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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 412 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Annotazioni 1 Giomale «Bozner Zeitung» del 17 luglio 1905. 2 Archivio del Comune di Bolzano. Atti Tranvia di San Giaco- mo. 3 Ibidem. 4 Ibidem. 5 Archivio del Comune di Bolzano. Protocollo del sopralluogo del 26 aprile 1910. 6 Giornale -Bozner Nachrichten» del 13 e 15 gennaio 1910. Ar chivio del Comune di Bolzano, protocollo dei sopralluoghi del 30 giugno e 2 luglio 1908. 7 -Bozner Nachrichten» del 19 aprile 1910. 8 -Bozner Nachrichten» del 28 gennaio 1910. 9 Archivio del Comune di Bolzano

. Protocollo del sopralluogo del 26 aprile 1910. 10 Ibidem. 11 Ibidem. 12 Comunicazione del sig. Viktor Malfer, Bolzano. Riguardo al «Wasenmeister» vedi Fink Hans: Tiroler Wortschatz an Eisack, Rienz und Etsch, p. 297 e Schöpf: Tiroler Idiotikon, p. 803- 13 «Bozner Nachrichten» del dicembre 1912. 14 «Bozner Nachrichten» del 5 novembre 1911 e 18 gennaio 1912. 15 «Bozner Nachrichten» del 1 maggio 1912. 16 Archivio del Comune di Bolzano. Atto notarile. 17 Archivio del Comune di Bolzano. Protocollo della

seduta del Consiglio Comunale del 6 dicembre 1912. 18 Archivio del Comune di Bolzano. Protocollo del sopralluogo del 30 dicembre 1913- 19 Archivio del Comune di Bolzano. Protocollo del sopralluogo dell'8 novembre 1912. 20 Archivio del Comune di Bolzano. Atti tranvia di San Giaco- mo. 21 «Bozner Nachrichten» del 7 novembre 1912. 22 Archivio del Comune di Bolzano. Atti Tranvia di San Giaco- mo. 23 Ibidem. 24 Ibidem. 25 «Bozner Nachrichten» del 5 dicembre 1913- 26 Giornale «Wiener Zeitung» del

31 dicembre 1913, p- 31, 32. 27 Archivio del Comune di Bolzano. Protocollo del sopralluogo del 30 dicembre 1913- 28 Archivio del Comune di Bolzano. Atti Tranvia di San Giaco- mo. 29 Archivio del Comune di Laives. Atti «Stromanschluß». 30 Archivio parrocchiale di Laives. «Verkündbuch» 1913. 31 Archivio del Comune di Bolzano. Atti Tranvia di San Giaco- mo. 32 «Bozner Nachrichten» del 13 giugno 1912. 33 Archivio del Comune di Bolzano. Progetto dell'ing. Alfons Laab. 34 Archivio del Comune di Laives. Atti

1926-1935; diverse. 35 Ibidem. 36 Ibidem. 37 Ibidem. 39 Ibidem. 40 Ibidem. 41 Archivio dell’Azienda Elettrica di Bolzano. Atto ing. Emil Zi- keli. 42 Kreutz Walter: Die Bozner Straßenbahn. In: Eisenbahn, 1957, Nr. 3, p. 48. 43 Giornale «Dolomiten» del 18 e 27 luglio 1931 ■

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 67 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Nelle vicinanze sono conosciuti bivacchi me- solitici ad alte quote su entrambi i versanti della valle dell'Adige, ed e quindi possibile che i cam- pi invernali fossero nel fondovalle o in terrazzi di medio pendio (come accertato nel Trentino e in val d’Isarco). Per quanto riguarda il neolitico si puö fare un analogo discorso, anche se il quadro del po- polamento fu caratterizzato da una accentuata maggiore stanzialitä. Ad eccezione di una punta foliata in selce (neolitico finale-eneolitico

), la apparente assen- za di testimonianze riguardanti l’etä del Rame e l’etä del Bronzo^ e certo dovuta al caso e a una lacuna nelle ricerche. Il recente ritrovamento di uno strato antropi- co con carboni e qualche frammento atipico di ceramica sotto la casa retica n. 1 in zona Steiner ci permette ora di ipotizzare con buon fonda- mento la presenza di un insediamento databile tra la fine dell'etä del Rame e gli inizi dell’etä del Bronzo, nella zona basale del conoide di Laives alta oggi non piü

di 4-5 m rispetto alla piana al- luvionale. Anche supponendo una crescita del fondovalle di un paio di clecine di metri rispetto alla situazione della metä del III millennio a. C., bisogna ammettere che giä in epoca cosi remota il fondovalle e le sue adiacenze, cioe le pendici del conoide, erano frequentati e con ogni proba- bilitä si era giä tentato con successo la messa a coltura di appezzamenti di terreno. Vennero scelti i lembi dove il torrente aveva accumulato sedimenti fini, mentre nelle vicinanze

pietraie opponevano insormontabili difficoltä ai rudi- mentali mezzi del tempo. Per una radicale boni- fica complessiva del conoide si dovette attendere circa altri due millenni e dunque un momento avanzato dell’antica etä del Ferro. Dal punto di vista dell’evoluzione del paesaggio va notato che il livello di calpestio della fine dell’etä del Rame si trova sepolto a circa due metri di profonclitä rispetto al suolo attuale (poco sopra il livello di calpestio dell’etä del Ferro). E dunque in questo punto

il conoide di Laives, tra la II metä del III e la metä del I millennio a. C., pote crescere an- cora di circa un metro. I sedimenti che ricoprono lo strato sono particolarmente fini e dunque piü che di alluvioni violente, in questa parte almeno si ebbero delle semplici esondazioni in cui l’ac- qua scorreva verso valle con relativa lentezza de- positando gradatamente il suo contenuto di sab- bie e limi. 76 Non si esclude che la prosecuzione delle ri cerche in siti collinari (Peterköfele e Gamper- knott

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 41 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
protetta da «difese e dighe sufficientemente ro buste ed elevate». Il Pasetti riteneva che per la sponcla destra bastassero gli argini fatti a spese dei frontisti «secondo l’antica maniera», giudican- do egli «di poco valore» la zona corrispondente all’odierno comune di Vadena. Nell’anno 1879, nel quadro di un piü rigido coorclinamento degli interventi tecnici, il corso clel fiume venne suddiviso in tre «sezioni»: Passi- rio-Foci dell’Isarco, Gmund-San Michele, San Michele-Sacco. Perö il tratto

ponte ferroviario nei pressi di Gmund/Monte. In aggiunta, nelFultimo ventennio del secolo 19°, si susseguirono in rapida sequenza piene e inonclazioni di insolita gravitä. Specialmente ne- gli anni 1882 e 1885, in ognuno dei quali tali calamitä si abbatterono per due volte consecuti- ve, anche il territorio di Laives, tra gli altri, ebbe a soffrire tristi esperienze. Nel settembre 1882 il fiume irruppe verso est su un fronte di duecento metri, e le acque rientrarono nel proprio letto solo a valle

di Gmund/Monte; nel settembre 1885 si registrö uno sfondamento sul lato sini- stro, a monte dell’approdo di Bronzolo. Con risoluzione del Governo Provinciale in data 26. 9- 1881, e legge dell’Impero dell’ll. 9. 1886 venne incluso finalmente nel quadro della sistemazione dell’Adige anche il tratto di fiume compreso tra le foci dell’Isarco e Gmund/Monte, con la denominazione di «sezione la». Il pro- gramma dei lavori contemplava misure idonee a contrastare l’apporto di materiale soliclo, il rigur gito

delle acque e gli straripamenti dovuti all’in- nalzamento del fondo fluviale. Il programma subi numerosi adeguamenti connessi alle ulte- riori catastrofiche inonclazioni del settembre 1888, ottobre 1889 e giugno nonche luglio 1890. Nell’intero tratto si procedette alla sopraele- vazione e al consolidamento degli argini e so- prattutto alla regolazione della larghezza dellal- veo. A questo scopo si provvide alla realizzazio- ne di una arginatura in golena che delimita due alvei, quello di piena

