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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 139 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
nel nostro Paese riforme sociali ispirate senza dubbio a un radicato senso di giustizia sociale, ma spesso stravolte e travisate da troppo di- sinvolti atteggiamenti demagogici. A pochi anni di distanza dalla pubblicazione della Storia della lingua italiana di Migliorini, usciva nel 1963 la «Storia linguistica dell’ltalia unita » di Tullio De Mauro, che aveva richiamato l’attenzione dei linguisti e degli educatori sulle condizioni sociali della lingua italiana. Era un libro affascinante, che

attrasse subito l’attenzione di molti lettori, senza per altro uscire di molto dall’ambito del mondo universitario, del mondo della scuola e della componente politica piii impegnata culturalmente. L’anno di poi, nel 1964, invece veniva pubblicato il «Profilo di storia linguistica italiana» di Giacomo Devoto. E qui occorre fare bene attenzione ai titoli, che sembrano uguali e non lo sono: infatti la Storia della lingua italiana di Migliorini vuol dire storia fatta dentro la lingua Ítaliana

, di- sinteressandosi per lo piú dei dialetti o delle minoranze linguistiche che sono in Italia; invece il Profilo di storia linguistica italiana di De- voto, non si riferisce a un oggetto linguistico ma a un oggetto geogra- fico, i’Italia, e quindi segue con attenzione, accanto alle vicende del- l’Ítaliano, quelle del latino (finché fu anche Íingua dell’uso) e dei dia- letti. Quindi l’opera di Devoto non è solo opera storica interna a un sistema lmguistico; essa è opera storica in un senso piú vicino alla sto- ria

reale del nostro Paese, perché tiene conto oltre che del principale sistema linguistico (l’italiano), anche degli altri sistemi linguistici co- stituiti dai dialetti o dalle altre lingue parlate in Italia, In questi anni, dunque, si stanno sviluppando nel mondo della scienza linguistica italiana, tendenze nuove; ma il vero terremoto si ebbe con Pier Paolo Pasolini quando, nel 1964, in un articolo pubblicato in «Rinascita» con il titolo «Nuove questioni linguistiche » egli prese posizione da uomo

di lettere, da regista, da uomo di cultura, nei riguardi di quanto stava accadendo in Italia. Leggiamo alcune proposizioni tratte da questo scritto di Pasolini, il quale, giova ricordarlo, ebbe sempre la forza di meditare non soltanto sugli aspetti particolari della propria creazione artistica ma anche di approfondire in se stesso i problemi teorici. Anche per ciò Pasolini è un vero prosecutore di quella «que- stione della lingua italiana» di cui appunto si era parlato precedente- mente. In quel saggio

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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1990
1000 anni Lana : libro commemorativo ; Lana 990 - 1990
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Pagina 189 di 216
Autore: Andreatta, Richard / ed. dal Comune di Lana. [Autori: Richard Andreatta ...]
Luogo: Lana
Descrizione fisica: 208 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni Lana
Soggetto: g.Lana ; z.Geschichte 990-1990
Segnatura: III A-34.267
ID interno: 584565
alloggio per la loro famiglia, o nelle case apposita- mente costruite dalla ditta a Simgo o nei pae- si limitrofi. Diversi di loro si stabilirono anche a Lana. Ricordiamo ad esempio Vittono e Gaetano Marchetti ed Angelo Martini; tutti operai che per recarsi al lavoro erano co- stretti a fare quotidianamente la spola tra La na e Simgo in bicicletta. Un’altra attivitä che occupö molti lavora- ton di lingua italiana a Lana, ma in un perio- do di gran lunga successivo, fu la centrale elettrica Enel che

