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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 507 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
Svizzera sia problema assai piú complesso di quanto non possa essere in nazioni a gruppi etnici singoli od omogenei. Problema complesso o meno, di competenza o no del potere pubblico, nell’ambito del programma di evoluzione culturale generale o di salvaguar- dia dei singoli patrimoni linguistici e culturali, quale parte ha la compo- nente ”italiana”? (italiana “elvetica”, ben inteso: della parte piú propria- mente proveniente dall’Italia diró in seguito). Lo svizzero di lingua italiana è stato

, per secoli, piuttosto migratorio, costrettovi sovente da necessità analoghe a quelle che facevano e fanno migrare tanti italiani, È solo da pochi decenni che la corrente migratoria verso altre nazioni - quella corrente che ha costituito la “Quarta Svizzera” - si è ridotta, ovviamente con l’insorgere della potenza fmanziaria e indu- striale elvetica. La migliorata situazione economica e industriale interna ha cosi diretto lo svizzero di lingua italiana, che sempre piuttosto migratorio rimane

degli immigrati svizzeri di lingua italiana che possono esserne fruitori (coloro stessi che per anni hanno rimproverato i poteri pubblici della Svizzera interna di conside- rarli e trattarli quali stranieri in patria). Se si fa caso, ad esempio, alle sedi nelle quali la cultura «ufficiale» si forma nella sua «universitas», nelle Università, appunto, è noto come nella piccolissima Svizzera, ben diciannove siano i docenti ordinari (oltre a tre emeriti) di letteratura italiana, o di filologia romanza

se raffrontata percentualmente con la popola- zione della Svizzera italiana. Ma assai piú numerosi sono gli studenfi che si accostano all’italiano come materia collaterale, secondaria, Inoltre, sul totale di poco piu di quarantamila studenti universitari svizzeri lo scorso anno, circa millesettecento erano svizzeri di lingua italiana. E tra i diecimila stranieri poco meno di milletrecento erano italiani, ció che accresce, complessivamente, la percentuale italofona italiana nelle università elvetiche (non

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Linguistica
Anno:
1967
¬La¬ storiografia nel mondo italiano ed in quello tedesco: stato e problemi attuali nel quadro dell'unità culturale europea : religione ed educazione, filosofia e scienze, politica e sociologia, letteratura e arte ; atti del IV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 17 - 23 aprile 1963
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Pagina 115 di 692
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <4, 1963, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 686 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Das¬ Geschichtsbild im deutschen und italienischen Sprachraum: gegenwärtiger Stand und Probleme im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Geschichtsbild ; f.Kongress ; g.Meran <1963> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Geschichtsbild ; f.Kongress ; g.Meran <1963>
Segnatura: II Z 759/4(1963
ID interno: 116798
es., l'arte, il conoscere filosofico, la comunicazione intenzionale etc. — Per il con- cetto di religione cui qui si accenna, cfr. Valore religioso e valore morale, in Sapienza, 1960, 1-2, e II problema del sacro, oggi, in Giornale critico della filosofia italiana, 1963, 1. 2 ) Nel periodo tra le due guerre mondiali, in forme diverse, ma sempre in qualche modo lontane daH'idealismo dominante, fu rilevante l'influsso: a Milano, prima (fino al 1931), di Piero Martinetti, indi di Antonio Banfi; a Napoli

, di Antonio Aliotta; a Pavia, di Adolfo Levi e di Mariano Maresca. II clima della Facoltà filosofica di Milano tra il '25 e il '30 è stato di recente rievocato da Guido Piovene in un articolo apparso su La Stampa del 23 febbr. 1963, L'Università di Milano negli « anni venti». L'« eretico » Piero Martinetti gran nemico di Benedetto Croce. 3 ) Per un esame di un concetto di Ereignis rimando al mio art. Evento e linguaggio in un recente scritto di M. Heidegger, in Giornale critico della filosofia italiana

