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Libri
Categoria:
Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Pagina 126 di 420
Autore: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Luogo: Bolzano
Editore: Athesia Druck
Descrizione fisica: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Soggetto: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Segnatura: III 343.180
ID interno: 615084
mulattiera tra Ortisei e Selva) a spese dei Comuni di Selva e S. Cristina e nel 1892 fu installata una seconda stazione per riscuotere il dazio da Pescosta fino a Pian. Naturalmente questo non piaceva alla gente di Selva e S. Cristina, ma i com mercianti e albergatori di Ortisei riuscirono a mantenere questo secondo pe daggio per vari anni. Solo più tardi fu possibile spartirsi tra i tre Comuni il dazio che veniva pagato a Ponte Gardena per tutta la strada di 21 km fino a Pian. Nel 1885

strada della Val Gar dena solo con masserizie e carri trainati da cavalli e la prima automobile che passò intorno al 1890, secondo una pubblicazione di Karl Felix Wolff del 1934, fu trainata a valle con dei cavalli. Questo vecchio stradone tra Ponte Gardena e Ortisei è stato distrutto dal torrente ben tre volte, negli anni 1882, 1884 e poi ancora una volta nel 1966. Il collegamento con Selva, nel 1890, era già piuttosto buono, tanto che, duran te l'estate, c'era un servizio regolare con due

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 200 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
perö si oppose a questo disegno, in quanto i suoi abitanti temevano la concorrenza del vino di miglior qua- litä dell'altro versante della valle. Sembra perciö che il ponte non sia mai stato realizzato. 12 Nel 1858 fu costruito il primo ponte ferroviario; si trattava di un ponte a cinque campate; a causa dei quattro larghi piloni e delle arcate troppo basse, durante le piene si formavano molto spesso ristagni di acqua. Per questa ragione nel 1889 il suddetto ponte venne demolito. Al suo posto

fu eretto un ponte in ferro, il quäle senza poggiare su piloni attraversava il fiume con un'unica campata lunga 95, 34 m. La strada ferrata era in origine a binario unico. Durante la prima guerra mondiale quest'ultimo fu raddoppiato, ma il ponte di Monte rimase con un solo binario fino a quando nel 1927, per colpa di una errata manovra di scam- bio, si verificö una grave sciagura. Le Ferrovie dello Stato provvidero allora a costruire un nuovo ponte in ferro a doppio binario e a due campate. Il vecchio

ponte ad arco fu spostato mediante rulli piü a valle e adi- bito al transito di persone e veicoli. Lo scomodo traghetto divenne di conseguenza superfluo. La gioia dei traghettatori non doveva perö durare a lungo ; nel 1944 il ponte stradale venne distrutto da un bombarda- mento aereo e nel 1945 lo stesso destino toccö a quello ferroviario. Quest'ultimo fu dapprima ricostruito in legno e nel 1949 venne sostituito dall'attuale ponte in acciaio. Il vecchio e benemerito traghetto adibito al trasporto

di persone e veicoli dovette essere riattivato e prestare servizio fino al 1950 e cioe fino a che la ditta SCAC di Milano ebbe ultimato il nuovo ponte in cemento armatO; nel 1986, infine, la ditta Oberosler Peter di Brunico realizzö un nuovo ponte sulle fondamenta dei vecchi piloni. Note 1 Stolz: Die Ausbreitung, pag. 42 2 Stolz: Die Ausbreitung, II vol, pag. 12 Die Ur kundenfälschungen des oberösterreichischen Kanzleischreibers Ulrich Kassler und der Erwerb des Schlosses Boymont bei Eppan um 1410-1420

. Vi e allegato il piano del ponte in legno. ® Giossa zatteia attiaccata al pontile della Dogana di Bronzolo e merce accattastata (anno 1774) (TLA, carta n. 5214). © Disegni facenti parte del progetto per la costruzione del ponte ferroviario di Monte (1858). ® Il ponte ferroviario in pietra costruito a Monte nel 1859 (Acquerello di Gottfried Seelos, da: Das Südtiroler Unterland, pag. 52). ® Il neo costruito (1889) ponte ferroviario di Monte e a fianco il traghetto. ® Il ponte ferroviario di Monte intorno

