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Giornali e riviste
Monats-Tandem
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Pagina 3 di 32
Data: 01.09.1983
Descrizione fisica: 32
SUDTIR0L0/DIS0CCUPAZ10NE Che fine fanno i licenziati? Inchiesta tra un centinaio di licenziati, un anno dopo la perdita del posto di lavoro. Che fine fanno i lavoratori licenziati dalle industrie del Sudtirolo? “Siamo spiacenti di comunicare che a causa delle persistenti difficoltà di mercato e delle conseguenze sulla no stra azienda, ci vediamo costretti a privarci della Sua collaborazione a par tire dal mese prossimo”. Alcune migliaia di queste lettere (pic coli capolavori di ipocrisia) hanno

e psicologiche difficilmente immaginabi li per chi non è mai stato coinvolto. E dopo i primi effetti del licenziamento, cosa succede? Quali sono i comporta menti, le reazioni? Come si muovono questi lavoratori ri spetto alla ricerca di un altro lavoro? Quali strumenti utilizzano? Che tipo di lavoro? Dove? Cosa sta cambiando nel mercato del lavoro della nostra provin cia? Per un sindacato organizzato finora so prattutto “dentro” il posto di lavoro, ma che ritiene decisivo essere presente anche “fuori” per

un even tuale nuovo lavoro. Pur nella sua limitatezza, la ricerca co mincia a far luce su fenomeni e proces si presenti nella nostra provincia in parte scontati e intuiti, in parte del tutto inattesi. Vediamoli. UN ALTRO LAVORO. C’E ? Degli intervistati, un anno dopo il li- Con questo numero "Conquiste del lavoro ” sospende la pubblicatone per tutto il mese di agosto. // numero 52 uscirà il 5 settembre. Auguriamo ai lettori buone vacanze. continua a pag. 4 Se il licenziato non ha l'età A titolo

viene cosi precisato: retribuzione-. tra accettabile e carente tempo libero: accettabile vicinanza a casa: buona nocività: altissima fatica: grandissima sicurezza: carente garanzie: carenti rapporti con altri lavoratori: accettabili L’intervistata ha cercato un altro lavoro dopo il licenziamento ma non l’ha tro vato (salvo alcune prestazioni domestiche occasionali). La sua ricerca è stata però limitata al “lavoro a domicilio” come cucitrice per privati. Interessanti sono le motivazioni per le quali

esemplificativo riportiamo la risposta al questionario di una donna, 52 anni, residente in un paese della Val Venosta, 1 figlio, di lingua tedesca, in posses so della licenza elementare. L’intervistata ha lavorata per 18 anni come cucitrice alla fabbrica tessile a Bohne di Prato allo Stelvio. All’epoca del suo licenziamento, nel settembre 1981, le lavo ratrici impiegate nella fabbrica erano 71. Le condizioni di lavoro vengono giudicate globalmente soddisfacenti. Entrando però nei particolari, il giudizio

1
Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Pagina 321 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
scivolata verso il basso. Questo lavoro molto faticoso veniva fatto di primavera, dopo il disgelo. In seguito si poteva arare il terreno. I contadini un po' più agiati aravano con un cavallo e quelli che non se lo potevano permettere facevano questo lavoro con i buoi. Dopo l'aratura il contadino seminava (segale, orzo o avena) con una grande cesta e la semenza veniva ricoperta dopo di terra, trascinando l'erpice attraverso i campi. Poiché c'era il pericolo che qualche genere di cereali non crescesse

a causa del brutto tempo, o del ghiaccio, della neve e della grandine, ne venivano seminati tre tipi, dimodoché ne crescesse almeno uno; ma venivano piantate anche rape, patate, piselli e papavero. La maggior parte dei cereali veniva seminata a primavera, fuorché la segale che si seminava in autunno, affinché crescesse l'anno successivo. Poi essa veniva mietuta d'estate ad agosto, su bito dopo aver tagliato la prima erba sui prati di montagna. Un lavoro molto stancante, perché bisognava stare per

