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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 25 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Brentonico toccò a Giovanni figlio del suo pronipote Briano o sposo di Verde contessa Popoli, e capostipite della lìnea Castel barco che si dissero poi di Brentonico e Dosso fiore: dal che si comprende eli e il castello di Dosso maggiore era sino allora cosa del tutto distinta dal castello di Brentonico. Nel 1339, come si vede da un documento del Aprile di quell’anno, Giovanni dichiarava di tenere come tendi del vescovo di Trento : 1, 21 castello liavione nella valle di La sfaro. 2. Il castello Zeugulo

. 3. 11 casi 4. Il castello di.Palò di Brentonico..5. Il ctzM PMl 6. Il castello cF Albano. 7. Metà di Castelcorno. 8. La decima di Mori, 9. Metà del Castello di Dràglia. 10. La metà del dazio di Sacco. IL La metà del dazio di Marco. 12. La metà della torre di Castelbarco, 13. Meta del castello di Lizssana. 14 . Metà del castello d'Avio. 15. Metà del castello di Chizzola.... 16. La decima di Castelbarco, 17. li castello di Serra vai le (Bonelli, Monutìienta Lccl. 1 nd. , IV, p./o), Giovanni morì nel 1389

; e gli successe il figlio Azzone Fran cesco di Castelbarco di Bosso maggiore, che divenne poi capitano generale del vescovo, ed ebbe tìtolo di^ barone; _e che nel 1410 con suo testamento/atto nel castello di Avio stabilì che se il suo unico figlio Ettore avesse a morire senza figli, i suoi castelli, beni e giurisdizioni dovessero passare alla repubblica di Venezia. Morti.nel 1410 Azzone Francesco e nel 1411 Ettore, Venezia entrò in possesso dei vicariati di Ala, Avio e Brentonico, e il 18 Settembre

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1895
Trentino orientale ; P. 2 : Valle media dell'Adige e valle dell'Eisack, valle dell'Avisio, valle del Cismone, Dolomiti trentine.- (Guida del Trentino ; Vol. 1)
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Pagina 109 di 418
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 401 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/1
ID interno: 334145
il ponte sul rivo, si va a raggiungere la car rozzabile per Castello'.; e se invece sì sale 'per il Giaron (a- cl., di là da altro ponticello',, osteria'all* Ancora, con’ne gòzio), s si passa un ponte in muratura,, si trova la stradina selciata ed a zig-zag che monta alla chiesa:; ed anche di lì si raggiunge la carrozzabile. La chiesa, sacra a 8. Antonio di Padova,, bianca ed isolata, fu erette © consacrata nel 1852; od il cimitero" fu benedetto nel 1881. Dal piazzaletto ai bella vista sul

paese, sulla valle dell’Avisio, e su. quella boscosa di Carlino che s*apre di fronte. A NO della chissà sono lo case di Pradaia (c. 56. ab. ,216), altra frazione dì Castello. La carrozzabile, larga e buona, partendo da Molina sale con lieve ascésa» ed offre bella viste su Molina e sulla sua pia nura sparsa di seghe. A d. prolungane! le cime boscose- del gruppo di Logorai, e verso mattina spunta 'maestoso il Cimon della Pala. Dopo pochi minuti si comincia a vedere, su alta sul suo colte, la chiesa

di-Castello; e presto (10 min. da Molina), si perde di vista Molina colla sua pianura, e la strada continua, incassata fra bassi dossetti. Si giunge tosto in vista, di- tutto il. paese di Castello, dietro- cui s 1 alzano la Clima di M. 2457), la sella del Lavazò (m. 1814) [no. 2488), mentre verso mattina comincia il : Cintone della Paia. Cosi.si arriva (20 min. da Molinai a Castello (c. 166, ab. 7W il villaggio-; e il comune (con Molina è P rada) a) c. 350, .ab. 1558; mercato il 18 Marzo, e 12-13 Dicembre

; medico condotto per Castello, Molina, 'S. Lugano e Trodena). — Ebbe il nome dal ^ ostello (d e tto j di ] ,S. jG;iog*gjo") di cui s'à detto più volto- nel cenno" storico, e chevenne distrutto nel 1310 (v. p, 91). Esso sorgeva sul colle conico che i 1 eleva a mezzodì del paese, « che sorpiomba all 1 Avisio, Nel secolo scorso -SS NO scorgevano ancora-le vestigia. Dopo il 1314 il paese di Castello formò, con Caprinna, Valfloriana s Stramentizzo,- Un comi ta to o giurisdizione diti conti-del Tirolo

, dipendente dall* signoria tìi E n p o « Cai di f P la quale'comprendeva anche Itgua , Montag na T$Ù6ste signorìe cariato di Castello fu dito --nel 1473 alla casa 'Pirroiair dal* l'arciduca Sigismondo in cambio del castello Pirmian ■ -che, riedificato, fu 'poi detto Sigmundskron, Nel 1605 furono con* fermati gli statuti e consuetudini del foro di Cttàlte.,, ordi nando che, nei casi non contemplati, si dovesse «ter« allo tirolese, «1 in caso ili appello lieorrei*« ad Innsbrtick, ?l Aidai b, (tedino

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 93 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
XW. LA VALLE Dì NON. XIÌI. U, Sa delie vicende del vecchio maniero. In seguito fu abbando- nato per mancati za di passaggio e di acqua, e vi sì man tenne la torre, in memoria della giurisdizione. Fu allora abbandonata aneli e la cappella di S. Anna. Con dispaccio sovrano del 21) Marzo 171)2 il castello i'n anelo; cassato dalla matricola. La giurisdizione del castello si estendeva sii tutta, la va He dello 8 no roggio. Partendo da Spomiaggioi-e, o continuando a salire verso S (per la ca.r reggi

abile che è meno larga e mono buona. ,jj prima), e, per la sua ri pi dita, non percorsa da carrozze, si passa tosto il Ilio Tadòr (che scende a sin. con una casca te 11 a) od in 5 min, si. gira il /forno/«», dopo il quale si perdo di vista il paese, e si anno invece di fronte le eccelse pìg. torosolie rovine del Castello Beiforte fsorgenti sopra un cn. (■uzzolo dolomitico che s' apri la via. fra, gli sì.rati giurasi sotto il quale si arriva in 5 min. 1/ immenso sci,elei ro. dominato dal torrione

merlato, sorge alto sulla rupe a sin della strada, in posizione dominante tutta la valle, e tanto bella, che da tale bellezza, si vuole derivato il nome del castello. Dietro ì! castello si allarga una colta, spianatimi. A Spormaggiore (vedi Ibridi, o. e., p. 50 c sog.p esisteva un consorzio di famiglie nobili, ricordate nel sue. XIII. \\ nome di Spo)‘o Mot/r/iovc (cosi chiamato perche sode della, parecchia) si. trova la girini a. volta utd 1212. Idi 'bissone «lì Sporo (elio nulla n da lare cogli Spani

