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— 4 6 — Marco ; e, in verità, si potrebbe benissimo intendere la cosa a questo modo : « Il Franco chiama celeberrimo il villaggio di Marco per la menzione che Dante fa della sua rovina ». Ma, mi permetto osservare, non è poi nemmeno necessario credere che la sia proprio così; tanto è vero che un altro scrittore di storia trentina, Michelangelo Mariani , posteriore di poco al Franco, interpretò ben diversamente il passo trascritto. Ne è prova il seguente brano tratto da un’ opera del Maria

volerlo, forse senz’ accorgersene. Già sappiamo di che piede zoppicava il suo stile; che, del resto, uomo colto, per quel che faceva la piazza, lo era. Ora il Mariani stesso, in una sua opera a stampa che mi detti cura di consultare (i), ritorna sull’ argomento e ribadisce il chiodo : « E celebre Val Lagarina — di ce il Mariani — per i diversi fatti cl’ armi, che vi, se guirono . . . E ancor celebre .. . come nota il Franco, per le memorie di Dante, allora che questo Poeta, per altro di patria

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 125 di 160

di (fusamente la vita di fra Dolcino, in rapporto specialmente al concetto religioso dei Patareni ( Dolcino e i Patareni etc. Novara, Artaria, l8z8). —Il Rota ne tratteggia la figura in rapporto all’In quisizione e alle eresie contemporanee fin: Ateneo italiano, Anno 1866 p. 327 e segg.) — lo Schlosser, servendosi in gran parte del- 1’ opera del Maggiolini istituisce un parallelo tra Dolcino e Abelardo \Abdlard nnd Date in , Dotba, KLiel 1867) -— I. Krone rileva l’in fluenza e 1' opera di fra

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1844

Epigrammata novi ex parte generis

Pagina 4 di 42

Autore: Niedermühlbichler, Bernhard / auctore, subinde et translatore P. Bernardo Niedermühlbichler O.S.F.

Luogo: Oeniponte

Editore: Wagner

Descrizione fisica: 40 S.

Lingua: Lateinisch

Soggetto: g.Latein ; s.Epigramm ; f.Anthologie

Segnatura: I 64.709

ID interno: 246055

t ■epi grammatum, quamquam ex parte aliqua jam antellae culta. multis nova mdebitur, tum etiam , quia recenti opera iu novissimis istis annis composita atque confecta sunt, ; • . . ' i*

Libri

Categoria:

Narrativa , Letteratura

Anno:

1892

¬La¬ natura, l'amore, gli affetti e la religione, lo scetticismo ed il dolore nei canti dei poeti trentini : [strenna 1893]

Pagina 104 di 125

Autore: Zandonati, Antonio / Antonio Zandonati

Luogo: Rovereto

Editore: Grigoletti

Descrizione fisica: 127 S.

Commenti: Nebent.: Dai Canti dei Poeti Trentini

Soggetto: g.Trentino ; s.Literatur ; z.Geschichte

Segnatura: II A-3.844

ID interno: 154493

. Tutto è sogno tranne la virtù ed il dolce che dif fonde perfino nei disastri. » 3 ) àffaticato all’ansia del futuro E dell'arbitrio delle sorti, invano Di pace in traccia và ’1 debile e duro Genere umano. 4 ) « Ad ogni opera bella ad ogni ardir bello è chiuso il sentiero. » 5 ) — « Dei miseri mortali è sventura necessaria com battere una lotta aspra e dura. » 6 ) « 1 dì dei mortali sono una continua guerra che la morte combatte con la vita, ') G. Prati - Armando, Parte II, pag. 341, 2) Dante, Purg

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Categoria:

Narrativa , Letteratura

Anno:

1892

¬La¬ natura, l'amore, gli affetti e la religione, lo scetticismo ed il dolore nei canti dei poeti trentini : [strenna 1893]

Pagina 95 di 125

Autore: Zandonati, Antonio / Antonio Zandonati

Luogo: Rovereto

Editore: Grigoletti

Descrizione fisica: 127 S.

