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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Pagina 18 di 50
Autore: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Luogo: Pisa
Descrizione fisica: 40 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Soggetto: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.494
ID interno: 236700
Welfsperg co! Vescovo di Bressanone, ri guardo al loro castello e giurisdizione di Welfenstein, ed anche in quel caso fu Al berto Conte di Tirolo che sostenne gene rosamente i fratelli de Welfsperg. Già nell anno 1214 Ottone IV fu testi monio allorquando Alberto Conte di Tirolo rinunziò al castello di Sommersberg in fa vore del Vescovo di Bressanone. Nel 1218 Ottone de Welfsperg, Alberto Conte di Ti rolo e Dito de Firmian si recarono a Ve nezia, ove compariscono insieme in un do cumento dei

inesorabile faida, troncarono al Ve scovo ed ai suoi sudditi tutte le strade ed arrestarono i passanti. Fu in questa occa sione che Ottone de Welfsperg prese me diante assalto il castello di Matrey appar tenente al Vescovo. In questa guerra i ve scovili riportarono una sconfitta dopo l’al tra; lilialmente il Vescovo Bertoldo veden dosi incapace dì continuare la guerra, si rivolse all’imperatore, il quale indusse il 3 marzo 1221 Alberto Conte di Tirolo a fare una pace, nella quale anche Ottone de Welf

sperg s’obbligò di non molestare più il Ve scovo di Bressanone. Il relativo documento si trova stampato negli scritti dell’ Ilormayr, del Sinnaclier e del Sadurner. Nell’ anno 1237 fu Ditone testimonio della cessione del castello di Reifeneck, fatta da Alberto Conte di Tirolo in favore del Vescovo di Bressanone. Il relativo passo suona: Testes: 1). Ileinricus de Vecifespercit et D. Otto Welfus ejus frater. I). Ileinricus de Boimonl etc. Ad. Sterzìng a D. 1239 mi. I, Die martis 3 intrante Marth

nell’investitura pel ca stello di Reiffeneck fatta da Egnone Vesco vo di Bressanone in favore del Conte Al berto di Tirolo leggiamo fra i leslimonj : J). ileinricus de Welfesberch et D. Otto Welfus ejus frater. Nell’ anno 1243 conchiuse certo Enrico Beige un contratto col monastero d’I. Can dido in Jnnicben riguardo a’beni in Beiden, in Wüiienbach, ed in Walgratt, e ciò sotto le porle del castello di lleunfels in praesen tia D. Ottonis Wdf de lleunfels, come s e- sprime il relativo documento. A questa per

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Pagina 20 di 50
Autore: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Luogo: Pisa
Descrizione fisica: 40 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Soggetto: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.494
ID interno: 236700
’ Adige e dell’ Ermo ed il loro avito castello di Weifestein. Allorquando Mainardo IV e suo fratello Alberto III divisero nel castello di Tiralo il 4 marzo 1271 le possessioni pa terne e materne venne fra le altre cose pat tuito, come si legge nel relativo documento: Quotisi praedicti Henricus t Veìfespergartus et Otto diclus Welf vel alter eorum sine herede masculo decesserit fenda et bona ipsorum ac homines vel alterius eorum cuilibet di ci torum D. Comitum cedent sive ab cis, sive ab alijs

quibuscunque Dominis ea visi fue rint possedisse in integrum et in lotum pos sidenda prout in eorum Comitum sunt ter minis costituta. Con questo patto vennero depredati i figli di Woìderigo della ricca eredità dei loro cugini. Ottone V non sopravvisse di molto a questi disastri; esso morì nel 1274, senza lasciar prole ; la sua eredità venne tantosto occupata da Mainardo Conte di Tiralo il quale vendette il castello di Wcl- fenstein all’ Ordine Teutonico. Enrico V Welf de Welfesperg figlio d’Enrico

nacher, Reseli, Burg ledi ne r, nei Meichclbeck ed in diversi altri autori. Nell’anno 1AV sposò Enrico Sofìa Con tessa de Scbaumbiirg. Le nozze furono ce lebrate in Svevia nel castello di Frauen berg in presenza del Conte de Hirschberg, dei Marchesi di Burgau e di Bonsperg, e di molti altri Dinasti svevi e bavaresi. Il relativo contratto matrimoniale si trova nell’ Archivio vescovile di Bressanone. Da | quel contratto risulta che i Signori Schilt c Gschurren erano Vassalli della famiglia Welsperg

il territorio appartenente al Vescovo nella Posteria, e vi fabbricò il castello di Welfsperg che diede in appannaggio al figlio del suo fratello, cioè a Guelfo VI de Welfsperg. Venne po scia nel 1030 fatta una pace col Vescovato di Frissinga, ed avendo in questa Guelfo IV cesso al vescovato la contea di Parten Nirchen, in risarcimento dei danni della guerra, i guelfi ritennero per sè la contea d’ Jnnicben. In questa contea d’Innicbei: trovavasi un monastero di Benedettini de dicato a S- Candido e fondato

