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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 106 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
eorum' divennero in seguito i principali contri della nuova provincia, mentre Avodia- euni. (Epfach) e Veldidena (Wilten) avevano l’importanza di principali luoghi fortificati 2 . Quale provincia imperiale fu retta da procuratori (procuratores Augusti), e più tardi, dopo Traiano, da legati imperiali (legali. A ugusti pro praetores) o presidi (prae sides provinciae Raetiae), il nome di alcuni de’ quali è ricordato dagli scrittori e dalle iscrizioni, ed infine, fra il terzo e il quarto secolo

nelle guerre germaniche fin dal l’epoca di Augusto 1 . È probabile che Druso, al quale si ascriveva il principale merito della conquista, avesse pure avuto l’incarico di sistemare la nuova provincia e met terla in comoda relazione colle attigue regioni italiche. A tale scopo si venne orga nizzando una fitta rete di vie militari (viae publieae militares), 1’esistenza di alcune delle quali risale fino al tempo di Augusto. Nel libro precedente abbiamo parlato delle vie che mettevano in comunicazione

il Danubio da Castra Bcg e va fino alle sue origini formava linea di confine: ma più tardi, cioè al tempo di Domiziano, il confine fu protratto al l ir/ics raeticus, elle congiungeva il Reno col Danubio. Cf. a tale proposito Plaxta, 0. e., pag. 04, segg. e il bel lavoro dell’ In ama, La provincia della Pexia c, i lìdi (in Rendiconti del r. Istit. lomb. di se. e lctt. Serie II, Voi. XXXII, 1899), pag. 2 c segg., uscito alla luce quando giù queste pagine erano in corso di pubblicazione. I 11 ZUMPT

, Abusimi, Veniixamaditro, Parrnduno, Rintana, Codio, Arbona. Quanto a Tcriolis e Foetibus, che dicemmo esser in territorio estraneo alla provincia retica, sono pure annoverati fra le fortificazioni di essa, perchè costituivano ma gazzini e luoghi di rifornimento per la provincia stessa. a C. I. L., III, pag. 867. • 4 Tacit., Ann., Il, 17. 3 L’opinione espressa da gualche dotto, (Cf. Stoffella, 0. e., pag. 12), elle in tempi remoti il passo della Chiusa Veronese fosse impraticabile, mi pare poco

da un dux Raetiarum con attribuzioni militari. Sotto l’aspetto militare, se non ebbe una stabile legione se non che al tempo di Marco Aurelio (la III italica), pure non possono esser mancati fin da’ tempi di Augusto quelle disposizioni militari che garantissero la sicurezza e la tranquillità delle regioni conquistate. Si sa infatti che otto coorti erano arruolate nella provincia, due delle quali con stabile dimora in essa 3 , come pure è noto che le coorti reti eh e e vindelicie diedero prova di valore

1
Libri
Anno:
1894
S. Michele all'Adige : memorie
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Pagina 24 di 41
Autore: Adami, Giuseppe / di Giuseppe Adami
Luogo: Trento
Editore: Tipogr. Ed. Artigianelli
Descrizione fisica: 40 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 105.139
ID interno: 149566
Chiesa del paese posseduti boni propri, er ronea moine incamerati con quelli degli Agostiniani. .Le spese legali dell: ultimò incorso sostenute del Comune, salirono a 500 fiorini. E noto come 1' ex monastero, e gran parte dei ter reni, si comperarono dalla Provìncia per aprirvi un Isti tuto Agrario, die inaugurato nel 1874 vi fiorisce in van taggio agricolo degli abitanti della provincia e di esteri, pel merito del distinto direttore Sig, Edmondo Mach, e di altri dotti professori. Jj attività

— 23 — Jj’ ingente capitale fu devoluto al Fondo di Iteli- «•ione, mentre in antecedenza,, amministrando il ministro delle finanze, si versava solo il civanzo, adempiti gli o- neri a carico dell'ex Prelatura. Il Ministero pel Culto trovò in allora di esaminare il titolo dei molteplici one ri, e ritenutine alcuni, decise eli e altri fossero vagliati in via politica. Fu per questo avviata una causa sul diritto della Chiesa a ristami e paramenti. Pieno di trepidazione fu il decennale processo

, specialmente dopo la sentenza ne gativa, di terza istanza dell’ .Ree. Ministero. Il diritto ven ne finalmente riconosciuto e confermato dall' 1. il. supre mo Tribunale Amministrativo in Vienna nel 181)1, e la felice sentenza fu accolta con festa. Giovò al buon succes so il rinvenimento di una copia autentica della bolla di Alessandro 1.1,1 a lungo cercata, non registrata nel Pol lar in m, nonché V appoggio di documenti dovuti a chi ri passò F archivio Vescovile e comunale, comprovanti : a- ver T antica

