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Libri
Categoria:
Sociologia , Südtiroler Dorfbücher , Economia
Anno:
1999
Proveis 1949 - 1999 : die sozioökonomische Entwicklung einer Berggemeinde am Deutschnonsberg
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Pagina 119 di 135
Autore: Valorz, Karin / eingereicht von Karin Valorz
Luogo: Innsbruck
Descrizione fisica: 110 Bl. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Deutsch
Commenti: Innsbruck, Univ., Dipl.-Arb., 2000
Soggetto: g.Proveis ; z.Sozialgeschichte 1949-1999<br>g.Proveis ; s.Wirtschaft ; z.Geschichte 1949-1999
Segnatura: III 174.932
ID interno: 210583
caratteristiche strutturali delle aziende. Fase. 17. Provincia di Bolzano - Provinz Bozen (Dati provinciali e comunali). Roma 1972. ISTAT - Istituto generale di statistica, 4° Censimento generale dell’ agricoltura. 21 ottobre 1990. Fase, provinciali Bolzano - Bozen. ISTAT - Istituto centrale di statistica, IX Censimento generale della popolazione. 4 novembre 1951. Vol. I: Dati sommari per comune. Fase. 21. Provincia di Bolzano- Provinz Bozen. Roma 1955. ISTAT - Istituto generale di statistica, 10° Censimento

generale della popolazione. 15 ottobre 1961. Vol. III: Dati sommari per comune. Fase. 21. Provincia di Bolzano - Provinz Bozen. Roma 1964. ISTAT - Istituto generale di statistica, 11° Censimento generale della popolazione. 24 ottobre 1971. Vol. II: Dati per comune sulle caratteristiche strutturali della popolazione e delle abitazioni. Fase. 17. Provincia di Bolzano - Provinz Bozen. Roma 1973. ISTAT - Istituto generale di statistica, 12° Censimento generale della popolazione. 25 ottobre 1981. Vol

von Proveis. GESETZBUCH des Landes Südtirol. Edition 2/98 auf CD-ROM. GRÜNDUNGSAKT des Proveiser Sportvereins vom 15. Dezember 1985. ISTAT - Istituto centrale di statistica, 1° Censimento generale dell’ agricoltura. 15. aprile 1961. Vol. II: Dati sulle caratteristiche strutturali delle aziende. Fase. 21. Provincia di Bolzano - Provinz Bozen. Roma 1962. ISTAT - Istituto centrale di statistica, 2° Censimento generale delf agricoltura. 25 ottobre 1970. Vol. II: Dati pro- vinciali su alcune principali

. II: Dati sulle caratteristiche strutturali della popolazione e delle abitazioni. Fase. 21. Bolzano - Bozen. Roma 1983. LEADER Jahresstatistik (Tourismus). MELDEREGISTER der Gemeinde Proveis.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 183 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
santa messa nella cappella di Terme di Brennero. Secondo il calendario della chiesa del 1858 insieme agli anniversari, elencati nel documento di fonda- zione della curazia (1710) e nel calendario della chiesa del 1749, erano da celebrare ormai 19 anni versari fondati e altre tre sante messe fondate. An- che dopo il 1858 seguirono delle fondazioni di al- cuni anniversari e di qualche santa messa. Nei primi decenni del secolo XX, a causa della svalutazione della moneta e della conseguente perdita

dei fondi, tutte le sante messe fondate prima vennero ridotte e 178 poi soppresse. Le giornate per la confessione pasquale, ancora nel secolo XIX, erano la vigilia della festa di san Giusep pe per la gente di Venn e del «Brennero di Sopra» e la vigilia della festa delk Annunciazione di Maria Santis- sima per la gente del «Brennero di Sotto». Per la celebrazione delle rogazioni, la festa di san Marco ed il lunedi ed il martedi prima delLA- scensione, secondo il calendario della chiesa del 1749, con

la gente della curazia di Colle Isarco, si andava in processione ancora a Vipiteno, mentre il mercoledi prima dell’Ascensione, invece di andare in processione a Ceves, si andava nella cappella di Terme di Brennero. Per il 3 maggio era prevista una processione a Prati per partecipare alla celebrazio ne della festa patronale. Il 2 luglio, invece di andare a Maria Waldrast, ormai si andava nella cappella di Terme di Brennero. La festa di san Cassiano, 13 agosto, si andava a Vipiteno. Secondo il calendario

della chiesa del 1858 per la celebrazione delle roga zioni il giorno di san Marco ed il lunedi ed il mar tedi prima dell’Ascensione si andava in processio ne alla cappella Al Lupo ed il mercoledi prima delP Ascensione nella cappella di Terme di Brenne ro. Una rappresentanza della curazia di Brennero partecipava al pellegrinaggio da Vipiteno a Bressa- none il lunedi dopo la domenica di san Cassiano e la primavera e Pautunno al pellegrinaggio votivo da Vipiteno a Maria Trens. Ogni terzo anno, per

la fe sta dei santi Giovanni e Paolo (26 giugno), arrivava in pellegrinaggio al Brennero la gente della circo- scrizione giudiziaria di Steinach. Ciö avvenne per l’ultima volta il 26 giugno 1912. Per la celebrazione del Corpus Domini, secondo il calendario della chiesa del 1749, si andava a Vi piteno e si partecipava alla processione solenne. Al Brennero la processione eucaristica si svolgeva la domenica dopo. Secondo il calendario della chiesa del 1858 ormai la processione del Corpus Domini al Brennero

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 313 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
Sotto i parroci Anton Lastei e Markus Graffona ra sono stati eseguiti vari lavori nell’interno della canonica per mantenerla in uno stato accogliente. Poi sotto il parroco Josef Declara, nel 1969, la vec- chia canonica e stata completamente abbattuta. E sul suo posto e stata eretta in tempi piuttosto brevi una nuova casa canonica con attiguo appartamento per il sagrestano.il campanile ed i muri esterni della chiesa di San Valentino, nell’estate 1961, sotto il parroco Markus Graffonara, sono

stati restaurati. Il 7 ottobre 1962, per Pultima volta, nella chiesa di 308 San Valentino e stata celebrata la liturgia domenica- le. Ormai per la celebrazione della liturgia e del- l’eucaristia era a disposizione la nuova e piü gran- de chiesa della Madonna della Strada, benedetta il 14 ottobre 1962. Le quattro campane del campanile della chiesa di San Valentino, nel 1965, sono state traslate nel cam panile della chiesa della Madonna della Strada. Nel campanile della chiesa di San Valentino, nel

