14.702 risultati
Ordina per:
Rilevanza
Rilevanza
Anno di pubblicazione ascendente
Anno di pubblicazione discendente
Titolo A - Z
Titolo Z - A
Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
-1932
Bozner Weinkost ; 24. 1932
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/482452/482452_35_object_5377922.png
Pagina 35 di 52
Luogo: Bozen
Editore: Organisationskomitee der Bozner Weinkost bei der Handelskammer Bozen
Descrizione fisica: 47 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Ausstellung ; g.Bozen<br>g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 593/24(1932)
ID interno: 482452
Prezzi compreso il servizio del 10 No. Fornitore e qualità anno btcch. V a boti- I bolt 11 tì Cem bran Ant., Bolzano: Ries ling renano. Castello Coven. . 1910 I 4,- - 20.— 11 '/VII Lun H„ S. a g. !.. Bolzano : Krenzbidiler-Riesling . . . 1927 3.— 9 — 16,- 1 18/VII Lun 11.. S. a g. 1., Bolzano : 5. Maurizio 1926 a.— 9.- 16.— 1 19/ VH Lun HL S. a g. !.. Bolzano : Sauvignon 1925 o 0 .— 9 — 16.— Vi . Mumelter Carlo, già Pisoni & Mumelter, Bolzano: Fra miner aromatico .... 2l/V I Rebels R., Cantina

Municipale, Bolzano: Terlaner Monte d oro ]929 2. Vini rossi da bottiglia: Boscarolli !.. Castello Rametz, 123/vi 124/vi 125 Vi 126 Vii 9 _ l 12 .- 12 .- 12h 12 VI 29/vii Merano: \ ino scelto - - - - 1930 2,— 7— : 12,— Bosca rolli F„ Castello Merano: Borgogna . Rametz, 1929 2, 7,— 12.- Boscarolli 1 Castello Merano: Borgogna . Rametz, 1930 2. 7.— , 12.- Boscarolli F., Castello Rametz. Merano: Vino scelto, coll, ni ist a ' 1929 2.- ; 7.— i 12.— Boscarolli F., Castello Merano: Vino scelto Rametz, 1925

i I 4.- ! 1 C 'M 1 CSI Boscarolli F.. Castello Merano: Burgravio Rametz, 1928 3.— ; 9,— 16.— Carli Rodolfo. Castello burg, Nalles: I.ago rii scelto Schwan- Calda ro 1929 2.— 7.— 12.— Carli Rodolfo. Castello Sdìwan- burg. Nalles: S. Maddalena - Hiirlenberg 11 <28 9.— 16.—

1
Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
-1932
Bozner Weinkost ; 24. 1932
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/482452/482452_33_object_5377920.png
Pagina 33 di 52
Luogo: Bozen
Editore: Organisationskomitee der Bozner Weinkost bei der Handelskammer Bozen
Descrizione fisica: 47 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Ausstellung ; g.Bozen<br>g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 593/24(1932)
ID interno: 482452
Prezzi compreso il servizio del 10".,, No. Fornitore e qualità anno biodi, ^»bott. j 1 boti Gruppo 11° b 1. Vini bianchi da bottiglia - Vins blancs en bouteille - Woifie F lasche n wei ne : 104.,Vl Bosea rolli F.. Castello Rameiz- Merano: Rametzer 1 raminer aromatico -> i 112 Carli Rodolfo, Castello Sehwan- burg, Nalles: Borgogna bianco Sdì wan burg . /VII 11 3 /vii U^ vj] Gèlidi Rodolfo, Castello Schwan II Carli Rodolfo. Castello Sciiwan- burg, Nalles: Borgogna bianco Sdiwanburg burg, Nalles

: Geierberg Sdiwanburg rosso . ’’'Vi : Ceni lira a Antonio, Bolzano: ì raminer aromatico. Lanbnrg 1928 1928 1929! 3.- 9. 12 . Merano: Hametzer Riesliug 1929 2.— J 7,— 12 .- 106 <VII Boscarolli F., Castello Rametz- Merano: Burgravio (Riesling- 1 raminer) 1928 3.— 9,— 16.— 107, V|| Bosca rolli F„, Castello Rametz- •M era no: Perla oli Rarnetz (Ries- ling- | raminer) ...... 1928 3.- 9,- 16.- 108 ;Vl f ' ! Cantina Sociale, Te ria no: I erlaner 1929 2.- 7- 12 .— 1 0 ’t Vj Carli Rodolfo, Castello Sdiwan- burg

, Nalles: Moscato Sdìwanburg . . . . 1930 2 — ■ 7 , 12 .— 1 IO; Vi Carli Rodolfo, Castello Sdì wan- burg, Nalles: Rulander Sdì wan burg . . . 1929 2 - 7. - 12 .— ^U/Vi: Carli Rodolfo, Castello Sdiwan- burg. Nalles: Traminer aro matico Sdì wanb u rg . . . 1929 2— 7,- 12 ,- 3. - 9,— ' 16.- — i . i 16.— : 16.— ’ 12 .—

2
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/334149/334149_25_object_5392307.png
Pagina 25 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Brentonico toccò a Giovanni figlio del suo pronipote Briano o sposo di Verde contessa Popoli, e capostipite della lìnea Castel barco che si dissero poi di Brentonico e Dosso fiore: dal che si comprende eli e il castello di Dosso maggiore era sino allora cosa del tutto distinta dal castello di Brentonico. Nel 1339, come si vede da un documento del Aprile di quell’anno, Giovanni dichiarava di tenere come tendi del vescovo di Trento : 1, 21 castello liavione nella valle di La sfaro. 2. Il castello Zeugulo

. 3. 11 casi 4. Il castello di.Palò di Brentonico..5. Il ctzM PMl 6. Il castello cF Albano. 7. Metà di Castelcorno. 8. La decima di Mori, 9. Metà del Castello di Dràglia. 10. La metà del dazio di Sacco. IL La metà del dazio di Marco. 12. La metà della torre di Castelbarco, 13. Meta del castello di Lizssana. 14 . Metà del castello d'Avio. 15. Metà del castello di Chizzola.... 16. La decima di Castelbarco, 17. li castello di Serra vai le (Bonelli, Monutìienta Lccl. 1 nd. , IV, p./o), Giovanni morì nel 1389

