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Libri
Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 78 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
La storia della migrazione messicana ver so gli Stati Uniti d'America si può' far risalire al 1880 quando due imprese ferroviarie, la Southern Pacific e la Santa Fé, cominciarono ad „importare" forza lavoro a basso costo in mag gioranza indigena Yaqui, Cora e O'otam, dal vicino del Sud, Fino al 1910 circa 20,000 messi cani all'anno erano reclutati dagli agenti delle compagnie ferroviarie. Durante la Prima Guer ra Mondiale i lavoratori messicani giocarono un ruolo centrale nello sviluppo

dell'economia sta tunitense 1 , ma la usuale gratitudine del gover no Nordamericano non tardò a presentarsi sotto forma della più feroce ondata di violenza xeno fobica di cui il popolo messicano sia mai stato vittima. Mentre i veterani di guerra attaccava no i lavoratori e le lavoratrici „alieni" nei posti di lavoro, bruciando le loro case e rubando i loro averi, le imprese agricole, ferroviarie, e la sempre più presente industria automobilistica, continuavano a contrattare i messicani ner un x salario

da fame, lasciandoli in una situazione di permanente illegalità e pericolosa vulnera bilità di fronte alle aggressioni delle classi po vere nordamericane. Da quegli anni fino ad oggi l'ambigua po litica di gestione del fenomeno migratorio da parte del governo americano, non é cambiata, da allora la clandestinità e la pericolosa illega lità sono la normale condizione che i migranti messicani affrontano dal primo momento che mettono piede in territorio USA. 2 Il 1° Gennaio del 1994 entra in vigore

il Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord (NAFTA, nella sua dicitura in inglese e TLCAN in spagnolo), un accordo multila ter ale- che lega l'economia canadese, nord-americana e messicana al modello liberista. I principi ispi ratori sono l'apertura delle frontiere alle merci, la produzione di leggi che favoriscano sicuri guadagni ai grandi capitali e la forte diminuzi one del potere politico degli „stati nazione", i quali, se nella fase negoziale rivestono un ruo lo secondario, non avranno più

la capacità di sindacare le scelte economiche imposte dal trat tato. Da quel momento la contraddizione che si legge nella politica migratoria dei due paesi piu ricchi si fa di giorno in giorno più strìdente. Uno studio del United States General Accounting Office (GAO) del 2001 segnala che, nonostante la spesa per la sicurezza della frontiera sud de gli Stati Uniti sia aumentata negli ultimi sette anni, il flusso migratorio non é diminuito; come conseguenza si é avuto solo un aumento delle morti nel tratto

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Libri
Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 80 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
anziani che sopravvh ienaro che i mai iti e -, 14 ne,, saran- ..„, ^ li J n ! H 5 U ! 1 ì 1 r' ci Lei sci ^ 1 4- , -ì f enei al na dopo ii confine e lare oggi, con un aumento considerevole del rischio, deve pagare tra i 1.500 ed i 2.500 dollari, ci si fa una rapida idea del volume di denaro che gior nalmente si sposta da un lato all'altro della fron tiera fomentando il traffico clandestino di lavo ratori e la corruzione degli agenti doganali 12 . Uno degli stati dove la Gringo Coyote Compa

ny ha maggiori connessioni é il Chiapas. Nel municìpio di Comalapa, ad esempio, il 24 Mar zo del 2004, 600 uomini intrapresero il viaggio della speranza verso il vicino del Nord, cont rattati da una delle tante „agenzìe di viaggio" che sono sorte nel municipio. -"Qui a Comalapa non c'épiù lavoro, in ogni angolo di strada c'é una cantina , i prezzi del café e del mais stanno scendendo ed il pinche governo non fa altro che promettere, non sviluppa l'industria e non si accorge che da qui partono ogni mese 2400

municipio di Silte- pec, zona Sierra, si calcola che ogni mese partono 200 persone di un'età compresa tra ì 20 ed i 45 anni e che l'ammontare delle rimes se mensili che giungono dagli Stati Uniti superino il milione di dollari. Nella comu nità di Las Delicias, appartenente al medesimo municipio, oramai non si vedono più uomini, sono rimaste so- stima che circa 380 milioni di dollari l'anno sia no frutto delle rimesse di questi lavoratori, il che risulterebbe essere il 4,5% del Prodotto In terno Lordo

