289 risultati
Ordina per:
Rilevanza
Rilevanza
Anno di pubblicazione ascendente
Anno di pubblicazione discendente
Titolo A - Z
Titolo Z - A
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_128_object_5808560.png
Pagina 128 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
simulazioni; perché Don Giovanni è un simulatore e raggiunge i suoi migliori effetti comici nelle sue profferte amorose, il cui calore avvincen- te e la cui persuasiva dolcezza sono uditi dal pubblico con piena coscienza del loro essere inganni concepiti a sangue freddo. Mi pare dunque indubbio che Mozart accostasse Don Giovanni come un personaggio comico che a volte va particolarmente vicino ad essere un «buffo caricato» - per esempio nel quartetto dell’atto I, quando tenta di far credere agli

altri che Elvira è pazza. Ma addentrandosi nell’intreccio con la sua acuta percezione psicologica e col vivido senso di identifícazione che gli era proprio Mozart deve aver sentito che vi erano altri lati nel suo eroe che non poteva trattare con la leggerezza con cui li avevano trattati i suoi predecessori. Non che proprio Mozart e Da Ponte fossero moralisti cosi severi da pensare che erotismo e libertinaggio fossero peccati capitali; soltanto l’egoismo di Don Giovanni, il suo dannato ed ostinato

orgoglio, il suo estremo disprezzo per i sentimenti e le vite degli altri potevano giustificare la maestà e l’angoscia dell’atto soprannaturaie del castigo. Opera comica il Don Giovanni doveva esserlo anche perché tale era stata la commissione affidata a Mozart da Praga e perché tale la voleva la sua determinazione di rinnovare i fasti ed il successo di quella precedente (Le Nozze di Figaro) (pp. 151-53). Per concludere diró soltanto che uno dei grandi meriti di questo libro di Nino Pirrotta è quello

di aver ricondotto nei suoi giusti termini il problema del «genere» - quello «buffo» - al quale il Don Giovanni mozartiano appartiene, di aver ristabilito le esatte coordinate storico- musicali nelle quali il Don Giovanni di Mozart è nato. di aveme precisato opportunamente il contesto e le caratteristiche, in una parola queilo di aver riportato il Don Giovanni mozartiano nella sua giusta e vera «realtà storica». Difatti, dopo le deformanti e devianti inerpretazioni romantiche e ottocentesche del mito

di Don Giovanni - tutte valide sul piano storico ed estetico - era proprio necessario, come ha fatto appunto Nino Pkrotta, inquadrare nella sua giusta luce ed in una prospettiva storica certamente piú esatta e corretta non solo il Don Giovanni di Mozart ma anche tutta 113

1
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_115_object_5808547.png
Pagina 115 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
halb sehr interessant, weil sie einige dramaturgische und musikalische Lösungen enthalt, die wir wenige Jahre spàter im Don Giovanni von Da Ponte/Mozart wiederfinden werden. Das Libretto von Giambattista Lorenzi wurde auch von Vincenzo Fabrizi vertont und im Herbst 1787, wenige Tage vor Mozarts Oper, im Teatro Valle in Rom uraufgeíuhrt. Zum Kameval 1787 war im Teatro San Samuele in Venedig ein Nuovo Convitato di pietra, mit Musik von Francesco Gardi (Librettist anonym), aufgefiihrt worden

, auf dem Titelblatt als »dramma tragicomico« be- zeichnet (in einer Wiederholung von 1791 hingegen als »dramma gioco- so« klassifiziert), fast in Konkurrenz zum Don Giovanni von Giovanni Bertati und Giuseppe Gazzaniga, dessen Auffíihrung, wie bereits er- wàhnt, am 5. Februar im Teatro San Moisé stattgefunden hatte. Der Don Giovanni von Bertati und Gazzaniga ist fast eine »Komödie in der Komödie«, da er im AnschluB an ein Capriccio drammatico gegeben wurde. Viele Wissenschaftler, einschlieBlich Giovanni Macchia

und Stefan Kunze, sehen im Don Giovanni von Bertati/Gazzaniga das direkteste Modell fíir die Oper von Da Ponte/Mozart. Auch Nino Pirrotta meint: dafí »die Handlungsfiihrung des Librettos Bertatis sicherlich die unmittelbar- ste Vorlage fiir das Textbuch darstellt, welches Mozart von Da Ponte geliefert bekam.« (S. 130). Pirrotta untersucht mit grofíer Genauigheit und absoluter Gewissenhaftigkeit Abschnitte, Episoden und Situationen, die in den beiden Libretti, jenem von Bertati und jenem von Da Ponte

, übereinstimmen; darunter die Introduktion mit Pasquariello (bzw. Lepo- rello), der seinem Unmut über Don Giovanni, seinen Herm, Luft macht; der Auftritt Donna Annas, die den Angreifer (Don Giovanni) zu entlarven versucht; die Tötung des Komturs, auf die das Duett Donna Annas und Don Ottavios folgt; weiters der Chor und die Tànze der Bauem bei der Hochzeit von Maturina (bzw. Zerlina) und Biagio (bzw. Masetto); die Register-Arie des Pasquariello (bzw. Leporello); die Kirchhofszene ohne Don Ottavio

