1.353 risultati
Ordina per:
Rilevanza
Rilevanza
Anno di pubblicazione ascendente
Anno di pubblicazione discendente
Titolo A - Z
Titolo Z - A
Giornali e riviste
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/FT/1944/01_04_1944/FT_1944_04_01_3_object_3241935.png
Pagina 3 di 3
Data: 01.04.1944
Descrizione fisica: 3
jjy7 1 apttlè 194.4 '— N. 74 Foglio Annunzi Legali della Phovincia di Thento ciale dell'Agricoltura, l'autorizzazio ne alla vendita di sementi da orto sui pubblici mercati «delle Provincie in dicali nella licenza speciale per il commercio ambulante ad essi rila sci «va in base alla legge del 5 feb braio 1034. 1>. il Commissario Prefetto: firma illeggibili 1 101 eneo dei commercianti ambulanti del comune di Castello Tesino au torizzati alla vendita ambulante di sementi 1. N.ro di prot. 6396

; N.ro di licen za «48; Caldebella Pietro fu Do menico, Castello Tesino, Vendita ambulante sementi da orto. 2. N.ro di prot. 6398; N.ro di licen za 849; Braus Giusto fu Dome nico, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 3. N.ro di prot. 6399; N.ro di licen za 850 ; Boso Cesare di Pietro, Castello Tesino, 'vendita ambulante sementi da orto. 4. N.ro di prot. 6400; N.ro di licen za 851 ; Marighetto Livio fu Pao lo; .Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 5. N.ro di prot. 6408

; N.ro di licen za 852 ; Moranduzzo Domenico fu Giovanni Maria, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da : (irto. 6. N.ro di pròt. 6411: N.ro di licen za 853 ; Sordo Giuseppe di Ber nardo, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 7. N.ro di prot. 6413; N.ro di licen za 854; Sordo Alfredo di Luigi, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 8. N.ro 'di prot. 6415; N.ro di licen za 855 ; Ballerin Marino di Cas- siano, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto

, , !). N.ro di prot. 6416; N.ro di licen za 856, Zotta liemo eli Giacomo, . Castello Tesino, vendita ambulan te sementi da orto. 10. N.ro di prot. 6418 ; N.ro di licen za 857; Busana Savino di Gio vanni, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 11. N.ro di prot. 6419; N.ro di licen za 858; Zotta Giovanni Maria di Giovanni, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 12. N.ro di prot. 6420; N.ro di licen za 859 ; Sordo Rocco di Sordo Ma ria, Castello Tesino, vendita am bulante sementi

da orto. 13. N.ro di prot. 6421 ;. N.ro di licen za 860 ; Zampiero Agnese del fu Federico, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 14. N.ro di prot. 6422 ; N.ro dì licen za 801; Ballerin Giacomo fu An tonio, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 15. N.ro di prot. 6425; N.ro di licen za 862 f Sala Giovanni fu Giovan ni, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 1 (!. N.ro di prot. 8997 : N.ro di licen za 863 : Ballerin Giusto di Cassia- ìio. Castello Tesino

1
Giornali e riviste
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/FT/1944/05_04_1944/FT_1944_04_05_1_object_3241938.png
Pagina 1 di 2
Data: 05.04.1944
Descrizione fisica: 2
jjy7 1 apttlè 194.4 '— N. 74 Foglio Annunzi Legali della Phovincia di Thento ciale dell'Agricoltura, l'autorizzazio ne alla vendita di sementi da orto sui pubblici mercati «delle Provincie in dicali nella licenza speciale per il commercio ambulante ad essi rila sci «va in base alla legge del 5 feb braio 1034. 1>. il Commissario Prefetto: firma illeggibili 1 101 eneo dei commercianti ambulanti del comune di Castello Tesino au torizzati alla vendita ambulante di sementi 1. N.ro di prot. 6396

; N.ro di licen za «48; Caldebella Pietro fu Do menico, Castello Tesino, Vendita ambulante sementi da orto. 2. N.ro di prot. 6398; N.ro di licen za 849; Braus Giusto fu Dome nico, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 3. N.ro di prot. 6399; N.ro di licen za 850 ; Boso Cesare di Pietro, Castello Tesino, 'vendita ambulante sementi da orto. 4. N.ro di prot. 6400; N.ro di licen za 851 ; Marighetto Livio fu Pao lo; .Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 5. N.ro di prot. 6408

; N.ro di licen za 852 ; Moranduzzo Domenico fu Giovanni Maria, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da : (irto. 6. N.ro di pròt. 6411: N.ro di licen za 853 ; Sordo Giuseppe di Ber nardo, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 7. N.ro di prot. 6413; N.ro di licen za 854; Sordo Alfredo di Luigi, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 8. N.ro 'di prot. 6415; N.ro di licen za 855 ; Ballerin Marino di Cas- siano, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto

, , !). N.ro di prot. 6416; N.ro di licen za 856, Zotta liemo eli Giacomo, . Castello Tesino, vendita ambulan te sementi da orto. 10. N.ro di prot. 6418 ; N.ro di licen za 857; Busana Savino di Gio vanni, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 11. N.ro di prot. 6419; N.ro di licen za 858; Zotta Giovanni Maria di Giovanni, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 12. N.ro di prot. 6420; N.ro di licen za 859 ; Sordo Rocco di Sordo Ma ria, Castello Tesino, vendita am bulante sementi

da orto. 13. N.ro di prot. 6421 ;. N.ro di licen za 860 ; Zampiero Agnese del fu Federico, Castello Tesino, vendita ambulante sementi da orto. 14. N.ro di prot. 6422 ; N.ro dì licen za 801; Ballerin Giacomo fu An tonio, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 15. N.ro di prot. 6425; N.ro di licen za 862 f Sala Giovanni fu Giovan ni, Castello Tesino, vendita am bulante sementi da orto. 1 (!. N.ro di prot. 8997 : N.ro di licen za 863 : Ballerin Giusto di Cassia- ìio. Castello Tesino