, 1961, 2, pp, 222-46. 4 ) La fine della civiltà, in Filosofia e storiografia, Laterza. Bari. 1949,p. 310. 5 ) Per la documentazione ragionata di questi punti, rimando al mio vol. L’estetica e la religione di Benedetto Croce. Paideia. Arona. 1958, in par- ticolare cap, X. 0 ) Per la storia dell’influsso e del fermento esistenzialistico nella cultura filosofica italiana, cfr. Àntonio Santucci. Esistenzialismo e fHosofia italiana. II Mulino. Boiogna. 1959. Per la filosofia italiana dell '900 fino

alle soglie del periodo che è particolare oggetto del nostro studio, i profili storico- critici fondamentali sono: M.F. Sciacca. II secolo XX. Bocca. Milano. 1947 2 e E. Garin. Cronache di filosofia italiana (1900-1943). Laterza, Bari. 1959 2 . I due profili sono condotti da punti di vista speculativi fortemente di- vergenti. Per un panorama della cultura italiana nei vari settori fino al 1946, si veda Cinquant’ànni di vita intellettuale italiana (1896-1946). Scrit- ti in onore di Benedetto Croee per

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
[1965?]
Aspetti e problemi del Novecento culturale italiano e tedesco nel quadro dell'unità culturale europea : estetica e arte, letteratura, filosofia, storia ; atti del II convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 11 aprile 1961
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Pagina 61 di 416
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <2, 1961, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 408 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Erscheinungen und Probleme der deutschen und italienischen Kultur des XX. Jahrhunderts im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1900-1961 ; f.Kongress ; g.Meran <1961> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1900-1961 ; f.Kongress ; g.Meran <1961>
Segnatura: II Z 759/2(1961)
ID interno: 116799
ARMANDO PLEBE ESTETICA E ANALISI DEL LINGUAGGIO DEL NOVECENTO Essendo stato gentilmente invitato a tenere la relazione uf- ficiale per la sezione « Estetica e critica d' arte », penso che il mio compito debba essere sostanzialmente quello di rispondere alla domanda fondamentale: che cos' è vivo e che cos’ è morto oggi dell' estetica italiana di questi ultimi sessant' anni, o, in altre parole, in qual modo e sino a qual punto l'estetica italiana del Novecento puó esercitare tuttora una sua

italiano del giomo d' oggi si trova gene- ralmente in posizione polemica contro 1’ estetica italiana dei primi quarant’ anni del nostro secolo. Basti pensare al fatto che ancor trent’ anni fa 1' estetica italiana era, per massima parte, di deriva- zione crociana, mentre oggi invece la parte piu cospicua e piú importante dell'estetica italiana si trova in polemica contro Croce. Date queste difficoltà la domanda fondamentale su che cos’é vivo e che cos’ è morto oggi dell’ estetica italiana del Novecento

puó forse piú utilmente trasformarsi in quest’ altra domanda: nel corso di queste profonde polemiche e fratture che caratteriz- zano la storia recente della nostra estetica vi è almeno una certa direzione unitaria, vi è almeno un certo indirizzo comune che permetta di considerare, dal suo punto di vista, 1' estetica italiana del Novecento secondo una linea di sviluppo coerente, che pro- ceda dai primi libri del Croce dell’inizio del secolo sino ai piu recenti studi di questi anni? Io credo

di si; credo cioé che, nono- stante che un abisso separi l'estetica italiana di questi ultimi anni — 57

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
[1965?]
Aspetti e problemi del Novecento culturale italiano e tedesco nel quadro dell'unità culturale europea : estetica e arte, letteratura, filosofia, storia ; atti del II convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 5 - 11 aprile 1961
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Pagina 168 di 416
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <2, 1961, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 408 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Erscheinungen und Probleme der deutschen und italienischen Kultur des XX. Jahrhunderts im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1900-1961 ; f.Kongress ; g.Meran <1961> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1900-1961 ; f.Kongress ; g.Meran <1961>
Segnatura: II Z 759/2(1961)
ID interno: 116799
Interventi sulla relazione II Prof. HERBERT SINGER interviene nella discussione per presentare alcuni problemi che nella relazione del Prof. Pensa non hanno trovato posto. « Quel che soprattutto mi sembra che sia stato troppo in breve trattato — egU ha detto — è la ietteratura italiana. Certamente questa non ha avuto sulla letteratura tedesca quell’influenza che hanno avuto altre letterature, quella francese, ad esempio, o Ín tempi piu recenti quella russa, o, ai nostri tempi, quella americana

