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Libri
Categoria:
Letteratura , Filosofia, psicologia
Anno:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Pagina 166 di 292
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIX, 263 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Segnatura: II 341.267
ID interno: 611989
di un vincolo “inesorabile”) degli eletti sono i tratti distin- tivi dellaprovincia pedagogica” di Hermann Hesse, riferibile, ed anzi espressamente riferita, a quella del Wilhelm Meister goethiano. Anche nella Castalia la forte vocazione educativa si esplica, attraverso significative e dialettiche contraddizioni e contrapposizioni nella luce della polarizzazione Ying e Yang fra conservazione e progresso. Si colgono in questo quadro i motivi dell’etica protestante che-sono entrati a defmire e a costituire

trabile, pericoloso. È un torrente che precipita giu da un monte sconosciu- to, è una foresta vergine, senza sentiero né ordine. E, come la foresta deve essere sfoltita e diradata e delimitata con la forza, cosi la scuola deve spez- zare l’uomo naturale, delimitarlo con la forza; compito della scuola è quel- lo di fare di lui, secondo i principi sanciti dalle autorità superiori, un mem- bro produttivo della società e di destare in lui quelle qualità il cui pieno svi- iuppo sarà poi coronato

dalla disciplina rigorosa della caserma che le com- pleta II nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all’in- temo della nostra propria, unica, personale esistenza un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all’uomo”. Ci si trova in presenza, con questo, di un Hesse eminentemente “romantico” preoccupato di tutelare i valori della personalità individuale e di armonizzarla con i piú vasti domi- ni della naturalità e della socialità. Di contro alla perversioni di un’epoca

contrassegnata dalla devozione all’effimero e dairassoggettamento alle tendenze dominanti nell’attualità di un mondo immaginariamente collocato nel terzo millennio (verisimilmente nel 2200) sta la funzione pedagogica svolta dall’ Autorità della Castalia, i cui allievi, una volta completato il loro percorso formativo, saranno votati “a uno studio libero senza limiti di tempo, a una vita spirituale assidua- mente contemplativa”. Selezione e gerarchia, disciplina e limitazione di libertà (nel senso

lo spi- rito della modemità e piú specificamente hanno contribuito alla nobiltà e alla grandezza non meno che alla tragiche deviazioni della cultura tedesca. Se da un lato si valorizza tutto ció che ha a che fare con il “misticismo” di un’ascesi sottratta alle vicende e alle seduzioni della mondanità esteriore e si pone in rilievo una sorta di “ingenuità” e di “innocenza politica” dei fre- quentatori della Castalia, dall’altro non si risparmiano critiche ai “castali” matematici e agli stessi

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 310 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
biblica assume un valore strumentale, giacché la sequenza utilizzata da Kant - il progressivo passaggio dell’uomo dagli istinti naturali (nutri- zione, generazione) al govemo dellaragione e aH’attesa dell’awenire- ha come obiettivo di dimostrare che soltanto con la ragione l’uomo è in grado di superare i confini dell’animalità e che il vero scopo della desti- nazione umana è quello della socialità (Geselligkeit). Solo la ragione, infatti, puó indurre l’uomo a ritrovare in se stesso

la possibilità di sce- gliere un sistema di vita (.Lebensweise), di sottrarsi, cioé, all’obbligo di sottostare, come l’animale, ad un unico modello di vita. È in questa libertà dettata e guidata dalle mosse della ragione che stanno, come è ben noto ai lettori di Kant, l’origine del lavoro e la genesi del conflitto sociale, cioé i luoghi maggiormente visibili della costitutiva esperienza storica dell’uomo, della sua genesi awiata dai naturali istinti della con- servazione, della nutrizione e della

procreazione, del suo progressivo volgersi, con I’ausilio della ragione, a stadi sempre piú affinati della civiltà, fino a compiere l’ultimo decisivo passo (quello nel quale il sen- so della continuità della specie si intreccia con il senso della storia); la “consapevole attesa dell’avvenire” (Erwartung des Kiinftigen) 28 . Ma, come si è detto innanzi, il discorso kantiano si svolge lungo un doppio binario: quello della filosofia della storia (che è poi quello della evoluzione della cultura umana dalla

naturalità alla razionalità dispiegata) e quello della conoscenza storica 29 . Se si assume la possibilità della elaborazione di congetture sulle origini della storia, di ipotesi che ser- vano a colmare i vuoti e le lacune della narrazione, in un quadro, per cosi dire, procedurale e metodico e, dunque, non ai fini di una giustifi- cazione a posteriori della verità della rivelazione divina, allora il di- scorso mitico-fantastico sulle origini puó servire da supporto compara- tivo all’indagine scientifica

della storia. La coscienza storica delle ori- gini puó, allora, anch’essa essere misurata e valutata alla luce del pro- cedimento critico della ragione. Da questo punto di vista, se si guarda alla filosofia della storia - tanto sul versante della genesi, quanto su quello del futuro e dell’attesa dell’awenire, utilizzando anche lo stru- mento critico della congettura, allora si puó ben dire che la riflessione kantiana sulla storia non è estranea al canone criticistico, né alla costitutiva bipolarità

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 300 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
della consapevolezza che il “mondo civile” è stato fatto certamente dal- l’uomo. Ma non si tratta di una mera constatazione. II fatto che il mon- do della storia sia prodotto dalPuomo significa che se ne possono ritro- vare i principi dentro le modificazioni stesse della mente umana. Dun- que del mondo civile, del mondo morale, del mondo della storia, l’uo- mo non si limita soltanto ad avere percezione ed esperienza, ma anche e soprattutto conoscenza e scienza. Stanno qui le fondate ragioni

a ritene- re Vico l’iniziatore della moderna rivoluzione metodologica e gnoseologica volta a costituire un autonomo sapere della storia, dotato di propri principi conoscitivi, di propri metodi, di propri contenuti. Ac- canto e prima di Kant, Vico annuncia la rivoluzione copernicana della centralità del mondo umano finalmente liberato dai vincoli sistematici di una metafisica onnicomprensiva e di una cosmologia universalistica. In tale contesto speculativo generale si inseriscono le linee direttri

