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corso Giuseppe Verdi (a sinistra 1 Giardini pubblici, via delle Scuo- ^ e > la Piazza grande, via dei Signori, piazza De Amins, piazza Ca prini e via Salcano) conduce alla stazione della Transalpina, La Piazza grande non ha altro pregio che la vastità. Al centro sorge una fontana col gruppo di Nettuno e la Nereide, dì scarso va lore artistico, sul lato ovest la chiesa dei gesuiti o di Sant'Ignazio, di stile barocco. Dalla Piazza grande, per via Rastelli, si arriva ali a piazza del Öuomo

, dedicato ai Santi Ilario e Tìziano, la cui facciata non è sulla Piazza, ma dalla parte opposta. Da piazza del Duomo, per breve ascesa, si giunge al castello, tutto circondato da una cinta di robuste mura spesse quasi due metri. Sopra la porta d'ingresso era, fino a non molto tempo fa, il Leo ne di San Marco. Di là lo tolse l'Austria regalandolo a] Museo. Nell'interno, seguendo la via centrale delle tre che si presentano appena passato l'arco della porta d'ingresso del castello, si giunge alla chiesetta

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Categoria:

Geografia, guide

Anno:

1919

¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici

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Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo

Luogo: Novara [u.a.]

Editore: De Agostini

Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.

Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde

Segnatura: II 87.677 ; 1.088

ID interno: 88598

1480 però Sigismondo conte di Tirolo ratificò il nuovo statuto di Bolzano, che ostacolava l'immigrazione italiana nella città, riuscendo a diminuirne il numero durante il sec. xvi. Ma l' importanza commerciale di questa piazza, sede della famosa fiera annuale, dove venivano scambiati i prodotti transalpini colle derrate italiane, era cosi grande, che l'immigrazione di. mercanti italiani, specie veneziani, finì col prevalere, in modo che durante la Controriforma, Bolzano divenne centro di resistenza

ita liana e cattolica contro il germanesimo e protestantesimo d'oltralpe. Anche quel Magistrato Mercantile ( Universitàs Kegotimitium ad Nundinas confluentmm), nei sec. xvii e XVIII di fatto era regolato all'italiana e fino alla metà del sec. xix la corrispondenza commerciale di questa piazza continuò a tenersi in italiano. Dalla seconda metà del sec. xix il germanesimo aumentò gran demente a Bolzano, sia per la sua nuova attività commerciale coi paesi del settentrione, dopo che il Veneto

della città assume, specie nelle ore del mercato, una vita di tipo tutto meridionale. La vecchia città, sulla sinistra dell' Isareo, ha molte case all' ita liana con balconi e verande e vie con portici simili a quelli delle città venete, come l'animatissima « via Lauben » centro della vita com merciale cittadina e la vicina caratteristica « piazza delle frutta ». Notevole la bella « piazza Giovanni » dove nel 1889 fu eretta, sim bolo di germanesimo, la statua a Gualtiero Vogelweide, trovatore del

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Anno:

1919

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Due belle colonne adornano la piazza che, dal Contarmi che le pose, prese il nome di Contarena, nome trasmutato in Vittorio' Ema nuele dal 1866 in poi. Altre bellezze di Udine sono la piazza del Mercato colla bella chiesa di San Giacomo e un pozzo caratteristico ■di squisita fattura, il signorile palazzo del Monte di Pietà, in via Mercato Vecchio, il palazzo Bartolini, che alberga il Museo, la bi blioteca e l'accademia, sul cui vestibolo sono ricordati i più illustri udinesi fra cui Pietro

Zorutti, cui son dovute le deliziöse poesie umo ristiche e sentimentali in friulano. Poi, poco olire la piccola piazza di San Cristoforo, il palazzo dei Conti Antonini, del Palladio, e, vicino al Giardino Pubblico, il palazzo che fu residenza dei Patriarchi prima, degli Arcivescovi poi. Durante la guerra, oltre al Comando Supremo italiano, e saltuariamente il Comando della Seconda Armata, risiedè in Udine 1* Intendenza della Seconda Armata e numerosi uffici,, magazzini militari, auto-parchi

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Categoria:

Giurisprudenza, politica

Anno:

1919

Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.