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 149 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
in Pianò; il fomento, la segale e le patate quasi da per tutto, e solo nei territòri di Arraba, Contrin n Castello la coltiva zione si limita al solo orzo, Gli oggetti di cui si fa commercio sono i prodotti delia pastoreccia e delle selve, - Il comune di Livinalongo ha 1289 abi tanti e 204 case. Esso è compósto dei 4 villaggi Arraba* Pieve, Àndrazzo e Lar- ; zonei e dei seguenti casali: Varda, Al L1Z 93 Patirò, Pezzei, Cherz, Crepazzo, Riazzo, Contrino, Laste, Ornella, La Corte, Li- vinè, Brenta, Foppa

, Calverappa, Sora- rui, Salesei di sopra, Salesei di sotto,’ Palla, Agai, Piano e Castello, La parócchia che è in pari tempo de canato del distretto è nel villaggio di Pieve. Nel decanato si trovano 9 chiese filiali, 43 sacerdoti e 10 scuole elementari. LIVINE. Frazione del comune di Li vinalongo, distretto dello stesso nome, cir colo di Posteria. LIVO. Circolo di Trento, distretto di Cles, comune composto dei villaggi Liyo, Varólo e Siana. Abitanti 700, case 88. Estimò fior, tneran, 85,774 car

castello sopra il monte che stava di fronte al Ca stello di Prcdaja situato sull-’àltrà sponda, dell’Adige ed : entrambi questi castèlli gUàr- dàvano il passo della valle. Iii Lizzano,’ e probabilmente nel ’ castèllo,'■ alltìggiò l’im-' peratore Arrigo-IP nel 1044 ritornando; dall’ Italia in Germania,’ come si ricava dà un documento dato in Lizzaria e pub- ; blicàto dal Muratóri. In quésto castello risiedevano i capitani dei principi di Trento, ed occupato dai Castelbarchi di venne un feudo di questa

casa. I Vène- ziani nell’arinò 1439 presero é distrussero questo castello ; riconquistato il paese da-; gli Austriaci, unirono il feudo alla città di Roveredo, staccandolo dal principato di Trento, ■ Il territorio di questo coniurie'è fertile e tutto coltivato- a gelsi e vitii ‘Le ; pro prietà sonò per- la maggior parte dei cittadini di Roveredo; Parécchia dipendente dal 1 decariato di Rovérédò, ; diocesi di- Trfentò. : Essa ha 4 . chiese -fiii'ali- e sono Lizzaneila, Trambi- lenóy Marco

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Giornali e riviste
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
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Pagina 2 di 4
Data: 26.05.1928
Descrizione fisica: 4
ni o o eventualmente con l'im missione diretta delle stesse in una succes siva derivazione, oggetto di altra preceden te domanda. Trento 19 maggio 1928 - anno VI. L'ingegnere capo: MAIOLI 2654 PAGAMENTO 2054 AVVISO D'APPALTO AD UNICO INCANTO Il giorno li giugno 1928, daille ore 10 al le 11 meli'Ufficia Comunale di Castello sino dinanzi al Podestà od a chi per si addiverrà all'incanto per l'appalto de! lavori occorre irti per la cosi ni zi tuie della «Casa del Littorio» di Castello Tesino. ' Importo presunto

, ove e segnato dal ha per na- Te- esso l'indirizzo, le parole «Offerta per l'asta dii cui l'avviso N. 1077» e debbono avere l'in dirizzo: Comune di Castello Tesino. Le offerte dovranno contenere l'indica zione del ribasso percentuale, oltre che in cifre, ainiche tutte lettere. L'aggiudicazione sarà definitiva e verrà pronunciati), a favore del concorrente che avrà offerto il miglior ribasso e si farà luo go al delibeiramenlo quand'anche vi sia un solo offerente. L'Impresa resta vincolala

ansehe di forza maggio re. | I concorrenti dovranno esibire la pi'O- V!) di aver depositato presso la cassa della Esattoria del Comune appaltante l'ammon tare della cauzione prescritto in L. i4.500 (quali ovili cimi ^cinquecento). A carico dell'aggiudicatario stanno tutte le spese di registrazione contratto, bollo, e tutte quelle inerenti all'appalto niuna ec cettuata il quale dovrà depositare all atto della firma del contri tto l'importo di L. 8 700 in contanti, salvo conguaglio. COMUNE DI CASTELLO

