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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 399 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
LIBRO TERZO. DAL TEVERE ALL’ETNA KOMA u) Roma ! Roma ! esclama il viandante venuto dal Settentrione , a cui 1' intenso desiderio della eterna città, crebbe nell’ animo fino dagli anni giovanili ; Roma ’ esclama egli. tosto die al suo occhio indagatore e impaziente si discopre, visibile da lungi, un altro cielo sotto il ciclo , la cu pola di san Pietro, clic dalla luminosa pianura si lancia verso gli azzurri campi celesti. (1) Codesto capitolo e il seguente sembreranno forse alquanto strani

al lettore italiano ; più die ad ima de- scrizione, essi rassomigliano ad un ditirambo; sono un inno contìnuo, uno sfogo di entusiasmo che riproduce le sensazioni destate in petto all'autore tedesco, il signor Voldemaro Kaden, dalla prima vista di Roma. Roi li riproduciamo tuli e quali, perchè anch’essi hanno, a nostro avviso, un merito: quello di mostrare quanto sia intenso l’affetto, quanto ossequiosa la venerazione, che gli altri popoli nutrono ancora per la gran Roma. Voi, nati c cresciuti su questa

medesima terra, che fu già principale teatro de’suoi splendori; noi, che ne tro viamo le tracce in ogni cosa che ne circonda, abbiamo per legge naturalo finito coll 1 * * * 5 avvezzarci a codeste gran dezze; e il nome di Roma e la stessa sua vista non producono nell’anima nostra quella impressione profouda , che essa ridesta negli altri. Ma lo straniero educato sotto ciclo meno felice, lo straniero, che solo ne’libri ha trovato le tracoie della città eterna, e che dai libri ha attinto un desiderio

aggiun gere un’altra osservazione: oggidì la ferrovia ci conduce a Roma, come, in qualunque altra città, tutto d’un tratto.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 400 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
dall'alpi au’et k a. Roma ! Roma ! Egli pronuncia questa parola con quella gioiosa venerazione infantile , clic lo dominava, quando le campane di Natale suonavano per lui la pili cara e desiderata solennità, ed egli sentivasi cullato in grembo a una completa felicità. Le pie schiere di pellegrini arrivate da lungi, stanche, affaticate, non appena dall'alto del colle abbiano veduto la città santa, s’inginocchiano di votameli tc c ne contemplano con cupido affetto le cento cupole c le croci

dorate, die risplendono ai raggi del sole mattutino; - rinvigorite di novella vita, esse allargali le braccia, congiungono le mani, e come una preghiera sale al ciclo il grido infiammato di Roma ! Roma ! Roma, o Roma ! Quanti’ anche la tua voce non tremi nel pronunciar questo nome , il cuore ti si agita c pulsa piìt sollecito ; il tuo spirito si esalta al pensiero che gli sia stato concesso di con templare lo spettacolo pili magnifico di questo mondo, e un fremito di ossequio ti corre per le ossa

; dappertutto ti spira in faccia l’alito degli antichi tempi, dappertutto le centinaia di secoli ti si con densano quasi in un istante di intensa contemplazione. Non tutti sono eletti a vedere, ma anche a olii vede c troppo imponente la intiera Roma, anche gli occhi privilegiati non arrivano tosto ad afferrare, a comprendere tutto. Roma il uno specchio spezzato/ i cui avanzi, i cui rottami riflettono ancora le immagini gigan tesche degli eroi, dei cittadini, dei popoli, delle nazioni, nel loro splendore

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 401 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
ROMA. 479 raggio della luna , altre stelle le splendono intorno c danzali con lei liete carole. Una magnifica , lussureggiante vegetazione lo circonda e gli diffonde intorno mille profumi; l'alloro, il mirto, l’arancio, il gelsomino gli allietano ovunque la vista. Egli procede come sotto un ameno pergolato, irradiato da un ciclo pili limpido, tra cespugli di rose e tralci rampicanti di vite. Una gradita melodia accompagna il fortunato , die con animo lieto la accoglie e comprende : - sembianze

primaverili e aure estive, vino e rose, ocelli neri e luminosi orizzonti — sono il testo di codesta melodia, ed egli non li a clic ad essere uomo per poterne gustare i suoni. Ma ben tosto c via via ch’egli «'appressa a Roma, colla melodia si mescola l’armonia, e l’ima s'intreccia nell’altra, e il suono riesce sempre piu pieno e completo fino a erompere in una sinfonia deliziosa, nelle cui FORO ROMANO. onde sonore la piccola anima umana dalle aiucce di farfalla si sommerge, mentre lo spirito portato

