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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Pagina 15 di 23
Autore: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Luogo: Padova
Editore: Cartallier
Descrizione fisica: 23 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Padova, Diss.
Soggetto: s.Naturrecht
Segnatura: 2.401
ID interno: 188393
16 ■noia compilazione dei Diritti naturali dell'uomo (§§■ ^ 6, ! " ) ì 8 ; Cod. (il V. Un. Austriaco) il perchè si adottò la massima che il diritto positivo civile è lauto più perfetto, quanto considerati i rapporti dello Stato si avvicina più al diritto na turale. Grande fu quindi P influsso del diritto di natura sul diritto positivo civile, il perchè , il di ritto positivo civile divenne più. proprio all’uo mo ed allo stato; alPuomo, perchè vengono ri spettati i diritti a lui concessi dalla

ragione ; allo stato, perchè il cittadino non ha fine diverso da quello che ha lo stato nel quale entrò sotto la condizione della sicurezza dei diritti, che viene esattamente, e coi soli limiti ai diritti imposti dai rapporti dello stesso stato realizzata. Il diritto dì natura, fu perfino a preferenza del diritto romano ricevuto a fonte' sussidiaria' del diritto positivo civile, mentre si riconobbe Pas soluta bontà in ogni riguardo dello stesso, (§. f. Cod.- Civ. Univ. Austriaco), E questo è ancor più

'mirabile riguardo al Cod. Civ. Univ. Austriaco in quanto esso fu compilato da. apposita commissio ne, presi inconsiderazione i singoli statuti, ad al cuni dei quali era sussidiario il diritto romano , accettato in Germania nel i5q5 alla istituzione del Tribunale della Camera del Regno, che for mava la. terza istanza del Regno Germanico, e ad altri erano sussidiar] altri statuti, p. e. al provin ciale statuto' era sussidiario il diritto romano,

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Pagina 13 di 23
Autore: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Luogo: Padova
Editore: Cartallier
Descrizione fisica: 23 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Padova, Diss.
Soggetto: s.Naturrecht
Segnatura: 2.401
ID interno: 188393
▼alo. Mossi, da questa i romani Pretori introdus sero ancora' nuovi - diritti^ per., es-, cogli editti « linde vir et uxor 9 unde cognati » , -aramisero al 'possesso de’-beni del defunto chi era per lo stretto diritto dalP eredità escluso. Anche il no stro''Codice Civile Universale Austriaco concede il -diritto al padre di famiglia necessitoso dì ripe tere il mantenimento dal figlio §. 1 54- Quanto"lo studio di questa scienza - necessario sia -al- cultore delle giuridiche scienze, risulta

da ciò, che il diritto di natura dacché'fu~ ritrovato, si Introdusse come il diritto romano nella forma zione dei codici delle-nazioni presenti. E-come II-diritto romano è necessario per ben compren dere il diritto positivo attuale, così è necessario anche II diritto naturale, per conoscere i nuovi diritti introdotti, che non -dipendono, da partico lari rappòrti di stato, e le modificazioni che eh- ben>'luogo nell’accettazione deb.diritto romano. Quésto Influsso' del diritto di natura è quello che

ora tento di far osservare. Sorto 1 il diritto dì natura, ne sorse-quasi coo- tempora n ea m eh te la filosofia del diritto positivo. Avanti la compilazione del diritto di natura o non esisteva alcuna .filosofia del diritto positivo, o se esisteva, essa confon de vasi colla politica in quanto riferivasi la legge al fine dello stato, ovve ro non estendevasi che all’indagine dello spirito della legge per interpretare la stessa, e quindi