L'anno del contadino prima del i960 I nostri antenati, ma anche i nostri concittadini più anziani, hanno vissuto più che altro facendo i contadini e hanno sopportato per molti anni una vita di stenti. Di seguito un breve racconto di come si svolgeva il lavoro nei masi nell'arco di dodici mesi. Lavorare nei campi era una grande fatica. Ogni anno, a pri mavera, nei terreni coltivati a segala o orzo, si doveva riportare con carriole a carrucola in cima ai campi la terra che durante l'anno era

di un po' di musicalità, in modo da non andare fuori tempo. Intanto che gli uomini trebbiavano, una donna o qualche ragazzo doveva rivoltare i covoni. Dopo che si era trebbiato, la paglia veniva messa da parte per spargerla in stalla e in parte per mescolarla al fie no per foraggiare le bestie, soprattutto i cavalli. I cereali spazzati dal fondo nell'aia, venivano dunque spulati in un mulino a ventola, azionato a mano, che divideva i granelli dalla polvere e dal resto delle spighe. In seguito venivano messi negli

stai (unità di misura di circa 25 kg di cereali) e subito dopo in gran di casse, dove rimanevano all'asciutto e al sicuro dai topi. In autunno inoltrato i cereali venivano macinati nei mulini che in ogni frazione si trovavano vicino a un torrente. Essi funzionavano ovviamente con la forza dell'acqua e a Selva ce n'erano una buona dozzina. I maggori masi ne aveva no uno per conto proprio (come il Ciampac), ma ce n'erano alcuni anche per diversi masi riuniti insieme (Cèdepuent, Tina, Plazola, Frèina

2
Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
(1991/1994)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 36 - 38. 1991 - 1994)
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Pagina 40 di 86
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Deutsch
Commenti: Abschlussaufnahme von: 1991,1 + Beilage ; 1992,1-2 ; 1993,1-4 ; 1994,1-4 ; Vorhandene Dubletten: 1993,4 ; 1994,1-4
Soggetto: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Segnatura: III Z 342/36-38(1991-94)
ID interno: 319183
!V -3? îliÿ 11 et Pi ITO IIP Affronterò qui il tema dell’Europa Unita da un punto di vista delle donne in Europa, e specificatamente delle donne nel!’Europa del lavoro. Attualmente, dopo Maastricht, vi è un clima di ufficiale euforia e generale attenzione verso le finalità economiche, politiche e monetarie del progetto, mentre lo stesso non si può dire per le politiche sociali, quelle appunto che riguardano direttamente tutte e tutti si stia costruendo la Comunità coloro che “mercanti” non sono

, Insomma, osservata da questo punto di vista, sembra lavoratori” e senza le donne. In tutta Europa continua a crescere la presenza femminile nel mondo de! lavoro, ma F aspetto che caratterizza ovunque il fenomeno sta nella concentrazione femminile soprattutto nei settori più dequalificati dell’industria, del terziario e dei servizi che dopo il c.d. mercato unico di Maastricht saranno, e già sono, fortemente sconquassati da nuove crisi e riduzioni di ’ S Qìì'Zck I posti di lavoro. Si profila così per

le donne un aumento della precarietà, del lavoro sommerso e nero, E c’è un altro fenomeno da tenere sotto osservazione, che consìste nell’addensamento dì sempre più donne nelle nuove fasce di povertà (si pensi alle famiglie monoparentali, separate-divorziate con figli a carico, anziane più longeve con la sola pensione di reversibilità etc.), E la politica della CEE cosa fa con tutto questo? Hi Adottato strumenti efficaci per contrastare la gigantesca operazione di redistribuzione del potere economico

3
Giornali e riviste
Monats-Tandem
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Pagina 10 di 32
Data: 01.09.1983
Descrizione fisica: 32
PART-TIME NELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE 1000 posti a orario ridotto Mille posti di lavoro a part-time non sono pochi per un’azienda che oggi ha 5.600 dipendenti. NeH’amministrazione provinciale 500 persone potrebbero ridurre, in un prossimo futuro, il loro orario di lavoro settimanale ed altrettante, almeno sulla carta, potrebbero essere chiamati a sostituirli. La Giunta Provinciale, dopo averne prevista la possibilità in una legge del giugno 1981, sembra essere rimasta poi paralizzata

, un incognita, forse anche un terreno di scontro all’interno della più grande azienda sudtirolese. part-time favorisca chi é interessato a quel dopo/doppio lavoro già oggi pre sente in Provincia, soprattutto nella libera professione, nell’agricoltura e continua a pag. 11 Teilzeit? Ja bitte ! Nein danke ! Part-time e doppio lavoro — Es fehlen weitgehend Kinderhorte, die Kindergärten schließen um 15 Uhr, Ganzzeitschulen sind nicht vorhanden. Bessere soziale Dienste würden die Nachfrage nach Teilzeit

da tanta audacia. Cosi ha pilotato il rinvio della formulazione e approvazione del previsto regolamento d’attuazione e probabilmente se ne parlerà solo dopo le elezioni. Il regolamento é ora nuovamente all’ attenzione dell’organo di controllo, che aveva sollevato alcune perplessità. Ecco cosa prevede. 11 15% dei posti di ruolo in ogni quali fica saranno disponibili per i dipenden ti che chiederanno di lavorare per un numero di ore settimanali che va dalle 20 alle 30, con relativa riduzione di stipendio