, die Einladung des Komturs (genauer gesagt, seiner Statue) zum Abendessen direkt durch Pasquariello; die Schlufíszene mit dem Auftritt Donna Elviras, die Don Giovanni um letzten Mal vergeblich anfleht, seinen Lebenswandel zu àndem. Sogar einige Verse stimmen fast wörtlich überein. Man vergleiche die folgende vom Komtur in der 100

2
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_112_object_5808544.png
Pagina 112 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
ed infine ii Com'itato di pietra con inusica di Giuseppe Calegari rappre- sentato al teatro San Cassiano di Venezia nel 1777. Per quanto conceme certe analogie verbali tra la versione fiorentina del Don Giovanni di Porta/Albertini e quella di Da Ponte/Mozart Pirrotta afferma che «é difficile dire se si tratti di anticipazioni o di riecheggiamenti» (p.85). Molto piú spazio dedica Pirrotta all’analisi della «farsa» in un atto II Convitato di pietra di Giambattista Lorenzi, musica di Giacomo

Tritto, rappresentato a Napoli al Nuovo Teatro de’ Fiorentini nel 1783, ed al Don Giovanni o sia il Convitato di pietra, testo di Giovanni Bertati, musica di Giuseppe Gazzaniga, andato in scena a Venezia al teatro San Moisé il 5 febbraio 1787 - lo stesso anno del Don Giovanni mozartiano - come secondo atto de I! Capriccio drammatico, La «farsa» di Lorenzi/Tritto fu rappresentata insieme a Li Due Gemel- li, «commedia» in un atto sempre dei medesimi autori. I personaggi sono Lesbina, contadina promessa

sposa di Pulcinella, Bastiano, suo padre, Donna Anna di Ulloa, Don Giovanni Tenorio, la Marchesa Isabella, Chiarella, serva di Donna Anna. Pirrotta afferma che «in essa è evidente la tendenza ad accentuare anche con fuso di un dialetto quanto mai idiomatico gli aspetti piú caricaturali della trama. Già l’avervi introdotto la maschera dialettale di Pulcinella a far da servitore a Don Giovanni - un servitore quanto altri mai ioquace ed invadente - l’avvicina ai modi piú buffoneschi delle commedie

recitate «alTimprovviso» e la distingue da altre piú sorvegliate di Lorenzi [...]» (p.87). L’uso del dialetto napoleta- no, d’altra parte, era già presente nel Nuovo Convitato di pietra di Fancesco Cerlone, rappresentato sempre a Napoli. Questa versione del Don Giovanni di Giambattista Lorenzi e di Giacomo Tritto è molto interessante anche perché contiene alcune soluzioni teatrali e musicali che ritroveremo pochi anni dopo nel Don Giovanni di Da Ponte/Mozart. II libretto di Giambattista Lorenzi è stato

3
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_114_object_5808546.png
Pagina 114 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
brettista anonimo), definito nel frontespizio del libretto come «dramma tragicomico» (in una replica del 1791 è qualificato «dramma giocoso»), quasi in concorrenza con il Don Giovanni di Giovanni Bertati e Giuseppe Gazzaniga, andato in scena, come abbiamo già detto, il 5 febbraio al teatro San Moisè. II Don Giovanni di Bertati e Gazzaniga è quasi una «comme- dia nella commedia», figurando come secondo atto de II Capriccio dram- matico. Molti sfudiosi, compresi Giovanni Macchia e Stefan Kunze

, hanno individuato nel Don Giovanni di Bertati/Gazzaniga il piu diretto antecedente dell’opera di Da Ponte/Mozart. Anche Nino Pirrotta pensa che «la trama del libretto di Bertati è certamente il precedente piú diretto di quella fomita a Mozart da Da Ponte» (p.130). Pirrotta analizza con molta precisione e con assoluta puntualità i passi gli episodi e le situazioni comuni ai due libretti, quello di Bertati/Gazzaniga e quello di Da Ponte/ Mozart; tra questi, l’inizio dell’opera con Pasquariello

(=Leporello) che brontola contro il padrone Don Giovanni; Finseguimento di Donna Anna che cerca di scoprire l’assalitore (Don Giovanni); l’uccisione del Com- mendatore seguita dal duetto di Donn’Anna e Don Ottavio; la presenza del coro e delle danze dei contadini per le nozze di Maturina (=Zeiiina) e Biagio (=Masetto); l’aria del catalogo cantata da Pasquariello; la scena del cimitero senza Don Ottavio; l’invito a cena al Commendatore (ovvero alla sua statua) fatto direttamente da Pasquariello; fultima

scena con i’arrivo di Donna Elvira che chiede per l’ultima volta, e sempre inutil- mente, a Don Giovanni di cambiar vita. Perfino alcuni versi sono quasi uguali; si confrontino il seguente passo cantato dal Commendatore nelfultima scena: Bertati Di vil cibo non si pasce che lasció l’umana spoglia, a te guidami altra voglia ch’é diversa dal mangiar. Da Ponte Non si pasce di cibo mortale che si pasce il cibo celeste, altre cure piú gravi di queste altra brama qua giú mi guidó. 99