2
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_77_object_3883765.png
Pagina 77 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONS1QLIO IN TRENTO — CONTENUTO DELL'OPERA. Frontespizio. Pag. 1, 2 Pag. 3 Pag 4 4, 5 5, 8, 9 5 Prefazione; pubblicazione e progetto di restauro del Castello. Descrizione storica generale del Castello, Porta di S. Martino, Torre Verde, Porta Aquila. Aspetto esterno e interno del Castello, Porta di S. Vigilio. Bastioni e mura di circonvallazione, porte d'entrata nel cortile anteriore. Torre (Romana) di Augusto. Entrata nel Castello Vecchio e rampa nel Cortile

dei Leoni. Parte medioevale del Castello. Pianterreno: Cortile con arcate e sovrastanti gallerie e loggia gotica, parete postica del cortile. •. 7—10, 72 Cappelle della Residenza ed Oratorio. Primo, secondo, terzo e quarto piano: Stanze d'alloggio, locali ad uso d'ufficio per Prelati ed altri Digni tari, grande sala per le festività ed i ricevimenti di Re ed altri alti personaggi, origine e uso del Castello Vecchio, Palatium episco pale, Castrum Boni e Mali Consilii ; 9—11 progettati ristauri

; 11, 12, 16, 38-51, 54-57, 59-63 Mura della città, Torresella, Torre di Port'Aquila; 11, 12, 63 lavori di ristauro eseguiti e da eseguirsi. Parte del rinascimento del Castello. Facciata principale, bastioni, parti accessorie, fortificazioni. Pag. 13,15,16,18,19—21, 26,28—36,38, 39, 63, 71, 72 ristauri progettati in tutti i piani. Pianterreno : Pag. 12 Prigioni; J3—17 locale per l'assaggio del vino, cantine, locali accessori, Piccola Loggia, gioco del pallone, entrata principale, scalone. Primo Piano: Pag

Martini ed altri artisti del secolo XIV, i costumi; 51, 56 Badia di Pomposa, S. Nicolò da Tolentino; 51, 53, 58 S. Francesco in Assisi; 47l 51, 52 S. Maria dell'Arena a Padova, S. Maria in Porto Fuori Ravenna, S. Lorenzo in Napoli, Avignone, Castello di Avio; 52, 53 pittori italiani autori dei quadri, influenza straniera; 52—54, 70 Duomo di Trento, Castelletto attiguo. Pa lazzo Pretorio, Torre di Piazza; 53, 54 chiese antiche e campanili nei dintorni di Trento e in Italia, altri affreschi nel Tirolo

meridio nale, arte tedesca e suo contatto coll'italiana; 54—56 lo stemma originale del Principe Vescovo Nicolò Alram ed altri stemmi; 56—58, origine dei quadri sotto i Principi Vescovi Arrigo di Metz e Nicolò Alram; 58, 59 Alberto di Ortemburg e Giorgio di Liechten stein, l'arte in Boemia sotto Carlo IV; 59—61 gli stemmi nei quadro del Torneo. Terzo piano, la sala bassa, altre pitture nel primo e secondo piano. Inventari della mobilia nei locali della Torre d'Aquila. I cortili del Castello ed i lavori

3
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/VAA/VAA_17_object_3969592.png
Pagina 17 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
Seminario, eretta sui disegni del P. Andrea del Pozzo, gesuita, nel 1701 ; — la Chiesa di San Pietro, in istile gotico, rimodernata sui disegni di Pietro Selvatico, a tre navate ed una magnifica can toria: — ed infine la piccola ina elegante Chiesa di San Martino, con un bellissimo dipinto del Gignaroli, bolognese. Castello del Baon Consiglio. — È fra gli edi lìzi profani di Trento il più importante per ragioni ar tistiche, architettoniche e storiche. Fu l'antica splen dida residenza dei principi

-vescovi di Trento, e per quanto mal ridotto dalle successive occupazioni militari serba in alcune parti buofii avanzi dell'antico splen dore. Il castello del Buon Consiglio sorge nella parte orientale d'ella città, che è anche la più elevata, e presso l'antica porta di Aquileja, alle falde quasi del monte Calisio, che si presentano irte e spezzate in lunga fila, come una scogliera battuta dal mare. La posizione, alta e sgombra da ogni parte nella quale sorge il ca stello, permette, dagli spalti

e dalle finestre, di domi nare, non solo sulla città, ma su l'intero bacino di Trento edi buona parte della vallata superiore dell' A dige fino alla piana di Lavis. Secondo le antiche memorie trentine, ove ora sorge il castello e precisamente nel luogo ove è il torrione rotondo, vuoisi sorgesse, al tempo della dominazione romana, una rocca di ri scontro a quella esistente sulla Verruca o Boss' Trento. Ma nessun monumento serio conferma questa leg genda : ed il torrione attuale, sebbene porti il nome

di Augusto, è evidentemente opera dei secoli di mezzo, nei quali tempi il castello di Trento, circoscritto alla sola parte superiore, raggruppantesi intorno alla torre rotonda, più che altro fu una rocca di presidio, un ar nese di guerra e dai feudatari, prima della venuta di Corrado Jl Salico, e dai principi-vescovi poscia vólto contro i nemici esterni ed anche contro i cittadini. Questa parte del forte, resistente all'urto di tanti eventi, serbò.per molto tempo il nome di Castello Vecchio. Verso

la metà del secolo XV i principi-vescovi di Trento pensarono di fare del castello Vecchio la re sidenza della loro Corte. Primo fu il vescovo Giorgio di Hach, che munì di torri e di propugnacoli il ca stello Vecchio ; continuò l'opera sua Giovanni di Hin- derbach (1165-86), che continuò i lavori del castello Nuovo; ma il merito di avere avviata vigorosamente la grande opera e condottala a termine spetta al prin cipe-vescovo cardinale Bernardo Clesio, il quale si affidò per i disegni al celebre