2
Libri
Anno:
1883
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 125 di 283
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 280 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 58.564
ID interno: 350296
foglio la Vita del Conte Carlo Firmimi intessuta di molte no tizie riguardanti la storia lombarda durante il governo di quel l’uomo di Stato. Visse sino a dì 21 Novembre del 1841, e lasciò parecchi scrìtti legali e poesie dettate in diverse occasioni. Ram mentiamo: un Elegìa per la non interrata costanza della guardia cìvica dì Trento (Trento, 1802), e la Gratulatio Imperatori et Re gi Ferdinando 1 ecc. (Mediolani, 1838), la Deduzione legale diretta alla Corte di Giustìzia del Dipartimento dell Adige

intorno al preteso fidccomisso Rossi (Trento, 1812), e le Disquisizioni pratico- legali , ossia Guida nel procedimento speciale statuito dalla R. S. dei 2p Dicembre 1838 contro il debitore in base di un documento che meriti piena fede (Milano, 1839). — Pietro Bernardelli di Piano in Vale di Sole coltivò con amore ed intelligenza la storia patria. Nacque nell’Aprile del 1803; e fatti gli studi ginnasiali in ■Trento, uscì di qua per avviarsi ai còrsi legali. Riportata la lau rea di dottore in legge

, aperse in Trento il proprio studio di avvocatura; ma dopo alcun tempo, annojato della professione, la dismise, e tutto si dedicò al bene ed al decoro di questa ritta. Sostenne la carica di Podestà, e poi quella di Preside della Con gregazione di Carità ; diede vita (1839) ad una Società Agraria, la prima che si vedesse tra noi, e durò sino al 1848; e sempre

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 241 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
vano erano i Meditili, gli Aeilavones ed i Oratoceli. Anche i confini di essa erano trac ciati dalla natura. Le giogaie del Monte Bianco, il M. Joly, ed il C. Very ne formano un inarcato contorno, come a mezzodì gli elevati gruppi del Cenisio, del M. Tabor, il Mas des G.ds. Rousses, la dividono dalla provincia dalle Alpi Atrezziane. Solo l’er rore di aver identificata questa provincia con quella delle Alpi Graie, in grazia della presunta vicinanza, che doveva avere colla provincia delle Alpi

Perniine, indusse molti geografi a protrarre i confini della provincia delle Alpi Graie fino al lago di Ginevra, inchiudendovi il territorio occupato dai Nani,ucdi, che, non già lungo il Ro dano, come alcuni credono, ma ivi abitavano (Cf. Mommsen, Hermes, XVI, p. 445). Tuttavia non v’ha dubbio, che, essendo questa popolazione concordemente dagli antichi scrittori ricordata insieme coi vicini Sedani e Veragri, tutte tre queste popolazioni concorrevano a formare la vicina provincia delle Alpi Perniine

), ai confini della provincia, e di lì a Gratianopolis ( Grenoble) e a Vienna; l’altro, lungo la Durance, passava per i principali luoghi della provincia, Ebrodnnmn (Embrun), Ca.turigae (Chorges), Vcipincum (Gap), per passare, presso un’altra stazione Ad Fines, i confini della provincia e di lì a Davìa.imni . (Veynes) ecc. per congiungersi alla via Narbonese, che costeggiava il Rodano. Da Vapincum si staccava verso mezzodì un altro ramo che costeggiava la Drnentia. Un altro ramo di questa via pare che

, staccandosi da Segnsio, passasse il Cenisio, e, lungo 1’ Are, percorresse il lembo meridionale della provincia delle Alpi Graie, passando per Me- dullum (Modano), Arra (8. Michel) ecc. e andasse puro a congiungersi colla via che costeggiava il Rodano. L’ altra via principale era quella che da Fporedia (Ivrea), per la regione dei Salassi (Val d’Aosta), conduceva, passando per Augusta Praetoria, al Piccolo 8. Ber nardo (Alpis Graia), e di lì, lungo l’Isère, passando per Bergintrum (Bourg S. Maurice), Axinia

(Aime), Darantasia (Mòuthiers), Oblinnm (Arbine), alla stazione Ad Publicanos, presso Gonfiane, stazione che col suo nome segna il confine della provincia delle Alpi Graie. Un ramo secondario di questa via per il Gran 8. Bernardo conduceva ad Oetodurus (Martigny), dove si biforcava ; una parte, lungo il Rodano,

6
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 239 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
Entro i confini della provincia delle Alpi Marittime sono segnate le tribù ricor dato dall’iscrizione della Turbia, cioè i Nenia,turi, nella valle del Paglione; gli 0- ratelli, presso Uteile (Ornici far), nella valle della Vesnbia; i Trini lati, nell’alta valle del Cians e in quella del Varo, fino al confluente della Tinca (non come per ommis- sione tipografica fu stampato a pag. 134, nella, valle del Cians confluente della Tinca,); gli Eguiluri (non Equi e Turi), presso Entrevaux (Eguislurum

); gli Edenatcs nella valle della Legno; e finalmente i Brodi,orni presso Pigne (Dima), ed i Soyionzi al di là dalla Durancc, fra la montagna de Chambre e quella de Pure. Benché questi ultimi figurino, nell’iscrizione del trofeo, fra i popoli vinti da Augusto, pure sembra che non fossero uniti alla provincia delle Alpi .Marittime, ma, come i Voconzi, de’ quali, come ci dimostra la flessione del nome e la testimonianza degli antichi scrittori, e- rano una tribù, fossero invece uniti alla provincia

Narbonese. Sorte differente toccò ai loro vicini e consanguinei Brodionzi. Da Diocleziano Dinia, fu aggregata alla pro vincia delle Alpi Marittime, mentre si crede che prima anche i Brodionzi facessero parte‘della NiTrbonese, così che, all’epoca augustea, il confine della provincia delle Alpi Marittime sarebbe stato segnato dal gruppo montuoso Téle de Bronisses, ad oc cidente del fiume Verdon. Dalla via, che, costeggiando in parte il litorale, si dirigeva alla provincia delle Alpi Marittime, alla Turbia