4
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_102_object_5808534.png
Pagina 102 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
AGOSTINO ZIINO LA TRADIZIONE MUSICALE DEL DON GIOVANNI FINO A MOZART Gli studi storici sul mito di Don Giovanni e sulla sua tradizione letteraria, teatrale e musicale non sono di certo numerosi: tra questi ricordo il bellissimo libro di Giovanni Macchia Vita avventura e morte di Don Giovanni (la ed. Bari 1966; 2a ed. Torino 1978) per gli aspetti letterari e teatrali e sul versante musicale il libro di Stefan Kunze Don Giovanni vor Mozart (Miinchen 1972) e quello di Sabine Henze-Döhring dal

titolo Opera seria, Opera bujfa und Mozarfs «Don Giovanni» (Laaber-Verlag 1986). Recentemente, proprio in occasione del bicente- nario mozartiano. è uscito un altro interessantissimo volume di Nino Pirrotta dal titolo Don Giovanni in musica. DalV «Empio punito» a Mozart per i tipi dell’editore Marsilio di Padova (1991), nel contempo riduzione ed ampliamento di un corso universitario tenuto dallo stesso professor Pirrotta all’Università di Roma «La Sapienza» nelPanno acca- demico 1973-74. Un primo

interpretazione sul piano musicale, è strettamente collegata alla ioro fortuna neH’ambito del teatro di prosa. Molto oppoitunamente, quindi, Nino Pirrotta ripercorre tutta la storia di «Don Giovanni» o del «Convi- tato di pietra» da Tirso de Molina fíno a Da Ponte/Mozart (Praga, 29 ottobre 1787), soffermandosi particolarmente, tra gli altri, su Moliére (1665), su Acciaiuoli/Melani (1669), su Goldoni (1736), su Angiolini/ Gluck (1761), su Lorenzi/Tritto (1783) e infine su Bertati/Gazzaniga (1787). 87

5
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_103_object_5808535.png
Pagina 103 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
AGOSTENO ZIINO DLE MUSIKTRADITION DES DON GIOVANNI BIS MOZART Die geschichtlichen Studien iiber den Don-Juan-Mythos und seine Bear- beitung in Literatur, Theater und Musik sind gewifí nicht zahlreich. Davon erwahne ich, fiir die literarischen und theatrahschen Aspekte das wunder- bare Buch von Giovanni Macchia Vita awenture e morte di Don Giovanni (1. Aufl. Bari 1966; 2. Aufl. Turin 1978) und, für den musikalischen Aspekt, das Buch von Stefan Kunze Don Giovanni vor Mozart (Miinchen, 1972) sowie

jenes von Sabine Henze-Döhring mit dem Titel Opera seria, Opera bujfa und Mozarts »Don Giovanni« (Laaber-Verlag 1986). Vor kurzem ist, gerade rechtzeitig zum 200. Todesjahr von Mozart, beim Verlag Marsilio in Padua ein weiteres, âufíerst interessantes Buch von Nino Pirrotta mit dem Titel Don Giovanni in musica, DalT »Empio punito« a Mozart (1991) erschienen. Es handelt sich dabei um die iiberarbeitete und erweiterte Fassung einer Vorlesung, die Professor Pirrotta im akademischen Jahr 1973-74 an der Universitat

»La Sapienza« in Rom gehalten hat. Ein erstes Verdienst dieses Buches ist es, dafí es sowohl die Tradition der Don-Giovanni-Dramen als auch, natiirlich eingehender, die der -Opem untersucht. In der Tat können diese beiden Aspekte in der Werk- geschichte des Stoffes nicht voneinander getrennt werden; sie verflech- ten sich und wirken verschiedentlich aufeinander ein. Es ist weitgehend bewiesen, dafí das musikalische Bühnenwerk sehr oft von Vorbildem und von seinem dramatischen Voiwurf abhângt und dafí

die Übemahme einiger Opemsujets wie auch ihre musikalische Interpretation eng mit ihrem Erfolg im Bereich des Sprechtheaters verbunden sind. Sehr zu Recht verfolgt Nino Pirrotta daher die ganze Geschichte des »Don Giovanni« oder des »Convitato di pietra« von Tirso de Molina bis Da Ponte/Mozart (Prag, 29. Oktober 1787), wobei er vor allem bei Moliére (1665), Acciaiuoli/Melani (1669), Goldoni (1736), Angiolini/Gluck (1761), Lorenzi/Tritto (1783) und schliefílich bei Bertati/Gazzaniga (1787) verweilt.