dello statori Per meglio comprendere le ragioni di questo esodo imposto ed i suoi stretti legami con il Trattato di Libero Commercio dei Nord America, ci si può soffermare sulle conseguen ze che ha subito il mercato dei mais successiva mente al 1994. Il Chiapas storicamente ha basato la sua sopravvivenza sulla produzione agrìcola, il 45% dei PIL dello stato é dovuto all'attività agricola, per di più il 95% dei produttori di mais, pro dotto a cui é dedicata la coltivazione del 65% del terreno

chiapaneco, lavorano un'estensione di terra inferiore ai 5 ettari 16 . Con l'entrata in vigore del NAFTA si sono aperte le frontiere anche per questo prodotto fondamentale per la sopravvivenza di milioni di contadini, e questo comporta naturalmente una forte competizio ne tra la piccola produzione messicana e la gran de industria agricola statunitense. Infatti: il ren dimento medio di produzione di mais negli USA é di 8 a 10 tonnellate per ettaro, mentre in Messico oscilla tra 2 e 5 e in Chiapas solo tra

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 81 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
porto. Ed é esattamente quello che fanno. I pic coli contadini messicani, trovandosi schiacciati da questa irraggiungibile ed ingiusta competen- " za, sono costretti ad abbandonare il campo e cercare fortuna altrove. Il lavoro che per mil lenni ha dato da. mangiare agli abitanti di ques ta regione é stato svalutato con il leggero tratto di una penna, un tratto che ancora oggi causa la fuga o peggio la morte di migliaia di perso ne. Il Chiapas é uno degli stati del Messico dove più é presente

il duro morso della politica liberista, dove le risorse naturali e culturali, ricchissime nel territorio, sono facile preda di grandi compagnie trans nazionali, ma dove la resistenza quotidi ana dei popoli indigeni é l'unica vera diga contro l'invasione dell'omologazione tar gata Coca Cola. In questo scenario dì lot ta si afferma il fenomeno migratorio die, da diligente figlio del sistema liberista, impone l'esilio e la criminalizzazione dell'esule. Dopo gli attentati dell'11 Settemb re, gli Stati

Uniti hanno inasprito e di molto la loro politica nei confronti dello straniero trasformandolo di per se in un poten ziale „terrorista". La paura stillata negli animi della gente permette e giustìfica il comporta mento congiunto del governo e delle grandi corporazioni che, in nome di una sicurezza na zionale sempre più indefinita e sempre più ri chiamata dai discorsi ufficiali, mantengono il legale la condizione del migrante. Così facendo impediscono che lo stesso aquisisca e goda dei diritti che

i lavoratori hanno conseguito in se coli di lotta (salario degno, orari di lavoro uma ni, assicurazione sanitaria, ecc...) ed accetti, sotto la minaccia di una pronta deportazione, anche i lavori più rischiosi che facilmente possono causargli la morte, facilitando inoltre i già pro speri affari delle grandi imprese di esportazio ne agricola nord-americane. Questo é circolo vizioso che lo schema del la globalizzazione economica ha creato: produ zione degli elementi che spingono alla fuga e, attraverso

la criminalizzazione del fuggitivo, il fomento delle stesse cause che hanno portato alla migrazione, si sta oggi confrontando con un'altro modello che sorge dalla stessa terra chiapaneca. Il movimento zapatista fa della so lidarietà e della tradizione indigena i suoi pun ti di forza e risponde alle minacce di morte dei liberismo con un progetto di autonomia comu nitaria che risulta essere la possibile soluzione nei confronti di un barbaro mercato intemazio nale che fa della mancanza di regole la sua uni ca regola