; e gli successe il figlio Azzone Fran cesco di Castelbarco di Bosso maggiore, che divenne poi capitano generale del vescovo, ed ebbe tìtolo di^ barone; _e che nel 1410 con suo testamento/atto nel castello di Avio stabilì che se il suo unico figlio Ettore avesse a morire senza figli, i suoi castelli, beni e giurisdizioni dovessero passare alla repubblica di Venezia. Morti.nel 1410 Azzone Francesco e nel 1411 Ettore, Venezia entrò in possesso dei vicariati di Ala, Avio e Brentonico, e il 18 Settembre

3
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/272018/272018_125_object_5750888.png
Pagina 125 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
Quasi tutti ì castelli portano il nome del villaggio vicino, ed è probabile che da questo essi V abbiano avuto, e non vice versa, che il villaggio abbia preso il nome dal castello. Quando qualche signore straniero, longobardo o tedesco, veniva a pren dere stabile dimora nella valle sulle terre a lui donate in feudo era ben naturale, in quei torbidi tempi, eh’ ei tosto si costruisse in luogo forte'e di facile difesa una casa fortificata, o come allora di covasi una casa murala, e, secondo

i mezzi suoi, una torre e un castello per abitarvi sicuro colla propria famiglia e co’servi. Non raro sarà pure stato il caso che qualche famiglia ministeriale indigena, divenuta ricca e potente pel favore del principe e pei servigi ed uffici a lui resi, abbia voluto edificarsi, per sicurezza o per ambizione, un suo proprio castello in luogo adatto presso al proprio villaggio, ma da esso appartato. I castelli in tal modo costruiti prendevano il nome dal più vicino villaggio. La maggior parte

de’ castelli della Valle, di Non e della Valle di Sole, che sono più o meno lontani dal villaggio omo nimo, ebbero in tal modo e l’ origine e il nome. Tali possiamo ritenere quelli di Flavòn, di Sporo, di Cagno, di Cies, di Malosco, di Castelfondo f ), di Ossami e parecchi altri. Più di rado il ca- ’) Circa al nome del castello di Castelfondo, v. il mio: Il castello a la giurisdizione di Castelfondo nella Valle di Non, nell’ Archivio Treni , XV, 1900, e anche XIX, (1004) pag. 3. Famiglie e castelli

il Reich avrebbero preso il nome da esso e non sarebbero, tra loro divisi. — La parrocchia bensì, sorta nel ter ritorio del castello antico romano (lontana o vicina ohe fosse ad esso la chiesa) fu detta parrocchia di Castelfondo — e il castello sorto poi nel medio evo (1’odierno castello) fu detto castello di Castelfondo (Castrum castrifundi). La Valle di Rumo prese, assai probabilmente, il nonio dal torrente Ru- mesigo , e il suo .castello principale prese il nome ,della Valle. 11 castello più antico

de Tono, presso la Rocchetta fu detto cosi per chè .fabbricato da alcuni abitanti del villaggio, o della parrocchia de Tono, la quale quindi diede e non prese il nome dal Castello. ■— E cosi dicasi di ogni altro nelle Valli nostre.

4
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/272018/272018_111_object_5750874.png
Pagina 111 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
106 IL GOVERNO VESCOVILE di Non, benché nei documenti egli non sia mai distinto con al tri nomi che Dns Petrus de Malusco juriscomullus, -jurispe- ritus, causidicus, jude.r o simili, nè mai sia detto nè nobilis, nè de Castro Malusai'-). Egli faceva parte già fino dal 1188, ') U castello di Malosco, spogliato circa quarant' anni la, delle sue mura merlate, che lo circondavano da tre lati, e rimodernato, -ha oggi perduto ogni carattere di castello medioevale. Nella massiccia torre quadrata, clic

sorge nel mezzo del caseggiato, e che ó senza dubbio la parte più antica c originaria di tutto il castello, vennero aperti due grandi fencstrom per dar luce al giro delle scale, e così aneli* essa perdette ogni impronta di solenne e venerata antichità,’ Nel secolo XVI, estinto quel ramo della famiglia de Malosco che lo possedeva, fu concesso in feudo nel 1512 dal vescovo Giorgio a suo fratello Eustachio de Neidegg ; ma per poco tempo rimase a questa famiglia, che già nel 1576 o nel 1579 passò

in feudo a Gerolamo tic Qua- rienti, nobile famiglia di Raìlo, Signora anche di Sdegnano. Il castello venne allora rifabbricato e ridotto quale era prima dell* ultima modificazione. E- stinta nel 1820 la famiglia Guarienti, il castello ricadde in proprietà delio Stato, che vi collocò, verso il 1822 PI. LI. Giudizio, trasportundovelo dal castello di Castelfondo. 11 Maffei ( Periodi Storici eco. p. 117) scrivo: «Non « è probabile che questo sia l'antico castello Malosco, scoprendosi sopra la « villa

vestigi a di più antica fabbrica ». Ma di tali rovine non resta più traccia alcuna. L’Aiisserer tuttavia crede che questo più antico castello sia esistito e sia .stato il castello di Pietro Vicedomino. Ma questi, nel suo testamento non parla che di un solo castello ( ita tamen qutìd dictuin castrum), e che il castello-attuale sia appartenuto sempre fino dai tempi più antichi-alla famiglia Malosco, non v' ha dubbio. Che essa avesse due castelli non par probabile; credo quindi clic le rovine, cui

accenna il Maffei, non siano state di alcun castello. Ogni vecchia muraglia cadente è facilmente creduta dal popolo residuo di un castello. Della famiglia de Malosco poco sappiamo. Un Dns Federicus de Ma lusco occorre come testimonio in un atto del 1191, riguardante 8. Maria di Caldaro (Bonelli, Notizie eoe. 2“, pag. -359), ma in clic relazione di paren tela stia con Pietro non sappiamo.. Fratello di Pietro ora un Dns Bertoldus che troviamo in un documento del 1217 ( Cod.. Vang. n.° 281), ma che anche

5
Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1907
Gemeindelexikon von Tirol und Vorarlberg : bearbeitet auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900.- (Gemeindelexikon der im Reichsrate vertretenen Königreiche und Länder ; 6)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/509183/509183_179_object_5698820.png
Pagina 179 di 280
Autore: Österreich. Statistische Zentralkommission / hrsg. von der k.k. statistischen Central-Commission
Luogo: Wien
Editore: Verl. der k.k. Hof- und Staatsdruckerei
Descrizione fisica: X, 229, 40 S.
Lingua: Deutsch
Segnatura: III 118.379/8
ID interno: 509183
Cavalese: Cavalese, Fassa. - Cles: Cles. Sanitiltsdistrikte, ! Bezirksliauptinannsckaften, Geriehtsbezirke, Standorte der .Schulen, bezw. Sanitäts- gemeinden. Standorte der röm.-kath. Matrikelstellen, Ortsgcmeìnden i i zu welchen die nebenstehenden Ortsgemoinden gehören BH. Cavalese I. GB. Cavalese Altrei Altrei: 2 B. — Stramentizzo. Castello Aitici A. Capriana Capriana Valfloriana Capriana A Carati o /Canno. — S. Lugano (Gm. \ Curano). ÌCavalese. — Ca- \ stello Carano A. — S. Lagano