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 207 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
Provvisoriamente ci si dovette servire del ponte di lavoro della ditta Zadra situato presso il maso Urfer. Dopo esser stato riparato il ponte fu in seguito ripetutamente danneggiato dalle acque in piena perche trop po basso e perche provvisto di troppi piloni di sostegno. Sul Bozner Zeitung del 19. 6. 1897 leggiamo la notizia che il ponte di Vadena fu divelto dalle travi del ponte Loreto presso Bolzano, distrutto dalle fiamme. Nel 1911 il comune espresse l'avviso che il ponte di Vadena aveva

bisogno di essere ricostruito. Nelle sue vicinanze nel 1912 il consorzio per la bonifica dell'Adige eresse un ponte di lavoro sul quäle transitava una locomotiva a sei ruote del peso di 6.900 kg che trascinava dei pesanti vagoncini ribaltabili. 9 Durante i lunghi anni di guerra perö c'era ben altro cui pensare. La piena del 1 novembre 1926 divelse metä ponte. 10 L'associazione per la costruzione del ponte si vide cosi costretta a realizzare un manufatto comple- tamente nuovo in cemento armato

. Il relativo progetto fu elaborato dall'ing. Gino Colorio e calcolato per sopportare un carico di dodici tonnellate equivalenti a 200 kg/m 2 . I lavori vennero iniziati nella primavera del 1927 dalla impresa di costruzioni Martini e Sartori. Dapprima venne approntato un ponte di servizio; a causa di un errore umano nella manovra di una chiatta il 10 maggio di quello stesso anno perse la vita un operaio, il quäle, travolto dai fluti, mori annegato. Come se ciö non bastasse la piena del 26 settembre suc

- cessivo portö via con se metä del nuovo ponte di servizio. Nel frattempo intervenne la Commissione supe- riore del Ministero dei Lavori pubblici la quäle mandö in fumo il progetto del ponte in cemento armato. Si pensö allora di costruire un ponte in acciaio. Si fecero fare dei preventivi di spesa alla ditta Savigliano di Torino ; un ponte in ferro con una capacitä di carico di 200 kg/m 2 ed impiantito in legno costava 229.000 Lire, un altro con una capacitä di carico di 500 kg/m 2 e copertura

di cubetti di porfido ammontava a Lire 392.000. I costi aggiuntivi, calcolati in Lire 163.000 piü le spese per complessive L. 420.000, sostenute dalla impresa Martini e Sartori per i lavori giä eseguiti e da eseguire, se li accollö il Governo. Il rimanente importo fu finanziato dal Consorzio per la costruzione del ponte nel quäle erano rappresentati tutti i contadini di Vadena nord aventi proprietä sulla sponda destra dell'Adige.“ I singoli contadini partecipavano al consorzio in proporzione

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 206 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
Finalmente il 15 marzo 1875 fu presentata alla Capitaneria distrettuale una formale richiesta con allegato il suddetto progetto. Non essendo sufficienti i modesti mezzi finanziari a disposizione del comune, la giunta municipale deliberö la vendita al comune di Caldaro per la somma di 2.300 fiorini della propria quota di bosco in quel di Castelchiaro, vasta 254 iugeri e 39 pertiche. 7 All'epoca della spaventosa inondazione dell'autunno 1882 il ponte non esisteva ancora. Il traghetto invece

fu distrutto dalla corrente il 30 settembre 1882 e l'Adige dovette nuovamente venir attraversato su barche. In quella occasione venne travolto anche il traghetto presso Monte. La giunta comunale il 22. 4. 1883 adottö un nuovo provvedimento; la maggioranza si espresse a favore del ponte e una minoranza invece , per ragioni di costi, optö per il traghetto. Fu pertanto elaborato un nuovo piano a firma dell'ingegner Otto Eccher di Bolzano e recante la data 18. 4. 1883. Il progettato ponte era a 5 campate

e aveva una lunghezza di 72,20 m. Il 13 maggio successivo tale progetto fu restituito dalla Capitaneria distrettuale per essere sottoposto a rielaborazione, con l'invito ad uniformarlo a quello che l'ingegner capo regionale Anton Geppert aveva predisposto per l'erigendo ponte di S. Michele. Con contratto 1. 6. 1883 il comune di Vadena cedette i diritti di attraversamento ai fratelli Scarperi per 50 Kreuzer al giorno. Il traghetto, costituito da un'imbarcazione lunga 10,5 m, doveva prestare servizio

von Ferrari e da Titus von Ferrari), ditta Giovanni Battista Tacchi (quäle proprietaria del maso Birti), fratelli Rocchetti, Dr. Andrea Borgognoni del maso Mover e conte Josef Thun di Stadio. L'amministrazione regiona le accordö un contributo di 1.900 fiorini e la societä incaricata del risanamento dell'Adige partecipö anch'essa alla costruzione del ponte con un finanziamento. Ai primi di marzo del 1884 il capomastro Felix Wasserer, nativo della Zillertal che giä aveva costruito il ponte di S. Michele