1967, sono state messe due nuove piccole campane, fuse nella fonderia di Grassmayr a Wüten e sono state donate da Maria Strickner. Ad un restauro completo la venerabile chiesa di San Valentino e stata sotto- posta nell’estate 1983 (nuovo tetto del campanile e della chiesa, intonaco esterno completamente rinno- vato della chiesa e del campanile) e nell’estate 1985 (restauro completo delkinterno della chiesa). Le spese sono state coperte con Offerte della popolazio- ne e con contributi di varie

, bei Grassmayr in Wilten gegossene und von Frl. Maria Strickner gespendete Glöcklein. Eine umfassende Restaurierung erfuhr die alt ehrwürdige St.-Valentin-Kirche im Sommer 1983 (neues Turm- und Kirchendach, vollständig neuer Außenputz) und im Sommer 1985 (vollständige In nenrestaurierung). Die Auslagen wurden durch Spenden und Beiträge gedeckt. La nuova chiesa parrocchiale Die neue Pfarrkirche «Madonna della Strada» zu Ehren »Maria am Wege« Poiche il numero degli abitanti del Brennero in pochi decenni si era

talmente moltiplicato, che la chiesa di San Valentino, costruita per una popola- zione di circa 200 fedeli, non era piü in grado di ri- spondere alle nuove esigenze, si dovette pensare al- la costruzione di una nuova chiesa. Giä nel 1934 per un po’ era affiorata l’idea di una chiesa nuova. Sotto il parroco Anton Lastei (1948-1956) la co struzione di una nuova chiesa si fece sempre piü ur gente. Principale forza motrice per la costruzione di una nuova chiesa divenne il vicario generale della diocesi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 59 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
volta in un documento. La gente non chiama Sill il rio fino al laghetto di Brennero, ma fino ad oggi semplicemente rio «Griesberg». II corso della Sill fin dal secolo XIII era fissato fino a Stafflach. Da li fu fatto proseguire da un lato nella valle di Vals (fin nel secolo XVI), d’altra parte, dal secolo XVII fin verso Gries, mentre il rio che scendeva dal laghetto di Brennero era chiamato «Luegerin» o «rio Lueg». Che la Sill nasce al Brennero e detto per la prima volta da A. Patrizi nella sua

descrizione di viaggio del 1471. A. de Beatis (1517) e Pyrrus Pincius (1546) parlano dei due laghi sul Brennero, di cui l’uno lo considerano sorgente della Sill e Faltro sor- gente delPIsarco. Come sorgente della Sill e consi- derato il lago posto fra San Valentino e Kersch- baumer. Felix Faber nel 1483 parla dello spar- tiacque sul Brennero, e Georg Rösch (1558) fa na- scere sul Brennero sia l’Isarco che la Sill. Secondo M. Burglechner la Sill nasce dal lago «sopra il Lueg», cioe dal laghetto di Brennero

. Nella relazio- ne di viaggio di Georg Erstinger di Innsbruck (1600 circa) e detto che la Sill nasce nella valle Venn. Maximilian von Mohr (1670 circa) fa nascere la Sill di nuovo dal laghetto di Brennero e aggiunge: «Alcuni sono del parere che presso san Valentino vi siano due ruscelli.» Esisteva quindi allora un’opi- nione che spostava la sorgente della Sill piü in su verso il Brennero. Anton Roschmann nella sua rela- zione del 1736 e indeciso nel considerare sorgente della Sill il «lago Lueg

» o il rio Venn e cita come possibile sorgente della Sill pure un piccolo ruscel- lo, che nasce ad una schioppettata da San Valentino o un po’ piü in lä, presso Falbergo Al Lupo. Questo ruscello era probabilmente un rigagnolo che passa- va per il terreno paludoso fra Falbergo Al Lupo e Falbergo Kerschbaumer ed e scomparso con la co- struzione della linea ferroviaria. Peter Anich (1774) fissö la sorgente della Sill senza esitare in un «pic colo lago in alto sopra il Brennero» e fece cosi del rio Griesberg

il rio sorgente della Sill. Nella «Topo- grafia della curazia di Brennero» del 1834 sulla sor gente della Sill e detto: «La sorgente della Sill na sce di fronte alla chiesa curaziale, da essa distante circa due tiri di schioppo, ed in un movimento ap- pena visibile, ai piedi del versante orientale, corre verso la contrada Kerschbaumer, cioe verso nord e, poco dopo tale contrada, si unisce al rio Griesberg e precipita poi verso il laghetto di Brennero. Ma sarä piü corretto indicare il rio Venn come

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 163 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
in dono alla chiesa di Bren nero da un parroco della Sassonia, nel 1757 furono venduti. Fa chiesa venne a trovarsi sempre piü in un triste stato di manutenzione: la volta era piena di crepe, tanto che sopra il presbiterio addirittura mi- nacciava di cadere. Per questo la chiesa nel 1769 dovette essere restaurata. Nel 1787, la chiesa, secon- do la cronaca della parrocchia, scritta dal parroco Isidor Alverä (1888-1921), fu gravemente danneg- giata da un incendio. Poi, «per potervi celebrare pre sto

di nuovo la santa messa, la volta della chiesa fu ricostruita in tutta fretta, e risultö dopo piü bassa di quanto non era stata prima». Contemporaneamente, sotto il curato Kaspar Ignaz von Föwenegg (1784-1792), Finterno della chiesa venne sottopo- sto ad un totale riordinamento. Non si sa se corri- sponda a veritä il fatto che proprio allora la facciata e Fingresso principale della chiesa dal lato della strada siano stati spostati sul lato della montagna ed il presbiterio dal lato della montagna sia

stato spo- stato sul lato della strada per eliminare dalla chiesa i rumori della strada ed in modo particolare le grida e le bestemmie dei carrettieri. E possibile che questo spostamento, se veramente avvenuto, sia stato rea- lizzato anche giä prima. E certo invece che al tempo del curato Kaspar Ignaz von Löwenegg fu costruita una nuova sagrestia. Prima come sagrestia era stato usato il pianoterra del campanile. Sempre allora i due altari laterali, che in posizione parallela a quella dell’altare

maggiore erano sistemati nella navata, fu rono spostati nel presbiterio e spinti addosso ai muri laterali. La dove si era trovato Faltare laterale destro venne aperto il nuovo ingresso laterale della chiesa, e lä dove si era trovato Faltare laterale sinistro fu aperta la porta della nuova sagrestia. Gli affreschi sulla volta della chiesa, che rappre- sentano Fadorazione del Santissimo, San Valentino come intercessore celeste ed un coro di angeli, fu rono creati dal pittore vipitenese Franz Unterberger