. Ma la letteratura italiana appartiene pur sempre a quelVeredità della cultura classica che Goethe ha canonizzato come letteratura mondiale. Dante e Petrarca son da annoverarsi, accanto ai tragici attici o a Virgilio, tra i padri deíl’età classica ed anche del XX secoio germanico. II Prof. Frenzel, per esempio, ha scritto sulVattualità di Virgilio nella letteratura itaiiana moderna. Non sarebbe difficile dimostrare Vattualità di Virgilio nella iettera- tura tedesca moderna. Quanto siano abbondanti le traduzioni

e trasposizioni dall’una all’aitra ietteratura si puó facilmente vedere dalla raccolta delia iirica italiana che il Prof. Rüdiger ha ailestiW in modo cosi esempiare. Fra i poeti itaiiani Manzoni è uno dei piü ammirati ed il suo nome si trova spesso negii scritti di Goethe. I grandi traduttori ed interpreti dei XX secolo — Ín prima linea George, Rilke, Borchardt — non si sono soltanto cimentati con Dante, ma hanno anche cercato di avvicinare aila coscienza tedesca Michelangelo (che come poeta è forse piii

, ma anche nella poesia italiana. La poesia italiana — in genere — nei confronti di una gran parte della poesia tedesca ha ü vantaggio di poter disporre della parola con una maggiore libertà dail'oggetto. Quanto vi è di figura retorica, di libero giuoco, di formale, di distanziato dalVoggetto nella poesia italiana, ha spesso spaventato ií lettore tedesco, ma altreitanto spes- so lo ha attratto. Nel suo interessante studio sulla traduzione fatta da Goethe dell’ode manzoniana .11 cinque maggio’ il Prof

. Rüdiger fa vedere come Goethe anche in questa traduzione faccia il tentativo di reaiizzare la sua idea di una lingua mondiale, una lingua univer- sale. E questo distacco della Ungua dall’oggetto è soltanto un ca- rattere che accomuna la poesia tedesca del dopoguerra e già del- Vespressionismo con una parte deiia poesia italiana piu recente ». Se si possa pariare di uninfluenza effettiva, di un rapporto vera- 164 —

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1998
¬L'¬ Europa multiculturale : filosofia, pedagogia, metodologia, economia, filologia ; atti del XXIV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 13 maggio 1998 = Philosophie, Pädagogik, Methodologie, Soziologie, Ökonomie, Philologie ; Akten der XXIV. internationalen Tagung deutsch-italienischer Studien, Meran, 11. - 13. März 1998
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Pagina 232 di 756
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <24, 1998, Meran>/Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Merano
Editore: Hauger
Descrizione fisica: XXII, 728 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: Parallelsachtitel: ¬Das¬ multikulturelle Europa Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zs.fassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Multikulturelle Gesellschaft ; f.Kongress ; g.Meran <1998> s.Europäische Integration ; s.Kulturelle Identität ; f.Kongress ; g.Meran <1998>
Segnatura: II 172.117
ID interno: 201519
ipotesi generale dei fondamenti semioiogici della variazione se ne aggiunge un’aitra: la diversificazione linguistica è tanto piü pertinente per la nostra lingua-cultura-società quanto piú ci si riferisce a una società il cui assetto linguistico e culturale è storica- mente multivariato. Tanto piü è necessario analizzare la condizione linguistica italiana, quanto piü è forte, allora, la tradizione storica di varietà idiomatica della nostra società e quanto piü è forte la attuale dinamica della sua

trasformazione linguistica. I principali poli in cui si è intrinsecamente strutturato il carattere plurilingue dell’Italia sono la lingua italiana e i dialetti italiani. Non è possibile fare una affermazione del tipo “la lingua italiana e i suoi dialetti”, perché i dialetti che hanno sede nella penisola non sono delle filiazioni o diramazioni dalla lingua italiana, ma veri e propri idiomi dotati di autonomia storico-linguistica e culturale rispetto alla lingua italiana, la quale per secoli non è stata altro

che il dialetto fiorentino nella sua veste letteraria. L’autonomia fra lingua italiana e dialetti italiani è il primo fonda- mento storico-linguistico della nostra diversificazione idiomatica. La lingua italiana è stata per secoli una lingua principalmente scritta e letteraria, appannaggio solo di una ristretta cerchia di colti e di una limitata area geolinguistica (Firenze e Roma). La generale condizione linguistica della rimanente popolazione della penisola era esclusivamente dialettofona