6
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_122_object_5808554.png
Pagina 122 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
«contadini» Zerlina e Masetto è «contiguo al palazzo di Don Giovanni». Ne risultó cosi attualizzata la critica del «grand seigneur méchant homme»; e ad ogni buon conto Mozart vi aggiunse una sua gratuita sortita libertaria, ramplificazione marziale da parte dei contadini e contadine invitati a festa nel palazzo di Don Giovanni di un «Viva la libertà!» sfuggito dalla bocca delfospite con ben altro intento (non libertario ma libertino). Un altro fattore che puo avere contribuito alla scelta

da molti né a Pietroburgo né a Praga. Sia il Barbiere che il Don Giovanni ebbero estesi recitativi, ma in entrambi i casi (come già ne Le Nozze di Figaro) la notorietà del soggetto prescelto attenuava la difficoltà.» (pp. 146-48). Passiamo ora al secondo punto, vale a dire quello del «genere» operistico e musicale al quale il Don Giovanni di Mozart appartiene. Pkrotta a questo proposito espone una sua tesi estremamente nuova ed interessante sul piano storico e metodologico: il Don Giovanni appartiene

al «genere» dell’opera «buffa», dell’opera «comica», ed in questo non si allontana per nulla dalla tradizione teatrale e musicale tardo seicentesca e settecentesca che, come abbiamo ampiamente visto in precedenza, interpretava il mito di Don Giovanni in chiave essenzialmente comica e buffonesca. I motivi piü importanti ed anche piú significativi sono tre: 1) il cast dei cantanti per il quale Fopera fu scritta (vale a dire, i moli, i tipi di voce collegati a questi ruoli, le caratteristiche vocali dei

7
Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
1995
Giambattista Vico : (1668 - 1744) ; nel 250° anniversario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 17 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/103866/103866_103_object_5783314.png
Pagina 103 di 204
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Descrizione fisica: XI, 181 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. ital. und dt.
Soggetto: p.Vico, Giambattista ; f.Kongress ; g.Meran <1995>
Segnatura: II 143.265
ID interno: 103866
to Chaotic and Non-Chaotic Physical Systems (Amsterdam: Rodopi, 1995). 18) Wir können an dieser Stelle nicht eingehend zwischen (anscheinender) Antino- mie, Aporie und logischer Paradoxie unterscheiden. Dies soll in meinem Buch Widerspruchsfreiheit. Versuch einer philosophischen Lösung des Antinomien- probiems als eines Grundproblems der „ Kritik der reinen Vernunft“ und der Philosophie iiberhaupt. (1996) nâher begriindet werden. 19) Vgl. Giovanni Battista Vico, SN 349, Giovanni Battista Vico, Prinzipien

einer neuen Wissenschaft iiber die gemeinsame Natur der Völker, zit., Bd. I, S. 154 f. Vgl. auch die eingangs zitierten Satze aus Vittorio Hösles Einleitung zu dieser Ausgabe. 20) Vgl. ebd. 21) Z.B. Giovanni Battista Vico, Prinzipien einer neuen Wissenschaft iiber die ge- meinsame Natur der Völker, zit., Bd. I, 332, S. 143. Vgl. auch ebd., Bd. II, II. Buch, 2. Abschnitt, Nr. 394 ff., S. 184 ff., Vicos Bemerkungen iiber "ein System des natiirlichen Rechts der Völker , \ oder auch ebd., 5. Abschnitt, 590

ff., die augustinisch klingenden Ausfühmngen über die göttlichen Ideen. 22) Benedetto Croce betont diesen Punkt in seinen in mehrere Sprachen iibersetzten Werken iiber Vico. Bei einer solchen Deutung kann man sich am besten auf die Stelle 331=IV1 117 (Giovanni Battista Vico, S. 142, SN Dritter Abschnitt, Von den Prinzipien) bemfen: Doch in solch dichter Nacht voller Finstemis... erscheint dieses ewige Licht, das nicht untergeht, folgender Wahrheit, die auf keine Weise in Zweifel gezogen werden kann: dafi

diese politische Welt sicherlich von den Menschen gemacht worden ist', deswegen können (denn sie mtissen) ihre Prinzipien innerhalb der Modifikationen unseres eigenen menschlichen Geistes gefunden werden. Noch klarer hat Giovanni Gentile Vico als Vater des Idealismus interpretiert. Vgl. Giovanni Gentile, The Theory of Mind as Pure Act, trans. H. Wildon Carr (London: Macmillan, 1922), S. 15-16, 161, 166 n, 196, 209, 215 n., 244, 250. 23) Diesen Begriff eines schlechthin unreduzierbaren letzten Gehaltes