, si staccavano due rami: uno portava a Ccmenelnm e di là nell’interno della provincia, dove, diramandosi in due vie, una perla valle della Tinea, l’altra per quella del Varo o del Verdon, si congiungeva coll’altra via princi pale, che da Pedona (Borgo 8. Dalmazzo), per la valle della Stura, conduceva al passo dell’Argenterà e di lì nella valle delI’Ubaye e della Dura irne e del Rodano fino a Mar siglia. Un altro ramo costeggiava il litorale, passando per i principali empori commer ciali come Nizza, Frejus

. (Forum Tuli) ecc. fino oltre Marsiglia. CARTA IL Provincie delle Alpi Atkez/.iaxe, Cozie, Graie e Pennine, e Regione dei Salassi. Si riferisce al libro quinto. Presenta quindi un interesse speciale, non solo per il numero di provincie e d’altre regioni che essa comprende; ma sopra tutto perchè vi sta praticamente segnato quanto fu da noi scritto intorno ai confini del regno o meglio della provincia Coziana, e della provincia delle Alpi A Rezzi a ne, alla quale abbiamo assegnato una posizione

7
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 164 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
denclovi quindi probabilmente anche le tribù dei Qnariates e dei Savineates, non elio Ebrodunumj che comunemente si erede fosse stata unita alla provincia coziana Se mai vi fu un piccolo ampliamento, questo fu dalla parte di oriente, dove, per arro tondare la provincia, forse Augusto vi aggiunse le valli superiori del Po e della Maira, prima attribuite ai Vagienni. In tal modo la provincia delle Alpi Coz.ia veniva a tro varsi tutta sul declivio orientale delle Alpi. Che. cosa avrà fatto Augusto

perdendo la sua importanza e dal quarto secolo in poi Da.ra.nla.sia o Tarantasia. prese il suo posto come capoluogo della re gione. Questa provincia, come 1’ altre vicine, era retta da procuratori imperiali, di al cuni de’ quali rimase ricordq nelle iscrizioni, come un Grato, procurator Augusti' 1 2 , un T. Pomponio Vittore, che dedicò a Silvano un grazioso canne 3 , un Tiberio Claudio Pollione 4 ed altri di cui non è conosciuto il nome 5 . È ben vero hhe si vuol ritenere questa provincia di fondazione

avvenisse del territorio racchiuso fra essa e la provincia delle Alpi Marittime. Io credo, probabile che qui fosse sorta un’ altra provincia, 1’ esistenza della quale sfuggì agli studiosi della storia di queste regioni. Questa sarebbe la provincia delle Alpi Atrezziane o Atrazziane, della quale, come abbiamo già visto, fanno memoria tre diverse iscrizioni, che ricordano tre suoi procuratori, cioè un Tito Appalto Alpino Secondo, che, fra altre cariche da lui soste nute, ebbe pure quella di procurator

di quella regione occidentale che faceva prima parte del regno cornano e di quel territorio eh’ era giù stato occupato da’ Ceut.roni, Oratoceli e Caturigi? Nella parte settentrionale, cioè nella regione ceutronica, istituì la provincia delle Alpi Graie. Il centro di essa fu da principio Forum Ccutronum, che noi conosciamo dalle iscrizioni e da Tolomeo solo col nome di Forum Claudi, o Forum Glcmdium Ceutronum Axima, come fu denominato poi in onore dell’impe ratore Claudio ; ma più tardi questo venne

posteriore ad Augusto; ma quest’opinione non è suf fragata da validi argomenti, poiché l’aver sicure prove che esisteva in tempi, più tardi, non esclude che possa esser esistita . anche prima. Anzi, se vogliamo tener pre sente il piano d ; Augusto, ch’era quello di circondare l’Italia d’una serie di provin cia alpine, dobbiamo riconoscere che anche questa deve a lui la sua fondazione. Ma certamente i confini d’essa non si spingevano più a mezzodì della valle dell’ Are, per cui resta un mistero che cosa

8
Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1901
¬La¬ lotta per l'autonomia ed i partiti nel Trentino : appunti storici e considerazioni
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Pagina 7 di 79
Autore: Riccabona, Vittorio / di Vittorio Riccabona
Luogo: Trento
Editore: Zippel Ed.
Descrizione fisica: 76 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Partei ; z.Geschichte 1870-1900<br>g.Trentino ; s.Autonomie ; z.Geschichte 1870-1900
Segnatura: II A-563
ID interno: 102343
sità per la parte italiana della provincia, i rispettivi Comuni si trovano quasi abbandonali a se stessi, e quindi nella prospettiva di un continuo ulteriore peggioramento. La Casa delle partorienti in Trento, corrispondente alle più giuste esigenze della parte italiana, ai principi della moralità, alle antiche tradizioni del paese, e già decretata col Conchiuso dei 5 luglio 1880, fu oggetto di nuove discussioni nell’armo 1883. Ma anche allora fu sacrificata ad un preteso postulato della