(Gm. Carano) (S). Castello /Castello. — Molina (Gm. Ca- \ stello). Castello Castello i. — Molina (Gm. Castello) (S).. /Cavalese: 2i. — Chiesa (0. Cavalese Jcavalese: Arehiprosbyterat. — Masi di Cavalese < Masi di Ca, vaiose, Gm. Ca- ) Cavalese zu Chiesa (0. Masi di Cavalese. [ vai ose): 2 Z. ' Gin. Oavalesel (4). Dajano I):>ìano: 2 S. Cavalese Dajano A. Forno Forno. Moena Forno fé). Moena Moena. Moena Moena A. Pancina Pancina: 2 i. Tesero Panchià A. Predazzo /Predazzo: 2 HI. — Pa.ne- \ veggio (Gin

. Predazzo). Predazzo — Predazzo 5. Capriana A. Rover-Carbonare Capriana. Castello Stramentizzo Stramentizzo. Castello Stramentizzo r$. Tesero Tesero. Tesero Tesero 4. Truden Truden. /Casatta (Gm. Valfloriana). — Castello Truden A. j Valfloriana < Montalbiano (Gm. Vulflo- ( riana). Valfloriana Valfloriana. za Casatta (Gm. Valfloriana) A. Varena Varena : 2 B. Cavalese Varena A. Ziano Ziano. Predazzo Ziano o. j II. GB. Fassa | .Campiteli«) Campitcllo: 2 S. Fassa Campitcllo A. Canazei /Canazei

6
Libri
Categoria:
Linguistica
Anno:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/165420/165420_82_object_5420446.png
Pagina 82 di 90
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Marietti
Descrizione fisica: 85 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Soggetto: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Segnatura: II 89.165
ID interno: 165420
APPENDICE. Del castello di s, Pietro di Mezo scrive il D.r Giusto De Vigili, il quale si occupa con grande amore delle notizie storielle della sua patria, che non era sul poggio della Por reseli a, e nemmeno sul colle di s. Pietro, ma sibbene sul dosso Serafino precisamente nel luogo del presente castello di Mezolombardo (Archivio Tren tine i, Vili, I, p. 67). Poi, che Mainardo investì del castello di Àltmetz (Mezolombardo), che riteniamo essere il suddetto, nel 1294 Pirico figlio di Orai andò

di Salorno, come da relativo documento esistente nell' archivio del castello di Mezolombardo (hi, p. 74), e che nel 1335 Wolcmaro di Burgstall, Signore del castello di Sporo Minore, fu investito di esso castello di Metz (Mezolombardo) e della Signoria di Fai, come risulta da documento come sopra (ivi, p. 65). Che questo Wolcmaro, essendosi estinta la famiglia dei Signori di Sporo, fu investito dei loro beni e che fu lo stipite dei presenti conti Spaur, e che egli nel 1333 ricevette ordine dal conte del

Piroio Enrico, di cui era capitano provinciale e bur gravio, di fabbricare un castello sul dosso fra il Ponte Alpino (oggi ponte di s. Cristoforo, detto così dall' ospizio e dalla chiesetta un tempo ivi esistente della quale già si parlò) ed il castello Visione (costrutto dai Phurm era in questo tempo in mano di Wolcmaro e rimase ai suoi discendenti gli Sporo, finché lo dovettero cedere, come si dirà più avanti) e di fortificare la chiusa. In fine che Wolcmaro, potente Signore di Spor Minor (castello

7
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/272018/272018_288_object_5751051.png
Pagina 288 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
Nel secolo XII il castello Castel fondo apparteneva ad una ricca famiglia ministeriale, ossia feudataria, del principe vescovo di Trento, che dal proprio castello prendeva anche il nome (de Cnslrofundo, de Cosici fondo), cosi come vedemmo denominate allo stesso modo dai loro rispettivi castelli i de Cagno, i de Lavo, i de Cles e molte altre. Ma della famiglia Castel fondo ben poco sappiamo. Il più antico cenno della famiglia risale per noi al 1172, nel quale anno troviamo in un documento

, nominato, come già tcntrionale. — Quando più lardi in questa parie estrema e ancora selvag gia doli' Auamiia venne a costituirsi un Comune (Coni un Una) e, coll'intro duzione del Cristianesimo, mia Pieve o parrocchia, l'uno e l'altra, vennero delti, dal nome appunto del castello romano, che quivi esisteva od era e- sistilo, Comune e Pieve di Caslelfondo. 11 castello medieevale poi, sorto certamente p.iù tardi, dal nome del Comune e della parrocchia, entro il cui territorio esso stava, fu detto

: castello di Castel fondo (Caslrum Castri/muli). I/Aussorcr c il Ecidi invoco suppongono, elio sull’altura, o dosso, su cui sta il castello nostro, sia esistito un villaggio, andato poi distrutto, il quale si sarebbe venuto formando intorno all’ antico castello romano, e per esso sarebbe sialo detto (villaggio) Gas tei fon do; da questo villaggio avrebbe preso il nome il castello medioevale. Ma di tale villaggio non abbiamo nò traccia sicura, nè ricordo alcuno, c manca quindi ogni prova di' esso sia mai

eguali che in documenti poste riori possono aversi, sono troppo incerti per trovare in essi prove dell’esi stenza di un villaggio. Se questo d’altronde fosse esistilo in tempi relati vamente così tardi, dopo il secolo XIII, poteva esso andar distrutto, per pestilenza, incendio od altro, senza dio ne rimanesse proprio nessuna memoria ? Si noti poi anche die non é punto probabile clic il castellimi romano sia stato sul dosso, dove ò oggi il castello ; giacche i. romani costruivano le loro castella

a protezione delle vie di confine e vicine a queste; o l'antica via romana passava certamente distante dal castello odierno, molto più a oriente di esso, alta sulle falde del monto Ozol e della selva di Castrin. Che il castello d’oggi sia quindi modioevale risulta, oltre che dalla sua costru zione, anche dalla sua posizione.