- ci della filosofia civile di Vico. Essa è imperniata non solo su una teoria generale della conoscenza (la relazione verum/factum), ma su una filo- sofia “pratica” della giurisprudenza che tenta consapevolmente di co- niugare la ragione e l’autorità, il vero della filosofia e il certo della storia 7 . Ciò che però domina la scena è ancora una volta la libertà e l’autonomia della natura umana, la quale, pur sotto la guida della Prov- videnza, è in grado di trasformare le passioni individuali in utilità

col- lettive, di guidare il lento processo di civilizzazione dalla ferinità primi- tiva alla socializzazione e alla comunità politica. Uno dei principali aspetti che aiutano a capire meglio la dimensio- ne “pratica” della filosofia vichiana é, indubbiamente, quello connesso alla finalità che viene assegnata alla storia. Anche se lo schema ciclico del movimento storico prevede sempre la possibilità della decadenza e della barbarie, tuttavia la vita delle nazioni è tendenzialmente orientata

a realizzare l’epoca della razionalità pienamente dispiegata, di una ra- gione, al tempo stesso, come principio di conoscenza e come principio di equità civile. Anche se, come è ben noto, Vico attribuisce alle epoche del senso e della fantasia, dei bestioni e degli eroi, una propria autono- ma capacità di interpretare il mondo e di fame la storia, è nelEepoca della ragione, nell’epoca degli uomini, che diventa possibile avvicinar- si quanto piú possibile allo stabilimento della verità e della giustizia

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Pedagogia, insegnamento
Anno:
2004
¬L'¬ educazione nel nuovo millennio in prospettiva europea: la complessità, i valori, la conoscenza scientifica : atti del XXVI Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 11 - 13 ottobre 2002
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Pagina 26 di 452
Autore: Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri]
Luogo: Meran
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: 422 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Erziehung im dritten Jahrtausend im Blick auf Europa: Komplexität, Werte, Wissenschaft Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Soggetto: g.Europa ; s.Erziehung ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Segnatura: II Z 759/26(2002)
ID interno: 611992
di Bolzano-Bressanone, e il Commissario del Governo per la Provincia Bol- zano, Prefetto Giustino Di Santo. Abbiamo messaggi del Presidente On. Sergio Mattarella e della Presidente del Consiglio provinciale, Alessandra Zendron. Ha inviato i saluti TAssessore Provinciale Luisa Gnecchi, qui rappre- sentata dal suo Segretario e le siamo grati. II Rettore dell’Università di Trento. Prof. Massimo Egidi ha inviato come rappresentante la Dott.ssa Luzzi. DalTUniversità di Trento è presente il Prof. Antonio

Scaglia, Preside della Facoltà di Sociologia. UUniversità di Verona è rappresentata dal Prof. Agostino Portera. Saluto il dottore Werner Stuflesser, Presidente delTAccademia Euro- pea di Bolzano, che ha una nuova sede in un edificio bellissimo e persegue obiettivi di rieerca di grande rilevanza; riteniamo che TAccademia Europea sia importante per la Provincia di Bolzano e quindi sono lieto e, non lo nascondo, che la piú piccola e modesta, anch’essa ambiziosa, Accademia di Studi di Merano collabori

LUIGI VITTORIO FERRARIS PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA Vorrei salutare loro tutti e accennare ai numerosi messaggi di saluto che ci sono pervenuti: tutti attestano come TAccademia di studi di Merano sia conosciuta - conosciuta nel mondo. Abbiamo una lettera a nome della Pre- sidenza della Repubblica che leggo soltanto in parte, “TAccademia svolge un’attività di cui il Signor Presidente della Repubblica è stato informato; il prossimo convegno si presenta interessante, ben strutturato e sono certo che

spesso con la piu grande Accademia Europea di Bolzano. Entrambe hanno obiettivi in comune: quello delle due Culture che devono essere rappresentate e valorizzate in questa Provincia. 2

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 68 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
e trascritte da Kant nei Metaphysische Anfangsgründe del 1786. Infatti nella terza parte di quest’opera, dedicata appunto alla meccanica, trat- tando delle tre leggi del movimento, egli definisce la prima come “leg- ge della sussistenza , secondo la quale “in tutti i cambiamenti della natura corporea, la quantità della materia nel tutto resta la stessa, non aumentata e non diminuita” 24 ; la seconda come “legge deirinerzia”, secondo la quale ogni cambiamento della materia ha una causa ester

- na” 25 ; la terza come “legge della reazione delle materie”, secondo la quale “in ogni comunicazione del movimento, l’azione e la reazione sono sempre uguali tra loro” 26 . Proseguendo nella sua analisi, Kant afferma anche che non c’é bi- sogno di grossi sforzi per capire che “queste leggi, e quindi tutti quanti i teoremi della presente scienza, rispondono esattamente alle categorie della sostanza, della causalità e della reciprocità, nella misura in cui questi concetti sono applicati alla materia

” 27 . Ed anche noi, dopo un attento esame testuale che non solleva difficoltà alcuna, possiamo af- fermare, usando le stesse parole di Kant, che “non necessita di nessuna ulteriore spiegazione la connessione di queste tre leggi della meccani- ca con i tre Grundsàtze derivati dalle categorie della relazione, cioé con quelle “analogie” dell’esperienza come vengono formulate e descritte nella seconda edizione della Critica della ragion pura. Infatti Kant af- ferma, a proposito della prima “analogia”, cioé del

“principio della per- manenza della sostanza”, che “m ogni cangiamento dei fenomeni la sostanza permane, e la quantità di essa nella natura non aumenta né diminuisce” 28 ; a proposito della seconda analogia, cioé del “principio della serie temporale secondo la legge di causalità”, che U tutti i cangiamenti avvengono secondo la legge del nesso di causa ed effet- to” 29 ', ed infine, a proposito della terza analogia, cioé del “principio del- la simultaneita secondo la legge dell’azione vicendevole

o reciprocità”, quel principio che ci interessa molto da vicino perché fondato su quella categoria di reciprocità oggetto delle nostre precedenti analisi, Kant conclude affermando che “tutte le sostanze, in quanto possono essere percepite nello spazio come simultanee, sono tra loro m un ’azione reci- proca universale” 30 . La corrispondenza anche testuale delle tre leggi della meccanica 42

