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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 51 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
un capitale di quaranta mila fiorini del Reno a favore del capi tolo della stessa, ma eresse la collegiata ad Nives. Constava di tredici canonici, i quali doveano attendere al canto delle lodi del Si gnore nel Cappellone di S. Maria della Neve, formato dal braccio destro della crociera del duomo. L’illustre fondatore l’aggravò coH’obbligo di tre messe cotidiane per sè ed una per l’anima del suo cugino Antonio, già canonico. Questa fondazione costò al Lodron cencinquantamila fiorini renesi

. Lavorando Paride pel culto di Dio non dimenticò l’istru zione della gioventù ; a questo fine aumentò il fondo dell'università salisburghese di fiorini quarantaquattromila, ed eresse in quella città due collegi, il Mariano ed il Rupertino, fusi poi in uno solo, per giovani che si dedicavano agli studi e li dotò di tali ren dite, che bastavano da sole a mantenere sontuosamente e a educare in ogni disciplina trenta studenti. In questo Collegio anche ai nostri giorni hanno diritto d’essere accettati tre

studenti della parrocchia di Viilalagarina; diritto che per lungo tempo dimenticato fu però ripristinato intorno al 1858 per le cure solerti del tenente maresciallo Giovanni Carlo baron Moli, e d’allora in poi parecchi dei nostri giovani v’ebbero e v’hanno ancora una squisita educazione. Le cure di Paride non si limitarono soltanto al salisburghese, ma si estesero pure alla sua patria. Non essendovi alcuno della famiglia Lodron, che per l’età potesse aspirare al posto di par roco di Villa, ottenne

da Roma varii brevi pontifici, coi quali prorogò il tempo di presentare il suo successore fino al 1630, e destinò le rendite della parrocchia durante tutto questo tempo, detratte le spese per il mantenimento del vicario e del cappel lano, a beneficio della chiesa. In questo modo ebbe origine la fondazione dei Censi Nuovi, la quale pagò e paga ancora il p ri - missario, il maestro di scuola, l’organista e il sagrestano. A Ca stellano con documento 23 marzo 1632, a rogiti Giordano Frap porti 0 fondò

il beneficio curaziale, assegnandovi mille e seicento talleri. A Isera, sebbene non facesse parte della sua giurisdizione, regalò per la fabbrica della chiesa mille fiorini. 6) Archivio notarile Rovereto, tribununale di Rovereto.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 21 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
come successe quando nel 1551 andò ad assistere al parto di sua figlia Giustina, che avea sposato il baron Giovanni Lamberg di Lubiana, accompagnata da cinque persone di servizio e dal prete Cristoforo, un viaggio di seicento chilometri colla viabilità di quei tempi. Trovo ch’ella, durante la minorennità dei suoi figliuoli eser citò la suprema autorità, che competeva ai dinasti di Castellano, quella della condanna a morte. Ecco quello che il vicario Mar tinelli scriveva al conte Felice con

la data degli 11 settembre 1552. Di giti siamo molto travagliati per li da fari grandi, mercori passato la signora feze taliar la testa a quella povera desgra ziata della molier che fa de Isepo Benvegna da Villa per causa che erra stata causa della morte di tre persone, (') Come si disse il conte Felice avea consultato il medico Pasini il giovane per una malattia della madre. La malattia era una menoragia. Ecco i rimedi prescritti da questo medico. Sup ponendo die la illustrissima contessa non habi

febre, secondo quello si scrive la principal parte della cura consiste nel man giare e terre. Et per tanto se lauda le carne esser cote in acqua azalata con oro ostasi con azale, et cosi con deta acqua tem perare il vino nero non bianco, gli ova poco coti. Et per naturai nutrimento buono li brodi torechiati di polo gaiina caponi per itisi osiasi tortore arostite, in loco di medicine et sirupl si lauda late di capra azalato, vero è che quando la signora fosse In esser die potesse portare il salasso

alta vena del fegato sino ad onde ire saria a proposito, overo tre sansughe alle emorozat, et la principal parte della cura sarebbe bere acqua di Caldiero territorio di Verona, et in quele bagnarsi ad acqua fate tepide facendole portare in castello in vasi mondi, et in quelle cosere tutto quelo che a da mangiare et tempo rare il vino; della stessa natura è el bagno dela vita teritorio di Luca. Pillate qual vi piace pure per comodità ne piace quello di Caldiero. Laudiamo li corali rossi polverizzati