8
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_123_object_5808555.png
Pagina 123 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
tàtigkeit und Furchtbarkeit der Strafe. Schwieriger war es, der Zeitnàhe des Sujets von der Hochzeit und seinen sozialen Forderungen gleichzu- kommen; nachdem jedoch die neapoletanischen Vorereignisse (wie auch die Flucht und der Schiffbmch), das Einschreiten des spanischen Hofes und dessen Inanspruchnahme von seiten der Opfer gestrichen worden waren, verlor der »junge, àuberst hederliche Kavalier« (so wurde Don Giovanni im neuen Libretto bezeichnet) jedweden historischen Bezug und wurde fiir

die Zuschauer von damals in den Alltag gestellt. Auch die ràumliche Begrenzung auf eine einzige »Stadt von Spanien«, oder besser, auf ein einziges Viertel, in dem die Wohngebàude von Don Giovanni und dem Commendatore liegen, der auch zu nichts mehr als zum Vater von Donna Anna herabgesetzt wird, tràgt dazu bei. Sogar das »Dorf« oder der Flecken, in dem die »Landleute« Zerlina und Masetto leben »grenzt an den Ansitz von Don Giovanni«. Die Kritik des »Grand Seigneur Meehant Homme« wird auf diese Weise

aktualisiert; auf alle Fàlle filgte Mozart eine nicht notwendige freiheitliche Note hinzu und zwar den kriegerisch gefàrbten Nachspmch von seiten der Bauersleute, die bei Don Giovanni zum Fest eingeladen waren, ein »Es lebe die Freiheit!«, das dem Munde des Gastgebers in ganz anderem Sinne (nicht in freiheitlichem, sondem in Liederlichem) entschliipft war. Ein weiterer Umstand, der zur Wahl beigetragen haben kann, wird mir von einem Brief von Paisiello (Sept. 1781) nahegelegt, der Anweisungen

von vielen verstanden wurde. Sowohl der Barbier als auch Don Giovanni hatten làngere Rezitative, jedoch in beiden Fàllen (wie schon in Die Hochzeit des Figaro) verringerte die Bekanntheit des gewàhlten Sujets die Schwierigkeit)« (S. 146-148). Und nun um zweiten Punkt, d. h. zum musikalischen und zum Opem- Genre, dem Mozarts Don Giovanni angehört. Pirrotta stellt diesbeziiglich 108

9
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_113_object_5808545.png
Pagina 113 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
San Cassiano in Venedig aufgefiihrt. Was gewisse wortliche Übereinstimmungen zwischen der Horentiner Don-Giovanni- Version von Porta/Albertini und jener von Da Ponte/Mozart betrifft, behauptet Pirrotta, daB man schwer sagen könne, ob es sich dabei um Vorwegnahmen oder Anklânge handle. (S. 85). Viel mehr Platz, râumt Pirrotta der Analyse der einaktigen Farce II Convitato di pietra von Giambattista Lorenzi, Musik von Giacomo Tritto, ein, die 1783 im Nuovo Teatro de’ Fiorentini in Neapel aufgeführt

wurde, sowie dem Don Giovanni o sia II Convitato di pietra, Text von Giovanni Bertati, Musik von Giuseppe Gazzaniga, der - zusammen mit einem Capriccio drammatico betitelten Vorspiel - am 5. Februar 1787, im selben Jahr wie Mozarts Don Giovanni, im Teatro San Moisé in Venedig erstmals auf die Bühne kam. Die Farce von Lorenzi/Tritto wurde zusammen mit Li Due Gemelli, »Komödie« in einem Akt derselben Autoren, aufgefühit. Die auftreten- den Personen sind Lesbina, mit Pulcinella verlobtes Bauemmadchen

, Bastiano, ihr Vater, Donna Anna di Ulloa, Don Giovanni Tenorio, die Marchesa Isabella und Donna Annas Magd Chiarella. Pirrotta stellt fest, daB in dieser Farce »Das Bestreben ersichtlich ist, auch durch den Ge- brauch einer stark idiomatischen Mundart die karikaturistischsten Aspek- te der Handlung zu betonen. Schon die Aufnahme der Charaktermaske des Pulcinella als Diener Don Giovannis - ein auBerst geschatziger und aufdringlicher Diener - nahert sie den komischsten Zügen der Stegreif- Komödien

10
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_131_object_5808563.png
Pagina 131 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
Eine komische Oper mufite Don Giovanni auch deshalb sein. weil Mozart eine solche von Prag in Auftrag bekommen hatte und weil seine Entschlossenheit, Pmnk und Erfolg der vorhergehenden (»Die Hochzeit des Figaro«) zu emeuem, eine solche forderte.« (S. 151-153) Abschliefiend möchte ich nur folgendes anfiihren: Eines der grofien Verdienste dieses Buches von Nino Piirotta ist es, das Problem des Genre auf die ihm eigenen Bahnen - nâmlich die der »opera buffa«, der Mozarts Don Giovanni zuzuordnen