4
Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1894
Österreichische Reichs- und Rechtsgeschichte : ein Lehr- und Handbuch
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/OeRRG/OeRRG_284_object_4001265.png
Pagina 284 di 598
Autore: Werunsky, Emil / von Emil Werunsky
Luogo: Wien
Editore: Manz
Descrizione fisica: VII, 989 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: In Fraktur
Soggetto: g.Österreich;s.Recht;z.Geschichte Anfänge-1894
Segnatura: II 109.498/1
ID interno: 132993
augustissimae. dorous Austriacae in comitatum dominosque comites Arcenses iurisdictio, Oeni- ponti 1679. — de gesti, Memorie genealogiche sulla nobile famiglia ^Trentina de' Belenzani , Verona 1896. — Gerold, Il castello di Bel vedere in Val di Pine. Il castello della Piatta — La „Fagitana'. di Paolo Diacono, in: Trid. I und II. — Cicalini, Le origini della nobil famiglia dei Bertelli illustrate da un secentista, in: Riv. Trid. VIII. Besp. von Neugebauer in: FMGTV. VI, 174f. — Jnama, Nobile famiglia dei

castello di Caramala (in: Valle del Chiese), Trento 1887. — G. Jnama, Antichi dinasti di Castel Coredo, in: Riv. Trid. IX. - Äußerer, Die Herren von Schloß und Gericht Castelcorno im Lagertal (Vallagarina) in: Jahrbuch der heraldischen Gesellschaft Adler, N. F. XXI. Besp. von Neugebduer in: FMGTV. VIII, 260f. Ins Italienische übersetzt von Perini und Tamdnini in: San Marco III. — Jndma, Il castello e la giurisdizione di Castelfondo nella Valle di Non, in: A. Tr. XV. — Papaleoni, Le vicende del paese

e castello di Mer lino (in: Valle del Chiese), Trento 1888. — de Festi, Genealogia Clesiana, in: A. Tr. XV. — Ladurner, Die Edlen von Enn, in: ZFTB. III. F., 13. H. — de Festi, Genealogia dei nobili dinasti d'Egna (Enn, Neumarkt), in: A. A. A. Serie III, v. 10. Unter dem- / selben Titel auch in: Alto Adige V. Besp. von Neugebauer in: FMGTV. IX, 154f. — Alberti d'Enno, I Signori di Enno ora Conti degli Alberti d'Enno, in: Trid. IX und X. — de Festi, Me morie-genealogiche della nobile casa Pesti nel

Trentino, Pisa 1888. — Bottelli, Notizie intorno al castello di Fiemme e suo comitato, Trento 1899. — Balduzzi, I Signori di Firmian. Memorie genealo giche. Pisa 1878. — Ladurner, Die Grasen von Flavon im Rons- berge, in: AGAKT. V. — b. Jaksch, Die Abstammung der Grafen von Flavon im Nonstale, in: FMGTV. III, 233f. — Gar, Memorie intorno alla famiglia Graziadei, Trento 1862. — Äußerer, Schloß und Gericht Grumesberg, in: ZFTV. III, 54 (im obern Zimmertale, Val ài Cembra). — Suster, Del castello d'Ivano

. A. Serie III, v. XV. — Papaleoni, Studi Lodroniani, in: Archivio storico italiano Serie V, t. 47, p. 414f. — Giuliani, La storia dei Madruzzo, in: Trid. VII. — Menapace, Malgoio nella pieve di Torra, castello, signori, villaggio e territorio dello stesso nome, in; A. Tr. VIII. — Juama, Famiglie e castelli de' Malosco e de' Vasio nella Valle di Non, iti: A. Tr. XIX. — De Vigili, La famiglia Metz e il significato di questa parola nei documenti medie vali, in: A. Tr. VIII. — Reich, Castelli della vecchia

5
Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/333735/333735_124_object_5219285.png
Pagina 124 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
che ove sorge ora questo castello, e più precisamente là dove s’alza l’antico torrione rotondo, sorgesse ai tempi romani una rocca a riscontro della Verruca; e se si considera la posizione rispettiva dei due, colli frontéggianti l’un l’altro, e fra. di loro l’Adige, che non peranco stretto dalle arginature nell’alveo attuale, dilagava a capriccio nel mezzo della'vallata; se si considera . tutto ciò, la ipotesi appare ragionevole, perchè le due rocche così poste, validamente avrebbero sbarrato

il passo a chiunque dall’Alpi per quella via fosse sceso in Italia. Ma dell’origiiie romana di questo castello, nulla oggidì havvi che parli in modo positivo all’infuori della vaga tradizione, che attraverso i secoli scese fino a noi, e delle induzioni dei dotti. Lo stesso torrióne rotondo, antichissimo, sebbene lo si chiami torre d’Augusto, è evidentemente opera dei tempi di mezzo, sorta forse sulle fondamenta dell’antica opera romana. Nei tempi peggiori del medio evo, il Castello di Trento

il nome di Ca stello vecchio. Verso la metà del secolo decimo- quinto i vescovi principi di Trento pensarono a fare di Castello vecchio la residenza della loro corte. Primo fu il vescovo Giorgio di Flach, che muni di torri e di propugnacoli il Castello vecchio : continuò l’opera sua Giovanni di Hinderbach (1465-1486) che cominciò i lavori del Castello nuovo: ma il merito di avviare vigorosamente la grande opera e condurla a termine spettò al principe vescovo cardinale Bernardo desio, il quale

anche oggidì si ammira e che fa di questo Castello uno dei piu bei campioni del genere. Basta osservarlo per persuadersene. La vecchia rocca colla torre d’Augusto, vennero, per una continuazione di fabbriche, riunite ed incorporate in una sol massa: tutto l’edificio prese il'nome di Castello del Buon Consiglio, perchè i-véscovi principi che v’abitavano e vi tennero corte, , non potevano ammettere che il Toro governo non fosse più che- umano, di buon consiglio — e per le lodi che ne cantano

il Mattioli ed altri cronisti Trento — Loggia interna del Castello.