, la consistenza del gruppo italiano si e ri- dotta, passando dal migliaio di persone dell’ immediato “dopo-opzioni" alle circa 600-700 persone di oggi. Nel 1947 il vescovo della diocesi mons. Oreste Rauzi (allora Lana faceva parte del la diocesi di Trento) venne a Lana in visita Pastorale. In quell’occasione due dei mae- stri di lingua italiana, Ada Pasquazzo e Re- mo Vismtamer, parlarono al presule facendo presente che sarebbe stato bene che per una miglior vita spirituale del migliaio di cit- tadmi di lmgua

italiana di Lana fosse asse- gnato alla parrocchia un sacerdote della lo ro lingua. La richiesta venne accolta, ed a partire dall’ottobre del 1947 fu inviato a La na don Decimo Franceschini, con l’incarico della cura d’amme della popolazione italia na. Nello stesso periodo la scuola elemen tare di lmgua italiana registrö un numero record di alunm, con ben cmque classi fre- quentate da 20-25 alunni ciascuna. La scuo la dell’epoca aveva sede nell’edificio antistante il convento delle suore di Lanegg

divenne quindi sede di tenen- za, per tornare poi quäle semplice stazione in tempi piü calmi, anche se 1’ultimo atto di- namitardo, che ha colpito la condotta della centrale Enel al pari di molte famiglie di lm gua tedesca che abitano in zona, risale ap- pena all'agosto del 1988. In quell'occasione si svolse una manifestazione di protesta alla quäle presero parte persone di entrambi i gruppi linguistici, compreso il sindaco Franz Lösch. La vita della comunitä italiana si e comun- que sviluppata

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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1990
1000 anni Lana : libro commemorativo ; Lana 990 - 1990
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Pagina 187 di 216
Autore: Andreatta, Richard / ed. dal Comune di Lana. [Autori: Richard Andreatta ...]
Luogo: Lana
Descrizione fisica: 208 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni Lana
Soggetto: g.Lana ; z.Geschichte 990-1990
Segnatura: III A-34.267
ID interno: 584565
A cominciare dagli anm ’20, m seguito dell’annessione dell'Alto Adige all'Italia, con una certa lentezza la comunitä italiana pre- se a svilupparsi. Fu, come accadde del re- sto in tutto 1’Alto Adige, nel periodo del fascismo che si registrö una vera crescita della popolazione italiana. Non si trattö co- munque solamente di un fatto di carattere politico, ma come vedremo tra breve - l'af- flusso da altre provmce fu mcentivato soprat- tutto dalle molte possibilitä di lavoro e, sia pure con

maggiori difficoltä, dalla possibili- tä di reperire anche un alloggio per la fami- glia. Questi fattori portarono dunque anche a Lana un consistente gruppo di persone di lingua italiana: non si trattava solo di operai o di lavoratori di fatica in genere, ma anche di impiegati e funzionan. L'anno della svolta fu ll 1923, quando cioe divenne obbligatono l'insegnamento scola- stico nella sola lingua italiana, e quasi tutti gli insegnanti dovettero pertanto venire da altre provmce italiane

ed il Veneto in prima fila, affluirono altri lavoratori, che gradata- mente trasferirono a Lana anche la loro fa- miglia. Ma ci fu ben poco tempo per accorgersi di questi mutamenti di carattere sociale: la guerra era alle porte, ed il gruppo ltaliano di Lana non ne fu immune. Bisognö per la veritä attendere il 1943 perche si arrivasse ad una chiamata generalizzata alla visita di leva. Bastö comunque perche la comunitä italiana di Lana contasse due vittime sul cam- po, Paolo Mores (alpmo caduto sul fronte

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 142 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
’72 il terzo volume dedicato a «Lineamenti di italiano popolare » e an- cora di Marinella Pautasso «Dialetto, lingua e integrazione linguistica a Pettinengo ». Da quel 1968 è stato un continuo susseguirsi, un cre- scendo di pubblicazioni (in articoli e in volumi) descrittive delle con- dizioni dell’italiano nella sua globalità o nei suoi aspetti parziali o par- ticolari. Ma la radicalità del mutamento dell’ottica reso obbligato dal muta- mento sostanziale dell’oggetto, cioé la lingua italiana

, meglio la si co- glie nelJ’ultima opera di Giacomo Devoto pubblicata nel 1974 pochi mesi prima della sua morte, e intitolata «II linguaggio d’Italia - Storie e strutture linguistiche italiane dalla preistoria ai nostri giorni ». Nel- l’enunciazione di quel titolo vi è la consapevolezza della necessità di superare le diatribe sterili sulla lingua, sulle lingue delle minoranze e sui dialetti, nell’immagine totalizzante di un riferimento trascenden- tale della realtà storica italiana che coglie nella

uniformi e spersonalizzati che oggi in- combono attraverso la civiltà dei calcolatori». Ma errerebbe chi rite- nesse che in Devoto era prevalsa la rinuncia alla lingua italiana. II senso è solo questo: come linguista Devoto sa che in Italia v’é sta- to e vi sarà un linguaggio, non necessariamente la lingua italiana; come uomo del suo tempo credette nella lingua italiana e nella sua forza coesiva, sociale e civile. Ma nel 1975, appena un anno dopo, riesplose il caso Pasolini. Esat- tamente il 21 ottobre