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Linguistica
Anno:
1969
¬I¬ problemi dell'Illuminismo e la loro attualità nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : filosofia, pedagogia, religione, storia e storiografia, diritto, politica, sociologia ; atti del VI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1965
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Pagina 417 di 504
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <6, 1965, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XLVII, 452 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Probleme der Aufklärung und ihre Aktualität in der deutschen und italienischen Kultur im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Soggetto: s.Aufklärung ; g.Italienisches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> s.Aufklärung ; g.Deutsches Sprachgebiet ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1680-1790 ; f.Kongress ; g.Meran <1965>
Segnatura: II Z 759/6(1965)
ID interno: 116790
GIUSEPPE SEMERARI IL NEO-ILLUMINISMO FILOSOFICO ITALIÀNO Essendomi proposto di presentare il neo - illuminismo filosofico ita- liano, cercherò di rispondere successivamente a tre domande: 1) che cosa deve intendersi per neo - illuminismo italiano?; 2) quali sono i suoi temi fondamentali?; 3) quale è il suo rapporto con la cultura contem- poranea? 1) Mi sembra opportuno accennare preliminarmente, seppure in mo- do assai schematico, allo svolgimento della filosofia italiana contempo- ranea

po- litica nella Nazione italiana. II positivismo costituiva allora il risultato piü maturo della civiltà filosofica occidentale e la sua introduzione in I- talia rispecchiava la influenza esercitata sulla cultura italiana da quella anglo-francese. Con il positivismo, tuttavia, la filosofia italiana, da un lato, si riallacciava alla tradizione naturalistica e scientifica del Rinasci- mento, da Pomponazzi a Telesio, da Bruno a Campanella e a Galilei e, dal- l'altro, tornava a darsi una dimensione

e un respiro europei. La esperien- za del positivismo, che in certo modo faceva da sfondo alla evoluzione in senso democratico (pur nei limiti della democrazia ottocentesca) della società italiana, non riusci, — nonostante il favorevole momento stori- co —, a radicarsi profondamente neWhumus filosofico italiano soprattut- to per la immaturità delle strutture della società italiana che, ancora al di qua di una vera civiltà industriale e scientifica, non potevano sostene- re e fecondare un tipo di cultura

presupponente la esistenza di una gene- rale organizzazione industriale e una non meno generalizzata coscienza scientifica. Ciò spiega perché, proprio quando il positivismo stava per raggiun- gere la sua massima espansione e profondità, si profiló la reazione del neo-idealismo col quale s'identifica la seconda fase della filosofia italiana contemporanea: dal primo al terzo decennio del secolo ventesimo. La reazione neo-idealistica, non meno dell'apertura positivistica, si collegó a fatti politici

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1968
Presenza della cultura italiana nel mondo di lingua tedesca e della cultura tedesca in quello di lingua italiana dal 1945 ad oggi nel quadro dell'unità culturale europea : teologia, filosofia, politica e sociologia, letteratura, scienze, pedagogia e psicologia ; atti del V convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 8 aprile 1964 = ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano ; Vol. 2
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Pagina 208 di 252
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran> / Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran>
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 244 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Italien ; s.Kultur ; g.Deutschland ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress g.Deutschland ; s.Kultur ; g.Italien ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress
Segnatura: I Z 759/5(1964),2
ID interno: 116796
passivamente ospitano esponenti della cultura italiana e svolgono programmi loro, adeguati all'ambiente già culturalmente ita- liano. Nelle vallate dei Grigioni sono attive almeno tre sezioni della « Pro Grigioni ». Che piü? Si dispone di una Radio ed anche di una Televisione della Svizzera Italiana, nei cui programmi la collaborazione italiana è costante. Si pubblicano libri, riviste, giornali: quasi come spesso era awenuto nel passato, cosi in tempi appena superati, Eugenio Montale e Umberto Saba

pubblicarono a Lugano due raccolte di loro versi inediti « Finisterre » e « Ultime cose » (Collana di Lugano, 1943). Ci sono Premi per opere letterarie italiane, quello fondato dal giornale luganese « Li- bera Stampa » e quello per il romanzo francese, italiano e tedesco isti- tuito dall’industriale losannese Charles Veillon: il secondo (di cui ho l'onore di presiedere la Giuria italiana), dal 1948 ad oggi ha premiato, e in taluni casi rivelato, i seguenti scrittori italiani e svizzeri: A. Jenni

indipendenza della zona di lingua tedesca, per quanto si riferisce alla zona di lingua italiana si deve parlare di totale apertura verso l’Italia, di costanti ambiti contatti con l'Italia, anche se proficui contatti si affermano owiamente pure con le zone di lingua francese e di lingua tedesca. Sotto questo aspetto la zona di lingua italiana, pur essendo assai ristretta e, come tale, presen- tando caratteri provinciali, è schiusa alla considerazione delle manife- stazioni piü varie. Per quanto riguarda