8
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1898
¬Il¬ castello del Buon Consiglio
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/204191/204191_11_object_5378547.png
Pagina 11 di 109
Autore: Wözl, Alois / Luigi Wözl
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 104 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accad. di scienze, lettere ed arti degli agiati, ser. 3, vol. 4, fasc. 3.4.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: II 7.075
ID interno: 204191
10 (A 16) e. »OSTINO KR — IL castello DEI. BUON consiglio Nel 1811 il Castello fu nuovamente ridotto a Caserma. I mobili del Prefetto furono levati e venduti, le statue che an cora adornavano il giardino si trasportarono in Piazza del Duomo, del giardino si fece una piazza d’armi. Per i frequenti passaggi di truppe nel 1812 si rese necessaria la costruzione di forni alla maniera di quelli che si trovavano in piazza della Fiera dinnanzi alla Porta di S. Croce. Si castrassero nel pic colo cortile

del Castello, forse là dove tuttora stanno i fornì dell’annona militare. Si ripresero alacremente i lavori per met tere in difesa il Castello. Così sfavati le cose fin verso l’Ot tobre del 1813. Essendosi poi la Baviera unita all’alleanza europea, in seguito alle vittorie degli alleati l’armata francese venne a tro varsi in posizione scabrosa. Il maresciallo Fenner calava per iì Tiralo alla volta del mezzodì a grandi giornate, sicché il generale francese Giflenga si vide costretto ad abbandonare

ai 15 di Ottobre Trento, >) lasciando nel Castello una piccola guarnigione comandata dal capitano Tardi ni. Il valoroso capi tano che ancora sperava nel ritorno delle truppe francesi si rifiutò di consegnare il Castello alle truppe austriache, sicché queste per due giorni lo bombardarono; finalmente ai 31 di Ottobre il Tardimi venne alla resa a condizioni onorevoli. 1 danni causati dal bombardamento furono abbastanza signifi canti; il Graziadei annovera fra le parti maggiormente dan neggiate la torre verde

sulla riva dell’Adige vecchio, la torre grande e la loggia del Castel vecchio. 2 ) È certo che per le frequenti vicende di guerra il Castello ebbe a soffrire danni rilevanti e pare quasi impossibile che ad onta di tante devastazioni e rapine, sieno tuttora conser vati resti considerevoli di pitture e scolture. llGraziadei racconta elio i Francesi prima della loro partenza: « vendettero tutta la ferramenta ed nn elio le grandi ferrate dell’ap partamento principesco nella, piazza dei leoni in Castello

. » -) « La torre venie, la torre del Castello e l' ultima loggia sono in gran parte rovinate.»

9
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/272018/272018_314_object_5751077.png
Pagina 314 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
Conte, chiese ed ottenne anche la formale infeudazione dal nuovo vescovo nel 1363, rinnovatagli poi ancora nel 1378, poco prima di' egli morisse. La giurisdizione e il castello passarono allora al figlio di lui Ulrico; ma il figliuolo di questo, Gaspare, ven dette nel 1390 i molti beni ereditati dal padre nella pieve di Banale, di Stenico e quelli in Fai ai fratelli Matteo e Pietro di Sporo-Rovina, figliuoli di Baldassare. Così alla famiglia degli Alt- spaur non rimase allora che il solo

castello di Beiforte, con pic colissima giurisdizione vescovile annessa, tutta rinchiusa nel ter ritorio della giurisdizione tirolese di Sporo, Ma assai varie furono le vicende sue e le mutazioni di pro prietari in essa avvenute. Durante le guerre del principio del secolo XV, ira il prin cipe vescovo e il Duca d’Austria Federico IV, Conte del Pinolo, il castello di Beiforte venne assediato, nel 1415, da Giorgio, fi glio di Pietro di Sporo-Rovina; il. quale riuscì a imposses sarsene e tradusse suo

prigioniero Gasparo Reifer nel proprio Castello Valer. Fatta la pace, il castello venne consegnato al duca Federico, il quale nel 1427 Io restituì a Cristoforo Reifer. Ma questi dopo lunghe e strane sofferenze miseramente im pazzì e morì nel 1470. 11 castello ritornava cosi come feudo li bero, al duca Sigismondo d’Austria conte del Piroio. Questi vi pose dapprima suoi propri capitani. Pali troviamo dal 1470 al 1490 un Vittore de Neudegg, poi nel 1491 un Bulcanus, e nei 1497 un Giovanni AUspaur. Nel 1500

il castello venne concesso come feudo pignoratizio, per un imprestilo avuto di 4000 fiorini del Reno, a Bartolomeo Concini di Casez, insieme colle giurisdizioni su And alo e Molvèno. Il Concini già prima era stato posto come capitano nel castello Beiforte dall’ impera tore, e più tardi egli lo comperò. Lasciò morendo, nel 1524, sei figliuoli maschi; ma questi poco o punto si curarono del castello di Beiforte, e anzi lo vendettero tra il 1540 e il 1543 alla fa miglia Nogaròla. Poiché un conte Leonardo

10
Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/615084/615084_43_object_5811861.png
Pagina 43 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
I castelli Selva è l'unico comune della Val Gardena che vanta ancora al giorno d'oggi un bel castello (Castel Gardena - Fischburg), inoltre i ruderi della rocca "Wolken- stein" a Vailunga e infine tracce di una terza rovina di un piccolo castello nel luogo chiamato attualmente " Uedli Sui nostri castelli sono stati fatti studi molto approfonditi già vari anni fa, ma ci sono ancora numerosi aspetti e fatti non storicamente dimostrati. Non è compito di questa pubblicazione chiarire questi punti

e non ci sarebbe neppure lo spazio per riportare tutte le diffe renti opinioni. Più che altro ci basiamo sul libro dello storico Oswald Trapp "Tiroler Burgenbuch - Eisack" e Anton Schwob "Oswald von Wolkenstein", ma anche sui Calendari della Val Gardena (soprattutto gli scritti di padre Fe dele). I ruderi del Castello di Vailunga "Wolkenstein" II Castello di Vailunga, attaccato alla roccia come un nido di rondini sulla Ste gola (la prima roccia a sinistra entrando nella Vailunga) fu sicuramente

co struito tra gli anni 1200 e 1235 da antenati dei conti di Wolkenstein, come castello di caccia o forse da qualche cavaliere fuggitivo che non poteva abitare più in altri grandi castelli del territorio. Sembra che il Castello di Vailunga sia stato tuttavia abitato anche durante tutto l'anno. Non c'è nessuna prova, ma solo supposizioni basate sul modo di costruire, che faccia datare questa co struzione ai tempi dei "Cavalieri Predoni". In una scrittura degli "Atti notarili di Bolzano" del 1237 si parla

più volte di un certo Arnoldus von Wolkenstein (che prendeva il nome da questo castello) che potrebbe esserne stato il primo abitante. Arnoldus era un discendente dei signori di Castel rotto i quali pare comandas sero sulla nostra valle. I suoi discendenti furono Fleinrich von Kastelruth chia mato "il Maulrapp" i cui figli Rupert, Fritz e Ulrich nel 1293 avevano rinunciato ai loro diritti sul castello e la giurisdizione di Wolkenstein, vendendola a Ran- dolf von Villanders - Pardell. Il nome

al castello Wolkenstein non fu dato dagli antenati del conte, ma probabilmente dal luogo. Il termine potrebbe proveni re, secondo molte ricerche storiche di un certo valore, dal monte Wolkenstein Selva Gardena attraverso i secoli La storia di Selva 41