ist - zurückgefühit, die genauen historisch- musikahschen Koordinaten, innerhalb welcher Don Giovanni von Mozait entstanden ist, wieder hergestellt, den Kontext und die Charakteristiken zweckmafiig formuliert zu haben, kurz, Mozarts Don Giovanni in seine richtige und echte »geschichtliche Wirklichkeit« gestellt zu haben. Tatsâchlich war es nach den verzerrenden und abwegigen Interpretatio- nen des Don-Juan-Mythos durch die Romantik und das 19. Jahrhundert - die alle auf historischer und asthetischer Ebene gültig

sind - wirklich notwendig, nicht nur Don Giovanni von Mozart, sondem auch die gesamte vorhergehende Tradition in das richtige Licht zu rücken und in eine prazisere und richtigere historische Perspektive einzufügen. Dies mindert natürlich in keiner Weise die Grofiartigkeit und die er- habenen Gipfel, die Mozarts Musik eireicht hat: die aufierste Dramatik einiger Szenen, das intensive psychologische Hineinhören in die Perso- nen, wie es Mozart und Da Ponte getan haben, und schliefilich die viel- seitige

11
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_120_object_5808552.png
Pagina 120 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
1786. L’altra era la mezzosoprano Celeste Colteilini, che nel 1783 aveva sostenuto a Napoli la parte di Lesbina, la fidanzata di Pulcinella pure insidiata da Don Giovanni, nel Convitato di Lorenzi e Tritto; la Coltellini (figlia del librettista con cui Mozart aveva già collaborato due volte) era ora spesso invitata a Vienna, dove aveva cantato tra l’altro ne La Villanella rapita; e in queH’occasione Mozart aveva composto come aggiunte alla partitura due pezzi d’insieme a cui ella prendeva parte

journées. Alle molte versioni del mito di Don Giovanni non avevano mai fatto difetto, da Tirso in poi, né la varietà dei personaggi e degli episodi, né il ritmo incalzante dell’azione; anzi dalie ipertrofiche tre «giomate» del Burlador discendeva tale «vastità e grandezza» che ogni nuova versione aveva dovuto trascegliere e sfrondare. La varietà di condizioni sociali, di temperamenti, di motivazioni dei personaggi si prestava alla «molteplicità de’ pezzi musicali» che ne esprimessero «a tratto a tratto

con diversi colori le diverse passioni»; ne estendeva anzi la gamma alla violenza omicida e alla tenibilità del eastigo. Piú difficile era eguagliare le Nozze dal punto di vista dell’attualità del soggetto e delle sue rivendi- cazioni sociali; ma, soppressi i precedenti napoletani (nonché la fuga e il naufragio), eliminati gli intementi della corte spagnola e i ricorsi ad essa delle vittime, il «giovane cavaliere estremamente licenzioso» (cosl era designato Don Giovanni nel nuovo libretto

) perdette ogni pur vago rife- rimento storico e fu ricondotto per gli spettatori di allora alla realtà quotidiana. Vi concorse anche la riduzione dell’ambito spaziale ad una sola «città della Spagna», anzi a un solo quartiere che comprende i palazzi di Don Giovanni e del Commendatore, anch’egli ridotto a nulla piú che il padre di Donna Anna. Perfino il «paese», o borgo, nel quale vivono i 105

12
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_108_object_5808540.png
Pagina 108 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
razionalistico della poetica dell’«Arcadia» la scarsa fortuna del nostro soggetto, almeno a livello letterario ed aitistico; cosi si esprime Pirrotta a tale proposito: «La sostanza tipicamente barocca del mito di Don Giovanni non poteva facilmente conciliarsi con gli indirizzi del pensiero e del gusto e con gli spiriti di riforma affermatisi intomo all’inizio del secolo XVIII. Per tutto il Settecento non se ne ebbero infatti nuove elaborazioni che avessero intento letterario. E da intenti

riformatori fu ispirata l’unica eccezione, il Don Giovanni Tenorio, o sia i! Dissoluto, uno dei primi componimenti teatrali di Carlo Goldoni. che con esso tentó nel 1736 di purificare e di rendere meno inverosimile la vecchia trama per renderla compatibile col gusto letterario del suo tempo. Non si deve peró credere che il personaggio fosse scomparso dal repertorio dei comici; lo stesso Goldoni testimonia che vi continuava ad apparire con tutte le caratteristiche e gli eccessi consacrati dalla tradizione

è quella del servitore e compagno di avventure di Don Giovanni, cosi im- portante in Tirso e in Moliére e addirittura predominante nelle recite «al- Timprovviso». In compenso sono figure comiche la pastorella Elisa e il suo innamorato Carino, ma di una comicità attenuata tanto quanto la loro msticità, conforme allo stile della «pastorale per musica» che i riforma- tori alla Zeno praticavano come altemativa all’opera di soggetto storico o mitologico» (pp. 70-71). Conclude Pirrotta: «Le affmità che

abbiamo notate tra il Don Giovanni Tenorio e il dramma musicale trovano qualche conferma anche nella dedica [...], dedica nella quale è ricordato ancora una volta «il soavissimo Metastasio». Non indicano, tuttavia, che il tema potesse prestarsi ad un’opera seria, ma soltanto confermano che il libretto di stampo metastasiano valeva allora come il migliore modello al quale