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 141 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
more non piü soltanto il mondo della cultura ma anche la scuola. SÍ scopri allora che i linguisti italiani non erano insensibili ai pro- blemi della lingua italiana, anche perché avevano fatto tesoro della le- zione dell’Ascoli; e si scopri chiaramente che Íl loro appartarsi non derivava, tanto da indifferenza, quanto piuttosto dalla condizione stessa in cui venne a trovarsi PAscoli, la cui tesi, nei confronti del Manzoni, era rimasta ingiustamente soccombente nel quadro cultura- le italiano

. Chi era rimasto scottato non voleva esporsi a nuove scot- tature, perché altra cosa - come si diceva prima - è la lingua e altra cosa è la questione della lingua, dove di solito si mette tanta passio- nalità e tanta motivazione extra-linguistica. Tutt’al piú rimase ben evidente che la Hnguistica italiana fino a quegli anni non si era appli- cata abbastanza allo studio dei problemi di interazione linguistica. C’era chi studiava le lingue e chi studiava i dialetti, pochi a quel tem- po si erano

linguistici e filologici di Pasolini e non capirono quel che di giovanneo e di apocalittieo si celava nel messag- gio pasoliniano. E’ signifícativo per altro che proprio nel 1967 sorgesse la Società di Linguistica Italiana, che è aperta a chiunque in Italia abbia interesse per i problemi della lingua italiana e dei suoi dialetti. Ma il campo oramai era stato messo a soqquadro e la contestazione giovanile del 1968 - certamente attratta da altri problemi - ebbe tut- tavia il merito indiretto di aver

«Avviamento critico allo studio della dialettologia italiana - Problemi e metodi » a cui segui nel 105

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 370 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
parleranno il toscano per grazia di Dio! meglio pensar bene in milanese che ciarlar male in fiorentino»: parole con cui il Boito s’innestava sulla linea mi- lanese Cattaneo/Tenca. Luigi Settembrini in una lettera, ancora al Broglio, Della lingua italiana datata 22 marzo 1868 e pubblicata da vari giornali) so- steneva che «la parola è pensiero, la parola è idea: e chi puó dare agli altri le sue idee, chi puó comandare con la forza del pensiero e dell’azione, quegli darà agli altri la sua lingua

. (..) La lingua adunque non viene di fuori ma di dentro, non si spande né si restringe secondo il volere di un ministro di pub- blica istruzione, ma per legge di pensiero», Pietro Fanfani, in sintonia col Lambruschini, asseri che «la Hngua italiana, benedetto Dio! c’è stata, c’é, e si muove»: è anzitutto nei libri degli «ottimi scrittori», ancora validi per ogni 0 quasi ogni occorrenza, e argine contro il «forestierume» (La lingua italiana c’è stata, cé, e si muove, in «Atti della Società Scientifica

1 perticariani, awersi alla lingua parlata e sostenitori di un italiano tutto let- terario, quindi già esistente, e nato con l’apporto dato nel passato dagli scrit- tori «d’ogni provincia italiana» (come si esprimeva uno di loro, Giuseppe Brambilla), Tra i «lassisti» infine (cosi chiamati dall’«aulico» Luigi Gelmet- ti) troviamo quanti s’attenevano alle posizioni già accennate di un Settembri- ni e d’un Boito: oltre a questi due, si ricordano - anch’essi appartenenti, come il Settembrini, all’ambiente

