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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1829
Statuti della Società formatasi per soccorrere le Missioni Cattoliche in America sotto il nome di Fondazione Leopoldina
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Pagina 34 di 40
Autore: Leopoldinen-Stiftung
Luogo: Vienna
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: 6 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Pletz, Giuseppe: Della fondazione leopoldina eretta nell'Impero d'Austria onde promovere le missioni cattoliche nell'America Settentrionale : discorso recitato nel palazzo arcivescovile all'occasione della solenne apertura della missione / da Giuseppe Pletz ; 6 S. - Sign.: 898
Soggetto: k.Leopoldinen-Stiftung ; s.Satzung
Segnatura: 898
ID interno: 219721
cura di reintegrare il numero della sua pìccola società di die ci persone nel caso che 'alcuna di esse venisse a mancare o per morte o per sortita, e di rimettere ogni mese l'ele mosina raccolta al Parroco del suo distretto con inscrivere il suo nenie e la somma del danaro nel foglio a ciò desti nato , di cui qui unita trovasi una forinola. 5 . Ogni Rev. Parroco rimette le elemosine in tal modo raccolte al suo rispettivo Decano ossia Vicario foraneo, e questi poi con opportuna occasione

, al più tardi però ogni trimestre 3 al'Rev™ suo Ordinario. 6. Chi preferisse di contribuire bruna vòlta una som ma maggiore a quest’ opera pia, potrà rimetterla o al prò prio Parroco, ed inscrìverla personalmente nella relativa rubrica del suindicato Foglio, ovvero depositarla presso il Vicario foraneo , o direttamente presso il Rev mo Ordinariato. 7 . I Rev mi Vescovi di tutta la Monarchia Aus triaca sono pregati di voler spedire di tempo in tempo le elemosine , di qualunque sorta, ricevute a prò

delle Missioni, olla Dire zione Centrale di questo Stabilimento religioso esistente in Vienna, accompagnandole coi Fogli prescritti al H. 4. 8. La Direzione centrale In Vienna, cbe ha creduto suo dovere dì promuovere quest' opera pia, sotto l’altissima protezione di sua Maestà l’imperatore, ’ e di concerto col Rev m ^Federico Mese, Vicario-Generale del Vescovo di Cin cinnati nell’ America settentrionale,' che sarà sempre mai sollecite d arnministrarla in onore di Dio e per la propaga zione della

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Pagina 95 di 386
Autore: Tait, Antonio / Antonio Tait
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: VII, 363 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Vigilius <Tridentinus>
Segnatura: II 102.523
ID interno: 215627
Concilio di Nicea (325) s’ era fatto un ap posito canone per dar forza di legge a tale consuetudine. «In altro canone, così l'llenrion, è prescritto che il Vescovo sia istituito da tutti i Vescovi della provincia, o per lo meno da tre •di essi, muniti del consenso dato periscritto ed in buona forma degli altri, e che spetterà poi al Metropolitano il confermare , ■quanto si sarà fatto da questi. Qui troviamola di visio ne_ delle t provincia ecclesiastiche regolata con la norma di quella delle

1 e si sarebbe fuor di dubbio notata la cir costanza della delegazione data da 8. Ambrogio a S. Valeriano, perchè consacrasse in Vescovo 8. Vigilio. 3. La dipendenza di Trento dal Metropolita di Milano sembrerebbe poi anche inna turale, perchè secondo la consuetudine adottata propriamente nei primi secoli della Chiesa, le provincie ecclesiastiche si dividevano secondo la norma delle provincie dell'impero. «La circoscrizione cristiana, così il Dandolo, imitò la imperiale romana: ogni sede di governatore

o proconsole ebbe un Metropolita; le città minori furono rette da Vescovi, e i pagi o borgate da sacerdoti; tutto questo si trovò fatto naturalmente per effetto della forza delle cose. I primi Apostoli movendo attacco alle città maggiori, indi alle minori, era mestieri che le loro istituzioni ammini strative seguissero quell’ ordine: la Chiesa era da gran tempo ordinata nella sua vasta comprendente unità prima d’aver con seguita un’esistenza ufficiale ». (Dandolo. Soma cristiana p. VII cap. 14). E nel

_ provincie deir impero , e con la stessa norma assegnato il nome j ■ di Metropolitano al Vescovo della città capitale , detta in greco / metropoli , cioè città madre.» (Hbnrion. Storia univ. della Chie - / sa. Mendrisio 1838. Voi. I, Jih. VII pag. 239 e 240.) In base a questo canone io dico che Trento doveva dipendere da Àquileia, anziché da Milano, dal lato spirituale, siccome dipen deva dal lato civile. Noi abbiamo veduto nel cap. I. come Trento Vita «M S. Vigilio.