, diede inizio ai lavori. Dapprima fu realizzato un manufatto di fortuna e di conseguenza la navigazione su barche e zattere dovette essere interrotta per diverse settimane. Il legname necessario alla costruzione del ponte fu prelevato dai boschi di Nova Ponente e fu fornito dalla ditta Josef Ebner della Reif di Laives. Il primo ponte di Vadena pote essere collaudato il 21 aprile del 1884. La piena del settembre 1888 travolse tutte e due le campate di sinistra e un pilone. Provvisoriamente si provvide

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Pagina 20 di 259
Autore: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Luogo: Bolzano
Editore: La Fabbrica del Tempo
Descrizione fisica: 256 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Segnatura: II 305.880
ID interno: 555919
della riva, all’incirca all’altezza del ponte attuale, e anche presso maso Frizzi nella parte nord del territorio del comune. Fino alla fine del XIX secolo dunque Vadena e raggiungibile da Laives, Bronzolo e Ora solo su vie d’acqua. Questi traghetti furono continuamente causa di contrasti per la manutenzione o per la loro costruzione. Nel 1869 la piena dell’Adige aveva accumulato un grande banco di sabbia proprio davanti all’approdo di Vadena, e cosi nel 1870 Fapprodo e il traghetto dovettero essere

di Bolzano Vinzenz a Prato respinse questa interpretazione perche il traghetto nel frattempo era stato rifatto e gestito dal comune. Un primo ponte sull’Adige venne portato a termine sul territorio del comune di Vadena nel 1859. Era un ponte ferroviario in muratura solidamente costruito presso Gmund/Monte, tuttavia piuttosto basso e poggiante su cinque massicci pilastri. Nella catastrohca inondazione del 1882 causö un pericoloso effetto di ristagno, tanto che nel 1883/85 fu abbattuto e sostituito

da un ponte di ferro senza pilastri. La popolazione fu felice del ponte, perche era possibile attraversare il hume in fretta seppur pericolosamente. In ogni caso la pretura di Caldaro il 3 dicembre del 1867 diffuse un foglio secondo cui gli abitanti del comune di Vadena [...] non devono piü usare [...] il ponte e la mas- sicciata della ferrovia come strada. Soltanto nel quadro della regolazione dellAdige, quando vennero costruiti diversi ponti provvisori per con- durre meglio i lavori, gli abitanti

si convinsero dei vantaggi di un ponte, specialmente perche il grande banco di sab bia rendeva nuovamente difhcile Fattraversamento. Nel 1872 il comune deliberö di edihcare un ponte. Tuttavia solo nel 1884 si procedette alla costruzione, dato che nel 1882 il traghetto era stato portato via dall’acqua alta. Il ponte era di legno e aveva quattro pilastri nel letto del hume, il che lo rendeva molto fragile in caso di piena. Infatti hno al 1926 il ponte fu spazzato via o danneggiato per ben quattro volte

. Il 1° novembre di quell’anno venne nuovamente distrutto per metä e lo si dovette sostituire con un traghetto provvisorio. Era una situazione insostenibile, perche sia il medico che la posta si trovavano a Bronzolo e Famministrazione comunale a Laives. Il traghetto inoltre funziona- va solo dalle otto del mattino hno alle cinque del pomeriggio. Giä nello stesso mese si costitui un consorzio per il ponte, composto dal comune, da proprietari terrieri e dalFamministrazione provinciale, con Fobiettivo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Pagina 189 di 750
Autore: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo: Egna
Editore: Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica: 740 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 153.498
ID interno: 135678
verso Termeno; il maso, coltivato da un certo Rasner, versava ogni anno a san Martino 15 lire. Non sappiamo se la torre si identificasse con quella di Rupert citata nel 1282 o con quella detta «Öder Turm» al limite inferiore del borgo, nominata nel 1408, che se- condo Hye sarebbe stata il campanile della chiesa di san Gallo. 41 Curavano la manutenzione del ponte gli abitanti di Egna e Montagna; nel 1384 sorse una lite perche quelli di Montagna volevano pagare di meno, usando il ponte con minor

