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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 131 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— izr — »ioni Aia espresse dal Balbo , che mostrava la quasi contemporaneità di compilazione dei due primi libri di ambo i trattati Convito e De vulg. el. — (x); or quasi non v’ ha, nemrnen tra i più moderni, chi ammetta la data del I librò del Convito prima del viaggio a Parigi, che si ritiene incominciato il 1308 o giù di IL Tanto s’ ha ragion di credere che il pripio libro del Convito era già compito, se non nel izoZ, nel 1308, Ammettere dunque che Dante abbia potuto allu- Ijdere, colla nota

frase, ai confini di Italia e di Fran cia, vale, a dire al suo ben posteriore viaggio a traver so le Alpi liguri, non è lecito; molto meno che abbia alluso a un viaggio in quella regione italica, che si stende fino ai monti elvetici, tra i quali, eh’ io mi sap pia, nè dantisti, nè danteschi, nè dantofili han mai so gnato, per nostra ventura, una passeggiata — direbbe il Vannetti — del Poeta. Due terre, ancora, restan dunque a’ confini : la trentina e quella tra le Marche vicine, da un lato

, e la Carinzia e la Carnia da l’altro. Ma la prima memoria d’ un soggiorno di Dante più in là di Verona risale al 1306, data del ricordato documento di casa Pappafava, che attesta la presenza del Poeta a Padova. E qui ne si riaffaccia spontanea mente la question della data del. primo libro del Con vito. Per chi, come me, non può decidersi a ritenerla . posteriore al 1305, c’è poco dà discutere ancora sul (1) Cfr. della Vita cit. {Bulbo) lì cap. IV del 1 . II e in parti colare la esauriente Nota I.a a p. 248

. — (Del resto un’ accurata lettura del I.o libro del Convito offre ancor sempre la miglior ripro va che cotesto non potette essere scritto se non ne’ primi anni del- 1’ esilio).

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 99 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 99 — trentino —— la successione topografica de’ luoghi tren tini e de’ limitrofi ricordati dal Poeta, coincide a me raviglia coll’ordine col quale egli a-punto ne li ricor da; ed ecco apparir manifesto che 1’ Alighieri torno dalla Lagarina nell’ Italia di mezzo, indubbiamente, per la via del Benaco, da lui illustrato quanto e cóme iti 'detto altrove, (i) Già fissammo il 1308 come data approssimativa del compimento dell’Inferno ; qui possiam concedere agli oppositori una data posteriore

, sia.pure il 1314, come Vorrebbe il Wiite (2). Per non riferire, ora, la cono scenza — personale, senza alcun dubbiò, — del Benaco ai- fi epoca del viaggio nel Trentino, sarebbe forza ricor rere alla seconda dimora del Poeta a Verona; ma a quest’ ultima non v’ ha chi assegni un' epoca anteriore al 1313 ; ed è convenuto che almeno dopo il. 1314, se non, come io vorrei ritenere per fermo, dopo il 1308, mancò a Dante ogni possibilità di correggere e di mo dificare la prima cantica. Ancora: poi che

il viaggio nel Trentino ebbe luogo nella primavera del 1304 e poi che già in sul declinare dell' anno stesso Dante soggiornava, come fu ripetutamente mostrato, a Bologna; è da ritenere che soltanto in questo intervallo egli potè aver notìzià personale dei luoghi del Trentino, del Benaco e della pianura di Mantova, che egli descrive seguendo li cor so dell’Adige, del Sarca, del Mincio e quindi del Po; e che soltanto in quest’ occasione potè procurarsi quel li) Si voglia conlrontare il cap. precedente

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 40 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
-- 4° mente con intenzione), fino alla inutile spedizione dei fuorusciti fiorentini co’ bolognesi. Tutto sommato, ecco la versione che mi par 1’ u- nica accettabile e che almeno non cozza con alcuno dei dati biografici o cronologici fin qui ritenuti con una certa sicurezza. Dante arrivò nella Lagarina in sul declinare del marzo 1304 e si partì dal Trentino verso la metà del maggio dello stesso anno. Abbia poi Dante partecipa to, o no, all' impresa della Lastra, io mi fo’ lecito cre dere con

sicurezza che verso la fine del 1304 il Poeta si trovava a Bologna, dove attendeva al I libro del De vulgati eloquentia. E sia per detto. (*). (*) Nota. Si badi che con questo non nego la possibilità d'un posteriore -viaggio nel Trentino, come non sono alieni dai credere il Bal bo, il Fraticelli ed altri* per questo viaggio, del resto, non si avrebbero argomenti di nessuna sorta; nè prò, nè contra. Ma intendiamoci; tutti gli accenni del? Inferno e del De vulgari eloquentia, che sono i principali e ì più