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Arte, archeologia
Anno:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Pagina 264 di 420
Autore: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIX, 393 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
ID interno: 615267
lennio dell’era cristiana lavora quasi esclusivamente sul versante della spiritualità (si pensi alla continuità della stratificazione dalla predica- zione evangelica all’elaborazione teologica e catechetica dei Padri della Chiesa) ma si mostra anche troppo carente sul versante della costru- zione della città dell’uomo, mentre il secondo millennio, anche per reazione, troppo si sposta sul versante dell’azione, fino a giungere nel punto critico di dovere rendere ragione di Dio al mondo e dello

spirito all’azione, con il continuo rischio, da allora sempre incombente, di una deriva moralistica, come tale sempre riduttiva, del cristianesimo. La spostamento sulla sfera temporale finisce cosi per provocare, oltre ad uno squilibrio che finisce per attenuare Piniziativa della Grazia, anche un’ipertrofia di quella che Cartesio designerà con la denomina- zione della res extensa, la “scienza delle cose”, misurabile ed attenta soltanto ai contenuti e alle strutture. Ciò è all’origine del primato della

dimensione dell’azione sulla dimensione contemplativa. Nello stesso tempo è aH’origine della secolarizzazione integrale, vale a dire della riduzione della storia al solo aspetto mondano. A sua volta, la secolarizzazione integrale sfuoca, fino a vanificarla, la precedente concezione cristiana di secolarizzazione, ben presente in tutto il Me- dioevo, connotante il rapporto che intercorre tra i due versanti deH’incarnazione teandrica. Dall’affermazione della secolarizzazione integrale nascono

, in concomitanza, tre primati: la scienza della natura nelTambito del pensiero, la tecnica nell’ambito della manipolazione del mondo e la politica nelLambito del governo della società. Di qui emerge la tendenza a scalzare la Chiesa dal ruolo che le era sempre stato riconoseiuto di alimentatrice della vita personale e sociale, non- ché di centro di aggregazione culturale e sociale quale modello capace di comprendere tanto la persona quanto i gruppi e le comunità che questa costituisce. Per conseguenza

, scaturisce anche la correlativa tendenza alla sostituzione dell’ufficio della Chiesa con quello dello Stato, la nuova Chiesa delLetà moderna. A partire da quell’autentica rivoluzione che è la proposta politica di Machiavelli all’inizio del Cinquecento, la cultura della secolarizza- zione integrale finisce per penetrare anche nella gestione della Chiesa, “politicizzandola”: non a caso, il Quattrocento e i primi decenni del 240

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Pagina 460 di 540
Autore: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
ID interno: 615266
che egli chiama la “via corta” di una ontologia della comprensione alla maniera di Heidegger, dall’altra c’é la “via lunga” che egli si propone di seguire; quest’ultima costituisce il tentativo di ricollocare all’intemo di una possibile ontologia tutti i problemi metodologici, epistemologici e critici che Fimpostazione heideggeriana tende a “dissolvere” e a “perdere di vista” piuttosto che a “risolvere” 31 . Ad avviso di Ricoeur, l’ontologia della comprensione effettuata da Heidegger puó essere

si entra a poco a poco in questa ontologia della comprensione; non vi si accede per gradi approfondendo le esigenze metodologiche dell’esegesi, della storia o della psicoanalisi: ci si trasporta in essa con un improvviso capovolgimento della problematica» 33 . La domanda (Frage) dalla quale si origina l’elaborazione speculativa di Sein und Zeit è perciò posta in questi termini: «che cosa è un essere, il cui essere consiste nel comprendere?» 34 . In Heidegger - e nel primo Heidegger in particolare

-, diversamente da Ricoeur, il problema ermeneutico viene intimamente connesso alla chiarificazione delle modalità d’essere del Dasein: l’ermeneutica diviene perció una provincia stessa dell’analitica di questo essere, il Dasein, che esiste nell’atto di comprendere. Ricoeur, pur perseguendo un altro itinerario filosofico, non esita tuttavia a riconoscere «quanto straordinaria sia la forza di seduzione di questa ontologia fondamentale» 35 e ne sottolinea il suo rivoluzionario significato speculativo

, rivoluzionario sia rispetto all’enneneutica romantica che a quella di Dilthey: «ecco la rivoluzione introdotta da un’ontologia della comprensione. II comprendere diviene un aspetto del «progetto» del Dasein e della sua «apertura all’essere». II problema della verità non è piú il problema del metodo, ma il problema della manifestazione dell’essere, per un essere [l’uomo] la cui esistenza consiste nella comprensione stessa dell’essere» 36 . Ricoeur non ritiene che quella di Heidegger sia una soluzione

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Arte, archeologia
Anno:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Pagina 99 di 420
Autore: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIX, 393 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
ID interno: 615267
Intervento del Prof. Alberto Granese La domanda è questa: c’é un paradosso sul quale non mi pare ci siano molte riílessioni o approfondimenti. U concetto romantico di natura, quale in modo eminente è espresso in Hölderlin, che fa della natura uno dei motivi ricorrenti, nasce in una condizione di contrap- posizione allo spirito di geometria e alla cultura di carattere piu materialistico deirilluminismo - che è quella a cui reagisce Rous- seau-, per cui c’é una specie di naturalismo che potrebbe

essere delle scienze della natura neirilluminismo (le matematiche per esempio), e poi un concetto di natura che è tutto il contrario, cioè non è la natura delle scienze naturali ma la natura del sentimentalismo che viene dal pietismo e dalla protesta luterana, dove il sentimento è qualche cosa che è generato dal profondo che non puó essere assoggettato a una metrica comune (rinterno non è mai conosciuto come Lesterno, e questa è una delle ragioni forti del sentimentalismo romantico). Mi sembra che

ci sia come un paradosso, dato da due figure della natu- ralità - con un Rousseau che sta in mezzo e che in realtà diventa critico da un punto di vista della natura vissuta come sentimento ed emozione nei confronti della natura vissuta come scienza della natura. Rousseau è sfrontatamente critico nei eonfronti della medicina e dice: non vi preoccupate di quello che dicono i medici, perché i medici non capis- cono assolutamente niente di come funziona l’organismo umano. Tutto questo porta alla

ricezione di Rousseau in terra tedesca dove il senti- mento della natura non è la cognizione della natura come realtà di oggetti naturali, ma piuttosto il sentimento della natura. Questo ci mette di fronte a due concetti di natura che sono tra loro contrapposti. È una cosa che mi pare meriti una qualche riflessione: il passaggio da una scienza della natura a una disciplina del sentimento della natura quale è prevalente nella cultura romantica della Bildung, con poi svi- luppi curiosi che sono quelli