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 25 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
colonelo è morto over no ( 1 ). La rotta, della quale si fa qui cenno, successe a Palasth che era bloccata dagli Austriaci; i Turchi gli otto agosto libera rono la città dopo aver fatta un’immensa strage degli assedianti, e vi cadde anche il nostro concittadino Agostino Sbardellati ve scovo di Vaccia. Dopò questa disfatta egli rimase al servizio della corte di Vienna, e nel 1559 lo troviamo di nuovo soldato e capo di una compagnia. Nel 1560, essendo morto l’arciprete di Villa, Felice ritornò in patria

per attendere ad un affare della massima importanza per la casa Lodron, cioè al juspatronato sulla chiesa di Villa, die il vescovo di Trento pretendeva spettasse alla chiesa di Trento, mentre il Lodron riteneva, che la nomina del parroco . fosse di competenza della sua famiglia; di qui una questione ad ogni va canza. Siccome Felice voleva assegnare il pingue beneficio della chiesa di Villa a suo fratello Antonio, per ottenere la nomina si recò a Roma con la speranza che la questione del

juspatronato venisse sciolta in favore della famiglia Lodron. Intanto durante l’assenza di Felice, il cardinale Madruzzo aveva nominato par- 0 Archivio parrocchiale di Villa.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 50 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
In quel tempo Paride era insignito a Salisburgo della carica di consigliere dell’arcivescovo Marco Sittico c di presidente della Camera di lui. Morto nel 1615 il cugino conte Antonio, che pos sedeva la Prepositura, prima dignità del capitolo, Paride fu desi gnato a succedergli. Morto nel 1619 l’arcivescovo Sittico il capitolo nella seduta dei 13 novembre dello stesso anno nominava al suo posto il nostro Paride, il quale si affrettava a darne notizia al padre colla seguente lettera: Questi

in lui il sommo pontefice nel suo breve, perchè governò l’archidiocesi e il principato di Salisburgo in modo così bello, clic il suo busto figurò nella Rhumeshalle di Monaco, tra quelli che illustrarono maggiormente la Germania. Eravamo in tempi critici per la chiesa cattolica in Alemagna a cagione della guerra dei trenta anni, che ferveva accanita fra cat tolici c protestanti. Ma io zelo di Paride per difendere la religione cattolica da tanti nemici clic la osteggiavano, si foce più ardente

c rifulse di maggior splendore, quando Gustavo Adolfo re di Svezia meditò la sua spedizione in Germania. Paride in quel oc casione fortificò i castelli c la stessa città di Salisburgo per op porre valida difesa all’invasione del nemico. 11 pensiero della guerra perii non impedì a Paride di ter minare l’edifizio della metropolitana, die il suo antecessore aveva incominciato a fabbricare. 11 disegno della stessa era stato prepa rato dal bergamasco Santino Solari sull’architettura di quello di S. Pietro

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Pagina 18 di 30
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 24 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: San Marco ; 1,3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/19
ID interno: 165297
il nostro archivio. Cristoforo, un altro figlio di Fortunato, in data 19 febbraio 17Ò4,’a rogiti Giuseppe Camelli ( 4 ), non potendo intervenire alle sessioni della dieta, delegava a rappresentarlo il cugino Melchiore. Prima di partire perla guerra, con atto 21 luglio 1712, a rògiti Fabricio Segalìa ( 5 ), Cristoforo cedette tutti i suoi bene al fratello don Girolamoì salva la restituzione nel caso del riforno. Nel giorno fatale dei 30 ottobre 1721 in una disputa accalorata- fmucciso'dal nipote

