V ISO - mito il costumo di darò in quella notto nolle cattedrali di Udine e di Gorizia la benedizione colla spada. Fra i seguaci dei Goriziani vinti a Braulino rimasero pri gionieri Giorgio o Nicolò di Duino, il qual ultimo fu forse fratello di Giorgio. Poco tempo innanzi Giorgio aveva ancora assistito corno testimonio in una collazione di feudi del Patriarca Bertrando ai conti di Gorizia. Nei patti conchiusi tre giorni dopo la x’esa di Braulino, Giorgio viene esplicitamente chiamato capitano
assalito dal Carni uose \ La carica stessa occupata da Giorgio di Gorizia è indizio che egli era succeduto ad Ugonc IV nella fiducia che ponevano i Goriziani nei Duinati. Ma ora trattavasi d’ ottenere la liberazione dalla prigionia. 11 27 agosto del Dbffi Giorgio del fu lìgone di Duino, inginocchiato innanzi al Patriarca Bertrando insieme con Uldarico di Rcifem- berga, con Simone del fu Arrigo, burgravio di Gorizia 4 , o Federico di Yichimborga, giura di restar in prigione, salva la persona. Ma in pari
tempo sopra sicurtà gli viene promessa la liberazione fra quattro mesi. Qualora noi frattempo non seguano accordi, Giorgio dichiara che tornerebbe in ostaggio por due mesi, scorsi i quali senza che fosse conclusa la pace, continuerebbe la sua detenzione. Era dunque Giorgio, come capitano di Gorizia, uno dei principali ostaggi, a cui si teneva il Patriarca, per aver sicurezza che i Go riziani non rinnovassero le ostilità. Nicolò di Duino o Volizia di Pisino furono invece liberati dopo il terzo mese
, dietro promessa di tornare a costituirsi in febbraio, di non premier le armi contro la Chiesa d’Àquilcia c di darne avviso quando altri congiurasse a’ danni della medesima 5 . Giorgio dimesso dal carcere nell 1 anno seguente, 1 B accolla Bianchi, God. Dipi. Istr. God. Frangipane, 133G, 27 agosto, campo sotto Braulino. 3 lerci, Storia della Marca Trivìgiana, 1834, 7 aprile, Padova. 3 Ivi, medesimo anno, 4 luglio, Peline. 4 JJa non coniondersi coi conti di Gorizia; ne tratteremo nuovamente quando