, i terrapieni di detrito porfirico oppure, piü raramente, di ghiaia sab- biosa. Il fabbisogno di pietrame all’epoca era note- volissimo. Poiche le falde detritiche del Mittel- berg/Monte di Mezzo non potevano coprire l’in- tero fabbisogno, furono aperte numerose cave nuove nei dintorni di Vadena. Il porfido veniva trasportato su vagoncini trainati da locomotive a vapore fino al fiume e poi, su ponti provvisori, ai cantieri in sponda sinistra. Per owiare all’inconveniente degli apporti solicli da parte

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 309 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Planimetria di Laives del 1852 con cbiesa, casetta annessa, Doktorhäusl, vecchia canonica e scuola (archivio patroc- chiale) co curatore d’anime non era ormai piü in graclo di far fronte a tutti gli impegni pastorali. Passaro- no tuttavia parecchi anni prima di poter costitui- re il fondo di dotazione necessario al sostenta- mento del secondo ecclesiastico. Dovettero poi passare gli anni del giuseppi- nismo poco propizi alle faccende ecclesiastiche, e poi ancora gli anni burrascosi clelle

guerre na- poleoniche con la divisione del Paese, e solo nel 1815 si pote stendere un documento notarile per la fondazione del primissariato. La prima significativa clonazione in favore del progetto la fece, nel maggio 1815, Anton Stuppner di maso Oberstein. Egli accese un’ob- bligazione, gravante sul suo maso, per l’importo di 500 fiorini i cui interessi, al 4 per cento, dove- vano anclare a beneficio di un secondo sacerdo- te in grado perö di parlare la lingua tedesca. A questo primo donatore altri

se ne aggiun- sero nel giugno dello stesso anno: Franz Pfeifer di maso Unterstein con 50 fiori ni; Peter Erlacher di maso Schlössl con 100 fl; Sr //<'/■/ /* <r y/s Margareth Wieser del Mausegg con 25 fl; Johann Plattner del Fux con 100 fl; Anton Mayr del Kalch con 20 fl; Maria Erlacherin del Mayr con 25 11; Anton Mayr del Pfößl con 400 fl in contan- ti; Johann Gerber del Thurn con 100 fl; Anton Brunner del Binderhäusl con 10 11 in contanti; Johann Kofler del Gob con 150 fl; Anton Profai- ser del Gaßmann

con 200 11; Josef Asom di maso Anleiter con 100 11; Maria Waitzgruberin, dome- stica, con 25 fl in contanti; Josef Gerber, del Tschuegg con 100 fl. Le elargizioni in denaro contante erano da intenclere come contribuzione in un unico versa- mento. Per gli altri casi si trattava di obbligazioni iscritte a carico del proprio maso e per la somma sopra indicata, di cui il donatore si impegnava a corrispondere l'interesse annuale del 4 per cen to, per il mantenimento del cooperatore. Il pagamento

sarebbe dovuto scattare con la data d’arrivo del primissario. I contratti sottoscrit- ti dai donatori ponevano una clausola esplicita, pena la sospensione del versamento, che cioe entrambi i preti della curazia di Laives fossero sufficientemente capaci di usare la lingua tede sca sia per predicare, sia per confessare che per tenere l’istruzione catechistica. Dei 14 donatori ben Otto sapevano scrivere e poterono cosi firmare di mano propria il contrat- to di fondazione. Nel protocollo della visita

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 39 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
). Nel tratto fra Bolzano e Bronzolo, di tali con sorzi ve ne erano due: quello di Grutzen/Agruz- zo e quello di Laives e Unterau. Al primo com- peteva la zona a est dell’Isarco e dell’Adige, a partire dai piedi del Virgolo fino alla linea Stein mannhof-Obere Überfahrt. L’ulteriore tratto di valle - su entrambe le rive dell’Adige - e fino all’approdo fluviale di Bronzolo, ricadeva sotto la competenza del Consorzio di Laives/Unterau. Questo curava, oltre che gli argini del fiume, an- che

la manutenzione del tratto di canale di de- flusso cletto Landgraben, che da San Giacomo in giu raccoglieva le acque della palude e delle pendici. Per »Obere Überfahrt» (Traghetto Superiore) era intesa la stazione di traghetto che assicurava il collegamento con il Leeghof, il maso di Laives posto a ovest dell'Adige, sotto il Mittelberg/Mon- te di Mezzo, nell’area attualmente occupata dalla discarica di «Ischia Frizzi». Tale azienda agricola - nota anche con il nome di Oberer Urferhof e gia documentata nel

’500 - fino al 1800 era pro- prietä del Consorzio di Laives/Unterau, che ne destinava le rendite alle opere di difesa sul fiu me; il maso venne alienato verso la fine dello stesso secolo. L’approdo fluviale di Bronzolo si trovava sul- la riva sinistra dell'Adige tra Laives e Bronzolo, nei pressi deH’odierno ponte per Vaclena. Esso fu per diversi secoli e fino al 1913 la stazione di ar- rivo e partenza del commercio fluviale sull’Adi- ge. Delle antiche strutture resta ora solo il vasto edificio

della dogana a sud del viadotto. Invece del ponte un tempo assicurava il collegamento con Vadena una chiatta, la cosiddetta «Untere Überfahrt» (Traghetto Inferiore). In considerazione della sua importanza com- merciale l’approdo era munito di particolari ed efficienti sistemi protettivi, le cosiddette «kaiserli chen Steinarchen». 31 Erano le opere piü antiche del genere, realizzate con il pubblico denaro. I muraglioni di pietra del 17° secolo - 7 m di spessore alla base e fino a 12 di altezza - sono

ancora in parte conservati nel nucleo centrale dell’odierno argine, a monte e a valle del ponte per Vadena. Sülle origini del Consorzio di Laives/Unterau nulla e dato sapere di preciso. Stando perö al te- nore del piü antico protocollo del Consiglio del la cittä di Bolzano, a noi pervenuto, si desume l’esistenza di «opere idrauliche» fin dal lontano 1474. Di certo si trattava, sia allora che in segui- to, di sparsi manufatti per lo piü in legno, pre- sumibilmente e in gran parte costituiti da pun