frequenza. 42 Negli atti della lite appare di nuovo il pedaggio governativo: infatti il duca Leopoldo d’Asburgo, confermando nel 1396 i privilegi di Egna, elenca il fondaco, il tri- bunale, il ponte e la stima del legname. 43 Ne risulta incidentalmente che gli egnesi dete- nevano una specie di monopolio per la stima dei tronchi accumulati sulla riva per la ven- dita. Secondo una testimonianza del 1405, fra le entrate del distretto di Egna c’erano la fluitazione dei tronchi sull’Adige ed il dazio sul

legname. 44 Ma torniamo al ponte. Con una sentenza arbitrale del 1420 si suddivisero fra i quartieri di Egna i costi di un «Erker» costruito sul fiume, stimati da Heinrich Payr di Termeno e Marx Strobl giudice di Calda- ro. 45 Non si capisce se si trattava di un allargamento a balcone fatto al centro del ponte, come piazzuola per eventuali incroci, o di uno sporto sulla vicina torretta per controllare meglio il transito; la prima ipotesi pare confermata dal fatto che il confine fra Egna e Termeno

si trovava a metä del ponte. 46 Un’altra testimonianza del 1506 conferma che tutti i quartieri contribuivano alla costruzione di capriate per consolidare le sponde del fiume, ma solo Egna e Montagna dovevano assicurare la manutenzione del ponte, per che solo i loro abitanti possedevano terreni al di lä del fiume. 47 Il Comune di Egna vantava proprietä collettive indivise (Allmende) oltre 1’Adige, di- ritto che provocö lunghe contese con Caldaro-Termeno-Cortaccia, analizzate dettagliata- mente

governativi si citano en trate «de herbatico de Flemis»; dai conti dei borgomastri di Egna del 1586 si apprende che si esigeva un tributo di 3 kreuzer per ogni gregge di 100 pecore e che in quell’anno svernarono lungo 1’Adige 1450 pecore di Fiemme, pernottanti in 9 ovili del Comune al di lä del fiume. Dalla stessa testimonianza risulta che il pedaggio del ponte era distinto dal compenso per il deposito delle merci. Gli oraroli non contribuivano alla costruzione del ponte, ma dovevano perö effettuare

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 72 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
squadrate, molto simili per forma, tipo di lavorazione e dimensioni, a quelle della nostra testa di ponte. 7 Franz Mair, all'epoca proprietario del Pendler hof, asserisce che queste pietre vennero alla luce negli anni venti del XX secolo, in questo punto - sull'argine dell'Adige presso l'area di deposito - durante i lavori di sistemazione di un orto. 8 Sembra, pertanto, attendibile l'ipotesi che I'Adige avesse trascinato a vaIle la pila del ponte nel 1772, depositandone alcuni resti a breve

distanza. Possiamo, dunque, affermare con una certa attendibilitä, che fino a 200 anni fa, anche sulla riva des- tra dell'Adige vi fossero ancora i resti di una testa 0 pila di ponte romano. Lasciamo agli esperti l'indagine sulla natura delle due opere murarie, se si tratta cioe di due teste di un ponte romano in pietra 0 di due del le pile di un ponte romano in legno. 9 E quasi certo, perö, che la testa/pila di ponte fino ad oggi conservata, fu (ri)utiIizzata come testa di ponte anche dopo

la distruzione del ponte originario. Lo strato di muratura irregolare sistemato sopra gli strati di conci, considerato di fattura posteriore servi a detta degli esperti servi, in epoca piü tarda, da supporto per un ponte in legno. 10 Affermando ciö eviteremo, comunque, di far riferimento ad un solo ponte, visto che in questo tratto dell'Adige la forza distruttiva dell'acqua ha avuto A sinistra: le grandi pietre squadrate della testa di ponte a Steinach, ci rivelano che la struttura e di origine romana