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 182 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
Nel secolo XVIII, per realizzare un rinnovamen- to ed un consolidamento della vita religiosa e mora le anche al Brennero, negli anni 1737, 1749 e 1760 furono svolte delle missioni al popolo da parte di un gruppo di padri gesuiti. Al tempo del parroco Isidor Alverä furono organizzate delle missioni al popolo nel 1891, 1902 e 1912 da parte di padri redentoristi. Altre missioni al popolo ebbero luogo negli anni 1933 e 1934, 1952, 1961 e 1964. Davano un contributo prezioso per rinnovare la vita

religiosa nelle comunitä pure le confraternite. Al Brennero giä al tempo del primo curato Thomas Mayr si cercö di organizzare una confraternita «per le anime del purgatorio». Nella persona dell’alber- gatore Josef Kerschbaumer si era riusciti a trovare un benefattore della fondazione. Ma, poiche all’ini- zio aveva offerto solo 200 fiorini di capitale, l’Or- dine Teutonico di Vipiteno diede parere negativo. Solo dopo che ebbe promesso di mettere a disposi- zione 300 fiorini, venne autorizzata

la fondazione della confraternita, realizzata poi il 31 maggio 1722 ed infine confermata dal concistoro vescovile il 16 giugno 1723. Nell’ambito delle attivitä della con fraternita ogni anno si organizzavano cinque feste della confraternita e si celebravano nove messe so- lenni. La Domenica della Santissima Trinitä, festa principale della confraternita, nella festa di sant’Anna e della Nativitä di Maria Santissima, la confraternita organizzava delle processioni. Nelle altre due feste della confraternita

, festa di san Gio vanni Evangelista (27 dicembre) e lunedi di Pasqua, a causa delle vie solitamente cattive, la processione non ebbe luogo. La confraternita della Dottrina Cristiana al Bren nero fu istituita nel 1782. Nel 1847 segui la confra ternita del Cuore di Maria ed, infine, nel 1865 l’A- postolato della preghiera. La confraternita del Cuore di Maria ogni seconda domenica del mese pregava in modo particolare per la conversione dei peccatori. Dopo Linizio del secolo XX, abbastanza presto

, le confraternite cessarono di esistere. Alle sante messe fondate, elencate nella lettera di fondazione della curazia, nel corso del tempo si aggiunsero altre messe fondate. Secondo il calenda- rio della chiesa del 1749, nel frattempo erano stati fondati degli anniversari per Margareth Lener nata Gärtner, per Maria Wolf nata Penz, per il sacerdote Michael Kerschbaumer, per Josef Kerschbaumer, per Peter Lener e sua madre Anna Wierer, per Franz Lener e per Bernhard Kerschbaumer. Inoltre il cu rato ormai da san

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 319 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
314 quattro sauri fu disegnato da Maria Delago. Come quadro sopra Paltare maggiore il pittore accademi- co Max Spielmann di Innsbruck dipinse ad olio una copia delkimmagine miracolosa della «Madonna della Strada», venerata nella chiesa Al Gesü in Ro ma. La cornice per il quadro fu fornita dalla ditta Papetti di Crema. Max Spielmann fece pure i dise- gni per il tabernacolo, i crocifissi sugli altari ed i candelabri, fusi in bronzo nella fonderia Grassmayr di Wüten. Le 14 stazioni della via

crucis in terracot- ta furono create dall’artista bolzanina Maria Dela go. Le vetrate simboliche in vetro colorato su dise- gni del pittore accademico Hans Prünster furono realizzate dalla ditta Otto Kastowsky di Bolzano. Il 14 ottobre 1962 il grande amico e fautore della nuova chiesa di Brennero, il vicario generale della diocesi dott. Johannes Untergasser, ebbe Ponore di benedire personalmente la nuova chiesa. Il vescovo diocesano dott. Joseph Gargitter consacrö la chiesa il 16 giugno 1963. Nel

1965 le campane della chie sa di San Valentino furono istallate nel campanile della chiesa della Madonna. Il campanile della nuo va chiesa nel 1966 ebbe un nuovo orologio da tor- re. La cniesa fu dotata di un nuovo organo nel 1972. Dopo qualche anno si riusci infine a pagare i debiti, che il giorno della consacrazione erano ancora di 30 milioni, con l’aiuto delle Offerte dei fedeli e dei contributi raccolti qua e lä. La nuova chiesa di Ma ria Santissima al Brennero aveva trovato nella par- rocchia

ed anche fuori della parrocchia numerosi benefattori e mecenati. La piü grande benefattrice della chiesa e stata senz’altro Maria Strickner, pro- prietaria delPalbergo Kerschbaumer al Brennero (morta a 86 anni il 25 novembre 1982). Il Brennero ebbe la sua nuova chiesa, che sotto l’aspetto artistico rappresentava uninteressante opera dell’architettura moderna, nella quäle «e stata seguita una via nuova e molto promettente di impo- stazione artistica moderna» (Erich Egg), e sotto Pa- spetto religioso una

casa di Dio pregiata, attraente e invitante al raccoglimento e alla preghiera. La stella che precede il corteo dei magi venuti dalP Oriente, sul bassorilievo in legno di Martin Rai ner sulla porta principale della chiesa, indica ine- quivocabilmente la via verso Pinterno della chiesa. sen. Als Hochaltarbild malte der akademische Ma ler Max Spielmann aus Innsbruck eine Kopie des in der Kirche Al Gesü in Rom verehrten Gnadenbildes »Maria am Wege«. Den Rahmen dazu lieferte die Firma Papetti aus Crema

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 240 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
Messico, fratello dell’imperatore Francesco Giu seppe I, avvenuta il 19 giugno 1867, si trovava in lutto di stato. L’apertura della ferrovia del Brennero provoco lo sconvolgimento piü radicale della storia trimille- naria del traffico attraverso il Brennero. Con l’aper- tura della ferrovia del Brennero iniziö una nuova era nella storia del traffico. La via del Brennero co- me sempre rimase la linea di collegamento econo- mico e commerciale piü importante attraverso le Alpi, ma ora, per decenni