- di Spermi nord) ottenne dal conio Enrico del Tirolo lud DUI il ponnosxó di fabbricare una torre, la «piale die.de origine al castello di Del forte, detto anche di Spormaggiore, e poi di Alispaur Nel IX>0 il conte de! Tirolo concesso m feudo il castello a Nicolò Ivciier : la iannglia, dei '1 issimi, dm Io aveva o,>.. sirmto, sparise.o da. Spot-maggiore. Il castello di Bel forte aveva, dal INNO in poi. giurisdj . '/ione su Ambilo o Molveno. Il nome di Rellòrte st 1 rova por la, prima volta nel

LI 57 ; ma nelle investiture tedesche si chiama, sempre, a tutto il sec, X Vili, A Ifspnin'. bisso e,-a compreso (cosa, inveì'«» st rana) ent ro la giurisdizione d" nn altro castello, cioè di quello di Spot-minore. Si chiamò anche dai Ite iter. Co.stnl lliberi, Idìbcri, flo.ibbtn\ llnir-nui. Î IbTiier rimasero tenda tari e dinasti sino al ! 170. 1/ ultimo di essi fu (Tisloforo Re iter, che ebbe vita, strana, od avventurosa, fu per vari anni pazzo, e mori, senza figli, nel 1470. (Vedi :

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 316 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
Indie© alfabetico dei nomi A Adamello, 265, Ago di Nardis, 273, Albarè, 89. Almazzago, 204, Altaguardia (Castello), 107, Ambles, 285. Ambiar, 434. Amala (Cima), 274, Andalo (Lago d’), 84. Armi (Cima degli), 287. Arnago, 493. Arsio, 447. Aralo (Valle d') ; 148. Asen, ISO. B Banco, 119. Barnes, 139. Baselga, 407. — (Cima), 275. Bedoie, 265. Belasi (Castello), 90. Bel forte (Castello), 82. Eevia, 108. Bergelhitte, 239. Bergman nhiitte, 239. Bianco (Monte), 274. Bior, 81. Boni, 248. Bocca di Brenta

, 230. Bollenti na, 198. Bolognini (Cascina), 252. Bordiana, 189. Bordolona, 108. Botteri, 273. Bozza na, 189. Braghiero (Castello), 52. Brenta (Cima di), 287. Brenta (Crozzon di), 284, — Alta (Cima), 286. — Bassa (Cima), 281. Bresimo, 107. Brez, 148. Busa zza, 270. C Cadin, 85. Cadmi, 246. Cadine», 11. Cagliò, 140. Guides, 190. Caltron, 73. Campalés, 114. Campanile Basso. 236. — di Brenta, 286. Campì Neri, 71. Campo Danno, 89. Canton, 83. Capanna Cedali, 239. — Milano, 239. Capei l e, 189. Carciato

, 890. Garnalez, 149. Casa Madre, 263. Gasi ir, 113. — di 8. Zeno, 118. Cassa na, 190. Castel fondo, 164 . Gas tei laccio, 268. — (Castello), 161. Castello, 207. Gastrin, 171. Cattordesi, IH. Cavarono, 135. Cavedago, 84. Cavento), 256. Cavizzana, 189. Ceda, 284. Celedizzo, 226. C eleni ino, 225. Ceni go, 113. Ceree», 270. Cercena, 232. Cervo, 179. Ce vedale, 243. Ci gol on, 269. Giochi, 181. Gis, 139. Cles, 67. — (Castello), 70. GIoz, 145. Cogolo, 226. Cotnasine, 225. Gemere, 150. Comezzadura, 203

. Contado, 92. Coredo, 55. Cor n issi lo, 274. Corno dei Tre Signori 247. Corona (Castello), 87. — (Cima), 293. Corte Inferiore, 111. - Superiore, 112. Cortina, 214. C resole, 282. Croce dei Paludi, 57. — di Saio, 138. Crocefisso di Vatladina 57. Gres da Fa neh, 151. Croviana, 197. Cunevo, 87. Cusiano, 203. D Daino, 281. Daldoss, 81. Dal sa ss, 84. Dalum, 285.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 175 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
da Brez ; dopo altri 15 min. si piega a des, su per ameni prati ondulati, e poi, traverso un bosco di faggi e noci, e sulla sin. (V una vailetta, per la carreggiabile che conduce al Castello de 8. Anna (v. p. 146) a 20 min. da Àrsio. 29. Castello di Castelfondo e Castelfondo* Chi viene da Fondo, due minuti dopo passato il pilastro che segna il Km. 38.6, lasciata la postale piega a des., e passa tosto il vecchio Pontalto, sulla Novella, e continua sulla des. del profondo burrone, nel quale, non

visto, mor mora il torrente; ed in 10 min. giunge al Castello di Castelfondo (ni. 895). Esso sorge sopra una pic cola altura, tutta cinta da profondi, angusti od oscuri bur roni, ed accessibile, senza ponte, da un solo lato, verso settentrione, mediante una lingua di terra eha lo unisce alle campagne del villaggio di cui porta il nome. La si gnorile abitazione è tutta cinta da folto bosco di pini e di abeti ; e dalle fenestre della torre, e dal piazzale che s’ apre a mezzodì, si gode una vista

incantevole su buona parte della Val di Non, collo sfondo grandioso del gruppo di Brenta. Le acque della Rabìòla (che bagna a sera il dosso su cui sorge il castello) giù nel bosco, precipitando nella cupa voragine, formano una pittoresca ed alta cascata, e vanno poi a confondere le loro acque con quelle della No vella, che bagna il dosso a mattina, Vigilio inama suppone (e ci sembra con molto fondamento) che o qui, o nelle vicinanze, esistesse, anteriore al castello attuale, un castello che, per la sua

posizione in fondo alla valle, cioè nella sua estrema parte settentrionale,, siasi de nominato Castrimi fundum^ e che esso abbia dato il proprio nome al territorio circostante. Tale antico castello potrebbe risalire all’ epoca dei Romani, ì quali io avrebbero eretto a difesa della strada che veniva dai passo delle Palàde. Esso sorgeva probabilmente ove ora è il paese di Castel fondo, ove furono scoperte grosse muraglie, una lapide, e molte monete romane. Il castello attuale è formato di un’ alta

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 178 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
Il castello' apparteneva in origine alla famiglia de Castro- fundo, estintasi nel sec. XIII, Nel 1265 passò a Mainardo li conte del Tiralo, Nel 1355 dal marchese Lodovico di Bran de borgo conte del Tiralo fu dato in feudo ad Enrico IV di Rottenburgo. Da questa famiglia il castello passò nel 1410 mi duchi d* Austria conti del Tiralo, che di questo feudo furono regolarmente investiti, dal 1424 in poi, dai vescovi di Trento, Nel 1471 il castello venne in .possesso della fa miglia de Thun (de Tono