Commenti: Nebent.: Dai Canti dei Poeti Trentini

Soggetto: g.Trentino ; s.Literatur ; z.Geschichte

Segnatura: II A-3.844

ID interno: 154493

« Dite, o bei colori Ditemi : cosa è Dio ? » « Bellezza » gli rispondono quei fiori. Ed il poeta chiede finalmente al lume d* una pu pilla bella : Dimmi se fi sai, bel messagger del core, Dimmi che cosa è Dio? E la pupilla gli risponde: « A more. » J ) « In una cattedrale, grand’ opera di santi e di pit tori, ei si ferma a l’ara ombrosa e romita, dove Maria piange co' suoi dolori. — E in questo cielo di marmi, a capo chino, a la Madre di Dio che gli diè vita, offre le sue lacrime ardenti

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 113 di 160

le chiese della diocesi di Feltre parecchie eran soggette alla Contea del Tirolo ; in fine, verso settentrione, comprendeva, si badi, una parte quasi totalmente germanizzata del Trentino, sotto Bolzano fino a Bressanone (ted. Brìxen, lat. Prisma), della quale città Paolo Diacono, contemporaneo dell’ Alighie ri, scriveva: «...Post Tridentum et Bolzanum, haec prima civitas reperitur Italiae quasi contigua ». £ * Il tomo quinto della voluminosa opera citata del- V Ughelli contiene documenti veramente

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 158 di 160

luogo citato si parla di Uguc- cione nominato podestà di Vicenza per opera di Can Grande; ma di Guglielmo nè una parola. — Guglielmo dì Castelbarco morì nel 1320. (La maggior parte dei Trentini ricordano soltanto il 1319 come data del suo testamento). La notizia della sua morte dovette riuscire certo dolorosa a Dante, che al lora avea stanza in Ravenna. Di Guglielmo narra il Dalla Corte : « Con gran dolore dello Scaligero e di tutti i nostri passò il sesto giorno dell’ anno 1320 a miglior vita

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Categoria:

Narrativa , Letteratura

Anno:

1892

¬La¬ natura, l'amore, gli affetti e la religione, lo scetticismo ed il dolore nei canti dei poeti trentini : [strenna 1893]

Pagina 17 di 125

Autore: Zandonati, Antonio / Antonio Zandonati

Luogo: Rovereto

Editore: Grigoletti

Descrizione fisica: 127 S.

Commenti: Nebent.: Dai Canti dei Poeti Trentini

Soggetto: g.Trentino ; s.Literatur ; z.Geschichte

Segnatura: II A-3.844

ID interno: 154493

E fi risvegliato cor dietro ai divini Sogni d'un tempo andar si persuade 3 ) «Fumano i campi; al sole che spunta si desta il cheto aere, e con l’aletta in resta il cardellino trilla in cima al gelso. La villa è sparsa sui bruni solchi al gio^ condo lavoro, le capre saltano a festa pei declivi; e il corno squilla in seno alla foresta le allegrie della caccia. Questa è vita davver; questo è divino Elemento di forza all’uman petto: Ària, luce, tripudio, opera intorno. 4 ) « L’aurora ha un pallido sorriso, mentre

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 94 di 160

a quell’opera d’antica data, già rara e redatta in latino scorretto, ma bensì a una fonte indiretta e più ac cessibile. Così a me è prima avvenuto di incapare nella stessa notizia del Gonzaga in un antica « Descrizione di Verona » di G. B. Persico (2), il quale parlando dell’ Isola Lechì con quel suo modo di narrare la sto ria e di descrivere semplice e senza pretese, riporta tutto quel brano dell’ opera del Gonzaga, che vale a fissare incontrastabilmente il luogo di confine inteso dal Poeta. Il quale

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 29 di 160

, benché splendida e benché resa più cara a Dante dalla pre senza di Bartolomeo e Guglielmo, non potea però il Poeta amare di chiudersi per lungo tempo nè, men te osservatrice per eccellenza, che anelava senza po sa di vedere e di apprendere cose nuove e di di ventare esperto « e degli vizi umani e del valore », poteva trattenersi fra le mura d’ una città, dove per la prima volta e per sua triste ventura si trovava e- sule e povero. Chi ha imparato a conoscere il Poeta dall' opera sua non può pensare

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 109 di 160

studiare nella loro' evoluzione buona par te degli episodi della storia germanica contempo ranea, che troviamo e nell’ opera maggiore e nelle minori del Poeta. Nel progresso di codeste ricerche, sempre mi son meglio confermato in sì fatta convin zione ; nè vale a scemarla in me il pensiero della bre ve dimora del Poeta tra le Alpi trentine, nè, d’altro canto, 1’ obiezione che altri possa muovere della va sta coltura e della multiforme esperienza di quel me- raViglioso Uomo che fu 1’ Alighieri ; però