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 41 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
per pochi questo sogno si realizzò. Miglior fortuna ha atteso chi si è di retto verso la città, dove è stato assorbito nei ranghi di una nascente borghesia del commer cio e degli affari. La situazione prevalente negli Usa, la terra del „from rags to riches", offre poche chance di as cesa sociale all'immigrato italiano. Lo si può trovare nei porti a fare lo scaricatore o il pesca tore in propino, oppure lungo una via dov'è ri uscito a mettere in piedi un ristorante o una piz zeria. Quelli che

tornano ogni tanto in patria raccontano meraviglie del nuovo continente, ma per chi arriva la situazione è ben diversa. Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 si verificano veri e propri linciaggi di italiani, che vengono sempre di più identificati con mafiosi e crimi nali. Nelle metropoli sono spesso confinati in ghetti come a Chicago Heights o a Mulberry Street a. New York, mentre negli stati del Sud non riescono a trovare la terra che cercavano e a radicarsi nel territorio. Gli Stati Uniti furono

sono così ottimisti nel parlamento del Regno. „Gli italiani se ne vanno, ministro" dice con la sere nità dell'amarezza il deputato Guglielmo Toc- ci. Ma ben presto il presidente Francesco Crispi fornirà al problema una presunta soluzione e al governo un efficace alibi: la colonizzazione. Il mezzo più scontato, la diplomazia, non verrà invece mai attivato: l'emigrazione non viene considerato un affare politico. IjUERK Le tensioni internazionali e i disordini sui fron ti interni provocati dallo

scoppio della prima guerra mondiale arrestano bruscamente il flusso migratorio. Nel 1913 gli emigranti italiani sono 422 mila; nel giro di tre anni c'è stata una dimi nuzione del 90%. Ma non c'è soltanto la guerra di mezzo. Nel 1917 gli Usa vietano l'ingresso agli analfabeti e più tardi introdurranno delle quote massime di immigrati per nazionalità. Gli italiani risulteranno meno graditi della popola zione nordeuropea. Il sogno americano asso miglia per qualcuno sempre di più ad un incu bo. Una forte

crisi d'identità e il bisogno di rea gire al razzismo diffuso fa sì che molti italiani vedano nel fascismo la via del riscatto naziona le e personale. Anche nelle campagne del Sud America la situ azione si fa critica. Una ricerca dell'epoca rivela che su 700 mila immigrati italiani presenti a San Paolo, 250 mila „sono affetti contemporanea mente da anchilostoma, tracoma e malaria". Nel frattempo anche il prezzo del viaggio della spe-

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 19 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
Anwar Mehmood: Mi chiamo Anwar Mehmood, sono pa chistano e vivo a Bolzano dal '96. La mia madrelingua è hurdu, che è la lingua nazio nale del Pakistan. Prima di ve nire qua mi sono laureato in gi ornalismo, ho lavorato per dei giornali scrivendo in urdù e anche in inglese. C'erano elei problemi con la libertà di stam pa, e la mìa famiglia era nume rosa. Così ho deciso di venire in Italia. Sono arrivato qua perché c'era già mio cugino che lavorava qui, e mi sono trovato bene. Ho girato

che non esiste già". Adesso siamo sedici paesi, con un nome inglese, "The Immig- rants". Questo nome è per tut- ti gli immigrati. C'è gente dell'America del Sud, dell'Asia, del Bangladesh, del Pakistan, del Peru, della Co lombia, della Polonia, della Russia, dell'India. In questi gi orni arriverà gente della Pales tina e dell'Afghanistan, ci han no contattato anche ragazzi della Bolivia, del Ghana, del Senegal. Ho detto "Venite, gu ardate, sentite cosa vogliamo fare, e se vi piace collaborate

cultura diversa, conosce la gente. A me piace va sempre conoscere la gente, non solo del mìo paese, ma di diversi paesi. Prima di venire qua, quando stavo ancora in Pakistan, stessa situazione: avevo amici in diversi paesi, tramite le lettere. Avevo amici in America, Cuba, Giappone, Corea, Australia. Al tempo non c'era internet, negli anni ottan ta, né chatting. In una rivista trovavo indirizzi di diversi pa esi e mandavo le lettere in ing lese, così ho fatto amicizia. Ancora oggi arrivano lettere

a casa, e anche qui vengono let tere. L'obiettivo era quello di risol vere i problemi che ci sono. I problemi più grandi sono quel li dell'alloggio, dei documenti e del lavoro adeguato. Qui stanno dei medici o ingegneri, laureati, che fanno lavori di pulizia, che non è solo una per dita per la stessa persona, ma anche una perdita per questa comunità. Se un ingegnere la vora come lavapiatti, non per de solo lui, ma anche la comu nità viene privata delle sue ca pacità.