. Ma la Giunta potrà in certi casi raggiungere il 25%. E’ questa una percentuale molto alta, inusuale nel pubblico impiego. Sono esclusi dal beneficio i dirigenti, il personale educativo delle scuole ma terne e della formazione professionale, i forestali e i numerosi precari. Due i tipi di part-time previsti: quello verticale e quello orizzontale. Il primo permette di concentrare il lavoro in alcuni giorni della settimana, il secon do prevede invece una riduzione giorna liera dell’orario di servizio

. La richiesta di; part-time dovrà valere almeno per un anno e sarà tacitamente rinnovabile. Viene così mantenuta la possibilità di riprendere il lavoro a tempo pieno. All’epoca dell’approvazione, i sindacati erano stati scavalcati da gruppi di lavo ratori che in più riprese avevano orga nizzati forme di pressione, per convin cere la Giunta ad adottare questo prov vedimento. Ma, passato il primo momento di eu foria, vengono a galla preoccupazioni e perplessità che fanno del part-time una mina vagante

4
Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Pagina 364 di 374
Autore: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl. des Landesschulrathes
Descrizione fisica: XVI, 356 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. u. ital.
Soggetto: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Segnatura: II 108.400
ID interno: 598805
351 — di abilitazione a quei maestri che diedero Tesarne di abilitazione entro il termine prescritto dalla legge. Dopo 10 anni di servizio il maestro abbia diritto a una pensione corrispondente al 40 °/ 0 del salario nor male coi rispettivi aumenti ed aggiunte di anzianità, e dopo ogni anno successivo ad un aumento di due centesimi, » « Quarant’ anni di servizio dopo l’abilitazione, che vuoi dire da 42-45 anni di lavoro in quest’arte, è un periodo troppo lungo e non ci possono arrivare che

pochi. IL latto Io dimostra: dei maestri collocati nello stato di riposo dopo la legge del 92, pochissimi hanno pensione intera. «Noi abbiamo domandato negli anni scorsi, che il periodo di pensionamento fosse ridotto a 35 anni. Visto però che ì fondi di pen sionamento non ' potrebbero per ora sopportare la spesa, abbiamo ri dotta. la domanda nella petizione di Rovereto a quanto è esposto nelle suddette proposte. Anche il sistema degli aumenti per ottavi non è praticato che con noi, per gli altri

avanzata, per gravi difetti fisici o morali, o per constatata inabilità sono inetti al disimpegno degli obblighi loro incombenti. « Può succedere il caso che un docente, il quale per l’età sa- sebbe ancor abile al lavoro, in causa di negligenza, indolenza, o dis amore alla scuola, trascuri talmente i doveri di maestro, che i suoi scolari non riportino più nessun profitto/Al mio parere, è me glio che un tal maestro venga collocato nello stato di riposo, pi ut-

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Giornali e riviste
Raffeisen-Bote
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Pagina 9 di 12
Data: 01.04.1935
Descrizione fisica: 12
di as sumere in servizio lavoratori non muniti di libretto, fatta eccezione per il personale addetto a lavori do mestici inerenti alla vita della famiglia. Articolo 6. — Il libretto, durante il periodo di oc cupazione del lavoratore, rimane depositato presso il datore di lavoro, fatta eccezione per il personale ad detto ai lavori domestici al quale il libretto verrà re stituito dal datore di lavoro dopo averne presa vi sione. ! All'atto della assunzione in servizio il datore di lavoro deve farsi consegnare

il libretto dal lavoratore e deve verificare se detto libretto sia completo e for malmente regolare. Tuttavia, quando il lavoratore venga assunto per un periodo non superiore ad una settimana, è in fa coltà dèi datore di lavoro, dopo aver presa visione del librétto ed aver constatato la sua integrità, di lasciar lo in possesso del lavoratore. NeLcàso Che il lavoratore presti la propria opera alla dipendenza di più datori di lavoro, il libretto do vrà restare 1 presso-uno dei datori di lavoro, mentre gli

le altre indicazioni previste dai numeri 1 e 2 del pre cedente articolo, desumendole dai documenti rilascia ti dalla competente autorità ed accerterà che vi sia stato inserito il certificato sanitario di cui al No. 3. Le indicazioni di cui al No. 6 del precedente ar ticolo, saranno inserite dal medico che lisi eseguito la visita o dal datore di lavoro su certificato del medico stesso; le altre indicazioni saranno inserite dal datore di lavoro. Articolo 5. — E’ vietato ai datori di lavoro

altri dovranno essere muniti di una dichiarazione attestante detto deposito da rilasciarsi dal datore di lavoròfche detiene il librétto. GeSsàto ilirapporto di lavóro, il datore di lavoro deve'consegnare-il libretto al lavoratore, che ne riln- scerà ricevuta, non oltre il giorno successivo alla ces sazione del servizio. Il lavoratore terrà in suo pos sesso il libretto per-tutto il periodo della sua disoc cupazione. Articolo 7. — Il lavoratore ha. diritto di prendere visione, in qualunque momento

