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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 62 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
tumultuum », e nel quale fu anche eletto capitano della giu risdizione di Pergine. Anche quelli dì Primiero si sollevarono, e quelli di Stri glio uccisero il loro capitano Giorgio Puler, (e non Giovanni Pucler come vorrebbe FEgger, signore del castello cF Ivano l 2 ). Ecco come avvenne F uccisione secondo la narrazione fatta da Simon dei Gentili da, Strigno, nell’ interrogatorio da lui subito nel 1526. Ritornando da Tesino (egli racconta) vidi il capitano Giorgio Puler a cavallo coi suoi

s’ era -alzato, e fra costoro (confessa F imputato) vi fui ancor io armato d’una « giavarina ». Avendo Bortolo dei Togneti di Ivano rag giunto Giorgio, incominciò con lui a duellare, ina visto che il .capitano rimaneva superiore, Battista Chiabarìn, Giacomo Snaider, Antonio Grandi e Giacomo Mugnaio gli sì gettarono addosso e lo ferirono in più partì, in modo che cadde a terra. Non soddisfatti d'averlo catturato e ferito, Giacomo Snaider, il piu furente di tutti, colia spada gli tagliò le gambe

, e mentre pronunciava le parole « me rendo », Giorgio Puler spirò s ). Imbaldanziti per questo fatto i contadini vollero impos sessarsi di Borgo, speranzosi <F esser aiutati dai terrazzani, ma questi invece li respinsero. Cercarono anche >F aver fra le mani il gìurisdi conte Sigismondo de Velsperg, per fargli fare la medesima fine del Puler,. ma non ci riuscirono 3 ). L’arciduca con sua lettera al desio, dopo aver deplorato la triste posizione di lui per la non ancora sedata ribellione, F esorta

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 27 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
sospetto Federico lo dimise, e delegato della città di Trento subentrò Guglielmo von Matsch ’ i 2 ). Il Rottemburg allora passò apertamente alla parte vescovile. Giorgio Liech tenstein si trovava ancora a Vienna prigioniero del duca Leo poldo e vi rimase fino al 1409, anno in cui per la mediazione deir arcivescovo di Salisburgo, del vescovo Ulrico di Bres sanone, dì Ulrico di Lavant, di Osvaldo di Tòringcn e di altri, sì fece un compromesso tra luì e il duca, Ma quando si trovò a Trento (24 dicembre

1409) non volle stare al trattato per la qual cosa sì rinnovarono ì dissidi ed ogni più lontana speranza di riconciliazione svanì. Giorgio domandò aiuti ai duca Ernesto, ma questi se ne lavò le mani ; allora andò a Bolzano facendo mostra di con cedere tutto quello che Federico chiedeva. Ma, siccome era troppo largo nelle concessioni, il Rottemburg, qual capi tano vescovile, protestò dicendo che se il vescovo avesse fatto delle vili condizioni, egli non avrebbe voluto più aver a che fare con lui

A. queste parole il coraggio del vescovo si' rianimò e lasciato Bolzano s’ avviò verso Trento ove non potè però penetrare, perchè nel frattempo il Be ino/ani a mano armata s' era. impadronito della città e ria nimava il popolo alla rivolta. Giorgio fuggì a Caldaro presso il Rottemburg, il quale alla notizia, dell’improvviso ritorno del Belenzani, con. un esercito mosse verso Trento. Si venne ad un combattimento fuori porta 8. Martino (il Lincio dice sopra Gardoio) ; ma gli insorti ebbero la peggio

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