su vanni d’aquila remeggia con vorticosa rapidità attraverso il passato a incommensurabili altezze, di dove con uno sguardo afferra il mondo e l’umanità. Questa b Roma ! Queste sono le prime impressioni di Roma ! Anelie lo spirito più sublime, anche il più esperto nel contrappunto intellettuale dà sulle prime fondo in questo mare sinfonico. Confuso, inebriato, assordato, coi sensi eccitati, egli cerca il prin cipio e la fine, s’industria a trovare un tranquillo punto di mezzo, un riparo, ove

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 446 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
rado. (1) Poche , ben poche volte si mostra oggidì tra la folla la negra sottana del prete , poche volte s’incontra una carrozza di cardinale pel corso, e anche allora senza lo splendore abbagliante d’ un tempo , e le passeggiate sotto gli allori del Monte Pincio sono contese ai venerandi per sonaggi. Per questa guisa la nuova Roma ha acquistato un altro aspetto , che non le si adatta male. Imperocché col nuovo ordine di cose entrò nella città una maggior vita nel commercio e nell’ in dustria

, e generalmente nella civile operosità. Il Romano non è per indole neghittoso, ma le troppo frequenti feste si opponevano al suo lavoro; e così eoli’andar del tempo egli s’era abituato ai fa cili riposi o si occupava di -giuochi innocenti. La lunga lista delle feste venne ora in gran parte stracciata via dalla forbice “ piemontese, „ c nessuno ne invidia i ritagli. Il lavoro operoso l\a già dispiegato le sue mille braccia, e Roma nc attende un abbondante ricolto. Ma codesto lavoro “ non sopporta le melodie

della lira, ,, non vuol saperne di danze c di giuochi, anche la sua veste è suc cinta ed oscura, e cosi come gli sfoggiati costumi vennero poco a poco sostituiti dai cotoni fran cesi ed inglesi conquistatori del mondo, noi vedremo coll’ andare del tempo il lavoro prendere il posto del giuoco, e i nostri nipoti leggeranno solo nelle vecchie descrizioni di viaggi che a Roma c’era una volta il carnovale, la corsa dei barberi c il giuoco della tombola, che qui fiorivano già il giuoco delle boccio

, la mora e il saltarello ; in compenso però potranno vedere ciò che noi ab biamo soltanto intravveduto : l’antica splendida Roma in toga moderna. (1) Qui crediamo che l’egregio autore s’inganni. Può darsi ciré ne’primi tempi della liberazione qualche prete abbia provocato nelle vie delle scene spiacevoli; ma oggidì essi sono liberissimi di uscire, porcili; nessuno li mo lesta, c di questa libertà profittano largamente, come sa chiunque abbia pratica di Koma. (Xoia del Traduttore).

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 499 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
il trion fatore non portava qui ciré la corona di mirto; la corona d’alloro gli era contesa, per quanto egli l’avesse vivamente agognata. Per quanto egli l’avesse agognata.... Quanti nella gran Roma aspiravano all’alloro! Primo fra tutti un poeta., del quale vogliamo ora visitare il sepolcro. Mora, la dea coronata di fiori, sembra aver abbandonato Roma, dacché i suoi due templi ven nero atterrati. Perciò pochi sono i giardini e i fiori, che fanno qui pompa de’loro smaglianti co lori. Solo le dolci

pendici del Giauicolo e del Monte Pinci» sono allettevoli ; c se vogliamo aspi rare il profumo de’fiori e insieme ammirare il bel panorama di Roma avviciniamoci a uno di co- desti due monti. Qui presso, sull’altra sponda del Tevere, si disnoda il lungo dosso del Gialliccio. Un dì esso fu votato ai sacrifici! di Giano e de’suoi figli, poi divenne colle funerario del divino Numa ; più tardi accolse i ricchi giardini di Cesare. Oggi sorge sopra di esso un convento, quello di Sant’Onofrio