, è necessario riferire all’ epoca del nostro viaggio, tra il 1303 e 1304, se non fosse che per ragioni cronologiche; per chè la pubblicazione liariana dell’Inferno cadde nel 1309 e la com pilazione del D, V. E. tra il 1303 e il 1309; (del I libro, anzi, circa il 1304—1305)5 come più chiaramente si vedrà. Ad ogni modo, ripeto, col viaggio ammesso dal Fraticelli e dal Balbo, — non avrebbe niente a clic fare tutto o quasi tutto quel che nelle opere di Dante ci avverte del suo soggiorno nel Trentino; perchè

abbiamo accennato già in principio che dal 1304 fin dopo il 1309 Dante avea ben altro e ben altrove a pensare che non a un ritorno nel Trentino! . Assodato questo, liberissimo alla sbrigliata fantasia popolare e agli entusiasmi del Telarli e clello Zotti il credere che Dante avesse an che « villeggiatura » nel Trentino o che vi tornasse periodicamente od « ammirare» quella loro eterna rovina di Marco, che in fin de’fini non è bella se non perchè è estremamente brutta nella sua orrida e rara monotonia, k

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 148 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 148 — poemetti di Giacomino da Verona e dì qualche ano nimo scritto veronese della medesima epoca; (1) minor copia ne’ poemetti del Bescapè, la maggiore in quelli di Bonvesin da Riva (2) ; negli uni e negli altri, non di rado desinenze dialettali, forme avverbiali, voci del latino della decadenza — identiche: una delle più cu riose, per tacer del resto, è quella desinenza in: m an zi che in: n (bom per bona, buono ; som per io sono, e simili) che è caratteristica dei dialetti trentini del

centro e del mezzodì, e che oggidì è rimasta, chi be ne osservi, più a cotest’ ultimi che non al lombardo o al veronese. (1) Mnssafia: Monumenti antichi di dialetti italiani — Vienna, Ger&ìd, 1864. (2) Nella sala del consiglio comunale di Riva di Trento è di pinto il busto di fra Bonvesin da Riva tra quelli degli illustri con terranei, — Con quanta ragione s’ abbia in tal modo voluto afferma re 1’ antico poeta - frate (che del resto avea bella moglie e figli pa recchi) cittadino di Riva di Trento

, io non so veramente; questo so che non è firmato ancora che la patria di Bonvesino sia Riva lom barda, come si ritenne per tanto tempo e si ritiene tuttóra e come avrebbe confermato, di recentissimo, il Ronmssi in un suo stùdio sui poeti milanesi; e certo è che ne’ poemetti di fra Bonvesino troviamo non poche voci e forme dell’ uso trentino odierno, alcune delle quali aliene, almeno oggigiorno, dal dialetto milanese e dal lombardo. Del resto, oltre ai Bonvesini o Banvicini « trentini » de’ quali

fa menzio ne il p. Tovaszi■ (Vedi anche: Ambrosi : « Scrittori etc. » op. cit. ; Aggiunte e Correzioni — e, oltre a quel poco che di Bonvesin da Riva ne dicono gli editori delle sue Rime, le notizie del Tiraboscht, an cor poco conosciute, a mio credere, in: Vet. Hum. Monum. I, 297) trovo u*,i Bonvesino del secolo XIV custode del castello di Tenne e rammento che certi fratelli Bonvicini si ritengono costruttori della torre Affienale di Riva di Trento (sec. XIII). — Il cognome Bon vicini esiste tuttora

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 153 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 153 — utilissimo riescirebbe il noto lavoro del prof. Zìnga- 7 ‘ellì, sulle € Parole e forme della Divina Comedia a- liene dal dialetto fiorentino» fi); ma, non che di prendere il largo, a me par tempo di « calar le vele e raccoglier le sarte ». La fatica letteraria del Lunelli giova, tutt’al più, alla storia del dialetto trentino : prova il carattere ita lico del dialetto trentino più antico, depone in favore della sua nobiltà . Ben disse il Tommaseo , che del re sto apprezzava gli studi

danteschi del nostro Lunelli : « Quella lista lascia indurre che Dante avrà nel Tren tino incontrato vestigi più che adesso non paia della favella materna » (2). Ecco tutto. E non è poco. Mol te delle voci registrate dal Lunelli -— dice anche il Tommaseo — si possono udire, ad ogni passo, tra’ Toscani, che mai non videro Trento (3). Assodata la difficoltà di accertare — quale con tributo possa aver fornito al vocabolario dantesco il dialetto di questa o di quella regione, faccio or seguire (1) T11

