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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 84 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
et Histria, amministrata da Trento. 1 Quando, aIla fine del III secolo d.C., mediante profonde riforme, l'imperatore Diocleziano cercö di rinnovare l'lmpero romano, divenuto ormai un goffo colosso, anche la regione alpina fu suddivisa nuovamente. La zona del la Rezia divenne, cosi, una provincia del la diocesi politica Italia. Questa provincia venne poi suddivisa nel le due unitä Raetia I, con centro a Coira, e Raetia II, amministrata da Augusta. 2 Incerta e, tuttavia, la linea di confine tra le due

regioni. Facendo riferi- mento alle successive suddivisioni in diocesi da parte del la Chiesa, secondo cui l'intera Venosta, fino al Passirio, faceva parte della diocesi di Coira, si ritenne che questo confine risalisse al periodo dell'lmpero romano. All'inizio del IV secolo, la Venosta e il Burgraviato sarebbero, perciö, appartenute giä aIla Raetia I. Ma Richard Heuberger, col quäle oggi concorda la maggior parte degli storici, sottolineö nel 1932 che tale conclusione mancava di un qualsiasi

stretto passaggio che porta il nome di Finstermünz , seguendo la linea del Io spartiacque tra Inn e Adige, fino ai passi del Forno e del Bernina. Secondo Heuberger, la Venosta e il Burgraviato appartennero al la provincia romana Raetia II fino al 536. Fine dell'lmpero RomAno d'Occidente: gli Ostrogoti e il Rosengarten Questa era la situazione politico-istituzionale della nostra zona prima della fine dell'lmpero romano. Riguardo alle linee di confine, poco cambiö, almeno inizialmente, dopo la caduta

dell'lmpero Romano d'Occidente e l'invasione degli Ostrogoti che, aIla fine del V secolo, con l'avvallo dell'lmpero Romano d'Oriente, presero il potere in Italia sotto la guida di Re Teodorico. La conquista da parte degli Ostrogoti, che diede inizio ad un periodo di incertezze e ad un continuo avvicendarsi di regnanti, si impresse profondamente nel la memoria della popolazione: la saga di Re Laurino e del suo Rosengarten racconta di conquistatori e conquistati. Anche se nel corso dei tempi, e stata

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 79 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
opun.Sv"] ;p viui.id opunSvi Trxcce dell'insediAmento romxno a LAgundo Se finora abbiamo parlato di importanti opere romane, quali la strada militare Claudia Augusta e la stazionedi dogana perla riscossione della Quadragesima Ca lliarum, che fanno del nostro com u ne una „zona calda", in qualitä di svincolo di comunicazione strategicamente importante, e giunto il momento di osservare la situazione dell'insediamento romano nel territorio dell'attuale comune di Lagundo. La posizione strategica

e le condizioni storiche danno aditoalla supposizionedi una penetrazione romana molto intensa,soprattutto se si considera che la zona, che piü tardi sarebbe divenuta quella del comune di Lagundo, apparteneva a una parte della Val d'Adige strettamente legata all'lmpero Romano, ancor prima della conquista del le Alpi, e che quindi non doveva piü essereconquistata militarmente nel 15 a.C. 37 I reperti di insediamenti a Maia, Marlengo 0 Lana, 38 e i nomi di localitä 0 Campagne quali Riffiano, Lana e Baslan che

Albioner in direzione nord-ovest. Secondo il glottologo Battisti esisterebbe a Lagundo un solo nome di maso riconducibile al nome di un podere romano: il maso Albioner, appunto, a Plars di Mezzo, l'antico podere di un proprietario romano di nome Albius.^ Che i reperti ritrovati in via Hueben siano i resti di questo podere? Non ci resta che attendere, curiosi, gli esiti della ricerca. Cercando nel frattempo nuovi indizi della colonizzazione romana nel la nostra zona, abbiamo scoperto che il terreno

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 98 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
31 Dondio, 1973, pag. 105,107 32 Thaler, 1846, pag. 110 33 Mayr, 1983, pag. 567-571 34 Thaler, 1846, pag. 110 35 Tarneller, pag. 103, cfr. anche Heuberger, 1953, pag. 525 36 Kühebacher, 1995, pag. 477-478 TrAcce dell'insediAmento romAno a LAgundo 37 Demetz, 1990, pag. 631-632 38 Lunz, 1976, S. 69-91, Lunz, 1989, pag. 22-31, Staffier, 1981, pag. 17-40, Nothdurfter, 1997, pag. 45-79 39 Kühebacher, 1981, pag. 9-15, Tarneller, pag. 13 40 Orgler, 1878, pag. 62, Demetz, 1990, pag. 633 41 Battisti, 1968, pag