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Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer

La città si stende fra le pendici del monte Calisio e l'Adige ed ha due vie principali, in croce, fiancheggiate da bei palazzi, in parte a facciate decorate alla veneziana. Al centro della città la pittoresca Piazza del Duomo, con ia graziosa fontana di Nettuno, il monu mento allo scultore Vittoria ed il Palazzo del Pretorio, con la sua bella Torre Grande. Il Duomo, iniziato al principio dell'undicesimo secolo, fu riedificato nel tredicesimo e non fu terminato che nel se dicesimo secolo. E una

basilica a pilastri di stile lombardo, con una bella cupola: due leoni decorano esternamente la porta del lato nord. Tutte le vie di Trento ricordano la sua italianità, e, fin dove que sta rasentava la compatibilità delle leggi austriache, fu applicata, im ponendo alle strade nomi di illustri cittadini italiani, come: via Ro- magnosi, largo Carducci, via Giovanni Prati, teatro Verdi, piazza Dante, ecc., ecc. * Anzi nella piazza Dante, davanti la stazione, perchè ognuno si rendesse conto, appena sceso

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Giurisprudenza, politica

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1919

Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.

Pagina 254 di 268

Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer

Sulla strada civettano case e piccole ville. 1 paesini di Valle di Sotto, Piazza Santa Caterina innalzano le loro chiesuole che di lon tano sembrano giocattoli creati nel verde per il diletto di bimbi mon tanini. Bormio (23,5 - 89,5) paese con'2000 abitanti, è veramente delizioso, sia per la sua po sizione, sia per la sua storia, sia per quello che gli è rimasto della vecchia vita di un tempo. Ha caserme, ospedali; fu sede di comandi e offrì accan tonamenti a reparti Alpini presidiari

ed a colonne munizioni e treni d'artiglieria. La sua piccola piazza con la torre e la chiesa è - nel suo carat tere alpigiano - singolarissima. Ma tutto il paese presenta caratteri peculiari di bellezza. Chiesette e campanili svettano di tra le case in qualche luogo, assiepate e rustiche, in qualche altro, signorili. A Bor mio - che prima della guerra era frequentatissimo - si trovano buoni alberghi e negozi. Era centro di tutta l'alta Valtellina e di qui si muo veva per entrare in Engadina. A Bormio

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1919

Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)

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, al lavoro delle segherie locali. Possiede centrale elettrica di una certa importanza che fornisce la lu ce anche ad Agordo. Agordo (2,9 - 113 ,7) Capoluogo di comune con circa 3000 abitanti, mentre il paese non supera nell'insieme la cifra di 1300 anime. E situato in una po sizione amena e deliziosa, su un terrazzo inclinato lievemente verso il Cordevole, Le sue vie, alcune delle quali si incassano tra portici bassi, terminano tutte alla Piazza Broi che è ricca di moderni e belli edifici. Da questa

piazza si gode la vista delle imponenti montagne circostanti: il monte Agner ad occidente, monte San Lucano e mon te Framont a nord, Cime di San Sebastiano e monte Tamer ad oriente. Oltre il Municipio, che conserva le lapidi delle date storiche del Risorgimento Italiano, degni di nota sono il Palazzo Manzoni e la Chiesa parrocchiale, quest'ultima ricca di bei marmi e di qualche tela insigne.

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1919

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gradinata di pietra, la quale parte dalla piazza del Municipio per un sottoportico. Nella bella piazza, si trovano alcuni palazzi disuguali, tra i quali degno di menzione è il Municipio in istile veneziano, opera architet tonica di mastro Bartolomeo Bolina, udinese, costituito da un bel log giato con colonne e capitelli. Sotto il voltone si notano alcune pitture e lapidi. Il Duomo, che risale al tredicesimo secolo, ha una monumentale facciata su cui troneggia il colossale San Cristoforo che il grande

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Giurisprudenza, politica

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1919

Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.