: « Studi di filo], rom. » dirett. dal Monaci. Voi. I! p. 135 e segg. ' • (2) Lettera a Nicolo Filippi di Trento. Si trova nell’ edizione milanese illustrata (cosi detta di lusso, in folio) del 1865. Vedi: voi. I p. 214. (3) E qui possiamo aggiungere che in fatto, anche nel Boccacci, nel Lippi e in altri Toscani si trovano parole e forme di uso tren tino. — Tra i vocaboli « trentini n del Lunelli, poi, abbiamo ui a quantità-di vocaboli del dialetto veneto, che ritengo superfluo il 1 - gistrare qui. Così

calcagno per tallone è di Crusca; così cionco par mozzo è calabrese; così barba per zio è il barbanus del latino deh,» decadenza. Ancoi per oggi (hanc hodie) è, sotto forme affini, di mez za Italia. Etc. etc.

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 107 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
siasi soffermato coti predilezione durante la traversa ta, come in realtà più si sofferma nella descrizione del canto XX dell’/«/'.—-è là dove il Benaco—- allar gandosi «tra Garda e Val di Monìga >, offre, non più solamente per la lunghezza, ma anche per 1' ampiezza, T illusione del mare : d’ uno splendido azzurro mare, la cui amenità e la varietà delle rive, che 1' occhio arriva ad abbracciare, dona, anzi che togliere, im ponenza e bellezza. É precisamente in questo tratto del lago che

e- merge l ’isola dei Frati, dove aveano loro stanza i seguaci del Sauto, così caro al Poeta del Paradiso; più in basso, in un’ altra amena insenatura, si stende . 1 ’ antica terra di Monìga ; di fronte all' isola, nello sfondo cupo del monte, torreggia la rocca di Garda , celebre nel medio evo per la romanzesca prigionia di Adelaide regina ; più in basso ancora, « dove la riva intorno più discese, siede Peschiera »; e a pari distan za tra Peschiera e Monìga si protende nell' onda ivi più azzurra che

mai, la catulliana « gemma delle pe nisole » — Sirmione. Da Peschiera, seguendo il corso del Mincio fino a Governalo «ove cade in Po», il Poeta pellegrino potè visitare la pianura mantovana — cosi esatta mente descritta nel canto stesso -— e di qui prosegui re fino a Bologna,’ dove, come fu ripetuto, in sul mo rire del 1304, attendeva al primo libro De vulgati eloquentia.

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 134 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
i34 — Scaligeri; meglio, certamente, di quel lembo verde del la dolce terra, latina quasi sperduto di tra le Alpi del la Rezia, suso in Italia bella. XIII. In vece, nessuna, reminiscenza del viaggio tra le Alpi .trentine, nel Canzoniere. Me ne dispiace davvero per 11 Vanne Iti, per il Telarti , per lo Zoili — è un co tal poco per tutti gli appassionati della storia e della statistica galante del- T Alighieri ; ì quali, dopo aver dato della pettegola al la soave figliuola di Folco Portìnari

— e il perchè lo sa il p. Venturi —; dopo di aver ritrovato nella Gem ma Donati il tipo 'classico della Santippe, han finito col fabbricarsi un Dante Don Giovanni , che da un ca po all’ altro del Bel Paese fa ammattire padri e mariti e sospirar madonne e pul zollette. E quante sono queste pretese amanti del Poeta? Non io, certo, sarò 1’ Edipo della nova sfinge; nè meno ricorderò il nome de’ romanzatori, che ne scrissero «-k vita, amori ed avventure». So che narrano costoro d’ una femma lucchese

, « pargoletta » per giunta ; e di una madonna Pietra, padovana; e di una bolognese; e d’ una veronese .... — e cosi mi soccorra sempre la memoria. Or qual meraviglia che del bel numero non fosse anche una Trentina?.