. A destra: le pietre squadrate di una scala presso il Pendler a Foresta. Forse facevano parte dell'altra spalla di ponte sul lato di Foresta. La spalla del ponte romano venne utiliz- zata anche in seguito. In un progetto per lavori di regolazione dell'Adige risalente all'anno 1854, epoca in cui non era ancora nota l'origine romana del pilone, esso viene definito „vecchia spalla del ponte" (pochi anni prima, nel 1846, era stato costruito il nuovo ponte di Foresta, li dove si trova ancora oggi). LAgundo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2011
Al di là del ponte : Vadena: storia e immagini = Pfatten: Bilder und Geschichten = Über die Brücke
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Pagina 21 di 259
Autore: Miori, Fabrizio / [coordinamento generale Fabrizio Miori ...]
Luogo: Bolzano
Editore: La Fabbrica del Tempo
Descrizione fisica: 256 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Pfatten ; f.Bildband
Segnatura: II 305.880
ID interno: 555919
Nell’estate del 1930 si formö un nuovo consorzio per la costruzione di un ponte, composto dai comuni di Va- dena, Ora, Termeno, Caldaro e dalle due amministrazioni provinciali di Bolzano e Trento (la localitä di Ora all’epoca si trovava in Provincia di Trento) e le autoritä militari. Si trattava di un ponte fra Ora e Monte. L’amministrazione delle ferrovie costrui qui un nuovo ponte ferroviario a due binari; il vecchio ponte a un binario era infatti diventato obsoleto. Il consorzio sorse per

prendere in consegna il vecchio ponte e adattarlo al passaggio di persone e merci. Il ponte fu posto su rulli e spostato verso sud. Anche questa volta l’attuazione del progetto subi ritardi, ma nel giugno del 1932 Popera fu aperta al traffrco. Non per molto, tuttavia. Nel corso della Seconda guerra mondiale, fra Pagosto 1944 e Paprile 1945, si ebbero piü di dieci attacchi aerei su entrambi i ponti. Il 13 settembre del 1944 fu distrutto il ponte stradale, P8 aprile del 1945 il ponte ferroviario

. Quest’ultimo fu sostituito subito dopo la fine della guerra con un ponte provvisorio di legno; il 14 settembre 1949 i treni tornarono ad attraversare il nuovo ponte ferroviario. Per le persone e i veicoli fu allestito un nuovo traghetto, che rimase in esercizio fino all’apertura del nuovo ponte nel 1950. Agricoltura Fin dall’antichitä Pattivitä fondamentale per gli abitanti dell’area di Vadena fu Pagricoltura. Nella sua storia del paese, Georg Tengler cita ampiamente dagli urbari medievali, cioe dagli

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 194 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
, da un alloggiamento per la "Feuerglocke”, la cam- pana antincendi (quest’ultima dal 1859 risuona sul campanile della Chiesa di Nostra Signora a Sabiona). Che la costruzione potesse avere la funzione di torre civica e testimoniato anche dalla presenza in facciata, almeno dal 1495, di un grande orolo- gio pubblico (rivenduto nel XIX secolo) e, dal fatto che essa ospitava al primo piano il posto di guardia per le sentinelle con il "Bürgerkotter”, la prigione cittadina. Dal la Porta Bolzano un ponte levatoio

attraversava un fossato, alimentato dal torrente Tinne, che bagnava il lato meridionale del perimetro urbano, fungendo al contempo da roggia ("Mühlbach") per i numerosi molini delle botteghe artigiane della zona. Porta e torre, unitamente a quella settentrionale, furono abbattute nel 1835 per age- volare il transito dei mezzi di trasporto. Piü a nord della "Porta inferiore", la cinta muraria trovava un importante sbocco sul fiume con la Porta Isarco che si apriva nella "Torre del ponte" ("Turm auf der Brü

cke”), al cui pianterreno si trovava per l'appunto l'accesso al ponte ligneo sull'Isar- co 357 . Quest'ultimo giä nel 1600 doveva essere propriamente un ponte levatoio, con 356 La storia sotto i nostri piedi, cit., foglio 2. 357 Soprattutto a causa delle numerose piene del fiume, il ponte di legno dovette subire diver se riparazioni (ad esempio, negli anni 1483,1495 e 1496). Nel 1497 crollö addirittura, per essere poi ricostruito. Nel 1584 venne edificato un nuovo ponte di legno: un terzo dei

costi li pagö il limitrofo Distretto di Gudon, il resto fu a spese della cittä di Chiusa. Nell’autunno del 1632 la forza delle acque abbatte parte delle mura presso la Porta Isarco, cosicche l'an- no successivo si dovette procedere ad un'ulteriore ricostruzione del ponte, sempre con la compartecipazione finanziaria del Distretto di Gudon. Nel settembre del 1875 il Magistrato cittadino istitui una tassa per l'attraversamento del fiume con lo scopo di erigere un ponte piü saldo e resistente

. Ed in effetti, il 12 giugno 1881 venne aperto al traffico il ponte di ferro sull'Isarco, ricostruito poco a nord di quello antico. A causa dei danni provocati dalla grande alluvione del 1921, anche il ponte di ferro infine, nel 1957, venne sostituito dall’at- tuale in cemento.