, non piü sulla strada, ben- si sulla rotaia. Il traffico fra il nord ed il sud con l’a- pertura della ferrovia del Brennero si intensificö. Anzi la ferrovia attirö a se tutto il traffico nord-sud, quello viaggiatori, quello postale e quello merci, e lasciö alla strada solamente il traffico strettamente locale. Il cambiamento profondo riguardo al traffi co, ai trasporti, alFalloggiamento, alla gastronomia ebbe come conseguenza un almeno temporaneo im- poverimento e dei cambiamenti sociali nella popo

di «stazione cli- matica montana». Al costruttore della ferrovia del Brennero, inge- gnere Karl von Etzel, in occasione della celebrazio- ne del giubileo venticinquennale della ferrovia del Brennero, il 24 agosto 1892, nell’area della stazione venne eretto un monumento. Il busto in bronzo del- FEtzel era opera dello scultore viennese Hans Ra- tausky. Sulla semplice base del monumento venne- ro incise le scritte: «Carl von Etzel, Erbauer der Brennerbahn 1863-1867» (Karl von Etzel, costrut tore della

ferrovia del Brennero 1863-1867) e: «Von der Südbahn-Gesellschaft ihrem Baudirektor Carl von Etzel gewidmet». Allo scoprimento del monumento, il 24 agosto 1892, erano presenti i pa- renti ed i piü intimi amici del festeggiato, come pu re gli ingegneri ancora viventi che con lui avevano lavorato sulla linea del Brennero. Il monumento al- F inizio venne eretto in un piccolo parco a sud del- l’area della stazione. Durante l’era fascista il monu mento venne rimosso. Nel 1945 venne eretto nuovamente

su un piccolo piazzale a sud della sta zione. A causa di un ampliamento dell’edificio della stazione, nel 1974, dovette abbandonare il suo po- der am 19. Juni 1867 erfolgten Erschießung des Kaisers Maximilian von Mexiko, eines Bruders des Kaisers Franz Joseph, in Staatstrauer war. Die Eröffnung der Brennerbahn brachte mit ei nem Schlag die einschneidenste Umwälzung in der dreitausendjährigen Geschichte des Brennerver kehrs. Mit der Eröffnung der Brennerbahn ist ein neues Zeitalter der Verkehrsgeschichte

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 226 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
carsi nella Val d'Isarco superiore per venire in aiuto della popolazione attorno a Mezzaselva, a Vipiteno e al Brennero. Attorno al 17 febbraio 1797 una do- po l’altra le compagnie degli Schützen per il Bren nero si recarono a Bolzano. La difesa della valle da Bolzano al Brennero se la assunsero gli Schützen della valle inferiore dell’Inn sotto il comando del tenente colonnello von Lanser. In occasione di questi passaggi, il 20 febbraio ed il 10 marzo 1797, mori un ignoto soldato al Brennero

stato scelto come prossima posi- zione difensiva giä il 24 marzo. Il 25 marzo Kerpen si trovava a Vipiteno. Domenica, 26 marzo 1797, da tutti i pulpiti del Tirolo venne lanciato l’appello alla mobilitazione della milizia territoriale. E presto, un’altra volta, gli schieramenti della milizia territo riale salirono per la valle della Sill al Brennero per scendere a Vipiteno. Le strade attraverso il Brenne ro in quegli Ultimi giorni di marzo erano animate dalFimmagine del «Tirolo in armi». Il 27 marzo

ar- rivano a Vipiteno la compagnia dei tiratori scelti di Sonnenburg e gli schieramenti della milizia territo riale delle circoscrizioni giudiziarie di Steinach e di Matrei con quasi 1.000 uomini. Seguirono altri schieramenti. Poiche il deputato conte Welsperg ed il rappresentante regionale von Vilas al Brennero avevano notato che le masse della milizia territoria le sulla strada non erano ben inquadrate e che spes- so erano senza comandanti eletti ed insufficiente- mente riforniti di munizioni

, richiesero da Innsbruck la fornitura di «polvere e piombo» per mezzo di trasporti pagati, che dovevano essere sca- ricati all’albergo Posta di Brennero. Al Brennero venne istituito pure un servizio d’ordinanza. La de- putazione della difesa di Innsbruck giä il giorno do- po fece trasportare al Brennero le munizioni richie- ste ed incaricö un proprio responsabile nella persona di Alois von Welser della consegna delle munizioni. Un carico di munizioni che per sbaglio era stato scaricato presso Talbergo

Nagele di Stei nach in fretta venne fatto trasportare al Brennero. L’arrivo della milizia territoriale delle circoscri zioni giudiziarie della valle delPInn inferiore cen- Um den 17. Februar zogen die Landschützen kompanien nach und nach über den Brenner nach Bozen. Den Schutz des Tales von Bozen bis zum Brenner übernahmen die Unterinntaler Schützen kompanien unter dem Kommandanten Oberstleut nant von Lanser. Bei diesen Durchzügen ist am 20. Februar und am 10. März 1797 ein unbekannter Soldat

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 276 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
progetto della nuova stazione. E poi presto ebbero inizio i lavori di realizzazione del progetto. Per gua- dagnare un areale sufficiente per i nuovi binari dal pendio est della montagna dovette essere asportato tantissimo materiale. E fu necessaria la costruzione di alti muri di protezione. Nella stazione stessa una baracca, un casello, uno vecchio spaccio ed una ca- sa per il personale furono abbattuti. Fra i binari - cinque fra la stazione stessa ed il marciapiede ad isola ed altri cinque fra

tale marciapiede ad isola ed il versante est della montagna - fu realizzata una stazione coperta da una pensilina, lunga quasi 400 metri, che per una lunghezza di 180 metri era larga 15 metri, e per una lunghezza di 110 metri sia verso nord che verso sud era larga sei metri. Su questo marciapiede ad isola, che praticamen- te era una stazione a se, vennero sistemati tutti gli uffici necessari per il traffico viaggiatori in una grande stazione di confine come pure tutti gli im- pianti funzionali, gli

uffici della stazione, sale d’at- tesa, la biglietteria, uffici dirigenti, un cambiavalu- te, un ristorante e gli uffici della polizia di frontiera e della dogana sia italiani che austriaci. L’edificio della vecchia stazione, che ormai serviva per il traf fico locale e per il traffico merci, fu sottoposto ad un totale restauro e anche ampliato e collegato con la stazione ad isola attraverso uno spazioso sotto- passaggio. Pure il piazzale davanti alla stazione venne allargato di parecchio. Anche

tecnicamente la nuova stazione fu dotata secondo le possibilitä piü moderne, pure di due ca bine di manovra per il comando elettrico degli scambi e due altissime torri con impianti di illumi- nazione per tutta la stazione con cinque batterie di fari ciascuna. Il passaggio a livello immediatamente a sud della stazione a vantaggio della ferrovia e del traffico stradale fu eliminato con la costruzione di una deviazione stradale. Il nuovo complesso della stazione ferroviaria venne realizzato nello Stile del

«nuovo realismo» e rivestito alPesterno con marmo e con granito rosa. L’ arredamento interno era di buon gusto e funzio- nale. I progetti per tutto il complesso ferroviario era- no stati disegnati dalParchitetto Angelo Mazzoni della direzione delle ferrovie dello Stato di Roma. La direzione dei lavori, che furono eseguiti dalla se- zione costruzioni ferroviarie di Bolzano, era nelle mani dell’ing. Chellini. Gli impianti elettrici di ma novra, di segnalazione e di illuminazione furono realizzati dal