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 75 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 75 — stranieri, ne accettarono le conclusioni, se bene non sem pre si sien curati di citare il nome del modesto dan tofilo trentino. . . Ecco T interpretazione del Lunedi: « Chiarentana è un monte del Trentino tra Valvignola e Valfronte, al V est del lago di Levico, detto dagli abitanti Causano. o Carenzana (i); che sotto diversi nomi si protende lungo la sinistra dèlia Brenta, che trae origine dai la ghi, che si trovano al suo piede, e grosso tributo dai torrenti, che scendono dai suoi

fianchi ». Anche oggidì, nei comuni di Levico, d’ Ischia e di Vignala, ai quali appartiene, la Chiarentana di Dante si chiama Canzana c Carenzana; il cui nome, secon do il Gennari (2) deriva dai « Clarcntani. » popolazio- . ni che abitavano tra i monti dell’ alto Vicentino e del Trentino nel secolo XI. (3) La Brenta trae a punto origine dai laghi di Le tico (patria di Secco Polentone, erudito del secolo XV, uno de 5 primi biografi' di Dante) e di Caldonazzo. Que sti laghetti, a guisa di due vasche

o fontane, accolgono le acque colanti dalla Chiarentana e dai colli, che cir condano, in parte, V incantevole anfiteatro alpino, in mez zo ai quale sorge Pergine, il borgo devastato da Azzo- lino. La Brenta è il Medoùaxos di Strabane , detto in seguito Evinta dal nome del colle che si leva a ridos so della Chiarentana, tra le due « fontane »; nel Tren- . tino, sì lascia a sinistra Roncegno e divide Borgo di ,(1) S' ricordi la variante «Carenzana». H) Op. cit,; loco cit. (3) Chiarentana fu anche castello

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 154 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— i54 — le poche voci e forme dantesche non toscane tutt’ ora vive nell’ uso trentino, e, per quanto m r attento a dire, oggidì esclusivamente trentine : Irei per tre. (Trei è il maschile — e plurale si intende — del numero z, nel dial. trentino {Riva)', co me treie è il femminile : raro esempio dialettale di con cordanza de’ numeri. Lo Zingarellì sospetta in trei l’in fluenza provenzale); quìve per qui. (Propriamente del dialetto trenti no (Trento) è la forma: chive. Non la registra

nè il Boerio, nè il Cherubini, nè 1’ Angeli (Verona), nè il da Schio (Vicenza), — e non è toscana ); coppo per occipite , (Il trentino ha il diminutivo: copm, evidentemente dal tedesco Kopf, non da capo del quale è una forma dantesca — e anche trentina , ma non esclusivamente trentina, come credette il Lu nedi — co'), (i) Con tutto questo, e chi può asserire colla fran chezza che affetta il Lunedi, che anche quest’ ultime forme e voci, dato che sieno esclusivamente del Tren tino, abbia appreso il Poeta

in codesta regione? Non io certamente. Chi, per 1’ opposto, non vorrà ammet tere che ben poche gemme potea togliere al patrimo nio del dialetto trentino colui, che il volgare trenti no chiamava «bruttissimo»? A mio credere, non ve (t) Ca’ per casa registra il Boerio nel suo «.Dizionario del dial. veneziano» ma non però co’ per capo, che, se non veneziano, è ve neto coiiy è milanese, com’ è trentino {Bancone etc. — Giudicarie). Non ho a tiro, ora, il vocabolario del dialetto roveretano deli' à zolini

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 152 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 152 — tieri accettata dai Trentini e troppo spesso, a quando a quando, ripetuta. Certo non v' ha motivo di dubitare che, le sin gole voci registrate - dal Lunelli sien dell’uso trentino; ma qui sta il nòcciolo della questione : tutti que' vo caboli non si trovano affatto fuori del Trentino ? — Si trovano, certamente, tutti o quasi tutti. . Di regola, non tanto è facile poter affermare co me il Lunelli : — il tal vocabolo dantesco è stato sug gerito o fornito al Poeta dal tal dialetto. Codesta

af fermazione suppone, evidentemente, non • solo una co noscenza perfetta del proprio vernacolo, ma una cono scenza estesa a tutti i dialetti italiani. Impresa non cer to da tutti (i). . ' Così, bastava che il Lunelli consultasse qualche dizionario vernacolo dell’Alta Italia, in modo speciale quelli del Veneto ( Boerìo ) o del Milanese ( Cherubini ) per convincersi che tutti o quasi tutti i vocaboli, ri tenuti da lui trentini in modo esclusivo, nella forma in cui si- presentano nella Commedia, poteva Dante