) colla giurisdizione relativa, e con quella di Ars io che vi era unita. La dinastia eli Castelfondo, oltre 1' omonimo vicino vil laggio, comprendeva Sonale, con Ma-lgazon, S. Felice, Brez, come pure (più lontani, alle falde del Roèn) i villaggi di Don e Ambiar, Ruffe, Tavon. ÀI bivio che è dopo il castello, si scende a des. fra bosco, e-tosto si risale per la carreggiabile, dalla quale il castello si presenta assai pittoresco; e si vedono-anche Castel Vigna, Dambel, Brez, Armo, e, nello sfondo del

paesaggio, il gruppo di Brenta, Su a des. è Dovena. Si entra nella valletta della Maèiòla , e si continua sulla des, del rivo, avendo di fronte Castelfondo e Rama, ed a sin. Salobbi. Bai castello in 1 / 4 cT ora sì arriva a Castelfondo (m. 947 ; c. 68, ab. 630 il paese, col castello, Vigna e Cotogna ; c. 121, ab. 1129 il comune, con. Dorma e Rama; scuola). In principio del paese è una bella casa (ora Lorenzetti) con stemma, le lettere G. B, C, (G. IL Campi) e la data 1686. Sono numerose le buone case

. la lapide sepolcrale d 1 un capitano; e dietro Pattar maggiore è dipinta un’inscrizione, colla data 11 Novembre 1530 che ricorda « lo magnifico misscr Ber li hard ino Domino' della Bacchetta del Castello. » In principio della chiesa a sin. sono due quadretti, assai curiosi, di sog getto storico P uno, allegorico P altro. Fenestre con vetri dipinti, Dalla porta della chiesa si vedono da lungi il Roen,

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Trentino orientale ; P. 1 : Val d'Adige inferiore e valli del Brenta e dell'Astico.- (Guida del Trentino ; Vol. 3)
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Pagina 95 di 486
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 459 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/3
ID interno: 334153
1, VALLE DELL’.ADIGE. I. 7. panorama ancora piti vasto che alla Madonna; o sj vedono ben 40 villaggi. La rocca di Lizzami (come quella di Pradaglia che le.sta di fronte sull'altra sponda dell’Adige), è forse opera ilei tempi di Augusto (Baroni, Idea deila Storia di Vaile Infa rina, p, 151), eretta dalla patrizia famiglia Licinia, che le diede il nome. Nulla ci dice, la storia però di quel castello sino al 1014, quando vi dimorò l’imperatore Enrico'li (Muratori, A. I, M. E., Dis. XIX). Nel sec

. XII vi troviamo il guelfo Iacopino conte di Li zza n a e signore di Rovereto, che dopo molte guerre e sventure divenne signore di tutta la valle. La sua unica figlia Sofia (che, lui vivo, gli .moriva il figlio Luigi) portò in dote al marito Castelbarco il castello colle dipendenze. Dal sec, XII al XV signoreggiarono qui i Ca stelbarco, sino a quel Guglielmo che nel 1439 vide rovinato il castello, dalle artiglierie di Venezia (Sanuto, e Magata, Cronaca Veronese, P, li, voi. 1, p. 164), che poi

lo distrussero come anche i castelli di Albano e Nomosino. Da quel tempo il castello più non risorse; e non resta che qualche avanzo dell 1 antico mu raglio ne ed una cisterna. Sul colle sorge ora una villa' dei Baroni Lindegg. Guglielmo di Castelbarco, signore di, Lizzana, fu grande amico degli Scaligeri, da Alberto (1301) sino a Can Grande (1329), Guglielmo fu anche nominato podestà di Verona nel 1284-(Dalla ' Corte, Storia di Verona , T. II. Lib. X. p, 50), rieletto nel 1285, confermato nel 1289. Nel 1302

andò a Verona ambasciatore di Filippo P. V..di Trento per far pace con Bartolomeo,-Guglielmo e gli Scaligeri ebbero-, in-seguito continue ami che voti relazioni. Egli inori nei, ,1320 (secondo il. Corte) O' 1319 1 (secondo lo Zoili) a Lizzami; ma il suo corpo fu sepolto a Verona, Visse sempre la. tradizione che Dante abbia dimorato, ospite di Guglielmo, nel -castello di Lizzana.. venutovi da Verona, ove era ospite degli Scaligeri; celie--di lassù abbia vista la mina che-nel fianco tAdif/e percosse

, (Fra I vari ■ lavori scritti sull’argomento- vedi spe cialmente : Giuseppe Telaci, Intorno ' alla dimora di lìmite al castello 'di Lizzana,- Rovereto; Marchesani, 1834; Lettera di Giuseppe Tetani in aggiunta ad altra lettera sita intorno alla dimòra di Dante al castello dì Lizzana;- Id. ib. 1835; Raffaele- Zotti, Sulla.• visita e dimora di Dante nel Trentino; Rovereto, Canino, . 186-4). Il prof.- Lutteri. aveva .scritta questa epigrafe, da iporsi sul -luogo -ove sorgeva il castello: Opra di mano

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 229 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
dal recinto superiore si può en trare nella torretta che guarda ad 0, quadrata, con vòlta, e sopra essa altri due piani pure a vòlta; e sotto essa (che difendeva T ingresso) altra vòlta. Le rovine, erge n tesi sui vari ripiani del dosso, sono pittoresche ed interes santi. — Si erede sia questo il Castnm Tesano, distrutto dai Franchi nel 590, Esso risorse ; ed un cronista Steiger (Perini, Statistica, II, pag. 296) ricorda un Ursino (fratello del duca longobardo di Trento) padrone dì questo castello

; e forse da ciò furono indotti il Brandis ed il Ladurner a parlare d* una famìglia Ursana. Col nome di Castrimi Vui- sanae si trova nominato nel 1191 ; od era parte integrale del patrimonio dei principi vescovi di Trento, che ne ebbero sempre grandi cure, e lo ampliarono e fortificarono, e lo ritennero per vari secoli in immediato possesso. 11 castello aveva una curia episcopali un palaiium ed una chiesa Sancii NichaeliSi che esisteva già nel 1213, e dalla quale venne poi al castello il nome

di castrimi Sancii Michaelis* A quel- l' importantissimo castello volse lo sguardo l’avido conte Mai nardo del Tirolo, che nel 1276 vi pose un suo capitano. In seguito il castello fu ora dei vescovi ed ora dei conti, e andò, non si sa nò come nè quando, distrutto. Nel 1412 F arciduca Federico concesse a Giacomino de Federicis di Erbano in Valcamonica il permesso di rifabbricare il ca stello. Nel 1430 Federico de Federicis, figlio di Giacomino, ottenne V investitura anche dal vescovo, ina senza diritto

dì giurisdizione. Nel 1508 il castello fu preso dai Veneziani, ma quindi da essi abbandonato, ed occupato dall 1 arciduca Sigismondo, che lo rese più forte. Nel 1525 il castello cadde, dopo soli due giorni d’ assedio, nelle mani dei contadini ri belli ; ina fu presto ripreso, I nipoti di Federico de Federicis (Michele, Gerolamo e Federico, figli dì Bertoldo dì Ossana) nel 1527 ottennero la inféudazione del castello. Verso il 1560 Cristoforo Federici, capitano delle valli di Non e dì Loie,

