Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 15. 1991
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Luogo:
San Martin de Tor
Editore:
Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica:
340 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua:
Deutsch; Französisch; Italienisch; Ladinisch
Commenti:
Arbeitsbericht 6 zum Ald I / Roland Bauer ..., 1991</br>
Bombonato, Gino: Ricerche archeologiche di superficie nella Val Gardena / Gino Bombonato, 1991</br>
Caneppele, Paolo: ¬I¬ vagabondi nell'artigianato ligneo gardenese / Paolo Caneppele, 1991</br>
Complojer, Franz: Disparità di trattamento accusata dai ladini viventi nella Regione Trentino-Alto Adige nei rapporti con gli uffici pubblici nel settore culturale e riguardo alla salvaguardia della integrità e stabilità della minoranza / Franz Complojer, 1991</br>
Dal Ri, Lorenzo: Ritrovamento di una punta di lancia a Colfosco in Val Badia / Lorenzo Dal Ri, 1991</br>
Dragogna, Giovanna: ¬La¬ terza campagna di scavi nell'abitato dell'Età del bronzo di Sotciastel in Val Badia (Bolzano) / Giovanna Dragogna ; Umberto Tecchiati ; Erio Walzolgher, 1991</br>
Giger, Felix: Chancen und Vorteile des Rumantsch Grischun / Felix Giger, 1991</br>
Goebl, Hans: ¬Das¬ Rätoromanische und das Dolomitenladinische in der thematischen Kartographie der Siebziger- und Achtzigerjahre des 19. Jahrhunderts : integraler und partieller Neudruck von vier Sprach- und Völkerkarten (Ascoli 1873, Schneller 1877, Gartner 1882 (a) und Le Monnier 1888/89) / Hans Goebl, 1991</br>
Gsell, Otto: Beiträge und Materialien zur Etymologie des Dolomitenladinischen (R - S) / Otto Gsell. - 1991<br>
Kattenbusch, Dieter: Franz Moroder : (1847 - 1920) ; ein Ladiner ohne Furcht und Tadel / Dieter Kattenbusch, 1991</br>
Mourin, Louis: ¬Les¬ analogies dans la reflexion verbale du Gardenais dans une perspective romane / Louis Mourin, 1991</br>
Munarini, Giuseppe: Breve quadro della letteratura ladino-ampezzana / Giuseppe Munarini, 1991
Steinicke, Ernst: ¬Die¬ Bevölkerungsentleerung in den friulanischen Alpen als ethnisches Problem / Ernst Steinicke, 1991</br>
Tavano, Luigi: ¬La¬ badiota Suor Giovanna Nepomucena Piccinini (1815 - 1885) protagonista a Gorizia / Luigi Tavano, 1991
Soggetto:
g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura:
II Z 1.092/15(1991)
ID interno:
355133
corona asburgica nel 1500, dove popolazioni slovena, friulana ed italiana convivevano da secoli, nel contesto istituzionale e culturale austriaco. Quando, quasi quarantanni dopo, suor Giovanna si spegnerà a Gorizia, la sua figura risulterà una delle più popolari ed autorevoli in ambito cittadino: ai suoi funerali parteciperanno l'arcivescovo e il podestà. La contessa di Cham- bord, Maria Teresa d’Austria-Este, moglie del pretendente al trono di Francia, vorrà sostenere la spesa del rito funebre della
sua amica e collaboratrice. Questa donna, formata nel severo ma fecondo ambiente religioso di Mona co e di Innsbruck e divenuta benemerita cittadina di Gorizia, è una badiota: nata a La Ila/La Villa n. 13, il 15 febbraio 1815 e battezzata come Anna Maria Pizining nella chiesa parrocchiale di S. Linert/S. Leonardo. 0 La sua personalità e la sua opera, che si intrecciano con figure e vicende significative nel quadro dell'Ottocento europeo sia nell’ambito religioso che in quello assistenziale
e sociale, meritano una riscoperta da parte dell’humus ladi no a cui appartiene: così come sono emerse nella ricostruzione della presenza delle Suore di Carità nella storia goriziana. 0 Nel 1837 la ventiduenne Anna Maria compare fra le quattro ragazze tirole si, scelte del parroco-decano di Innsbruck, Johann Duille, per frequentare il noviziato, a Monaco, di una Congregazione religiosa ispirata a S. Vincenzo di Paoli ed appena avviata in Baviera da Strasburgo. Non sappiamo come Anna Maria sia giunta
ad Innsbruck: probabilmente attraverso il parroco locale invita to ad indicare delle ragazze propense alla vita religiosa. Comunque, due anni dopo, nel 1839, le quattro "suore fatte” ritorneranno nella capitale del Tirolo per prendere servizio nell’ospedale sulla Maria TheresienstraBe, fondato l’anno pre cedente alla presenza dell’imperatore Ferdinando e dell’imperatrice Marianna (figlia del re di Sardegna). L’istituzione di questo nuovo ramo del secolare ceppo delle Figlie della Carità vincenziane rientra