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 10 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
; ed abitanti, come scrive l'Ambrosi, « forniti di grande intelligenza, attivi, com merciali e mirabilmente concordi nel mantenere ed accrescere il lustro ed il decoro del proprio paese ». Mezolombardo ed i suoi dintorni sono ricchi di me morie storiche d'una certa importanza. Innanzi tutto viene il castello feudale, sorgente un tempo sul colle di San Pietro, ove se ne veggono gli avanzi e dove i Romani, come è dimostrato dalle memorie del paese e dai molti oggetti romani ivi rinvenuti, avevano col locata

una forte rocca a guardia dell'antica strada dai Romani pure aperta, da Vervò per Trento, Zambana, Acquamagra, Rocchetta. Nei bassi tempi il feudo di Mezolombardo, detto allora Medium e dai Tedeschi — impiantati visi coi conti del Tirolo — Meli, venne diviso ili due parti : in uno, il Medium Sancii Petri o vetus, denn compreso il castello e territorio dell'at tuale Mezolombardo; l'altro, il Novum o Sanala Maria de Corona, è l'attuale castello di Mezocorona, altro insigne monumento della storia

medioevale di questa parte del Trentino. Il castello di Mezocorona, o San Gottardo, sorge a breve distanza dal piccolo ed ameno paese dello stesso nome, presso la sponda sinistra del Noce, facendo parte, insieme a Mezolombardo, del Campo Rolaliano, nel quale, secondo Paolo Diacono, i Franchi, disresi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1942
¬I¬ ladini dolomitici.- (Collana azzurra); 1)
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Pagina 55 di 135
Autore: Filippone, Vincenzo / Vincenzo Filippone
Luogo: Bolzano
Editore: Ed. della rassegna mensile "Atesia Augusta"
Descrizione fisica: 136 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ladiner;z.Geschichte
Segnatura: D II 88.190 ; II 88.190 ; II 102.516
ID interno: 83099
il figlio, Giacomo, ucciso 1 durante un viaggio in Spa gna e resuscitato miracolosamente dal Santo, ricostruì la Chiesa di S. Giacomo in Gardena. Sulla graduale rovina dei conti di Stetteneck fiorì la potenza dei Wolkenstein. Il castello di Wolkenstein, a Selva di Gardena, nella Val Lunga, è ricordato la prima volta liei 1237 come possesso di Arnoldo di Maulrapp. Anzi l'origine del nome Wolkenstein pare strettamente connessa con la rovina di quel castello, avvenuta, come si rac conta, nel

secolo XVI. Narra, infatti, la leggenda che sopra il castello della Val Lunga si vedeva sempre, anche nei giorni sereni, una minacciosa nuvola av volgente la roccia; finché il castellano non ebbe per tre notti consecutive un medesimo incubo, sognando ripetutamente dì essere travolto da una frana. Impressionato dal sogno, il proprietario del ca stello volle mettersi al sicuro in altra abitazione. E vide, con soddisfazione e letizia per aver potuto scampare alla morte, effettivamente cadere il castello

. Onde per ricordare il fatto soprannaturale adottò il cognome Wolkenstein, che vuol dire 'Pietra delle nuvole,, *). Erede di Arnoldo fu forse Enrico di Castelrotto, ch'era al servizio dei vescovi di Bressanone, A lui successe Ruberto, il quale nel 1293 vendè il castello di Selva al cavaliere Kandolfo di Pradell signore di Vi Ila nd ro: onde la contea di Selva passò alla fami glia dei Pradell di Villandro, e le rimase fino ai tempi moderni. Un successore di Randolfo, il nipote Federico, avendo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 65 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
pella, dedicata a S, Erasmo, contiene un al tare gotico a battenti costruito nel 1505 da un certo Hans Meuchwetz e rivela chiaramente un allievo della vecchia scuola tedesca. Nella sagrestia si osserva 1111 bellissimo porta-mes sale di fattura gotica. Nella parte nuova del castello si possono vedere le stanze dei principi, riccamente adorne di armadi, di seggiole e di altri mobili ad intaglio, parte eseguiti in stile gotico, parte in stile del rinascimento. Ed oltre a numerosi trofei d 'armi