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 261 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Cirnego, più in alto, a */ 2 ora di distanza, è Castello (ni. 797 ; c, 66, ab. 690; curazia; scuola di 2 classi). La chiesetta di 8. Giorgio fu dichiarata curazia le il 25 Agosto 1867. Più io alto, sulla via che conduce ai Buoni prati, che si estendono a sera del Monte Melino (m. 1422) sorge la Cappella dei morti (in, 949). Traversate quelle vaste praterie, sparse di fienili, sì può scendere in Val di Paone. Il Gne sotti (p. 33) dice che la villa di Castello è « cosi denomi nate, per quanto corre voce

, dal Castello distrutto. » Altro castello, dì cui non resta traccia, era a Cimego, sopra la eli i osa]. La postale scende ancora. Verso N, in cima ad un col lctto, si scorge la chiesuola di 8. Martino (che è di qua da Cotogna) e più a N, e più in basso, Castel Romano. [ Il nome stesso del castello indica che esso è d' origine romana. Scrive il Gnesotti (o. c., p. 32) : « Non è troppo ardita là congettura, ritrovandovisi ivi sotto una Villa chia mata Bologna^ cosa ordinaria presso altri Castelli

di ere zione Romana. Anzi potrebbe supporsi che vi fosse stata nel piano della Valle una di quelle Chiuse da' Romani usata, sussistendo pur ora una Contrada nel piano dì Bono dirim petto al castello nominata elusone, forse indicando la Chiusa che tra lì monti e T fiume Chiesi intercludeva ogni passo. Entro la Casa parrocchiale a piano terra vi si scorge tutt'ora come la porta di una antica torre, e sopra un colle si all'in contro di Castel Romano, come sopra il Chiesi presso la Villa di Bersene

vi era altro Castello, o Fortezza chiamato Graailia ora appianato, ma di cui vi è memoria nell' archivio Pan-occhiale eli Bono. » 11 Castel Romano 1 (ora ridotto a fienile e casa di contadini), appartiene ancora alla famiglia dei conti di Godrone, che lo possedevano come feudo prin cipesco, ma però senza diritto della giurisdizione, che ap-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 258 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
e con tutti gli altri onori, privilegi e immunità che spet tavano a quel castello o castellani a. La signoria dei conti cF Arco sul castello di Caramala durò per tutto il se e. XIV e per quasi tutta la prima metà del secolo successivo. I d’ Arco ebbero a sostenere continue guerre contro i conti di Lodrone. Le ultime investiture di Caramala ai d' Arco sono del 1390, 1391,. 1425, concesse ai fratelli Vinciguerra II ed Antonio ; e questa è anzi loro data solennemente dal vescovo Alessandro

,, di Mazovia in ricompensa del valido aiuto da essi prestatogli nel combattere Paride eli Lodrone 6 nel cacciarlo dalla Rocca di Breguzzo e da Castel Romano. Nel 1438, nella guerra tra i Veneziani ed i Visconti, tene vano per questi il vescovo di Trento ed i conti d' Arco, e per quelli il valoroso conte Paride di Lodrone che, cacciato da Castel Romano, se ne era poco dopo nuovamente impa dronito; ed egli, il 22 Gennaio 1439, vinse completamente le truppe che assediavano quel castello, facendo prigioniero

il conte Galeazzo d’Arco (v. p. 204). Nicolò Piccinino, ge nerale dei Visconti, mosse da Nozza sino a Castel Romano per vendicare la sconfìtta; ma dovette ritirarsi, e abban donar la valle, nella quale passarono ai Lodroni tutti i possessi dei conti d’Arco, compreso il castello di Caramala, che questi non riebbero mai più. Quello che i Lodroni ab biano fatto del castello di Caramala non si sa di preciso ; ina tutto induce a credere che essi lo abbiano lasciato cadere in rovina. In una carta del 1526

si parla ancora di luoghi posti de la dai castel Caramala ; in carta del 1534 sì parla di «no Iodio dito al dos de Caramala. Il castello doveva sin d" allora essere in rovina; nè è forse infondata la tradizione che narra essersene adoperate le pietre per la fabbrica dei campanile della parrocchiale, eretto appunto sul principio del sec. XVI. Un 1 altra leggenda, raccolta dalle bocche dei più vecchi del paese, è la seguente, cosi rac contata dal Papaleoni, il quale crede possa basare sopra un fatto vero

, che potrebbe essere avvenuto nel sec. Xlll: € Narrano che un tempo i Conti del castello e il popolo di Condì no vivessero in buona armonia, quando quelli sta bilirono che ogni fanciulla del villaggio, che prendesse ma rito, dovesse passare presso di loro la prima notte dopo le nozze. Il nuovo balzello non piacque, naturalmente ai po polani; tuttavia attesero 1 due o tre anni, nella speranza di esserne liberati, ma quando videro che ogni tentativo paci-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 222 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
foro, colla curazia eretta nel 1724 per i due comunelli uniti, Il paesello fu rifabbricato dopo F incendio che lo distrusse nel 1692], 11 Noce e la postale girano ad arco il cono di deiezione su cui è Mezzana; e quindi si arriva in vista dell* Alta Val di Sole, della parte più pittoresca della valle del Noce, con Termenago, Ossari a col suo castello, Fucine, Cortina, il campanile di Pelizzano. Passato un pìccolo ponte di legno sopra un torrentello che scende da des. (Km. 78,5), per un breve

tratto di strada si perde di vista ogni paese, e si cre derebbe di essere in un’ alta e deserta valle alpina, vestita eli praterie e percorsa eia un torrente ; ma presto, oltre i paesi nominati, si vedono Castello e G usi ano ; e la scena verso 0 si ripresenta sempre più splendida. Al Km. 79.2 giù a des, sul Noce un ponte dì legno che conduce alle seghe ; su a des, presso Castello un alto ponte in muratura. Al Km. ,79.5 si giunge sul ponte di legno sul ruscello Go rediva, E questo senza dubbio

il punto più pittoresco della valle, ecl uno elei più pittoreschi dì tutto il Trentino. À des., via oltre il suo ampio e verde cono di deiezione, scende il Co redi va, per un burro noi no fiancheggiato da alte rupi; sulla sin, di questo, sull 1 alto ciglione della rupe a picco, si aggrappano ed addossano, intorno alla chiesa dalla tor- ricella merlata, ed ai resti del castello, le case di Castello ; più ad 0, sempre in alto, sopra una terrazza, distendonsi le case di Stravelino ; più a sin., su alto

terrazzone, si di stendono in fila le case del grosso paese di Termenago, col suo alto campanile aguzzo, ed altro campaniluccio an tico; in basso, sul cono di deiezione,, sulla des. del torrente, sono sparse una dozzina di casuccc, e poche altre sulla sin, ; verso Termenago e Stravelino sale a scaglioni la costa, tutta a campi sostenuti da muriccioli ; verso 0 ve do usi Pelizzano, Ossana col suo castello, Fucine, Cusiano; verso E, Mez zana ; e la costa sulla des. del Noce è tutta vestita di bosco