6
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_3_object_3883604.png
Pagina 3 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
PREFAZIONE. VORWORT. La presente pubblicazione contiene l'illustrazione del Castello del Buon Consiglio in Trento nello stato origi nario e il progetto per il ristauro e conservazione dello stesso. Trento, l'antica Capitale del cessato Principato omonimo, possiede, oltre a chiese, palazzi ed altre opere storiche e artistiche importanti, un grandioso edificio monumentale, il Castello del Buon Consiglio, che dà un proprio carattere all' insigne città. L'alta importanza storica di questo Castello

Principi Vescovi, ora vengono adoperati per scopi ben diversi, con grave danno dell'insigne monumento. Ciò non per tanto è doveroso notare che, ricorrendo prontamente ai ristauri, si potrà conservare ancora lo splendido edificio almeno nelle sue parti principali. II progetto qui unito si prefigge in prima linea, secondo l'indirizzo odierno, la severa ristaurazione e conservazione del Castello nelle sue parti ancora esistenti, senza altera zioni di sorta, e l'eventuale rimessa dello stesso nel suo

vecchio stato. Già da molti anni i fattori competenti meditano il ristauro del Castello. 11 sottoscritto in seguito a incarico superiore presentò al Ministero del Culto ed Istruzione la relazione e il progetto relativo dei 30 ottobre 1896, il quale fu approvato. I lavori dovevano venire incominciati già allora, rispettivamente sotto il Ministro del Culto e dell'Istruzione Conte Latour, Luogotenente ConteMerveldt, Consigliere Aulico Conte Giovanelli, e si aveva l'intenzione di adibire il Castello

ristaurato per alti scopi. Dopo che venne abbandonato questo pensiero sorse la felice idea di adoperare il Monumento per collocarvi i tesori dell'arte e della scienza. Una parte del fabbricato potrebbe venire impiegata per dare una Residenza decorosa all'attuale Principe Vescovo. In ogni caso si tratta della conservazione di un gran dioso fabbricato monumentale, che presenta delle grandi Die vorliegende Publikation stellt die Illustration des „Castello del Buon Consiglio' inTrientim alten Bestände

und das Projekt für die Restaurierung und Erhaltung des selben dar. Trient, die antike Hauptstadt des gleichnamigen ehe maligen Fürstentums, besitzt neben Kirchen, Palästen und anderen historischen und künstlerischen Werken einen grossartigen Monumentalbau, das Kastell „Castello del Buon Consiglio', das man als Wahrzeichen der Stadt be zeichnen kann. Die hohe geschichtliche Bedeutung dieses Kastells ist in der ganzen christlichen Welt bekannt. Haben doch in demselben öfter Zusammenkünfte in der Zeit

7
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_54_object_3883716.png
Pagina 54 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — da Roma, dove dipingeva nella Basilica di S. Pietro, alla corte dei Papi in Avignone nel 1336, da dove ritornò poi a Siena e a Firenze) e Riconi d'Arezzo, inoltre i pittori Matteo di Giovanni e Pietro da Viterbo, dei tre ultimi è dimo strato che negli anni 1343 e 1344, ma certo anche prima dipinsero in Avignone insieme a pittori francesi, cosi si può ben ritenere che pittori italiani, che furono prima in Francia, siano venuti anche

a Trento a dipingere nel nostro Castello. — Simone Martini ebbe in Avignone speciale incarico di eseguire il ritratto del grande poeta Petrarca, che soggior nava alla Corte dei Papi. E certo che a Trento almeno non molto più tardi e non molto prima dell'esecuzione dei nostri quadri dei mesi, hanno lavorato pittori italiani, come appare dall'affresco sulla parete interna della facciata principale del Duomo, rappresentante una chiesa con campanile e in mezzo S.Vi gilio tra quattro Angeli, il quale

1300. Simili costumi appariscono anche in certe figure degli af freschi eseguiti nel 1332 in S. Maria in Porto Fuori in Ra venna, così pure negli affreschi di Simone Martini, affre schi che rappresentano la Vita della Vergine e che si trovano in S. Lorenzo in Napoli, come pure in qualche figura degli affreschi del palazzo dei Papi in Avignone. Nel Castello di Avio (edificato nel secolo XÌII), che an cora avanti pochi decenni apparteneva ai Conti di Castel- barco, vi sono affreschi che dovrebbero

esser stati dipinti da un contemporaneo di Giotto e che si trovano sulla pa rete di un locale al primo piano in un fabbricato staccato dal castello e rappresentano scene prese dalla storia di questa nobile famiglia. Da tutti gli argomenti fin qui portati possiamo con tutta ragione conchiudere che gli autori delle nostre opere siano pittori italiani, i quali però mostrano una influenza strani era, influenza dovuta specialmente ai Vescovi tridentini di quei tempi, che non erano italiani ed è ancor più

facile a spiegarsi, se gli stessi pittori, che lavorarono nel Castello, dipinsero forse anche in Avignone. Si deve però osservare che le figure secondarie e le parti accessorie in generale sono certo da attribuirsi a specialisti di questo genere, da non confondersi cogli autori delle figure e delle parti principali. Si aggiunga inoltre che l'uso della lettera ,,w' per ,,u' in Tawro nel quadro di aprile era una maniera di scrivere antica tedesca, che non può però formare una prova che il pittore sia