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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1990
1000 anni Lana : libro commemorativo ; Lana 990 - 1990
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Pagina 195 di 216
Autore: Andreatta, Richard / ed. dal Comune di Lana. [Autori: Richard Andreatta ...]
Luogo: Lana
Descrizione fisica: 208 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni Lana
Soggetto: g.Lana ; z.Geschichte 990-1990
Segnatura: III A-34.267
ID interno: 584565
La- na. Dal 1956 al 1962 un gruppo di appassio- nati diede vita mvece all'associazione Calcio don Bosco. Grande seguito, fin dall’immedia- to dopoguerra, ebbe poi la Bocciofila Zuegg, i cui appassionati giocatori potevano conta- re sui tre campi situati alla fabbrica Cartoni. Per concludere il capitolo “Associazioni’', dobbiamo rilevare che, fra la gente di lin- gua italiana che attualmente risiede ed abi- ta a LANA, sempre piü numerose sono le famighe che nel loro appartamento o casa ci vengono solo per

tanza italiana nel 1960: per la De venne eletto Enrico Mattuzzi, per il Psi Albert Mores e per il Movimento Sociale Diomsio Liotto. Smda co, ancora Gruber. Siamo al 1964: la rappre sentanza italiana si nduce a due unitä, Giuseppe Vita ed Enrico Mattuzzi, entram- bi democristiani. La carica di pnmo cittadi- no, in quella legislatura, cosi come in quella successiva che prese il via nel 1969, fu an cora nelle mani di Josef Gruber. In consiglio sedettero ancora due italiani, Franco Mattuz

zi, De, e Francesco Moro, Psi. Nel 1974 nuo- vo rinnovamento nella rappresentanza consigliare italiana: per la De entra Diego Bertoli, per il Psi Vittorio Merserburger, che poi a meta legislatura venne sostituito da Francesco Moro. Entrambi verranno ricon- fermati nel 1979, mentre nell’84, a causa di un’ulteriore frammentazione dei partiti italia ni, rientrerä in consiglio il solo Bertoli. Dal 1974 e sindaco Franz Lösch, □

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 137 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
a compiere un altro passo definitivo per la lingua e per la nazione ita- liana, quando decise appunto di scegliere un preciso programma lin- guistico per la sua realizzazione letteraria. II Manzoni, rispetto a tutti i suoi predecessori e in chiara sintonia con gli ideali romantici del tempo, volle che la lingua italiana - che è la lingua dei letterati e so- prattutto perció la lingua scritta - potesse essere piú vicina alla realtà delluso e al carattere del parlato. E, pur conformandosi

italiana doveva indirizzarsi, nel contatto con la piú grande cultura europea (e in particolare a quel tempo con la «scienza» tedesca) verso un’operosità non soltanto letteraria, ma scientifica e tecnica e unitariamente civile. Diceva l’Ascoli: «L’organo dello scambio non è sempre necessario che sia la glottide .... puó essere anche la penna, purché si sappia scri- vere». E l’Ascoli postulava un’intensa attività mentale e sociale, cul- turale e civile, che coinvolgesse e fondesse tutti i ceti del Paese

nell’u- so della lingua italiana, il mezzo piú efficace per attuare finalmente la sospirata «unità dell’idioma». Egli infatti sosteneva che: «l’unità del- l’idioma in tanto si estende, in quanto lo importa la virtú indefettibile della comunità del pensiero o l’azione imperativa dell’intelletto nazio- nale, la quale si incarna nell’idioma medesimo, e non incontra nessu- no, che vogüa o possa a lei sottrarsi». L’Ascoü, profondo conoscitore dei dialetti, avrebbe potuto essere sollecitato dalla scelta

per lingua italiana di un dialetto d’Italia, foss’anche il fiorentino; ma l’Ascoli, av- vertendo i problemi civili che una lingua nazionale comportava e non 101

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 190 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
di due delle tre principali direttive della politíca nazionale italiana dall’Unità alla grande guerra (la balcanica e la nordafricana; Taltra, per decenni «congelata», è quella irredentistica, ossia del compimen- to delFunità nazionale a Trento e Trieste) non sia da Índividuare il punto di partenza di un indirizzo che si sviluppó decenni dopo attra- verso la conquista della Libia, le imprese economiche nei Balcani e dai BaÍcani verso altre regioni dell’Impero ottomano fino al classico «trattato