scienza e più rettamente all’interesse della Capitale della provincia, e in tale incontro la Dieta onde togliere ogni speranza per l’avvenire passò persino alla alienazione del rispettivo fabbricato. Mentre in Innsbruck, a solo e forse anche piccolo vantaggio della parte tedesca, si erigeva con ingente spesa un Magazzino il cui esercizio graviterà sempre a carico dell’intiera provincia, si rifiutava nel 1887 sotto forma dilatoria la cooperazione della pro vincia stessa ad una Banca Ipotecaria

in Trento, tendente allo scopo di aiutare senza aggravio dell’erario provinciale gli stremati Comuni italiani. La regolarizzazione dell’ Adige per quanto grandi sieno gli importi a ciò destinati, venne contro l’intuito ed i desideri della popolazione italiana, e per la sola mancanza di un proprio corpo rappresentativo che potesse farli valere, stabilita ed eseguita in modo da recare alla parte italiana immensi danni prima che ella potesse averne qualsiasi vantaggio. I deputati italiani furono tanto

sconfortati dalla costante re iezione di ogni loro domanda di maggiore importanza, che non tentarono tampoco di accamparne qualche altra della più evidente giustizia, come sarebbe, quella di modificare il regolamento eletto rale in modo che alle Città e distretti rurali del Trentino venga concesso un numero di deputati corrispondente al rapporto di po polazione in confronto del Tirolo tedesco, e stabilita la elezione del grande possesso in modo equamente accessibile agli elettori della parte italiana

. La posizione del Trentino diventa sempre più intollerabile pei continui attentati alla nazionalità del paese da parte dell’ I. R. Governo, segnatamente mediante l’aìtività gennanizzatrice del Con siglio scolastico provinciale, e di un regime che cercando sospet toso di soffocare ogni alito di libertà, ed ogni movimento di vita ta pubblica, rende illusorie le franchigie costituzionali - della stam pa, delle riunioni, delle associazioni, dei giurati, e dell’indipen denza, del potere giudiziario. In qualche

10
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 240 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
a questi limiti, come dimostrano le tribù più occidentali ricordato dall’arco di Susa. Lo . tribù quindi che formarono questa provincia, la cui capitale era Embrun (Ebrodnmm), erano i Savincates presso Savines (Savinthm); i Quariatcs presso Queiras (Qua- dratinm) nella valle del Guil;.i Cafurigcs presse Chorges (Cainrigae); gli Alitici presso Gap (Vapincnm); i Trie,ori,i fra i fiumi Drac e Severaisse, a settentrione del . ■l'Saltm Tricorim; gli Ueenni nella valle della Romanche; ed i Brigiani presso

errore a pag. 158), de’ Magri il, presso Macello (Ma- gellum). Ponemmo ancora, benché con qualche esitazione, i libelli sopra Forum Vilri (Cavour), i Vioelli nella valle del Pollice, ed infine i Veni sa mi nella superiore valle del Po. Il confine meridionale della provincia Coziana era probabilmente il contraf forte del Monviso, contrafforte che separa la valle del Po da quella della Varaita, onde probabilmente questa valle, come quelle, della Maira, della Stura e del Gesso, appartenevano alla

provincia delle Alpi Marittime, fino a Busca e a Borgo S. Dal- mazzo, dov’erano le stazioni de’ gabellieri. A settentrione della provincia Coziana e delle Alpi Atrezziane era quella delle Alpi Graie, ricordata dalle iscrizioni, che aveva il suo centro in Aime (Axima), che poi prese il nomo di Forimi Claudi Ccutronum Axima. Le tribù che la forma-

nate Ad Fines, non ce ne dessero una chiara prova. La più settentrionale è 8. Pierre , de Mézage, non lungi da Vizili e sulla Romanche, un’altra non molto ad oriente di La Mure, ed infine una terza fra Vevncs (David numi) e Gap (Vapwcnm). Questa è una nuova prova, se pur fosse necessaria, che qui esisteva una provincia speciale, poiché non è nemmeno da pensare che tutte queste stazioni Ad Fines segnassero i confini occidentali del vasto regno di Donno, non essendosi esso mai esteso fino

; Briançon’ (Brigantimn) ' La provincia Coziami si trovava invece tutta sul declivio italico delle Alpi, dalla stazione Ad Fines (Malano), presso Torino, al Monginevra (Ala,trono Mons). Dice infatti Strabone, che la regione Segusina è già compresa nell’Italia, fj ano Zxiyyogàyov òe rjòr} Tratta léyetat. E dico, contrariamente a quanto aveva asserito a pag. 157, che il Scingomago di Stradone è la città di Susa, non Champlas Seguin come vuole il D’An- ville; non Exilles, che per ragioni strategiche non può

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 138 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
rittime 1 2 . Dalla posizione occupata dalle varie tribù vinte da Augusto si può anche approssimativamente dedurre quali fossero i confini assegnati alla nuova provincia. Ad oriente il confine è così chiaramente segnato dalia natura, che parrebbe non dover esser dubbio, dove questo si trovasse. In nessun’altra parto infatti, come qui, le Alpi formano una sì netta e formidabile barriera da dover apparire già tigli antichi come un muro di difesa, onde le magnificarono come il vero confine della

degli Albini da quello dei Catungi. Se non è cosa facile segnare in generale il confine della provincia, dovendo il più delle volte lasciarsi guidare dalle induzioni, le diffi coltà crescono poi a dismisura nella ricerca del confine meridionale. Il Mommsen 8 pone tale confine al mare, inchiudendo nella provincia delle Alpi Marittime tutta la spiaggia, che, ad occidente di Ventimiglia, va fino al fiume Loup. Egli è costretto ad ammettere nel tempo stesso che i municipi e le colonie, che si trovano