13
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1992
Piero della Francesca : (c. 1420 - 1492) ; nel V. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 16 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/69529/69529_90_object_5808658.png
Pagina 90 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Verl. der St. Josef-Bücherbruderschaft
Descrizione fisica: XI, 114 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Piero <della Francesca> ; f.Kongress ; g.Meran <1992>
Segnatura: II 131.841
ID interno: 69529
dell'abbazia dei camaldolesi in Borgo San Sepolcro. Eseguita probabilmente verso la fine degli anni 40, si presume sia stata concepita per un contesto piú vasto (17). Nel 1465 le furono aggiunte tavole laterali e predelle di Matteo di Giovanni con lo stemma della famiglia Graziani. II battesimo si svolge in un paesaggio vasto, limitato nello sfondo da una serie di colline. Cristo raffigurato in frontalità solenne domina il centro del quadro. Vestito di un solo perizoma, ha le mani congiunte mentre Giovanni

, reso di profilo, gli si avvicina da destra versandogli da una ciotola l'acqua sul capo. Sopra Cristo si libra la colomba dello Spirito Santo. II pendant di Giovanni è costituito da un albero la cui corona di fogliame, resa monca dal margine del quadro, riempie per due terzi il semicerchio del confine superiore. Dietro l'albero un gruppo di tre angeli dall'aspetto letargico. Nel mezzo fondo, dietro Giovanni, un battezzando che si sta sfilando la camicia. Colpisce in questa raffigurazione battesimale

14
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_116_object_5808548.png
Pagina 116 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
oppure il testo deiriscrizione funebre sulla statua del Commendatore (scena del cimitero): Pirrotta evidenzia inoltre «la relativa concisione che la prolissa storia di Don Giovanni acquistó nel nuovo atto unico [quello di Bertati/Gazzani- ga], pur derivando, insieme a quelli tradizionali, non pochi elementi da Moliére» (p.129). Derivano difatti da Moliére il personaggio di Elvira (che sostituisee quello di Isabella di Tirso), quello di Maturina (Mathu- rine in Molière) ed infine quello

di Biagio (Pierrot in Moliére). «Bertati riprese pure da Moliére l’episodio in cui Don Giovanni mette a tacere la gelosia di Biagio malmenandolo e la scena nella quale il protagonista si destreggia tra due donne dando a credere a ciascuna che l’altra è pazza (ma in Moliére si tratta delle due contadine, qui di Maturina e Donna Elvira); infine repisodio dell’ultima visita di Donna Elvira a Don Giovanni riproduce fedelmente le scene 6 e 7 dell’atto IV di Moliére. Una innovazione rispetto alla tradizione

che risale a Tirso è l’eliminazione del doppio banchetto con la statua; invece non si possono chiamare innova- zioni i brindisi alla città di Venezia e alle sue donne; e le buffonerie della scena finale, perché è probabile che fossero già abituali nelle rappresen- tazioni dei comici dell’arte (Pirrotta, p.130). Passando ora al Don Giovanni di Da Ponte/Mozart, rappresentato per la prima volta a Praga il 29 ottobre 1787, Pirrotta si pone come primo obiettivo quello di chiarire due punti per lui

15
Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
2007
Quale Università per l'Europa? : XXVI. Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien ; governance, rapporti con il territorio, costituzione dei profili = Governance, regionale Ausrichtung, Profilbildung = ¬Eine¬ Universität für Europa :.- (Studi italo-tedeschi ; 26 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/611986/611986_386_object_5805100.png
Pagina 386 di 608
Autore: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIX, 571 S. : graph. Darst.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: g.Europa ; s.Hochschulreform ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.269
ID interno: 611986
Leone XII trasferi la sede dal Collegio Romano al Collegio dell’Apol- linare. Nel 1937 Pio X fece costruire una nuova sede presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, e vi fondó l’Istituto Utriusque Iuris, unica istituzione al mondo capace di conferire sia i gradi civili, che canonici. Nel 1957 Pio XII vi eresse il Pontificio Istituto di Pastorale e, recen- temente, nel 1982, Giovanni Paolo II vi eresse l’Istituto per studi su matrimonio e famiglia. - L’università Urbaniana, fondata

da Urbano VIII nel 1627 come Ateneo de propaganda fide per gli studenti provenienti dai paesi di missione. - L’università di San Tommaso, nota anche come Angelicum, eretta da Gregorio XIII nel 1580 sotto il nome di Collegio di San Tommaso per i soli studenti interni all’Ordine Domenicano. Benedetto XIII nel 1727 l’ha allargata anche agli alunni esterni all’Ordine. L’attuale Pontefice, Giovanni Paolo II, ha frequentato questa università. - L’università salesiana, fondata dalla Congregazione per l’Educa