Kantiani e quelli Hegeliani. È un dato della cultura dell’ottocento che si riverbera in certi dati della cultura nostra: se uno ha il sentimento della natura, non è che per questo abbia Tinteresse per le scienze della natura o per la filosofia della natura, puó essere tutt’altro, e tuttavia entrambe le proiezioni sono legittime. 75

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 299 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
natura delle nazioni, ma ha bisogno anche dello strumento della filologia e della conoscenza storica per andare alle origini di quelle forme umane del diritto che, come è noto, si articolano lungo il percorso delle tre età del ternpo della storia: l’età degli dei, degli eroi, degli uomini. Si defini- sce, in tal modo, in maniera chiara il nesso tra filosofia e filologia, tra la scienza del vero e la coscienza del certo. I due ambiti mantengono, peró, una loro precisa autonomia, giacché non

delia coscienza umana costituisca Poggetto privilegiato della nuova scienza. La definizione che, all’inizio della sua opera maggiore, Vico dà della sua scienza - “teologia civile ragionata della provvedenza” 3 - chiarisce fino in fondo il suo carattere genetico, cioé l’idea di una analisi razionale dei modi attraverso cui il disegno provvidenziale si manifesta nei passi concreti della storia umana, a partire da quel fondamentale luogo d’ origine co- stituito dalla “sapienza volgare dei legislatori

”, cioé dalla sapienza dei fondatori delle nazioni civili. Anche il fondamento teorico della “filo- sofia dell’autorità” 4 , dunque, cioé di uno dei principali motivi che stan- no al centro della scienza nuova, ha la sua ragion d’essere nella connes- sione tra filosofia e filologia, tra l’uso, per usare l’espressione di Vico, delle “prove filosofiche” e quello delle “prove filologiche” 5 . II Vico filosofo resta convinto della necessità della ricerca filosofica del vero, ma ad essa deve affiancarsi

la funzione di accertamento della storia. Quest’ultima ha bisogno della ragione per confermare la presenza della verità nel mondo, ma a sua volta la ragione per svolgere il suo ruolo di regolatrice della società e moderatrice delle passioni ha bisogno della conferma volta a volta offerta dalla storia. Quando Vico — con una bellissima immagine poetico-letteraria — descrive, nell’esordio della Scienza nuova, l’apparire del lume di verità che squarcia il velo di tenebra 6 delle origini dell’umanità, parla

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Libri
Categoria:
Letteratura , Filosofia, psicologia
Anno:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Pagina 256 di 292
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIX, 263 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Segnatura: II 341.267
ID interno: 611989
politica, né la sola tecnica, e nemmeno la loro collabora- zione, continua Regina, possono correggere l’unilateralità che le rende vio- lente. Esse non sono in grado di porsi al di fuori della logica del potere. Quindi, la dimensione del servizio deve essere loro proposta dal di fuori. Per questo motivo, é necessario scoprire forze nuove, capaci di critica e autocritica a partire da un fondamento trascendente. Da qui il compito peda- gogico, fílosofico e religioso, ma anzitutto politico, di far si che

nei nuovi universali si affronti il problema della violenza, mostrandone la debolezza concettuale ed etica. L’apporto della riflessione filosofica alfanalisi del fenomeno dei media continua con la relazione di Rainer Thurnher, il quale svolge alcune Considerazioni filosqfiche sui temi deiia vioienza, della solidarietà e delia presenza mediatica. In primo luogo, Thumher ricostmisce lo sviluppo della civiltà come processo di addomesticamento della violenza, il quale è accompagnato da un manovramento

mirato della percezione della violenza stessa. Nelle condizioni della modema società della comunicazione, tale pro- cesso coinvolge, ovviamente, anche i media. In secondo luogo, viene ana- lizzata la tesi secondo cui il citato addomesticamento o controllo della vio- lenza sia possibiie solo mediante l’applicazione di una violenza potenziale o attuale, il che, a sua volta, suscita altra violenza potenziale o attuale. Infine, con riguardo al problema della solidarietà, Thumher discute il pro- blema

della suffícienza delle premesse teoretiche del modello contrattuali- stico di legittimazione della violenza ai fmi della comprensione dell’impre- sa civilizzatrice di contenimento della violenza. Nella relazione di Helmiit Lukesch, Risuitati deiia ricerca suiia vio- ienza nei media: panoramica e probiemi, il problema della violenza nei 232

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Pagina 125 di 540
Autore: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
ID interno: 615266
A quali caratteristiche dei Wanderjahre mi riferisco pensando a questo modello analogico della realtà storico-culturale? Come è noto questo secondo romanzo incentrato su Wilhelm Meister riprende l’azione ad alcuni anni di distanza dal punto in cui s’era concluso il precedente. Mentre Wilhelm era allora oggetto delle cure della misteriosa Società della Torre, che ne aveva guidato segretamente ma accortamente i passi per fame un utile membro della società civile, adesso Wilhelm stesso è membro

(anche se a dire il vero non molto autorevole) della stessa Società della Torre, che sta organizzando una grande emigrazione sia estema verso il paese del futuro, TAmerica, sia interna verso plaghe sottopopolate delTEuropa, per assicurare a una massa dei propri adepti un futuro di vita umanamente accettabile. La trama portante della narrazione è data dal destino di Wilhelm, che deve sottoporsi alle peregrinazioni del titolo per un compito di formazione personale impostogli sempre dalla Società della

Torre. Egli è ora un chimrgo, porta con sé inizialmente il fíglio, che presto affíderà ad una inedita istituzione educativa, la Provincia Pedagogica, ma la sua vicenda assume spesso un andamento che appare alquanto pretestuoso e fmalizzato, verrebbe da pensare, soprattutto al montaggio di materiali diversi. In effetti, il romanzo si costmisce per circa il 40% di inserti novellistici. La percentuale sale al 50% se conteggiamo, oltre alle parti in sé novellistiche quanto a struttura, ma in qualche

modo inseribili nella azione principale perché ne è protagonista uno dei personaggi di quest’ultima, anche le parti aforistiche, attribuite a una figura della narrazione (la anziana e misteriosa Makarie, titolare di arcane sensibilità), ma in effetti espressione largamente diretta dell’autore (sono state ripubblicate spesso autonomamente, quali Maximen und Reflexionen), Questa struttura romanzesca del tutto insolita (solo il Novecento dopo la stagione degli sperimentalismi sarà in effetti