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/234972/234972_30_object_5665237.png
Pagina 30 di 39
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 37 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Soggetto: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Segnatura: II 102.610
ID interno: 234972
29 — stelfondo, rimanendo fi castello medioevale sempre sede della giurisdizione e primo centro amministrativo della località, anche dopoché fa rovinata la vecchia chiesa par rocchiale di 8. Maria sul dosso presso il castello e che ne venne rifabbricata una nuova sulla vecchia di 8. Nicolò sita a Melando, l’odierna, conservò il nome di par rocchia di Castellando cambiando soltanto il titolare di S. Maria in quello di 8. Nicolò. In altre parole castel Tono perdette cQll’abbandono fattogli dai

suoi proprietari il nome che si dava alla parrocchia del suo circondario, e Castellando lo conservò. Il prof. Vig. Inama (Archiv. Treni, XV, II) nel suo recente articolo il € castello e la giurisdizione di Castelfondo nella valle di Non » ritiene pure che il nome di Ca- stelfondo provenga al comune ed alla pieve da un Castrimi fumimi romano, nei cui dintorni essi sorsero, nome che venne poi dato anche al castello di Castelfondo, al castello cioè medioevale, che ritiene a ragione posteriore

a Castelfondo pieve e comune, ma non crede ad uno speciale villaggio o frazione situata nei pressi del castello col l’omonimo nome di Castelfondo, come suppose forse indotto anche da me il D.r Àus- serer. L’Inama ritiene che il comune e la parrocchia di Castelfondo, consistenti delle tre frazioni di Melango, Rama e I)avena, siano anteriori al castello di Castelfondo (di- fatti questo è quasi sempre cosi chiamato nei documenti medioevali), e che il nome di Castelfondo sia passato posteriormente alla frazione

di Melango, chiamata poi sempre con tal nome dal secolo XVI in poi. Non ammette l'ipotesi che vicinissimo al castello abbia esistito un altro villaggio denominato Castelfondo, e che questo sia stata la primitiva sede cosi del Comune come della Parrocchia, e che alluno e all’altra abbia dato il suo nome. Questo supposto villaggio (supposto dal D.r Ausserer) sarebbe stato sul dosso su cui sta l’attuale castello e su cui sta la chiesetta di 8. Maria, che era anticamente la chiesa parrocchiale. Il villaggio

un villaggio sia scomparso senza lasciare alcun ricordo di se non pare verosimile: certo di un villaggio denominato anticamente Castelfondo non'si ha alcuna lontana memoria ». Forse i documenti non danno ragione all’illustre professore. Anch’egli ammette (p. 139 in nota) che sul dosso, nei pressi del presente ca stello si trovarono resti di muraglie, che però non ritiene i fondamenti delle case del supposto paese di Castelfondo, ma dei resti di mura che cingevano il castello. È però ivi memoria che oltre

12
Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/615084/615084_46_object_5811864.png
Pagina 46 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
proprietaria. Nel Castello di Vailunga probabilmente visse anche per un certo tempo il cantautore Oswald von Wolkenstein (nato nel 1377, morto nel 1445 a Merano e sepolto a Novacella), figlio di Federico. Padre Fedele nei suoi scritti sostiene che il Castello di Vailunga è stato di strutto nel 1525 da un grande blocco di roccia staccatosi dal monte Steviola. Il Trapp scrive nella sua opera "Libro dei castelli tirolesi" che questo era suc cesso prima del 1522, ma che il castello era stato

tuttavia ancora abitato negli anni successivi dai signori del tribunale di Wolkenstein. Disegno dell'ing. Norbert Wackernell, di Merano nato nel 7 927 e andato a scuola negli anni 1944/45 ali'hotei Oswald di Selva. Secondo le sue ri cerche il castello di Vallunga doveva avere più o meno questo aspetto. La leggenda vuole che già alcuni giorni prima una grande nuvola nera avesse coperto la roccia Steviola e il Castello di Vailunga e avesse così fatto capire alla gente di lasciare il maniero prima che

succedesse una disgrazia. Il conte aveva dunque abbandonato da tempo il castello e si era preparato una nuova sede per passare l'estate a Selva, costruendo un piccolo castello (il Ciastelat) già intorno al 1500 sopra la località di Selva, sulla sporgenza rocciosa chiamata "Uedli". Selva Gardena attraverso i secoli La storia di Selva 44

13
Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
-1930
Bozner Weinkost ; 22. 1930
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/482454/482454_74_object_5377882.png
Pagina 74 di 79
Luogo: Bozen
Editore: Organisationskomitee der Bozner Weinkost bei der Handelskammer Bozen
Descrizione fisica: 75 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Ausstellung ; g.Bozen<br>g.Südtirol ; s.Weinwirtschaft ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 593/22(1930)
ID interno: 482454
No. del ! catalogo j Nre. du cat, , Kata log-Nr, Partecipanfi c Marca - Partecipants et sortes Teilnehmer und Sorte 2 . Vini rossi da bottiglia - Vins rouges en bon teille - Rote F1 ase’icnweine. 262 263 264 I i i i î 'ititi i 'it i T ; i r 268 ! i Bosen rolli Ernesto. Costello Rametz. Merano: \ ino scelto di Ramelx - \ in de Rametz gran era - Ra- ìnolzer Auslese Bosco rolli Ernesto. Castello Rame!/.. Merano: \ ilio stadio di Ramel/. - \ in de Romei/ gran era - Ramel zer Auslese Rosea rolli