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 45 di 160

vescovo Alberto, avve nuta quel di Rovereto per opera di un Azzone di Castelbar- co (?), scrive che il delitto fu consumato precisamente « in locum apud Martii pagum Dantis poetae celeberrimum. »( * 2 .) Il Vannetti osservò giustamente che 1’ interpreta zione dello scorretto testo latino (e però altrettanto e- legante quanto la stia prosa italiana) non implica ne- cessariamenie un soggiorno di Dante nella terra di {i ) V. per notizie biografiche e letterarie dei Trentini ricorda li: F. Ambrosi

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 142 di 160

di offrire qui nè uno studio diffuso sul dialetto trentino, nè meno d’ impancarmi a cattedra con quel terribile Minosse de' dialetti italici, eh'è l’Alighieri; tanto più che a' dì nòstri — m' è caro il ricordare — par voglia rifiorire lo studio del dialetto trentino, per opera di conterranei, certo di me più valenti ed autorevoli. E però alcuni cenni non saran fuori del mio compito. Anzi tutto, Dante, solito a respingere con ari stocratico disdegno tutte «le montanine, e villanesche loquele» non tesse

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1896

Pagina 139 di 160

! di Lizzana. — Chi 1' avesse detto al padre Bonetti ! Ma colui che dette il colpo di grazia ai cri- fi) L’eroina della splendida ode pariniana fu moglie a Carlo Er cole di Castelbarco, che dal 1800 in poi visse sempre nel Trentino, e figlia al marchese Giulio Pompeo Litta Visconti Arese e ad una Boi- romeo Visconti.— : Carlo Ercole, poi, era figlio di Cesare Ercole, cui il nostro Baroni (per conto suo marchese dei Cavalcabili dedicava pomposamente una sua bizzarra opera, come segue: « Alla Eccellen za del

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Categoria:

Letteratura , Filosofia, psicologia , Religione, teologia

Anno:

[1974?]

¬Medio Evo e crisi del Medio Evo: San Bonaventura di Bagnorea(1221-1274), San Tommaso d'Aquino(1225-1274), Francesco Petrarca(1304-1374) nei mondi culturali di lingua italiana e di lingua tedesca e nel quadro dell'unità culturale europea : atti del XIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 6 aprile 1974

Pagina 43 di 270

Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <13, 1974, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano

Luogo: Meran

Descrizione fisica: XIII, 150 S.

Commenti: Parallelsacht.: Mittelalter und Krise des Mittelalters: Bonaventura von Bagnorea(1221-1274), Thomas von Aquin(1225-1274), Francesco Petrarca(1304-1374) in der italienischen und deutschen Kulturwelt und im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.

Soggetto: p.Thomas <von Aquin> ; f.Kongress ; g.Meran <1974> p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <1974> p.Bonaventura <Heiliger> ; f.Kongress ; g.Meran <1974>

Segnatura: II Z 759/13(1974)

ID interno: 62130

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1979

Dante Alighieri : 1265 - 1321.- (Studi italo-tedeschi ; 1 )

Pagina 22 di 120

Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran)

Descrizione fisica: 99 S.

Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung

Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; f.Kongress ; g.Meran <1965>

Segnatura: II 128.049

ID interno: 62075

semplice verità di fatto che ho tentato di imporre da molti anni, senza altro frutto che quello di raccogliere l’odio e il disprezzo dei dantisti. Dante è poeta, Dante è artista. La sua opera è un’ opera d’arte di una perfe- zione insormontabile. Ma se è cosi, avrà un’unità anch’ella perfetta. Dove dunque vediamo Vunità delVopera f Dov’è il legame che lega il primo verso dell’Inferno all’ultimo del Paradiso? Esiste una seria inquietudine dei commentatori della Commedia che san- no che se la Commedia

non è un’opera coerente e assolutamente unitaria, non può essere chiamata opera perfetta e nemmeno opera d’arte. Gli interpreti si sono privati loro stessi della possibilità di risolvere ll pro- blema dell’unità della Commedia evitando di riconoscere la natura dell’ope- ra, il suo carattere letterario, il genere letterario al quale appartiene. La Com- media, in un senso generale, è un’epopea come l’Odissea e VEneide, ma è l’epo- pea non di un uomo, ma di unanima. Ma come Ulisse in un lungo viaggio

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1777

Saggio della biblioteca tirolese o sia notizie istoriche degli scrittori della provincia del Tirolo : [... di Giunte e Note molto accresciuto ; Scanzia prima]

Pagina 88 di 304

Autore: Tartarotti, Giacopo ; Todeschini, Domenico F. / G. Tartarotti ; D. F. Todeschini

Luogo: Venezia

Descrizione fisica: VIII, 291 S.