imperialistico» che portó Fltalia nella prima guerra mondia- le, il Trattato di Londra. Entro questo arco di tempo si impone, per la volontà precisa di ap- poggiarsi in Europa alla potenza tedesca ma anche di «utilizzare» la Triplice Alleanza per compiere, con le spalle protette, un’ambiziosa politica espansionistica in Africa, Fetà di Crispi, Senza dubbio Fran- cesco Crispi sembró riflettere le contraddizioni e le tensioni, le ambi- zioni eccessive e le tendenze involutive della società italiana del suo

tempo: in particolare del decennio 1887 - 96 in cui dominó la scena politica. E’ chiaro tuttavia che Fimportanza preminente di una perso- nalità non puó far trascurare condizioni, impulsi, tendenze diffuse della collettività nazionale. Uno studio di queste tendenze esteso a piú vari e vasti ambienti potrebbe far concludere che in certi momen- ti un ruolo decisivo nella politica nazionale italiana fu svolto da quella «megalomania» cui con eccessivo semplicismo si affíbbia appunto Faggettivo troppo

restrittivo di «crispina». Fino ad arrivare a un ana- lisi specifica, che sarebbe utile per capire la politica italiana sia in Eu- ropa sia fuori d’Europa, di quella che potremmo chiamare «la sindro- me della grande potenza». Per quanto riguarda la politica di espansione extraeuropea - domi- nante dopo Fetà bismarckiana, in tutta FEuropa - le ricerche con i ri- sultati piu interessanti, in quanto probabilmente meno attesi, potreb- bero essere condotte riguardo a quegli ambienti socio-politici cui tra

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 138 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
«Die Streit- frage üher die italienische Sprache » (1876). Egli sosteneva che la lin- gua letteraria divenuta italiana era una realtà non solo qualitativamen- te ma quantitativamente distinta da ogni dialetto, nella cui formazio- ne ogni dialetto come tale era stato abbandonato e l’accordo s’era fat- to sopra un terreno neutrale che era quello della comune tradizione letteraria. Tra le tesi opposte dell’Ascoli e del Manzoni medió Francesco D’Ovidio, un altro linguista che scrisse nel 1878 «Detla questione

possihile» . Questo breve «excursus» sul punto a cui era giunta la «questione della lingua» con il Manzoni e con l’Ascoli ci consente adesso di con- centrarci sugli aspetti del dibattito che si è riacceso in questi ultimi tempi a partire dagli anni Sessanta. Esattamente nel 1960 veniva pub- blicata la «Storia della lingua italiana » di Bruno MigliorinÍ: era final- mente una sintesi scientifica di tutto il quadro storico dello svolgi- mento della lingua italiana da prima di Dante fino ai suoi giorni

. E questa opera faceva il punto su quanto nella storia della lingua italia- na era accaduto fino ad allora con graduale, anche se non facile e con- tinua progressione. Ma subito dopo si destano nella vita culturale ita- liana alcuni fermenti che, se non hanno proprio la forza di rompere con il passato, hanno tuttavia la virulenza sufficiente per dare un nuo- vo decorso al problema della lingua italiana. Correvano ancora gli anni del miracolo economico, del cosiddetto hoom e il mondo politi

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 135 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
CARLO ALBERTO MASTRELLI IL PROBLEMA DELLA LINGUA NAZIONALE IN ITALIA NELLA CULTURA E NEGLI STUDIITALIANI Piú volte è stato fatto presente che nel mosaico delle lingue europee quella italiana differisce da tutte le altre per la sua partieolare forma- 2Íone. Mentre generalmente la formazione delle lingue nazionali ro- manze è di origine politica e quella delle lingue germaniche è di ori- gine religiosa (protestantesimo), bisogna avere ben presente alla men- te che la formazione della lingua

italiana è preminentemente di origi- ne letteraria; e questa condizione originaria dell’italiano conferisce al nostro sistema linguistico una flessibilità che è ignota agli altri sistemi linguistici d’Europa. Ma da tale osservazione di fondo non sono state tratte tutte le conseguenze necessarie per comprendere, non tanto gli sviluppi della lingua italiana, quanto Íl fenomeno unico e singolare del perpetuarsi della famosa o famigerata «questione della lingua». II fenomeno della «questione della lingua

