— izr — »ioni Aia espresse dal Balbo , che mostrava la quasi contemporaneità di compilazione dei due primi libri di ambo i trattati Convito e De vulg. el. — (x); or quasi non v’ ha, nemrnen tra i più moderni, chi ammetta la data del I librò del Convito prima del viaggio a Parigi, che si ritiene incominciato il 1308 o giù di IL Tanto s’ ha ragion di credere che il pripio libro del Convito era già compito, se non nel izoZ, nel 1308, Ammettere dunque che Dante abbia potuto allu- Ijdere, colla nota
frase, ai confini di Italia e di Fran cia, vale, a dire al suo ben posteriore viaggio a traver so le Alpi liguri, non è lecito; molto meno che abbia alluso a un viaggio in quella regione italica, che si stende fino ai monti elvetici, tra i quali, eh’ io mi sap pia, nè dantisti, nè danteschi, nè dantofili han mai so gnato, per nostra ventura, una passeggiata — direbbe il Vannetti — del Poeta. Due terre, ancora, restan dunque a’ confini : la trentina e quella tra le Marche vicine, da un lato
, e la Carinzia e la Carnia da l’altro. Ma la prima memoria d’ un soggiorno di Dante più in là di Verona risale al 1306, data del ricordato documento di casa Pappafava, che attesta la presenza del Poeta a Padova. E qui ne si riaffaccia spontanea mente la question della data del. primo libro del Con vito. Per chi, come me, non può decidersi a ritenerla . posteriore al 1305, c’è poco dà discutere ancora sul (1) Cfr. della Vita cit. {Bulbo) lì cap. IV del 1 . II e in parti colare la esauriente Nota I.a a p. 248
. — (Del resto un’ accurata lettura del I.o libro del Convito offre ancor sempre la miglior ripro va che cotesto non potette essere scritto se non ne’ primi anni del- 1’ esilio).