Ernesto. Castello Romei/. Merano: Bor gogna di Ramel/ - Bourgngne de Romei/ - Ra mel/.er Burgunder . Carli Rodolfo. Castello .Schwanborg. iNalles: S. Mad dalena-! Idi tenliei g - S.tc Madcdt'ine-I Iortenberg - Magda Iener - flörteiiliei'g' . Carli Rodolfo. Castello Schwan borg. Naìles: S. (an si ina scelta tardiva - S.te Justine, vendange tar dive - St. Jnstina Spiitlc.se Carli Rodolfo. Castello Sdì wanburg, Volles: Lago di Cablare) scelto - Fa e de (a Ida in. gnau crii - Kal(eì-ersec Auslese' Carli

Rodolfo. Castello Sdì wanburg, Volles: Bor gogna di Castello Sch wanbu rg - Bourgogaic Cha- teaux Sei) wanlni rg - Scìiwauhurger Burgunder Annata Jahryana Anace Quantità disporr. Quantité dispon. Vorrat o a -j. Prea-o p. eli. Presso p. 1 biodi, in .5 .5 <y i franco pari, > gettoni a 20 cent Z « Z jPrixp. hi frc. Prix par I verrée en id.stat d.parta jetons a 20 ceni, g 2 '2 [Preis p. hl ab Preis fiir 1 Glas in uO® iAbgangssfat. Marken à 20 cent. [ per botf. i j d bout. [ I per Flasche j 1927 8 J92

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1895
Trentino orientale ; P. 2 : Valle media dell'Adige e valle dell'Eisack, valle dell'Avisio, valle del Cismone, Dolomiti trentine.- (Guida del Trentino ; Vol. 1)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/334145/334145_109_object_5391973.png
Pagina 109 di 418
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 401 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/1
ID interno: 334145
il ponte sul rivo, si va a raggiungere la car rozzabile per Castello'.; e se invece sì sale 'per il Giaron (a- cl., di là da altro ponticello',, osteria'all* Ancora, con’ne gòzio), s si passa un ponte in muratura,, si trova la stradina selciata ed a zig-zag che monta alla chiesa:; ed anche di lì si raggiunge la carrozzabile. La chiesa, sacra a 8. Antonio di Padova,, bianca ed isolata, fu erette © consacrata nel 1852; od il cimitero" fu benedetto nel 1881. Dal piazzaletto ai bella vista sul

paese, sulla valle dell’Avisio, e su. quella boscosa di Carlino che s*apre di fronte. A NO della chissà sono lo case di Pradaia (c. 56. ab. ,216), altra frazione dì Castello. La carrozzabile, larga e buona, partendo da Molina sale con lieve ascésa» ed offre bella viste su Molina e sulla sua pia nura sparsa di seghe. A d. prolungane! le cime boscose- del gruppo di Logorai, e verso mattina spunta 'maestoso il Cimon della Pala. Dopo pochi minuti si comincia a vedere, su alta sul suo colte, la chiesa

di-Castello; e presto (10 min. da Molina), si perde di vista Molina colla sua pianura, e la strada continua, incassata fra bassi dossetti. Si giunge tosto in vista, di- tutto il. paese di Castello, dietro- cui s 1 alzano la Clima di M. 2457), la sella del Lavazò (m. 1814) [no. 2488), mentre verso mattina comincia il : Cintone della Paia. Cosi.si arriva (20 min. da Molinai a Castello (c. 166, ab. 7W il villaggio-; e il comune (con Molina è P rada) a) c. 350, .ab. 1558; mercato il 18 Marzo, e 12-13 Dicembre

; medico condotto per Castello, Molina, 'S. Lugano e Trodena). — Ebbe il nome dal ^ ostello (d e tto j di ] ,S. jG;iog*gjo") di cui s'à detto più volto- nel cenno" storico, e chevenne distrutto nel 1310 (v. p, 91). Esso sorgeva sul colle conico che i 1 eleva a mezzodì del paese, « che sorpiomba all 1 Avisio, Nel secolo scorso -SS NO scorgevano ancora-le vestigia. Dopo il 1314 il paese di Castello formò, con Caprinna, Valfloriana s Stramentizzo,- Un comi ta to o giurisdizione diti conti-del Tirolo

, dipendente dall* signoria tìi E n p o « Cai di f P la quale'comprendeva anche Itgua , Montag na T$Ù6ste signorìe cariato di Castello fu dito --nel 1473 alla casa 'Pirroiair dal* l'arciduca Sigismondo in cambio del castello Pirmian ■ -che, riedificato, fu 'poi detto Sigmundskron, Nel 1605 furono con* fermati gli statuti e consuetudini del foro di Cttàlte.,, ordi nando che, nei casi non contemplati, si dovesse «ter« allo tirolese, «1 in caso ili appello lieorrei*« ad Innsbrtick, ?l Aidai b, (tedino

15
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/334156/334156_93_object_5393238.png
Pagina 93 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
XW. LA VALLE Dì NON. XIÌI. U, Sa delie vicende del vecchio maniero. In seguito fu abbando- nato per mancati za di passaggio e di acqua, e vi sì man tenne la torre, in memoria della giurisdizione. Fu allora abbandonata aneli e la cappella di S. Anna. Con dispaccio sovrano del 21) Marzo 171)2 il castello i'n anelo; cassato dalla matricola. La giurisdizione del castello si estendeva sii tutta, la va He dello 8 no roggio. Partendo da Spomiaggioi-e, o continuando a salire verso S (per la ca.r reggi

abile che è meno larga e mono buona. ,jj prima), e, per la sua ri pi dita, non percorsa da carrozze, si passa tosto il Ilio Tadòr (che scende a sin. con una casca te 11 a) od in 5 min, si. gira il /forno/«», dopo il quale si perdo di vista il paese, e si anno invece di fronte le eccelse pìg. torosolie rovine del Castello Beiforte fsorgenti sopra un cn. (■uzzolo dolomitico che s' apri la via. fra, gli sì.rati giurasi sotto il quale si arriva in 5 min. 1/ immenso sci,elei ro. dominato dal torrione

merlato, sorge alto sulla rupe a sin della strada, in posizione dominante tutta la valle, e tanto bella, che da tale bellezza, si vuole derivato il nome del castello. Dietro ì! castello si allarga una colta, spianatimi. A Spormaggiore (vedi Ibridi, o. e., p. 50 c sog.p esisteva un consorzio di famiglie nobili, ricordate nel sue. XIII. \\ nome di Spo)‘o Mot/r/iovc (cosi chiamato perche sode della, parecchia) si. trova la girini a. volta utd 1212. Idi 'bissone «lì Sporo (elio nulla n da lare cogli Spani

