¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Autore:
Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo:
Meran
Descrizione fisica:
LXI, 532 S.
Lingua:
Deutsch; Italienisch
Commenti:
Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto:
g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura:
II Z 759/8(1967)
ID interno:
116764
to una notazione positiva —, queH’adésione ingenua, dicevo, di Cha- bod alla ottica in parte alla Guizot, in parte alla Thomas Mann del- la borghesia ottocentesca, manca invece in quelli che sono da chia- mare i politici crociani. Si potrebbero fare non pochi nomi; ma an- che questa volta è lecito limitarsi a farne uno solo, quello di Rosa- rio Romeo, il piii intelligente e agguerrito della schiera. La sua pri- ma opera, II Risorgimento in Sicilia, apparve nel 1950: unopera senza contadini
un modemo assetto capitali- stico». Era comunque un giudizio storiografico difendibile; ma fu ben presto chiaro come sotto la ricerca storiografica si perseguisse una grossa operazione di politica culturale, il cui ultimo atto si avrà nel 1959 con Risorgimento e capitalismo, In esso Romeo ha adoperato gli stmmenti d'indagine e i canoni interpretativi del marxismo per dimostrare che la «rivoluzione agraria mancata» di Gramsci avrebbe fatto il male e non il bene deHTtalia. II suo ragio- namento, ridotto
alTessenziale, è stato il seguente : la tesi di Gram- sci ricalca quella che sul finire del XVIII secolo era stata la poli- tiea del giacobismo francese verso le eampagne, ove favori im ec- cessivo frazionamento della proprietà terriera; ma proprio Tarre- tratezza delTeconomia della Francia d'oggi (non si dimentichi che Romeo scriveva negli anni duri delTagonia della IV Repubblica) sta a dimostrare Tantieconomicità di quella politica. Al modello fran- cese bisogna opporre come unico legittimo il modello
inglese o prus- siano: la grande proprietà terriera come piü economica, Taccumu- lazione primitiva del capitale sul quale permettere il sorgere della grande industria derivata dalTagricoltura e dalla mancata trasfor- mazione dei rapporti giuridico-economici tra i contadini e proprie- tari, il contenimento dei consumi per lo sviluppo degli investimen- ti. II trionfo di una politica giacobina in Italia avrebbe bloccato il meccanismo deH'accumulazione primitiva capitalistica e — sono parole di Romeo