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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 39 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
rissime Tolte venivano a visitare questo luogo ; solo ho rilevalo, che nel 1420 V Arciduca Federico vi si fermò alquanti giorni. Anche i Vescovi di Trento scarseggiavano di visite, benché l'abbiano ridotto a nobili comodità; si contentavano invece di affidarlo alla custodia dei loro Ca pitani, e dì farne riparare i guasti, che le Ingiurie del tempo e degli uomini vi sogliono produrre. Cessata la giurisdizione si adottò il sistema di affittare il Castello colle sue pertinenze a private famiglie

verso un annuo canone, che si paga alla Mensa Yes covi le. Il diritti di decima e di livelli venne colle recenti leggi abolito; il diritto di pesca in alcuni laghetti fu pure venduto, rima nendo adesso in vigore quello sol lago di S. Cristoforo o di Caldonazzo, che in ragione di tre quinti spetta al Ca stello di Porgine; gli altri due quinti appartengono ai si gnori di Caldonazzo della famiglia Trapp. § 8, Castelli secondari. Al Castello di Pergiiie stavano connessi altri fortilizi! di minor

importanza, postati su luoghi, che, giusta la con dizione strategica del medio evo, giovassero alla miglior difesa della Signoria contro gli esterni, e contro gli interni nemici. .Dal più volte ricordato documento del 1166 cono sciamo l'esistenza dei seguenti „ Coco, Cavi one, .Roc e — (che dcv' essere Ho cc ab run a), Castelli re, e Yiculzano, tutti eretti nel perìmetro della giurisdizione di Porgine. Del l'antico Castello di Tenna, nominato dal Montibeller, noti si fa menzione in quella Carta, sia

perchè più non esistesse, sia perchè spettasse a quell'epoca ad un altro Signore. Dirò di ciascuno qualche cosa in particolare, secondochè ho potuto comprendere dalle nostre memorie. 11 Castel Cu co viene nominato anche nel documento del 1215, contenente la descrizione dei confini del comune di Pcrgine, e redatto nel medesimo Castello. Si alzava su di un colle a mezzodì del Castello maggiore tra il palude di S. Cristoforo, e la piccola valle, che discende dalla contrada dei Masetti, detta Valdurbano

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 38 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
s incontrano le terre eli Fi erozzo, di Frassilongo e di Bo- veda. Era in questa valle che nei secoli addietro si atten deva allo scavo delle miniere, e vi si conservano molte ve stigia di quei lavori* vi eri chiamata eziandio la valle dei Mòclieni, per ragione de' suoi vecchi abitanti tedeschi di origine, collocati sul pendìo sinistro della medesima. Ma ove F occhio rimane oltremodo soddisfatto si è quando ristringendo a minor cerchio la sua curiosità, si ferma ad osservare dal Castello

, ricco di gelsi, e intersecato da comode strade, e da forte muraglia protetto lungo il sinistro fianco del Fersina; viali regolarmente adattati a pubblico passeggio; tutto questo riempie l'animo del piacere di un vago spet tacolo e compensa ad usura la fatica dell'ascesa sino al Castello, Yoglia il Signore preservare questo maestoso mo numento dall' abbandono e dalle ruin e, a cui vediamo con dannate tant'altre fabbriche di simil fatta, e che costarono tanti sudori e tanti guai ai nostri antenati

! Da queste Carte pochissimo ricaviamo circa le vicende subite dal Castello* l'importanza però della sua posizione ci assicura, che assai volte nei tempi di mezzo sia stato molestato da scorrerie, da minacce e da assedii. Troviamo ricordata la fazione del 1356, allorché Enrico Decano del Tirolo e Capitano pel marchese di Brandeburgo ne cacciò via Francesco di Carrara, assistito dai Pcrginesi stessi, ai quali poi fu largo di speciali favori. Il Castello serviva anche negli ultimi tempi di abita zione

al Capitano di esso, o suo Luogotenente, e ad altre persone occupate nel governo della Signorìa. Vi era ezian dìo una chiesetta, e in alte tempo si nomina un proprio Cappellano, ÀI bisogno di acqua potabile erasi già provve duto nel breve dominio Carrarese, allargando nel masso un profondo pozzo, ove confluiscono le acque piovane. Del resto, poiché i signori diretti del Castello teneano «ino al 1531 la loro corte a Innsbruck, o a ßolgiano, ra-