- di Spermi nord) ottenne dal conio Enrico del Tirolo lud DUI il ponnosxó di fabbricare una torre, la «piale die.de origine al castello di Del forte, detto anche di Spormaggiore, e poi di Alispaur Nel IX>0 il conte de! Tirolo concesso m feudo il castello a Nicolò Ivciier : la iannglia, dei '1 issimi, dm Io aveva o,>.. sirmto, sparise.o da. Spot-maggiore. Il castello di Bel forte aveva, dal INNO in poi. giurisdj . '/ione su Ambilo o Molveno. Il nome di Rellòrte st 1 rova por la, prima volta nel

LI 57 ; ma nelle investiture tedesche si chiama, sempre, a tutto il sec, X Vili, A Ifspnin'. bisso e,-a compreso (cosa, inveì'«» st rana) ent ro la giurisdizione d" nn altro castello, cioè di quello di Spot-minore. Si chiamò anche dai Ite iter. Co.stnl lliberi, Idìbcri, flo.ibbtn\ llnir-nui. Î IbTiier rimasero tenda tari e dinasti sino al ! 170. 1/ ultimo di essi fu (Tisloforo Re iter, che ebbe vita, strana, od avventurosa, fu per vari anni pazzo, e mori, senza figli, nel 1470. (Vedi :

16
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/334156/334156_316_object_5393461.png
Pagina 316 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
Indie© alfabetico dei nomi A Adamello, 265, Ago di Nardis, 273, Albarè, 89. Almazzago, 204, Altaguardia (Castello), 107, Ambles, 285. Ambiar, 434. Amala (Cima), 274, Andalo (Lago d’), 84. Armi (Cima degli), 287. Arnago, 493. Arsio, 447. Aralo (Valle d') ; 148. Asen, ISO. B Banco, 119. Barnes, 139. Baselga, 407. — (Cima), 275. Bedoie, 265. Belasi (Castello), 90. Bel forte (Castello), 82. Eevia, 108. Bergelhitte, 239. Bergman nhiitte, 239. Bianco (Monte), 274. Bior, 81. Boni, 248. Bocca di Brenta

, 230. Bollenti na, 198. Bolognini (Cascina), 252. Bordiana, 189. Bordolona, 108. Botteri, 273. Bozza na, 189. Braghiero (Castello), 52. Brenta (Cima di), 287. Brenta (Crozzon di), 284, — Alta (Cima), 286. — Bassa (Cima), 281. Bresimo, 107. Brez, 148. Busa zza, 270. C Cadin, 85. Cadmi, 246. Cadine», 11. Cagliò, 140. Guides, 190. Caltron, 73. Campalés, 114. Campanile Basso. 236. — di Brenta, 286. Campì Neri, 71. Campo Danno, 89. Canton, 83. Capanna Cedali, 239. — Milano, 239. Capei l e, 189. Carciato

, 890. Garnalez, 149. Casa Madre, 263. Gasi ir, 113. — di 8. Zeno, 118. Cassa na, 190. Castel fondo, 164 . Gas tei laccio, 268. — (Castello), 161. Castello, 207. Gastrin, 171. Cattordesi, IH. Cavarono, 135. Cavedago, 84. Cavento), 256. Cavizzana, 189. Ceda, 284. Celedizzo, 226. C eleni ino, 225. Ceni go, 113. Ceree», 270. Cercena, 232. Cervo, 179. Ce vedale, 243. Ci gol on, 269. Giochi, 181. Gis, 139. Cles, 67. — (Castello), 70. GIoz, 145. Cogolo, 226. Cotnasine, 225. Gemere, 150. Comezzadura, 203

. Contado, 92. Coredo, 55. Cor n issi lo, 274. Corno dei Tre Signori 247. Corona (Castello), 87. — (Cima), 293. Corte Inferiore, 111. - Superiore, 112. Cortina, 214. C resole, 282. Croce dei Paludi, 57. — di Saio, 138. Crocefisso di Vatladina 57. Gres da Fa neh, 151. Croviana, 197. Cunevo, 87. Cusiano, 203. D Daino, 281. Daldoss, 81. Dal sa ss, 84. Dalum, 285.

17
Libri
Anno:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/330479/330479_137_object_5403104.png
Pagina 137 di 200
Autore: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 200 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.579
ID interno: 330479
— 139 — ciaure: darla da intender canzonando;' cè, cè: prendi, eccoti eccoti (ecce). Notizie di Castello e di quel Comitato. Castello è villaggio a due kilometri a libeccio, di Cava lese sulla sinistra dello stradale che conduce in Lungad^ige, e su quello che porta nelle Valli di Cembra e di Pine. E cosi chiamato dal Castello di cui più volte abbiamo parlato in que ste memorie, e che sormontava il colle che a guisa di cono si erge a mezzodì del villaggio e la cui base è lambita dalle acque

abbia avuto lo stesso ambito che ebbe dopo. Come Co mitato perdurò fino allo spirare del secolo passato. Esso Comitato o Giurisdizione di Castello, costituito come Gabbiani già descritto altrove in queste Notizie, fu dai Conti aggregato, alla loro Signoria di Enn-Caldif, la quale — al meno nei secoli a noi più vicini — oltre che Castello compren deva Egna, Montagna, Ora, Rronzollo, Aide in, Redo in ed Ante rivo formando in tutto cinque Quartieri, dì cui uno Castello- Anterivvv. — Fino dal principio

del 14.° secolo troviamo che i Conti avevano costituito in Castello un foro regolare per 1 am ministrazione della giustizia resa da un Vicario subalterno del gastaldione dì Egna. Per lungo tempo* essa venne resa dietro norme consue tudinarie tradizionali. Tuttavia già da antico tempo si regi strarono talune norme giuridiche e specialmente tasse che si dovevano pagare. Cosi Panno 1293 fu determinato e notato quale tassa doveasi pagare per ' crimini perpetrati in Castello ;