, E un quadro stupendo. [Per ripida carreggiabile si sale a Termenago e Castello. Termenago (in. 1145; c, 74, ab. 267, colle quattro case dì Ciajano ; scuola) è in assai bella posizione, ed à.buoni fab bricati. La chiesa di 8. Nicolò (dichiarata curazia nel 1606) è nuova, 'coperta di"rame, e con elegante campanile, fornito di cinque buone campane della fonderia Pruneri . Sotto il paese, a SE, fra esso e la postale, si stendono le praterie

11
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Trentino orientale ; P. 1 : Val d'Adige inferiore e valli del Brenta e dell'Astico.- (Guida del Trentino ; Vol. 3)
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Pagina 396 di 486
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 459 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/3
ID interno: 334153
(Bonelli ,, .Notizie eco., II, p. 90), in cui è fra i testimoni un Giorgio. ,d*Ivano,/La. famiglia d’ Ivano andò presto in'deca denza; e nel 1296 il castello era in potere di Rambaldo di Caatelnovo, e nel 1311 dei costui fratello .Biagio I che fu grande partigiano degli Scaligeri. Gli successe, nel 1331, il figlio Antonio, che divenne signore anche eli Strigno e Tesino-; ed a questo il figlio'Biagio li, che, sollevatosi contro Francesco di Carrara signore della Vaisugana, perdette nel 1365

e Castrono, che lo. conservarono anche sotto la si gnoria di Francesco Novello-da Carrara (1402) e- poi -dei. Ve neziani (sino al 1412)..;Nel 1412 il castello passò all'arciduca Federico d’Austria, che ne fu in vestito dal vescovo di ! Feltro. Giacomo 1 Trapp nel 1455, per- danari prestati all’arciduca Sigismondo, ottenne, in pegno il castello d’Ivano, che nel 1487 venne, poi occupato dai ■Veneziani, che lo ri perdettero nel 1488. Il castello ritornò allora all’arciduca Sigismondo ; e nel .1496, • per

. danari prestati all’ imperatore Massimiliano, passò alla famiglia dei baroni Wolkenstein-Eodenegg. Nei 1509 vi dormimna notte l’imperatore Massimiliano, diretto a Padova. Al tempo della ribellione dei contadini (1525) Giorgio Puhler, crudele capitano del castello, fu assalito, con 15 dei suoi, presso la Chieppena -dai sollevati, ed ucciso con un’ archi bu giata, da certo Mengarda di Samone, 11 castello fu messo a sacco. Narra il 'Gastelrotto che il Cadavere del Puhler fu portato sotto l’olmo.della

piazza di Strigno accanto alla pietra, chia mata -fin.,verso da fine del secolo XVII del mal consiglio , e che--tutti ì capi di-famiglia gli. diedero uno schiaffo sul volto, tranne certo. Niccole'tti d’Ospedaletto, suo compadre; che; - per essersi ■rifiutato,, ottenne poscia e per se e per tutta-la'' sua discendenza (che nel 1790 1 si era già'propagata in -12 famiglie), ampia facoltà .di pescare,. cacciare e portar- armi. —- Do mata la ‘ rivolta, il castello 1 tornò ai Wolkenstein-Eodenegg (che

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1895
Trentino orientale ; P. 2 : Valle media dell'Adige e valle dell'Eisack, valle dell'Avisio, valle del Cismone, Dolomiti trentine.- (Guida del Trentino ; Vol. 1)
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Pagina 85 di 418
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 401 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/1
ID interno: 334145
piazzali,,, abitazioni per cavalieri e servi, cantine, ecc. — Il castello fu eretto nel 1216 à Rodolfo' Scandio, che ne ot tenne il permesso dal principe vescovo di Trento Federico li Vanga, a condizione però dì tenerlo aperto al vescovo in caso di guerra. Dalla famiglia Scancio passi) per compera alla famiglia dei Rottenburg; e sappiamo che Giacomo di Rot- tenburg, nominato capitano eli P-ergine nel 1 298, era nel 1306' giudice di Segonzano. Giacomo in una pubblica adu nanza tene tasi nel

di Trento) dai conti del Tiro-Io; « troviamo che nel 1395 V arciduca Alberto 1 111 conte del Tirolo concesse ad Enrico- di Rottenburg il castello' di gonzano. Però nel 1403 l’arciduca Leopoldo ÌV conte Tirolo lo restiti,'! al P. V. Giorgio I di Liechtenstein, il quale no infeudò' Enrico VI di Rottenburg, figlio di Enrico V, morto nel 1400. 1/arciduca Federico IV dalle tasche vuoto, che mosse guerra fiera © decisiva alla potente e prepotente fa miglia, elei Rottenburg, nel 1410 pretese anche il possesso

di Segonzano, la cui giurisdizione fu poi incamerata, s dall’im peratore Massimiliano 1 concessa nel 1500' dal conte Paolo di Liechtenstein,; "io,a già nel 1535 Cristoforo Filippo 1 di Liech tenstein cedette castello -e signoria al nobile G. B. a Prato, che ne fu investito (23 Settembre 1535) dal P.AL cardinale Bernardo li desio ( 15 ì 4-1539), s sborsò fior.'18.000 elei Reno di laudemio. Nello stesso anno il castello■ fu di strutto- da un incendio ; ma fu riedificato-ancora nel 1,036, li castello nel 1796

(v. p. 66) tènie prima occupato dagli Au striaci, e quindi espugnato dai francesi. Il 18 Giugno 1821 i baroni a Prato rinunciarono la giurisdizione di Segonzano mi governo austriaco, che la aggregò dapprima a quella di Divez zano, è nel IH 42 a Cèlli farà. 1,1 feudo, che portava il titolo di feudo del foriti e della signorìa di SegonsanOf restò poi té rupi*« in possesso della famiglia dei baroni a Prato 1 ,; evenne al lodiate in Las© alla logge- del 1865. lì castello'., lasciato in non è ora eh# una mesta