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) nel 250° anniversario della nascita : resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: Conoscenza filosofica ed impegno educativo nella "paideia" del terzo millennio; Il rinnovamento dell'istruzione per una "paideia" europea; Lo sviluppo sostenibile nella globalizzazione dei mercati = Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) zur 250. Wiederkehr des Geburtstages.- (Studi italo-tedeschi ; 19 )
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Pagina 270 di 436
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi <19, 1999, Merano> ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / 19. Simposio internazionale di studi italo-tedeschi. [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Verl. des Pensionates
Descrizione fisica: XV, 410 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1999>
Segnatura: II 179.277
ID interno: 226044
continuo perfezionamento (Bildung und Fortbildung) del genere uma- no verso ogni forma di cultura” 6 . A questa trasformazione del mito contribuisce in modo sostanziale l’intervento della figura di Cerere/ Demetra sotto forme che compendiano i motivi dell’inno di Schiller. Questa figura mitologica, cosi ricodificata, compare assai regolarmen- te anche nei cortei allegorici allestiti da Goethe per le autocelebrazioni della corte di Weimar. Questa dea, in breve, va riconosciuta il nume tutelare

della concezione piú alta della civiltà concepita nel piccolo ducato agricolo di Weimar, ovvero il disegno di una società ehe mo- dellandosi sulle leggi evolutive della natura alimenti una seconda crea- zione della persona attraverso una coesione amichevole e fraterna tra gli individui e le classi. Questa era la proposta della piccola-grande Weimar, la dimensione utopica e paneuropea del suo pensiero appa- rententemente idiliico e appartato. Ma l’illusione di poter modificare sul piano dei fatti

il corso del mutamento storico veniva smentita una volta per tutte dalle guerre napoleoniche che nel 1806 portavano le truppe francesi vittoriose, col loro seguito di incendi e rapine, fm dentro Weimar, mettendo frne al pacifico isolamento della Germania centro-settentrionale, fino allora intoccata dal gorgo della rivoluzione europea. Goethe concepisce in quella crisi epocale un romanzo come Le afftnità elettive, che pubblica nel 1809, per consegnargli la diagnosi piú incisiva dell’avvento della

modemità che egli abbia mai tentato fino allora, ponendo corne que- stione etica cmciale del proprio tempo il fallimento della speranza del diciottesimo secolo di realizzare l’uomo nella sua interezza. I protagonisti delle Ajfinità elettive, lasciandosi alle spalle gli “af- fanni” della vita cittadina, si ritirano in campagna per inverare una sorta di Weimar in nuee, una piccola comunità ideale incentrata sulla “coltivazione” di sé e delle terre. Essi, in questo senso, riprendono le ftla del precedente

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 167 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
no personalmente la realizzazione del piano di eri- gere una curazia al Brennero. Dalle autoritä eccle- siastiche e civili e dalla comunitä di Brennero il 18 luglio 1706 fu redatto un nuovo «progetto», nel quäle furono specificati il territorio della curazia, la remunerazione e gli obblighi del curato, la messa a disposizione della necessaria legna da ardere ed i «diritti di stola». La curazia sarebbe dovuta essere eretta definitivamente per san Martino, 11 novem- bre 1706. Quäle contributo per

la dotazione della curazia il principe-vescovo Kaspar Ignaz von Künigl si di- chiarö pronto a mettere a disposizione 1.000 fiorini, che ogni anno avrebbero fruttato 50 fiorini di inte- ressi. Ma non ancora si giunse alla fondazione definiti- va della curazia, poiche FOrdine Teutonico non aveva ancora abbandonata la sua opposizione. Ver so la fine del 1706 il principe-vescovo mandö al Brennero, come curato provvisorio, il sacerdote Georg Hueber. Il commendatore del «Baliato all’A- dige e nei monti

» delFOrdine Teutonico protestö, perche si senti danneggiato nei suoi diritti. Allon- tanö addirittura il curato provvisorio, mandato dal vescovo, e, ancora nel mese di dicembre del 1706, mise al suo posto il sacerdote Maximilian Fischer, che poi rimase curato provvisorio al Brennero fino al 1710. I battesimi, i matrimoni e i decessi in que- sti anni ancora furono annotati sui registri della cu razia di Colle Isarco. La definitiva fondazione della curazia al Brenne ro con la firma del relativo documento

avvenne il 27 gennaio 1710 a Vipiteno. Quäle delegato vesco- vile era presente Dominikus Anton von Altspaur e quali rappresentanti delFOrdine Teutonico agivano il parroco di Vipiteno Franz Markart e Fammini- stratore della commenda di Vipiteno Philipp Pue- cher. L’ autoritä civile era rappresentata dal giudice della circoscrizione giudiziaria di Vipiteno Wilhelm Wohlgemueth von Oberplanizzing. Dal Brennero erano presenti: «I vicini Joseph Kerschpämber, Anthoni Wolf, Franz Lener, Hans Geyr, Michael

Penz, Paul Seidner, Jacob Rigger, Hans e Georg Strickner, Gail Stainer, gli Ultimi tre di Venn, che insieme hanno assunto i necessari impegni pure per gli assenti signori Augustin Kerschpämber, Lorenz Penz, Martin Wolf e Hansen Jennewein.» Nel documento di fondazione anzitutto veniva fissato precisamente il territorio della nuova cura zia: «Dal maso Wexl, il cui proprietario e Paul Seidner, e dal vicino ponticello sull'Isarco in su fi no al ponticello, che rappresenta il confine della cir

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 43 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
to ed alcune case private. Tutta la parte orientale della vallata e occupata dalla stazione ferroviaria con 12 binari, lunga 900 metri e larga 120 metri, che e la piü estesa area di stazione ferroviaria nel- l’Alto Adige, con i vari edifici della stazione, nei quali si trovano i diversi uffici ferroviari, l’ufficio postale, l'ufficio della dogana e della polizia di frontiera. Sotto un’arcata dell’edificio della stazio ne ora e sistemato il monumento a Karl von Etzel, costruttore della ferrovia

e contrassegnato dalla vita, dalFattivitä e dal vivace andirivieni di un importan te paese di confine e di un importante nodo stradale e ferroviario, ed e pieno di una fiorente vita com- merciale, che assume forme impressionanti nei giorni di mercato, il 5 ed il 20 di ogni mese. A sud dell’area della stazione ferroviaria si estende la contrada «Lupo» o «Al Lupo», che oggi in gran parte e occupata dagli spazi doganali e di frontiera italiani sull’autostrada del Brennero, lun- ghi 700 metri e larghi 140 metri