, anche in questo tratto, lungo la spiaggia, si consideravano come fuori della provincia. Infatti tutte le iscrizioni che riguardano Nizza e le altre città litoranee ce le mostrano come dipendenti non già dalle Alpi Marittime, ma bensì da’ magistrati massiliensi o dal proconsole della Gallia Narbonese. 8’ aggiunga a ciò che tutte le numerose te- 1 Cf. Mommsen', C. I. L., V, 2; pag. 902 segg. ; De Ruggiero, Dixion, epigrafe Alpes . Maritimac. 2 Cic., De prov. cons. 14; in Piu.. 34; Plix

il confine era formato dallo sprone che, partendosi ad occidente del colle di Tenda, si protende fino alla Turbia (Alpe-Maritima 3 , Alpe Snmmaj che è designata, nell’itinerario di An tonino, come il punto, che divideva la Gallia dall’Italia 5 * . Il confine occidentale risulta abbastanza chiaramente dalle parole di Tolomeo s , che, ascrivendo alla provincia delle Alpi Marittime le città Kxpevéhov (Cimiez) e Zavvuov (Senez) dei Vedianzi, Oòlvuov (Vence) dei Nerusi e Zallvai (Castellane) dei Suettri

, ci dimostra che quest’ ultima era la più occidentale, come del resto si desume dalla de scrizione da noi fatta degli abitatori delle Alpi Marittime. Quindi il confine va ri cercato non molto ad occidente del Verdon, cioè ai contrafforti più meridionali della montagna du iCheval Blanc fra i fiumi Issole e Asse, ma per portarsi poi a mezzodì del Biscione, alla Durance, che formava confine fin sopra al confluente dell’Ubaye 7 . Il confine settentrionale è segnato dal monte Parpaillon che divideva il tenere

12
Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1901
¬La¬ lotta per l'autonomia ed i partiti nel Trentino : appunti storici e considerazioni
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Pagina 65 di 79
Autore: Riccabona, Vittorio / di Vittorio Riccabona
Luogo: Trento
Editore: Zippel Ed.
Descrizione fisica: 76 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Partei ; z.Geschichte 1870-1900<br>g.Trentino ; s.Autonomie ; z.Geschichte 1870-1900
Segnatura: II A-563
ID interno: 102343
— 64 autorità ecclesiastiche. D’allora in poi il problema divenne pu ramente amministrativo, ciocché non vuol dire che non fosse gra^ vissimo, poiché bisognava dare una posizione tollerabile ai maestri che avevano paghe addirittura ridicole. , E come venne sciolto ? Abbastanza bene per la parte tedesca, malissimo per la parte italiana. E ciò era inevitabile, perchè le “circostanze'delle due parti della provincia erano così diverse, che una sola legge non poteva servire, e due leggi separate non

si volevano fare in omaggio alla fittizia unità della provincia. Nel Tirolo in sostanza si conservò T antico. Le scuole erano già ab bastanza concentrate : ì maestri avevano proventi accessorii iti vari servizi specialmente di assistenza ecclesiastica. Con un mo derato aumento dei proventi comunali, e con un contributo della provincia del 20 °/ 0 non si costituivano speciali aggravi. Nel Trentino invece tutto fu rimpastato. Siccome molte erano le scuole, per la densità della popola zione, e numerosissimi

alternativa, o di sacrificare la scuola, o di assumersi pesi insostenibili. E siamo al punto che i maestri reclamano soccorso, ed anche assecondando le loro giuste domande, la scuola non mi gliorerebbe. Si è mai dato in questi tempi moderni un caso solo in cui si sia riorganizzata la scuola in modo, che dovesse necessariamente peggiorare ? . E peggio ancora avvenne della viabilità. Anche qui vi erano differenze eseuziali fra le due partì' della provincia. La parte te desca senza sacrifici di sorta ebbe

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 142 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
la provincia in nuove comunicazioni coll’Italia, una per il colle dell’Argenterà e la Amile di Stura, e 1’ altra per la valle della Maira, com’ è dimostrato dalle stazioni dei gabellieri, poste a Borgo S. Dalmazzo e presso- Busca. La prima di queste è proba bilmente quella che fu percorsa, nel 680 d. R., da Pompeo, il quale, in una sua let tera al senato, afferma d’ aver passato le Alpi, per una via differente da quella che era stata percorsa da Annibaie e per lui più comoda 1 2 . Queste erano

le condizioni della provincia delle Alpi Marittime, istituita da Augusto. Da Nerone, nel 64 d. Cr., i suoi abitanti ottennero il diritto latino 3 4 . Ma sostanziali cambiamenti non avvennero fino a Diocleziano. In questa epoca, nel nuovo ordinamento dato alla provincia, pare che essa fosse stata privata della piccola parte che teneva su’ declivi orientali, portando il confine fra la Gallia e l’Italia precisamente alla sommità delle Alpi; in compenso la provincia delle Alpi Marittime fu ampliata ad occidente

e a settentrione. Ad essa infatti fu aggiunta anche Binda \ Ama 5 * (Pigne), che forse prima apparteneva alla Narbonese Q ed Eburodu- ■num (Einbrun) de’ Caturigi, che venne ad aquistare tale importanza, da togliere a Cerne,nedum, l’onore d’essere la capitale della provincia 7 , come si vedrà più diffusa- mente nel prossimo libro. 1 II Possi, St. deliri città c diocesi d’Albenga, pag. 61 seg., sogna questo percorso, che fe reso certo dagli avanzi dell’antica via; a Villa Faraldi p. e. una fontana, ed un ponte

