Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
avevano pagato le 123 zattere «passate sotto il ponte«. Erano le chiatte partite da Terlano con mercanzie giunte sulla rotta della Via Superiore. (Vedere Allegato I, al punto 11) Intorno al 1370 il ponte era stato ricostruito piü a nord della sua ubicazione iniziale, pressappoco all’altezza dell’attuale viadotto. Nei primi anni successivi alla ricostruzione Egna impose un quattrino di pedaggio ad ogni forestiero che lo utilizzava; ciö che non mancö di suscitare lagnanze da parte dei paesi vicini come
Termeno. 29 A beneficio del ponte, Egna aveva diritto di esigere 6 cruciferi per carro di vino, anche se si trattava di vino novello, destinato alle cantine del borgo; la tassa, secondo il tenore del privilegio principesco, doveva servire alla manutenzione del ponte stesso. 30 E i costi per tenerlo in efficienza erano piuttosto elevati, essendo sottoposto a grave usura dai poderosi carri tre vigiani, che in questo punto attraversavano l’Adige sulla rotta della Via Superiore. D’altronde, ogniqualvolta
il ponte di Egna versava in precarie condizioni, i carrettieri trevigiani - pur senza licenza - ripiegavano su quello di Salorno, con sensibile scapito per le entrate del Ballhaus e della locale stazione. 31 I carrettieri sorpresi a sviare sul viadotto di Salorno per risalire la riva destra dell’Adige, dovevano fare i conti con Egna e pagare multe gravose. Ne da prova un atto stilato a Egna il 16 febbraio 1558 dallo scrivano della giurisdizione Hanns Hauser, alla presenza dei testi Anthonij di Castello
, messo della giurisdizione, e di Conradt Schgach- nes, entrambi del luogo. Vi si legge che Oswaldt Scheyber, Bartime Schweiger, Veiten Spilman e Martin Rueppen, tutti di Reutte, poco tempo innanzi avevano attraversato il ponte di Salorno con 4 carri trevigiani, proseguendo poi al di lä dell’Adige verso Gmundt per strada non autorizzata. Essi avevano bensl depositato presso Toste di