-103 51 Nothdurfter, 1997, pag. 63, Lunz, 1989, pag. 31, Haus einer wohlhabenden Familie, 2002 TerrA di confine II BurgrAviAto e i tempi remoti, ti*A RAetiA I e RAetiA II. 1 Gli storici sono in disaccordo sull'ubicazione di questi primi confini. Paul Gleirscher ritiene che il confine romano tra la Rezia e l'ltalia seguisse la linea Rio Sinigo - Rio Valsura, e considera le fortificazioni Tesana (Tesimo) e Meltina, citate nel VI secolo, residui di un'antica linea di confine fortificata romana

(Gleirscher, 1991, pag. 629-30). 2 Gleirscher, 1991, pag. 629 3 Heuberger, 1932, pag. 301-302 Fine dell'lmpero romAno d'Occidente: gli Ostrogo- ti e il RosengArten. 4 Gleirscher, 1991, pag. 630, Kaiser, 1999, pag. 680-683, 690 Tempi inquieti: FrAnchi, LongobArdi e BAiuvAri nel BurgTAviAto. 5 Kaiser, 1999, pag. 678 6 Gleirscher, 1991, pag. 632, Kaiser, 1999, pag. 678. Si propone persino una Variante di compromesso secondo cui i Bavaresi, nel periodo che va dal 591 al 788, avrebbero occupato solamente

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Pagina 370 di 420
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXI, 393 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Soggetto: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II Z 759/27(2004)
ID interno: 611993
di un lavoro”, il “prezzo di una locazione d’opera” o un “compenso” - tra tutte queste forme di transazione economica che il diritto romano si preoccupava di tenere distinte, poichè appartenenti a sfere eterogenee, c’è ormai solo una differenza lessicale. Lo si chiami “compenso” o “sa- lario” o “prezzo”, si tratta in fondo della stessa eosa: del pagamento di una somma a fronte di un servizio prestato. NOTE 1) Per una discussione di tale questione cfr. F. Vezin La question de l’oeuvre d’art, in La fête

(I secolo a.C.), nell’ambito della latinizzazione delle istituzioni formative ellenistiche. II nucleo delle sette artes era variamente integrato da medicina, ar- chitettura, diritto e storia. Piú tardi, a partire dall’epoca carolingia (VIII sec.), alle sette artes vennero formalmente aggiunte la medicina, la filosofia e la teolo- gia. 4) Già il fatto che il diritto romano consideri il lavoratore un “locatore” delle pro- prie operae, e non un “venditore” di forza-lavoro, ha importanti conseguenze

. Ad esempio il fatto che il periculum, ossia il rischio di mancato adempimento del contratto per cause non imputabili al locatore (cioè al lavoratore), era interamen- te a carico del conduttore (cioè del datore di lavoro). (Cfr. F. De Robertis I rap- porti di lavoro nel diritto romano, GÍuffré, Milano, 1946). 5) Nei contratti di questo tipo, la somma di denaro è decisa ex ante, prima che il 346

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
2005
¬La¬ cultura europea: metodo e creatività : atti del 27. Convegno Internazionale di Studi Italo-Tedeschi, Merano, 8-10 ottobre 2004
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Pagina 359 di 420
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien (27 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Merano. Con la collab. del Centro Studi Interculturali dell'Università di Verona. [Sotto la direzione di Roberto Cotteri] [ed. sotto la dir. di Roberto Cotteri ...]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXI, 393 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ europäische Kultur: Methode und Kreativität Beitr. teilw. ital., teilw. dt. Literaturangaben
Soggetto: g.Europa ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II Z 759/27(2004)
ID interno: 611993
tra lo studioso che formula un parere su una questione giuridica e il mercante che lo ha richiesto per intraprendere un affare? La remunerazione del lavoro libero è codificata nel diritto romano con l’istituto deli’honorarium. Ancora oggi si parla deir“onorario” del medico o deiravvocato, e la nostra lingua distingue espressioni sinoni- me come “compenso”, “paga”, “salario”, “prezzo” e cosi via. Ma nel diritto romano non si tratta di differenze lessicali. L’honorarium ha pre- cise caratteristiche

”, ovvero scambiato, il lavoro non puó piu ri- tornare in possesso del lavoratore - li dove, invece, una merx scambiata per una quantità di denaro puó sempre ritornare nelle mani del vendito- re in cambio della stessa quantità di denaro. In altre parole, il contratto che prevede una prestazione lavorativa è irreversibile, ed è per questo che il diritto romano si rifiuta di assimilarlo alla compravendita ed 335

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