18
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2005
1000 anni di Lagundo
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Pagina 73 di 810
Autore: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Luogo: Bolzano
Editore: Athesiadruck
Descrizione fisica: 801 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Soggetto: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
ID interno: 609844
LAgundo primA di LAgundo ragione di qualsiasi struttura, anche in epoca recente. E dunque probabile che la nostra testa di ponte rechi le tracce delle varie fasi del suo riutilizzo, dal Medioevo ai tempi piü recenti. Solo con la costruzione del la nuova strada imperiale (Reichstraße) negli anni 1845-46, si decise di spostare piü verso est il ponte sull'Adige, nella zona in cui oggi si trova il ponte di Foresta. Un indizio riguardo a I l'uti I izzazione del la testa di ponte fino a poco tempo

prima - 0 quantomeno al ricordo recente di tale utilizzazione Io troviamo in una „Situationsplan" (planimetria) dell'anno 1854. In essa compare una „vecchia testa di ponte" nel punto esatto del la nostra pila, giä 30 anni prima deH'accertamento del la sua origine romana. 11 Si puö dunque dare per certo che si continuö ad utilizzare il ponte 0 la testa di ponte anche dopo l'epoca romana. Ci muoviamo, invece, su un terreno piü incerto se cerchiamo di dimostrare una continuitä di utilizzo del la via

che i ricercatori mettono in stretta relazione con la nostra testa di ponte, cioe dell'antica via Claudia Augusta. La viA ClAudiA August* Preludio aIla costruzione di questa strada, sono le Campagne di conquista per la sottomissione delle popolazioni alpine da parte di Druso e Tiberio nell'anno 15 a.C. Mezzo secolo piü tardi, l'imperatore Claudio, figlio di Druso, fece costruire questa strada attraverso le Alpi, con Io scopo di tenere sotto controllo militare e amministrativo i territori

Teiles. 12 Fa lieve differenza tra i testi suIle due pietre miliari, indicanti ognuna un diverso punto di partenza del la via Claudia Augusta e an- cora oggi motivo di animate discussioni sul tracciato del la parte inferiore del la via, da I la pianura Padana fino al la valle dell'Adige. A noi interessa maggiormente il tratto che attraversa l'odierno territorio di Fagundo, con la testa di ponte romano presso il Pinthof, presa quäle punto di riferimento. Cli esperti sono in disaccordosul lato

su I la riva orografica sinistra dell'Adige fino all'odierno territorio meranese. Aggirata la conca di Merano, avrebbe poi attraversato la statio Maiensis, proseguendo fino al punto di superamento dell'Adige presso Steinach. Passando per Foresta, sarebbe giunta su questo stesso lato aIl'aItezza di Tel, per superare nuovamente l'Adige mediante un secondo ponte e proseguire poi suIla riva sinistra. A sostegno del la propria teoria, Bernhard Mazegger cito una pavimentazione

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Pagina 528 di 750
Autore: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo: Egna
Editore: Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica: 740 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 153.498
ID interno: 135678
, come si era praticato da sempre. Gli impu tati inoltre saldavano la suddetta tassa per le merci trasportate con l’aggiunta di un fiori- no di multa. I borgomastri a questo punto rimettevano in libertä i prigionieri. E i carret tieri non solo promisero «con la bocca e con la mano» di osservare le predette condizio- ni, ma le accolsero con «molta gratitudine«. 3la In confronto al Ballhaus e alla stazione di deposito, il ponte dava un gettito esiguo di incassi. Per gli anni 1495/96 ci sono pervenuti

noti anche dalle nostre parti dove, fin dal 1476, per concessio- ne dei Conti di Tirolo, essi avevano licenza di transumanza. 32 In epoca successiva gli ex allevatori di pecore si diedero al commercio ambulante e anche in questa veste i «Tasi ni» erano conosciuti al ponte di Egna dove la cassa batteva anche per loro. 33 Un’altra vo ce d’entrata per il ponte era Putile sul legname senza padrone, trascinato dalla corrente e li tratto a riva. Infine il ponte riscuoteva ancora qualche libbra di censo

