fra i documenti dell'archivio principesco vescovile (ivi). LTnama reca Nicolò come massaro delle Valli dal 1506 aT 1528 ed esso è l'ultimo dei massari elencati da lui. Nicolò de Moris è massaro delle Valli nel 1512 (carta di infeudazione a Riccardino Tavonati, {archivio del conte E . Welsperg, nel cautelilo di Mezo- lombardo). Nel 1527 lo reca il Codice desiano (XI, 167); I Morenberg , come scrive il D.r

6
Libri
Categoria:
Medicina
Anno:
1891
¬La¬ Valle di Rabbi e le sue acque minerali
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Pagina 21 di 76
Autore: Stoppani, Antonio / [Antonio Stoppani]
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: 74 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Val di Rabbi ; s.Mineralquelle
Segnatura: II 87.686
ID interno: 218121
invece, essendoci detto dall'im piegato della stazione di Milano che per S. Michèle non si ricevono bagagli, li abbiamo consegnati per Trento. Qui giunti, l'impie gato dichiarò non poter assolutamente, per la brevità della fer mata del treno, permettere la consegna e la ' riconsegna per S. Michele; e così fummo obbligati a ripartire da Trento, senza i nostri bauli, senza i relativi ricapiti, sulla semplice promessa ver bale che ci verrebbero spediti a S. Michele la mattina, come lo furono infatti

tutti i paesi del mondo, e viceversa, tlen pronti cavalli, omnibus, vetture e landò, a richiesta, a prezzi ragionevoli, per ciascuna delle 24 ore che corrono da mattina a mattina. Io aveva appunto già, fin da Milano, e da molto tempo (nien temeno che da quando ho fatto 1' anno scorso col caldo la prima salita), vagheggiata l’idea di partir la mattina, anzi alla prima alba, da Mezzolombardo, per godere il fresco specialmente nelle prime ore, giacché, partendo più tardi, il sole di luglio

, cocente qui al basso come a Milano, vi ferisce spietatamente al- - le spalle. Sai che la nostra piccola briglia aveva dunque fissato di prendere la corsa che parte da Milano per Verona trenta minuti dopo il tocco, ed arriva a S. Michele verso le n ip di notte, e dà tutto il comodo, anzi troppo comodo di pranzare a Verona. Avremmo dormito -la notte a Mezzolombardo, dove esiste un comodissimo albergo, con camere quasi di lusso; poi al primo albore, un comodo landò ci avrebbe portati su per la Valle

di Non. Ghe delizia doveva essere, con quella bella brezzolina, per correre la bellissima valle, e vederla a mano a mano illuminarsi al raggio del sole nascente, e le cime dei monti ad Occidente imporporarsi, ed escire gradatamente dall’ ombra, e le cime d’ O- riente proiettarsi, scendendo a grado a grado, prima sui brulli fianchi delle opposte montagne, poi sul fondo, che è tutto un sorriso,,di questa valle incantevole! O spes fallace! Tutto andò bene fino a dormire a Mezzolombardò. Ma quanto

al partire al primo albore — Ah, vi siete addormentati? — Eh via; s’ è dovuto partire quasi alle 9, per aspettare il supplizio, la perse cuzione dei viaggiatori, insomma i bauli..... Appunto: avviso in teressantissimo, nel caso, per te o per gli amici: — Partendo da Milano consegna il bagaglio per Ala; qui, siccome e’è il confor to della visita doganale, si ha tutto il tempo di ritirare e di ri consegnare il bagaglio per qualunque destinazione; nel caso nostro, per là stazione di S. Michele. -— Noi

7
Libri
Anno:
1900
Esempi di conchiusi ed iscrizioni tavolari : compilati in base alle leggi ed ordinanze vigenti per il libro fondiario nella Provincia del Tirolo
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Pagina 24 di 149
Luogo: Trento
Editore: Mariotti
Descrizione fisica: IX, 150 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 6.011
ID interno: 250087
— 14 — Emilio iscritto nel foglio degli aggravi, die la partita 56 li Comune cat. di Villa, Giudizio distrettuale di Valle, serve quale partita accessoria. Pieve — 15 Giugno 1898 G. 14. ZH- In base alla giustificazione seguita mediante sen tenza 14 Maggio 1898 A. d’ aff. C passata in. giudicato, viene accordata l’intavolaziene nella par tita 35 II del Comune cat, di Vigo del diritto di pro prietà prenotato in data 20 Febbraio 1898, al nome di Battilana Michele fu Antonio. In. seguito a ciò