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Linguistica
Anno:
(1988)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 12. 1988
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Pagina 129 di 300
Luogo: San Martin de Tor
Editore: Ist. Ladin Micurá de Rü
Descrizione fisica: 295 S. : Ill., graph. Darst., Kt., Noten
Lingua: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Commenti: Arbeitsbericht 3 zum Ald I = Relazione di lavoro 3 per l'ALD I / Roland Bauer ..., 1988</br> Crazzolara, Claudia: ¬La¬ tragica fine di G. B. Alton / Claudia Crazzolara, 1988</br> Diekmann, Erwin: Ergebnisse einer Umfrage im bündnerromanischen Sprachgebiet zur Akzeptanz des "Rumantsch Grischun" als gesamtbündnerromanische Schriftsprache / Erwin Diekmann, 1988</br> Kattenbusch, Dieter: Rätoromanisch oder Ladinisch? : Dolomitenladinisch = Sellaladinisch = Zentralladinisch = Zentralrätoromanisch? ; einige Bemerkungen zu einem terminologischen Streit / Dieter Kattenbusch, 1988</br> Lindner, Christine: Libr por i foresti nell Ciastell Trafoi : das Wiener Gästebuch von Franz A. Rottonara / Christine Lindner, 1988</br> Lunelli, Clemente: Nuovi documenti e musiche di Giovanni Battista Runcher / Clemente Lunelli, 1988</br> Munarini, Giuseppe: Proverbi e detti del Comelico / Giuseppe Munarini, 1988</br> Palla, Luciana: Processi di tedeschizzazione e di italianizzazione dei Ladini dolomitici nel periodo della grande guerra e dell'annessione all'Italia / Luciana Palla, 1988</br> Richebuono, Giuseppe: Aggiunte alle notizie sul castello di Andràz / Bepe Richebuono, 1988</br> Richebuono, Giuseppe: Aggiunte alle notizie sulle chiese della Ladinia fino alla metà del 1500 / Bepe Richebuono, 1988</br> Toth, Alfred: Historische Grammatik der Mundart von La Plié da Fodom (Pieve di Livinallongo, Buchenstein) / Alfred Toth, 1988
Soggetto: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Segnatura: II Z 1.092/12(1988)
ID interno: 355106
Bepe Richebuono AGGIUNTE ALLE NOTIZIE SUL CASTELLO DI ANDRÀZ Sul castello di Andràc a Fodóm (Andràz di Livinallongo) hanno già scritto in molti.In attesa di una monografìa completa e in occasione dei re stauri, ora finalmente in corso, mi permetto di aggiungere qui alcune mie ipotesi, notizie trovate negli archivi e trascrizioni di documenti e inventari. L’origine del castello Non esistendo documenti, ognuno ha detto la sua. Secondo me nessuno aveva interesse a spendere un mucchio di soldi per

costruire e mantenere un castello in quell’angolo sperduto fra le Dolomiti, a 1750 metri d’altezza, se non il vescovo di Bressanone, poco dopo l’inizio del suo potere temporale nel 1027. Tutti i principi erigevano rocche presso il confine del loro territorio, preferibilmente lungo le vie di accesso e di comunicazione, per dimostrare la loro sovranità e difendere e controllare i sudditi. Ritengo più che proba bile che abbia fatto cosi anche il principe vescovo die Bressanone, edifi cando Castel Andràz

al confine con Ampezzo e il Cadore, Rocca di Piétore al confine con l’Agordino, e Castel Torre in Val Badia per attestare il suo dominio sul versante ovest di quella valle (ove si apre una via per Bressa none) quando il versante est apparteneva ancora al conte della Posteria. L’importanza Fino all’avvento dell’artiglieria pesante (del resto diffìcile a traspor tare fin lassù) il castello era considerato pressoché inespugnabile e vi si rifugiarono perciò in momenti critici alcuni vescovi di Bressanone

, p.es.Ul rich Putsch nel 1431, il celebre Nicolò Cusano in varie riprese dal 1454 al 1460, Speranzio nel 1525 durante la ’’guerra dei contadini” in cui la sua resi denza di Bressanone fu infatti presa e occupata dai ribelli. 1) Favai Pietro, Notizie storiche, topogra fiche e religiose di Livinallongo, 1828. Manoscritto nel Museum Ferdinan deum di Innsbruck. Loss Giuseppe, Livinallongo e il Castello di Andràz, 1858. Ristampa 1986 (citato qui: Loss). Vailazza Isidoro, Livinallongo, 1914. Ristampa Belluno

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Trentino orientale ; P. 1 : Val d'Adige inferiore e valli del Brenta e dell'Astico.- (Guida del Trentino ; Vol. 3)
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Pagina 180 di 486
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 459 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/3
ID interno: 334153
-in cucina. — l J er salire sulla torre si superano dapprima alcune strette sca lette di legno che le girano attorno, finché essa resta rinchiusa fra le pareti del Castello, e che si internano quindi ripide 6 strette in essa, quando -questa sormonta il Castello, e do mina libera qualsiasi altro fabbricata della città. Alla ter razza superiore, circondata da alta merlatura,, si giunge spin gendosi per angusta e stretta porticina; e di lassù si ab braccia con uno sguardo la città, i colli che la allietano

verso oriente,, ed i monti che, come scenari di teatro, si dilungano verso N e S, fiancheggiando la valle dell’Adige (Vedi: N. N., Il Castello del Buon Consiglio di Trento, VI Ann., p. 198 ; -— Francesco' Melzi d’ EHI, Il Castello di Trento, in Ateneo Ligure, Anno XII, Luglio Ottobre 18-89. Nello stesso numero dello stesso periodico- è pure stampato tutto il poemetto di Andrea Mattioli: Il Magno Palazzo del Cardinale dì Trento), A NO del Castello, in capo alla Via S. Martino, e non, lungi dall

’ alveo antico dell'Adige, sorge la Torre Verde, Essa era unita in antico- al Castello mediante un braccio di mura. E a pietre a bugnato corrose dal tempo, ed à una singolare forma semicilindrica. E coperta da un tetto aguzzo a tegole verdi e gialle, d* effetto strano e pitto resco. Una tradizione,, che la vuole, più antica della torre d'Augusto, narra anche che essa era luogo di supplizio per i condannati, i quali, introdotti in, essa per certa porticina, precipitavano in un trabocchetto, pieno

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 227 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
maschi, Brianzuoli ; e per lasciar posto a questi, la colonna Longhena (coir avanguardia formata dai Bergamaschi del Bonoràndi) per Preore e Ragoli mosse verso Stonico (occu pato dagli Austriaci) mentre' i Bresciani del Molossi avan zavano per il Bleggio, Gli Austriaci si ritirarono alle Sarche; il tenente Spinelli entrò primo nel castello eli Stenico. Il Bonoràndi dispose i suoi posti a difesa di Stenico e delle Giudicane; e con lui si, unirono poi ì Bresciani del Ma tassi, la colonna Longhena