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 29 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
— i 7 — feudi, di denunziare i malfattori al giudice del Castello, e di implorarne 1' assistenza. Do ve ano poi essi in segno di sudditanza pagare al signore del Castello ogni anno un -bue del valore di ragnesi ventiquattro: così rileviamo da una carta del 1477. DÌ queste nobili famiglie o piccoli dinasti un docu mento del 1314 ce ne dà a conoscere cinque, postate a modo di aiuto pel Castello nelle località di Vigalzano, di •Casaline, e della Costa; un'altra esisteva a Yak!urbano ; e furono

rente sopra la città; del che si quistionò alla lunga nel .1600 e di nuovo nel 1770. Ma abbondarono invece le discordie interne fra le 'varie gastaldie del distretto, cagionandosi vicendevolmente ostinate molestie e gravosissime spese. Ne porgeva oc casione o pretesto la divisione dei beni fra comune e co mune, il mantenimento dei ponti e delle strade erariali, o consortali, le servitù dovute al Castello, la manutenzione della chiesa e della casa parocchiale, la azienda della -dogana e del pubblico

pd proprio interesse della povertà e dell'igno ranza altrui. È poi curioso il memoriale presentato dai castaidi nel 1568 all'arciduca d'Austria e conte del Tirolo, -contenente dieciotto gravami, dei quali i tre primi sono a carico di questa canonica, e gli altri contro il comune di Pergine, e contro il capitano del Castello. Ti saranno, come è facile presumere, esagerate le cose, ma ci mani-

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 85 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
Signori del Castello Anno Capitani del Castello larizzazione del Prin cipato effettuata nel 1806. Notisi, che fino al 1580 la Signoria fu go duta per diritto di pe- fno dalla famiglia di uraliano (Firmian); diritto ohe passò poi nella Gasa Mad ruzzo sino alla estinzione del debil Oj cioè sino circa fanno 1666. Questi Signori pi gnora tizi si davano il titolo di Capitani del Castello pel Reveren dissimo V'esco vo di Trento, e mettevano sul luogo uno che fa cesse le toro veci, col nome di Vice

Alberto Sardagna. 1711-1714 Gervasio Vigilio Alberti. 1717-1732 Vincenzo Consolati. >733-1751 Filippo Lorenzo Consolati. , 1753-1764 Pietro Antonio Perotti. 1765-1772 Giambattista Sizzo. 1773-1789 G. Battista Baldovini de Capris. 1796-1805 Giuseppe Antonio Grandi. Tutte queste indicazioni ho pazientemente raccolte dall' ispezione delle nostre Carte, e le poch» lacune po tranno Yenir riempiute da chi avrà la sorte di esaminare 1® earte del castello di Buon Consiglio in Trento; impe rocché l'archivio

, che una volta ornava il nostro Castello di Pergine, venne barbaramente distrutto, eome più ad dietro li è fatto lamento. j&.ppexxd.lce II- Eienco dei reti ori, piovani, arcipreti e parochi di Pergint. Devo premettere, che ho trovato fra le nostre carte una nota relativa a questo titolo, compilata non so s® dal cittadino Simon Pietro Bortolamei, ovvero dal benemerito Baldessare Hyppoliti, copiata poi anche dal sig, Gentili.

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 35 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
. Abolito sgraziatamente col cessare della giurisdizione del Castello il vecchio statuto del paese, e introdotte col presente secolo le nuove leggi generali, il comune dì Porgine 'insieme a tutti gli altri precipitò a meschina important, gli animi si distrassero a troppo larghe e troppo vaghe affezioni; diventò patria tutto il mondo, e il paese natio poco ispira le emozioni e le premure dei nostri vecchi. § 1, Castillo di Perfine, A rendere vieppiù amena la terra perginese contri buisce assai

il Castello, che maestoso s'innalza sopra un bosco di castagni sulla crésta del colle Tegazzo, avente -quasi a suoi piedi la borgata, che da lui prese il nome. Covile una volta di feroci tiranni e oggetto di terrori ai paesani ed ai forestieri, ora lo guardi con. occhio di com piacenza, e tranquillo ne ammiri la felice postura e la buona conservazione. Sembra, giusta quanto più addietro fu notato, opera ■del tempo, in cui qui dominavano i Longobardi, e proba bilmente eretto sugli avanzi di un romano

fortilizio. Tenne però in seguito accresciuto di nuovi lavori e di migliori -difese nelle frequenti devastazioni del medio, evo. Adesso pure, ove non poggia su irto scoglio, è cinto da doppio mu ro di circonvallazione, e quattro robuste torri ne proteggono il giro. Tutta la fabbrica, presenta una. vecchia solidità, ma il palazzo di mezzo quale oggi apparisce, è opera del se- ■colo .decimosettimo, per cura dei Vescovi Principi di Trento restaurato e ridotto a nobile aspetto. Questo Castello colle . sue

pertinenze fu. conservato ■anche dopo la . secolarizzazione del Principato Trentino a favore della Mensa Episcopale. Il Castello era sino quasi ai nostri giorni provveduto di copiosi antichi documenti; avea le sale addobbate di 3