8
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_70_object_3883750.png
Pagina 70 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — somma sia stata adoperata per lavori straordinari della „Stua Grande', perchè l'importo di 112 fiorini rainesi sborsati per i dipinti di questa sala sembra troppo esiguo per questi lavori. Dopo aver discussa ulteriormente la questione risguar- dante gli organi dell'esecuzione dei lavori, di quella parte del Castello che rìsale all'epoca del rinascimento, ritor niamo volentieri a trattare quanto concerne la compila zione dei progetti

S. Giovanni, nel 1530 la Porta Savonarola in Padova; pose le fondamenta della chiesa di S. Maria delle Grazie e del castello di Osopo. Nell'anno 1533 gli venne affidata la direzione dei lavori della cap pella del Santo in Padova. Quale pittore dipinse nel 1490 le ale dell'organo di S. Zeno in Verona, ove eseguì principalmente molti affreschi di grande importanza. Negli anni 1506—1508 Falconetto fu occupato a Trento, per incarico del Capitolo, nell' esecuzione del grande or gano del Duomo, quale

inclinazione per l'immediato abbellimento ed in grandimento della Residenza, non è da escludere il caso che Falconetto abbia ricevuto l'incarico di compilare il progetto della parte del rinascimento del Castello, tanto più che ambedue questi personaggi furono in Roma e co nobbero per certo le parti del Vaticano, donde, come ab biamo osservato più sopra, fu presa l'ispirazione per l'ese cuzione del Castello. Falconetto fu anche in Mantova, ed ha lavorato pei Gonzaga. In questa occasione egli dovrebbe aver

fatta la conoscenza del prima nominato Ingegnere Zaffran, diret tore dei lavori della parte del rinascimento del Castello, con che si spiegherebbero naturalmente i loro rapporti per la compilazione dei progetti, direzione ed esecuzione dei lavori dello stesso. Siccome Falconetto era partigiano dell'Imperatore Mas similiano passò, in tempi torbidi, da Verona a Trento. Tutto quindi ci fapresumere che egli abbiapresoparteattiva all'ese cuzione della parte del rinascimento del nostro Castello. Non v'ha

9
Libri
Anno:
[ca.1956]
Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/329331/329331_27_object_4348568.png
Pagina 27 di 37
Autore: De Marchi, Giuseppe ; / Giuseppe De Marchi
Luogo: Rovereto
Editore: Manfrini
Descrizione fisica: 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: I 100.175
ID interno: 329331
1 Conti bavaresi di Bolzano, divenuti poi Appiano ed i loro rami di Ultimo, attraverso i Feudatari di Castel Enn-Caldiff, presso Egna, dominarono per lungo tempo il territorio. Nel 1253 (15 luglio), il possesso passò ai Conti del Tirolo. Come già accennato nel 1310 il castello venne distrutto, ma ì Feudatari mantennero qui i loro posse dimenti e privilegi, formando la Contea di Castello (1313), che com prendeva Molina, Predala, Stramentizzo, Valfloriana, Capriana, Forno ed in seguito Anterivo

: capoluogo era Castello. Con tutto ciò la popolazione del borgo faceva parte della Co munità ed aveva gli stessi diritti delle altre Regole, tranne che negli affari giudiziari. In questi era sottoposta allo statuto della Contea. Ciò fino al 1777, quando la Contea, in seguito a permuta, passò al Principe-vescovo di Trento. Maria Teresa, l'erede dei Conti Tirolesi, mantenne però certi suoi diritti sulle selve di Cadmo e Pameveggio, che divennero in conseguenza demaniali. Già nel 1360 vi era un proprio

cappellano. La Curazia risale al 1659 e comprendeva Molina, Stramentizzo e San Lugano. Quale capoluogo della Contea o Comitato, Castello assunse dal 1314 al 1777 una notevole importanza poiché i Conti (gli Enn - Caldiff vassalli dei Conti del Tirolo e dal 1473 i Conti Firmian) vi tenevano i loro impiegati. Le nonne giuridico-amministrative erano ad indirizzo democratico, modellate su quelle della Comunità fìemmazza. Vi era un Vicario del Conte, che teneva giustizia in Vallinor, un Dogano, capo del popolo

e dallo stesso eletto il 30 aprile, i Giurati del Banco, 3 di Castello e 4 delle Ville, il Notaio, l'Officiale o servo dell'Ufficio, Saltan! Regolarti. Le Osservanze Consuetudini furono poste in iscritto nel 1605. Nei secoli passati il paese fu più volte semidistrutto dagli incendi, difficili a spegnersi per la scarsità d'acqua (1733 - 1805 - 1815 - 1S53 - 1860). Questa, fino al 1865, si doveva estrarre da pozzi (ne esiste imo in piazza e uno a Vallinor). Oggi il villaggio dispone invece di abbondante

acqua potabile, proveniente dalle sorgenti di Varena. In località Zelor furono scoperti relitti dell'età del ferro, esposti nel museo presso il palazzo della Comunità. Ad occidente del paese, in una cava di sabbia,, vennero alla luce numerosi scheletri di soldati tedeschi e boemi dei reggimenti Starenbergh e d'Alton che si erano accampati in Fiemme durante la guerra di successione spagnola e morti di colera. Castello comprende le frazioni di Molina, Predala, Stramentizzo e quindi come comune conta