. Ma in Sant’Onofrio liavvi una tomba, clic sotto il suo marmo cela un immortale nel regno delle intelligenze : Torquato Tasso. Attraversiamo il Tevere ed entriamo nel famoso Trastevere, nelle cui strette e oscure vie va gradatamente ritraendosi la Roma del Medio Evo, che fogge intimidita davanti all’abbagliante luce moderna del gas. Noi ammiriamo, passando, le bolle donne vestite di cenci ma col portamento di regina, nelle cui membra e ne’cui ocelli si specchiano oggi ancora i raggi di quel sole, clic illu minò

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 119 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
di distruzione, la Rotonda di Roma giunse intatta con ossa e polpe sino a noi. vittoriosa di 19 secoli. Devastata da un grande incendio c da due incendi minori, crollata nella cupola nel secolo XVI, la Rotonda di Milano, in staurata dopo ogni guasto subito, mantenendo 1’ antico organismo , ha conservato quello che resta sempre in piedi in un edificio romano quando non viene determinatamente atterrato, la forma del suo scheletro, l'ossatura, modificata dalle sagome nuove dei ristami. Di questo scheletro fanno

parte evidentemente i quattro nicchioni o esedre che dir si vogliano, i quali certo non sono stati aperti per l'altezza di due piani fin sotto l'Impostatura della cupola , con piazzo proposito , imitile fatica c pericolo di rovina , nella parete di una rotonda semplice a imposta circolare, come la rotonda di Roma. Olii lo ha supposto in favore dei Bizantini, ha sup posto un’enormità, ed ha ignorato o dimenticato che a Roma esiste una rotonda poligona del tipo di questa di Milano, la Minerva Medico

di Ravenna, e alle testate con nicchioni della S. Sofia di Costantinopoli, e dovette quindi essere punto d’appoggio allo slancio di quelle meraviglie dell’epoca di Giustiniano, anziché un ristauro bizantino, malamente sognato senza base di nomi, di date, di fatti storici, e senza considerare che il suo organismo, colla stessa pla nimetria, esisteva già nell’architettura romana, alle porte di Roma. Le terme erano gli edifici più sontuosi dell’ epoca imperiale. Seneca, imprecando al lusso del suo tempo

, succeduto alla prisca semplicità, descrive le terme plebee di Roma e dice che un Ro mano nell’ entrarvi si sarebbe creduto indigente se non vi avesse trovato le pareti sfolgoranti, de corate di statue, incrostate di pietre preziose e di marmi numidi ed egizi , e le vasche di marmo di Taso e le cannelle dell’ acqua d’ argento e le vòlte di vetro. Milano al tempo di Massimiano era sede dell’imperatore: le terme erculee doveano essere splendide : possiamo farcene una imma gine colle descrizioni di terme

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 414 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
Secoli c secoli trascorsero, e noi, popolo nuovo, moderno, non nutricati dal latte della lupa, noi stiamo meravigliati tra le rovine. Il nostro piede incespica errabondo fra i diroccati avanzi di un gran passato, e la fantasia s’industria di ricostruire con la mano infantile dalle colonne atterrate , dai marmi spezzati, dalle pietre annerite l’antica Roma, la sede di tutti gli Dei. Noi camminiamo da stra nieri per le vie della leggenda e della storia e cerchiamo d’indovinare lo splendore

ama il raccoglimento e si piace d’interrogar la natura. Ma questa tace in profondo mistero. Non un’ aura move gli oscuri rami della solida quercia. Quotano i fiori , cangianti lucertole dalla schiena variegata corrono tra i marmorei rottami. Cornee profondamente azzurro il cielo! ma esso è vuoto e deserto, non volo d’aquila o di colomba vi dà pili un augurio. Tutto è morto, morto ! Una morte, che sarà in breve completa. Roma cadde e cade lentamente, come cadono le cose robuste , cade simile

le è estraneo. Essa manda la sua primavera, e colle rose odorate , che sparge sopra i sepolcri , colle viole e coi mirti vuol rimediare a tutto. Si, bello è il sole, il cielo, l’aria di Roma, c su questo collo solitario essi do minano pieni d’ armonia in una infinita bellezza e rinfrescano il cuore, elevano il sentimento al disopra delle rovine e dei limiti terrestri nella eternità dello spirito universale e dell’onnipossente indistruttibile suo pensiero. Così stava esso e meditava un dì, nell’ ora divina