, qui è pure conservato un ri tratto di Filippina Weiser, l'amata dell'arci duca Ferdinando d'Austria, dovuto al pen nello di Pietro Paolo Kirchebner, dal quale traspira un vigoroso soffio d 'idealità. Il Castel Pietra viene menzionato per la prima volta nell'anno 1241 e probabilmente fu costruito verso quell'epoca. Il castello corse il pericolo di venir distrutto per la convenzione di pace fra il principe ve scovo Egnone di Bressanone e il conte Al berto del Tirolo di quell'anno, ma invece venne

mantenuto ed affidato alla famiglia dei prin cipi Trautson, i fedelissimi, come dice il nome stesso, che lo tennero fino al 1745. Dopo la morte dell'ultimo dei Trautson, il castello passò agli Aiiersperg, i cui discendenti lo posseggono tiitt'ora e spesso lo abitano quale villeggiatura estiva. I locali ancora esistenti sono in buono stato ed interessanti da visitare. Dal Castello si gode un vista incantevole: tutta la conca di Vipiteno appare nel suo splendore, incorniciata dalla vasta cerchia di monti

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Linguistica
Anno:
(2002)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 24/25. 2000/2001
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Pagina 19 di 508
Luogo: San Martin de Tor
Editore: Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica: 503 S. : Ill., Kt.
Lingua: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Commenti: Craffonara, Lois: ¬Na¬ parora de comié / Lois Craffonara, 2002</br> Craffonara, Lois: ¬Die¬ Studentenverbindung "Ladinia" (1910 - 1920), ihr Wappen und ihre Zeitschrift / Lois Craffonara, 2002</br> Dorsch, Helga: ¬Ein¬ Hochzeitsgedicht von Antone Agreiter aus dem Jahre 1838 / Helga Dorsch, 2002</br> Frontull, Jepele: Chronik des Pfarr-Chores Enneberg / Jepele Frontull. Transkribiert von Barbara Kostner, 2002</br> Goebl, Hans: Externe Sprachgeschichte des Rätoromanischen (Bündnerromanisch, Dolomitenladinisch, Friaulisch) : ein Überblick / Hans Goebl, 2002</br> Hederer, Kerstin: ¬Der¬ Salzburger Hofmaler Jacob Zanusi : (1679 - 1742) / Kerstin Hederer, 2002</br> Kostner, Barbara: Canti religiosi in lingua italiana in Val Badia : tradizione orale contemporanea e fonti scritte / Barbara Kostner, 2002</br> Kronbichler, Johann: ¬Das¬ künstlerische Werk Jacob Zanusis / Johann Kronbichler, 2002</br> Mischì, Giovanni: ¬Die¬ Freilegung und Sanierung eines Kalkbrennofens in Lungiarü/Campill enthüllt und verlebendigt ein interessantes Stück Lokalgeschichte / Giovanni Mischì, 2002</br> Nagler, Annamaria: ¬I¬ "Fastentücher" (Draps dla Pasciun) / Annamaria Nagler, 2002</br> Pancheri, Roberto: ¬Un'¬ aggiunta al catalogo di Giacomo Zanussi / Roberto Pancheri, 2002</br> Planker, Stefan: Relazione sulla scoperta archeologica del castello Stetteneck in Val Gardena / Stefan Planker ; Herwig Prinoth, 2002</br> Richebuono, Giuseppe: Stralci da alcuni documenti degli archivi di Innsbruck riguardanti la Ladinia / Giuseppe Richebuono, 2002</br> Richebuono, Giuseppe: Visite pastorali e sacerdoti della Ladinia dal 1572 al 1688 / Giuseppe Richebuono, 2002</br> Sotriffer, Toni: ¬Der¬ Grödner Lehrer und Organist Mathias Ploner : (1770 - 1845) ; Leben und Werk im Lichte seiner Tagebuchaufzeichungen / Toni Sotriffer, 2002</br> Steinberger, Johann: Historische Beschreibung des kaiserl. königl. Staats-Guts Ennenberg, Kreises Pusterthal, Landes Tyrol / Johann Steinberger. Hrsg. und mit Anmerk. vers. von Lois Craffonara. - [Nachdr. der Ausg. 1802], 2002</br> Tecchiati, Umberto: ¬Una¬ fibula di tipo celtico dal bosco di Plaies in Val Badia : quota ca. 1620 m/slm. / Umberto Tecchiati, 2002</br> Thiele, Sylvia: ¬Die¬ gadertalischen und grödnerischen Personalpronomina / Sylvia Thiele, 2002</br> Videsott, Paul: Dolomitenladinische linguistische Bibliographie 1999 - 2000 - 2001 / Paul Videsott, 2002
Soggetto: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 1.092/24-25(2000-2001)
ID interno: 355235
5. Citazioni e fonti storiche riguardanti il castello Stetteneck Fin dal XIII secolo è documentata la famiglia degli Stetteneck. Pare che già nel 1256 venga nominato il nome Stetteneck in un documento che dovrebbe tro varsi nell’archivio del castello vescovile di Bressanone. A partire dal 1277 viene nominato un dominus Gebhardus de Stetenekke che era giudice presso la giurisdizione di Gudon. Inoltre Gebhardus von Stetteneck viene citato anche in altri documenti (1283, 1298, 1305). Secondo