18
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1991
Wolfgang Amadeus Mozart : (1756 - 1791) ; nel II. centenario della morte.- (Studi italo-tedeschi ; 15 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62109/62109_106_object_5808538.png
Pagina 106 di 136
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 116 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: p.Mozart, Wolfgang Amadeus ; f.Kongress ; g.Meran <1991>
Segnatura: II 128.063
ID interno: 62109
le altre «interpretazioni» del mito di Don Giovanni che verranno in seguito, durante tutto il Settecento, sia teatrali che musicali (compresi Da Ponte/Mozart), soprattutto per la presenza di numerosi personaggi buffi e per il «taglio» generalmente comico e farsesco dato a tutta la commedia. II soggetto del Don Giovanni è stato messo in musica per la prima volta - almeno cosi pare - da Alessandro Melani, su libretto di Filippo Acciaiuoli (ma sembra che abbia preso parte alla sua versificazione

anche Giovanni Apolloni), con il titolo de L’Empio punito. L’opera fu rappre- sentata a Roma il 17 lebbraio 1669 nel Palazzo del conestabile Colonna in Borgo, e fu organizzata - come sappiamo da una lettera di Salvator Rosa all’amico Giovan Battista Ricciardi in data 25 gennaio 1669 - con gran dispendio di danaro («da cinque a sei mila scudi») da «una società di cavalieri». Alla prima rappresentazione assisté anche la regina Cristina di Svezia: come apprendiamo da un’altra fonte, «Sua Maestà lodo

19
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1985
Raffaello Sanzio : 1483 - 1520 ; 1983 - Celebrazioni nel V. anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 5 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/62091/62091_66_object_5807498.png
Pagina 66 di 158
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XV, 134 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Raffaello <Sanzio> ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II 128.053
ID interno: 62091
non solo italiana), inviasse a bottega presso un altro pittore il figlio ancora tra gli otto e gli undici anni, in una età in cui la pratica della bot- tega paterna doveva rispondere ancora perfettamente a qualsiasi esi- genza della sua formazione tecnica. Impensabile risulta del resto che Raffaello si sia allontanato dalla bottega paterna subito dopo la morte di Giovanni Santi, quando l’assenza dell’erede poteva avere gravi implicazioni e comportare la chiusura della bottega stessa. Del resto

il primo documento che riguarda un’opera a noi nota di Raffaello, il contratto di allogazione della pala del beato Niccoló da Tolentino per una chiesa di Città di Castello (dicembre 1500) men- ziona Raffaello come «maestro» e lo indica come capo-bottega in quanto fa precedere il suo nome a quello del piu anziano collaboratore Evangelista da Pian di Meleto (già aiutante di Giovanni Santi). Ma, se si è indotti a mettere in dubbio l’affermazione vasariana circa l’alunnato di Raffaello presso il Perugino

Perugia abbia rivolto la sua attenzione alle opere di un artista tanto celebrato, il cui linguaggio fígurativo costi- tuiva d’altra parte, una componente fondamentale della «maniera» di Giovanni Santi. Durante tutto il breve corso della sua attività Raffaello manifestó stupefacenti capacità di assimilazione e di «imitazione»: durante i primi anni riprese lo stile del Perugino, pur mantenendo come vedremo un distacco critico rispetto ai modelli del piu anziano artista, al punto ehe, come già osservó

20
Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Vittorio Alfieri : (1749 - 1802) ; nel 250° anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 20 )
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/226050/226050_213_object_5786098.png
Pagina 213 di 220
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIII, 199 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Alfieri, Vittorio
Segnatura: II 179.278
ID interno: 226050
musica di Giacomo Treves (1847), una Mirra di Gaetano Pagani con musica di Isidoro Rossi (1856), un Filippo II di Raffaele Beminzone con musica di S. A. Deferrari (1856), una Rosmunda di Giovan Bat- tista Canovai con musica di Gialdino Gialdini (1868), un Oreste di Giovanni Gualtieri con musica di Carlo Alberti (1872), un'Antigone di Ettore Fabietti con musica di Corace Cataldi-Tassoni (1913). Sempre nell’Ottocento una Mirra incominció a scrivere Francesco Maria Pia- ve, ma la lasciò interrotta

; e progettó un melodramma derivato dal Filippo Giovanni Giraud. Un librettista che prese Alfieri a suo maestro fu il napoletano Salvatore Cammarano, che scrisse libretti per Donizzetti (per es. Lucia di Lammermoor), Mercadante, Pacini, Verdi (per es. La battaglia di Legnano, Luisa Miller, II trovatore). Cammarano trasse da Alfieri una Merope con musica di Giovanni Pacini (1847) e una Virginia con musica di Saverio Mercadante (1866). Negli altri suoi libretti Camma- rano dimostra una costante fedeltà

21