10
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/138326/138326_237_object_5194386.png
Pagina 237 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
SEL Sgomberata Ia Valsugana dalle schiere di Eccellilo il castello di Selva fu ritornato ai discendenti della casa di Caldonazzo. Nel 4285 lo tenevano Leone e Rizzando e nel 4340 Guglielmo, figlio di Rizzardo, lo rinunziò a Nicolò di Bruna, vescovo di Trento, colla ferma fiducia che i vescovi di Trento fossero per aver' cura di lui e 'della sua posterità nei loro bisogni in con siderazione della fedeltà e divozione sua e de’suoi 'antenati n quella chiesa. Questa linea di Caldonazzo si chiamava

dal ca stello de Silva. Nel 4349 il castello fu oc cupalo da Jacopo da Carrara, signore di Padova, e nel 4350 fu ceduto .al marchese di Rrandeburgn da Alberteìlo da Parma , ivi capitano per Francesco-da Carrara. Il principato di Trento fu ritornato dal Bran- deburgo ai. vescovi nel 4359, e sembra che fosse restituita anche la giurisdizione di Levico, essendovi nel 4374 Arrigo di Cal daico, capitano e reggente in nome del ve scovo. Da un documento dell’ anno 4474 parrebbe che,il castello di Selva

e la giu risdizione di Levico fossero congiunte a quella di Caldonazzo, di cui era signore ' Jacopo Trapp ^ ma di là a non molto tro viamo Levico in potere dei principi di Trento, e nel 4495 il vescovo Udalricó' di Lichtenstein fece riStaurare il fastello cò me accennava un” iscrizione che stava so pì a la porta. ‘Qualche aggiunta vi fece il vescovo Giorgio, di Naidech, come accen navano due iscrizioni del 4547. Ma quello che più contribuì a ornamentare questo castello fu 1 Bernardo Clesio, e ci, piace

di qui riportare fa descrizione che ne fa mon signor Angelo Massarelio, ' segretario del concilio di. Trento. « Il 43 settembre 4545 4. reverendi car dinali Santa Croce e Polo alle 49 ore si partiremo da Trento alla volta di Lievego- • per andar a trovare il cardinale di Trento il quale li aveva invitatila'! suo castello. Li,accompagnava N signor Nicolò illadrutio, fratello maggiore di esso cardinale di Tren to, e il signor Sigismondo d’Arco, con'dieci cavalli. Detto Lievego è lontano da Trento dieci

miglia. E prima una.bella villa in un piano assai largo, rispetto all’ essere fra grandissimi 'monti, presso unjago di lun ghezza quasi un miglio e'larghezza un tiro d’archibugio , dal qual lago ha principio il fiume Brenta che passa a Padova, E il paese assai ben coltivato alla pianura. Lungi dulia villa di Lievego un miglio, ili un colle, è posto un bellissimo castello, qual chiar mano la'Selva; è del .vescovo di Trento in temporale e spiriuiak È un loco molto S EX 481 bene ornato di bellissime

11
Giornali e riviste
Der Burggräfler
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/BRG/1885/18_04_1885/BRG_1885_04_18_4_object_751943.png
Pagina 4 di 10
Data: 18.04.1885
Descrizione fisica: 10
auf ein gesegnetes Jahr, hingegen stellen die sinkenden Viehpreise den erhofften Erlös für die „Sttarlar' ziemlich niedrig und das um so mehr, als die Zuchtkälber in letztem Herbst um Riesenpreise angekauft werden mußten. Auex, April. (Die Revolte zu Castello in Fleims.) Seit einigen Tagen bietet die bereits in den Zeit ungen bekannt gewordene Revolte in Castello Stoff zu abwechselnder Besprechung, zumal über dieselbe sehr verschieden und vielfach übertrieben berichtet wird. Da Auer mit Fleims in sehr regem

den 9. ds. war eine Forsttagsatzung in Castello angesagt. Weil aus derselben auch das Weiderecht der Ziegen oder vielmehr dir Beschränkung desselben verhandelt wer den sollte, wurde am Vorabende in einer Gemeinde ausschußsitzung der Beschluß gefaßt, von dem Rechte des Weideganges der Ziegen in den Wäldern nichts vergeben zu wollen. Bei der Forsttagsatzung, zu welcher nebst dem Gemeindeausschuß die Jntereffen- ten aller 3 Gemeindesraktionen eingeladen und welche Einladung in Molina mit Pöllerschüssen bekannt gemacht wurde, schien

, als plötzlich Alarm geblasen wurde und das im Marke zerstreute Militär in größter Eile durch die Gaffe, der Kaserne zurannte. Man schrie: Feuer! Wo brennts? Aufruhr in Castello! и. s. w. Alle Gaffen voll Menschen, ein Wirrwar ohne Grenzen. Leider fiel dem Schreck dieses Augenblicks eine sehr brave Frau, Mutter von 8 Kindern, zum Opfer: sie ward vom Schlage gerührt und gab alsbald den Geist auf. Gegen Abend rückte eine Kompagnie Kaiserjäger gegen Castello vor, umzingelte das Dorf und verhaftete, wer

ist die Revotte hiemit beendet und dürsten die Verhafteten bis auf die wenigen wirklichen Ruhestörer bald wieder zu ihrer gewohnten Beschäftigung zurückkehren, was um so mehr zu wünschen wäre, da die Gemeindevorstehung von Castello inzwischen die armen Familien der „Eingesperrten' mit Nahrungsmitteln versorgen muß. Eine polittsche Bedeutung ist der Affaire nicht beizulegen, man ist jedoch der Ansicht, daß dieselbe bei befferer Vorsicht und beiderseitiger größerer Mäßigung hätte verhütet