Soggetto: g.Tirol ; s.Schriftsteller ; z.Geschichte Anfänge-1770

Segnatura: II A-3.835

ID interno: 154489

GEL T f R 0 L 0. 77 fcricta ad elio Generale francamente fi aiferifee, che il F. Alberti già : Obtinuerat a Clemente X, facultatem pubbliche ìmprejfionìs fui Operh , e in cale fuppofto, anzi di più data la licenza, che detto Principe fi compromette in quella d’im petrare per ciò dal Papa; nè ilMaellro del S.Palazzo, nè la ricordata Bolla dì Urbano Vili, potea impedire, o fofpendcr- ne l’effetto. Se poi 1’ Opera s’aggkafle fu una materia cen trarla alla /cuoia di S, Tommaß », no» postiamo

accertarsene lenza il confronto, ed elàme dell’ Opera medesima : tanto più perchè te Proporzioni del P. Alberti portate in quella fono le medesime diliuccidate , ma foio in altra maniera nel Libro del P. Generale ; Onde fe quello fu stampato in ' varie parti del Mondo , non veggo per qual ragione quest' altra non poteva ef fer stampata sì in Italia , che fuori ; mercechc la prerogativa di perfetto Scolafiico , che fi vuol negare, ma ingiustamente al N. A., non è alla fin fine dì tanta rilevanza, che tolga

ad un 5 Opera, mancante di questo lusinghiero attributo, il dirit to della stampa, e di poter giovarne alla Repubblica Lette raria senza vermi pericolo, come parecchie altre Scolastiche fcolaftichiffime> che girano stampate da molto tempo tra le mani de'semplici. Ma a che giova, che io qui mi trattenga nel rispondere alle ragioni avanzateci da Persone, che non possono rimanere persuase, perchè essendo passate già all’al tro Mondo, non fono al cafo di ponderare le contrarie, nè fi avrà forfè giammai

la fortuna di vedere questa insigne O- pera o stampata, o MSS. XV. Paffiam piu tosto a favellare d' una altra Opera del ÌSL A* a che farà per avventura rimasta anch' essa tra gii altri fuoi MSS. in Roma, senza più vedere la pubblica luce. Egli medesimo ne da notizia in una delle lue Lettere scritta da Cremona a suo Fratello fatto li 3. Giugno dell’ anno funeftif- fimo, pel terribil flagello della Peste t6zi. scrivendogli Cre derebbe

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Letteratura

Anno:

1999

Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) nel 250° anniversario della nascita : resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: Conoscenza filosofica ed impegno educativo nella "paideia" del terzo millennio; Il rinnovamento dell'istruzione per una "paideia" europea; Lo sviluppo sostenibile nella globalizzazione dei mercati = Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) zur 250. Wiederkehr des Geburtstages.- (Studi italo-tedeschi ; 19 )

Pagina 262 di 436

Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi <19, 1999, Merano> ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / 19. Simposio internazionale di studi italo-tedeschi. [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]

Editore: Verl. des Pensionates

Descrizione fisica: XV, 410 S.

Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben

Soggetto: p.Goethe, Johann Wolfgang ¬von¬ ; f.Kongress ; g.Meran <1999>

Segnatura: II 179.277

ID interno: 226044

scrive, a proposito dei bassori- lievi del Museo Lapidario: “Die Basreliefs in die Mauer eingemauert und mit den Numern versehn welche sie in dem Wercke des Maffei haben, der sie beschrieb” (pp. 61-62); ed ecco il passo parallelo dell ’ltalienische Reise: “Die Basreliefs sind in die Wande eingemauert und mit den Nummem versehen, die ihnen Maffei gab, als er in seinem Werke „Verona illustrata“ beschrieb” (p. 42). Ora, non si conosce alcuna opera in cui il Maffei abbia descritto i bassorilievi del

riferito al Compendio della Verona illustrata principalmente ad uso de’forestieri, coll’aggiunta del Museo Lapida- rio e d’altre notizie importanti e nuovi rami, Verona, Moroni, 1795. II vol. II di quesf opera contiene infatti (p. 113-205) il Museo veronese ridotto a maggior chiarezza per opera dell’abate [Giuseppe] Tommaselli, il quale, rievocando la storia del museo, cosi conclude: “I marmi furono collocati in serie, col loro numero ad ogni pezzo. Sopra questi marmi scrisse il Maffei i suoi Comenti

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Categoria:

Letteratura , Filosofia, psicologia

Anno:

2002

Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )

Pagina 196 di 292

Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]

Editore: Accademia di Studi Italo-Tedeschi

Descrizione fisica: XIX, 263 S.

Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben

Soggetto: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>

Segnatura: II 341.267

ID interno: 611989

27), p. 405 (Lettera An den Emst Klett Verlag, z.Hd. Herai Arbogast, Montagnola, September 1961), trad. it: “Questo libro è davvero qualcosa di particolare. Già di per sé è cosa assai rara e forse unica che un filosofo e poeta si appropri di un sapere cosi universale, ivi compresa la fisica moder- na, e lo approfondisca di continuo. Assolutamente singolare è poi il fatto che un pen- satore ottuagenario, di cui è già disponibile la ricca opera di tutta una vita, si cimen- ti ancora nell’impresa

di rappresentare in una sintesi e panoramica grandiose la sua idea della “Stmttura della natura” e sia in grado di dare alla propria opera, che ha per oggetto il mondo intero, questa forma ridotta in cui pulsa ovunque il suo spirito piu personale. Bello anche, come di continuo, persino nelle disamine all’apparenza pura- mente scientifiche, sia percettibile la figura e la voce di Nietzsche,” 47) DLA. A: Pannwitz. Briefe. Lettera manoscritta con data Montagnola, Juni 1962. 48) DLA. Hesse-Archiv Kasten 746

. Lettera manoscritta con daía 21.6.62, trad. it.: “la sua ombra arcana, intesa non come contro-luce ma come fonte di luce dai colori scin- tillanti possa continuare a cadere sui molti che ne hanno bisogno pur senza immagi- narselo”. 49) DLA. Hesse-Archiv Kasten 746. Lettera manoscritta con data Astano 29.6.62, trad. it.: “Possa Lei con questa festa unire ai precedenti un nuovo cerchio in lieve e piace- vole rotazione - e possano i cerchi ad onda della Sua opera e del Suo operato dilatar- si sempre piú

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1999

Vittorio Alfieri : (1749 - 1802) ; nel 250° anniversario della nascita.- (Studi italo-tedeschi ; 20 )

Pagina 52 di 220

Autore: Cotteri, Roberto [Red.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]

Editore: Accad. di Studi Italo-Tedeschi

Descrizione fisica: XIII, 199 S.

Commenti: Beitr. teilw. dt., teilw. ital. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. - Literaturangaben

Soggetto: p.Alfieri, Vittorio

Segnatura: II 179.278

ID interno: 226050

dell’autore per la sua opera e la sua conservazione in questo momento di resoconto finale e finalizzato . Ci dirà soprattutto come in quest’ anno 1799 sta temendo la perdita dei suoi libri e si trova particolarmente amareggiato dalle notizie che riguardano la pubblicazione di tutte le sue opere da parte del libraio Molini Italiano di Parigi in una ristampa non autorizzata. 4.7. II 1799 è un anno concluso, - visto alla distanza dei quattro anni in cui l’Alfieri porta a fine le esposizioni della

sua vita - , in uno stato d’animo non meno depresso che vissuto nella sua travagliata - e romantica - giovinezza. Ora pero, imbrogliato dagli eventi storici e politici da cui rifugge nella sua eremitage, vorrà concentrare tanto piú la sua attenzione sulla sua opera. Riconoscendo pel troppo sentire queste pubbliche italiane sventure l’opportunità di ritirarsi, dichiaran- dosi quasi insensibile, e di non pensare piu ad altro che a terminare la mia già troppo lunga e copiosa carriera letteraria gli

da un esaurimento che induce 1’Alfieri a porre termine alla sua attività di scrittore. Ci dirà ancora che dopo i sessanta anni avrebbe voluto tradurre il trattato Della vecchiaia di Cicerone, opera adattata all’età {21) . La stesura del finale di questa sua Vita non si svolge senza contraddizioni dove asserisce, non senza una certa civetteria, di avere qualche altra idea ancora da realizzare, mentre sta preparandosi all’addio. Avviandosi verso il termine il Poeta ubbidisce stoicamente ai modelli che aveva

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Categoria:

Letteratura

Anno:

1777

Saggio della biblioteca tirolese o sia notizie istoriche degli scrittori della provincia del Tirolo : [... di Giunte e Note molto accresciuto ; Scanzia prima]

Pagina 146 di 304

Autore: Tartarotti, Giacopo ; Todeschini, Domenico F. / G. Tartarotti ; D. F. Todeschini

Luogo: Venezia

Descrizione fisica: VIII, 291 S.