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Libri
Categoria:
Pedagogia, insegnamento
Anno:
2007
Quale Università per l'Europa? : XXVI. Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien ; governance, rapporti con il territorio, costituzione dei profili = Governance, regionale Ausrichtung, Profilbildung = ¬Eine¬ Universität für Europa :.- (Studi italo-tedeschi ; 26 )
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Pagina 418 di 608
Autore: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIX, 571 S. : graph. Darst.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: g.Europa ; s.Hochschulreform ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.269
ID interno: 611986
relative competenze di controllo. Ma essa stabiliva anche che, per le questioni accademiche, la competenza di vigilanza è esclusivamente del ministero dell’università. Di fatto, oggi ci troviamo dinanzi a una università non statale fi- nanziata quasi al 100% dalla Provincia autonoma di Bolzano. Su ció, e su altre ragioni di ordine prevalentemente politico, si fon- da la pretesa della Provincia di influire sostanzialmente sulla direzione dell’università, rispettando tuttavia la libertà accademica

Con Teccezione delle scienze della formazione primaria, per tutti i corsi è stato previsto, fin dall’inizio, il trilinguismo: italiano, tedesco e inglese. Ció comportava la necessità della nomina di professori stra- nieri, consentita da un’apposita norma di legge che limita il numero di tali docenti al 70% dei posti di ruolo. La stessa legge consentiva anche la fondazione di un’università non statale, e ne rendeva possibile il finanziamento da parte della Pro- vincia autonoma di Bolzano, con

al ministero; infine, attraverso la nomina di 7 dei 19 membri del consiglio del- l’università; a questo proposito, c’é da dire che, secondo quanto stabilito dallo statuto dell’università, dei 19 membri del consiglio, soltanto 11, tra cui anche i 7 nominati dalla Provincia, possono con- correre alla carica di presidente o vicepresidente. Tra Paltro, questi 11 membri sottostanno alla proporzionale etnica, ma non si tratta di professori o studenti, i quali non sono soggetti alla proporzionale. Nella

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Libri
Categoria:
Letteratura , Filosofia, psicologia
Anno:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Pagina 250 di 292
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIX, 263 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Segnatura: II 341.267
ID interno: 611989
SOLIDARISMO E CULTURA DELLA VIOLENZA NEGLI SCENARI DELLA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE II pedagogista Alberto Granese, ideatore e promotore del Colloquio, apre Tincontro con una relazione dal titolo Forza della solidarietà e debo- lezza della violenza nei contraddittori sviluppi della società globale con- temporanea. In ehe senso, si chiede Granese, si puó dire che la solidarietà puó, ncl mondo globale contemporaneo, prevalere sulla violenza? La rispo- sta non puó eerto essere: vincendo

la violenza con la forza, oppure: avendo comunque la meglio su una violenza “debole”. II senso di tale prevalere puó essere quello di produrre effetti, ma su un piano non immediatamente identificabile con quello su cui, “irresistibil- mente”, ne produce la violenza. Se la debolezza della violenza consiste nella sua incapacità di produr- re effetti positivi e stabili, la forza della solidarietà consiste nella capacità di produrre effetti significativi e durevoli. Già il carattere distruttivo della violenza

testimonia, a contrariis e paradossalmente, quella incapacità. Si potrebbe sostenere, con una forzatura dei temini, che, in una proiezione ampia, alla forza apparente della violenza non puó che corrispondere la sua debolezza sostanziale. La violenza si afferma e si sprigiona con forza (e come forza) irresi- stibilc nel faiiimento della ragione e della ragionevolezza. La solidarietà è viceversa una forza originaria. corrispondente a una pulsione primaria, volta a realizzare obiettivi nei segno della

costruttività. Ció permette a Granese di affermare: per il fatto stesso di essere origi- nariamente e peculiarmente distruttiva, la violenza, pur configurandosi come uso (distruttivo) della forza, non è propriamente una forza. Negli scenari della modemità, la violenza appare dunque “debole” proprio sotto il profilo della produzione di effetti, mentre la solidarietà viene sempre piu affermandosi come principio. Ed è sotto il profilo della produzione di effetti che la solidarietà sem- bra avere la meglio

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 307 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
disegno della natura, raggiunge uno dei suoi punti massimi. La natura si avvale del conflitto originario che caratterizza il rapporto tra gli uomi- ni, le società e gli stessi corpi politici per giungere alLequilibrio ed alla sicurezza 20 . L’argomentazione viene ripresa anche nella Critica dei Giu- dizio. Le complicazioni e le contraddizioni introdotte dallo sviluppo della cultura (non solo il lusso e i suoi negativi effetti sulle condizioni sociali dell’uomo, ma anche il formarsi delle

abilità della vita, la Geschicklichkeit) derivano certo da una storicità originaria di conflitto e ineguaglianza. E, tuttavia, afferma Kant, “ciò che qui è raggiunto non è il nostro scopo, ma quello della natura stessa” 21 . La natura ha comun- que bisogno, per cosi dire, di una condizione formale e trascendentale di possibilità, rappresentata dal costituirsi dei rapporti interumani, dal profilarsi di una vera e propria “potenza legale” {gesetzmàfiige Gewalt), quella della “società civile”, cioé dal

luogo ove maggiormente si espli- cano le disposizioni naturali dell’uomo. Insomma- ed è questo ilpunto cardine intorno al quale ruota il ragionamento kantiano sul nesso natu- ra/storia - la tendenza finalistica della natura, proprio perché si pone come condizione formale di possibilità della storia umana, contiene già in sé la procedura di attivazione di quei processi storico-culturali attra- verso i quali i gruppi umani e le società politiche possono perseguire quei fini che la natura non puó

né garantire né proporre. L’aver, dunque, ricondotto il mondo della socialità e dell’abilità pra- ílca alla dimensione normativa della ragion pura comporta che la iden- tificazione del soggetto della storia non venga limitata alla sola dimen- sione epistemica e neanche solo a quella morale. Da questo punto di vista, la filosofia della storia, nella misura in cui si volge ai contenuti del progresso, ai fatti della civilizzazione, alle stmtture della società e della politica, non solo rappresenta

un oggettivo ampliamento di ció che è possibile considerare come soggetto della storia, ma costituisce una vera e propria condizione di possibilità dell’esperienza storica, qual- cosa di analogo alla funzione regolativa delle idee (esposta, come si è visto, nella Critica della ragion pura). Sono, in tal modo, divenute chiare le premesse che consentono a Kant di giustificare la plausibilità di un “tentativo filosofico” che miri alla definizíone e costruzione di una storia universale (Weltgeschichte) 281

