: l’età dell’oro. Quantunque la storia più antica del Timavo sia ravvolta nello tenebre, liavvi però qualche barlume, il quale c; guida a soor- 1 Eneide I, 242 e segg. jinteno r potuit, metiris elapsus Adii eis, Illyricos penetrare sinus, atipie inUnm iutns licgnu Lybunwrum et fontem- superare Timavi , Unde per ora novem, misto cum murmure montis, Jt mare proruptum ct pelago premit arva sonanti. Molto bene distingue Virgilio le fonti, il corso sotterraneo noi monti c la foce (ora novem) del Timavo
, die, nascendo all’Albio, dopo alcun tratto 8*ascondo nelle grotte del Carso e ricomparisco a S. Giovanni per gettarsi di là nel mare. a È singolare il caso che un fi ri in e intero, sebbene (li non lungo corso, bagni lo terre di un solo padrone, come il Timavo iptcllc della Principessa di Hohenlohe. 3 Quando il tempo si volge alla pioggia, vi si prendono grosse e sa poritissime anguille; a 5 tempi andati, dove F atipia mescolavasi colmale, ciano celebri i branzini (Lupus laneus, Terea punctata L.) divenuti