Ferdinando Carlo, figlio di Claudio' Leopoldo, dolo a rie- poteoceisus per cordis tranfisionem. ( G ). Aveva da pochi mesi sposato Catetina, figlia del dottor Antonio Agostini di Riva, la- quale passò a- seconde nozze con Giovanni Zandérighi di Ala, come da atto 12 giugno 1722, a rogiti Gio Battista Cheller ( 7 ). ' Gio Battista, primogenito di Fortunato, era entrato 1 nell’ar mata 1 della Serenissima e fu- spedito in Dalmazia alfiere dellà-com- pagtiia del capitano Domenico Lussich ; passò poi come

ufficiale in-quella deh capitano- Pietro Sorgato, e con decreto, rilasciato da Alessandro Moliti, provveditore generale della Dalmazia ed Alba ni a Fin data Spalato 28 giugno 1689 ( 8 ), fu incaricato della istru- f 1 - 5 ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. («) Matricola dei mòrti' della parrocchia di San Marco, Voi. IV N-. 35. ( r ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( 8 ) Archivio di Luogotenenza in Zara, libro II carte 15.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 2 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
BIBLIOTECA'CAPRONI -Ginevra,' oyereto. 1 : greggio.' — Rovereto.. erné. •: - ; ■’ ' '_ '■ WV, v ^ a trentina. — Rovereto. y LiA.VCiJ veronesi. — Rovereto. . Vy ■, Vyyy L ca- di Gorizia. Londra. , ' r \ 0^'.’« — Rovereto. / ' y’” : U, *■ ^ 10 e le sue Monete, . Londra. '■> . Lm-VR \f della Repubblica, di S. Marino. — Londra. . i 3 goriziana e trentina. — Londra. . , ■’'yy'Vyyyj M ad ruzzo j. signore, di Aviò e BrentohicoV ■ V ;V ' . ri no sue Monete,, Medaglie e. Decorazioni

.... .G-.i 11 ,e Antonio; della Scala coniate a Verona. ; .■■■y; '— ]4. Fiorino d’oro inedito di Enrico., IU cònte di Gorizia. 1 -— Ròvereto. yy' — 15. Grosso inedito di Gian Galeazzo Visconti per Verona. — Rovereto, r- 16. Una Moneta inedita di Siro Austriaco di 'Correggio. — Londra. .. - — 17, Eine unedirle Medaille des Nicolò Mndnizzo. — :Dresden. - — 18. Le Monete di Massimiliano I imperatore coniate a Verona. — Londrd.,, ■ L 1901,— 19. Die Münzen, Medaillen und Orden der Republik San Marino, — ■ Dresden

. - , '— 20. I Denari- dei dogi Sebastiano Zinni, Orio Malipiero e Enrico Dandolo - del ripostiglio di Digomàn. — Londra. 1 * . —• -21.. La Grida di Enrico VII imperatore del 13.11. — Rovereto. • 1 1 — 22; Contributo al Corpus. Nummorum I. -— Rovereto. 1 — 23. Die. Gürzer und Tridentiner Soldoni imperiali. — Dresden. 1902;— 24. StiH’òriginè della zecca di Merano e della imitazione del Tirolino in ; Italia. — Londra. . — 25. Un ripostiglio di Monete merane’si e venete. — Rovereto. — 26. Le Monete di Berengario

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 32 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
Nell’anno seguente fu nominato canonico di Passavia. Era già in vestito con bolla di Pio II, come si è narrato, della parrocchia di Villa di cui pigliò possesso ai 3 di gennaio 1562. Ma il cardinale Madruzzo non volle cedere sul juspatronato della chiesa di Villa, così che il conte Felice fu più volte obbligato a recarsi a Roma, senza che la questione potesse fare un passo avanti verso la so luzione definitiva. Il conte Pesti asserì, che fu stabilito l’accordo fra j Lodron e il vescovo

5 settembre 1580 : Sono staio a S. S. e gli parlai della pieve di Villa. S. S. non vi fece dificultà ed disse, la potete tenere, fate che sia ben governata, come più a longo a bocca narrerò a V. S. Di poi. ringraziato di ciò Stia Santità la supplicai per un aitar privilegiato per ì morti. S. S. mi rispose : non soliamo dare questi altari se non in qualche collegiata o monastero dove ordinariamente, vi sono ogni giorfto più mese, ma vi daremo più presto altre indulgenze (-). E tenne la parola; chè il conte