. La casa Kathrein, che per anni era rimasta un rudere, recentemente e stata rinnovata. La grande caserma «Cesare Batti- sti» e vuota ed abbandonata. Un po’ piü in alto sopra Pautostrada, sul versan- te orientale, si trovano il nuovo albergo Lupo o Al Lupo e la cappella Al Lupo. La cappella Al Lupo, una cappella in onore della Santa Croce, dalla sua posizione originale nel fondovalle e stata trasporta- ta lassü e ricostruita completamente conforme all’o- riginale nel 1969, poiche nel fondovalle aveva

do- vuto lasciare posto all’autostrada. Sopra Faltare della cappella da nell’occhio un Cristo in Croce di statura altissima, del quäle una leggenda racconta: «Nell’anno 1757 il proprietario del maso Al Lupo Christian Wolf con cinque suoi servi era venuto a trovarsi in gravissimo pericolo di vita a causa di un’alluvione. Nella sua angoscia fece voto di co- struire una chiesetta e di mettervi una figura del Cristo, la cui altezza sarebbe dovuta corrispondere all’altezza della propria statura.» Ancora

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 160 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
conservatasi nella zona del Brennero. La navata della chiesa, probabilmente nel secolo XV, fu rico- struita in Stile gotico, forse con un sussidio da parte del duca Federico Tascavuota (1406-1439) o del duca Sigismondo del Tirolo (1439-1490). L’esistenza della chiesa di San Valentino e docu- mentata per la prima volta solo nella piü antica car- ta geografica della Germania, attribuita al Cardinale Nicolö Cusano per il periodo tra il 1430 ed il 1450. In essa il Brennero e disegnato come vallata

fra alte montagne, al cui centro e posta una chiesetta e la scritta «Prenner». Felix Faber, monaco di Ulma, nella descrizione di un suo viaggio, avvenuto nel 1484, chiama «villa ad sanctum Valentinum» la lo- calitä posta sul Brennero. Tale denominazione allu- de chiaramente all’esistenza della chiesa di San Va lentino al Brennero. Espressamente la chiesa di San Valentino al Brennero, per la prima volta, ricorre nel documento riguardante la tentata istituzione di una cappellania al Brennero, del

«giovedi prima della festa di san Tommaso 1495». Secondo tale do cumento attorno alla chiesa c’era pure giä il cimite- ro. Opera della fine del secolo XV o dell’inizio del secolo XVI e la statua tardogotica di San Valentino vescovo e missionario con ai suoi piedi un ragazzo storpio ed un bue. La prima campana della chiesa e dell’anno 1502. Durante Firruzione le truppe della lega di Smal- calda nel Tirolo, nel 1546, la chiesa di Brennero fu saccheggiata e privata di ogni «ornamento ed orna- to» e di due

calici. Vi rimase una sola pianeta, dalla quäle perö pure era stata staccata una croce ricama- ta in oro. Un primo orologio sul campanile lo fece fare, nel 1578, Johann Lener. Un nuovo impianto per la sistemazione delle campane nel campanile si co- strui nel 1643. Secondo il protocollo della visita pa- storale del 1653 nella chiesa vi erano tre altari e nel campanile tre campane. Il tabernacolo per il Santis- simo si trovava sull’altare maggiore. Nel cimitero mancava il crocifisso. Il muretto del

cimitero era pericolante. La cappellina davanti al cimitero, sulla strada, con profonda nicchia a pieno sesto e con tetto a due falde, e stata costruita nel 1692, come attesta la scritta che reca il relativo ceppo delle elemosine. Il dipinto a olio che rappresenta san Floriano, san Va lentino, san Giovanni Nepomuceno e san Sebastia- no potrebbe essere stato inserito nella nicchia della cappellina attorno al 1730. Il curato Johann Stepperer (1724-1728) fece co- struire a sue spese un nuovo altare

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Vittorio Alfieri : (1749 - 1802) ; nel 250° anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 20 )
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Pagina 82 di 220
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XIII, 199 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Alfieri, Vittorio
Segnatura: II 179.278
ID interno: 226050
solo nelle sue tragedie, ma anche nella storia della propria vita. Neces- sariamente questa stilizzazione comporta anche una autorappresenta- zione di sé come genio malinconico. Ricordiamo che secondo il topos pseudo-arístotelico, cioé secondo la tradizione delle Problemata phy- sica, “tutti gli uomini eccellenti sia nella filosofia, sia nella politica, sia nella poesia, sia nelle arti sono malinconici” 8 . Se si parte dai concetti fin qui abbozzati, cioé dalle richieste im- poste dal genere

autobiografico, dal tema della libertà nelle tragedie di Alfieri e dalle direttive della tradizione filosofica, rísulta ovvio che tutti gli episodi della Vita sono subordinati allo scopo di presentare ii narratore e protagonista a un pubblico di “contemporanei stupiti” come un lo ehe, sin dall’inizio, vuole stilizzarsi come “autore tragico”, ge- nio malinconico e intellettuale liberale vincolato all’ideale della liber- tà. “II narratore è prígioniero delle proprie premesse” 9 , affermerebbe Umberto Eco

in questo contesto. La stilizzazione come “autore tragico” oppure, detto in maniera piú generale, come letterato, comporta allo stesso tempo una lettera- rizzazione della vita, letterarizzazione che si evidenzia nel tema della malinconia o in quello della libertà o nei topoi della modestia simulata e della simulata mancanza di cultura e di civiltà (risulta infatti ovvio che il narratore della Vita ricorra a questi clichés tradizionali nel presentare la sua presunta mancanza di sapere e di interesse per

la vita di corte). Salta agli occhi che la letterarizzazione della vita si manife- sta però anche nella tecnica narrativa prescelta. È evidente che Alfierí nella Vita continua a utilizzare modelli narrativi che generalmente non ci si aspetterebbe da un’autobiografia. La molteplicità dei discorsi risulta necessariamente dallo scopo narrativo prestabilito. Un letterato geniale - è questa la autodefinizione di Alfieri - non dispone di un discorso solo, bensi di una varietà di discorsi e la intende

