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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
1899
¬I¬ serpenti del Trentino
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Pagina 26 di 64
Autore: Marchi, Giuseppe / Giuseppe Marchi
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: VIII, 52 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Schlangen
Segnatura: II 63.682
ID interno: 254352
più si sale, ne va diminuendo il numero ; nell' estate scorso mi fu dato di prenderne uno sul monte Paganella nella re gione dei rododendri a circa 2000 m dal livello del mare. Ge neralmente abita la zona del bosco ceduo, perchè più ricca di preda e meno esposta ai repentini cambiamenti di temperatura. Il De Betta accenna alla Coronella Girmi dica, Colubro del Riccioli, somigliante molto al Colubro austriaco, come abbastanza comune nel Veronese ; io però nel Trentino per anco non lo rinvenni. Feci

diverse escursioni anche nei paesi di confine con quella provincia, al Monte Baldo, in vai d’ Adige sotto Aviv, in vai di Ronchi, ma sempre inutilmente. Può darsi però che in quelle località, ad onta delle mie ricerche, possa tuttavia rinvenirsi. Coronella G-irundiva. *) (Daudin.) Colubro del Riccioli. (Dialetto = Vipera, Lipra.) Benché questa specie abbia molta affinità colla Coro nella austriaca, riesce tuttavia facilissimo il distinguerla da *) In questi ultimi giorni mi capitò tra mano F opuscolo

dell’ egregio prof. Gf. de Cobelli di Rovereto intitolato : Prospetto sistematico dei rettili, anfibi, e pesci del Trentino, in cui è fatta menzione di questo serpente come rinvenuto in alcune località del Monte Baldo, per cui senz’ altro lo pongo tra la Fauna del nostro paese. I prof. Gredler e Dalla Torre, su tale asserzione, lo posero pure nella fauna generale del Tiralo. Io, come già dissi, non fui ancora in grado di trovarlo, e tutti gli esemplari, che possiedo e sui quali feci le mie

osservazioni, mi furono inviati dall’Italia. Nel civico Museo di Rovereto esiste un indivìduo di questa specie preso a Castione sul Monte Baldo pochi anni sono. Sembra pure sia stato rinvenuto lungo la strada di Vallarla. G. Maschi, J serpenti del Tremino. 3

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Libri
Anno:
-1821
Memorie storiche della città e del territorio di Trento ; 1
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Pagina 23 di 157
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IX, 145 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.600/1
ID interno: 176477
g DEL TERRITORIO VI TRENTO. I r In ipso miteni itinere Romani per gerì do, curii ad Rreonos petvenii . . . Egli adduce inoltra i versi di Venanzio F or Luna lo in vita L. Mar* tini Si mcat ire ^iam , ncque te Bojarius obstat Qui vicina sederli Breonum loca , perge per /lìperii. Dal che si Vede , die’ egli, che la sede d£ Breoni era vicina alla Baviera , e intorno all Eno , tanto piu che vestigi di tal nome conservami ancora nel monte Brenner ira Sterzing, ed Irmsbmck, Queste ragioni però

valevoli punto non sembranmi ad abbattere 1’ opinione del Marchese Malici. Altri sono i Breoni j de quali parlarono Corbiniano , e -Venanzio Fortunato alcuni secoli dopo la guerra Retica, i quali si concede, die fosse ro intorno all 3 Eno, o presso il monte Bren- iter, ed altri sono i Breuni , de’ quali parla no 1 Inscrizione al trofeo , ed Orazio. I 'Bren ili, de’ quali parlano 1' Iscrizione ed Orazio, dovettero esser popoli, clic tra i primi furo no vinti dai Romani, e vicini e confinanti ai Naimi

j poiché i Ereimi , ed i Naunì vengo no nominati immediatamente gli uni dopo gli altri, e dopo di essi vengono nominati pressoché quaranta altri popoli vinti nelle susseguenti battaglie. Quando i Breuni no minati nell 5 Iscrizione e da Orazio dovessero intendersi gli abitatori de’ luoghi intorno al monte Brenner, allora si sarebbero nell’Iscri zione nominati tra’ primi quelli ? che furono soggiogati gli ultimi.

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
1899
¬I¬ serpenti del Trentino
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Pagina 62 di 64
Autore: Marchi, Giuseppe / Giuseppe Marchi
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: VIII, 52 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; s.Schlangen
Segnatura: II 63.682
ID interno: 254352
Il Basilisco di Mezocorona. (Leggenda popolare.) Là sovra il monte di Mezzaeorona, Dove la roccia pili scoscesa pende, Una caverna sta, clic, come suona Voce, dal Basilisco il nome prendo : Ecco la storia, qual la conta l’ava, Successa ai tempi che Berta filava. Sulla montagna v’ è una buca oscura, D’ un Basilisco un di fiera dimora, Che empia tutta la valle di paura, E fa tremare a nominarlo ancora: àia come, Dio mercè, n’ ebbe vittoria Un nostro conte, vi dirò la storia. È il Basilisco

, al quale non s’agguaglia Alcuno in palleggiar lancia in battaglia. E un dì, indossati la corazza c i guanti, E l’elmo od i cosciali e le gambiere, Tutti .quanti di ferro luccicanti Salì sul monte il gioviti cavaliere, Salì sul monte verso tramontana Dove del mostro sta la cupa tana. E posar fe’ pian pian di latte un secchio Presso la bocca; clic sono i serpenti Del latto ingordi; c quindi un torso specchio Rizzar li appresso, ma dei più lucenti : E sopra il foro, colla lancia in resta, Si mise

, che la pancia Mostrava netta ; tutto il resto è ossa ; Gli infilò un colpo colla lancia, Mostrando tutta sua tremenda possa, Lo trapassò cosi da parte a parte, Da far vedere sua destrezza ed arte. Si contorse, fischiò, fuor dalle nari Soffiò fumo e favillo, e fischi orribili: Dalla bocca versò veneni amari, E alfin cessare i torcimenti e i sibili: Quando per bene s’ ebbe il 'conte accorto, Sollevò sulla lancia il corpo morto; E sollevato, a guisa di bandiera, Dal monte in mezzo al popolo calava

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