¬I¬ trasporti sull'Adige da Bronzolo a Verona e gli spedizionieri di Sacco
versi tempi dei canali artificiali - i cosiddetti Busatti - l’ultimo dei quali, per la piena già accennata del 1767, era rimasto otturato, riempiendosi di ghiaia. In seguito a ciò, il fiume si era aperto altrove per conto suo un corso tanto felice, da non potersi nulla di meglio desiderare. Ma ora, per effetto di un’ultima diversione, esso si era aperto un 1 nuovo passaggio in un punto così largo e profondo, che, durante i periodi di magra invernale, l’acqua vi veniva a mancare quasi del tutto
., rimasto pressoché asciutto. La costru zione ed il progressivo prolungamento di un pennello , in mezzo all’Adige, per dirigere il corso maggiore delle acque nell'alveo'abbandonato, aveva per iscopo, oltre che di introdurvi la quantità idrica necessaria per la naviga zione, di ottenere che, nelle piene ordinarie, servendo di sponda al fiume, l’aiutasse a scavarne il fondo. Ma questi erano tuttavia rimedi precari e palliativi, come osservava il Baroni. Occorreva un’opera poderosa di arginamento, per