si ordina d’ ufficio a sensi del § 49 della Legge generale sui libri, fondiari l’iuta votazione della cancellazione del diritto di pegno conseguito sullo stesso immobile in data 30 Maggio 1898 da Goldstein Emilio in pregiudizio di Bru,stoloni Andrea fu Michele per il credito esecutorio di fior. 550 ed accessori e la cancellazione dell' annotazione della simultaneità. L' i. r. Giudizio distrettuale di Valle viene notiziato di questo conchiuso affinchè disponga che .venga can cellata 1 ’ annotazione della

simultaneità nella partita 56 II Comune cat. di Villa, la quale finora serviva come partita accessoria, coll' osservazione che nella partita 35 II Comune cat. di Vigo, la quale finora serviva quale partita principale, dopo l’iscrizione del diritto di pegno per il .credito di Goldstein Emilio nell' importo di fior. 550 non vennero eseguite altre iscrizioni riferibili a questa posta. Valle — 18 Giugno 1899 G. N. 40. Si ordina la cancellazione dell' annotazione della simultaneità per il credito di Goldstein

8
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Pagina 206 di 322
Autore: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV S., S. [200] - 556
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.297/2
ID interno: 319142
doveano ambe le parti cessare dalle offese fino al prossimo 8. Michele, Mainardo restituire intatti i redditi ed i proventi usurpati al vescovo, e questi liberar lui dalia scomunica, e Trento dall'interdet to : Erardo di Tingistagnq barone dell’alto Trenti no da Arrigo stipendiato qual capitano della città restasse nell’officio suo, e così pure i vescovili ca pitani continuassero a tener nell’Anauni.a giurisdi zione r Io stipendio del capitano delta città si pa gasse metà dal vescovo, metà dal conte

Appena morto Egenone, elesse il capitolo in vescovo Arrigo de’ frati teutonici proto» otarie del l'imperatore Rodolfo I. Il quale cacciato in prigio ne da Mainardo l'ottavo giorno dopo il suo ingres so nella città, e fuggitone non appai* come, dopo aver scomunicato Mainardo, e lanciato l’interdetto sulla città, dieci mesi e dodici giorni andò rammin- gando, finché nel maggio del 1275 ottenne da Rudulfo I in Augusta un decreto di accomodamen to fra lui ed il conte. A norma del quale decreto

: i castelli di Edemburgq, Levico, Volsana, Tonale si depo sitassero fino al detto termine in mano de' caval li eri teutonici, i quali li restituissero al 8. Michele al vescovo, se ultimata la pace, in caso contrario al conte, coll’avvertenza che ove pel termine stabili-, to non si fosser potuti conchiuder gli accordi, il conte restasse pare scomunicato, e Trento si rite nesse per interdetto. Tornato in forza di questo decreto alla sua diocesi e nella città, recessi Arrigo convocato il # popolo gl suono

della gran campana del palazo a

9
Libri
Anno:
1900
Esempi di conchiusi ed iscrizioni tavolari : compilati in base alle leggi ed ordinanze vigenti per il libro fondiario nella Provincia del Tirolo
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Pagina 27 di 149
Luogo: Trento
Editore: Mariotti
Descrizione fisica: IX, 150 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 6.011
ID interno: 250087
G. N. 48. Si respinge la domanda cT intavolaziene del diritto di pegno a carico della partita 35 II Comune cat. di. Vigo prodotta da Fracalossi Carlo fu Antonio in base allo scritto d’ obbligo emesso da Rrustoloni Andrea fu Michele per il credito di fior. 388 s. 37 ed accessori, apparendo nel libro fondiario quale proprietario di que st' immobile non già il debitore Brustoloui Andrea, ma bensì Rattilana Michele fu Anseimo. Pieve — 10 Agosto 1898 G. N. 49. Si accorda: I. In base alla fede di nascita 8 Agosto 1898, se-

17 — mutuo di Coccaglio Giara fu Vincenzo di fior. 3000 coll * 1 interesse del 7 °/ 0 a carico della partita 15 II Co mune cat. di Vigo nell: ordine di rango annotato in data dei 15 Luglio 1897 G . N. 43, la quale annotazione è da cancellarsi. Valle — 31 Luglio 1898 G. K. 46. Ad istanza di Rocchetti Riccardo fu Anseimo si accorda 1 ! annotazione dell' ordine di rango per 1’ alie nazione dell’ immobile partita 57 II Comune cat. di Villa in questa partita. Quest' annotazione perde la sua

efficacia col decorso del ventinove settembre 1898. Pieve — 31, Luglio 1898 G. N. 47. (17 Officio tavolare partecipa, che contro il decreto reieifcivo 21 Febbraio 1898 G-. N. 21 non venne prodotto alcun ricorso). Si ordina la cancellazione della reiezione annotata in data 21 Aprile 1898 rifflettente la separazione di ima parte della particella 1082 nella partita 36 II Comune cat. di Vigo, essendo passato in giudicato, per mancata produzione del ricorso, il decreto relettivo. Pieve — 2 Agosto 1898