1495/96 non vi erano stati al ponte che lavori di ordinaria manutenzione. Ben diverso fu il caso nel 1531 quando si imprese ad opere di radicale rinnovamento. Ecco cosa registra il libro giudiziale di Egna in data 28 dicembre di quell’anno, festivitä dei ss. Innocenti: «Carta di contratto per il locale ponte. Si rende noto che i provvidi e sapienti borgomastri di Egna, Benedict Terzago e Hanns Prenninger, con il sonsiglio e l’assistenza dei sottoelencati concittadini in rappre- sentanza di tutta

l’onoranda comunitä, hanno concluso con mastro Sigmund Ober, perito mastrocarpentiere della cittä di Bolzano, il seguente contratto: egli dovrä erigere con somma cura e diligenza il locale ponte sull’Adige a tre campate, con incastellature di longarine e traversine e di quant’altro abbisogna un’opera efficiente e duratura, inten- dendo che ogni spesa di vitto resti a suo carico. Per tale lavoro i signori borgomastri pa- gheranno a mastro Sigmund 22 fiorini ragnesi per campata, vale a dire 66 per P opera

completa. Inoltre i signori borgomastri hanno convenuto che detto mastro Sigmund - sempre restando a suo carico il vitto - costruirä in capo al ponte, sulla sponda opposta del fiume, una guardiola, in legno nuovo all’occorrenza. E se codesta guardiola (eviden- temente un riparo per il custode del ponte) dovesse venir fatta con materiale completa- mente nuovo, i borgomastri verseranno al carpentiere 22 fiorini ragnesi di Valuta tirole-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 199 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
di Vadena presso la vecchia casa del traghetto» (vedi il capitolo: Pesca, caccia e uccellagione). Nel 1185 vien citato anche un «vadum de Formeiano» a nord del guado di Vadena 1 , ma giä nel 1216 esso era stato sostituito da un ponte fisso attraverso l'Adige. 4 Nel Medioevo il piü vicino ponte a valle era quello di Egna, costruito intorno al 1305 al posto anche qui di un preesistente traghetto. 5 Traghetto e ponte in localitä Monte Nel 1220 viene menzionato un «vadum de Mazoco» col quäle s'intende

l'Oltradige e il gradone di Teil, il passo Resia. 8 Nell'ambito di tale percorso il traccia- to piü verosimile sembra essere quello che costeggiava ad Oriente il Lago di Caldaro piuttosto che quello che da Stadio si sarebbe inerpicato su per la impervia salita della sella di Laimburg. 9 A proposito del ponte presso Monte, Viktor Malfer scrive: «Nel 1561 viene citato un traghetto di Monte, il cui proprietario, Pergamos, nel 1570 propose di sostituirlo con un ponte. Ed in effetti la pianta della regione

disegnata da Burglechner nel 1600 riproduce un ponte attraverso l'Adige tra Monte e Ora». 10 Il registro giudi- ziale di Caldaro ha occasione peraltro di occuparsi ancora di traghetti sia nell'anno 1597 che nel 1620. E' possibile che Burglechner nella sua approssimativa riproduzione abbia segnato i piü importanti attraversa- menti dell'Adige senza tuttavia distinguere fra traghetti e ponti. Monte era sicuramente un punto di attra- versamento importante. Sulla carta disegnata da Warmund Ygl nel 1604

, invero, nessun altro ponte figura fra quelli di Castelfirmiano e di Egna. Sul lato sinistro dell'Adige, in corrispondenza di Monte, e segnato invece un casale di nome Urfer. Lo stesso dicasi per la carta di Peter Anich (1769-1774). Sia presso il maso Urfer di sopra che a Monte figura esservi solo un traghetto. Nell'anno 1786 il comune di Termeno fece costruire un ponte «leggero» attraverso l'Adige, il quäle tuttavia giä due anni dopo venne spazzato via dalle acque in piena e, stando ad un resoconto

del 1816, fu quindi sostituito di nuovo con un traghetto." Dopo il taglio in localitä Piccolongo, programmato nel 1818, anche le rampe d'accesso al traghetto di Monte dovettero essere rifatte. Nel 1829 i comuni di Termeno e Cortaccia posero mente anche ad un ponte in legno. Essi fecero elaborare un progetto che prevedeva un manufatto a cinque campate. Il comune di Ora

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