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 72 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
44 Segnalazione anni 1930-36; ricognizione C. S. R. 1995; p. f. 140/34 e 36, p. ed. 767. Mayr 1952: p. 390. Mahlknecht 1977: p. 44. Cavada, Dal Ri 1981: p. 78, 23, 1. Lunz 1981: p. 29. Lunz 1983: p. 22, 25. Bassi 1995: p. 83. 45 Bolzano, museo civico. 46 Segnalazione del 1974; p. f. 24/9, p. ed. 779. Mahlknecht 1977: p. 44/45. 47 Orgler 1878: p. 70. Laviosa 1934: p. 12. Mahlknecht 1977: p. 44. 48 Collezione dei Francescani di Bolzano. 49 Orgler 1878: p. 69. Cartellieri 19: p. 125 no. 1. Laviosa

-245, 7, 28-A7 Ritrova- menti di Castel Liechtenstein. Geleng, Stampfer 1995: p. 176. Pfeifer 1995: p. 169-172. Alberti 1996: p. 6, 7. Demetz 1997a. Demetz 1997h. 54 Pur mancando fino ad ora repeni archeologici (la costru- zione del castello medievale puö avere spazzato via i resti precedenti), puö venire in aiuto il toponimo Liechtenstein (= pietra lucente) che potrebbe proprio indicare un rogo vo- tivo, tipico luogo di culto dell’etä del Ferro (come invece pa- re accertato per Leuchtenburg

/Castelchiaro sopra Vadena). Finsterwalder 1990: vol. I p. 377. 55 Mittersackschmöller 1910: p. 284. 56 Del tutto inspiegate, in assenza di scavi regolari, rimangono le rovine sottostanti la cappella, sull’orlo del colle. Si tratta di un accumulo di pietrame con tracce di calce, e presenza di ceramica medievale, pertinente probabilmente ad un edificio del castello. 57 Sulla chiesa Weingartner 1929: p. 369/370. Mahlknecht 1977: p. 66-71. Rasmo 1980: p. 45/46 fig. 93- Weingartner 1991: p. 421/422. Conta 1994

: p. 192. Alberti 1996: p. 6, 1. Recu- pero L. Dal Ri, G. Cattelan e G. Tengler 1981; p. ed. 1 (chie sa). Schede fot. 7878-80 (scavi), 9898 (campanile). 58 Notizia fornita dagli operai dell’epoca al dott. Tengler. I mo- saici sono molto rari negli edifici sacri del territorio altoatesi- no e sarebbe in ogni caso piü verosimile collegarli ad una chiesa paleocristiana (V-VI sec.) che ad una carolingia (VIII-X sec.). 59 Mahlknecht 1977: p. 67. Rasmo 1980: p. 45/46 fig. 93. 60 Segnalazione di A. Alberti

: recupero A. Alberti e S. Usmari G. A. BZ 1985; scavo C. S. R. 1993; p. f. 98/1. 61 Eisenstecken 1931: p. 74. Innerebner 1955: p. 430/1 fig. 3. Mahlknecht 1977: p. 41; 63; 65. Conta 1994: p. 192. Alberti 1996: p. 6, 9. 62 Scavo S. R. A. Rizzi 1986. 63 Scavo S. R. A. Rizzi 1981-83. Demetz 1995: p. 233, 6, 83- 64 Mahlknecht 1977: p. 45. Alberti 1996: p. 6, 5. Alberti 1997. 65 Probabilmente durante scavi per canalizzazioni. Segnalazio ne di Mahlknecht del 1975. 66 Rilievo stratigrafico murario a cura del

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 46 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
14 Fessure o diaclasi sono fratture i cui labbri non hanno subi to spostamenti. Esse sono classificabili secondo posizione, frequenza, estensione e sviluppo. 15 La tettonica studia la struttura della crosta terrestre e ne de- duce i movimenti subiti dalle masse rocciose, le forze che le hanno determinate e le deformazioni. Si distingue una tetto nica a carattere clastico in caso di frattura delle rocce, e ciö denota rigiditä del materiale; tettonica a carattere plastico si ha nel caso di pieghe

di corrugamento antecedenti e susseguenti, con- nessi tra loro. 11 corrugamento piü recente e detto orogenesi alpina poiche diede origine alla fascia di rilievi, che si estende dall’Africa settentrionale all’Asia orientale includen- do anche le Alpi. Lo stadio iniziale dell’attivitä orogenetica e collocabile verso la fine del periodo permiano, l’apice fu raggiunto nel terziario 20 milioni di anni fa circa, la fase di assestamento con sollevazioni verificabili dei rilievi dura fi- no al presente. 17 La camera

si articolava in vari set- tori con diversificate condizioni sedimentali. Nel settore in cui vennero a formarsi le Dolomiti e la catena della Mendo- la si clepositö una serie varia e potente di rocce databili dal permiano medio fino al terziario inferiore: l’arenaria di Val Gardena del permiano medio, costituita da sabbie traslatate della piattaforma porfirica; sedimenti di regione costiera, del permiano superiore e del triassico inferiore, con ingloba- menti lagunari; sedimenti chimici e organici di mare

poco profondo del triassico medio e superiore con inclusione sporadica di rocce vulcaniche, e - in formazioni lacunose - del giurassico, del cretaceo e del terziario inferiore. 20 Secondo la moderna teoria geotettonica la litosfera, cioe la parte esterna della Terra, e costituita da placche, di varie di- mensioni, che si muovono sopra un substrato plastico. 21 La direzione della forza agente risulta dalla posizione spa- ziale degli assi di piega, perche questi assumono orienta- mento ortogonale

Dr. Ludwig Nössing, direttore del Laboratorio Pro- ve Materiali della Provincia Autonoma di Bolzano a Carda- no. 28 Questo valore e espresso in nuove unitä SI e corrisponde ad una pressione di 2 x 102 kp/cm 2 del vecchio sistema. 29 Le informazioni relative alle «glacere« o «buche di ghiaccio», all’utilizzo dell’acqua e ai mulini della zona di Seit/La Costa mi furono comunicate dal Dr. Anton Gadner che qui ringra- zio; al Dr. Georg Tengler sono grato per la notizia sulla «cel- la» del Buhler. 30 Leeg

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 83 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Castel Firmiano ad una causa fra il rappresentan- te del patriarca di Aquileia e la contessa Adel heid di Gorizia-Tirolo 73 ; tre giorni dopo assiste a Termeno quäle primo teste alla reinvestitura di Jakob von Fenn. 74 Il 4 ottobre 1263 a Caldaro il vescovo Egno trasmette i diritti su una decima di Graun (Corona) a «dominum Nicolaum Bissolum de Caldaro, ad instanciam et petitionem domini Wilielmi de Liehtenstain et fratris sui domini Am ben. 75 Al piü tardi nel 1264 i Liechtenstein ottenne