10
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1896
Nobiliare trentino
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Pagina 10 di 49
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Soggetto: g.Trentino ; s.Adel
Segnatura: II 102.473
ID interno: 234974
1637. (M. I p. 174; 487; 844). Baldironi. H P. V. Gian Michele dà la nobiltà a Giovanni Pietro e a Pietro Antonio Baldironi. Erano i Baldironi venuti da Milano al tempo di Rodolfo II. Trento, 6 dicembre 1702. (M. II p. 64; 487; 844). Balduini. L imperatore Federico concede il diploma di nobiltà ad Arcangelo de Balduini da Trento, dottore in medicina, ed ai suoi figli maschi 17 luglio 1478. (M. I p. 34; 487; 844). Balduini*. Insinuazione del diploma imperiale di cavalier vessil lifero al nobile

Aliprandi. Carlo Em. Madruzzo, P, V. di Trento, dà il privilegio di nobiltà a Giovanni Giacomo de Aliprandi di Riva. Trento, 20 febbr. 1654. (M. I p. 208; 487; 844). àliprandjni. Giov. Alicliele Spanr, P. Y. di Trento, conferma ed amplifica il privilegio di nobiltà a Giovanni Komedio Aliprandini di Live. Trento, 3 novemb. 1704. (M. fi p. 75; 844; 487); quivi di più: privilegio di nobiltà equestre da Carlo VI del 1736. Altenijueger. Carlo VI dà a Pietro Altenburger il privilegio di nobiltà

. Vienna, 20 luglio 1736. (M. II p. 234); Giuseppe A., barone da Maria Teresa, 1779. (Ms. 844). Angeli«. L’imperatore Francesco I dà il privilegio di nobiltà al D.r Stefano Vigilio Angelis de Costedi e Lizzasadorf nel Trentino. Vienna, 17 gennaio 1764. (M. MI p. 111). Anselmi. Il P. V. Giovanni Michele concede il privilegio di,nobiltà a Giovanni Andrea Anselmi eli Livo. Trento, 1 gennaio 1724. (M. II p. 149; 487; 844). Antonietti dalla Piazza Domenico di Caldes ottiene il diploma di nobiltà

da Massimiliano Scherffenberg, conte palatino. Bologna, 21 ottobre 1645. Il P. V, Domenico Antonio lo conferma, 29 agosto 1742. (M. H p. 317). Vicolo Antonio item de Caldesio, conte palatino e nobile episcopale dal P. V. Giani michele, 22 marzo '1701. (Ms. 487 ; 844). Ansio- Artz*. Sigismondo Francesco cV Austria fa conte Giovanni Em. d’ Artz. Imisbruck, 18 maggio 1660. (M. I p. 238 ; 487 ; 844). Baldessari. Il P. V. Carlo Em. Madruzzo dà la nobiltà a Bal- dessare Baldessari di Fiemme. Trento, 14 febbraio

Giani Batta e Carlo Antonio de Balduini, concesso da Leopoldo I, 22 ottobre 1696. (M. M p. 26; 487; 844). Balter (Walter). Diploma di nobiltà alla famiglia di Giacomo Antonio e Giuseppe Balter di Mezo s. Pietro dato da Carlo VI, Fran coforte, 9 febbraio 1712. Il P. V. Gian Michele conferma. Trento, 18 luglio 1717. (31. II p. 103). *) L* asterisco indica che nella Matricola manca lo stemma.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1896
Nobiliare trentino
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Pagina 21 di 49
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Soggetto: g.Trentino ; s.Adel
Segnatura: II 102.473
ID interno: 234974
I, Vienna, 5 luglio 1698. La prima nobiltà era stata conferita ■da Federico III nel 1458, poi da Massimiliano, poi da Ferdinando nel 1561 ed in fine da Rodolfo II nel 1578 e 1606. Trento, 4 febb. 1699. {M. II p. 292). — Il P. V. Francesco degli Alberti esenta dal foro ■delle Valli la famiglia Migazzi. Trento, 21 aprile 1678. (M. II p. 292; 487; 844). Migazzi. Insinuazione del privilegio comitale di Vincenzo Migazzi dato da Leopoldo I, Vienna, 5 luglio 1698. Il P. V. Giani Michele conferma. Trento