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1968
Presenza della cultura italiana nel mondo di lingua tedesca e della cultura tedesca in quello di lingua italiana dal 1945 ad oggi nel quadro dell'unità culturale europea : teologia, filosofia, politica e sociologia, letteratura, scienze, pedagogia e psicologia ; atti del V convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 8 aprile 1964 = ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano ; Vol. 2
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Pagina 154 di 252
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran> / Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran>
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 244 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Italien ; s.Kultur ; g.Deutschland ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress g.Deutschland ; s.Kultur ; g.Italien ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress
Segnatura: I Z 759/5(1964),2
ID interno: 116796
far introdurre alcuni anni fa la lingua italiana come materia obbligatoria. In alcuni Istituti magistrali superiori della Carinzia e del Tirolo orien- tale si insegna l'italiano, ma sono piuttosto pochi. A questo quadro piuttosto triste si potrebbe aggiungere, a nostra consolazione, che fra le materie facoltative gli alunni scelgono di preferenza la lingua italiana, ma sappiamo benissimo quale sia la sorte delle materie facoltative inse- gnate nelle scuole medie in tutto il mondo. La situazione

cambia invece completamente quando si passa dalle scuole secondarie alle scuole superiori. In Austria esistono tre univer* sità complete: quella di Vienna, quella di Graz e quella di Innsbruck. A Vienna e a Graz esiste inoltre un politecnico e a Vienna, a Graz e a Innsbruck una scuola superiore di commercio. A Vienna c’é anche una scuola superiore di agricoltura e una di veterinaria. Salvo eccezioni in tutte queste scuole superiori sono insegnate la lingua con la letteratura italiana; nell'Università

, oltre ai lettorati, abbiamo anche insegnamenti di materie attinenti aila cultura italiana affidati con incarichi. A Vienna, per esempio, esiste un corso di storia della civiltà italiana, uno di fone- tica, uno di letture dantesche, uno di storia del giornalismo, ecc. Di piü, nelle università austriache, si sente molto spesso l’insegnante ordinario o incaricato o il lettore tenere lezioni molto spesso affollate, in lingua italiana e questa situazione è per noi particolarmente confortante. Perché

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1968
Presenza della cultura italiana nel mondo di lingua tedesca e della cultura tedesca in quello di lingua italiana dal 1945 ad oggi nel quadro dell'unità culturale europea : teologia, filosofia, politica e sociologia, letteratura, scienze, pedagogia e psicologia ; atti del V convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 8 aprile 1964 = ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano ; Vol. 2
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Pagina 207 di 252
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran> / Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran>
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 244 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Italien ; s.Kultur ; g.Deutschland ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress g.Deutschland ; s.Kultur ; g.Italien ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress
Segnatura: I Z 759/5(1964),2
ID interno: 116796
anche a Zurigo gl'insegnanti di filologia romanza e di lingue romanze, che sono tre, R. R. Bezzola, G. Hilty e K. Huber, facciano buon posto aH’italiano. Per l’assistenza, è qui doveroso segnalare che l'Università di Friburgo, in questo antesignana, fin dal 1902 istitui la cattedra di let- teratura italiana, che fu affidata a Paolo Arcari cui succedettero Giu- seppe Bilanovich e, ora, il ticinese Padre Giovanni Pozzi. A Friburgo, la stessa cattedra di filologia romanza fu dal 1905

, vi furono Vilfredo Pa- reto, Pasquale Boninsegni, Guglielmo Ferrero. Di tutta la schiera di in- segnanti italiani che, durante la guerra organizzarono corsi universitari per gli studenti italiani rifugiati in Svizzera, basti richiamare Luigi Ei- naudi. Superfluo ricordare che la cattedra di lingua e letteratura italiana nella Sezione culturale del Politecnico di Zurigo fu fondata nel 1856 da Francesco De Sanctis, il quale vi insegnó sino al 1860: negli anni nostri essa fu di Giuseppe Zoppi

e, attualmente, è di Guido Calgari, entrambi ti- cinesi, fervidi assertori di italianità. II professor Calgari, al Politecnico federale, organizza annualmente e regolarmente serie di conferenze ita- liane. Quattro altre cattedre universitarie di lingua e letteratura italiana sono oggi di Svizzeri italiani, quella di Berna affidata ad A. Jenni sviz- zero nato e cresciuto a Parma, quella di Ginevra a E. R. Castiglione di origine italiana, quella di Neuchâtel a R. Fasani, Grigionese di Mesocco, quella di San