- ro pure il castello di Termeno, feudo del princi- pato" 6 , che perb perdettero giä nel 1273 durante la guerra scoppiata fra il conte Mainardo del Ti- rolo ed il vescovo di Trento. 77 Il 12 gennaio 1269 Heinrich von Liechtenstein presenzia insieme al conte Mainardo ed a molti ministeriali di Trento e del Tirolo alla reinvestitura dei feudi giä posse- duti da Federico e Guglielmo «fratres nobiles de Castrobarco», conferita dal vescovo Egno 78 ; il 19 settembre dello stesso anno «Calochus de Lieh

tenstain», testimone insieme a molti ministeriali tirolesi, assiste alla rinuncia ad un feudo fatta da «dominus Fridericus de Gaizpuhel de Tramine». 79 Anche dopo la morte del vescovo Egno, awenuta nel 1273, troviamo i Liechtenstein nel- l’entourage del loro nuovo signore; il 16 gennaio Heinrich von Liechtenstein assiste quäle teste a Bolzano ad un’investitura conferita dal vescovo Enrico 80 ed appare ripetutamente nella stessa funzione anche nell'anno seguente ad infeuda- menti e ad altri importanti

atti giuridici del nuo vo sovrano del principato. 81 Nel conflitto fra Mainardo II ed i vescovi di Trento, la cittä di Bolzano assunse una posizione strategica chiave. Essendo ministeriali di Trento, anche i Liechtenstein furono coinvolti nelle con- troversie; per lo piü li troviamo dalla parte del vescovo. In quel momento la loro presa di posi zione non era piü condizionata esclusivamente dalla logica del potere feudale dei vescovi sui lo- ro vassalli; determinanti erano piuttosto interessi

economici e di ceto. I piü importanti possedi- menti dei Liechtenstein si trovavano a Bolzano e dintorni, a Laives e Termeno, nella zona ambita da Mainardo II e quindi esposti clirettamente al pericolo della sua usurpazione. Quando nel 1276 gli attriti sfociarono in una guerra aperta, il conte del Tirolo riusci fra l’altro ad impossessarsi di Castel Liechtenstein. Nella sentenza arbitrale di Ulm del 21 luglio 1276, il re Rudolf von Habsburg ordinö al conte di restitui- re ai proprietari la rocca (illi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 73 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
la conquista bellica del 15 a. C. (la guerra retica) parti da qui (conca di Bolzano) e si rivolse alle vallate settentrionali (ver so i passi Resia e Brennero) ancora in parte ostili. 82 Ciö e dovuto molto probabilmente solo a causa di una mo- mentanea lacuna nelle ricerche. 83 Vicinissimo al nostro territorio, e cioe a Vadena in localitä Masetti, e venuta in luce una necropoli romana la quäle e ri- masta per una serie di circostanze di fatto sconosciuta ai piü ed inedita. Riteniamo opportuno

farne almeno un cenno qui, considerata la grande vicinanza di Vadena (presupponendo l’esistenza di traghetti sul fiume come di fatto accadeva fino a pochi anni fa, la distanza e di meno di un’ora di cammino a piedi) e l’identitä della situazione ambientale (sull’altro lato del fiume tendevano a ripetersi pressappoco le condizioni esistenti sul conoide di Laives e Bronzolo situati esattamente di fronte). 11 caso ha voluto che finora abbiamo soltanto spo- radiche notizie e di fatto nessun reperto

si sia conservato da una situazione archeologica che avrebbe potuto portare piü di un elemento nuovo sulle condizioni di vita in epoca ro mana in questo tratto del territorio del municipium Triden- tum. Nel 1951 in localitä La Busa vicino alla masetta Larentis fu ritrovata casualmente una serie di sepolture. 11 luogo del ritrovamento si trova esattamente al passaggio tra il pendio detritico del Monte di Mezzo e la piana alluvionale. Occasio- ne del ritrovamento fu lo sterro del piede del conoide

portati al museo di Bolzano, ma ricerche presso tale struttura non hanno dato alcun esito e cosi a quasi cinquant’anni di distanza dal ritrovamento i reperti devono considerarsi ormai definitivamente dispersi. Una datazione all’epoca tardoroma- na (III-IV sec.) appare probabile. Potrebbe trattarsi di una piccola necropoli riferibile ad una fattoria di contadini facol- tosi che potevano permettersi monili d’oro relativamente co- stosi. La presenza di attrezzi da lavoro nelle tombe e tipica del rito

funerario di epoca romana nelle nostre regioni. Sem- bra in ogni caso prudente tenere aperta una riserva per quanto concerne la datazione; anche in tombe altomedievali non sarebbero estranei orecchini d’oro, vasi di ceramica, ar- mille e, quanto all’ascia a occhio, potrebbe trattarsi di un’a scia da combattimento del tipo della cosiddetta franziska. Gli adulti che assistettero al ritrovamento sono ormai scomparsi; fortunatamente furono condotti a vedere il luogo del ritrova mento dal maestro Luigi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 131 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
piü breve per giungere al piano; forse era questa la via piü antica. Quando nella primavera del 1944 - in seguito ad un erroneo bombardamento aereo - il bosco di Schmalberg arse fino alle raclici, il traccia- to dell’«antica via» divenne ben distinguibile sul ter- reno e, seguencione il percorso, si potevano scor- gere a tratti anche i solchi profondi ed evidenti, proclotti sul fondo roccioso dal logorio dei carri. 32 Documentano forse antiche relazioni fra le due localitä anche i diversi masi che

, come del resto - al di lä del Brantental/Vallarsa - quelli fra Puech- ach e Petersberg/Monte San Pietro. Ciö e testimo- niato anche dagli antichi tipici cognomi della giu- risdizione novaponentina, esistenti sui detti masi fin dal 15° secolo: Herbst, Zeiger, Plattner, Stuppner, Pacher, Tschuffler per ricordare solo i principali; ai quali piü tardi si aggiunsero ancora Gerber, Pfeifer, Pircher. Nel 17° secolo fini l'epoca d’oro dei venditori di legname su tutto il Regglberg. Giä a partire dal 1560

circa il governo aveva preso prowedimenti contro il taglio selvaggio nei boschi della giurisdi- zione novaponentina e di Egna, limitando l’eccessi- va esportazione del materiale verso l’Italia. 33 Una grave crisi economica generale fece poi il resto: la svalutazione del denaro giä awertibile nel secolo l6° e il crollo del sistema monetario nel 1620 pro- vocarono grandi incertezze finanziarie; e infine concorse anche la guerra dei trent’anni che paraliz- zö traffici e commerci. E in tali condizioni

erano dawero fortunati quei proprietari di boschi che po tevano ancora tenersi il loro maso di montagna, la- sciando perdere l’idea del vigneto al piano. Spörl, Prentner, Pihler zu Lab, Schadner perdettero uno dopo l’altro, ancora avanti il 1630, i loro poderi a Laives. E gli zatterieri di Sacco, da quando cletene- vano un vero e proprio monopolio sul commercio del legname alle discariche di Laives, comprimeva- no i prezzi il piü possibile. Con il legname che era giocoforza portare alla discarica

nella quantitä pre- scritta dagli zatterieri, non c’era ormai piü da diven- tare ricchi. Nel 1718 la giurisdizione novaponentina si vide costretta a vendere il podere alla Reif per far fronte ai debiti. 34 E clieci anni piü tardi si dovette alienare anche la discarica. I masi del fondovalle e del Breitenberg/Monte Largo ressero, a quanto pare, rneglio alla crisi che non quelli dell’altopiano con tutti i loro boschi. Quando questi Ultimi vennero a trovarsi in situazio- ni precarie, si diede il caso

