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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1881
Proverbi, tradizioni ed anneddoti delle valli Ladine orientali : con versione italiana
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Pagina 63 di 151
Autore: Alton, Johann / Giovanni Alton
Luogo: Innsbruck
Editore: Wagner
Descrizione fisica: 146 S.
Lingua: Italienisch; Ladinisch
Commenti: Text ladin. und ital.
Soggetto: g.Ladiner;s.Sprichwort;f.Anthologie
Segnatura: II 102.752
ID interno: 93659
Vesuvio e tan 1 d'atri; an mina qué té monta sì i chamins dei'in fer. La pizza de Col do Lana so- méia a imbuto l h rott fora dalla pért vére Valparola?). I pra da mont de Stures 3 ) e Incisa 4 ) e Cbastèll d'Àndraz 5 ) è dùt cender spodò fora da Col de Lana, Seit- sóm 1 col èl na crilge de fér con saut' inomz e $értes lettres, qu' incile i pròi dùt 1 ne sa da despliquc ß ). L'inora ó di eoi de „ leviiia a 7 ), pereliì d 1 invér ve- gnel jti levines de nei, qu' el è n spavent, e d 1 iste n'èsen

nia sc- gris dai aas, qué vegnejù e eòpa bestiam e geni. (Jonót fòl dùt Fodòm que tremorä da Col de Lana, se' e! gern jtì pedrons, rös e frozzà dùt quel qu'elles in conta. 1 Fodòmi dige qui la gaoia de ques tremorament si I romon o la bieca de san Jòrz 8 ) o de quella squiatta, qu'è sott 1 colite; 1 che al sott la criige de fér, qu 1 i è stada fichada dal pio vali da Fodòm tla crepa del chè, e la pizza dela coda al sott 1 fro- goré de Francia 9 ). See questa béstia se mu, trema dùta la mont

il Vesuvio e tanti altri; si ritiene essere monti simili i cammini dell 1 inferno. La cima di Colle di Lana rassomiglia ad un'im buto con una apertura dalla, parte di Yalparola. I prati delle mon tagne di Stures e Incisa e di Ca stello d'Àndraz non sono che cenere gettato fuori da Colle di Lana. Nella cima del colle evvi una croce di ferro con nomi ssuiti e certe lettere, che neppure sanno spiegare tutti i preti. Il nome stesso significa colle delle va langhe, giacche nel tempo d'in verno piombano giù

delle va langhe, che è uno spavento, l'e- state poi non si è sicuri dai sassi, che precipitando uccidono be stiame e gente. Di spesso tutto Livinallongo tremò a cagione di Colle di Lana, ogniqualvolta piombavano giti sassoni e pietre distruggendo tutto ciò che in contravano. I Livi nallonghesi pretendono essere la cagione di quel conquassamento il verme ovvero serpente di S. Giorgio o di schiatta qualunque, (Che è sotto il colle; egli ha la-testa sotto ') invece si usa anche la parola tedesca

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