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 298 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
sofica (quella, per capirci, che da Cartesio e Leibniz giunge sino a Wolff e Kant), capace di mantenere in un plesso unitario - grazie alla teoria gnoseologica della convertibilità e al rapporto tra l’intelligentia di Dio e la cogitatio dell’uomo - il verum della sapienza divina, il verum uma- no delle scienze fisico-matematiche e il verosimile delle strutture stori- che, etiche ed estetiche della realtà umana. Ritenere, come a me pare possibile, che la storia in Vico si presenti innanzitutto

come “problema filosofico”, significa che le premesse “metaflsiche” del suo pensiero 2 — lungo un percorso che muove da in- dubbie radici neoplatoniche e che preannuncia, sia pur in modo proble- matico, piú teoreticamente analogico che storicamente e filologicamente comparabile alcune future posizioni trascendentalistiche della filosofia europea - possono costituire le linee di una ipotesi di soluzione filoso- fica del problema del nesso tra verità, temporalità e fattualità. Da que- sto punto

di vista, l’interpretazione che propongo si basa sul convinci- mento che esisía un chiaro filo conduttore unitario tra la metafisica del De antiquissima italorum sapientia e la scienza storico-civile della Scien- za nuova. Tale filo è rappresentato, appunto, dalla ricerca di un princi- pio unitario di comprensione sintetica della realtà umana che è dato dalla corrispondenza tra le strutture della mente e il farsi della realtà, tra il pensiero e l’autonomo facere dell’uomo e delle nazioni, quand’anche

governato dal disegno della Provvidenza. La teoria vichiana della sto- ria - quali che siano i suoi limiti connessi alla formazione “tradiziona- listica” e platonico-cristiana del filosofo napoletano - si mostra nella sua straordinaria “modemità” proprio quando consapevolmente si pro- pone come scienza rivolta alla comprensione dei processi attraverso i quali l’umanità giunge alle forme piu articolate e complesse della vita storica e culturale delle nazioni. La successione delle età della storia

dell’umanità (quella degli dei, degli eroi e degli uomini) non agisce soltanto sul piano, per cosi dire, “diacronico” della storia, ma anche su quello “sincronico” delle funzioni e delle manifestazioni della mente in un continuo reciproco passaggio dal senso, alla fantasia e alla ragione pienamente dispiegata. La metafisica di Vico, cosi, non rinuncia ad utilizzare il lume della prowidenza divina per rendere piú salda la conoscenza della comune 272

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 77 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
N. Hinske, Frankfurt a.M.-Berlin-Bem-New York-Paris-Wien, P. Lang, 1993, pp. 123-146; Intelletto, funzioni logiche dell ’intelletto e “indeterminatezza ” dei con- cetti nelgiudizio estetico kantiano, in AA.VV, Philosophiaperennis. Erich Heintel zum 80. Geburtstag, hrsg. von H.D. Klein und J. Reicherstorfer, Frankfurt a.M.- Berlin-Bem-New York-Paris-Wien, P. Lang, 1993, Bd. I, pp. 101-111; Lintrec- cio di logicaformale e logica trascendentale nel §10 della “Critica della ragion pura ”, in “Studi

della “Criti- ca della ragion pura ” di Kant, cit., pp. 80-83). 17) Kritik der reinen Vernunft, ed. cit., p. 96; trad. it. cit., p. 99. 18) Ibid. 19) Op. cit., p. 97; trad. it. cit., p. 100. 20) Lezioni sulla “Critica della ragion pura ”, cit., p. 222. 21) L’Analitica trascendentale. Scritti inediti su Kant, in Opere, cit., vol. III, Firenze, La Nuova Italia, 1990, “Reciprocità”, pp. 120-146; qui p. 120. 22) Logica formale e logica trascendentale, vol. I: Da Leibniz a Kant [1957], II ed., Torino

, Edizioni di “Filosofia”, 1964, p. 174. 23) Ibid. 24) MetaphysischeA nfangsgriinde der Naturwissenschaft, Ak.A., Bd. IV, Berlin, 1903, p. 541; trad. it. Primi principi metafisici della scienza della natura, a cura di S. Marcucci, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Intemazionali, 2003, p. 104. 25) Op. cit., p. 543; trad. it. cit, p. 106. 26) Op. cit., p. 544; trad. it. cit., p. 108. 27) Op. cit., p. 551; trad. it; cit., p. 114. 28) Kritik der reinen Vernunft, ed. cit., p. 162; trad. it. cit

., p. 162. 29) Op. cit., p. 166; trad. it. cit., p. 166. 30) Op. cit., p. 180; trad. it. cit, p. 179. 31) In una lettera datata 28-31 dicembre 1787, nello stesso anno della pubblicazione della seconda edizione della Critica della ragion pura che usci nel giugno del 1787, e un anno prima della pubblicazione delia Critica della ragion pratica, Kant cosi scriveva allo “scolaro” Karl Leonhard Reinhold: “Io mi sto ora occu- pando della critica del gusto, la quale offre Fopportunità di scoprire un altra

specie di principi a priori, diversi dai precedenti. Infatti tre sono le facoltà del- l’anima: la facoltà della conoscenza, il sentimento di piacere e di dispiacere, e la facoltà di desiderare. Per la prima, ho trovato principi a priori neila critica delia ragion pura (teoretica), per la terza nella critica della ragion pratica. Ricercavo tali principi anche per la seconda, e, sebbene prima giudicassi impossibile tro- 51