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 91 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Bolzano, ambulacro del coro del duomo: modiglione con lo stemma di Bartho lomäus von Liechten stein; appeso allo scu- do ilgioiello dell’Or- dine del Vello d’Oro (1493 circa). (Foto: A. Campaner) con suo fratello Wolfgang, «Pfleger» a Caldaro, morto nel 1630. 167 b) L iechtenstein-Castelcorno Dopo la morte cli Wilhelm senior (1432) 168 cliven- ne «senior familiae» il figlio maggiore di Hans, Heinrich V. Nel 1447 era «Pfleger» in Val d’Ultimo e consigliere dell’arciduca Sigismondo 169 ; nel 1451

gli furono affidati il castello ed il giudizio di Taufers/Tures in Pusteria 170 e nel 1455 e docu- mentato quäle giudice effettivo del tribunale feu dale ad Innsbruck. 171 Suo nipote Balthasar von Liechtenstein, figlio di Wilhelm iunior e di Barbara von Thun, entrö al servizio del sovrano al piü tardi nel 1451 172 ; nel 1454 divenne «Pfleger» a Castel Leuchtenburg, ex rocca dei Rottenburg 173 ; almeno dal 1462 in poi faceva parte del Consiglio del duca Sigismon do 174 ; dal 1464 e documentato come

capitano di Castel Beseno presso Calliano 175 , rocca concessa in feudo a Sigismondo nel 1460 dal vescovo di Trento. 176 In quegli anni Balthasar, insieme al capitano di Trento Leonhard von Velseck, era uno dei funzionari tirolesi piü importanti del principato. Il 21 giugno 1468 il vescovo di Trento Johannes gli concesse in feudo Castelpietra a sud di Callia no, con tre masi, riservandosi «il diritto alla porta aperta»; contro un prestito di mille marche di moneta meranese, il 6 ottobre 1469 gli diede

in pegno per tre anni il castello, impegnandosi an- che a versargli per gli stessi tre anni 60 marche clalle entrate della dogana di Trento. 177 Infine nel 1470 Balthasar e documentato quäle capitano della cittä di Trento. 178 Dal suo matrimonio con Dorothea von Fuchsberg nacque Paul von Liechtenstein, sen- z’altro il piü noto personaggio della stirpe. 179 Nel 1482 Paul entrö al servizio dell’arciduca Sigis mondo del Tirolo, diventando suo maresciallo di corte nel 1489; dal 1490 in poi fu maresciallo

di corte di Massimiliano d’Asburgo che lo stimava molto, apprezzando le sue doti. 180 In seguito alle riforme nell’amministrazione nei paesi ereditari degli Asburgo, nel 1499 Massimiliano I nominö Paul maresciallo del Governo di Innsbruck; poi gli affidö missioni diplomatiche e presto anche il dicastero delle finanze. Paul diresse le clifficili trattative con i rappre- sentanti degli Stati Generali dei paesi ereditari, specialmente con quelli del Tirolo; attraverso mutui assicurö il finanziamento della

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 78 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
conserviamo tale grafia, preferendola a quella con la i semplice. Le origini dei ministeriali ai quali fu affidata la custodia del castello sono sconosciute. Perso ne portatrici del nome gentilizio «Liechtenstein» sono documentate dal 1162/67; 16 il castello, eret- to presumibilmente verso la metä del XII secolo, viene menzionato per la prima volta come «Ca strum de Liehthenstaine» il 18 aprile 1189. 17 Invece una Mechtild, un Kaclalhoch e un Leutold von Liechtenstein, citati da autori del passato, «non

sono attestati con sicurezza negli anni indicati (1127, 1140, 1151) o vanno messi in rapporto con famiglie nobili bavaresi». 18 A causa del gran numero dei Liechtenstein nominati pri ma del 1189, si suppone che derivino da fami glie diverse non distinguibili. In questa prima fa se possiamo individuare tre gruppi di persone. a) Un primo gruppo si presenta tra il 1162 e il 1167 con «Odelschalch de Liehtenstaine», men zionato nella lista dei testimoni ad una donazio- ne a favore della prepositura dei

Premostratensi di Schäftlarn in Baviera. 19 Al primo posto dell’e- lenco sta il conte «Perhtoldus de Tirol», «advoca- tus» del vescovo di Trento; Udalschalk e inserito fra i ministeriali del conte. Udalschalk von Liechtenstein mori nei primi mesi del 1176. In un documento notarile del 29 maggio 1176 20 , stilato nella chiesa di san Lorenzo alle porte di Trento, il suo «servus Vitalis», per in- carico del defunto, cede al convento dei Bene- clettini un maso a «Nova» (Deutschnofen/Nova Ponente), che Udalschalk

aveva destinato alla fabbriceria del monastero per la salvezza della sua anima, maso amministrato da un sacerdote. 21 Rilevante nel contratto e sia la capacitä giuridica di Vitale, sia il fatto che il maso viene ceduto «ju re proprietario nomine»; quincli Udalschalk pote- va disporne quäle libero proprietario, senza pre- ventivo permesso del signore. 22 Una terza citazione nel «liber traditionum» del vescovato di Bressanone, databile fra l’ago- sto 1177 ed il giugno 1178, rivela legami della

all’appartenenza di eventuali figli. 24 b) Un secondo gruppo di persone e docu- mentato dal 1171 in poi con un certo «Leuthol- dus de Liatstaino», che in una lista di testimoni tramandata da un cartolario viene inserito dopo il conte Ulrich von Ulten e suo cognato (sorori- us) Wilhelm di Cles, ministeriale del vescovato di Trento. 25 Anche un atto notarile clatato 1175 26 indica inclirettamente un rapporto giuridico con i conti di Ulten; Adelheid, figlia del defunto Leutold (quondam domini Luttolcli

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 344 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
giugno 1887. Questo giornale, nei numeri 42 e 43 cli quello stesso anno, raccontö in due punta- te la storia dell'effigie miracolosa di Pietralba. L’abitato di Laives nel dipinto del 1791 Nel quadro sopra descritto appare la porzione del paese delimitata a est dalle alture montuose di Breitenberg e Franzensberg, a sud dai masi Kölbl e Stampfl, a ovest dalla vecchia via mae- stra che dal Großhaus porta al centro antico, a nord dal Reinisch. Sullo sfondo luminoso del Brantental/Vallar

- sa si scorge la sagoma del santuario di Pietralba. Accanto al Peterköfele si vedono il Musegger, il Mayrhof e, piü in alto, il Puecha e il Gschlößler. La collina del Peterköfele e quella che sta di fronte - il Gampnerknott - sono animate da gruppi di persone. Sul Gampnerknott un pezzo d’artiglieria spara colpi di mortaio (vedere lettera V del quadro). La chiesa curaziale si presenta nelle forme antecedenti l’ampliamento del 1852. Alla sua si- nistra vi sono due case - le cosiddette Kirchen häuser