, i Valsabbini dell’ avvocato So• dab'oni, i : Cremonesi del Ti baldi, c la sera del 12 anche la colonna Arcioni,, Gli Austriaci avevano 100 uomini a! ponte delle Sarche, 300 nel castello di Tobi ino. La mattina elei 13 i volontari mossero da Stenico divisi in due brigate : la colonna-Longhena cogli uomini, dell’avvocato Bosco, e coi Bergamaschi all'avanguardia, sulla sinistra, per Villa di Banale, Tavodo e Ranzo ; la colonna Arcioni sulla destra, coi Bresciani all’ avanguardia, per Selenio. Quando i Ber

gamaschi giungevano a Ranzo, V Arcioni attaccava gli Au striaci: alle Sarche; ed allora i Bergamaschi scesero per in vestire Gastei Toblino, che fu circondato da ogni parte, ma validamente difeso dagli Austriaci,' Moriva sotto il castello, colpito in fronte, F avvocato Bosco. Durante la notte gli Austriaci abbandonarono il castello, e sì ritirarono verso Trento, I volontari s’ erano avanzati sino a Vezzano, ove 21 .volontari' furono fatti prigionieri e condotti a Trento, ove, per ordino 'del colonnello

Zobel, furono fucilati nella fossa del castello,' la mattina del 16 Aprile (v. p. 116). Era fra essi il : conte Luigi Blondel di Genova; degli altri non sì conoscono ì nomi; ma si sa che erano tutti lombardi., Gli Austri,aci cominciarono allora ad avanzare ; i ’volontari si concentrarono, in grande disordine, a ; Stenico ; il Lon ghena, accusato <F imperizia, fu richiamato a Brescia; ed il comando generale fu'assunto dall’ Arcioni .all 17 il Bono- randi coi Bergamaschi scese a Ballino donde andò

ad occu pare il castello di. Tonno, ed il Sedabóni' coi Bresciani con tinuò‘sino a, Varroné; * e, sconfitto'dagli Austriaci, riparò ad' Arco, ed il 18 si’ricongiunse a Tonno coi Bergamaschi ; ma fu allora abbandonato dai suoi,' che si sbandarono, e ritornarono alle loro case. L’ Arcioni,' saputo che gli Au striaci s’avanzavano', mandò a Tiene a chiedere aiuto al Man ara, che la notte dal 19 al 20'"giunse a Stenico coi suoi. Gii Austriaci, condotti dal maggiore Scìiaringer, avanza-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 257 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
oranti; nello sfondo un fiume ed un castello; e lì sotto questi versi : Corre disarginato il Lieo fiume, Case, campagne rovinoso inonda; Corre a Gregorio il popolo, o alla sponda Dell’acque accorre il santo, e arresta il fiume, Col suo basino che in vero albero cresce Piantato in terra ; e il fiume più non esce, La stradina che porte dalla piazza di 8. Rocco, continuando a salire a svolte su per la montagna, in ore 1 1/4 da Condì no conduce a Brio ne sm. 803 ; c. 30 , ab. 202; curazia

, coperto, così chiamato perchè di là da esso, sopra un colle, era li Ca stello dei Conti eli Cararna]a. Su questo castello scrisse un'appendice nell' A Ito Adige di Trento Giuseppe Papaleoni ; e da esso togliamo le se guenti notizie: Il pìccolo dosso s eleva là ove si dipartono lo vie per i monti Dalguen e Rango. Sui fianchi del dosso è qualche avanzo eli muratura. Il nome è forse d’ origine gallica ; ma il popolo lo spiega narrando che uno dei conti del castello sposò una signorina di Mozza: alia

quale la madre, prima che partisse collo sposo, andava dicendo : Mi sei cara e amarai donde venne quel nome! La prima notizia certa di quel castello risale al 1298, nel quale anno inori Federico V tìglio eli Adalperio d’Arco e padrone del castello stesso; ma esso esisteva certamente anche prima; ed è forse fra i più antichi possedimenti dei conti d’Arco, e sorse proba bilmente prima del 1239. Grande importanza però non ebbe Mai ; 1* angustia del colle su cui sorgeva ne avrebbe in ogni Biodo impedito

lo sviluppo ; più che castello era una for tezza; e nei documenti viene indicato appunto coll’appel lativo di munitio. Nel documento eoa cui il vescovo di Trento Nicolò di Bruna investe di vari feudi i conti Nicolò e Gio vanni d'Arco, è fatta speciale menzione anche del Bosso 0 Castellania dì Caramala , con. tutte le sue prerogative e appartenenze, coi diritti di giurisdizione, di mero e misto impero, di decime, di vassallaggi, di masnade, di arimannie,

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 132 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
segna di due case e della torre del castello, che venne al lora'rifabbricato. La seconda famiglia Madruzzo è originaria da quella di Donno e Nano, venne qui a stabilirsi nel 1448,,. e solo nel 1500 cominciò' a chiamarsi col nuovo nome. Sono di questa famiglia i quattro principi vescovi di Trento e cardinali Cristoforo (1530-1507), Lodovico (1567-1600), Carlo Gaudenzio (1600-1629) e Carlo Emanuele (1629-1658), del quale narrai le avventure parlando' del vicino castello di l’oblino. Sul castello

di vedetta e riparo. Appresso ad esse sorse poi il vero castello del signorotto medioevale, il quale in seguito, dopo la scoperta della polvere, vi aggiunse nuove opere di difesa atte a collocarvi artiglierie, ed a resistere all* urto di quelle nemiche. Alla fine del secolo dccimosesto, quando i signori di Madruzzo divennero principi di Trento, proprietari di molte altre castella, e eli grandissime ric chezze, pensarono' a trasformare una parte dell* avito ina niero in palazzo ad uso di villa

, od a costruirvi una cap pella: e .fu forse in quell* epoca che venne cinto di muri lutto 1* esteso parco che lo attornia. « Spentasi poi nel 1658 la famiglia Matl.ruzzo, il castello omonimo per eredità femminile passo ai marchesi di Le- noncour, c poscia per eredita (1693) a Balestrino del Car retto del Finale, restando fino al 1877 in proprietà di si gnori lontani, che non avevano 1 ne V interesse, nè la pos sibilità di bene custodirlo, e clic lo lasciarono' nelle mani dì amministratori avidi ed ignoranti

: e tu questa la causa principale della sua rovina. Il decadimento deve essere in cominciato subito dopo .1 estinzione della famiglia Madruzzo, giacché il cronista Mariani, nella sua opera stampata nel 1073, dopo una pomposa descrizione di questo luogo, e delle armi od armature die narra essere esistite nel suo arsenale, finisce col dire: « Cosi un castello stato per tanti anni la