12
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/CBC/CBC_6_object_3883610.png
Pagina 6 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — Quando Napoleone Bonaparte nell'anno 1796 invase le nostre regioni, anche il Castello fu occupato e in esso tra il resto fu posto il quartiere per i generali. Pur troppo in quella occasione innumerevoli oggetti di gran valore andarono perduti! In seguito il Palazzo venne usato come caserma, più tardi vi fu collocata la sede della prefettura, finché nell'anno 1811 venne definitivamente destinato agli scopi militari, ai quali esso serve

, welchen er noch heute dient. Aspetto esterno e interno del Aeussere und innere Ausgestaltung Castello. des Kastells. Il Castello colle sue adiacenze nell'interno delle sue mura occupa uno spazio di circa 14800 m 2 , l'edificio stesso una superfice di 4400 m 2 e conta un centinaio di locali, la maggior parte di grandi dimensioni. Davanti al Castello s'innalzano i bastioni e le mura di cinta, di dietro si trova soltanto il grande fossato. La Figura 1 rappresenta la vista prospettica principale del Castello dopo

tra i singoli bastioni. Ciò rese necessario un ingrossa mento di questo muro e la costruzione di una scala libera dietro la porta stessa. Sui tre bastioni si trovano gli stemmi del Cardinale Bernardo Clesio; ciò dimostra che queste costruzioni sono opera di lui. Lo stemma del bastione a destra della porta di Via S. Marco (Fig. 3) e quello del bastione di mezzo (Fig. 4) sono accompagnati da un'iscrizione. Nelle antiche mura tra il Castello vecchio e l'ultimo ba stione si trovano ancora i contorni

13
Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/333735/333735_87_object_5219248.png
Pagina 87 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
Trento ed il Trentino cotesto Aliprando, inspiratore di versi tanto pietosi e gentili da meritare d’essere tramandati fra i secoli, di generazione in generazione. Alla morte del principe vescovo Carlo Emanuele — quello stesso coinvolto nella pietosa leggenda di Claudia Particella e di Castel Toblino — ultimo di casa Madruzzo, la proprietà del castello rimasto feudo della Mensa vescovile di Trento passo per trattative alla lorenese Carlotta di Lenoncourt: indi da questa alla famiglia del

Carretto da Finale — che ne vendette, dodici anni or sono, gli avanzi ad un signore di Trento, il dott. Francesco Larcher. Quale fosse questo antico castello, per tante ragioni rammentato nella storia del Trentino, ancora due o tre secoli or sono, vai la pena di trascriverlo da ciò che ne riferisce il crona chista Mariani, in un brano curioso del suo: Trento con-il sacro Conalio. « Castel Madrutio — scrive il Mariani — è posto sul sentiero del monte che domina « vai di Cavedine. È di fabbrica in isola

. «Sotto il castello verso ostro sta il.-villaggio Madrutio, che dipende; et a ponente « sta in declivio un gran parco piantato d’alberi, che per essere cinto di mura, serve non « men di serraglio per la caccia. Nel resto il castello ha il suo recinto con balouardi; è pro- « visto di pozzo e cisterna, d’acqua et ha un molino da mano. Si come nell’arsenale stanno « varie armature di guerra et alcuni pezzi di cannone, non essendovi più quel grande detto « la Madrutia, al peso di 7500 libre, il tutto

s’è devoluto questo castello, per linea « femminile ne’marchesi di Lenoncourt che lo ritenevano dallà Mensa Episcopale di Trento, « Patrona del dominio diretto. Cosi un castello stato per. tanti anni da fama e il fasto de’Ma- « drutiani Principi, e dove soggiornarono i figli dell’imperatore Ferdinando primo, in tempo che '« il baron Giovanni Gaudentio Madrutio fu loro aio, al presente non tiene altro di Madrutio « che il nome. Tanto , è vero, che Omnia oria occidunt, et aucta senescunt, dice

Sallustio. » E con questo di casa Madruzzo e del suo castello, per ora, basta. Nei dintorni di Vezzano si mostrano due dì quei pozzi glaciali, simili, à. quelli che già vedemmo sulla strada di Nago e di Loppio, detti «marmitte dei giganti». Uno di essi e il più notevole, detto dalla gente del paese buco di Maria la morta, fu scoperto dal chiaro geologo

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/138326/138326_258_object_5194407.png
Pagina 258 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
del 13*37 la valle di Tesino passò ai si gnori di Caldonazzo, è da quell’epoca fu poi sempre congiunta alla sorte della Val- . sugano inferiore e soggetta ai. diversi si- , guari che tennero la giurisdizione del ca stello dlvnqo, i quali mandavano il loro 1 vicario a tener, foro in quella valle, a vi cenda una settimana in Pieve e l’altru in . Castello. L’anno -1487, nella guerra dell’arciduca Sigismondo contro i Veneziani, Ja valle di Tesino, dopo avere sofferto incendj e saccheggi, restò

, ca pitanato di Borgo. Primo villaggio che s’incontra su|la via ' postale eìitrando dai .Veneto in Yalsuga- no, distante un'ora da Grigno. Curazia filiale della pòroéehia di, Gri- §no,'decanato di Strigno. TEZZE. Casale del comune di Luser- na » distretto giudiziale di Levico, capita nato di Borgo. ha TEZZELl, Casale del comune di Fo|. garia, distretto giudiziale e capitanato dì Rovereto. . - . THUNN. Castello della valle di Non. Sulla sinistra del Noce, presso alla góla chiamata la Rocchetta, sten'desi