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1829
Statuti della Società formatasi per soccorrere le Missioni Cattoliche in America sotto il nome di Fondazione Leopoldina
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Pagina 26 di 40
Autore: Leopoldinen-Stiftung
Luogo: Vienna
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: 6 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Pletz, Giuseppe: Della fondazione leopoldina eretta nell'Impero d'Austria onde promovere le missioni cattoliche nell'America Settentrionale : discorso recitato nel palazzo arcivescovile all'occasione della solenne apertura della missione / da Giuseppe Pletz ; 6 S. - Sign.: 898
Soggetto: k.Leopoldinen-Stiftung ; s.Satzung
Segnatura: 898
ID interno: 219721
elemosine settimanali ad un raccoglitore. Ciascun raccoglitore avrà cura di reintegrare ] numero della sua pìccola società di dicci persone nel caso che alcuna di esse venisse a mancare o per morte o per sor tita, e di rimettere ogni mese 1 elemosina raccolta al Par roco del suo distretto con inscrivere il suo nome e la som ma del denaro nel foglio a ciò destinato, di cui qui unita trovasi una formolo. 5. Ogni Rev -! " Parroco consegna le elemosine in tal modo raccolte al suo rispettivo Decano ossìa

lare ogni giorno un Paler ed ./tre } aggiungendovi ,, San Leopoldo pregale per noi“, eri a corrispondere ogni setti mana cinque Centesimi austriaci , contribuendo in fai guisa con sì tenue olì erta di orazione e di elemosina alla grand’ opera della propagazione della vera fede. Siccome poi IV scriversi a questa Società e del tulio volontario , così resta pure libero ad ogni Membro il sortirne a suo talento. '1. A dieci o dieci individui, d’ambo ì sessi, sì uni scono, e consegnano le loro

Vicario Fora neo, e questi al hev™" Ordinano in opportuna occasione, al più tardi pero ogni trimestre. 6, I Rev mi Vescovi ili tutta la Monarchia Austriaca, j quali per mezzo do Ha Direzione centrale istituita in Vienna, saranno informati dell esistenza della Fondazione Leopol dina, e delia già seguila Sovrana conferma, e ricercati con apposite Circolari di pubblicare, proteggere, e diriggero conforme al suo scopo quest opera pia, si compiaceranno di rimettere le elemosino di quakinque sorta

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
(1818)
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 3
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Pagina 46 di 211
Luogo: Trento
Editore: Battisti
Descrizione fisica: 209 S.. - 1. ed. ital.
Lingua: Italienisch
Soggetto: s.Katechismus
Segnatura: II 101.208/3
ID interno: 234426
"VlGTCSlMÀQUINTA . 45 tra salvarvi dalle mie mani? Sire s risposero i tre eroi della fede, non è duopo che ti rispondiamo intorno a ciò / poiché quel Dio che noi adoriamo può e dall’ai dente fornace, e dalle Ine mani li berarci. Ma non ancor finirono di parlare, che quel Tiranno comanda, che si accenda la fornace scile Volte più del solilo, e che legali nei piedi, affin chè non si possano muovere , i più forti del suo esercito li precipitino in quella massa orribile di fuoco. Ma che avvenne

? Udite, quegli stessi, che eseguirono l'empio coniando del Ile, furono dalle fiamme inviluppali ed incenerili , mentre che i tre legati fanciulli illesi passeggiavano nel mezzo della fornace lodando, e glorificando Dio , c pregandolo di dar loro forza e costanza nella fede . Applicazione . Deh ! sovvengaci spesso questa istruttiva istoria ; ed impariamo da questi Ire fanciulli la costanza nella fede, e siamo ancor noi sempre disposti a soffrire piuttosto ogni persecuzione e morte che divenne alla

nostra fede infedeli. E vero, che non Vi sono oggi giorno dei NabuccLu, nè si accen dono fornaci per abbracciarvi i fedeli ; ma non mancano però anche a’nostri tempi dei persecu tori occulti della nostra S. Religione, dei deriso ri, degli scandalosi, dei libertini , degli increduli , 0 sedicenti spiriti forti, 1 quali non contenti di esser essi stessi eoipj vorrebbero colle loro per verse massime , coi loro sarcasmi, colle loro sa cri leghe derisioni c bestemmie involger noi pure nella loro empietà