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Pagina 10 di 23
Autore: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Luogo: Padova
Editore: Cartallier
Descrizione fisica: 23 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Padova, Diss.
Soggetto: s.Naturrecht
Segnatura: 2.401
ID interno: 188393
che si divide in interna ed esterna, secondo' che l’uomo nell’ intenzione sola trattiensi, ovvero ol tre l’intenzione eseguisce anche F azione. L’uomo poi agendo' esternamente deve limita re la sua attività, o libertà in modo, che non renda inattivi i suoi simili, dal qual dovere di giustizia si dedusse il sommo principio:di diritto,' dal quale, e dalle verità da questo dedotte, si ven- ? ne alla compilazione della scienza del diritto di natura. La conclusione quindi della pratica filo- sofia

si è: solo colle più frequenti possibili azióni religiose buone e giuste può F uomo realizzare il suo fine. ■ Solo in tal modo si giunse alla compilazione del diritto di natura, perchè esaminando la va ria direzione dell’attività dell’uomo si pervenne a ritrovare la verità principale, ossia il sommo principio di’ questa scienza, ritrovato il quale non fu difficile di dedurne altre verità; o il connettervi le già ritrovate che ri mancano staccate per non avere la verità principale, alla'quale riferir

si po tessero. Quanto in queste deduzioni erano-rigo rosi i filosofi, dai quali fu appellato il diritto' 'di' natura jus philosophicum^ altrettanto larghi ne furono i giuristi che a questa: scienza si ap plicarono, sicché fu converso - il diritto di natura in una terminologia del diritto'"positivo, che Senkenberg- chiamò jus civile n a tu va hs aturti. I primi aveano per fine il semplice sviluppo, della

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Pagina 20 di 23
Autore: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Luogo: Padova
Editore: Cartallier
Descrizione fisica: 23 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Padova, Diss.
Soggetto: s.Naturrecht
Segnatura: 2.401
ID interno: 188393
ladini romani come i piu favoriti godevano tali diritti, che a quelli della ragione del tutto oppo~ nevansi p. e. il dominio sui figli, il patronato ec. Finalmente sebbene lo schiavo sì considerasse qual cosa, i figli d’una ancella non erano pro prietà dell’usufruttuario^ come lo erano i degli animali. La ragione riportata dalla Legge si è : Inst. 2 f if 3 A 3. absurdum enim videbatur - hominem in fructu esse cum omnes /ructus re rum gratia hominis c o inp a va ve rit. L’uomo vie ne ad una cosa

equiparato, indi si fanno per esso delle eccezioni. Se l’uomo stabilì che cosa sia frutto, stabilì pure che non possa egli divenire proprietà de' suoi simili. Come da un canto la legislazione romana quindi a sè tira lo sguardo del giurista, dei poli tico, e del filosofo, dall’altro mostra essere piena zeppa di errori che sì facilmente non andavano a prendersi. Era il romano diritto lungi da un perfezionamento, perché le nazioni europee use piuttosto a governarsi colle proprie leggi, F ac cettarono afonie

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1836
Del diritto naturale e del suo ordinamento scientifico e sistematico : della influenza di quello sulle dottrine politico-giuridiche ; cenni storico-filosofici
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Pagina 9 di 23
Autore: Rocchetti, G. Giuseppe / di G. Giuseppe Rocchetti
Luogo: Padova
Editore: Cartallier
Descrizione fisica: 23 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Padova, Diss.
Soggetto: s.Naturrecht
Segnatura: 2.401
ID interno: 188393
sensuale, ' ultimo fine dell 7 uomo; e secondo 1 altri si'Comprende anche la psicologia, che insegna dagli effetti quali sienole parti integranti dell’uo mo,'le facoltà dell’animarla direzione dì queste, ed il mutuo loro influsso; ci descrive cioè il sog getto destinato alla realizzazione del metafisico-,: Da alcuni'▼enne estesa la .filosofìa teorica ezian dio alla logica, perchè essa, non insegna che. le regole atte--a'dirigere l’intelletto nelle sue-fun zioni, che è pure una delle facoltà

dell’ uomo. I primi che estendonoia-filosofìa teoretica alla sola '■metafìsica, considerano la psicologia e la lo gica come due scienze preparatorie alla ■ filosofìa,: in. quanto 1 'quella'dà la' materia, e questa la forma alle filosofiche indagini. ■ - -'Nella filosofìa pratica si tratta-del-., realizza meli to dell’ultimo fine dell’uomo; quindi de ve si osservare■ come l’uomo.'.possa dirigere la sua at tività a questo fine ,~ qual ■ unico mezzo onde arri vare a questo' suo sublime intento

. Le relazioni nelle'quali Fuomo si ritrova, e giusta le quali può egli dirigere solamente la sua attività,-sono tre; relazione verso Dio, verso se stesso-, e rela zione verso i suoi simili. Considerando 1’uòmo- agente nella relazione-con Dio, i do veri che se ne deducono costituiscono 1 la.'Scienza di religione; considerandolo nella relazione con se stesso e coi suoi simili, in quanto trattasi del perfezionamen to-, i doveri dedotti formano- la filosofia morale.