. esso giaceva sili colle di Santa Mar gherita , còsi chiamato al presente' per la cappella dedicata a questa Santa che vi fecero, edificare 1 signori , di Tono dopo , che il castello, andò in rovina. Le prime, investiture rilasciate dai prin cipi, di Trento ai' signori di Tono ne fanno certezza. Sul finire del secolo Xll-questi signo ri, che cominciano ad essere appellati „'di Tuiìò, furono investiti da Corrado IL del dòsso Visione per edificarvi un castello. Il castello fu nell’anno' 4421 condotto

u com pimento e si chiamò Belvesiiio, ora più comunemente Castel'-Thunn. I contórni di questo castello sono amenissimi. Vi h a un gran bosco sopra una collina, molte altre belle macchie di quefeie e di pini ^ spaziosi prèti, acquedótti, : uiì laghetto è tutto quello che fa delizioso un campestre soggiorno. TI AÈNO m SOTTO. Capitanato di Ro vereto, distretto giudiziale diLedro. Abitanti 662, case 443. V Estimo fiòr. 88,7ÒL car. 80! , Villaggio sittiato-nella valle di Ledro, nella parte quasi del

16
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/138326/138326_248_object_5194397.png
Pagina 248 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
Am STR Per questo modo la giurisdizione mi rano, oltre ai villaggi di Ivano, Fraee- na , Strigno, Spera , Villa, Agnedo , Sa,- inone-Osp'edaletto, Seurellee Bienne fu estesa ai lerritorj di Tesino e di Grigno come giurisdizioni aggiunte. Nel secolo XII teneva il castello (Viva no una casa che si appellava dal castello medesimo, e la prima menzione dei si gnori (Vivano si trova in una carta del -II87. Verso -1311 il castello e la giurisdi zione divano, erano in potere deila casa di Costeinovo

, il quale ebbe in pegno la giurisdizione dall’arci duca Sigismondo. Alla casa Trapp andò perduta quella giurisdizione nella guerra con Venezia, e le armi della repubblica oc cuparono nel 1487 il castello d’Ivano.I ve neziani vi mandarono un loro capitano che fu Domenico Dolfino e nell’anno se guente Andrea Priuli. Seguita la pace, la casa Trapp fu risarcita colla giurisdizione di Ulte», ed Ivano restò all’arciduca Si gismondo che vi mandò Leopoldo di Trautmaiisdorf qual suo capitano. L’iin- perntore

d’Ivano a Giovanni conte Hardinger, i cut eredi l’alienarono nel maggio' del 4679 a Gaudenzio conte Wolchensteiu della linea Trosburg, Il feudo fu tenuto da questa casa a titolo pigno- ratizio, ma nell’anno 1750 „V imperatrice Maria Teresa lo dichiarò un feudo regolare. . ■Ài tempo che la casa di Casleinovo teneva la dinastia (Virano il foro era te nuto ih castello e quivi sembra essere stata eziandio la parocchiale. Passato il paese sotto il dominio dell’Austria si pensò di trasferire e l’uno

so pra il villaggio. Imparentata colla casa, di Casleinovo fu avviluppata nelle vicende che..portarono la sua espulsione operata dai Garrnresi’nel 1363. Tn> quell’incontro fu smantellato il castello di Strigno, e il luògo ov’esso- giaceva si appellò Castel- rotto, donde prese nome anche la casa di Striglio-che salì in progresso di tempo a conche e odori. È tradizione.che la chiesa cu r ozi ale di 1 Striglio e di Spera fosse a S. Vito ,, ma fabbricatasi poi in Strigno la- chiesa di S. Zenone quivi

17
Giornali e riviste
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/FT/1936/11_01_1936/FT_1936_01_11_4_object_3236635.png
Pagina 4 di 4
Data: 11.01.1936
Descrizione fisica: 4
70ö 11 gennaio 1936 - XIV Foglio Annunzi Legali della Provincia di Trento —- N. 5<> silio fu Bortolo e Corradini Augusta nata Filippi, residente in Molina di Flemme: I) di quelli siti in Molina di Fiemme: I lotto: Casa di abitazione e rusti ca con cortile in Molina C. N.ro 31» porz. 1 della p. edif. 355-4 con annes sa legnaia; p. ed. 629 in P. T. 1144 C. C. di Castello, cui alla casa: 1. stra da comunale, 2., 3. e 4. transiti con sortali, ed alia legnaia: 1) transito consortale, 2) Ida

Holneider, 3) Ca vada eredi fu Roberto, 4) il debitore; p. fond. 946 orto in Molina in P. T. 493 C. C. di Castello cui 1) e 2) tran siti consortali e 'la legnaia. 3) Cavada eredi fu Roberto, im strada comunale; p. fond. 918-3 e 918-4 arativo con a- piario in Molina in P. T. 493 C. C. Ca stello, cui 1. e 4. transiti consortali, 2. Canonica Molina, 3. Zorzi Egidio. II lotto: p. fond. 1041 prato in Mo lina « Prati al Ma so » in P. T. 493 C. C. Castello cui: 1) Corradini Antonio, Tumela, 2) roccia

, 3) Corradini Ago stino, 4) strada comunale; p. fond. 1159-3 arativo ai Piani delle Seghe in P. T. 493 C. C. di Castello cui: 1) De marchi eredi fu Bartolameo, 2) Cor radini eredi fu Giovanni, 3) Cavada Domenico fu Gio. Balla, im Bortol'otli eredi fu Emilio. III lotto: p. fond. 1254-4, 1254-2 prato 1. d. Ruaia alle Valiene in P. T. 493 C. C. di Castello, cui: 1) e 4) Cor- radini eredi fu Margherita, 2) Corra dini eredi fu Davide, 3) Zancanella eredi fu Luigi e Bortolotti eredi fu Giuseppe. II) di quelli

19