- demolite dopo la seconda guerra mon diale. Sulla destra invece sta la vecchia canonica con la sua lunga rampa di scale sulla facciata meridionaleP Un po’ piü a destra e a valle, sorge il cosid- cletto Doktorhäusl, dimora un tempo del medico. Fino al 1840 questa casa ospitava anche la scuo- la. Nel suddetto anno venne costruito il nuovo edificio scolastico, sito di fronte all'odierna cano nica. 11 Doktorhäusl fu demolito nel 1930 per clare un cortile d’accesso al municipio. Nel 1845 si prowide

ad allargare il piazzale antistante la chiesa in previsione del futuro ampliamento di quest’ultima. Il curato di Bronzolo, Anton von Ferrari, aveva messo a disposizione del magistra- to cittadino un contributo di 30 Napoleonsdor da utilizzare per 1'acquisto delle 200 pertiche (720 mq) di suolo necessario all’allargamento del sagrato. Il terreno fu comperato da Jakob Erla- cher Kirchenhäusler, e da Franz Gerber. Il so- vrintendente all'edilizia di Bolzano, Vogl, dise- gnö subito un progetto in base al quäle

l’Erla- cher dovette cedere 68 pertiche e il Gerber 131. L’Erlacher fu indennizzato con un terreno impro- duttivo presso l’Eckhäusl. La spesa complessiva per 1’acquisto del suolo e l’erezione della cinta, ammontö a 484 fiorini, coperti per la metä dall’offerta del curato Ferrari. Il restante importo se lo sobbarcö la comunitä. La vecchia cancellata che chiudeva il presbiterio, venne montata all’in- gresso del cimitero. Il presbiterio ebbe una bal- austra nuova di marrno. La grande casa sotto

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 216 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
fu fatta dal circolo per i riti religiosi comuni del Venerdi Santo e clella Resurrezione; per tali occasioni del resto esistono eccellenti testi del repertorio in lingua latina. L’orientamento verso un’impostazione dei servizi divini nella lingua del popolo, ebbe an- che conseguenze stilistiche derivanti dalla scelta dei brani musicali: il barocco tedesco con canti polifonici e mottetti della tradizione evangelica (Praetorius, Häßler, Hagius, Frank, di Lasso, Crü- ger, Raselius, Lechner, Schütz, Bach

ecc.) come pure la musica contemporanea di impronta neo- barocca, proveniente dalla Germania meridiona- le. L’incontro con i maestri del barocco portö al- la rinascita di una vera e propria prassi «a cap pella», con cantori e strumenti. Nel 1969, per la prima volta nel Sudtirolo, si interpretarono opere musicali con l’accompagna- mento di strumenti a fiato storici. Si venne cosi instaurando una buona collaborazione con la banda di Laives diretta da Walter Cazzanelli, e il suo presidente Karl

Pedrotti. Ma va notato che fin dal 1966 si erano eseguite - in compagnia del coro novaponentino - adattamenti di opere mu sicali di Praetorius con l'accompagnamento di trombe e tromboni storici. La musica antica fu particolarmente apprez- zata, ad esempio, nell’interpretazione del corale meclievale a due voci cantus planus binatim, nei brani di G. Machault, O. von Wolkenstein, G. Dufay, nei Propria del Choralis Constantinus di Heinrich Ysaak, nella Missa pange lingua di J. Deprez, nella Passio secundum

0975) (ra dioaudizione della messa) Il circolo canoro si esibi sovente anche fuori Lai ves come a Naturns/Naturno, Schlanders/Silan- clro, San Michele cl’Appiano, Algund/Lagundo, Lana, Merano, Terlano, Caldaro, Termeno, Mez- zocorona, Zambana, Seis/Siusi, Tiers/Tires, Stein- egg/Colle Pietra, Chiusa, Bressanone, Bolzano, St. Ulrich/Ortisei, Sand in Taufers/Campo Tures, Innichen/San Candido, Deutschnofen/Nova Po nente, Gries, San Giacomo e Aslago presso Bolzano, Lengmoos/Longomoso, Schenna/Sce

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 198 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
del XIX secolo, come appena detto. Determinanti per l’espansione furono quattro motivi: la costruzione della ferrovia del Brennero nel 1867 e della sua diramazio- ne per Merano; l’istituzione della scuola statale di agraria a San Michele sull’Adige nel 1874; la regolazione dell’Adige nel 1880-1890; il re- gresso, gravido di conseguenze, della viticol- tura a causa dell’oidio nel 1851 ’, della pero- nospera nel 1880 2 , della fillossera nel 190P e dell’annessione all’Italia, la maggior produttri

lungo l’Inn ed il Danubio giungeva anche fino a Vienna. Mentre il vino del Sudtirolo costitui- va una merce di esportazione redditizia giä da molto tempo, la fornitura di frutta rimase di secondaria importanza fino alla seconda metä del XIX secolo. Singole esportazioni verso Innsbruck e Vienna sono ricordate dal XV se colo in poi; verso München, St. Petersburg e Mosca dall’inizio del XIX secolo; ma un incre- mento sostanziale della frutticoltura si ebbe nel Sudtirolo appena nella seconda metä

di ditte per il commercio della frutta e la com- parsa di negozianti, in discreto numero anche a Laives. Con la fondazione della «Landwirt schaftliche Bezugsgenossenschaft» o Consorzio Agrario, la prima cooperativa sorta negli anni difficili del secondo dopoguerra, Laives assun- se un ruolo pionieristico per l’agricoltura nel Sudtirolo; il suo esempio fu seguito fino ad oggi da altre 17 cooperative similari. I contadini di Laives furono antesignani pure per l’impianto di irrigazione a pioggia per

preservare i pometi dalle gelate, e furono i primi ad estenderlo all’intera superficie colti- vata. Il convegno annuale dei frutticoltori sud- tirolesi, punto fermo nella vita rurale, si teneva a Laives molto prima del suo trasferimento a Merano; quindi Laives svolse un ruolo prima- rio per l’agricoltura sudtirolese. I negozianti di frutta di Laives A Laives il commercio della frutta iniziö molto prima di quanto si potrebbe credere; ancora anteriormente alla fondazione del primo con sorzio

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 140 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
La citata famiglia Curzel/Kurzel del maso Weißhaus ebbe da allora in poi un ruolo impor tante nella politica comunale. Lorenzo Curzel fu ripetutamente capocomune fra il 1836 ed il 1846; suo figlio Anton Kürzel pure capocomune o pri- mo consigliere fra il 1870 ed il 1875; suo nipote Cäsar Kürzel resse in modo determinante le sorti del Comune, con interruzioni, dal 1879 al 1907 quäle capocomune o consigliere. Alcuni anni prima dello scoppio della guerra mondiale Cäsar Kürzel, che non ebbe figli

maschi, lasciö Laives per stabilirsi sul Renon. Poiche suo nonno Lo renzo Curzel non sapeva bene il tedesco, dal 1840 al 1845 la lingua ufficiale interna dell’ammi- nistrazione comunale era l’italiano, anche perche molti abitanti erano italiani. Curzel stesso si fir- mava sempre «capo comune» in italiano. L’anno 1848 e le sue conseguenze La rivoluzione civile del 1848/49 significö una svolta decisiva per l’ordinamento giuridico dei Comuni che, seconclo la concezione del nuovo parlamento di Vienna

eletto democraticamente, cloveva essere la prima cellula dell’autonomia dei cittadini, la piü piccola unitä amministrativa dello Stato democratico, aperta alle esigenze del la popolazione. La rivoluzione fall!; ma le sue idee fondamentali si ritrovano nella costituzione imposta all’imperatore Franz Josef I (1848-1916). Nel paragrafo 33 i Comuni ottennero i seguenti diritti basilari: - libera elezione dei rappresentanti; - libertä di assumere nella comunitä nuovi membri; - amministrazione autonoma dei

propri affari; - pubblicazione del bilancio comunale; - sedute dei rappresentanti aperte al pubblico. L’ordinamento degli affari comunali era di com- petenza delle regioni. In conformitä a queste ba- si del diritto costituzionale fu emanata il 17 mar- zo 1849 la legge prowisoria sui Comuni; l’artico- lo primo dichiarava: «11 fondamento dello Stato libero e il Comu ne libero» Tuttavia il Kaiser non si attenne a lungo a questi nobili ideali; passato il pericolo, con il «decreto di san Silvestro» del