Antonio ritornando da Roma nel febbraio 1581 portò seco oltre a molte indulgenze anche per Castellano, un breve che dichiarava priviieggiati per tutti i giorni dell’ottava dei morti gli altari della parrocchiale. Antonio fece in cidere sulla pietra questo breve, che si può vedere tuttora sulla parete esterna della chiesa di Villa. Di qui ebbe origine quel legato di messe, che s’intitola in octava mortuorum, messe che vengono celebrate anche al presente. In pari tempo ottenne la bolla pon tificia, che

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Pagina 20 di 30
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 24 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: San Marco ; 1,3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/19
ID interno: 165297
Francesco Turrini ( 1 ), con codicillo 15 luglio 1746, a rogiti An tonio Giordani ( 2 ). Con atto 28 luglio 1740, a rogiti Marco An tonio Broilo ( 3 ), donava „inter vivos“ tutta la sua sostanza mo bile ed immobile al nipote Nicolò, figlio di suo fratello Gìo Bat tista. Morì il giorno 8 marzo 1752. Di Claudio Leopoldo, un altro figlio di Fortunato,, il nostro archivio non possiede che un atto in data 17 luglio 1741, a ro giti Antonio Giordani ( 4 ), che parla della divisione dei beni co muni

della fami glia Rartini, tuttora vivente. Morì a Capodimonte il giorno 13 lu glio 1755. Fra i discendenti dì Ferdinando Carlo, che ho riuniti nell'al bero genealogico, meritano di essere ricordati : Carlo, figlio di Fer dinando Carlo, addetto all'ambasciata austriaca ; suo figlio Luigi, professore di musica, Umberto, figlio di Cesare, nato a Roma nel 1866, un eroe della guerra d’Africa, che come tenente dei bersa glieri, aiutante del maggióre Galliano, prese parte all’ assedio di Makallé, combattè

valorosamente a Mai-Mesghi, ad Abba Carima, ad Adua, ed il giorno 3 aprile 1896 cadde -da prode alla battaglia di Tucruf. Fu decorato tre volte con la medaglia al valore militare. Il suo cadavere fu portato a Roma e sepolto al Verano, dove gli amici innalzarono all'eroe un ricordo marmoreo, sormontato dal suo busto, colla seguente epigrafe : A Mai Mesoni, Makallè, Abba Carima e Tucruf Combattè, morì come studiò e visse Quasi mistico innamorato della Patria Avendo schiuso all’ emulazione giovanile . - Ampi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 52 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
ne consegnò a Ippolito Priami e Gio Maria Baroni, come da rogito Francesco Pedroni in data 5 marzo 1626 ('). Restaurò, ampliò e decorò il palazzo di Nogaredo c il castello di Castellano. Ma quello che fa spiccare maggior mente la magnificenza di questo insigne prelato è la costruzione e dotazione della cappella di San Ruperto nella chiesa di Villa. Ai propri genitori morti, la madre nel 1615 e il padre nel 1621, pensò di erigere un degno monumento, che è appunto quella superba cappella degna di una

capitale. Si valse dell’opera dell’architetto Santino Solari, del pittore e decoratore Domenico Mascagni (fra Arsenio) e di Antonio Solari. La cappella per i suoi lavori di stucco, le dorature e gli affreschi riuscì un gioiello arti stico. Fu compiuta nel 1629 e costò settantacinquemila talleri. Con documento 2 giugno 1640( 2 ), Paride fondò per il bene ed il lustro della chiesa parrocchiale un capitale di quarantacinquemila fiorini per dotare la cappella di tre cappellani e la chiesa del maestro

di cappella e di otto cantori. I sacerdoti avevano a dis posizione il palazzo di Nogaredo, ora sede del giudizio di Villa ( 3 ). Paride destinò poi il frutto di sedicimila fiorini alla fabbrica della nuova chiesa. Siccome però gli interessi di quell’importo erano insufficienti, fece demolire nel 1645 a proprie spese la vecchia chiesa e fabbricare la nuova, assegnando invece i frutti dei sedi cimila fiorini per la decorazione della stessa secondo le esigenze dei tempi. E con questi appunto fu ridotta