— 19 .'Mazza il privilegio di nobiltà concesso da Rodolfo II, Praga, 27 set tembre 1598, a Giovanni Giacomo Mazza. Trento. 3 luglio 1697. <M. TI p. 1 ; 487 ; 844). Melchiori*. Conti da Carlo VI. 17 (Ms. 844). Migazzl Privilegio di nobiltà imperiale alla famiglia Migazzi dato •da Rodolfo II a Giuliano Migazzi, cui conferma la nobiltà avita. Vienna, 4 giugno 1578. (M. I p. 108). — Il P. V. Giovanni Michele inscrive il diploma di conte conferito a Vincenzo Migazzi dall’ imperatore Leo poldo

, 4 febbraio 1699. (M. Il p. 40 ; 487 ; 844). M'iorini. Il P. V. Sig. Alfonso Tinnì dà la nobiltà vescovile a Giovanni Battista Miorini di Cavalese. Trento, 18 novembre 1676. (M. I p. 290; 487; 844). Moggio. Nobiltà episcopale data dal P. V. Sigism. Alfonso Tinnì ■a Gian Michele Moggio di Cles. Trento, 11 dicembre 1672. (MI p. 271 ; ■487; 844). Monte. Il P. V. Domenico Antonio Tinnì dà la conferma al di ploma di nobiltà di Antonio Monte di Trento conferitogli dall’arciduca Ferdinando Carlo. Innsbruck

, 27 luglio 1654. Trento, 4 novem. 1745. (M. II p. 306 ; 487.; 844). Oliari* Martino Antonio di Riva, nobile arciducale da Maria Teresa. Insinuato 5 luglio 1752. (Ms. 487). Onorati. L’arciduchessa Claudia dà il privilegio di nobiltà a Domenico Onorati delle Giudicarle (fileggio, Bono) Innsbruck, 8 aprile 1643. Il P. V. Domenico Antonio conferma. Trento, 28 maggio 1747. (M. II p. 462 ; 487; 844). Pace. Il P. V. Gian Michele Spaur conferma il privilegio di no biltà a Giovanni Pietro Pace conferito

da Leopoldo I, Vienna, 4 settem bre 1684. Trento, 20 febbraio 1698. (M. II p. 24; 487; 844). Parolàri* Gius. Maria e F.sco Antonio di Riva nobili episcopali, ■conferma del P. V. Dow. Antonio, 11 luglio 1741. (Ms. 487 ; 844). Particella. L’imperatore Mattia dà il privilegio di nobiltà a Lodovico Particella, dottore in legge, conferma ed amplifica le insegne

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Libri
Anno:
1900
Esempi di conchiusi ed iscrizioni tavolari : compilati in base alle leggi ed ordinanze vigenti per il libro fondiario nella Provincia del Tirolo
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Pagina 40 di 149
Luogo: Trento
Editore: Mariotti
Descrizione fisica: IX, 150 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 6.011
ID interno: 250087
gli interessati alla sessione dei 15 Luglio 1899 si ordina 1’ annotazione della pa rità di rango del credito di Nicolussi Massimiliano dipendente dal precetto di pagamento 2 Settembre 1896 X. 2135 nell’ importo di fior. 63 s. 48 ed acces sori, in confronto del credito di Tamanini Giovanni fu Michele dipendente dal contratto di compra-vendita 12 Marzo 1885 e dai decreti d’ aggiudicazione 18 Set tembre 1889 X. 3465 e 18 Febbraio 1898 X. d’ aff. A 1E nell’importo di fior. 252 s. 11 ed accessori

— 30 — ed accessori assicurato con ipoteca sulla partita 71 II Comune cat. di Piano noi foglio „Vecchi aggravi“, e si ordina 1’annotazione che la partita 60 II Comune cat. di Piano debba servire quale partita principale e la partita 71 II Comune cat. di Piano quale partita accessoria. Pieve — 16 Luglio 1899 6. X. 84. In seguito all' opposizione prodotta da Lainani ni Antonio fu Michele in data 2 Febbraio 1899 ed all' ac cordo conseguito fra gli interessati alla sessione 15 Luglio 1899

, si ordina l’intavolatone della cancellazione del diritto di pegno per il parziale importo di fior. 50 ed accessori sul credito di fior. 200 ed accessori iscritto a favore di Zamboni Cristoforo fu Cesare nel foglio „Vecchi aggravi“ alla posta 1, nella partita 16 II Co mune cat. di Vigo e la cancellazione dell’ annotazione 2 Febbraio 1899. Pieve — 16 Luglio 1899 G. N, 85, In seguito all’ opposizione prodotta da Xi colli ssi Massimiliano fu Francesco in data 16 Febbraio 1899 ed all’ accordo conseguito fra