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 78 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
varh, il procedimento sistematico, che mi aveva fatto scoprire nell’animo umano la divisione delle suddette tre facoltà [...], mi condusse su questa via; sicché io riconosco ora tre parti della filosofia, di cui ciascuna ha i suoipropri principi a pnori, che si possono mdicare e per mezzo dei quali si puó determinare con certezza Testensione della conoscenza possibile in tale modo: filosofia teoretica, teleologia e filosofia pratica, di cui certamente la seconda risulta piú povera di fondamenti

a priorr (Kant’s Briejwechsel, Ak.A., Bd. X, Berlin-Leipzig, 1922, pp. 514-515; i corsivi sono miei). Questo non significa peró che Kant, negli anni precedenti, non abbia prestato attenzione al problema della finalità nelia natura e, piú in generale, a quello della teleologia. Su questo tema delle concezioni kantiane della finalità dal 1755, con VAllgemeine Naturgeschichte und Theorie des Himmels, al 1781, cfr. S. Marcucci, Aspetti epistemologici della fmalità in Kant, Firenze, F. Le Monnier, 1975

, capp. I-III, pp. 21-133. 32) Kritik der Urtheilskraft, in Kant ’s gesammelte Schriften, herausgegeben von der Königlich Preufiischen Akademie der Wissenschaften (d’ora in poi Ak.A.) Bd. V, Berlin, 1908, p. 376. 33) La differenza tra “massima” e “legge” viene chiarita in maniera semplice da Kant allorché, ponendosi il problema sul piano della morale, afferma in una nota rimasta celebre: Massima è il principio soggettivo (das subjective Princip) della volontà; il principio oggettivo (das objective

Princip) [...] è la legge pratica” (Grundlegung zur Metaphysik der Sitten, Ak.A., Bd. IV, Berlin, 1903, p. 400). 34) Scarsa è sempre stata l’attenzione degli studiosi kantiani sulla “oggettività” di tale ftnahtà “formale” soggettiva, che a prima vista appare veramente contrad- dittona. Noi l’abbiamo invece sempre ritenuta importante e fondamentale e su essa ci siamo spesso soffermati nei nostri scritti. Cfr. S. Marcucci, Considera- zioni teleologiche sulle matematiche in Kant, in “Annali della Scuola

Normale Superiore di Pisa”, Serie II, vol. XXVI, 3-4, 1957, pp. 285-289; Aspetti epistemologici della finalità in Kant, Fírenze, F. Le Monnier, 1972, cap. IX § 2 (“Matematica e finalità matematica”), pp. 339-357; Kant e le scienze. Scritti scientifici efdosofici, Padova, Liviana, 1977, pp. 24-25, pp. 133-136; II signifi- cato “teonco ” dell'elogio di Kant a Platone nel § 62 della “Kritik der Urteilskraft”, in AA.VV, Sapienza antica. Studi in onore di Domenico Pesce, Milano, F. Angeli, 1985, pp. 364

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 304 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
azioni umane e nella loro conoscibilità. Anche se in un senso diverso — giacché il mondo della Lebens- und Welterfahrung si sottrae ai modelli della causalità propri della scienza della natura e riguarda la sfera della motivazione morale e dell’agire pratico - vi è per Kant un sapere stori- co fondato sulla determinatezza empirica della vita storica individuale. E a tale sapere si puó accedere attraverso gli strumenti peculiari della conoscenza storica che non servono soltanto a descrivere

e a narrare gli eventi, ma anche, e forse soprattutto, ad ampliare i confini della cono- scenza che l’uomo ha di sé e degli altri. Almeno a livello del saggio del 1784, la concezione della storia si muove ancora in uno spazio di oscillazione tra la regolarità della natura e delle sue leggi e l’ambito delEagire libero dell’uomo, tra la scienza di ciò che è regolare e Eintenzionalità di cio che si fonda sull’azione. Da un lato, vi sono quelle disposizioni naturali che predispongono l’indivi- duo

a uniformarsi al disegno della natura (altrimenti tutto sarebbe am- masso informe di eventi abbandonato alla follia e all’insensatezza), dal- l’altro vi è l’uomo stesso che con lo sforzo autonomo della sua ragione dev’essere in grado di individuare e perseguire quelle finalità della na- tura. Cosicché la stessa filosofia della storia - come Kant maliziosa- mente osserva nella recensione a Herder 15 - potrebbe assumere un si- gnificato del tutto diverso rispetto ad una pretenziosa “precisione logi- ca nella

determinazione dei concetti” o rispetto ad una “scrupolosa di- stinzione e dimostrazione dei principi” e configurarsi, piuttosto, soltan- to come una sintesi generale (umfassender Blick), una capacità di rinve- nire analogie. II che significa anche - quasi con una inconsapevole eco vichiana — capacità di mettere in campo, nell’uso di esse, forza immagi- nativa (Einbildungskraft) ed abilità nel cogliere l’oggetto della storia. Cosicché, è ben vero che vi è nella ragione umana una cosi grande 278

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 254 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
Ciò che accade è che la finitudine si fa esistenza. L’esistenza è precisa- mente la condizione di un ente finito che è consapevole della propria finitudine e che la colloca in un orizzonte infinito. Ponendo l’accento sul problema ontologico, anzichè su quello ontico, Kant anticipa un fon- damentale motivo della filosofia dell’esistenza e la critica della ragion pura tutta intera si qualifica come modalità di una ricerca ontologica toto coelo diversa da una filosofia empirica e del tutto

svincolata dalla pretesa di conoscere empiricamente il mondo. Sotto questo profilo ve- ramente la filosofia kantiana emancipa il pensiero dall’empirismo, sen- za peraltro approdare a un presuntuoso razionalismo. Ciò su cui Kant pone 1 accento è la finitudine di un ente capace di conoscenza finita e tuttavia proteso verso l’impossibile conoscenza dell’essere, e predesti- nato a fare della propria limitatezza il criterio e l’immagine della pro- pria forma. Heidegger stabilisce un rapporto di necessità fra

l’esistenza e la comprensione dell’essere: “L’esistenza non è possibile se non in quanto fondata sulla comprensione dell’essere”(Ivi, p.284). La questio- ne della metafisica fa tutt’uno con il problema di sapere che cos’è l’uo- mo. Oltre che essere l’animale chepossiede il linguaggio l’uomo è l’ani- male peculiarmente e necessariamente metafisico. II rapporto tra la metafisica e la finitezza si converte nel rapporto tra le possibilità di conoscenza finita dell’uomo e l’essere che può essere “detto” e com