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 54 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
di Trento, Emanuele Madruzzo, per la permuta di tutti i feudi lodroniani del Trentino colle valli di Non e di Sole colla speranza di lare inalzare quelle valli a principato in favore di un membro della sua famiglia. È certo però, che il conte Pa ride volle che il possessore della primogenitura per ricchezza e per autorità tosse superiore agli altri Lodron, per cui con atto 17 gennaio 1652 dispose che il solo primogenito avesse il governo dei feudi di Castellano e Castelnuovo e che la giustizia fosse

amministrata in suo nome da un reggente, ch’egli stesso do veva scegliere da una terna, la quale le si doveva presentare da tutti i membri della casa Lodron. Per questo e per l’usufrutto che il primogenito godeva del palazzo di Nogaredo e del castello di Castellano col diritto di pesca e di caccia in Gei, doveva cor rispondere agli altri Lodron seimila fiorini, di una parte dei quali anche il primogenito, come membro della famiglia, aveva diritto. Nel 1653 Paride venne a Nogaredo, vi si fermò durante

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Pagina 16 di 30
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 24 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: San Marco ; 1,3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/19
ID interno: 165297
una lunga lite tra i fratelli Tellani e i fratelli partirli, della quale abbiamo una sentenza arbitrale del notaio Francesco Krener di Innsbruck in data 14 gennaio 1675 e altre dell’eccelsa Camera di Innsbruck in data 4 febbraio 1684, 1712, 1716 con definitiva tran sazione in data 10 dicembre ,1717, a rogiti Matteo Tabarelli ( 1 ), Francesco, terzo figlio di Frizzo, nacque il giorno li luglio, 1575 ; praticò il notariato, e i suoi rogiti conservati nell’ archivio notarile incominciano col 1596

e vanno al giorno 13 aprile 1630. Nel 1602 fu nominato cancelliere della comunità di Rovereto. Nei rogiti del 1616 lo troviamo col titolo di notaio matricolato e can celliere arciducale di Rovereto e della, giurisdizione sequestrata di Pomarolo. Abbiamo di lui il testamento in data 26 aprile 1630, a rogiti Bonafede Malinverno ( 2 ), a favore dei fratelli Melchiore, Gio Battista e Fortunato; il giorno dopo morì. S’era ammogliato nel 1625 a Giulia, figlia di Gasparo Frizzi, vedova di Gerolamo. Cosmi

( 7 ), 13 aprile 1652 -e 23 feb braio 1654, a rogiti Antonio Malinverno ( 8 ), e l’ultimo in data .20: maggio 1660, a rogiti Bernardo Benvenuti ( 9 )y a favore della fa miglia Frizzi. Con atto 17 aprile 1662, a rogiti Giovanni Passe rini ( 10 ), fu stipulato una convenzione per l’eredità fra, gli, eredi Frizzi e fratelli Partini. Gio-Battista, ultimo figlio di Frizzo; nacque il giorno 28- marzo 1590, studiarne! collegio Moltàlto di Bologna e si lau reò a quell’università in ambo le leggi. Ritornato in patria

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Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 16 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
Veneto, cioè una casa in contrada dei santi apostoli in Verona R), casa con brodo a Bardolino e le decime di Nontorio. - . h I fratelli risposero in data 17 dello stesso mese dicendo che Andrea nel 1505, col consenso della loro madre nella divisione dei beni ebbe colla moglie (concubina? — era Maria Cavalieri di Villa) la sua parte, che scialacquò colla sua pessima condotta; basta osservare che, per far denari, era arrivato persino a fare il fornitore al seguito dell'esercito di vacchae bipedes

due giorni prima (4 maggio 1506), a rogiti Mario de Tassi de Cornelio notaio di Venezia, nell’osteria della Campana a Rialto, presenti i testimoni prete Giovanni bagarino di Parma, Madernino qm Giovanni no taio, abitante a Wogaredo e Serafino qm Giovanni di Gandino, nominava suo procuratore il dottor Giovanni Alberti di Salò, av vocato a Venezia, con facoltà di ricevere dal doge l'investitura dei due benefici e prestare il dovuto giuramento ( 4 ). Mori il giorno 5 settembre 1555 come risulta dalla

seguente lettera scritta ai 12 settembre 1555 dalla contessa Maddalena, moglie (!) Questa casa fu venduta in data 7 aprile 1564 alla famiglia Bevilacqua come risulta dal libro della causa Bevilacqua-Giusti-Canossa. (-) Archivio comunale di Verona, Rettori veneti, voi. 37, ( H ) e ( 4 ) I libri commemoriali della Repubblica di Venezia. Tomo VI, libro XIX 110 e 111.