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Libri
Anno:
1894
S. Michele all'Adige : memorie
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Pagina 6 di 41
Autore: Adami, Giuseppe / di Giuseppe Adami
Luogo: Trento
Editore: Tipogr. Ed. Artigianelli
Descrizione fisica: 40 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 105.139
ID interno: 149566
residenziale castello di Konisberg L> ). Una cronaca ricorda che un pio Agostiniano, di no me Reinbert, partito da Neustift, dimorato alcun tempo in Seoben, fosse venuto a S. Michele qualche anno prima del 1145 per erigervi un monastero, chiamato forse dagli Eppan. Ciò non potrebbe essere avvenuto che dopo il 1142, anno in cui fu aperto il convento di Neustift.

seo civico di Trento ne conserva alcuni, donatidal di stinto archeologo Sigi J)r. Giusto Dcvigilli di Mezzolora- bar&o, assieme ad una spada di forma barbarico, rinve nuta nella stessa necropoli. Antiche N sepolture furono sco perte anche in altri luoghi più vicini. Il cronista p. riso storno narra che vi fiorissero dei nobili casati fino dal 1170, estintisi poi nel 1380 '). La sua rinomanza maggiore la deve S. Michele al la celebre Prelatura Agostiniano, che vi fu erotta il 1145 nel castello

dei conti d’ Eppan. Sorgeva esso, insieme alla chiesa, sopra una rupe che di poco s 1 innalzo sul gran, cono di defezione, che da l’aedo si distende fino all’ Adige. Gli strati calcarei della crosta terrestre violentemente sconvolti, qua c là perpendicolari, e più la varia composizione , del grande cono, rendono difficile la spiegazione di questa formazione geologica: varie ipotesi addotte, presentano contraddizio ni, e le ommetto benché mi ricordino gentili discussioni. Nel detto antico castello

, del quale oggi non resta che un corri toso ed una torre, s’installaron regolai mente i mo naci Agostiniani il 29 Sett. 1145," provenienti in parte, dicesi, da A cu sfi ft presso Bressanone. Non si può preci sare se la loro opera fosse reclamata dalle condizioni tristissime del clero di quell’età, cagionate dall’ intromis sione del potere civile in cose ecclesiastiche, o se la loro instifcuzione avvenisse quale emmenda, che i conti d 1 Ep pan facevano pel maltrattamento usato ad un vescovo nel loro

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1896
Nobiliare trentino
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Pagina 46 di 49
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Soggetto: g.Trentino ; s.Adel
Segnatura: II 102.473
ID interno: 234974
apparisce dalle lettere del Vescovo Giorgio, ed Alessandro, coufermate dal Vescovo Giorgio nel 1454. La conferma dell’Arciduca e P. V. di Trento Fran cesco è del 6 febbraio del 1664, ed è riconfermata dal P. V. Giovanni Michele Spaur a 21 dicembre del 1703. A questa seguono nel Ms. le anno tazioni dì tutti quelli, che coi loro eredi furono aggregati nuovamente dopo l’anno 1529 alla nobiltà rurale, come consta da un documento dell’anno 1604 ecc, in rogiti del q. notavo Meìchiore Cleser di Ro- malo

. In : diletta. Antonio e Michele de Liìiis, figli del q. Cristoforo. Denno. Andrea, figlio del q. Andrea Terlagh; Pietro Terlagh ; il sig. Giovan Riccardini e suoi signori consorti Riccardini; gli eredi di Limone e Gabriele Gentili. Tienilo. Il sig. Antonio q. sig. Paulo Arnold!; gli eredi G. B. Arnoldi ; il sig. Bai àsaro q. sig. Nicolò q. sig. Federico Arnold! ; gli eredi di suo fratello Fedrigo ; quelli di Antonio q. Gio. Antonio Ar nold!; Nicolo ed Antonio q. Pietro Maistrelli ; Baldassare q. Gasparo

— 44 — annodano tutte le successive, fra cui anche quella concessa dal P. V. Bern. Cles nel 1517. (Cod. Cles. X. p. 90). Questa, riportata dal To- vazzi, dice, die Sigismondo Francesco per la grazia di Dio Arciduca d’Au stria ecc., Principe Vescovo di Trento, sulle preghiere di Tomaso Visintainer ■e del dottore Federico Lorengo di Caldès per sè stessi e quali man datarii dei Nobili delle Valli di Non e Sole conferma i privilegi, le esenzioni ed immunità concesse loro dai suoi antecessori, come

questo elenco il dì 11 giugno 1789 da una copia manoscritta, non sa di chi, e di proprietà del barone Gaudenzo Antonio de Gaudenti a Torre e Roccabruna, signore .di.costei Fornace, terzo console di Trento, che gliela favorì. Poi fa P elenco alfabetico delle famiglie, delle quali si fa menzione nell’elenco soprascritto : Arnold!, Azali, Andrei, Alessandri, Aliprandini, Àgnesi,

