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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 19 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
stata contrastata la cittadinanza di Trento, ne intentò causa e la vinse, come appare dal decreto del consiglio di Trento del 22 di cembre 1787, col quale si riconosce la cittadinanza trentina alla nobile famiglia Betta di castel Malgolo. Morì in Trento nel 1833. Della seconda moglie Antonia dei conti Terlago ebbe un figlio, il quale ebbe una figlia che fu l'ultimo rampollo della famiglia e con lei si estinse questa linea nel 1876. Un altro figlio di Giuseppe Francesco, Filippo, si consacrò

alla carriera ecclesiastica, studiò a Vienna, si fece prete a Trento nel 1788, e di qui passò a Roma nel collegio germanico per per fezionarsi negli studi. Ebbe l’alto onore nel 1792 di leggere al Quirinale davanti al papa Pio VI un’orazione d’occasione. Fu poi cappellano in San Paolo d’Eppan e nel 1805 fu nominato Priore del santuario di San Romedio. Nel 1825 ricevette colà T impera tore Francesco I; e morì ivi nel 1855 dopo 50 anni di priorato. Lasciò erede suo pronipote Edoardo figlio

di Maurizio. Un terzo figlio di Giuseppe Francesco, Francesco, studiò al Teresiano di Vienna, e percorse la carriera giudiziaria. Laureatosi in legge, fu protocollista di consiglio presso il tribunale mercantile e di cambio in Vienna, poi segretario del dicastero dei nobili, consigliere di tribunale, indi consigliere d’appello al tribunale in Venezia, poi di nuovo consigliere d’appello in Vienna, dove morì nel 1812. Pubblicò un’ opera in lingua tedesca in cinque vo lumi La pratica della Giurisprudenza

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Pagina 25 di 28
Autore: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo: Rovereto
Editore: Ugo Grandi
Descrizione fisica: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Soggetto: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura: II 89.169/2
ID interno: 109550
seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

al- terius D. Iosephi de Betta de Castro Malgulo, Patriicii Civisque Tridenti. 1798 agosto 8. — Francesco II, imperatore, nomina Giuseppe de Betta dì Castel Malgolo Capitano dei Bersaglieri di Trento autorizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare gli ufficiali in caso di guerra. 1899 agosto 22. — Decreto ministeriale Italiano col quale viene ricono sciutoli titolo di nobile dell’ I. R. Impero ai discendenti di Edoardo de Beila di Castel Malgolo, residenti in Verona.

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Pagina 10 di 61
Autore: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Luogo: Riva del Garda
Editore: Miori
Descrizione fisica: 57 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Segnatura: II 106.220
ID interno: 203841
di Trento il Borgo di Riva col palazzo e la torre, il Borgo cT Arco, il Castel Tonno, le pievi di Red io, di Tignale, di Nago, e di Bono col Castel Romano, esercitando ampia giurisdizione su questi paesi, ed incassando per sé le rendite della chiesa di Tronto. Dice averlo egli ripetutamente invitato ed in persona ed a mezzo di altri religiosi a restituire il mal tolto, ma sempre invano, voler egli però prima di procedere ulteriormenle accor dargli un termine perentorio di quindici giorni per

, a! popolo. Certo Anzcdino, segretario di Dan zerà, sentito questo-, cavalca tosto a lui e lo eccita a, tagliare a pezzi -l’ardito sacerdote. Se la vendetta, non ebbe successo, fu perchè 1’arciprete prudentemente si tenne nascosto per ben quin dici giorni in canonica, senza heppur celebrare i divini uffìzi. Jl vescovo finalmente in data 31 gennaio 1280 sentenzia: che Odorici.) Panzera non abbia da esercitare giurisdizione al cuna nè in materia civile nò in pénale nelle terre suindicate, spettandone

sacerdoti dal sunnominato Aldrighetto Bruni, 1 ) Bonelu. — Notizie storico-critiche sai B. AI. Adefpreto. - Trento. Monauni '1761. - Voi. II. pag. 616.

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