18
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/234972/234972_29_object_5665236.png
Pagina 29 di 39
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 37 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Soggetto: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Segnatura: II 102.610
ID interno: 234972
Note al documento. 1 ) Queste due parole sono sbiadite del tutto nel documento originale, e non ■si rede che ..... is; lo spazio però intercluso corrisponde a summitate iurris, frase che si ripete nella seconda parte del documento. — Anche l’atto di rinunzia del ca stello di Castelfondo fatto a Mainardo II nel 1265 è stato redatto «in suino turi» (sic). Inama , 1. c. p. 147. Il locale superiore della torre del castello di Castelfondo serviva dunque di cancelleria, e qui anche di sala

di giustizia cogli apparati della tortura. 2 ) Castelfondo. Il nome deriverà da un cast-rum fmulimi romano, intorno al quale sorsero dei gruppi di case con nomi speciali (Melange, Rama e Dovena), che formarono collaudar del tempo un solo comune ed una parrocchia e portarono il nome dell'antico castello romano come località centrale e ricordo storico. La cosa ha ri scontro quasi dappertutto nell'antichità e nel medio evo. in quei luoghi fortificati, ove per maggiore sicurezza intorno alle castella

si formarono villaggi e città, che presero il nome del castello. L’odierno Castelfondo può derivare eziandio da un villaggio speciale, formatosi nel luogo dell’antico castrumfunclum romano, cioè da un villaggio sorto sulla piccola spianata rocciosa intorno al castello medioevale, come crede il D.r Äusserer (p. 82), ed il cui nome passò poi a dinotare Melango, cioè una delle ville componenti ora il comune e la parrocchia di Castelfondo, ed ora villa di Castelfondo. Fuori di questa supposizione, che potremo

forse dimostrar vera, si deve inten dere quando si parla di Castelfondo sino dalle più antiche memorie, Castelfondo co mune e parrocchia, come è ora, perchè anche presentemente nessuno, fa per un tal concetto differenza fra le tre frazioni che lo compongono, ma con questo nome le abbraccia tutte e tre. Un riscontro si avrebbe nel primo caso in Rumo, che dal nome del castello di Rumo prende il nome per tutte le frazioni formanti oggi la comunità e la curazia, senza che per questo vi sìa una villa con

questo nome speciale. Più corrispondente è ancora il riscontro del comune e della pieve o parrocchia di Tono detta così fino al secolo XVI dall’antico castello di Tono, che era sul colle ora di 8. Margherita ■ al l’entrata della valle di Von. Anche qui cartel Tono diede il nome al comune ed alla parrocchia, la cui an tica chiesa di 8. Maria sorgeva nelle sue vicinanze, come quella, pure di S. Maria, sorgeva nei pressi del castello eli Castelfondo. Tanto nell’uno, che nell'altro caso, finché le due

19
Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/615084/615084_49_object_5811867.png
Pagina 49 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
Il Castel Gardena - Fischburg Il terzo maniero di Selva è quello che attualmente viene nominato da tutti "il Castello", e che si chiama propriamente Fischburg (Castello della pesca), tradotto in italiano Castel Gardena (sotto il fascismo denominato Castello Pre benda). Di questo c'è una storia ben conosciuta con fatti testimoniati e sicuri. Costruito tra il 1622 e il 1641 per iniziativa del conte Engelhard Dietrich (signo re e dal 1630 conte di Wolkenstein, nato nel 1566 e morto nel 1647

), questo castello è situato al confine con S. Cristina appena fuori dal bosco, fra i prati dove una volta c'erano otto piccoli laghi con pesci d'acqua dolce di vari tipi. Fu abitato dai conti, soprattutto d'estate, solo per circa 200 anni. Il conte Engelhard Dietrich (fratello dello storico Marx Sittich), rimasto orfano di padre già da piccolo, fu destinato da suo fratello ad una carriera ecclesia stica. Ma lui si distaccò da questa strada e studiò in numerose città europee. Ritornato nel 1595, pretese

la sua parte di eredità, ottenendo il Castello di Trostburg (a Ponte Gardena) e la giurisdizione di Wolkenstein. Sposato con Ursula von Wolkenstein-Rodeneck, abitò nel Castello Trostburg. Era molto credente ed era un gran sostenitore dell'Ordine dei Cappuccini (nel quale erano anche entrati due dei suoi figli). Ma ancor più forte della stima per i Cappuccini era in lui la voglia di costruire e così trascorse tutta la sua vita ad // Castello Fischburg. Acquarello di interessarsi dei suoi edifici

20
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/234972/234972_31_object_5665238.png
Pagina 31 di 39
Autore: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: 37 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Soggetto: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Segnatura: II 102.610
ID interno: 234972
30 — •che tre lati; il quarto, quello ài settentrione, è interamente crollato, in conseguenza forse de' forti terremoti, che scossero nel secolo XVII più volte le valli del Tirolo e del Trentino (v. Maffei, Perìodi istorici ecc. p, 37), e dice che il palazzo dubitazione inforno alla torre lo trova la prima volta nel 1297. Il castello è nominato la prima volta nel 1172 (trovo però un dominus... Gnarwardm de Castrofono in un documento anteriore, di cui però non si sa l'anno preciso (Bqxeltu

, II, 352): Castrofono, che non si sa, se sia castel di Castelfondo, o Castelfondo villaggio, comune o parrocchia) con un dominus Enrkus. figlio di dominus Zoannes de Castrof'lindo (p. 145), che sono i più antichi signori del castello. Ultima discendente di questa famiglia fu Elica , che sposò Godescalco di Cagno, il quale vendette 1' avito castello della moglie al conte Mainardo II nel 1265. D’allora in poi il castello di Castelfondo rimase possesso tiro lese, ed i conti del Tirolo lo conferirono, non

si sa precisamente quando, ma pare verso il 1315 alla famiglia dei Bottenburgo, come capitani della annessa giurisdizione (p. 149 e seg.), i quali la ebbero fino al 1410, fino cioè che Enrico VI di Bottenburgo si sollevò contro Federico tasca vuota, da cui fu debellato, ed il castello colla giuris dizione allora furono incamerati e dati dai duchi d’Austria a vari capitani, finché lo ebbero i Thun, odierni possessori. Per veder questi passaggi non occorre che noi fac ciamo aggiunte, e rimandiamo il lettore alla

chiara esposizione dell' Inama e dell’Äusserer, ritornando noi al presunto o supposto o reale villaggio di Castelfondo. È ammesso che la chiesa parrocchiale di S. Maria- di Castelfondo era sul dosso ivi presso il castello, ove si trovò fino al principio del 1400. È una delle moltissime parrocchie erette ab immemorabili, ed è da ritenere cbe esistesse prima del castello; ma come si può credere, che se la sua sede era, come era, nelle vicinanze del poste, riore castello, non abbia avuto la chiesa

intorno a sè, nelle sue immediate adiacenze un villaggio, che portava l’antico nome romano di Castelfondo? Perchè non si chiamò di Melange, di Baìna o di Dovena, se non esisteva questo villaggio di Castelfondo e nemmeno il castello medioevale? 0 prendeva essa sola il nome romano? Ma non è ammissibile che non esistendo nè un villaggio- detto Castelfondo (e posto ce n’è e ce n' era sulla spianata peninsulare ove, sì deve credere, sorgeva il eastramfundum, che sbarrava la valle della Novella

21