31 dicembre 1851 abrogö la costituzione democratica e quindi ripristinö la si- tuazione precedente anche per i Comuni. Dopo circa un decennio, in seguito alla progressiva democratizzazione dell’Austria (1860-1867), il Reichsrat (parlamento) varö il 5 marzo 1862 la legge statale sui Comuni, che si atteneva essen- zialmente ai principi di quella del 1849. La rego- lamentazione venne di nuovo devoluta alle re gioni; nella «contea principesca del Tirolo e Vor arlberg» la legge regionale sui Comuni fu emanata

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 80 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
ne. 36 Si puö presumere che qui perdurassero di- ritti derivanti da un primo matrimonio con un ministeriale clel vescovato di Trento, dal quäle potrebbe essere nato il figlio Heinrich. 37 L’investitura della «wardia et custodia castri de Liehthenstaine» avvenne nella forma di feudo ereditario perpetuo (ad rectum feodum habere et detinere debeat in perpetuum). Nel documen- to non si nomina l’obbligo della residenza; viene invece espressamente ribadito il diritto del ve- scovo, quäle signore

ed infeudante 38 , alla «porta aperta»; i vassalli «erano tenuti ad accogliere il vescovo con il suo seguito o una guarnigione da lui inviata». 39 «I vassalli non ricevettero l’intero castello, che rimaneva di proprietä cliretta del vescovo, ma solo un’abitazione, una casa o una torre». 40 In effetti i Liechtenstein possedevano «al di fuori dell’ambito della rocca una propria residenza, detta nel 1276 «castmm inferius», da localizzare ai piedi del colle, nell’attuale Pensione Pfleg." Quel «castello

inferiore» costituiva il centro amministrativo dei possedimenti annessi al feu do. Fino all’estinzione dei Liechtenstein verso la meta del XVIII secolo ed ancora dopo, vi aveva- no secle la gestione dei beni (terreni e renclite) situati nel circondario, risultanti in parte solo clal- la tradizione posteriore 42 , e «l’ufficio» per la ri- scossione del «Reifgeld». Quest’ultimo era un tri- buto che i contadini del «Reggelberg» dovevano versare per poter depositare il loro legname a Laives, in localitä

Reif, clove i tronchi venivano preparati per poi farli fluitare in zattere sull'Adi- ge.‘ 3 Infine i castellani ottennero forse anche i di- ritti dei burgravi, cioe la bassa giurisdizione sui sei'vi nel circondario della rocca." Nel Regno il cosiddetto castello signorile, «fulcro e centro di cristallizzazione di una stirpe» (K. Schmid), dal XII secolo in poi era il segno vi- sibile di una evoluzione che si andava compien- do progressivamente nell’esercizio del potere e che si manifestava fra

l’altro con l’ascesa dei mi- nisteriali. Attraverso il servizio militare il Cavalie re (miles) insediato nel castello partecipava all’e- sercizio del potere pubblico; la rocca affidatagli segnava il suo ingresso nella sfera della nobiltä, la cui prerogativa peculiare era il dominio. 45 b) Heinrich I von Liechtenstein Dopo l'investitura Adelheid non e piü menziona- ta; suo marito Otto mantiene la denominazione «von Weineck»; 46 il figlio Heinrich invece viene giä chiamato regolarmente

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 392 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
L’organizzazione del servizio di carraria a Laives e San Giacomo Di particolare rilevanza fu la via del porto (Land weg). detta anche vicolo delle spedizioni (Liefer gasse), che dal Gutleben portava all’imbarco flu- viale di Bronzolo. L'importanza di questo tratto era tutta legata al vicino approdo, il piü impor tante e il piü settentrionale dell’Adige. Da questo partivano le imbarcazioni e le zattere dirette ver so l'Italia, e li approdavano i barconi che dalla via alzaia i cavalli trainavano

contro corrente. Questo raccordo tra il porto fluviale e la via maestra - dalla quäle si staccava all’altezza del Gutleben - era ragguardevole per vari motivi: in- nanzitutto per il movimento dei carri che teneva- no il collegamento fra l’imbarco di Bronzolo e la cittä di Bolzano, e viceversa. Le mercanzie giun- te a Bolzano dal Brennero, dal Resia, da ogni parte del Paese, e quelle stesse della cittä, veni- vano tutte trasportate al suddetto porto dai carrettieri di Laives, organizzati in apposita

asso- ciazione. 1 A Laives poi i carrettieri potevano depositare i carichi al maso Thurner chiamato anticamente Pallmann o Pallhaus. Tale denominazione lascia intendere che l’edificio faceva originariamente le funzioni di magazzino o deposito delle mercan zie; queste infatti venivano confezionate in balle (da qui l'origine del nome derivato alla casa) per essere piü maneggevolmente trasportate da car rettieri, zatterieri o barcaioli. Simili magazzini o depositi per colli mercan- tili esistevano

anche a Bronzolo, a Egna e a Mühlbach/Rio Pusteria. E poiche l’organizzazio ne del servizio di carraria di Laives aveva una specie di monopolio sul trasporto delle merci tra Bolzano e il porto fluviale, un tale magazzino era indispensabile. Pure le mercanzie provenienti da sud erano trasportate fino a Bolzano dalla stessa organizza- zione. Quest'ultimo diritto venne ripetutamente reclamato dalfassociazione dei carrettieri di Bronzolo. Ma essi - a detta dei laivesotti - non lo poterono mai

documentare per il fatto che nel 1797, al tempo dell'invasione francese, gli atti re- lativi alla loro organizzazione vennero distrutti assieme aH’intero archivio comunale. L’associa- zione dei carrettieri di Bronzolo aveva anche una secle sua propria. Ulteriore importanza derivava alla suddetta strada di raccordo dal commercio del legname proveniente dal Regglberg. I tronchi che, al dire di Marx Sittich von Wolkenstein, giungevano persino dai boschi di Carezza, erano tradotti alla Reif (piazzale

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 355 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
A proposito di quest’ultimo si legge in un docu- mento del 1590: un appezzamento oltre il muro con diritti sul comunale goduti ab antico. Nel 1660 maso Seitz confinava a ovest con la pineta comunale. Giä nei piü antichi contratti di locazione gli obblighi del locatario vengono stabiliti con estre- ma meticolositä. La durata della locazione si pro- traeva per lo piü per un quinquennio, talvolta perö anche solo per tre anni o addirittura «da un anno all’altro». In un contratto per maso Fuchser