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
2004
Immanuel Kant (1724 - 1804) nel 200° anniversario della morte = Immanuel Kant (1724 - 1804) zur 200. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 25 )
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Pagina 606 di 648
Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Kant, Immanuel [Gefeierte Pers.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (25 : 2004 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Luogo: Merano
Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Descrizione fisica: XXIII, 619 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Kant, Immanuel ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 341.268
ID interno: 611988
unidimensionale del tempo neH’antichità”, proposta da Antonio Ponsetto. Nelle loro analisi temporali, rilevava il relatore, Husserl e Heidegger distinguono, dal tempo vissuto in modo originario o autenti- co, una forma derivata o inautentica del tempo. In Husserl, si tratta del tempo oggettivo, a differenza del tempo della coscienza temporale inte- riore, mentre in Essere e tempo di Heidegger si parla del tempo volgare, a differenza del tempo estatico del Dasein autentico. II tempo oggettivo

e il tempo volgare sono accomunati dal fatto di essere misurabili. II tempo misurabile ha il carattere del numero, e proprio tale carattere è il segno della sua non-originarietà. Per questo motivo, la definizione aristotelica del tempo, in cui quest’ultimo viene determinato come nu- mero, è citato da Heidegger come esempio paradigmatico del concetto volgare di tempo. Tuttavia, affermava Ponsetto, tale svalutazione del carattere numerico del tempo resta alla superficie della comprensione del tempo

in Aristotele; infatti, dietro alla equiparazione aristotelica di tempo e numero sta, nascostamente, un pensiero dell’analisi del tempo sviluppata nel Timeo platonico, che Heidegger non ha notato. Inoltre, Pesclusione del numero dal fenomeno originario del tempo è fenomenologi camente insufficiente rispetto alla struttura del tempo stes- so. Husserl e Heidegger non hanno visto che, nella definizione aristotelica del tempo, il numero è inteso come identità mossa o in mo- vimento. Ciò è potuto accadere perché

essi non hanno svolto in modo fenomenologicamente radicale Panalisi fenomenologica della defini- zione del tempo in Aristotele. Quest’ultimo pensa il tempo come rap- porto fra due poli. Se si intende in questo senso il carattere numerico del tempo, si deve dire, contro Heidegger e Husserl, che tale carattere non è una determinazione secondaria del tempo, ma, al contrario, ne costituisce il nucleo essenziale. Dunque, Heidegger e Husserl non han- no visto come nella definizione del tempo, fornita

da Aristotele, sia contenuta la concezione del tempo della fenomenologia. In altre parole: la comprensione fenomenologica del tempo si pone in una continuità rispetto a quella dell’antichità. Con il contributo di Roberto Cipriani, “La concezione sociologica 580

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Filosofia, psicologia , Linguistica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ influenza del Rinascimento italiano nella cultura di lingua tedesca e in rapporto al mondo culturale europeo : riassunto bilingue delle relazioni del XII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 12 - 17 ottobre 1972
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Pagina 234 di 254
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <12, 1972, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: 43 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Wirkung des italienischen Rinascimento auf die Kultur deutscher Sprache und innerhalb der europäischen Kulturwelt Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Renaissance ; g.Italien ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972> g.Italien ; z.Geistesgeschichte 1420-1600 ; s.Rezeption ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1972>
Segnatura: II Z 759/12(1972)
ID interno: 62128
tradizionale e tende ad aspetti modemi mediante la eonfessione sentimentale dell’amore, un amore doloroso, penoso - concetto lirico di tutti i tempi nel senso con- tenutistieo e variabile e svariato nelle singole epoche del Medioevo, del Rinascimen- to, del Barocco e del Romanticismo. La fortuna del petrarchismo di gran parte dei paesi europei coincide in questo a- spetto: semplicità individualizzata come espressione di sentimento amoroso, condi- visa dalla musicalità lirica che si conforma

alla situazione sentimentale del poeta, e in piú prefigurata da un vivaio di parole, ritmi, simboli ed immagini tradizionali. Non si spiegherebbe certo la base culturale del fenomeno se si volesse ridurlo a questa semplice funzione. Infatti, la poesia petrarchista risulta da fattori moito piu profondi e radieati nel sistema propedeutico e filosofico dell’universalità rinasci- mentale della forma e del pensiero, sistema che segna dei passaggi estremamente impliciti fra le epoche del Medioevo e del