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Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer

che ha un passeggio alberato, si elevano i più belli, quali il teatro, l'Annonario, il Fedigrotti. Altre vie e piazze notevoli non mancano. Degna di essere ve duta è la Piazza delle Oche, cosi chiamata per una fontana che, un tempo,era adorna di oche ed ora è guardata da un Nettuno in pietra. Seguendo la contrada della Terra, si giunge in Piazza del Podestà, cui domina il castello dove sorge il palazzo pretorio. Tra gli edifici più degni di attenzione va ricordato il castello che si eleva sulla

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1919

Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)

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, la Piazza (aprile 1917) legno, con letti di paglia, sì che gl'incendi furono frequenti e le distruzioni conti nue: ma, più lardi, fu ricostruita in muratura ed ora ha un aspetto gaio e moderno. La piazza è veramente bella e vivace. La chiesa di Santa Ma ria ha qualche lapide; ma nulla di notevole nell'insieme. Arten (2,7 - 116,4) Conta circa 1500 abitanti. E una frazione di Fonzaso e gli assomiglia molto, sebbene sia dì proporzioni più modeste. Anche le casette dt Arten sono assai leggiadre

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1919

Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)

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più o meno cittadine; tutt intorno, sparse fra gli orti e i campi, si no tano tante case rustiche coi tetti spioventi di paglia. La chiesa di San Giacomo che si eleva col bel campanile rusti co sulla piazza maggiore del paese è antica, ma di costruzione assai rozza. La piazza è piuttosto leggiadra, con le sue case vivaci e qual che bottega, nelle quali si penetra salendo antiche scalmate mezzo i corrose dal tempo. Da Ragogna al Ponte di Pinzano la strada co steggia la collina* di San Pietro

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1919

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, essendo costituito da poche case, con una piccola piazza. Mortegliano Ita invece un aspet to assai più interessante a causa della sua attività singolare; a questo contribuisce molto il fatto che il paese è edificato su una strada di transito. Notevole una chiesa di bella fattura che s'eleva sulla piazza.

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1919

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alture ad ovest di Gorizia, mentre vigorosi contrattacchi nemici contro il Sabotino ed il San Michele venivano san guinosamente respinti. Nell'imbrunire del giorno 8 riparti delle Brigate Casale e Pavia passarono a guado 1 Isonzo e si rafforzarono sull altra riva. Il mattino del 9 le truppe italiane entrarono in Gorizia, quello del IO oc- .... cuparono lependi- ci occidentali del le alture che cir cuiscono a nord e a oriente la città e la riva destra della Vertoi bizza. Dalla piazza De Amicis

- una delle più centrali - per le vie Formica e Cap pella si giunge alla ri- Va Prestan, all'estre mità della quale si in contra un bivio, le cui strade conduco no, a sinistra al bosco di Panovitz, a destra al convento di Casta- gnevizza. La fantasia slava ha ricavato anche qui UllQ leggenda. Gorizia, Piazza Brande ed il Castello (agosto 1916)

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Categoria:

Giurisprudenza, politica

Anno:

1919

Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.

Pagina 131 di 268

Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer

Bosco Chiesanuova (3,7 - 28 ,5) Grazioso paese che si nasconde dietro un piccolo dosso. I suoi abitanti sono circa 500, ma attivi e lavoratori, cosicché il paese ha movimento e vita. Il clima vi è dolcissimo e la vista che da qui si gode sui monti circostanti e sul Garda che si adagia nella sua conca, è veramente meravigliosa. Una piccola piazza su cui si protende, fresca d'intonachi e di marmi, la chiesa parrocchiale, completa la bellezza singolare di Bo sco Chiesanuova. Poco prima della

piazza, una strada larga da due a tre metri, volge per Podestaria, camminando a mezza costa, tra boschi resino si, faggi e prati. La sostengono alcuni muri fiancheggiati da lastroni. Indi i boschi scompaiono e la strada si incanala tra larghe distese di prati. Durante la guerra, la strada è stata allargata e solidi-

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1919

Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)

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di poco al tetto, In una casa delia piazza, si nota, in affresco, il leo ne di San Marco, Luogo ridente e non privo di 'comodità, ma data la sua vicinanza coi monti, 1 quali sono poco o niente affatto boscosi, è soggetto alle piogge. Ha una grande villa con un parco meravi glioso. Presso ali albergo del Leon d'Oro, si nota l'antica loggia. Un punto della vai Cellina (marzo 1917) bassa di tetto ed a tre arcate. Qui i cittadini hanno posto le lapidi commemorative di fatti locali. La fontana