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2004
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Pagina 42 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
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Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

chiudono e il corpo diplomati co viene rimpatriato. A salvare dall'intemamento la popolazione italiana sarà la commissione Tolan. La motivazione ufficiale dello sconto fatto alla popolazione italiana è una vera assurdità: italiani e tedeschi essendo di razza caucasico hanno facce che permettono di distinguere i buoni dai cattivi, al contrario dei giapponesi. Tutto cambia però nell'ottobre del '42, quando il ministro della giustizia Biddle annuncia: „Gli italiani non sono più nemici". „Riprendete le vie

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

i confini solo con un contratto di lavoro in mano. I numeri sono nuovamente impressionanti: dal '46 al '72 lasciano l'Italia sette milioni di perso ne. Ancora una volta gli italiani all'estero finan ziano lo sviluppo, in questo caso il boom, eco nomico del proprio paese. L'ondata continua fino al '70. Poi ci sarà un altro brusco calo e solo cinque anni dopo i rimpatri supereranno gli espatri. Curiosamente il '75 è proprio Tanno della 1° Conferenza nazionale sull'emigrazione. Ancora una volta la politica

è arrivata un po' tardi. Fra il '75 e l'80 un milione e duecentomila italiani rientreranno in patria e l'Italia comin- cerà la sua rapida trasformazione da paese di partenza a paese di arrivo delle migrazioni. Nel 1983 gli stranieri in Italia sono fra i 500 e i 700 mila. La politica italiana ha fatto appena in tem po ad accorgersi del problema dell'emigrazione che questo si è già risolto e ne è iniziato un altro, quello dell'immigrazione.

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Pagina 79 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
dell'Associated Press USA, afferma che in ame- rica muore un lavoratore messicano al giorno. Sebbene sia aumentata la sicurezza sui posti di dall'ingresso dei Messico nel mercato globale il salario minimo nazionale ha perso il 20% del suo valore d acquisto, la classe politica messi cana non ha saputo affrontare e risolvere il pro- blema della rn mcanza ai posti di lavoro , ea e costante ia uomamcia di mano a opera nei setto ri aericeli, industriali e dei servizi da parte de- c / i gli Stati Uniti a America

, monsicle o inoltre la differenza salariale che sussiste tra le due eco nomìe, non stupisce che il fenomeno migrato rio messicano verso il piu ricco vicino del nord sia in costante crescita e che 1,3 milioni di fa miglie dipendano direttamente dalle rimesse economiche provenienti dagli USA 10 , lavoro, le quantità di morti messicane aumen tano: 30% a metà degli anni '90; 80% nel 2003. Gli stessi ufficiali della pubblica sicurezza si spiegano il fenomeno considerando che i mes sicani, dato il loro status

ha la documentazione necessaria per af frontare il viaggio 8 . A questi dati va aggiun to il ruolo crescente che riveste a IL interno dell'economia messicana il valore delle rimes se dei lavoratori che risiedono negli USA che nel 2002, raggiungendo i 6,75 miliardi di dolla ri, rivestivano la sesta fonte di ingresso valuta rio del paese, ma già nel gennaio del 2004, con un valore che oscilla tra i 9,4 ed i 14 miliardi di dollari 9 , risultavano al secondo posto, superate solo dalla vendita del petrolio. A dieci