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 30 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
affari, che vengono trattati da una speciale depu tazione. § 6. Governo del paese. I gastaldi assistiti da due ufficiali o giurati ammini stravano gli interessi del proprio territorio, e uniti insieme proteggevano il benessere di tutta la giurisdizione, sempre però subordinati alla supremazia del signore del .-Castello- Questa forma di governo, antica per vero quanto la casa scenza di questo popolo, venne poi espressa e regolata in modo solenne nello statuto perginese, il quale per ben tre continui

secoli costituì quasi il Palladio dèlia patria, e- provocò poderosi reclami da parte del patrio governo, ogniqualvolta si vedesse da chichessia ingiustamente violato- Le cause civili e criminali erano giudicate dal vicario, detto anche giudice o commissario del Castello; questi te- nea la sua sede in Porgine sul Marcatello. Dalle sue sentenze poteva appellarsi all' ufficio del capitano, da questo poi alla Camera principesca del Ve scovo di Trento, e finalmente all'eccelso Consiglio .arcidu cale

, residente a Innsbruck, e talora a Bolzano. Per gli affari di minore importanza, come diritti di servitù globali o boschive, manutenzioni di ponti e strade, violazione di privati confini ecc. si prestava il Regolano;: veniva egli eletto in pubblica Regola, e, previo giuramento, confermato dal capitano del Castello ; avea un proprio uf ficio; ed estendeva la sua autorità su tutta la giurisdizione;; riceveva anche quale delegato del Castello il giuramento- dei nuovi ufficiali nelle gastaldie. Gli affari

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 36 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
'vecchie armature; conservava vari ordigni bellici, colubrine, grossi mortai ecc. cose tutte che condecoravano il Castello,, e insieme imponevano riverenza e diletto a ehi lo visitasse. Ma volle fatalità, che per brutale avarizia di chi lo custodiva, e per inescusabile negligenza di chi doveva sorvegliarlo, quelle pergamene, quelle armi vennero barbaramente dilapidate, e vendute, sicché il Castello restò spoglio del suo più pre zioso interessamento. Nondimeno si ascende volentieri anche adesso

la breve erta, se non altro per godere di là la magnifica prospettiva, di un estesissimo e grato circondario. Diffatti dal Castello l'occhio spazia liberamente d'ogni intorno, dalle lontane montagne di Lavarone e di JFolgaria. sino alle eime dei monti che fiancheggiano l'Adige, e di qua ritornando per le ineguali alture di Pin è si approfonda, per misurare la linea delle alte montagne che rinserrano il Fersina. Ma entro quest'ampio giro, quanti oggetti colpi scono lo sguardo, e gli offrono dilettevole

spettacolo ! A mattina e prossimo al Castello si presenta l'eccelso Orno, monte nelle vecchie Carte appellalo Nora, il quale foggiandosi a robusta piramide chiude l 'angolo di diver genti montagne, e nel suo ripido versante porta; qua e là distribuiti i masi di Falesina e di Vignala, e alla sua fand solleva come un fungo il colle di Yallaro, coronato da an tiche abitazioni. Piegando lo sguardo a mezzodì, eccoti il profilo del monte Canzana ( la Chiarentana di Dante), che ti ral legra col suo ceduo bosco

7
Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 27 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
L' audace tentativo dei porgi nesi non fu coronato dall'esito che si aspettava, e le nostre carte non ne ri cordano i motivi.* Porse la città di 'Vicenza non si tenne in caso di compiere F impresa, e rifiutò 1' offerta; e forse- i Véscovi dì Trento e di Feltre con altri castellani di quel tempo si sono intromessi per ottenere un'amichevole com posizione delle discordie, E certo diffatti, che per alcun, tempo ancora la signoria del Castello perdurò nella fami glia di Gundibaldò, della quale