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 251 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
il confine avrebbe dovuto seguire precisamente la linea displuviale. Ciö portö ad una lunga discussio- ne, poiche ITtalia voleva appropriarsi assolutamen- te dell'intera area della stazione ferroviaria di Bren- nero, mentre la commissione austriaca asseriva che la stazione si trovava nel bacino idrografico della Sill. Si dice che nelle discussioni per stabilire con precisione il confine al Brennero nel 1919 il mern- bro giapponese della commissione si sia particolar- mente impegnato per

il rispetto oggettivo della li nea displuviale. Da parte italiana si presentarono 246 degli argomenti per il tracciamento del confine al li- mite nord della vallata del Brennero, all’incirca sul punto dove piü tardi sorse la stazione ferroviaria di Brennersee. Da parte austriaca, la quäle ebbe come consigliere l’istituto geologico dell’universitä di Innsbruck, venne ribadito che l’antico «confine na turale», di cui parlavano gli italiani, si trovava circa due chilometri a sud della chiesa del paese

di Bren nero, ai piedi del Sasso del Brennero. Tutti gli argo menti positivi contro le asserzioni degli italiani, la dichiarazione che durante la costruzione della linea ferroviaria le acque erano state artificialmente de- viate verso nord, i profili, elaborati durante la co struzione della ferrovia, le testimonianze di persone anziane, non valsero a nulla. Alla fine la commis sione internazionale tracciö il confine in modo che l’intera area della stazione ferroviaria venne a tro- varsi su territorio

italiano e che la linea del confine, in un cuneo, per quanto stretto, con la punta arrivö un bei pezzo a nord dell'albergo Kerschbaumer. Cosi il principio della linea di displuvio chiaramen- te fu abbandonato a favore delFItalia. Alla fin fine, insomma, prevalse il peso politico dell’Italia nei confronti dell’Austria sconfitta e non la reale forma geologica e geografica del paesaggio. Rimasero all’Austria la borgata Kerschbaumer e la Griesbergtal. L’annessione definitiva del Südtirol e del Brennero

da parte dell’Italia avvenne il 10 ot- tobre 1920. La borgata Kerschbaumer, pure tenuta occupata, il 1° gennaio 1921 fu consegnata all’Au stria. Cosi LAustria riusci a rimanere aggrappata appena appena all’estremo lembo nord della vallata del Brennero. Nach dem Friedensvertrag von St. Germain soll te die Grenze am Brenner genau an der Wasser scheide verlaufen. Das führte zu einem längeren Streit um die Festlegung der Wasserscheide, da Ita lien unbedingt das gesamte Bahnhofsgelände am Brenner

16
Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) nel 250° anniversario della nascita : resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: Conoscenza filosofica ed impegno educativo nella "paideia" del terzo millennio; Il rinnovamento dell'istruzione per una "paideia" europea; Lo sviluppo sostenibile nella globalizzazione dei mercati = Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) zur 250. Wiederkehr des Geburtstages.- (Studi italo-tedeschi ; 19 )
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Pagina 334 di 436
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi <19, 1999, Merano> ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / 19. Simposio internazionale di studi italo-tedeschi. [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Verl. des Pensionates
Descrizione fisica: XV, 410 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1999>
Segnatura: II 179.277
ID interno: 226044
realtà dello spirito, è causa assoluta di sé e come tale si manifesta come libertà. Questa legge va dunque intesa, nella sua dimensione spirituale, come legge di un Sollen, cioé di un dovere costitutivo e connaturato. Da un punto di vista sistematico, la scienza deireducazione trova la fondazione filosofica della sua dimensione metafisica e interperso- nale nella duplice argomentazione della Dottrina della Scienza di Fich- te: nel procedere riduttivo (ricostruzione del processo che risale

dall’esistere della coscienza all’essere dell’Assoluto) e nel procedere deduttivo (il manifestarsi dell’Assoluto nella coscienza finita e condi- zionata). Con la sua riflessione sulla dimensione interpersonale, Fichte ha messo in luce un aspetto della realtà che, a giudizio di Johannes Schurr, è il tratto piú originale e rivoluzionario della filosofia fichtiana. Egli ha cosi fornito alla scienza pedagogica la possibilità di un fondamento di una teoria trascendentale deli’educazione e della formazione della

persona. Ogni relazione interpersonale si articola come interazione di diverse libertà, secondo tutte le modalità che il rispetto della libertà altrui esige. La comunicazione tra diverse libertà deve configurarsi come un’incitazione o esortazione al libero agire, come Aujforderung di una libertà ad un’altra libertà, come imperativo e principio costitu- tivo dell’uomo. Nel contesto di una teoria della relazione interperso- nale, l’incitazione al libero agire è ciò che si chiama educazione. E, secondo

Fichte, tutti gli individui devono venire educati, in caso con- trario essi non diventerebbero persone, cioé l’uomo diventa uomo solo nel contesto di altri uomini. Da queste considerazioni risulta che il progetto di una Teoria tra- scendentale dell’educazione di Johannes Schurr è da intendersi come un tentativo di a’ncorare la scienza pedagogica al sistema della filosofia trascendentale di Fichte; come parte conclusiva di quest’opera, conce- pita con grande sistematicità, era prevista una Noési della

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Proveis am Deutschnonsberg und Kurat Franz X. Mitterer
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Pagina 577 di 647
Autore: Marzari, Walter / Walter Marzari
Luogo: Wien
Editore: Österr. Landsmannschaft
Descrizione fisica: 639 S. : Ill., Kt.. - 2. Aufl.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text teilw. dt., teilw. ital. - 1 Aufl. im Verl. Hollinek, Wien
Soggetto: g.Proveis ; s.Heimatkunde<br>p.Mitterer, Franz Xaver ; g.Proveis
Segnatura: II 165.069
ID interno: 177484
che rifornivano il paese di viveri e altri prodotti. Dal «Passo Fresna» seguiamo dunque la traccia di sentiero n. 147 verso ovest - un bei percorso molto piacevole - fino al Rio della Valle. All’altezza del corso d’acqua incrociamo il sentiero n. 113 e quello che sale da Lanza. Se guiamo questo sentiero che porta ai pascoli di alta montagna, salen- do a Serpentine, guadagniamo quota rapidamente e raggiungiamo in breve la Malga Valle. Giunti davanti alla malga, continuiamo a salire, seguendo

sempre l’indicazione n. 113, fino al Passo Termen, tra la Cima Lavazze e la Cima Olmi. Qui notiamo due cippi particolarmente appariscenti: l’uno reca dipinta la lettera «I» e l’altro la lettera «B». Ai tempi di Napoleone (1810) in questo punto correva il confine tra Re gno di Baviera e Regno d’ltalia, e ai nostri giorni vi passa il confine tra la Provincia di Bolzano e quella di Trento. Nel paragrafo dedicato alla storia di Proves, abbiamo accennato alla presenza di minatori, cosiddetti canopi

, in etä medievale. Una leg- genda, legata anch’essa alle figure dei minatori, racconta che, ai pie- di della Cima Olmi, un tempo ci fossero metalli preziosi quali oro e argento. La notizia della presenza di simili ricchezze del sottosuolo risale probabilmente ai tempi in cui, nella regione, v’erano ancora dei minatori. La credenza popolare vede una prova della presenza di vene sotterranee di metalli preziosi nella zona della Cima Olmi anche nel fatto che il fulmine si abbatte sempre soltanto da queste

ovviamente piü spedita. Dal passo Termen se guiamo per un certo tratto il sentiero n. 113. Giunti all’altezza della Cima Lavazze, giriamo a sinistra e prendiamo a seguire il sentiero n. 13, che scende verso il Marioie. Da qui si ha ancora una bella vista su Proves, Lauregno, sulla Val di Non e sul gruppo del Brenta, nonche sulle Dolomiti a occidente. La traccia di sentiero, che corre lungo la cresta del Marioie, scende verso il «Kaseregg», un piccolo prato quasi pianeggiante. Qui voltia- mo a sinistra