, del libretto deposita to presso.il.datore di lavoro. ; L’Associazione professionale dalla quale il lavora tore è, rappresentato, ha la facoltà di prendere visione dèi libretto nei soli casi in cui tra il datore di lavoro ed il'lavoratore sia insorta controversia e dòpo che di questa.sia stata fatta denuncia all’Associazione profes sionale dalla. quale il datore di lavoro è rapi)['esen tato. Contro le indicazioni inserite nel libretto dal dato re di* lavoro è ammesso ricorso, da parte dell'interes

8
Giornali e riviste
Rundschreiben des Präfekten von Bozen
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Pagina 4 di 5
Data: 26.05.1944
Descrizione fisica: 5
•Prefettüra Bolzano ,Bolzano li, 26.5.1944 Ufficio .Alimentazione ' . ■ . ■ . ■ Circolare n. } . .■ ( E.A* n.39) ■ ’ 1) AI COT-l'IBSARI PODSS I.AEILI della Provincia di B- 0 I S i l 0 2) Ai DELEGAT! CIBCONDAUIALI PEP 1' AGBICCLTUBA . Oggetto:/Acquisto-'dl cävalli' d 1 allevamento, da lavoro a da nacello e di muli.- - . / ■" Come e nöto ( nella Provincia ui Bolzano, 1 1 esportazio- ne di bestiame di qUalsiasi spscie e vietata. 'Affinche que- sto divieto ®enga osservato e per eliminare

un commercio in-- giustifioato dall’.e.conomia nazionaleai • renne. aecessario un controlTo nell'acquisto dei cavalli.- 1) I' acquisto di cavalli da . allevamento, da lavoro' e da macello e di muli di. quaisiasi etä es ammesso. soltanto qiia- lora l'acquireate sia provvistö. di un * auforisza^i-one d'acqui sto, rilasciata' dal competente Delegato Circondariale per 1'Agricoltura, II venditore ha l'obbligo di farsi presentare, prima della vendita,. 1 ’ autorizzazione d' acquisto che ceve firmare arli'atto

della vendita. L 1 autorizzazione d' acquisto' per de ls sua validitk 14 ; giorni dopo l'emissdohe ’e dev'essere restituita immediarameu- te dopo l'acquisto o al piü t.ardi alla s.cadenza della sua va- liciitä al Delegato Circondariale dell'Agricoltura Dio.mo in appresso il modello dell 1 autorizzazione d'acqui sto 2) II trasporto dei cavalli dev'esseie accompagnato ■dall'autorizzazione d 1 acquistoI ttasporti sprovvisti di re golare- autorizzazione-, salvo pro cediment .o penale, poseono ve- nir

9
Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Pagina 296 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
La ditta SEVI FABRIKS- NIEDERLAGE VINQENZ 5EN0NER (Haus Vastis) KINDER-SPIEÜWAREN aller Art; wie auch religiöse Statuen, Christus, Heilige, Engel, aus Holz, wciss ». bemalt, in feinster Ausführung ^ TIROL - QRÖDEN - ÖSTER R E1 <H. FABBRICA E DEPOSITO VINCENZO SENONER "Pinocchi" del catalogo Sevi. Copertina del catalogo della ditta Vin- cenz Senoner da Vastié (intorno al 1900 ). La ditta Sevi fu, insieme con ANRI, alla fine del 19° secolo e fino agli anni 1970, il datore di lavoro più importante

del Comune di Selva e anche uno dei produttori più importanti di figurine in legno di tutta l'Europa. La ditta fu fondata da Giuseppe Antonio Senoner (Sepl da Vastlè) nato nel 1805 e morto nel 1880. Dopo che era andato in giro nei primi tempi con la gerla attraverso tutta l'Eu ropa e che aveva così guadagnato un po' di denaro, aveva comprato la piccola casa Vastié a Pian da Tieja, cominciando nel 1831 a commerciare le figurine in legno in qualità di venditore ambulante. Inoltre, nella medesima

casa aveva anche un negozio di chincaglierie. Già nell'anno 1831 la ditta era stata registra ta presso la Camera di Commercio di Bolzano. Il figlio più giovane, Vincenzo (1846-1908), succedette al padre nel 1876. Nell'anno 1893 la ditta SEVI ottenne la medaglia di bronzo alla mostra della regione Tirolo ( "Tiroler Landesausstellung" ) a Innsbruck. La Prima Guerra Mondiale aveva interrotto l'attività della ditta SEVI e subito dopo il figlio Adolf Senior (1888-1945), che aveva ereditato la ditta nel