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
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Pagina 46 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 139 S. : Ill.
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Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Soggetto: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
è die i criminali qui da noi piovano musica, teatro, computer... Per gli stranieri c'è poi un nuovo corso, che abbiamo chiamato „analisi dei bisogni e conoscenza del territorio". Di che si tratta? E' una specie di seminario in cui raccogliamo le informazi oni che eli stessi detenuti - extracomunitari ci danno sui bisogni, i disagi, le difficoltà che lo straniero trova arrivan do in Italia. Insieme a me lavorano a questo progetto il dottor Fernando Biague, psicologo della Guinea Bis- sau, un suo collega italiano

e un mediatore culturale dall'alto, come la sabbia del . : Sarah,,Non stupisce allora. : che di quest'isola, nel cuore della città si parli pochissi mo, Il carcere. non organizza : ,,conferenze stampa; le infor- delbarea magrebina, Driss Rashdaoui. Coi dati raccolti allestiremo uno studio sui fattori che portano lo stranie ro a finire in carcere. mozioni non escono e i gior- Certo. Una delle cause princi- nalisti non entrano, Per saperne qualcosa non resta b allora che affidarsi alla voce- di chi vi entra

, per lavoro, come Franca Berti, la psico ioga che si occupa di coordi nare le attività didattico- culturali del carcere. Dottoressa Berti quali sono le attività che organizza nel carcere di Bolzano? Abbiamo delle lezioni penile completamento della scuola dell'obbligo e dei corsi prò- A fessionali per diventare : ? A elettricisti e commis di cuci-;t pali è l'interruzione del percorso migratorio, causata : dalla mancanza di una casa o d.un lavoro. L'altro fattore è ? la loro visibilità, che rende

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Categoria:
Sociologia
Anno:
2004
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Pagina 47 di 139
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
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Segnatura: III Z 342/2004,1
ID interno: 361166
sono le condizioni del carcere? Come quasi tutte le prigioni italiane, anche quelle di Bolzano sono sovraffollate. I pQsthprèvisti sono ottanta, ima-ih realtà ci vivono dai 150 :'ài'180. detenuti, che devono scontare una pena di massi mo cinque a imi. Il 60% circa di loro sono stranieri: la percentuale è più o meno la stessa in tutta Italia. Qual è il reato-che più spes so porta all'arresto dello straniero? Senza dii nido io spaccio di droga. Ma non si tratta certo di una. predisposizione cultu

un'alta percentuale di dipendenti da alcol e droga. Figuriamoci cosa succederà se passa la propos ta di legge Fini sulle droghe Era gli stranieri del carcere di Bolzano ce ne sono anche di appartenenti alla seconda generazione (figli di immi- Sono pochissimi, perché là maggior parte non è ancora maggiorenne. E' vero però che fra gli adolescenti figli di stranieri si diffondono facil mente comportamenti illega li. D'altronde vivono un forte disagio per la conflittualità fra la cultura famigliare

e quella del paese in cui vivo no. E'una doppia identità che per alcuni di loro diventa un macigno e a volte tentano di scaricare questo peso con un,a era ve trasgressione. Per , ' . capire meglio basta immagi nare un ragazzino musulma no che vive in un paese che- diffida della sua religione perché ha paura, mentre alle spalle ha una famiglia che per reazione si chiude a riccio, radicalizzando gli elementi di diversità culturale. Frali fattori di disagio si può annoverare anche la dispari tà di risorse

economiche ' . ffiilB Certo, ma a pesare è soprat tutto il divario che c'è fra le illusioni del mondo capitali- ■r . , - . u. i) Ii-.v-.i-.lv-:-. v ,>-.i ■. .eii.ivn baila pubblicità e le reali condizioni di vita delle famiglie. Questo discorso vale in realtà anche per molte famiglie italiane, dove spesso però i genitori arrivano ad indebitarsi pur di non venir meno ad uno standard di vita che ritengono irrinunciabile. Un genitore straniero normal mente non è ancora disposto a rare una cosa simiie. Qual