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 83 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Cura). Caffè: Trentino., aperto tutto l'anno; altri nella Casa di Cura, nel Casino di Cura e nell' IIÒLI Strasser. Qualcuno vorrebbe veliere nei. nomi di Arco e Surea un ricordo della Carrara o Sarraca, città posta da Tolomeo fra i popoli da lui eletti Sechimi; è probabile, come indica anche il nome latino di Arcw.v, e come proverebbe qualche resto qui scoperto, che il castello sia d' origine romana, e che il nome sia passato poi alla cittadina sorta ai suoi, piedi. Bartolo meo Malfatti (in. XIX

Annuario , p. 155) crede verosimile che il nome di .Arco derivi da arx. Di alcune antiche in scrizioni dintorni,, romane, m e conservate o terracotta, casa del fu in o ciotti. E* diedero notizia .Paolo Orsi (in Archeologische-epigraphische MUheiimtffen) e la direzione àeWArchicio Trentino (IV,-2., p. 270). Altri erede fondati castello e città dal goto Teodo rico. Il comune tenne per qualche tempo tale castello, e si resse indipendente; ma nel sec. 'XII, essendo vescovo di Trento A li emanile» (1124

-1.149), riuscirono ad introdursi nel castello dei signori venuti dalia Baviera, (e che, per una curiosa Arco% (Taro no combinazione, ju—chia mavano Sof/en^ e dal vescovo ‘furono’ i.n..jkeuclMi"EUà la dinastia nota col nome di Conti *1' significa-. ’“‘e fon- carta del 1124 è ricordato un Federico il 1 Arco (Bonetti, II, 382), che mori in Palestina nel. 1149. Fu. suo figlio Alberto, padre di Federico 1 ed Udalrico, che nel 1175 acquisti» dai. signori di Scjano il castello 1 e la giurisdizione di Drena

; nel. 1180 i due fratelli furono dal vescovo Alberto I .investiti del ca stello e giurisdizione di Arco; e nell'atto, Federico, quale primogenito, garantiva giuridicamente che il castello d' Arco ed il diritto di castcllania erano suoi, come furono di suo padre, dell’ avo c dei suoi progenitori (Perini, 1 Castelìi ■dei JYro/o, II, p. 022; Bottelli, II, 90). A tali in fondazioni il comune di Arco_ tentò sempre di fare n rio vosco vo^TìtTì < 011To' CorraJoTmn^eseno (1188-1205), il comune fece nuova

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 115 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
per una strada che offre bella vista su tutta 1’ Anaunia da IaÌO' a Castel Thun, e verso N sulla plaga da Cloz ai Masi eli San Felice, e quindi per un bel viale di olmi, in 1 / 4 d’ora si arriva ad uno dei più interessanti e meno noti castelli della valle, cioè a Castel Valer. Di esso (castrum Valerti) si anno notìzie dal 1211. Esso apparteneva allora ai conti di Eppan-Ulten, dai (piali passò ai conti del Tirolo. Mai nardo 11 ne infeudò Ul rico di Co redo. Il castello passò poi ai figli

di Volcmaro dì Purgatali (v. p. 80) donde agli Spaur. Nel 1 368 il duca. Leo poldo d' Austria concesse Castel Valer a Federico di Grei- lenstein; ma dopo la morte di costui esso ritornò agli Spaur; ed anche al presente appartiene ad un discendente di quella famiglia, conte Giulio Spaur. Sono due castelli uniti in uno. Il castello à' sotto (segnato col X, 1) più antico, ed il castello di sopra (N. 2), più mo derno. Quello di sotto s’ era trasformato in abitazione di contadini, e solo da pochi anni venne

in possesso dei conte Giulio Spaur ('padrone del castello di sopra), che ne im prese, per fortuna, il salvamento ed il restauro, il castello di sopra cadde in parte, per frana del terreno sottostante, nel sec. XVII, e fu rifatto, ma non come prima, nel 1718. Passato il ponte, si entra in un cortile del castello eli sotto, e da qui in un secondo cortile., chiuso da fabbricati con inferriate alle fenestre. Sì passa sotto un avvolto, e si arriva in un cortiletto su cui guardano alcune loggette, con stemmi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1902
Trentino occidentale ; P. 2 : Campo Rotaliano, valle di Non, val di Sole, i monti del Trentino occidentale.- (Guida del Trentino ; Vol. 4)
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Pagina 174 di 320
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: VIII, 298 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/4
ID interno: 334156
vestita una famiglia che si chiamò appunto de Vasto , i cui possessi non si estendevano molto al di là del castello e del villaggio. 11 Malici (Periodi istorici, ecc.,, p. 117) vide in originale un recesso segnato in Provòs il 24 Aprile 1430, in cui è nominato un Sigismondo di Vasio. In lui nel 1440 si estinse tale famiglia; il castello fu allora devoluto alla chiesa di Trento; ed il vescovo Giorgio Hack lo diede nel 1451 in feudo al fratello Mappe Hack, che nel 1490 lo ven dette a Giacomo

Trapp. I Trapp nel. 1518 lo cedettero a Baldassare di Cles e fratelli, che ne furono infeudati dal vescovo Bernardo desio il primo Dicembre dello stesso anno. Dai Cles il castello nel 1530 passò ad una linea laterale dei Malosco, cioè a Giovanni di Antonio di Malosco. Nel 1561 Nicolò di Malosco vendette il castello a Cristoforo Oliviero cT Ansio ; ed i conti <T Ars io aggiunsero al loro nome e stemma anche il nome e stemma di Vasio; e, intedescando i due nomi, si chiamarono d ' A rz e Vascgg, Ora

il castello è ri dotto a povera abitazione di contadini, che lo comperarono da un quarto di secolo. Circa quindici anni or sono fu ab battuta anche la torre merlata, il cui fondo ò ora ridotto a fabbrica cT acquavite ; e coi resti della torre fu fabbricata lì presso altra casa. Sull’angolo rinforzato nel secolo scorso si legge, in parole scritte sulla muratura: Già cadente mi sostiene conte Felice Ars io 1751, Su altro angolo è altra simile inscrizione, col nome del conte Antonio d’ Ars io. Dal

. cortiletto bella vista sulla valle e D am bel, e di là dalla Novella su Ars io e Romallo ; e dalla fenestra di una camera antica e cadente bella vista verso Gastei fondo, Do vena, 8. Lucìa, Fondo, e Luco. In 2 min, dal castello si scende in. fondo della valle, là ove il Sass entra nella Novella, che si passa su ponte in muratura. Grossi inassi di porfido e granito coprono il letto del torrente; ed assai pittoreschi sono un gruppo di massi e tuffi, coronati di pini, una serie di grotte con stalattiti

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