1908, fu di nuovo capace di risollevare l'attività. Se prima venivano venduti oggetti scolpiti, dopo la richiesta fu di oggetti a buon mercato soprattutto lavorati al tornio. Poco prima del 1940 lo sviluppo fu di nuovo interrotto dagli avvenimen ti del tempo del fascismo e dalla Seconda Guerra Mondiale. Adolf Senoner, che era politicamente impegnato, fu torturato e poi ammaz zato dai partigiani nel 1945. Suo figlio Adolf Senoner Junior (nato nel 1914) ricominciò l'attività nell'anno 1945

. La fabbrica per la produzione (situata fra il torrente Cisles e il vecchio stradone della Val Gardena) fu ingrandita tanto da poter ospitare 80 operai e dare lavoro casalingo a circa 200 lavoranti indipendenti. Selva Gardena attraverso i s e c o I i _ A r t i g i a n a t o , negozi, banche 294

10
Libri
Anno:
1894
Sul conte Giuseppe Forni, ultimo ministro degli affari esteri del ducato di Modena : memorie scritti su documenti
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Pagina 201 di 227
Autore: Ceretti, Felice / Felice Ceretti
Luogo: Modena
Editore: Tip. pontif. ed. arcivescovile
Descrizione fisica: XII, 215 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.536
ID interno: 334515
' Arci duca. Tale Storia per altro riusciva ottimo lavoro. Quanto al merito letterario il Yacani, come scrittoi' militare non è ultimo fra i moderni, ed il quieto e virile andamento della narrazione, nò elegante nè incolta, con rara egua glianza di colorito e di forma dal principio alla fine T as somiglia a Polibio. 11 perchè piacque a tutti e ottenne le lodi di parecchi illustri militari quali il maresciallo Su che t 6 il generale Coletta. Poco dopo 1' Arciduca lo scelse mae stro de’suoi figliuoli

191 ; ; stesso incarico a Pietroburgo, poi nel 1839 fu inviato segre tario di legazione incaricato interinale d'affari presso la corte di Toscana e di Lucca. Nel 1844 venne nominato re sidente presso le medesime e vi rimase lino al 1848. Dopo avere abbandonata la carica fa cavaliere de’ SS Maurizio e Lazzaro, della Stella Polare di Svezia, di 8. Gregorio ma gno etc. Morì celibe. Così le notizie che mi lia comunicalo l'illustre barone Gaudenzio Claretto segretario della IL De putazione di Storia

il premio di capo battaglione del genio, e da Napoleone la Corona ferrea e la Legion d’ onore. Caduto PImpero, si accinse a scrivere la .Storia delle campagne e degli assedìi degli Italiani in /spugna; ma non essendogli possibile condurre a termine un lavoro così lungo e sì di spendioso per mancanza di mezzi, pensò dedicare all Arci duca Giovanni la Storia che stava tuttora scrivendo, e fu ricevuto Maggiore nel Corpo del Genio Austriaco. Nel 1825, compiuto il lavoro, fu a Vienna per presentarlo all

11
Giornali e riviste
Monats-Tandem
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Pagina 11 di 32
Data: 01.09.1983
Descrizione fisica: 32
rassegnarti a galoppare.” Dopo i 9 mesi della maternità Antonia ha potuto usufruire dell’aspettativa non retribuita prevista dal 1981 nell’ ordinamento provinciale. So di altri provinciali interessati al part-time: un laureato che pensa di spartirsi il lavoro domestico con la moglie che non vuole rinunciare al suo lavoro; una dirigente che rinuncerà al suo incarico che è incompatibile con il part-time; un’altra che lo farebbe se non avesse assunto impegni economici troppo pesanti. Ma mi interessa sa pere

cosi, dove conta spes so più l’immagine che riesci a garantire che le tue capacità di lavoro, non c’è da stare allegri”. Intanto Alberto si fa sentire. Non è d’accordo di essere escluso dall’atten zione della madre. Dopo essersi intrat tenuto per pochi minuti con una mac- chinina, allunga il collo per addentare un pezzo di pane. Poi la sua azione di protesta diventa incontenibile e l’in tervista con Antonia finisce cosi. Edi Rabini er