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 54 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
lo reca assessore dal maggio 1655 al nov.. del 1651. In quest’anno fu assessore 1657 Alberto Taronati di Fondo (In am a). Il Cemio annotò in mar gine allo statuto che il Favonati fu assessore per quattro anni, così il Tovazzi. 1661 Michele Torresani, vice-assessore (Torresani e Tovazzi). 1663 Pietro Paolo Salvadori di Riva successe al Favonati, ma si ammalò e Michele- Torresani fu suo vice-assessore per sette mesi. Così il Cento. Il Salvatori fu poi' luogote nente in eastel Stenico. Ora

i Salvadori di Riva sono conti del S. R. I. prima del 31 marzo 1789 (Fovazzt). 1664-1665 Guglielmo Padroni (Inama). Era di Nogaredo: «assai severo e giusto (la cui morte recò grande letizia agli uomini di questa regione), e fu assessore per 4 anni e 3 mesi». Così il Cemio. Foreesanj scrive che il Pedroni successe nel 1662 in luglio alla morte del Salvadori. Tovazzi trovò clic fu assessore nel 1664.e 1665; sì ritirò poi a Rovereto, ove viveva nel 1675. Della sua stirpe fu ultimo il famoso conte del

«ut immortalibus superis nos Annanienses supplicemus pro eius incolumitate èt diutina administratione assessorati» ; fu in ufficio 4 anni e mezzo fino ai dic. del 1671, anno in cui fu fatto consigliere del vescovo a Trento. Nel 1667 aveva Pietro Panizza, not. di Falò, per cancelliere criminale (Rep., 78, 3i). Lo mette anche ITnamà dal 1667 al 1671. 1671-75 Simone Pietro Barbi di Cembra (Cemio). I Barbi erano allora giurisdicenti a Gru'mès. LTnamà lo mette fino al- Fanno 1674. Lo trovo in documenti della

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 53 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
, cosa che egli aveva notata prima che vedesse il catalogo del Torresani. Anche l'In am a lo reca nella sua lista dal «1643, 30 gemi. — 1649», così, nel 1649, il N. (nuovo) 3912 degli atti consolari eli Trento. Sbaglia quindi il Torresani di tre anni. Non so poi come entri nel 1644 Bonifacio Betta di filai gole recato dall'Inama come assessore. Tanfo FI- mima, che 11 Torresani ed il Tovazzi portano per il 1646 Michele Torresani di Cles come vice-assessore. Il Torre sani nota, poi anche che l'anno

1633-1635 Pietro Pilati eli Tassullo (Torresani); fu arciconsole a Trento, podestà .di Riva, consigliere di Carlo Madruzzo (Tovazzi). Lo mette anche l' Inama ed il Repertorio (80, 85 ). Nel 1634 anche in Valenti ( Monte Sadron, p. 51). 1636-1639 Nicolò Pasotti di Tucano (Tovazzi e Inama). 1640-1643 Antonio Malfatti di Brentonico (Tovazzi e Inama). Cosi anche il Repertorio (80, 69 e 70 ). 1643-1649 Giovanni Andrea Madruzzo «de et in Ebenhaimb», dice il Tovazzi. Era tìglio del fu Giovanni

antecedente 1645 Giovanni Nicolò Torresani di Cles, eletto assessore non volle accet tare l’ufficio. Michele Torresani è citato dal Fin ama come assessore anche nell’aprile dell'anno 1649 Michele fu poi negli anni 1654-1658 pretore a Riva, poi vicario nella giurisdizione di castel Castelfondo (Torre- sani e Tovazzi). 1649-1653 Giovanni PanrA.no di Samoclevo (Tovazzi). Nel 16r>2 fu vice-assessore per la seconda volta Michele Torresani (Tovazzi). LTnania reca Giovanni Fa nevi no (per Panvino) assessore