Rinascimento. Per quanto riguarda il nostro problema del formalismo petrarchista tedesco ba- sterà accennare - in un sunto molto schematico - a due momenti che detenninano la costanza del tipo poetico in questione: 1) la preoccupazione poetico-retorica che parte da un crescente interesse per l’in- terpretazione delle poetiche antiche (aristoteliche) che si diffonde attraverso innu- merevoli trattati del Cinquecento influendo sulla fonnazione linguistica della poesia in volgare b; 2) la concezione

dell’amore concentrata nella lezione neoplatonica e riflessa in una lunga serie di scritti che richiamano ormai solo da lontano il De amore di Andrea Cappellano 2) . Nel primo caso basta ricordare gli scritti in parte indipendenti, in parte interpretativi di J. de Nores, A. Minturno, G. G. Trissino, del Vida ed altri che portano alla poetica dello Scaligero, alle considerazioni del Du Bellay e di Ronsard, dell’olandese Daniel Heinsius modello di Martin Opitz che presenta ai suoi connazionali una teoria

poe- tica atta a risolvere il problema della propria lingua letteraria. Dall’altro lato figurano i trattati d’amore eoncepiti nel pensiero neoplatonico del- la seuola del Ficino, e realizzati su una base sociologica tesa a dettare il comporta- mento del Cortegiano. Da qui s’impongono convenzioni di un modo di vivere im- pemiate sulla dicibilità della poesia, e che segnano fra altro un limite sociale ridotto all’ambiente cortegiano ed accademico. Non siamo piú al punto di poter parlare di semplice

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Pagina 155 di 244
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: XII, 225 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Segnatura: II Z 759/10(1970)
ID interno: 62122
9) Su questa convergenza cíelle due piü grandi operazioni critiehe speculatíve rela- tive a Hegel, cfr. soprattutto U. SPIRITO, Gentile e Marx, in Lafilosofia del co- munismo, Firenze, 1948, pp. 97 - 132 e A. NEGRI, Attualismo e marxismo, in «Giom, crit. della fil. Ít.», 1957, pp. 101 - 154. 10) HEGEL, Filosofia del diritto, Introduzione. Va intanto notato che lo scioglimen- to del nesso del concetto e della sua realizzazione porta anche allo smarrimento dell’acquisto piu importante, in vista

di una dialettica giuridica attiva, del criti- cismo kantiano. Ed è smarrimento neokantiano, messo in evidenza da uno che, si vedrà è uno dei migliori esponenti della riflessione giuridica athalistica, A. Vol- picelli, il quale, sulla base di una precisa indicazione gentiliana (cfr., ad es., La riforma della dialettica hegeliana, Firenze, 1954, p. 5. «Intesa con Kant la sen- tenza del concetto come proposizione della categoria, si cancella ogni originalità (oggettività) dei concetti in sé consistenti

, e il vero concetto diventa lo stesso atto del concepire»), puó osservare: «Se il merito fondamentale del formalismo giu- ridico neo-kantiano è di avere riaffermato, contro il naturalismo positivistico, invalso nelle dottrine giuridiche dopo il 1860, l’idealità e l’universalità del diritto, il suo difetto maggiore è di essersi arrestato ad un concetto astratto e antistorico della categoria del diritto, come anticipazione ideale e schema ad aeterno dell’e- sperienza giuridica, ed una determinazione

analitica ed empirica di questa cate- goria. Col primo errore, il fonnalismo neo-criticistico perdeva la grande conqui- sta kantiana della natura spirituale (o formale) delle categorie, ripiombando nel platonismo e nel conseguente dualismo di fenomeno e idea» (La teoria del diritto, in U. SPIRITO, A. VOLPICELLI, L. VOLPICELLI, B. CROCE, Roma 1929, p. 91). L’eliminazione del dualismo tra fenomeno ed idea è compito anche della fi- losofia giuridica contemporanea che peró correntemente si riporta a Hegel