avere inteso benissimo fuori del Trentino. Si avrebba buon giuoco a mostrare con bella copia d’ esempi i sìngoli errori del diligente dantofilo trentino; al che (1) Un esempio recente degli errori in cui facilmente cade chi vi s 5 accinga, ne dà il prof. SL de Chiara ( Dante e la Calabria, Cosenza, 1895), ^ quale presenta, al par del Lunelli, uno spoglio di « vocaboli calabresi che s’ incontrano nella X). C. » — Ma quante voci comuni ad altri dialetti non ebbi io stesso a notare, pur colla mia

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 37 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 37 — dizione. Chè anzi al Vannetti, per quel certo suo riser bo, si può dar lode. L’ opuscolo dello Zottì (i) è per avventura più ricco di particolari delle lettere del Telani, dal quale toglie comodamente quel che gli giova, di rado s’ al lontana e molto di rado dissente. Tanto che dando del capo negli stessi strafalcioni, segue da prima anche il ghiribizzo della dimòra a Verona fino al 1313. Che direbbe dello Zotti e del Telani il Fraticelli , che con quel suo fare da lavoratore

instancabile (e lo era, sinceramente, più di noi, che abbiamo bel giuoco a rivedergli comodamente le buccie) ha soffiato tanto per concludere che « il determinare ove egli (Dante) andasse dall’agosto del 1304 al giugno 1306 è cosa molto difficile ? » Eppure bastava lo studio un po’ ac curato del « De vulgari eloquentia » (1: I, capo g.° e I 5-°) àe pure il Fraticelli avea fatto, e con cura, (mentre il Telani e lo Zotti credo non avessero nem- men letta la barbara traduzione del Tris sino') per ren dere

quasi certissimo che Dante in sul finire del 1304 era già a Bologna, dove presso codesta università do vette intrattenersi parecchio. Ma il Fraticelli non s’ac contenta di dire che il determinare dove egli fosse era cosa difficile ; ma con un altro scatto di risolutezza, corregge: « anzi impossibile per mancanza di docu menti » ! (E qui, Dio sa quale altra soffiata « alla con te Zio! ») — Oh allora, perchè il Fraticelli, che non sa decidersi a negare, una buona volta recisamente, il (1) Raffaele

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Categoria:
Letteratura
Anno:
1896
Dante nel Trentino
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Pagina 150 di 160
Autore: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 160 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Segnatura: II 58.359
ID interno: 133974
— 150 no (cap. X), € Di certo » — nota il d’ Ovidio a pro posito « si potrebbero censurare certi aggruppamenti fatti troppo all’ ingrosso e molte ommissioni. » Ma certo è che l’Autore del € De volgari eloquenza » compren deva il Trentino nell’ espressione € Marca Trivisana cum Venetiis », a quella stessa guisa che il cantore di . Cunizza lo comprendeva nella « terra prava italica, che siede tra Rialto e le fontane di Brenta e di Pia va»; tanto più se si osservi che nel « De vulg. el. » ad una

delle Venezie annette l’ Istria, molto più fuori del centro geografico e linguistico che il Trentino. Riassumendo', la causa della condanna del dia letto trentino va ricercata non pur là, dove l’Alighie ri ne fa menzione diretta, ma ancora dove espone le varie ragioni per le quali egli crede dover censurare i dialetti affini. Mi sia dunque lecito dire che il dottis simo nostro Malfatti errò nell’ attribuire la causa di co sì severa disapprovazione -— alla « gorga » o cantilena (« garrulitas

» avrebbe detto Dante) propria del volgo, di Trento (città) e non bella di certo —- con quella tal cadenza tra il miaulare e il cantar vespri,^che i Tren tini stessi berteggiano col significativo: <r plèo ». Anzi tutto, nessuno può assicurare che Dante abbia soggior nato , nella città di Trento; ed è risaputo che solo i nati e cresciuti all’ ombra del Doss ’ Trento si addolci scono la bocca del su lodato plèo. Se. poi Dante con danna per la grande sregolatezza d’ accento « le mon tanine e villanesche

loquele », in generale; quanto toc ca, in particolare, del dialetto trentino, di accenti non fa parola ; si badi, in vece, quanto a diritto censura, ad esempio, i Bresciani « rozzamente aspri nelle paro-

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