. Anche dopo Albenga, sebbene la via proseguisse più accosto alla riviera, pur non seguiva com pletamente il percorso attuale, ma correva ad una certa altezza, e, dopo aver salita la cresta della Rama, per il monte Tirazzo, giungeva ad Andora; per mezzo d'un ponte passava la Menila, passava nella valle del Cervo, quindi per Villa Faraldi, per Diano S. Pietro, giungeva all’Eveno, e, passato questo, per mezzo d’un ponte, a Diano Castello, nelle cui vicinanze sarebbe stato il Lucus Bormanni Giunta

la strada alla Furbi a, entrava, come s’è detto, nella provincia delle Alpi Marittime, per ' giungere alla capitale di essa, Cemcnelum. Di lì, come appare dagli itinerari, un ramo scendeva alle foci del Varo, donde proseguiva per Antipoli, e Mass ali a ; un altro invece s’internava nella provincia, risalendo il Varo, ed internan dosi, alcuni rami secondari penetravano nelle principali valli formate da’ suoi mag giori affluenti. Dal ramo principale partivano senza dubbio due vie, che mettevano

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 139 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
stiinonianze- degli scrittori antichi assegnano appunto Nizza ai Marsigliesi 1 * 3 , non solo, ma conviene anche osservare che essa, con tuttala spiaggia adiacente, riconosceva, già da tempo, l’alto dominio dei Romani, e godette, perciò de’ privilegi, che non erano consentiti agli abitatori della provincia delle Alpi Marittime \ Tutto insomma fa ritenere che la spiaggia non appartenesse alla provincia, e che quindi i confini meridionali di questa fossero a breve distanza dalla costa, pur

mantenendosi Nizza in stretti rapporti colla vicina Cemenelo, come dimostra il fatto che in quest’ ultima città si trovava una cokors nautarwm z . Così si spiega benissimo, il che del resto era inesplicabile, che si ponga all ’ Alpe. Mariti-ma il confine d’Italia, come lo era difatti in riguardo della vicina provincia, e insieme concordemente si ritenesse il Varo come confine, quale era in realtà, fin da’ tempi di Siila 4 , e si spiega pure come, dal terzo secolo in poi, avesse Nizza un vescovo suo proprio

, benché un altro fosse nella vicina Cemenelo,'che precedentemente però estendeva la sua autorità anche su Nizza 5 . Capitale della provincia delle Alpi Marittime, dov’era perciò custodita dai fla mini 1’ ara provineiae 6 , ' fu ^Cemcnelum (Keuevéieov) , Cimella o Cimiez, villaggio oggi pressoché distrutto, ma città cospicua ne’ tempi antichi, come dimostrano i ruderi d’un anfiteatro, di templi, e d’altri vetusti monumenti 7 * . Era ascritto alla tribù Claudia. Oltre alle città della provincia

, Tacito 15 ricorda un Mario Maturo, come pure sono menzionati un Annio Rufo 16 , un C. Giunio Elaviano 17 , un L. Valerio Procolo 18 . Tali erano pure, secondo il Mommsen 19 , quei viri egregi nominati in varie iscrizioni. Così pure queste nominano 1 Tolom., Ili, 1, 2. Strab., IV, p. 180, 184. Pomi*. Mela, II, 70. 5 È ben vero che anche Barca, città posta entro i confini della provincia Tarraconesc, era ascritta a Betica (Plin., Ili, 1, 12) ma qui non si tratta di una sola città

ricordate da Tolomeo, le iscrizioni ricordano un vicus Guntinus % (Contes), un pagus Licirrus, un vicus- Navelae 9 che non si sa con quali luoghi odierni si debbano identificare, come pure sono sconosciuti gli Almanicenses ricordati da un’iscrizione 10 * . La provincia delle Alpi Marittime, come quella che dovette essere sottomessa colle armi,non ottenne diritti e privilegi da Augusto; ma, come ci attesta 8trabone “,era retta, come terra straniera, da un prefetto dell’ ordine equestre. Di questi anzi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Pagina 99 di 374
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: XXVII, 342 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/1
ID interno: 118978
7'hai c niente significhi quel Un. Ma non è meraviglia se non altrimenti si adopri quando alcun nome di città o provincia tedesca si volge in Latino, come pure alle volte in italiano, cd è grandissimo argomento di riso la stravaganza dei nostri negozianti, i quali non hanno dubitato di cangiare in un’ ar ma terribile da sicario, in uno stoccofisso , l’innocente cibo da Quaresima', lo stolejlschcs , letteralmente pesce a bastone, perche secco, comunemente merluzzo, baccalà ecc. Quanto