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Libri
Anno:
1883
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 92 di 283
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 280 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 58.564
ID interno: 350296
di Giuseppe, ebbe i natali nell’anno 1732, e studiò la pittura prima dallo zio Francesco e poi sótto lo zio Michele in Vienna, dove fece per l’Accademia un Tobia, che gli meritò l’onore del premio e la nomina di membro della stessa. Indi viaggiò l’Italia, e dopo essersi trattenuto qualche tempo in Venezia, si con dusse a Verona, studiando per parecchi anni nella scuola del celebre Cignaroli, Visitò dipoi, ma per poco, il paese natio, e nel 1758 prese la via di Roma. Si trattenne colà, lavorando con

piegato pei boschi di quella valle, ed ebbe quattro figli, il primo morto lettore di teologia in Jngolstadt, Michele e Francesco' che furono pittori, Giuseppe che continuò nell’officio paterno, e diede due figli, Cristoforo ed Ignazio, i quali ereditarono dagli zìi il genio eh' ebbero a spiegare nella pittura. Francesco Uxterbeeger nacque nell’anno 1706, e fu an eli egli da prima discepolo dell’Alberti. Fu dipoi a Venezia presso il Fitto ni, e va distinto in ispecie nelle piccole figure e nel

di pingere le glorie celesti. Lavorò per quaranta e più anni in Bressanone, fornì moltissime chiese de’ suoi dipinti, e in fine fece ritorno in patria, dove cessò di vivere nell’anno 1776. I suoi lavori ci danno la cifra di oltre trecento, numero raggiunto quasi da nessuno de’ nostri pittori. È per nominarne alcuno notiamo il quadro del Rosario che si conserva nel Duòmo di Bressanone, un' Assunta e due quadri degli altari laterali esi stenti nella chiesa parrocchiale di Cavalese. — Cristoforo, figlio

Raffaele Mcngs negli affreschi decorativi del Vaticano, e facendo gli affreschi del Museo Clementino. Avea genio splendidissimo per ogni ramo di pittura, e la sua fama era salita tanto in alto, che molti grandi e principi di Europa lo visitavano e onoravano di molte commissioni. Il principe Borghese affidò a lui la dire zione de’ suoi giardini, ed è in essi dove s'ammirano gli affreschi pregevolissimi da lui lasciati. Caterina II Imperatrice delle Russie gli affidò la copia delle tredici logge vaticane

di Raffaello, ed altri non meno potenti principi andavano a gara nel comperare le cose uscite dal suo pennello. Due volte sole rivide la patria. Roma avea per lui un’attraenza invincibile, per la quale vi rimase tutta la vita, vale a dire sino al dì 25 di Gennajo del 1798, in

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Libri
Categoria:
Linguistica
Anno:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Pagina 45 di 90
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Marietti
Descrizione fisica: 85 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Soggetto: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Segnatura: II 89.165
ID interno: 165420
ci fu assicurato, si rinvennero molti oggetti antichi trasportati però fuor di paese. Il documento citato ci dice che i Signori di Mez avevano quel dosso con tutte le sue munizioni e fortificazioni : segno che era, essendo ili mezzo alla valle, ben fortificato; lo confinava allora 1' acqua del Noce ( Nucis ) da una parte, dall' altra la via pubblica, a mattina il maso di s. Michele, e dalla quarta parte F acqua del Nodo (Nosii) d’Anaunia. Non sappiamo inten dere la doppia denominazione dell’ acqua del Nòs

; è probabile che il Nòs si biforcasse presso il dosso di Cantaleone e si get tasse nell’Adige con due rami, come si trova segnato nella carta dello Sperges, che è del 1762; certo è che esso scorreva in quella direzione, scaricandosi nell’Adige presso s. Michele. Anche l’Hippoliti (L c. I, 310) riporta lo stesso docu mento circa il dosso di Cantaleone, ma all’anno 1343. Abbiamo detto che numerosi erano i membri della famiglia dei Mez in questo tempo. Dall’ albero genealogico elei Mayerhofer di già citato

DI MEZOCQRQNÀ, 41 Enrico, Leonardo e Svicberio de Mez sono detti di Mezolombardo ; tanto è facile scambiare le cose ai lontani, e tanto si è più cor- mi a volerle dai vicini se le si desiderano! Anche nel 1340 Leonardo suddetto è teste in Trento all' in- feudazione fatta dal vescovo Nicolò agli Àrsio (Rep. 57,45, e Hip- politi cit. X, 309). Nelle stesso anno 1340 sono designati i beni feudali die tenevano Ugolino (Huelinus) e Guernerio, figli del fu Sig.r Goz- lino, ovvero Godescalco di Mezo

, appare che nel 1339 e 1340 tre erano i rami di questa famiglia, che, per quante ricerche fatte non ci comparì fino a questo tempo che nel possesso del castello Corona, di castel eli Mezo, di Cantaleone e di altri feudi, ma non mai nel possesso della giurisdizione di Mezo Corona. È ben vero che F Alberti