- preso. Ne consegue che “l’instaurazione del fondamento della metafisi- ca si fonda su una metafisica dell’ Esserci”. Heidegger, dopo aver citato una lettera di Kant del 1781 al suo discepolo ed amico Marcus Herz in cui si afferma che l’approfondimento del tema della possibilità della metafisica contiene e configura una metafisica della metafisica, ribadi- sce che ia Critica della Ragion Pura non può essere interpretata come una “teoria della conoscenza”. Trattando della metafisica dell’esserci come

“ontologia fondamentale” Heidegger stabilisce una connessione tra due diversi profili: la metafisica è possibile e necessaria come mani- festazione della finitudine nella quale la conoscenza umana si costitui- sce; la questione dell’essenza dell’uomo in quanto necessaria per l’instaurazione del fondamento della metafisica “appartiene alla meta- fisica dell’esserci” (Ivi, p.287). Ma ciò che risulta con maggiore evi- denza, e che costituisce il nucleo centrale dell’intepretazione 228

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2010
Cultura animi : scritti in onore di Roberto Cotteri = Festschrift für Roberto Cotteri
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Pagina 409 di 540
Autore: Cotteri, Roberto [Gefeierte Pers.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXXIII, 499 S. : graph. Darst.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 19
ID interno: 615266
rOceidente europeo, cioè il luogo di nascita e di sviluppo del logos/ragione, che, ci pare abbia sempre affiancato alla consapevolezza della propria irrefrenabile crescita e apparentemente incontrollabile sviluppo, la capacità di sottomettere se stessa dentro il crogiolo spregiudicato dell’autocritica, Perció, a questo punto della nostra riflessione, ci pare proficuo guardare a quella cultura come “appartenenza” che trova, forse, la sua esaltazione piú signifícativa in Europa. Questa

riflessione sulfEuropa alfintemo dell’orizzonte tematico proposto, intende, perció, imporre all’attenzione proprio il contributo della filosofia e dei fílosofi che hanno avuto un molo certamente centrale ed essenziale nella indicazione della specifícità della cultura europea. Basti qui ricordare la proposta di Leibniz sull’Europa, determinata dalfimpressione della grande crisi del XVI secolo, e del problema del mantenimento della pace in una situazione storica in cui si erano sciolte le vecchie

costituzioni corporative e gli Stati Europei si avviavano verso fassolutismo. In questa situazione Leibniz è passato dalla teoria filosofíca alla riflessione sui problemi pratici derivanti dalla vita storica, dietro le urgenze della «crisi». Un altro esempio ce lo offre Kant che in Ideen zu einer allgemeinen Geschichte e in Zum ewigen Frieden 10 ha richiamato fattenzione sulla necessità della fondazione di una lega di nazioni democraticamente organizzata, che avrebbe dovuto garantire la pace. Ed infine

, nel nostro secolo, Edmund Husserl che assume chiaramente il concetto filosofico di Europa da Leibniz, giungendo a questo problema anch’egli, sotto la pressione di una grande crisi, e di fronte aile esperienze della prima guerra mondiale, che porta f Europa a perdere la sua posizione di guida nella politica mondiale. Per Husserl, cittadino del vecchio impero austriaco, questa perdita risultó particolamiente grave, ma proprio passando attraverso f esperienza di questa crisi europea giunse alla

coscienza dei compiti della sua filosofia fenomenologica, che doveva farsi carico, tra f altro, del vecchio problema relativo al ruolo storico della filosofia e della sua Verantwortlichkeit, cioé della responsabilità del filosofo, nonché della direzione e degli strumenti, che la filosofia è in grado di adottare per svolgere efficacemente il suo compito nella storia. La direzione non puó che essere la direzione «storica» che, evitando la sistematicità filosofica dai contenuti indipendenti, conduce alla

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 251 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
ALBERTO GRANESE DUE INTERPRETAZIONI DELLA FILOSOFIA KANTIANA: “KANT EIL PROBLEMA DELLA METAFISICA ” DI MARTIN HEIDEGGER E SAGGIO SULLA “CRITICA DELLA RAGIONPURA ” (THE BOUNDS OF SENSE) DI PETER F. STRAWSON. La trattazione di un argomento kantiano - metafisica e ragion pura — potrebbe apparire come un pretesto per mettere a confronto due posi- zioni di pensiero fra loro nettamente distinte e in un certo senso non commensurabili. Si è infatti di fronte a due diverse modalità del filosofare: l’una

eminentemente “sintetica” (Heidegger) l’altra tipica- mente “analitica” (Strawson). II testo heideggeriano è caratterizzato dal ricorrente richiamo alla condizione finita dell’ente che si pone il problema della ragion pura e della metafisica.C’é una fase del pensiero tardo- heideggeriano in cui il filosofo della “Schwarzwaid” si orienta verso una liquidazione o un superamento della metafisica, peraltro ben diverso dall’ Überwindung carnapiano, ma nel momento in cui elabora le sue riflessioni sulla meta

- fisica kantiana egli non ha una tale intenzione. Già in quest’opera si colgono le premesse di ció che alcuni decenni piu tardi prenderà forma come critica dell’umanismo (il ben noto Brief del 1947).Si potrebbe dire che Heidegger svolge una critica della critica della ragione (pura) sostanzialmente diversa da quella che avrebbe potuto ispirarsi alla ra- zionalità e al razionalismo illuministici. Questa forma di anti-umanesimo teorico trova espressione e conferma quando Heidegger dichiara di es- sere

interessato a porre in connessione il problema della finitudine del- Tuomo e la metafisica del Dasein; con le sue stesse parole: “Abbiamo intrapreso la presente interpretazione della Critica della Ragion Pura al fine di mettere in luce la necessità, per l’instaurazione del fondamento della metafisica, di porre il problema fondamentale della finitudine nell’uomo”(trad. it., p.275). Heidegger ripete (al paragrafo intitolato “II problema della finitezza dell’uomo e la metafisica dell’Esserci”). La presente

interpretazione della CRP è stata intrapresa allo scopo di por- 225

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