» nasce con lo stesso Dante e accompagna il decorso della storia linguistica italiana fino nel cuore dei nostri tempi, come avremo appunto modo di vedere. Ma errereb- be chi credesse che il fenomeno della questione della lingua sia un fe- nomeno esclusivamente Hnguistico. Nella questione della lingua l’os- servazione metalinguistica è spesso marginale e occasionale; la mag- gior parte dei rilievi e degli argomenti hanno varia origine ed estrazio- ne (ideologica, estetica, politiea, morale, sociale

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 244 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
italiani erano in minoranza, ma Venezia aveva lasciato la sua impronta civilizzatrice. La posizione italiana non era molto forte diplomaticamente, come ha osservato René Albrecht Carrié: «Verso gli americani, gli Inglesi aveva- no l’enorme vantaggio di dividerne la lingua e la cultura; i Francesi be- neficiavano dell’opinione generalmente accettata che essi erano stati vittime di un’aggressione e dell’impressione, molto sproporzionata alla realtà delle cose, che il loro territorio avesse costituito

oltre e ad adoperarsi a convincere il presidente ame- ricano. Come è noto la delegazione italiana giunse ad abbandonare la conferenza della pace, gesto al quale segui poco dopo la caduta del go- verno Orlando-Sonnino. 1.1 governo Nitti, con Tittoni ministro degli esteri, attuó una revisione della politica estera italiana, spostandone le ambizioni espansionistiche nell’Adriatico dalla Dalmazia all’Albania (accordo tra Tittoni e Venizelos, ministro degli esteri greco, del 15-7- 19). II successivo

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 182 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
a identificarsi, per le élites po- litico-culturali sia progressiste che conservatrici europee, con la con- cezione di Giuseppe Mazzini e del suo movimento, Ció non significa che nella coscienza dell’Europa liberale vengano meno le altre componenti e espressioni che ho detto; né che dall’Eu- ropa si guardi e si aspetti la realizzazione precisa in Italia del pro- gramma nazionale mazziniano; ma contribuisce potentemente a fare dell’unità italiana un problema in cui Íl liberalismo europeo è coinvol- to fino

a sentirsene direttamente partecipe. II secondo motivo è assai piu politico che ideologico. Esso sta nel fatto che dall’Europa liberale si consideró l’unifieazione nazionale italiana e lo stato monarchico costituzionale costruito su di essa il maggiore successo concreto della collaborazione pluridecennale fra liberalismo e nazionalità. Ció trent’anni dopo il risultato notevole ma piu limitato della formazione del regno costituzionale del Belgio e dieci anni prima che un altro processo di unificazione

nazionale di proporzioni e conseguenze storiche ancora piú vaste, quello tedesco, segnasse il tramonto della collaborazione che ho detto e aprisse la strada ad altre forze e ad altri miti. L’unità nazionale italiana, quindi, da un lato ha un valore e una col- locazione essenziali nell’ambito della storia occidentale del tempo. Dall’altro lato, proprio perché si compi nel contesto preciso di un de- termínato periodo storico come se ne costituisse il risultato pieno e felice e nello stesso tempo come

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 189 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
plomazia italiana nello sfruttare gli sviluppi favorevoli della situazione internazionale, far si che l’appoggio promesso dagli Imperi centrali «nelle questioni politiche ed economiche di natura generale» si appli- casse ai problemi balcanici e mediterranei. E’ eon la «seconda Triplice» ossia con il trattato (o meglio i trattati) di alleanza del 1887, i quali rinnovano il trattato dell’82 trasforman- dolo, che la politica italiana imposta con vigore e successo il proble- ma dell’evoluzione

in- tendo soltanto riferirmi cioé agli ambienti della sinistra «crispina» già acquisiti al nazional-imperialismo, né rifarmi alla ben nota inclusione della Tunisia fra i territori appartenenti alla sfera italiana nella spesso citata apostrofe di Mazzini del 1870. Intendo fra l’altro riferirmi alla classe cui apparteneva il conservatore e «continentale» conte di Ro- bilant, antiretorico, antichauvinista, poco incline a farsi trascinare dalla suggestione dell’«awentura» africana. C’é da chiedersi in altre