, dello stesso Hegel cercando di sanare le contraddizioni di fondo od ovviando alla sua carenza dialettica. 11) HEGEL, Enciclopedia, 486. 12) A. RUGE, Die Hegelsche Rechtsphilosophie und Politik unserer Zeit, in «Deut- scher Jahrbiicher» dal n. 189 del 10 agosto 1842, p. 755 al n. 192 del 13 agosto 1842, p. 768; ed il mio commento in Introduzione a La Sinistra hegeliana nella Grande Antologia Fiíosofica della Marzorati di Milano. 13) Cfr. soprattutto P. PIOVANI, Hegel nella filosofia del diritto

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Libri
Categoria:
Filosofia, psicologia
Anno:
[ca. 1991]
¬Lo¬ hegelismo nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca dal 1831 ad oggi (nel quadro dell'unità culturale europea) : riassunto bilingue delle relazioni del X convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 5 aprile 1970
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Pagina 143 di 244
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <10, 1970, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Editore: [k.A.]
Descrizione fisica: XII, 225 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Hegelianismus in der Kulturwelt deutscher und italienischer Sprache von 1831 bis heute (im Rahmen der europäischen Kultureinheit) Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Soggetto: s.Hegelianismus ; f.Kongress ; g.Meran <1970>
Segnatura: II Z 759/10(1970)
ID interno: 62122
sto: i filosofi del diritto italiani, anche quelli che piú hanno hegelizzato, non hanno ascoltato la Stimmung accennata e, per ció, hanno trascurato la razionalità del mondo storico del diritto, questo stesso non esaminando nella sua eoncretezza piü evidente. È come dire che la filosofia del diritto ha preso il sopravvento sulla storia del diritto, scindendo ció che, nella le- zione hegeliana, si presenta come un nesso indissolubÜe e, cioé, appunto, come un nesso dialettico. In verità, se non

si vuole giudicare sempre aprioristicamente una filo- sofia del diritto di ispirazione hegeliana, bisogna leggere attentamente nel radicale atteggiamento antiscissionistico che emerge dalla lezione hege- liana. Certo, da ultimo, Hegel salda in energica unità filosofia del diritto e storia del diritto, come in energica unità ha saldato filosofia e storia del- la filosofia, estetica e storia dell’arte (7): il che puó comportare la presa di coscienza della circostanza che Hegel è un filosofo che studia

ia storia del problema, di ogni problema, che tratta da filosofo; e, contemporanea- mente, comporta la convalidazione di un’accusa ormai programmatica- mente rivolta ai filosofi neohegeliani di casa nostra: secondo la quale essi deducono troppo e studiano poco. Ma, quale che sia la risposta che puó darsi a siffatta accusa (8) non bisogna eludere il problema del senso delle saldature hegeliane a tutti i livelli. Nel caso specifico, la saldatura dialet- tica, che tende ad investire di intima razionalità

il positivo mondo storico del diritto, va esaminata non solo nella sua portata polemica, ma anche nelle sue conseguenze pratiche, che sono, poi, quelle contro le quali si ri- volgono, con istanze analoghe, antimistificanti, il marxiano rovescia- mento e l’attualistica riforma della dialettica hegeliana (9). II problema, allora, era quello, direi, di ascoltare criticamente la Stim- mung dialettica, la volontà di Vereinigung, sul terreno della riflessione giuridica, della lezione hegeliana. Un problema

, si badi, questo, che la- scia indifferenti la coscienza giuridica del positivismo naturalistico (at- tento allo studio del positivo mondo storico del diritto, lasciato vergine di universalità) e la coscienza giuridica del neokantismo (pronto ad aggrap- pare l’universalità giuridica al chiodo fisso del valore antistorico); ma che mette radici nella coscienza neohegeliana piu tenacemente attesa a pro- blematizzare, con riferimento alla realtà concreta delle istituzioni giuri- diche e politiche del

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