PART-TIME/INTERVISTA Se ce conflitto tra me e il lavoro Il part-time che Antonia P. vorrebbe chiedere è di quelli motivati dall’im pegno familiare. E c’è da crederle. Mentre chiacchieriamo in un bar, tiene in braccio Alberto, quasi un anno di età; Antonia lavora in Provincia, come im piegata di concetto, ha quasi 10 anni di servizio ed ha un altro bambino che oggi è al suo primo giorno di scuola. Suo marito ha l’orario lungo tipico delle piccole ditte dove “guadagni qualcosa in più ma devi

cosa pensa Antonia che viene da un posto e di lavoro dove non manca il confronto e la discussione. Stress da doppio lavoro “Con il primo bambino — dice Anto nia — mi sono rivolta ad una famiglia privata che me lo teneva durante il la voro. Ero piuttosto diffidente nei con fronti dell’asilo nido. Ma oggi non ri farei quella scelta perché credo sia più educativo un ambiente che non ripeta i meccanismi dei rapporti familiari e possa essere vissuto come un luogo d’incontro con altri bambini.” “Anche

cosi ho però avvertito un gran de stress nel doppio impegno lavoro/ casa. Poco spazio per me, per il rappor to con il bambino. Cosi ho deciso per l’aspettativa non pagata e, quando sarà possibile, per un lavoro ridotto a 20 — 25 ore la settimana.” “Problemi economici ce ne sono. Ma non volendo né potendo farmi aiutare da parenti devo prendere atto, anche se la cosa mi fa rabbia, che l’organizza zione del lavoro, la scuola e i servizi so ciali non sono pensati anche in funzio- continua da pag

12
Giornali e riviste
Tandem
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Pagina 6 di 12
Data: 01.07.1981
Descrizione fisica: 12
in questi ultimi anni decisamente ceduto ai partiti. Se prima a prevalere, nonostante lutto, erano gli interessi degli ope rai. adesso a prevaler»? sono gli in teressi politici, cosi anche il delega to conta mollo meno. lo diventare operaia sarebbe stato per me un grosso salto di qualità: vedevo queste ragazze che veniva no al bar dopo il lavoro in fabbrica »? ricordo che provavo ammirazione »? interesse, sperando intimamente di riuscirci anch’io un giorno, però non osavo chiedere nessuna infor inazione

e la spa valderia degli altri operai era dovu ta al fatto di sentirsi sempre in gruppo, da soli erano molto più umani e disponibili; però ricordo che nei primi giorni ho pianto spes so! E ancora adesso, dopo sei anni, provo un senso di solitudine e di impotenza... Ho lavorato in catena per tre an ni, rifiutandomi di fare il cottimo: ho tenuto duro senza farmi mai in timorire dai continui spostamenti, con l'unico risultato che anche le mie compagne di lavoro pensavano che ero una lavativa. It fabbrica

de tute le dono»! E c'era anche differenza nel ve stire, nel parlare, nel comportarsi. I bambini contadini si riconoscevano subito...Io ho fatto il primo anno di scuola al paese, poi siamo venuti a Rovereto: quell’anno per me è stato un inferno. C'era una differenza enorme fra me e i radazzi della cit tà: in tutto, dal vestire alla mentali tà. La mia famiglia è sempre stata chiusa; nessuno, per esempio, che pensasse a lecere qualcosa, li c’e ra solo il lavoro e basta. L'impor tante era tirare avanti

... Anche i rapporti fra i familiari erano più rìgidi. Il padre era quello che decideva tutto. Ancora adesso se mio padre mi dice qualcosa io taccio... La prima vol ta in fabbrica Proprio perchè il paese era pove ro. il lavoro in fabbrica era conside rato come un 13 al totocalcio; nu pochi riuscivano a entrarci e allora ci si rassegnava all'emigrazione. Prima di entrare in fabbrica, io ho lavorato quattro anni come bari sta a Rovereto, poi come commessa in un negozio di articoli per bambi ni; nel

'74, infine, la fabbrica... Negli anni che ho lavorato come barista pensavo che se avessi poto- KUIR NON Dl JO MEMORICI Dal lavoro Gli scioperi 10 direi questo: una volta - fino al '74 diciamo - gli scioperi erano fatti soprattutto per rivendicare il potere in fabbrica, il potere, cioè, di dire la nostra su qualsiasi cosa e in ogni momento. Una volta ottenuto questo c'è siala una specie di riflusso e adesso se i sindacati proclamano uno scio pero poco credibile, gli operai non io fanno più. Una volta