a Clùavenna, la situazione del paese sulle porte dell’ Italia venendo dalla Rezìa , rende troppo evidente l’etimologia del nome perchè vi sia bi sogno di più lunghe ricerche. Riguardo alla Valtellina è bello a leggersi il Quadrio, ove riscontratisi le tante indagini da esso falle, e per la molta erudizione antica sull’argomento sfoggiata, non che per le in gegnose induzioni che ha saputo cavarne. Ma tutto è inutile, giacché nulla vi è di più semplice quanto il ritenere che '.foglio ha dato il nome a tutta

l’imitazione della pronuncia spaglinola , giacché quella nazione cambia appunto in g la l? quando in una stessa parola è susseguita immediatamente da un’altra, e chiama quel g mogiiente ( mollante ). Così mentre lo spagnuolo scrive Val lodola , Se villa, Truxillo ecc., pronuncia Vagliodolid, Se viglia, Truxìglìo ecc, Bion piace al Quadrio accordare a Teglie 1’ onore d’aver dato il nome alla valle,- ma non potendo dargli altrimenti l’esclusione,

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Pagina 282 di 374
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: XXVII, 342 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/1
ID interno: 118978
il duca, riavere quella grazia, la perdita della quale dannosa riusciva ad ambi i partiti, e indurlo a rivo- care i divieti d’ introduzione delle granaglie in provincia. Del resto fra esse parti nodrivansi gli stessi rancori che ad ogni occa sione mostrav ansi in atti d atrocità d ogni specie. Dmossi in tale stato fino a gran parte del i/|5q, e fu allora appunto che, al ri ferire del nostro Silva, dopo essere state in arme ben cento ot- k a, ita no ve anni, per opera di frate Silvestro, le parti

fecero la pace- D siccome questo avvenimento è a contarsi tra i più lieti, e quindi tra i memorabili, cosi troviamo doverne dire con qualche dettaglio, e il faremo colla scorta fedele del più volte lodato Rovelli. La potenza dei Visconti, dal principio della signoria di Az ione fino alla morte di Giovanni Galeazzo, aveva tenute le fa zioni come in uno stato di compressione dal quale erano in seguito uscite sotto l’imbecille governo dei di lui figli e successori Gio vanni Maria e Filippo Maria

funeste, sconsigliatamente cospirarono a te nerle vigorose, ai capi con nuovi rescritti confermando le an tiche esenzioni c prerogative, sia perchè fosse pericoloso il pri vameli, sia forse per avere col loro mezzo i popoli più obbe dienti e più sommessi. Ma nel detto anno lo zelo dei dodici di provvisione, eccitato già dalle prediche di frate Bernardino da Siena, die, percorrendo anche la Valtellina, vi aveva fatto assai fratto e fondate confraternite come quella di 'Foglio, ed ora,

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 171 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
tempi della repubblica, dalie somme creste delle Alpi, per cui la provincia delle Alpi Cozie rimase inclusa completamente in. Italia. Ma nel tempo stesso essa andò perdendo la grande importanza che aveva avuto »fino a-qnesto termine. Nuove fazioni di guerra tennero bensì deste ancora una volta le valli coziane, quando Costantino, marciando contro Massenzio, sconfisse i Se gusini che gli erano ostili, prendendo a discrezione la città 10 , ma della provincia eoziana non rimase che il nome, con

un significato molto più esteso, se vogliamo, come sem plice definizione geografica 11 , ma senza importanza politica o amministrativa. Susa, aggregata prima alla diocesi Torinese, passò poi, per opera di G entrando, sotto 1’ e- piscopato della Morienna. Così pure considerevoli cambiamenti avvennero sul declivio ■ occidentale delle Alpi. Della provincia delle Alpi Attrezzane, scomparso perfino il nome, parte fu ag gregata alla provincia dell’Alpi Graie, e parte a quella delle Alpi Marittime, compre sevi

le città di Briançon, ed Embrun, la quale ultima divenne il centro della provincia così ampliata. . 1 Ornami, I. n. 215(3. 2 O. I. L., XII, ,1.1856. 3 C. I. L.. V, 2; n. 7251. ' C. I. U, V, 2 ; 11. 7253. C. I. L., V, 2; n. 7250. 11 C. /. L.. V, 2 ; ». 7234, 7235. 7 G.I.L., V, 2; n.7247, 7248, 7241, 7250. , s G. /. L, V, 2; ii. *23fi, 7200. Vi scarseggiano però le lapidi che ne ricordino i magistrati. Hi nominano solo i II viri (C. /. L., 2; n. 7233, 7236, 7260), un vilieus sumarum (n. 7264

le lapidi frammentarie non lasciarono il nome, è ricordato un flamen Augusti provinciae Cottiarum 5 . Anche dopo la completa estinzione del regno, durante l’ultimo periodo del quale Susa erasi ornata di nuovi monumenti, fra’ quali una statua a Claudio istau ratone della monarchia segusina, fiorì sempre più, e venne a prendere un grande sviluppo* e mentre ancora all’epoca neroniana era un semplice viens, più tardi, forse all’epoca di Flavio, fu innalzata al grado di municipio 6 , sebbene continuasse