15
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Partini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 19)
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Pagina 22 di 30
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 24 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: San Marco ; 1,3/4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/19
ID interno: 165297
, attese agli studi! e si laureò in ambo le leggi. Fissò la sua stabile dimora in Rovereto, dove prese parte attiva alla vita cittadina. Nel 1703, come provveditore della città fu uno dei più indiziati istigatori ed ese cutori dell’assassinio del famigerato capitano napoletano Marotta, avvenuto il giorno 3 luglio 1703 nel palazzo pretorio. Perciò il giorno 15 agosto 1704 insieme col dottor Carlo Antonio Medici, podestà di Rovereto e con molti altri illustri cittadini — pochi soltanto si salvarono colla

processo — si obbligò a versare la parte che spettava al figlio. Melchiore abitava nella casa Partirli in via della Terra e con atto 11 dicembre 1709, a rogiti Andrea Tabarelli, comperò per 2500 fiorini dal cognato Raimondo Panzoldi la casa situata nel borgo di Santa Caterina (oggi proprietà della vedova Margoni-Terini al civ. num. 22). Questa casa era stata fabbricata dal capitano del castello di Rovereto, Francesco Trautson ; passò poi per compera vendita alla famiglia Chiusole, e fu decorata

dall’imperatore Fer dinando I, con diploma 24 aprile 1569, del titolo.di sede nobile col predicato di Neuhof; nel 1649 per compera divenne proprietà della famiglia Panzoldi. A Melchiore Partini furori confermati tutti (i-2) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto. ( 3 ) Chiesa Gustavo: Il processo Marotta. ( 4 ) Archivio notarile di Rovereto, tribunale di Rovereto.

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 34 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
dicevano, non poteva governare nè amministrare; lo fecero per la gelosia forse di ve dersi posposti all’altro cugino Nicolò, prediletto del conte Antonio. La sentenza fu favorevole a quest’ultimo. Durante il governo dell’arciprete Antonio si alzò nel 1575 il campanile della chiesa parrocchiale di Villa, che nel 1596 fu provveduto di tre campane, le tre maggiori delle sette ora esistenti. 11 conte Antonio era stato elevato alla prima dignità nel capitolo della metropolitana di Salisburgo, cioè alla

della Vallagarina. Colla morte di Antonio si estinse la linea dei Lodron di Castellano, e il feudo passò a suo cugino Nicolò, come si vedrà in seguito. Durante il periodo dal 1534 al 1616 trovo nei rogiti del l’archivio notarile di Rovereto, giudizio di Nogaredo, i seguenti vicari e giudici del feudo di Castellano: 1542 Bonati Giuseppe, notaio e vicario 1554-1560 Gio Battista qm Tomaso Camelli di Villa, vicario 1561-1584 Michele Martinelli, vicario, anche di Castelnuovo P) Archivio di Luogotenenza

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1909
¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Pagina 39 di 61
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 56 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/17
ID interno: 165296
se e per i fratelli Felice e Antonio qm Agostino, Nicolò e Cri stoforo qm Paride e per gli altri consanguinei, ( l ) e con altra lettera in data 24 ottobre dello stesso anno per se e i suoi nipoti Nicolò e Cristoforo le decime di Volano e Aldeno. ( 2 ) Nel 1582 Gasparo querelava i conti d’Arco per turbato pos sesso della giurisdizione ( !5 ), Gasparo morì a Castelnuovo ai 10 di settembre 1585 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di Villa. Con atto 8 ottobre 1628 Anna vedova di Gasparo

, gover nando le due giurisdizioni di Castelnuovo e Castellano a nome del conte Massimiliano, ordinava che si mettessero delle guardie al covolo di Aldeno allo scopo di impedire a tutti il passaggio, per evitare la propagazione della peste, sotto pena ai trasgressori della galera, dei tratti di corda, bando e di pene peculiari e ( 4 ). Anna morì il giorno 16 marzo 1635. Fece il suo testamento in Castelnuovo addì 7 luglio 1621, a rogiti Francesco Padroni, con codicillo in data 13 giugno 1629, a rogiti

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