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 606 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
unidimensionale del tempo neH’antichità”, proposta da Antonio Ponsetto. Nelle loro analisi temporali, rilevava il relatore, Husserl e Heidegger distinguono, dal tempo vissuto in modo originario o autenti- co, una forma derivata o inautentica del tempo. In Husserl, si tratta del tempo oggettivo, a differenza del tempo della coscienza temporale inte- riore, mentre in Essere e tempo di Heidegger si parla del tempo volgare, a differenza del tempo estatico del Dasein autentico. II tempo oggettivo

e il tempo volgare sono accomunati dal fatto di essere misurabili. II tempo misurabile ha il carattere del numero, e proprio tale carattere è il segno della sua non-originarietà. Per questo motivo, la definizione aristotelica del tempo, in cui quest’ultimo viene determinato come nu- mero, è citato da Heidegger come esempio paradigmatico del concetto volgare di tempo. Tuttavia, affermava Ponsetto, tale svalutazione del carattere numerico del tempo resta alla superficie della comprensione del tempo

in Aristotele; infatti, dietro alla equiparazione aristotelica di tempo e numero sta, nascostamente, un pensiero dell’analisi del tempo sviluppata nel Timeo platonico, che Heidegger non ha notato. Inoltre, Pesclusione del numero dal fenomeno originario del tempo è fenomenologi camente insufficiente rispetto alla struttura del tempo stes- so. Husserl e Heidegger non hanno visto che, nella definizione aristotelica del tempo, il numero è inteso come identità mossa o in mo- vimento. Ciò è potuto accadere perché

essi non hanno svolto in modo fenomenologicamente radicale Panalisi fenomenologica della defini- zione del tempo in Aristotele. Quest’ultimo pensa il tempo come rap- porto fra due poli. Se si intende in questo senso il carattere numerico del tempo, si deve dire, contro Heidegger e Husserl, che tale carattere non è una determinazione secondaria del tempo, ma, al contrario, ne costituisce il nucleo essenziale. Dunque, Heidegger e Husserl non han- no visto come nella definizione del tempo, fornita

da Aristotele, sia contenuta la concezione del tempo della fenomenologia. In altre parole: la comprensione fenomenologica del tempo si pone in una continuità rispetto a quella dell’antichità. Con il contributo di Roberto Cipriani, “La concezione sociologica 580

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
’20 da Giovanni Vidari (1921) e riveduta da Augusto Guerra nel 1969. Un’altra traduzione an- ch’essa nota è quella di Pietro Chiodi del 1970 20 . È nel 1983 che un allievo di Augusto Guerra, Paolo Manganaro, pubblica presso l’editore Guida di Napoli “L’antropologia di Kant” 21 . Successivamente vorrei ricordare la ri- cerca che ho condotto presso l’istituto storico italo-germanico di Trento e pubblicata nel 1987 22 , e la ricerca di un allievo di Giuseppe Riconda, Gían Michele Tortolone: Esperienza

prie del sapere antropologico - pragmatico (come la coincidenza di co- noscenza dell’ uomo e conoscenza del mondo), con la filosofia critica e con le prospettive fenomenologiche. Nella prima direzione va ricondotta la discussione tra Dilthey e Adickes sull’origine del nuovo sapere intravisto da Kant 15 . Alla secon- da si puó far risalire l’interpretazione di Kant data da Paul Natorp e la discussione tra Cassirer e Heidegger che per motivi divergenti concor- dano con la tesi dell estraneità

dell’Antropologia pragmatica nei con- fronti del pensiero critico 16 . Gli sviluppi delle due direzioni di ricerca indicate si ripresentano complessamente intrecciate nella seconda metà del Novecento. Vorrei ricordare da un lato gli studi di Norbert Hinske 17 , che sottolineando l’importanza della psychologia empirica, si muovono nel senso di una ricostruzione unitaria del pensiero kantiano e deH’integrazione tra an- tropologia pragmatica e pensiero critico; dairaltro la tesi “geografica” ripresa, invece

, da Friedrich Kaulbach, sulla base dello scritto di Kant Che cosa significa orientarsi nel pensiero” scritto discusso e criticato da Heidegger in “Essere e Tempo” in chiave antitrascendentale 18 . Nel suo saggio Kaulbach legge il mondo dell’ antropologia secondo la con- tinuità tra la nozione pragmatica di conoscenza del mondo e il concetto husserliano di mondo della vita. 19 . 2) In Italia fino a tutti gli anni ’70 è mancato uno studio sull’Antropo- logia pragmatica, tradotta come è noto negli anni

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