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 165 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
indubitatamente così, e non provincie delle Alpi Atrezziane, era chiamata la regione eeutronica, così pure mi sem bra poco probabile che, come suppone alcuno, tale nome provenisse a quella provincia da un L. Atrectus Quielus, o da un Titus Flavius Adrettìo di un’iscrizione di Susa e .di Cannes 1 2 , personaggi del resto affatto sconosciuti; ma ritengo piuttosto, come si verifica in altri casi, che il nome personale derivasse da quello della regione 3 . Dicemmo già che monti di nome Adrets non sono infrequenti

di Diocleziano, fosse stata essa alla testa della provincia atrezziana. Egli è ben vero che Strabone 6 dice che il regno di Cozio giungeva fino a questa città ; ma evidentemente egli si riferisce a quel tempo, nel quale il regno conservava ancora la sua antica grandezza, cioè prima che da Augusto fosse stato ridotto a provincia entro più modesti confini. Così pure l’asserzione di molti scrittori moderni, che s’ occuparono della storia di questa regione, che Embrun fosse stata aggiunta alla provincia coziana

in questa regione alpina, dove forse anche il fiume Drac, che potrebbe corrispondere ad un Adrax o Adractim an tico, conserva traccia del nome assegnato a questa provincia. Ma una ragione ben più forte mi conferma in questa mia opinione. L’iscrizione detta des Escoyeres, trovata presso Queyras, ricorda un Bmullm, che era praefectus CapU(latorum) Savinca(tium), Quarta (tium), e d’un altra popolazione sconosciuta (Oricianormn) 4 . Ora non è questa una prova che in quella regione esisteva una pro vincia

speciale, sotto un proprio prefetto? Infatti Heron de Villefosse 5 riteneva che il prefetto Busullo doveva avere un’ autorità eguale a quella del prefetto delle Alpi Ma rittime, il che verrebbe a confermare sempre più resistenza di una provincia speciale, cioè quella delle Alpi Atrezziane, il cui centro dove fosse non è tanto facile ad asse rire. - 'Luoglìi~ popolosi e atti a essere la capitale d’una provincia erano parecchi. Briançon, da semplice viens, era giunta ad ottenere il diritto latino

e 1’ onore d’ esser fatta municipio; Chorges era d’origine antichissima e fu un centro di qualche im portanza all’ epoca imperiale ; ma le iscrizioni trovate nel territorio di queste due città non sono tali da autorizzarci a crederle il capoluogo d’ una provincia. Più con siderevole di tutte era Embrun. Essa ricevette il diritto latino da Augusto, salì più tardi al grado di 'municipio, e fu sempre considerata come luogo centrale, dove met tevano capo diverse vie, onde tutto fa credere che, fino al tempo

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 170 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
provincia, come fecero Svetonio 10 * e Vi travio " e la tavola Peutingeriana, dove la denomina zione di regno di Cozio è data alla regione delle Alpi Oozie 12 . D’ allora in poi la provincia fu costantemente retta da procuratori dell’ ordine equestre, la cui amministrazione rendeva cento mila sesterzi 13 Della maggior parte 1 0. pa<r. 148 seg. - C. I. L„ V, ». 783«. 8 In Pus., Ili, 47, pag. 535. A Dizionario, Al pes Cottiae, pag. 430. 8 C.T.L., V, 2; n. 7344, 734.6. 6 C. L L., V, 2; n. 7814 dove

conferito il potere, non essendo avvenuti in seguirò de’fatti speciali, ciré giustifichino questa determinazione dell’imperatore. Soggiunge Dione che nel tempo stesso fu au mentato il territorio coziano. Il Rev 1 ritiene che tale ampliamento si effettuasse sul de clivio occidentale delle Alpi e che quel prefetto Bussullo, il quale precedentemente dicemmo esser stato preposto alla provincia delle Alpi Atrezziane, governasse, quale rappresentante del re Cozio, le nuove regioni, mentre questi

si sarebbe più diretta- mente occupato della parte del regno che guarda l’Italia. Ma quest’opinione è cosìcon- , traria ad ogni probabilità, avuto specialmente riguardo agli usi antichi, che difficil mente troverà de’ seguaci. Il regno coziano era ridotto a sì piccole proporzioni, da non poter assolutamente ammettere la necessità di un prefetto, che ne amministrasse una parte, ih che sarebbe stato oltre tutto un dare prova d’ insipienza all’imperatore, che l’aveva ampliato e di incapacità per chi l’aveva

, come fa appunto il Mommsen, che avendo Plinio aggiudicato alla-Traspadana la parte italica della regione coziana, anche Cavour si può aggiungere alla medesima, non sapendosi altrimenti dove il regno coziano si possa esser esteso da questa parte, poiché in quest’ occasione pos sono essere state- aggiunte al regno le valli superiori del Chisone e della Varaita, ma non già fino al territorio di Cavour, che, aggiunto al nuovo regno coziano, a- vrebbe perduto quei diritti, che aveva goduto fino allora

. Più di vent’ anni regnò Cozio il giovane senza agitazioni di sorta, continuando a godersi il tradizionale affetto de’ suoi sudditi. Venuto a morte senza eredi, nel 64 d. Cr., Nerone cambiò ancora, e questa volta definitivamente, il regno in provincia, come ci attestano Svetonio 7 , Eutropio 8 ed altri 9 . Questi ripetuti cambiamenti da re gno in provincia e da provincia a regno furono causa che anche gli antichi scrittori e le stesse iscrizioni denominarono regno questa regione anche quand'era

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