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1829
Statuti della Società formatasi per soccorrere le Missioni Cattoliche in America sotto il nome di Fondazione Leopoldina
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Pagina 20 di 40
Autore: Leopoldinen-Stiftung
Luogo: Vienna
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: 6 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Pletz, Giuseppe: Della fondazione leopoldina eretta nell'Impero d'Austria onde promovere le missioni cattoliche nell'America Settentrionale : discorso recitato nel palazzo arcivescovile all'occasione della solenne apertura della missione / da Giuseppe Pletz ; 6 S. - Sign.: 898
Soggetto: k.Leopoldinen-Stiftung ; s.Satzung
Segnatura: 898
ID interno: 219721
, per lungo tempo « con qualche amarezza gli sforzi della chiesa cattolica, per la propagazione della fede, ma ne* tempi a noi più vicini hanno mutato consiglio e coll* inviar predicatori e modo loro, e copiose elemosine, hanno fallo c tuli 5 ora. fanno co se che sembrano incredibili. *) Ma lasciamo ciò che fu detto qui per incidenza e pas siimo all* Austria. — Fiorisce-in questo Impero tutto'ciò *) Veggàiii p/wj,r foglio periodico stampato A Monaco. Inno 182-8 Pr. 148 a 149 che danno il ragguaglio

Tonhing ad oggetto di annunciarvi la pa rola di Gesù Cristo. In Lione antichissima sede vescovile si formò cinque anni sono, una società che raccoglie le limo- sine settimanali con cui soccorrere le missioni nell’ Asia e nell* America. Anche nella Germania si vede rinascere uno spirito miglior®, che apertamente e ad alta voce si dichiara a favore della propagazione della, fede mediante caritatevoli sovvenzioni* Grazie infinite te ne siano rese o sapienza ed amore eterna! Così dunque sì risveglia quel

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Pagina 81 di 386
Autore: Tait, Antonio / Antonio Tait
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: VII, 363 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Vigilius <Tridentinus>
Segnatura: II 102.523
ID interno: 215627
fatto si palese il volere divino, china la testa e cede, adorando le sapienti disposi zioni delia Provvidenza. Dagli Atti si capisce che all' elezione di 8. Vi gilio non era intervenuto il Vescovo dì Aquileia, che era il Metropolita della provincia alla quale appar teneva pure la diocesi di Trento; poiché si nota e- spressamente che venne tosto invitato il Vescovo di quella città, che in quel tempo era 8. Valeriane, per conferire a Vigilio i sacri ordini e finalmente 1' episcopale consacrazione

. accampa ragioni per essere esonerato, e più altamen te F adunanza, ammirata della sua grande prudenza e umiltà, lo acclama degno di essere Vescovo, perchè egli tutti' nella città sopravvanzava di gran lunga nel- F esercizio delle virtù e nella santità dei costumi, confermata da Dio con numerosi e stupendi miraco li. Egli cerca ancora di schermirsi, vuol parlare al po polo, esporre nuove ragioni, ma le acclamazioni si fan no ognor più imponenti e continuate; cosicché in fine vedendo in questo

1 ). La funzione venne ce- J ) S. Valeriane, Vescovo di Aquileia, fu eletto verso l’anno 368 in luogo di Fortunaziano ariano, che era stato deposto, e ten ne quella sede fino all’anno 388 nel quale morì. Intervenne ai due Concili] romani del 370 e del 382, e presiedette a quello tenuto nella sua sede nel 381. Fu zelantissimo difensore della Fede cattolica contro gli ariani, ed aveva saputo educare il suo clero in modo sì eccellente, che dal suo seno uscirono molti dotti Vescovi e Santi. A S. Valeriana crasi

rivolto anche 8. Gerolamo per essere istruito nella pietà, e Rnffino sì gloria d' essere stato suo discepolo. Anche il nostro S. Vigilio avrà sicuramente tenuto a grazia singolare 1’ essere stato consacra to Vescovo da un si gran Santo. (Cfr. Rghrbacher. Storia della Chiesa libro 35.o — Gali,ardii. Bibliotheea Veterum Pa- trum. Vene hi s 1772. Prolegom. cap. V. — Aria Coneiliì Aqui- leiensis int. Opera 8. Ambrosii. Vene.hi8 1781. Tom. V pag. 512).

