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Libri
Categoria:
Economia
Anno:
[1940]
Veronesi e Fiorentini a Merano nel secolo XIV
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Pagina 10 di 16
Autore: Trasselli, Carmelo / Carmelo Trasselli
Luogo: Bolzano
Editore: S.I.T.E.
Descrizione fisica: 15 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Meran;s.Handel;g.Verona;s.Notariatsurkunde;z.Geschichte 1300-1400;f.Quelle ; <br>g.Meran;s.Handel;g.Florenz;s.Notariatsurkunde;z.Geschichte 1300-1400;f.Quelle
Segnatura: II 3.281 ; II 6.635
ID interno: 112380
rio (12). Quale moneta si coniasse allora in Trento non sap piamo. Nel 1269 poi, tornato ancora in possesso di Trento, da Bolzano in cui si era rifugiato, concedeva il privilegio della zecca di Trento al fiorentino Belioto de Droboffatis affinchè fabbricasse monete « ad lìgam et compositionem, et valorem dena- riorum parvulorum verone et grossorum de XX» (13). Finalmente, nel 1272, sempre da Bolzano, Egnone conce deva altro privilegio allo stesso Belioto (qui de Rubafatis) pure per coniare

monete di lega e valore identico a quelle di Vero na (14); lo stesso Belioto, se piacerà al conte Mainardo, potrà comare in Merano la stessa moneta. Verona Trento e Merano avevano dunque (compresa forse Bolzano in cui spessissimo Egnone risiedeva) un unico siste ma monetario: quello veronese anche se attraverso artigiani fiorentini. Si potrà così meglio intendere la notizia data dal- l'Hormayr di un Bengone fiorentino monetiere in Merano nel 1293 (15). Non mi pare quindi dubbia l'interpretazizone

abbia mo ricordo di « Philippi organisti » che lavora in una Chiesa (voi. 11 c. 28 r.) e del lebbrosario di Merano (16). Non esito ad affermare che sotto i più svariati punti di vista questi volumi di minute notarili sono di grande interesse e meritano dì essere attentamente studiati dai competenti. Bolzano, maggio XV111. /_ 4 fUo 1 (12) V. doe. N. 5. (13) V. doe. N. 6 (A. S. T. Arch. (Pr. Vesc. cajpsa 2, doc. 54). Questo docu mento è citato dal Voltolini (Pfandleihbanken cit. pag. 20) e da M. Mayr

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