18
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1999
Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß
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Pagina 118 di 344
Autore: Trenkwalder, Alois / Alois Trenkwalder
Luogo: Brenner
Editore: Marktgemeinde Brenner
Descrizione fisica: III, 338 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Brenner <Ort> ; s.Heimatkunde<br>g.Brenner <Ort> ; z.Geschichte
Segnatura: III 165.932
ID interno: 183336
ro degli ospiti paganti era in continuo aumento, per i poveri fu messa a disposizione una misera baracca a sud della casa Geizkofler ed adibita quäle terme per i poveri, mentre la casa Geizkofler venne utiliz- zata per ospiti «migliori». Queste terme dei poveri, nel 1867, su richiesta della societä della Südbahn, furono demolite. In sostituzione di esse fu costruita la cosiddetta Bürgerhaus, nella quäle trovarono poi accoglienza gli ospiti «migliori». Nella Bürgerhaus, a partire dal 1872

, c’erano un salone di conversa- zione, una veranda ed anche una saletta in Stile ru- stico. Nel 1868 la sorgente venne ricoperta con una costruzione in legno. Nello stesso anno la cittä di Vipiteno in prossimitä della stazione acquistö una baracca che poi fece adattare a terme per i poveri, allo scopo di guadagnare spazio negli altri edifici per gli ospiti paganti, sempre piü numerosi. Dopo l’apertura della ferrovia del Brennero la cittä di Vipiteno era intenta ad acquistare tutte le ca- se e tutti

i terreni nella zona delle Terme di Brenne ro. Da Georg Keim, albergatore al Bad di Terme di Brennero e proprietario di mezzo maso Oberwis, il comune della cittä di Vipiteno, nel 1868, acquistö il mezzo maso Oberwis con Talbergo al Bad e con campi, boschi, pascoli e con la malga Bagni per un totale di 40.000 fiorini. Campi, boschi e pascoli al- pini, che al comune della cittä di Vipiteno non ser- vivano per i suoi scopi e progetti, presto furono ri- venduti. Sui terreni del maso Oberwis, un po’ a nord

dell’albergo al Bad, lä dove si trovavano un tempo la stalla ed il fienile, secondo i progetti del- l’architetto Norer di Innsbruck, venne costruito il nuovo hotel «Sterzinger Hof», aperto al pubblico nel 1873/74. Questo nuovo albergo alpino a tre pia- ni, in un primo tempo, sotto Tispezione generale e Famministrazione del comune della cittä di Vipite no, venne gestito da una vedova Schneider di Vipi teno. Un ristorante, costruito ed aperto da un signor Kiebacher di Vipiteno nei pressi della casa Geiz

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) nel 250° anniversario della nascita : resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: Conoscenza filosofica ed impegno educativo nella "paideia" del terzo millennio; Il rinnovamento dell'istruzione per una "paideia" europea; Lo sviluppo sostenibile nella globalizzazione dei mercati = Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) zur 250. Wiederkehr des Geburtstages.- (Studi italo-tedeschi ; 19 )
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Pagina 43 di 436
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi <19, 1999, Merano> ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / 19. Simposio internazionale di studi italo-tedeschi. [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Verl. des Pensionates
Descrizione fisica: XV, 410 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1999>
Segnatura: II 179.277
ID interno: 226044
ottocentesca, che non è quella di Goethe. La nostra sorpresa è quindi immotivata. 2. Gran parte della critica (valga per tutti qui la ricostruzione magistrale di Giuliano Baioni) 19 giudica e interpreta i Wanderjahre piü per la loro Aussage, per la loro tematica, che per la strutturazione tanto poco canonica, che anzi viene sovente scusata con la vecchiaia dell’autore, non piü interessato o non piü capace di una costruzione salda e conclusa. 3. Tematicamente i Wanderjahre valgono in genere come

il ro- manzo della dolorosa utopia della Entsagung, della rinuncia alla for- mazione umanistica globale e della necessità della specializzazione, della ricerca di una via d’uscita dalla crisi indotta dalla rivoluzione industriale e politica nel mito americano (o nel suo surrogato della colonizzazione interna di aree poco sfruttate del Vecchio Continente). 4. Tutto ció ha conseguenze sulla formulazione stessa della nostra domanda sul senso del ricorso sistematico al romanzesco, che dovrà suonare

quella della Entsagung), il cui carattere soggettivo, provvisorio, sperimentale trova espressione tra l’altro (quanto indiretta!) proprio nella veste 24

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1999
Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) nel 250° anniversario della nascita : resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: Conoscenza filosofica ed impegno educativo nella "paideia" del terzo millennio; Il rinnovamento dell'istruzione per una "paideia" europea; Lo sviluppo sostenibile nella globalizzazione dei mercati = Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) zur 250. Wiederkehr des Geburtstages.- (Studi italo-tedeschi ; 19 )
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Pagina 244 di 436
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi <19, 1999, Merano> ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / 19. Simposio internazionale di studi italo-tedeschi. [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Verl. des Pensionates
Descrizione fisica: XV, 410 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben
Soggetto: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1999>
Segnatura: II 179.277
ID interno: 226044
fallito nell’amore e nel mondo, ma, a differenza di Werther, soprav- vissuto grazie alla poesia. UElegia, una delle grandi poesia tragiche della letteratura mondiale, nella trilogia corrisponde alla “catastrofe”. Gran parte della poesia rappresenta il tentativo di ricuperare, mediante approcci, immagini, ricordi e visioni sempre nuovi, la presenza per- duta delFamata; solo quando ormai nessuno dei tentativi ha successo, la separazione deve essere accettata come perdita definitiva. L’io, nella

della musica. Ha qualcosa di casuale che di fronte alle esperienze atroci della passione, della sepa- razione e della moite sia neWElegia che nella poesia An Werther non raggiunge una compensazione conciliante nel senso del superamento, della sublimazione in un senso superiore. Nella Trilogia di Paria, in- vece, la comice di preghiera e ringraziamento di Paria indica certa- mente un tale conferimento di senso. Ma qui il problema è soltanto spostato sulla questione dell’immagine divina, della

teodicea. Anche il destino della dea Paria, la sua trasmutazione mostmosa che quel Dio ehe la approvó o addiritura diresse “in etemo” deve “piangere”, la sua funzione di mediatrice che si realizza soltanto in virtú della sua ine- liminabile lacerazione, non fa piu intravedere una struttura divina del 225

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