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Religione, teologia
Anno:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Pagina 23 di 32
Autore: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/41(1997), Sondernr.
ID interno: 331945
Federico Steinhaus Il 12 settembre del 1943, dopo soli quattro giorni dall’assunzione dei pie ni poteri da parte dei nazisti a seguito dell’armistizio firmato dall’Italia, il Brigadefùhrer delle SS Karl Brunner, inviato in Alto Adige da Himmler già nel 1939 quale massimo responsabile delle SS, per coordinare l’opera dei nazisti nel periodo delle opzioni, ordinò ai responsabili locali della Arbeits- gemeinschaft Deutscher Optanten, l’organizzazione che operava per in durre i sudtirolesi

"non ariane", le quali, per sfug gire alle persecuzioni hitleriane comin ciate in Germania dopo il 1933, trova rono rifugio a Merano (attratti, tra l’al tro, anche dalla facilitazione della lin gua tedesca, che qui é quasi general mente compresa). Ma quando il fascismo italiano si mise sulle orme del suo collega d’oltralpe, la popolazione ebraica o di "razza ebraica" presente a Merano si contras se molto rapidamente. Colle leggi antisemite proclamate in tutto il'Regno nel 1938 grandissima parte dei

presenti a Merano dovettero lasciare l’Italia, perché ebrei stranieri. Altri divennero "stranieri", perché, in forza delle stesse disposizioni, perdettero la cittadinanza italiana, avendola acquisita "solo dopo il 1919" (né avrebbero potuto, come nessun al tro altoatesino, acquisirla prima di quella data, in cui questa provincia fu annessa all’Italia!). Molti, pur non direttamente colpiti dal decreto di espulsione, furono tuttavia 0 talmente privati delle possibilità di lavoro, o feriti moralmente

nella loro dignità d’uomini, oppure anche intui rono subito in queste misure il presa gio per quanto di tragico sarebbe se guito, sa che preferirono lasciare su bito l’Italia. In non molti, che erano stati risparmiati dalle citate misure antisemite del 1938, comuni a tutto il Regno, furono a loro volta colpiti dalle speciali disposizioni emanate dalla provincia di Bolzano dopo il 1939 (anno degli accordi italo- tedeschi per le opzioni), le quali - die tro pressioni delle locali Commissioni naziste

- proibirono il soggiorno in Alto Adige agli ebrei stranieri, a quelli cui era stata abrogata la cittadinanza ed altre categorie ancora (persino italiani di vecchie province, non appartenenti alla "razza ariana", furono colpiti da speciali limitazioni o divieti di soggior no nella provincia). Nel 1940 parecchi ebrei vennero arre stati, poi, dopo qualche giorno, rila sciati. Si vede, da quanto si é creduto utile tratteggiare, come il numero de gli individui di "razza ebraica" presenti a Merano si fosse

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1902
Vita di San Vigilio, vescovo e martire : patrono principale della città e diocesi di Trento
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Pagina 298 di 386
Autore: Tait, Antonio / Antonio Tait
Luogo: Trento
Editore: Artigianelli
Descrizione fisica: VII, 363 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Vigilius <Tridentinus>
Segnatura: II 102.523
ID interno: 215627
mi maestri delia fede e fondatori della Diocesi di Trento un documento del 1191 esistente nell’archivio deeanale di Cai darò, il quale fu copiato da altro in parte di propria mano del Vescovo 0descalco (che resse la nostra Diocesi dall' anno 855-864), e in par te molto più antico, nel quale si accenna varie vol te unitamente ai SS. Harmachora e Vigilio, dai quali abbiamo ricevuto la fede di Cristo e 1' aggre gazione alla sua Chiesa, Di tale documento, (già ac cennato nel Capit. X), del quale

