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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 75 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
correre all’ erezione. Ma era destino che 1' opera di riparazione della patria non trovasse ancora il suo compimento: il progetto non ebbe effetto. Dopo molto discutere sui versi del Poema da apporsi al monumento, la nobile idea svanì, perchè troppo , gravi erano le spese, perchè ben presto si spense, con la caduta dell’ effimero regno, la Società che quella idea aveva nutrita e promossa ;!l ) : la statua di Dante non sorse più dove avevano sperato già d' ammirarla i Fiorentini del quattrocento

. Il Moisè, nella sua Storia della Chiesa di S. Lève«?, accenna al fatto che Canova, restauratóre dell’arte italiana, avrebbe dovuto eseguire il mausoleo dell’ Alighieri a Firenze, se non 1’. impedi vano « la tristizia dei tempi e le calamità d’ Italia. » È lecito suppore che si tratti di questo progetto ; e dobbiamo un’ altra volta deplorare che il Divino Poeta non abbia trovato, per contrarietà della sorte, uno scalpello capace di rendere immortale anche con 1’ opera d’ arte il suo nome. Restaurato

Toscani. » Ma intanto il lungo voto era compiuto ; ' e Giacomo Leopardi, avuta la lieta novella) inneggiava all’ opera riparatrice de’ Fiorentini, « animato di vivissimo affetto « e gratitudine e riverenza verso codesto numero presso che impercettibile ■ d’Italiani « che sopravvive. » s ' 2 ) . D’aria e d’ingegno e di parlar diverso Per lo toscano suoi cercando già L’ ospite desioso Dove giaccia colui per io cui verso Il meonio cantar non è più solo. ' Ed, oh vergogna, udìa . Che non che il cener

freddo e Possa nude - Giacciali esuli ancora Dopo; il funereo dì sott’ altro suolo, „ Ma non sorgéa dentro a tue mura uri sasso, Firenze, a quello, per la cui virtude Tutto il mondo t’onora. Oh, voi pietosi, onde sì tristo e basso Obbrobrio laverà il nostro paese ! Solo ,nel 1830 si scopriva il cenotafio, nella navata orientale del tempio, fra le tombe di Michelangelo e dell’Alfieri. E opera dello scultore Stefano Ricci: Il Poeta sta • assiso sopra un cippo e tiene sulle ginocchia il sacro volume

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 77 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
MONUMENTI A DANTE 65 l’opera ha una pesantezza che opprime 1’ animo del visitatore, quando abbassa lo sguardo dalle gentili arcate di Arnolfo per osservarla. Un’ altra statua di Dante fu collocata, verso la metà di questo secolo, in una delle nicchie del porticato nel palazzo degli Uffizi. E lavoro del Demi : opera mediocre aneli’ essa,. come la maggior parte delle statue d’illustri toscani che le fanno corona, c mettono in maggiore rilievo ! pregi di quelle poche veramente mirabili. ★ * * Cosi

avrà sorriso la speranza che un giorno le sue ossa almeno avrebbero vinta «la crudeltà » non potuta debellare da lui: e dobbiamo rim piangere che il nobilissimo disegno dei Fiorentini del trecento sia rimasto vano, che i resti mortali di Dante non riposino, fra quelli del Petrarca e del Boccaccio, sotto .le volte severe di Santa Maria del Fiore, in faccia al suo « bel San Giovanni » dov’ egli sognò di conseguire un giorno, fosse pure oltre la tomba, il premio dei lunghi pati menti e dell’ opera sua

immortale. Frattanto all' Alighieri innalzavasi nella sua patria, in .occasione delle feste cen tenarie, un monumento nella piazza di S. Croce, alla erezione del quale concorreva tutta l’Italia; fu inaugurato il 18 maggio 1865. La statua del Poeta,-opera dell’artista ravennate Enrico Pazzi, ha la sua storia. L’aveva commessa a lui, nove anni prima, il Connine di Ravenna ; ma il modello non era stato approvato. Il giovane scultore fu però incoraggiato da molti a proseguire il lavoro, e l’opera destinata

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