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 48 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
, a riempir le lacune di questa mia esposizione, sul loro intervento. La coscienza nazionale italiana nasce e rimane per secoli come fatto di cultura. Tratto saliente della sua genesi e del suo sviluppo, quella che si potrebbe chiamare la costante presenza di Roma. II mito di Roma è l’u- nico comun denominatore di un’Italia che ha perduto anche la parvenza dell’unità; e dà all’Italia un significato e un valore nel Sacro Impero che a Roma si richiama. E nel mito di Roma continua l’Italia a riconoscersi

e di civiltà era sen- tita come l’unico patrimonio di memorie comuni, in cui tutti gli italiani potessero riconoscersi fratelli». E via via, nei secoli del dominio stranie- ro, il mito di Roma continua ad essere la pietra di paragone della co- scienza nazionale italiana, il punto di riferimento ideale, fonte di cocente rimpianto e promessa di inebriante grandezza nell’awilimento e nella miseria del presente. L’idea dell’italianità si identifica con quella della la- tinità, con il patrimonio spírituale che

Roma ha lasciato all’Italia come il suo piu prezioso legato. E’ la tradizione del Rinascimento, l’eredità di Roma intesa, vissuta come un lascíto culturale e letterario, come coscien- za di una continuità spirituale, della quale l’Italia è la devota custode. Dal Rinascimento al Risorgimento, dal Petrarca all’Alfieri, ITtalia vive come nazione nella letteratura, nel canto, nel sogno dei poeti. La realtà è un’altra. La legge che domina la vita italiana è la diver- sità, non l’unità . Nelle grandi

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 145 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
di compromesso che, nell’insegnamento dell’italiano implicava quello della storia e dell’educazione linguistica. Era un’ambizione, ma anche una rinuncia, che apriva senza dubbio un capitolo nuovo nella scuola italiana, ma per la quale non si intrawedono ancora sistemi efficaci di intervento. Alcuni linguisti, Renzi e Cortelazzo, hanno pubblicato nel 1977 un volume intitolato «La lingua italiana oggi: un problema sco- lastico e sociale ». Naturalmente vengono riproposte in questo libro questioni

è un punto di riferimento importante per gli aspetti della didattica dell’italiano nella scuola italiana; ma la- scia sconcertati e perplessi. In Italia i fermenti di riflessione linguistica sono molteplici e in anni a noi piu vicini, esattamente il 23 luglio 1979, il sociologo Francesco Alberoni pubblicava nel «Corriere della Sera» un articolo dal titolo «Ormai l’italiano è solo un diatetto europeo. - Varliamo inglese ». Fu un nuovo scossone per il problema dell’Ítaliano ma ancor piú per

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Categoria:
Giurisprudenza, politica , Sociologia
Anno:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Pagina 193 di 452
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 413 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Segnatura: II Z 759/18(1983)
ID interno: 62150
cialmente quando venivano da uomini di scienza di indiscussa repu- tazione come lo storico Pasquale Villari, che commentava le conse- guenze morali negative dell’emigrazione, o lo studioso di statistica Corrado Gini, che ne indicava invece gli inconvenienti economici e demografici (6). Di questi argomenti i nazionalisti fecero propri gli aspetti estremi. A1 punto che secondo Corradini l’espansione imperialistica italiana non si presenta come un rimedio necessario all’esuberanza di popo- lazione

, eui Temigrazione pone troppo malamente riparo, ma come un fine ultimo verso cui la nazione deve tendere per affermare la sua vitalità e potenza; mentre r«imperialismo della povera gente» viene ridotto a semplice mezzo particolare, tipico, capace di facilitare il rag- giungimento dei grandi fini espansionistici nazionali con la sua forza di suggestione all’interno e all’estero. II rapporto nazionalismo-imperialismo è quindi nell’esperienza sto- rica italiana quanto mai stretto: non, come nel caso

inglese, perché il fatto coloniale è ormai diventato parte integrante della tradizione na- zionale, ma perché l’imperialismo -proletario o meno- rappresenta il mezzo principe con cui la nazione italiana, superato in tutti i sensi il Risorgimento, puó affermare se stessa. Questa posizione del naziona- lismo-imperialismo corradiniano è confermata anche dagli obiettivi verso i quali l’aggressività della nazione Ítaliana deve rivolgersi, che piu dei territori coloniali in sé sono le grandi nazioni, ricche

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