Gallo a P. Fontana, Ticinese: col che risulta che tutte le cat- tedre di lingua e letteratura italiana in Svizzera — tranne quella di Zu- rigo, che però, come dicemmo, é, secondo il vecchio sistema, di roma- nistica — sono affidate a docenti di preparazione e di « struttura » ita- liana. Considerando la parte fatta, tanto nei programmi universitari quan- to nei volumi e nelle riviste scientifiche svizzere, che sarebbe lungo ri- chiamare (l’« Archivum romanicum » fu fondato da G. Bertoni a Fri- burgo

), si puó accertare che l'apporto agli studi dell'italiano e soprat- tutto agli studi linguistici puri, che culminarono col monumentale « Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz » di K. Jaberg e J. Jud, è uno dei piü notevoli che si siano avuti fuori d’Italia. Per la diffusione della cultura italiana negli ambienti extra univer- sitari, ma talora con l'adesione delle Università, nella Svizzera transal- pina operano varie associazioni. Quella senza confronti piü organiz- zata, piü attiva e piü

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1968
Presenza della cultura italiana nel mondo di lingua tedesca e della cultura tedesca in quello di lingua italiana dal 1945 ad oggi nel quadro dell'unità culturale europea : teologia, filosofia, politica e sociologia, letteratura, scienze, pedagogia e psicologia ; atti del V convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 1 - 8 aprile 1964 = ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano ; Vol. 2
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Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran> / Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <5, 1964, Meran>
Luogo: Meran
Descrizione fisica: 244 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Präsenz der italienischen Kultur im deutschen und die der deutschen Kultur im italienischen Sprachraum seit 1945 im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Italien ; s.Kultur ; g.Deutschland ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress g.Deutschland ; s.Kultur ; g.Italien ; s.Rezeption ; z.Geschichte 1945-1964 ; f.Kongress
Segnatura: I Z 759/5(1964),2
ID interno: 116796
altri giorni della settimana — Montag, Dienstag, Donnerstag, Freitag, Sams- tag, Sonntag — finiscono con Tag, soltanto il Mittwoch, mercoledi, ri- nuncia a quella finale, e cosi si disautorizza, non risulta un vero giorno come gli altri, Ma, forse in quanto qui si tratta di una superstizione spie- gabile soltanto in lingua tedesca, altre zone e in particolare quella di lin- gua italiana, anche se le superstizioni hanno forze di propagazione e di diffusione potenti, seppero opporre una loro

resistenza: mentre la zona retoromancia è già stata « contaminata », nella zona di lingua italiana, il mercoledi continua ad essere, alla pari degli altri, un innocentissimo giorno, la palma delle avversità è saldamente detenuta dal venerdi. II discorso ci condurrebbe molto lontano se volessimo prendere in considerazione anche qualcuno soltanto degli influssi e scambi operati dall'una e dall’altra lingua. Che nella Svizzera italiana un commerciante dica « peso brutto » (Bruttogewicht) invece di « peso

linguistiche che essi lasceranno, non si potrà parlare che in un tempo a venire. Argomento scottante di cui si puó e si deve parlare oggi, rimane inve- ce quello della situazione di estrema gravità nella quale si trova l'italiano in certe zone del Ticino. Ci si domanda se un giorno il preoccupante diffondersi nella Svizzera italiana della lingua tedesca — bellissima lin- gua, lingua di una delle maggiori culture europee, e una delle lingue nazionali ufficiali svizzere, ma lingua non della Svizzera italiana

— potrà essere arginato. Problema gelosamente svizzero. Nel 1880 il Ticino, su 29.409 abitanti di lingua italiana, ne contava appena 1.054 di lingua tedesca, nel 1950, anno delle ultime statistiche ufficiali (se ne sono fatte recentemente di nuove, ma non si posseggono ancora tutti i dati), su 155.609 ne contava ben 15.907: se prima dunque il rapporto non era nem- — 205

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