19
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Pagina 28 di 72
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 72 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: II 102.588
ID interno: 234973
confermato nel Rep. (68, 208; .'>8, 32 ; 9, 67; 35, 5 ) e nel Tovazzi^ così al 1442. Erasmo di Tono; ugualmente per gli anni 1442-1445 trovo confermato Michele di Erasmo di Tono come vicario per il p. v. Alessandro, ina nel 1444 egli è vicario per l’arciduca Sigismondo [Rep., 9, 13 ; 9, 30 ) ed in quest’anno 1444 trovo come vice-capitano Martino di Magando (iri , 9, 30), nel 1446 e 1447 di nuovo Michele Tono capitano per il p, v. Giorgio {ivi, 60, 57 ) portato anche dal Tovazzi. Era suo

assessore il notaio Bartolameo di Favillo e si dava ragione a Cagno (Pergain. N, 10 di Verrò) ove, come a Favillo e a Coredo, si vede ancora la casa di giustizia. Questa carta del 1447 dice che il Tono era vicario per il duca Sigismondo. L’Inama reca, citando il Bonelli, ma semplicemente i Monum. Eccl.Trid., per l’anno 1445 Giorgio di costei Cles, che dice capitano anche nel 1453 (Archir. treni., XVI, 149) e che io trovo nell’elenco del Tovazzi e nei Rep. -9, 1 . 4 ) solo all’anno 1455. Per l’anno 1449

trova l’Inama in una pergamena di Fondo come vicario Giovanni di Sporo, che il Tovazzi porta anche per l'anno 1450, e così il Codice cles. (V, 14) a nome del p. v. Giorgio. Nel 1452 poi era capitano e vie. generale Rolando di Spora (Codice cles)., VI, 40). In questo tempo in seguito alle condiscendenze fatte prima, ed alle nuove compattate conchiuse nel 1454 dal vescovo Giorgio . Hack e dal capitolo di Trento col conte del Tirolo. ch’era l’ar ciduca Sigismondo, v’era nelle Valli e nel principato

un. dualismo politico strano e confuso, che durò parecchi anni (fino al 1487) in modo, che troviamo capitani e vicari e in nome del conte e in nome del vescovo. Nel 1455 trovo quindi Giorgio di castri Cles (Tovazzi, e Rep., 9, 14 ), ed il Tovazzi reca indi per Fanno 1457 di nuovo Giovanni di Sporo (che F Inama {Archiv-. trend,, XVI, p. 158) reca anche per Fanno 1461), come capitano per l’arciduca Sigismondo, mentre FInama porta per lo stesso anno 1457 come vicario e capitano per lo stesso Sigismondo, che

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Libri
Anno:
1894
S. Michele all'Adige : memorie
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Pagina 26 di 41
Autore: Adami, Giuseppe / di Giuseppe Adami
Luogo: Trento
Editore: Tipogr. Ed. Artigianelli
Descrizione fisica: 40 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 105.139
ID interno: 149566
adiacenze. La difficoltà di riordinare ccntinaja di note tratte da varie fonti, fa trascurare lo stile. Il lettore mi continui la. sua indulgenza. Il comune di 8. Michele, compare, tino dalle prime memorie, regolato da proprio statuto, sotto la giurisdizio ne di Jvbnisberg anticamente Kunigsberg, feudo del Prin- .cipato di Trento, affidato successivamente a varie famiglie. Fino a circa il 1250, ne erano investiti i conti d’ lippau, talora nominati di Piano, o Eppiano: ceduto dal Vesco vo Egnone

sentenza di darlo re di Boemia, che dichiarava de caduta d’ ogni diritto Margherita Munitaseli, o bocca lar ga, contessa del Tirolo ed il duca Lodovico suo marito, pei loro turpi delitti. .Nel 1388 ne era investita Agnese, contessa di Konisberg, cognominata Tu glia di Botten- burg, cugina del Vescovo Alberto. Verso il 1000 spet tava alla famiglia Tluinii, come rilevasi da un’ iscrizione nel castello: dato poi in pegno oppignoratalo ai Zenobio di Venezia, passò qual dote dì illustri donne agli Albriz

- zi — Zenobio, che ancor possederlo il castello ed adiacen ze, ceduta in questo secolo la giuri sdizione all' L JL Go verno. . 11 capo di 8. .Michele noma vasi Pegola no : durava in carica un anno, e tale ufficio spettava per diritto ni capo d’ogni famiglia della, vicinia in ordine al mimerò progressivo della casa. Se qualche, famìglia mancava di

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