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 239 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
LA RIVIERA LIGURE. 287 preso dalle arti in Italia si riverberò anello tra i monti di Carrara, che videro di nuovo i cava tori a centinaia nelle loro valli, cd è noto che Michelangelo soggiornò a più riprese colli per sor vegliare in persona 1’ estrazione dei marmi occorrenti alla chiesa di San Lorenzo di Firenze e a quella di San Pietro di Roma. Dopo d’ allora il lavoro delle cave di Carrara segui 1’ andamento delle arti in Italia; scemato nel XYI c XVII secolo, riprese vigore nel XVII1

e s'allargò spe cialmente dopo il primo Impero. In questi ultimi anni si è potuto accertare che esistono tra le Alpi Apuane quasi mille cave di marmo bianco , nelle quali cinquecento circa su quel di Carrara, duecento su quel di Massa, centocinquanta nel territorio circostante. Carrara, che è la citth ove l'industria si esercita su più vasta scala, esporta annualmente circa ottantacinque mila tonnellate di marmo, Massa ne esporta circa SIESTA. quindici mila, Serravetfza venticinque mila. Calcolandosi

vi si connettono, principalissima quella della navigazione. Abbiamo detto che Carrara ò la città, dove principalmente si accentra la produzione e lavorazione de’marmi. Essa non conta più che diecimila abitanti, ma tremila circa di questi sono addetti al lavoro delle cave, delle quali ve n'ha trecento, che sono di proprietà privata, centosettantotto, ohe il Comune concede in affitto agli industriali. Il marmo viene estratto nei posti previamente segnati, col mezzo di mine, il cui scoppio si ode fre-

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Libri
Anno:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Pagina 34 di 104
Autore: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 100 S.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Segnatura: 2.022
ID interno: 186614
le lenzuola. Mentre però diceva così, il giovane saltò dal letto, si vestì e uscì di camera. Dopo una mezz ; ora ritornò con una scodella di caffè ed un pane bianco, che aveva presi alla cucina sociale del suo quartiere e messili su di una tavoletta accostò questa al letto della zia. — Quanto hai dovuto pagare? domandò essa a Francesco. Due ore di lavoro, rispose il nipote. E il carbone? Ne ho comperato una misura, ma è di nuovo rincarilo. Pare impossibile! Chi avrebbe detto un anno fa che nel no stro

combustibile, ognuno doveva per intanto pagare di propria borsa, se non voleva morire di freddo. Francesco, disse la donna, son le sei; alzati e va a prendere la colazione, che alle sette devi essere al lavoro. Ti raccomando di portarmi anche un po’ di carbone. Eh, zia, soggiunse il nipote, i sorveglianti dei magaz zini ci hanno detto che una misura di carbone costa un cer tificato di tre ore di lavoro, ed io non voglio ammazzarmi per arrivare a tutto. E’ meglio che anch’io resti sotto

stato sì farebbero scioperi ? Eppure non avrei coraggio di rimproverare i miei compagni. Hai sentite novità dSllo sciopero? — Oli, la faconda è semplicissima. ■ Gli operai delle mi niere sostengono che. il lavoro eseguito sotto terra debba pagarsi dì più, e pretendono per ogni ora di lavoro certificati dì due ore. Avranno forse ragione, ma le nostre autorità respinsero naturalmente questa pretesa, giacché è principio fondamentale della nuova società che ogni lavoro, sia esso di testa o di braccio

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Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Pagina 88 di 374
Autore: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl. des Landesschulrathes
Descrizione fisica: XVI, 356 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. u. ital.
Soggetto: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Segnatura: II 108.400
ID interno: 598805
caso nel maggior numero delle scuole di campagna non si trova più il docente che possa sobbarcarsi a questo lavoro, oltre a quello della scuola ordinaria; mentre d’altro canto sarebbe un’utopia pensare che un connine di campagna per questa scuola assuma un maestro ap posito. 6. Presso scuole con uno sviluppo di classi maggiore, come nelle gran borgate o città, dove vi sono vari docenti, fra i quali potrebbe essere ripartito il lavoro, credo possibile, e stimo anzi opportuna 1’ e- rezione di scuole

per questa scuola devono essere particolar mente retribuite. Augusto Cogoli. « Dalle risultanze sullo studio delle scuole festive o di ripetizio ne esistenti nella parte italiana della Provincia durante l’anno scoi. 1895-96 — che per me fanno base anche degli anni antecedenti risultanze sconfortanti sotto l’aspetto particolarmente del profitto in- snfficente e della frequentazione irregolare nella maggior parte delle scuole festive o di ripetizione, dal fatto che dopo quell 5 anno, o meglio dopo