tengo una copia autentica favoritami dal Rev.mo Mons. Pietro de plorandoli Canonico della nostra Cattedrale, avrò ancora in seguito occasione di parlare. Per conchiudere questo importantissimo argo mento porterò le assennate parole del tanto beneme rito delle nostre patrie sacre memorie Mons. Nicolò Toneatti nel suo Calendario Ecclesiastico per 1’ an no 1857 (a pag. 128 e 129) : « Vi fu chi scrisse, non potersi credere, che si di buon' ora, come s' è detto, siasi predicato in Trento il Vangelo

di Gesù Cristo, e però non doversi avere in conto di Fondatori della Chiesa trentina i santi Ermagora e Fortunato. Su di che si può rispondere, che in sì grande lontanan za di tempi molti fatti parziali,'che hanno relazione col nòstro paese, non si possono per vero dimostrare evidentemente con prove isteriche ; tuttavolta la tra dizione immemorabile d' una Diocesi vuol essere ri spettata, con dossi achè noi troviamo il culto dei san ti Ermagora e Fortunato vigente nella Chiesa di Trento da più secoli

, prima che il Patriarca di A- quileja Raimondo, nel sinodo provinciale tenutosi nel dicembre del 1282 a cui intervenne anche il nostro Vescovo Enrico II (il quale, come dice il Bonelli nelle Notizie storico - critiche Voi. II Dissert. prev, pag. EVI, trovasi nominato il primo tra i Vescovi ivi convenuti), decretasse, che in tutta la provincia ecclesiastica di Aquileja si celebrasse la festa natali zia dei SS. Martiri Ermagora e Fortunato. Oltre a ciò è da riflettere che Trento nel primo secolo del

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica , Religione, teologia
Anno:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Pagina 14 di 32
Autore: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Luogo: Bozen
Editore: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text dt. und ital.
Soggetto: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: III Z 342/41(1997), Sondernr.
ID interno: 331945
sizioni; lo zelo con cui singoli fun zionari o anche semplici impiegati, applicarono le direttive emanate, ri levato nei documenti qui presenta ti, non può essere imputato a sem plice automatismo burocratico, poiché spesso assume coloriture di vero e proprio antisemitismo. Inol tre, non pochi italiani, più o meno direttamente, concorsero alla diffu sione della prassi persecutoria. Essa non costituisce quindi un episodio 1 imitato e circoscritto ma una spe cifica dimensione della realtà italia

valutare in quale misura, tali incidenti siano il prodotto di un reale antisemitismo diffuso tra la popolazione o se deb bano attribuirsi essenzialmente ad azioni di fanatici 'fascisti.. Certo è il carattere capii lare assunto dalla di scriminazione antiebraica., che ar rivò a coinvolgere ampi settori delia società civile predisponendo la po polazione all’accettazione della persecuzione, se non addirittura ai consenso e alia partecipazione at tiva. Da numerose testimonianze dell’epoca è possibile

antisemita per petrate ne! periodo 1938-1943, poi ché molto più complesso sarebbe stato fornire testimonianze materiali delle razzie e degli eccidi compiuti, durante il governo della. RSI e l’oc cupazione tedesca. Centinaia sono infatti gli ebrei che trovarono la morte in circostanze diverse dalla deportazione in Italia a causa della oppressione antisemita, uccisi da fa scisti o tedeschi; ci riferiamo ai ca duti nelle stragi di Ferrara, del Lago Maggiore, delle Fosse Ardeatine, di Forlì, di Cuneo - per

citare solo le più note - ma anche alle persone che si diedero la morte per non ca dere nelle mani dei persecutori e agli ebrei deceduti perché non fu rono in grado di affrontare la detenzione o la vita clandestina: 303 ulteriori vittime deila per secuzione antiebraica. L’istituto dell’internamento è un provvedimento restrittivo della li bertà personale, una misura di si curezza. interna e militare, che, in caso di conflitto, ogni stato ha il potere di attuare nei confronti di cittadini di nazioni

, allo scoppio della seconda, guerra mon diale, fu esteso anche e soprattutto nei confronti di cittadini italiani ri tenuti pericolosi per le loro idee po litiche contrarie al regime. Il 17 set tembre 1940, infatti, con l’articolo l de! DL n. 1374 venne stabilito che, alle stesse misure previste per i residenti stranieri di stati nemici, potessero essere sottoposte le per sone ritenute pericolose per la si curezza pubblica, per le quali, era. prevista l’assegnazione al confino di polizia ai sensi

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