le ricerche più recenti, Gebhard aveva 3 figli: Iacob, Adelheid e Peter. Sia Iacob che Peter morirono senza successori e quindi il castello rimase in mano alla sorella Adelheid, l’ultima discendente degli Stetteneck, la quale sposò Regimbert IV di Sabiona. Secondo la tradizione popolare il castello è stato distrutto da una catastrofe naturale ed indi crollato nella profonda forra del Pincan. Una leggenda racconta del rinvenimento di una campana denominata “L cusé da Sàcun” da parte di un manzo, proprio

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Pagina 36 di 50
Autore: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Luogo: Pisa
Descrizione fisica: 40 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Soggetto: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.494
ID interno: 236700
de Welsperg, tìglio secondogenito, il quale nacque il 27 Agosto 1628, divenne Canonico del Duomo di Bressanone e Priore di 8. Martino di Ca strozza, e morì nell’anno 1687. 4. Cristoforo-Sigismondo, suo figlio pri mogenito. Cristoforo-Sigismondo Barone de Wel sperg e Conte de Raitenau, Dinasta nella Posteria, Gran-Cuciniere e Gran-Scudiere del Tirolo, Generale d’ artiglieria e Ciam bellano imperiale nacque nel castello di Tel- vana il 22 giugno 162», passò poscia alla Corte Austriaca qual Ciambellano

ed onori passarono quindi ai Conti di Welsperg. I primi Raitenau aveano le loro dizioni nei Grigioni.nei dintorni di Berna nella Sviz zera, fabbricarono poscia il castello di Raite nau presso Lindau sul Iago di Costanza, ed allorquando, ai tempi dell’Imperatore Alberto h la Svizzera si ribellò contro il dominio austriaco, i Raitenau 1’ abbandonarono in teramente. Acquistarono poscia la contea immediata di Langenstein situata nelle vi cinanze della selva nera verso il lago di Costanza, e le signorie

di Cristoforo Sigismondo sposò Adamo Sigisfredo Conte d’ Aichlburg. Carlo-Ulrìco-Annibaie Conte de Wel sperg e de Raitenau, terzo figlio di Cristo foro-Sigismondo, comperò il castello dì Piz-

11
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 7 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
di amministratore della dio cesi di Bressanone 2 ), e al 29 aprile del 1546 gli veniva concessa una pensione di duemila ducati sulle rendite dell'arcivescovato di Compostella 3 ). Insignito così di alte cariche ecclesiastiche, fornito di una rendita cospicua, il Card. Cristo foro Madruzzo ebbe una parte principalissima nella grande opera del Concilio Tridentino (1542— 1563) 4 ), Nel Castello del Buon Consiglio che aveva arricchito di opere d'arte e nel Palazzo 5 ) delle Albere c ), da lui fatto costruire presso

più illustri pittori, scultori ecc., ed. MILANESI, Firenze, 1880, vol. V, pag. 137, dove 6 detto che Girolamo da Trevigi avrebbe lavorato a Trento pel Cardinale. Cfr. SCHMÖLZER, Die Fresken des Castello del Buon Con siglio und ihre Meister, Innsbruck, pag. 44 ; WÖZL, Il Castello del Buon Consiglio (trad, di C. T. POSTINGHER ) in Atti della i. r. Accademia degli Agiati, 1898, p. 208 sog., anche nelle Mitteilungen der Central-Commission für die Erforschung und Erhal tung der histor. Denkmale, 1898