, dell’anno 1584, si dice: «In seguito a imploranti suppliche del locatario - che ha figli in parte an- cor minorenni - gli vengono concessi tre anni per il diritto di riscatto, ma in caso di cattiva con- duzione della proprietä, tale diritto decade assie- me al contratto.» In un contratto relativo a maso Kölbl del 1758, con locazione per la durata di cinque anni, l’affittuario paga 90 fiorini per cia- scuno dei primi tre anni, e 100 negli Ultimi due. E degno di nota il fatto che a Laives si siano

mantenuti a lungo i contratti di mezzadria con i quali il colono si obbligava a versare una metä o un terzo delFintero raccolto: vino, fieno, grano, frutti. In certuni contratti il fittavolo dava un ter zo del vino e la metä dei frutti di ogni albero. Tra i censi corrisposti al padrone, vengono elencati i prodotti piü disparati del maso: nel 1585 il Lewald versava mezzo quintale di burro buono, dolce, genuino. Il maso Manna era obbli- gato a consegnare all’ospedale Santo Spirito di Bolzano, suo signore

fondiario, tra il resto, due carri di legna giä spaccata. Il locatario del Teissl portava, tra l’altro, due benne di rape monde. Nel 1579 Steffan Halser del maso Ebner di Seit/La Costa, in pagamento di censi arretrati. doveva portare ai Wolkenstein, suoi signori fon- diari, nel castello di Trostburg sopra Waid- bruck/Ponte Gardena, una vacca. Nel 1602 Peter Kinig di Rentsch/Rencio loca- va il maso Seitz da un anno all’altro a Jeronimus Rieller. Quest’ultimo riceveva tre mucche da bit te. In compenso

, ad ognuna delle quattro fiere di Bolzano, egli doveva versare 25 fiorini di affit- to. In diversi casi si constata che nella seconda metä del 16 ° secolo, le condizioni di affitto dei masi divennero piü pesanti di quanto non lo fos- sero nella prima. Per fare un esempio, il locata rio del Pregel, nel 1540, consegnava un terzo del vino, ma nel 1588 si parla giä della metä da spar- tire sul campo. Con ciö e evidente che non si trattava di vino fatto, ma di brascato (mosto). In un contratto del 1537 per

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 127 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Il canale di fluitazione che collegava la discari- ca con 1’Adige, non restö a lungo in funzione. For- se costituiva una minaccia per le Campagne cir- costanti dal momento che, per essere utilizzato a fluitare legname, bisognava pur azionare un dispo- sitivo di sbarramento delle acque. ln seguito alla di- sastrosa inondazione dell'estate 1540, su istanza della comunitä, il giudice distrettuale di Bolzano si recö per un sopralluogo al suddetto canale, e al cle- tentore del Raymann imparti

il trasporto del materiale alla riva; e l’incombenza l’assunsero i detentori dei masi circonvicini su inca- rico clegli zatterieri. 13 A monte dell’antica strada maestra il contadino dell’Aichner gestiva per conto proprio una specie di discarica privata del legname, dislocata su un proprio fondo improduttivo, invaso dai detriti allu- vionali del Brantentalerbach/Rio Vallarsa. 16 Da li soltanto lui rivendicava 1’esclusiva del trasporto fi- no al fiume, naturalmente dietro congruo compen- so; tale diritto

era un privilegio riservato ai masi Aichner e Anleiter che i detentori avevano ottenuto in ereditä perpetua dai conti di Tirolo. E possibile che li fosse esistita anticamente una Reif della con- tea principesca in competitiva concorrenza con quella vescovile presso la Pfleg; fin dal 1288 del re- sto i conti di Tirolo vantavano la signoria fondiaria su maso Aichner. 1 " Comunque stessero le cose, tra il 1555 e il 1557 ci furono liti interminabili per que- sta discarica sui fondi improduttivi

dell'Aichner a causa del trasporto del legname da li fino al fiume, e solo quando nel 1558 il vecchio proprietario ecl anche il figlio morirono a breve distanza l’uno dall’altro lasciando il maso oberato di debiti, i tuto- ri clegli eredi minorenni cedettero le 10 opere di improduttivo ai novaponentini. Costoro incorpora- rono l’appezzamento sterile «che in futuro dovrä cii- ventare la discarica del legname da zattera» alla loro vecchia Reif posta direttamente a ovest della strada maestra, cedendone

in cambio 3 opere al maso Aichner. Sul suolo ingrandito della nuova discarica sorse in seguito il complesso agricolo denominato Reifhäusl - di proprietä della giurisdizione novapo- nentina - con prato e vigneto. 1 * Osterie e zatterieri Per l’amministrazione del fondo alla Reif il comune novaponentino nominava regolarmente clue dele- gati, scelti fra la schiera dei suoi 12 giurati. Essi pro- cecievano alla scelta del locatario, ne controllavano la gestione e, ogni due anni, portavano al giurisdi- cente

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Pagina 98 di 482
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Luogo: Laives
Editore: Cassa Rurale
Descrizione fisica: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 473 - 475
Soggetto: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 156.177
ID interno: 142349
Presupposti giuridici e sociali «I castelli, capisaldi militari, si trovavano nell’in- trico di forze contrapposte e di interessi contra - stanti, e ne derivö la necessitä di regolamentare la loro situazione legale e patrimoniale». 235 Come mostra ripetutamente la prassi giuridica nella se- conda metä del XII secolo, il diritto di costruire castelli o l'autorizzazione ad erigerli era preroga- tiva del conte 236 ; nel nostro caso l’edificazione di Castel Liechtenstein presupponeva l’assenso del

principe vescovo di Trento, detentore dei diritti comitali 236 e signore dei ministeriali. Come giä detto, il norne deriva dal toponimo del sito. Nelle denominazioni dei castelli la com- ponente «stein» indica una rocca alta, separata dagli insediamenti; tuttavia qui non sembra si possa parlare, come per altri casi, di uno sposta- mento in verticale, cioe del trasferimento della «casa fortificata» ubicata prima nel paese, rico- struita come rocca su un’altura. 237 Il castello dei ministeriali veniva

di potere. «Questo piccolo numero di stirpi costituiva un gruppo altrettanto piccolo di privilegiati giuridi- camente, poiche posseclere un castello significa- va senza dubbio avere una posizione sociale ele- vata ed esercitare un dominio». 239 Peterköfele: perizia archeologica (situazione del 1990) e cappella 240 Sull’area relativamente ristretta della rupe sulla quäle si ergeva Castel Liechtenstein (circa 0,20-0,25 ettari) si clistingue a sud-est, verso la via al santuario di Weissenstein/Pietralba

, un fos- sato artificiale, oltre il quäle si trovava lungo il lato sud l’antico adito alla rocca; l’odierno acces- so alla cappella, sul fianco nord. e stato appron- tato di recente. Il punto piü elevato dell’altura, fiancheggi- ante la via al portone, era quello esposto agli eventuali attacchi; vi si scorgono pochi resti di una sostruzione contornante disposta obliqua- mente, creata per fare da solido basamento ad un fabbricato assai pesante. Dalle irregolaritä del terreno, da un cantone ad angolo

ottuso, da altri elementi di muri emersi dagli scavi, dal fatto che la sommitä del colle e costituita, come risulta dall’analisi del suolo, da una massiccia piatta- forma gettata con malta, si deduce che vi si er geva una torre poligonale, secondo le ulti- me scoperte ottagonale, del diametro di circa 11 metri. 241 A giudicare dalla struttura muraria, questo mastio risaliva alla fase costruttiva del primo XIII secolo. Un tratto di muro pure risalente al XIII seco lo, rintracciato nel 1985 sul lato

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