, e studiavasi dare ardita , celeste grandezza alle forme umane - c Roma fu 1’ espressione di questo pensiero. Esso sognò poi e poetò - e Tivoli fu la sua graziosa poesia. Ma a noi non pervennero clic brani dei suoi pensieri, tavole spezzate , pergamene bruciacchiate , frammenti del canto ; queste son le ro vine, tra le quali m oriamo il piede, le rovine appiè del monte, e là, e colà, c dall’altra parte presso al lucido Tevere. Da queste rovine noi ricostruiamo il nostro mondo fantastico e ci sentiamo

fe lici nel profondo del cuore , se 1’ alito dello spirito ci riempie talora con ima dolce intuizione di lui. La mano di un dio benigno ci tocca la fronte e ci sacra a partecipare alla eternità, a vivere nei milennii passati le ore felici di una profonda contemplazione. E cotesto iddio non abita clic in Roma ; oli, sentilo, riconoscilo, apri al bello il tuo cuore caldo d’amore, ed esso non sarà per te un dio ignoto, e tu ti avvolgerai tosto e volentieri intorno al capo la benda sacerdotale, comporrai

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 407 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
fiorite dell Amelie, passeggia la profetica Ninfa Albunea. Qui è il bosco del fondatore di Tivoli, il celeste Tifiamo, e qui si conserva ancora l’anticMssimo culto di Ercole. ila il santuario della lega è Lavinio ; il dialetto latino che qui si parla, è il segno di ricono scimento dei confederati. Alba Lunga fu per molto tempo capitale e centro della lega. Ma quando Roma venne fondata, e per la crescente potenza dei Tarquinii fu posta a capo di essa, l’onnipossente Giove discese dal monte

Capitolino di Alba, sua primitiva dimora, attraversò la pianura per por sede dAllora in poi sul colle Capitolino di Roma, ove gli venne innalzata una magnifica dimora ; e così decadde anche l’antica capitale. Per lunga pezza ancora si distinsero dai Latini i Romani, ma come due diversi fiumi, dei quali FONTANA SOTTO GLI OLIVI, A TIVOLI. l’uno, versandosi nell’altro, conserva ancora il suo andamento e colore per commescersi poi infine eolie onde del piu possente fino a diventare irriconoscibile. L’antica

corrente de’popoli latini si versò, come tutte le altre, nel grande oceano della vita romana. Così però accade che la storia latina e la storia romana ne’loro più remoti e misteriosi prin- cipj si confondano continuamente, come i rami di due tronchi usciti dalla medesima radice. La storia primitiva di Roma ci si fa incontro avvolta nel grazioso velo della leggenda per tutte le pianure del Lazio. Essa mormora dalle bianche spume del mare, che con eterna monotonia vengono a rompersi sulla deserta

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 458 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
spada, e i servi, le cinese cri stiane, piene di moderno splendore e di lieti ornamenti, occupano il luogo, ove riposa l'antica Roma, i cui magnifici templi se ne stanno in profondo lutto consacrati alla distruzione. I preti cantano in coro le litanie, bandiere trionfali sventolano sul loro capo, e loquaci ciceroni ti si appressano a tutte bore, narrano ai figli dei paesi settentrionali l’antica leggenda della bella Roma e ciarlano di arte romana. I barbari s’impadronirono della loro eredità

, ruppero con gioia selvaggia gli scrigni preziosi, e ori e marmi, ricchezza e bellezza andarono dispersi per tutto il mondo o furono acca tastati come memorie delia madre defunta , nei freddi musei. Povera Roma ! Come illumina bene la luna il suo cadavere ! Noi discendiamo nel Poro e, giunti in basso, sentiamo battere il cuore di lei, e il freddo suo alito ci spira in faccia. Povera Roma! (1) Il profondo silenzio ci parla di quiete; tu odi il fruscio delle foglie commosse dal vento clic passa. Clic

Mamertino , che risale al! epoca dei re, e ad esso si possono aggiungere i templi di Saturno, di Castore e della Concordia. Giulio Ce sare lo allargò in proporzione, decresciuti bisogni, vi aggiunse il Forum Julium e la Basilica Julii. Le più recenti cscavaziani ci mostrano il Foro, quale lo aveva ridotto Augusto, che vi condusse a compimento il disegno di Cesare. Nei bei tempi di Roma il Foro brulicava di colonne, di templi, di statue, di iscrizioni, era un tempio a cielo aperto, sacrato alla storia

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