si trova menzione sino> air anno 1274, e che probabilmente sussistette anche più- tardi in più bassa condizione sotto altro cognome, come- verrà occasione di notare più sotto, Nell'anno 1305 troviamo nuovi signori di Castel Por gine i conti del Tirolo Ottone ed Enrico, i quali lasciando- ai V e scovo di Trento alcuni diritti di collette sui fuochi e sulle terre, si dichiararono essi medesimi vassalli del Ve scovo ' e protettori della Chiesa tridentina. Cadde poi il Castello in potere dei signori

ai Vescovi, principi di Trento. Durante queste varie signorie la condizione politica- dei paese si era mano a mano migliorata; continuavano- bensì le prestazioni personali e reali dovute per antichi patti al Castello, ma erano cessate le esorbitanze e le fe rocie dei primi signori. Anzi in questo tratto di tempo si. avea replicatamente ottenuta la ricognizione delle patrie- consuetudini,, e per di più il favore di peculiari privilegi, riguardanti-.il governo del paese, il valore delle monete, il diritto

di fiere e di mercati, l' esenzione dei dazi, e simili,, come risulta dai documenti del 1376, del 1401 e del 1407.. Poterono persino i singoli paesi della giurisdizione- formularsi un proprio statuto, o capo di regole pel buoü: règgi ri e dei loro affari; si cita quello di Madrano del 1300;; rimane quello di Vigalzano e Casalino del 1419, e qual che frammento di quello di Viarago. Bui principio poi del secolo decimosesto fu, col consenso dei signori del Castello,,

8
Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 8 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
Pergin e, ora popolosa borgata, giace appresso il lato orientale di ampio bacino, che per la direzione dei monti, entro i quali sta confinato, assume una forma quasi trian golare; sovrasta F antico Castello, il quale maestosamente torreggia dal colle vicino, e dona a tutto il territorio un magnifico aspetto ed un imponente decoro. La borgata stessa apparisce gradevole per le sue vie ampie e pulite, non meno che per la elegante figura dei suoi fabbricati ; abbonda di acque, che percorrono

ed amena. Poco monta indagare donde abbia trattò il nóme que* sto paese, o per dir meglio, questo Castello, il quale cèr tamente è anteriore ad ogii' altra fabbrica, ed ha dato il . suo nome al circostante territòrio. Reputo assai probabile guanto accenna il chiarissimo Mónti bell er, ehé$ cioè, egualte sia stata in antico la denominazione del vicino torrente, e che in seguito abbiasi per la somiglianza del suono al terata la lettera iniziale; dal notile quindi del torrènte detto Fersina o Fèrzen

— fòrsé dal latina- ferri siHUs à motivo delle miniere éntro cui scorre — prese nome il Castello ed il paese còri càmbiariietìJo della prima ietterà ; alterazione frequente nell'uso dei vècéhi vocàboli, e tanto più facile ad avverarsi, in quanto che dalla gènte tèdésóà qui sopravvenuta nei secoli di mezzo, quél nome veniva prò- . nunziato con suono aspro, éome si dicesse Pfì¥zen, Faccio però osservare, che i documenti nostri, dèi quali il piti antico risale all'anno 1166, presentano ornai

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 26 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
■ — 24 - • f Porgine e di Viarago, atteso il maggior numero di fuochi da essi rappreseli tati, godevano il favore di doppio voto» Dal citato documento poi del 1426 si rileva ancora, ohe per riguardo alle annue collette da pagarsi al vescovo- di Trento, o al Castello, la giurisdizione era divisa in tre partì, di tre voce ciascuna, e ogni parte era tassata-di annue marche diecinove, tre lire e un grosso,' Se non che dal più volte nominato documento del 1166 veniamo pure a conoscere la miséranda

riuscire affatto odioso anche in quell'età,, per quanto si voglia supporre grossolana e indisciplinata,. Prevalendosi pertanto della temporaria assenza di Gundibaldo, i rettori delle sette gastaldie si radunano nel Monastero di 'Waldo, attiguo a Pergine, e forse privile giato di -immunità'/e quivi trattano con concorde impegno' sul modo di liberare il paese dalle ogrior crescenti pre potenze del signore del Castello. Convengono di invocare con pubblico voto la protezione della città di Vicenza

tre, aiu to con quattrocento- armati, se la fazione succede entro il distretto, e con due cènto, se fuori. La città poi debba riconoscere e tutelare le antiche leggi e consuetudini de! popolo perginese, spe dire un sufficiènte numero di truppe, onde espeilere Cxun- dibaldo e la sua famiglia dal Castello, e inviare un Po destà al governo del paese. Sono scelti finalmente ì Munzig che rechino a Vicenza la combinata Convenzione, e effi cacemente la raccomandino per la sua esecuzione.

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