è di vecchia costruzione, forse quattrocentesca. Ha quattro scalinate e dà alla piazza, vastissima, una singolare vivacità. LE OPERAZIONI IN QUESTA ZONA Questa zona, assolutamente pacifica, data la sua note vole distanza dalle prime linee, fu, però, teatro di prepa razione bellica, molto notevole. 11 medio Tagliamento ebbe

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1919

Piave, Cadore, Carnia.- (Guida dei campi di battaglia); 3)

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si affacciano sulla piazza T mano, dove si accentrano i monumenti più notevoli del paese; il palazzo della Comunità con la salda torre merlata, alla cui base sorge la statua dell'eroe cadorino Pietro Calvi; e, non meno importanti, la chiesa e il museo. Nel mezzo della piazza s'innalza il monumento a Tiziano Ve-

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1919

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di irradiazione, le sue vie, le sue piazze rigurgitarono di soldati e di carriaggi. Ha belle chiese, notevolissima quella che si affaccia sulla vasta piazza ottagonale che costituisce il centro della città. L'antenna veneta si solleva ancora nella piazza stessa e, nei gior ni di sole, risplende, come ai tempi in cui la repubblica veneta era nel suo apogeo. Allo scoppio delle ostilità fra l 'Italia e l'Austria, fu se de di Comando d'Armata e dai suoi bastioni, S. A, R. il Duca d Aosta seguì per

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1919

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scono Je costruzioni. La piazza è graziosa, guardata dal Municipio di buona fattura. Su Moggio di Sopra, che già fu stazione romana, si elevano un vecchio chiostro ed una torre antica; in essi si convocava un tempo il tribunale abbazia!«. Sulla piazza svetta una colonna quadrangolare: l'antica berlina; e' è scritto.* « Supplicio di malfattore ~ 1 605 ». Resiutta (3,5 - 50,2) Alcuni documenti la ricordano verso la fine del dodicesimo secolo. Dal se colo quattordicesimo in poi, venivano

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Giurisprudenza, politica

Anno:

1919

Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.

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Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer

compratrici, chiuse negli ampi scialli, sgonnellano, spira nella piaz za una tale aria di vivacità, di gaiezza, di salute che si resta sorpresi e commossi. Anche Heine a Verona si sentì giovane ed entusiasta; non gli sfuggì, come a Trento e nel Tirolo, il solito afflato d'ironia, ma ab bandonato l'animo all'emozione, dedicò a questa piazza una delle sue pagine più profondamente ammirative e calorose. (Reisebilfer). Nel 1915, la piazza fu teatro di una tragedia. Un ae-

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1919

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a farlo arrestare. Sfuggito alla prigionia, Enrico IV scacciò la moglie, ma ben presto cadde in mano di Taddeo d'Este, capitano veneto, che, im padronitosi del castello di Gorizia, lo costrinse a recarsi in piazza San Marco a protestare la sua eterna devozione alla Serenissima. I discendenti di Enrico IV, pur continuando a presidiare Gorizia colle loro truppe, si ritirarono nel castello di Lienz, ove Leonardo conte di Gorizia, che a- veva ceduto la maggior parte delle terre all'Austria, morì

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Anno:

1919

Introduzione storico-geografica.- (Guida dei campi di battaglia); 1)

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Descrizione fisica: 159 S. : Kt.

, 20 Piave, fiume, 34, 49, 95, 96, 97, 98, 99, 101, 105, 106, 107, 108, 109, 112, 114, 422, 466, 481, 482, 492, 493, 494,496, 537, @05, 607, 618, 620 , 621, 622, 638, 640, 642, 647, 648, 649, 650 , 652, 657, 661, 663, 664, 665 , 666, 674, 678, 680, 682, 686, 688, 691, 692, 696, 700, 704, 706 Piave, intestadura di, 109 Piave Nuovo, fiume, 109, 656, 657, 659, 661 Piave, valle del, 19, 20, 24, 25, 33, 35, 45 , 491, 601, 605 , 684 Piave Vecchia, 655, 657 Piazza, valletta di, 803 Picosta, monte, 719 Pieris

Segnatura: II 219.331/1

ID interno: 402920

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Categoria:

Geografia, guide

Anno:

1919

¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti

Pagina 66 di 172

Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca

Luogo: Trento

Editore: Tridentum

Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.