13
Libri
Anno:
1924
¬L'¬Alto Adige : il reggimento reale dalmata nell'Alto Adige negli anni 1809 e 1810
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Pagina 10 di 18
Autore: Emmert, Bruno / Bruno Emmert
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia
Descrizione fisica: 14 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Archivo per l'Alto Adige. Vol. 17 (1922);
Segnatura: II 102.177
ID interno: 325480
Alle 6 1 /a di sera il colonnello ricevette l’ordine di rientrare col batta glione a Gries, ove difatti giunse alle 9 ore della sera, avendo di nuovo lasciato a St. Georgen (San Giorgio) due compagnie, cioè la l.a e 2,a del l° battaglione dalmata, oltre ad una del II 0 , che era al castello di Rafen- stein (Castel Sarentino) e restò a Gries fino a tutto il 22. Il 23 partì il II 0 battaglione da Gries per riunirsi al I° del primo leggero sotto agli ordini del maggiore Barbieri, onde dirigersi

assieme sopra Tisens (Tesimo) verso Marling (Marlengo), lasciato avendo però al ponte dell’Adige 100 uomini. Il colonnello prese lo stesso giorno il comando della piazza di Bolzano ed il 1° battaglione forni due compagnie al castello di Ratea ste in (Castel Sarentino) oltre a quelle distaccate al ponte di Sigmunds- kron (Castel Firmiano) e St. Georgen (San Giorgio). Le sole compagnie dei carabinieri e cannonieri restarono a Bolzano. 11 24 rientrarono a Bolzano le due compagnie distaccate a St. Georgen

(San Giorgio) e quelle del castello di Rafenstein (Castel Sarentino). Le altre due distaccate al ponte di Sigmundskron (Castel Firmiano) si cam biarono ogni due giorni. Il 25 rientrò del pari il 11° battaglione a Bolzano restando in questa piazza fino a tutto il 27. 11 29 partirono le compagnie dei carabinieri e la prima del II 0 bat taglione, comandate dal capitano Knappich, in «colonna mobile», unita mente ad altre due compagnie scelte del 1° reggimento di cacciatori na politani e con

19
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1904
Guida della Valle di Ampezzo e de' suoi dintorni : piano di Cortina e delle vie d'accesso ; carte speciali della valle e prospetto delle tariffe
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Pagina 48 di 179
Luogo: Warnsdorf [u.a.]
Editore: Strache
Descrizione fisica: XIV, 158 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Valle d'Ampezzo ; f.Führer
Segnatura: D I 5.804 ; I 5.804
ID interno: 194298
nel quale si decise di mettersi sotto il protettorato di Venezia. La Repubblica accolse di buon grado l'offerta : mandò un capitano al castello di Pieve e un castellano alla rocca di Podestagno, e resse la Comunità fino al 1511. Jn segnilo, per i servizi prestati, Ampezzo ricevette da Venezia il titolo di Magnifica Comunità. II 27 agosto dell’ anno 1487 Cortina fu incendiata du rante un combattimento coi provinciali di Bressanone. In forza della lega di Cambray Venezia dovette soste nere

da sola una guerra contro tre nemici: l'imperatore Massimiliano, il re di Francia e il Papa. Sul principiar dell’an no I5u8 Massimiliano I. parte da Trento 1 ) per la Puster ia per avviarsi a combattere la Repubblica. La mattina del 22 febbraio 5000 umini con 400 cavalli lasciarono Toblach, e per la strada di Landra, Misurimi, Tre Croci e Staulin scesero a Cortina. Qui l'esercito si divise : una parte s’av viò ad assalire il castello di Podestagno, l’altra quello di Pieve. Podestagno si difese: Pieve

di Renghendorf (2000 armati, con artiglieria) s’accostarono al castello di Podestagno, il quale resistette per alcuni giorni al bombardamento, ma infine il 22 ottobre si arrese 1 ). Sciolta la lega di Cambray seguirono ancor varie vicende •) A Trento fu incoronato imperatore romano eletto nella, chiesa di S. Pietro dal legato pontificio Bernardino Toscolano. *) In memoria di ciò Massimiliano I fece erigere a Toblach una piccala Rotanda, dedicati a S. Maria della Vittoria. (Esiste tuttora.)

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