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Giornali e riviste
Tandem
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Pagina 4 di 8
Data: 21.04.1982
Descrizione fisica: 8
qualcosa del clima che c'è all'AeO basterà ricordare un episo- dio. Lo sciopero pilotato L'AeO anche dopo la causa non voleva riammettere la sua dipen dente. Perciò per eseguire la sen tenza del giudice siamo dovuti ri correre al pretore il quale ha di sposto che Anna Ferracini fosse riaccompagnata sul posto di lavoro dall'ufficiale giudiziario. duella mattina i suoi colleghi di lavoro hanno «improvvisato» uno sciopero di un'ora e mezzo contro di lei. Ma la presenza degli operatori di TVB e di altri

tran quilla nella gran confusione, spes so richiamata dai saluti di chi la conosce. Accetta senza perplessità di parlare con me. Ma non vuole allontanarsi per andare in un bar vicino, come io le propongo, «mi costa tanti sacrifici difendere que sto mio diritto a star qui che non voglio rischiare di perderlo per un caffè. Voglio rispettare gli orari di presenza come tutti gli altri dipen denti». Ci rivediamo dopo le 19. La punizione Mi spiega cosi l'aspetto più stra no della sua vicenda di lavoro

4 21.4.1982 3HER MUB OPFER ICH VERLIERE ßWEN ARBEITER J A&OLaives AAA offresi stipendio senza lavoro Anna Ferracini è dipendente dell'AeO di Laives (della catena di Pedini) da otto anni. È delegata sindacale quando, nell'agosto del 1980, la direzione la licenzia. Il giudice al processo nel marzo 1981 dà ragione a lei e la reintegra nel suo posto di lavoro. Da allora riceve regolarmente lo stipendio, ma le viene assegnato un compito piutto sto strano di questi tempi: non lavorare. capire

48 lettere rii "-«Timoni zione e più di una volta i confronti con la direzione sono finiti davanti al pretore. Ma quali erano le pretese tanto audaci di questa commessa? Che Incontro Anna Ferracini sul suo posto di lavoro pochi giorni prima di Pasqua. Sono ore frenetiche per un supermercato. C'è un gran ru more di gente che compra e chiede consigli tra carrelli strapieni e commessi indaffarati. Anna Ferra cini. una donna tra i 40 e i 50 an ni, vestita in modo molto ordinato senza grembiule, passeggia

. «Quando nel marzo dell'anno scor so il processo che doveva decidere sul mio licenziamento si concluse a mio favore. l'AeO. costretta a rias sumermi, mi offri lo stipendio prò ponendomi di restarmene a casa. La direzione IMarconato) e la pro prietà (Poriini) volevano liberarsi di me perché sono una persona scomoda, una tra i pochi iscritti al sindacato. Per certi versi la propo sta era anche allettante, ma dopo tanti anni di lotte non potevo cede re cosi, lasciarli vincere e abban donare al loro

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 208 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
el capitolo terzo del libro terzo di questo lavoro (pag. 90 segg.), parlando della venuta dei Cimbri in Italia, ho asserito che essi passarono per la valle dell’ Adige'. Ora non direi altre parole a questo proposito, del quale credo d’essermi già occupato d’avvantaggio, se in questi ultimi anni non fossero state proposte varie opinioni differenti dalla mia e sostenute con argomenti seri e scien tifici. L’esame di esse nel corso del lavoro mi avrebbe portato troppo lungi dal tema principale

, dopo che se ne sono • occupati uomini della dottrina di Ettore Pais e di Hermann Schiller, nella considerazione che solo da uno studio generale delle condizioni storiche e geo grafiche di tutto il sistema alpino può uscire anche la verità intorno al modo e al luogo dove avvennero le varie traversate delle Alpi nell’antichità. Anzi sono tanto convinto della giustezza della mia tesi, che nutro fiducia che quegli uomini egregi, riconoscendo il valore degli argomenti da me proposti, vorranno concedermi

venia se ho ardito farmi loro contradditore. Il che m’ è buona cagione a sperare, prima il sa pere che la dottrina va di pari passo colla imparzialità, e poi la coscienza di aver lavorato^unicamente in favore della verità. I. Pareva che la questione càmbrica, dopo gli articoli da me pubblicati neWArchivio Trentino', fosse esaurita, nè più si dovesse dubitare della via tenuta da’ barbari per scendere in Italia, e del luogo dove questi furono rotti in campale battaglia da Mario e da Catulo a’ Campi

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