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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 108 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
tanto che vorrei chiamare la Cima della Palaccia una tavola oro grafica del gruppo. 4. Da Campestrino: Valle di Dona — Camerlòi — Rifugio d'Antermoia — Passo di Antermoia (ore 4). Lasciato il villaggio presso la chie setta, si risale la valle di Dona per una comoda carrereccia, che la percorre dapprima attraverso boschi, quindi per una balza roc ciosa, per superare la quale si passa sulla costiera occidentale ; da ultimo la strada continua fra prati fino a che si perviene alle prime malghe

di Dona (m. 2080); ore 2 l / 4 . Proseguendo quindi fra prati e casare, dapprima verso nord-ovest, di poi verso ovest sempre in direzione della valle, si guadagna l'alpe di Camerlòi. (ore l / 2 ). Da qui si continua come sub 3. 5. Da Campitello: A) Valle del Durone. — Passo del Durone — Camerlòi. — Ri fugio d'Antermoia. — Passo d'Antermoia (ore 5). Giunti quasi alla fine della valle del Durone (vedi gruppo del Sassolungo),. per un ripido sentiero si sale fra cespugli la costa meridionale della valle

fino al passo del Durone (Va ora dalla valle). Da qui si continua per il sentiero, che sale per Camerlòi (vedi a pag. 97). B) Valle del Durone. — Passo dei Molignoni — Valle di Camìn. — Dalla valle del Durone si sale per un sentiero attra verso prati al Giogo del Molignón (da non confondersi col pas so dei Molignoni) (m. 2168). Da qui si perviene in pochi minuti al Rifugio Monte di Siüsi (m. 2142; con servizio d'albergo; aperto dalla metà di giugno alla fine di ottobre). Dal rifugio si guada gna

il passo dei Molignoni, salendo per sentiero fra ghiaioni e sassi staccati dal monte, in una mezz'ora (tenersi a sinistra; perii sentiero a destra si perviene per il passo della montagna di Tìres, al Monte Sciliär, rispettivamente nella valle di Tìres). Dal passo dei Moli gnoni si può discendere in brevi serpentine nella valie di Ca mìn, 3 / i d'ora. Ad un crocevia che si trova nella valle, il sen tiero a sinistra sale alla Sella del Principe; quello a destra esce per la valle, guadagnando in 20 minuti

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 12 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Tutto quel mondo di rocce, che circondano la valle, si divide in quattro gruppi principali: Catinaccio, Sassolungo, Sella e Marmolada. Il primo è quasi intieramente su territorio fassano e protegge la valle verso occidente dal suo principio fino a Campitello. Il gruppo del Sassolungo è sito a nord-ovest e forma confine fra la valle di Fassa nel tratto da Campitello a Canazet e la limitrofa valle di Gardena. Il terzo gruppo, quello di Sella, sta a nord della valle; il quarto gruppo, della

Marmolada, ad oriente di essa; questi due ultimi dividono la valle dall'estremo lembo orientale della valle di Gardena, dalla Badia e dalla valle formata dal Cordevole dalla sorgente fino a Cencenighe. Di ognuno di questi gruppi si parlerà alquanto diffusa mente in capitoli separati. Clima. Il clima di Fassa è alpestre. L'inverno è lunghissimo, dal novembre al maggio e la neve molta; il termometro scende la 1 volta fino a 20 centigradi sotto lo zero. Il freddo è però asciutto e quindi meno sentito e non

dà origine a malattie. D'estate il caldo arriva fra i 20 e i 28 centigradi. Notevoli sono nella valle, come in genere in tutti i luoghi alpini, gli squilibrii di temperatura nei mesi d'estate. Questi non sono tuttavia molto frequenti e ad eccezione dell' ultimo paese, di Penìa, che oltre ad essere 200 metri più alto dei primi paesi della valle, ha un clima più rigido anche per la sua vicinanza ai ghiacciai della Marmolada, nelle altre plaghe sono rarissimi gli anni in cui nei mesi d'estate per qualche

precipitazione atmosferica la neve scenda fino ai boschi; e si ricordano come fenomeni rari i pochi casi in cui essa ebbe a cadere fin® al limite superiore delle campagne. È da notarsi anche che nei mesi estivi i giorni in cui il cielo è coperto sono pochi e la precipitazione è dovuta più che altro a temporali. Vie di comunicazione. La valle è percorsa dal tratto mediano delia strada delle Dolomiti, la via più grandiosa (ehm. 190) di tutto il versante ita-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 16 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Ma qui una domanda deve pur sorgere spontanea. Vi fu sempre una distinzione fra valle di Fassa e valle di Fiemme; o non è piuttosto da ritenersi che nei Flammonienses citati in quel trofeo siano compresi anche i non molti abitatori di Fassa? E giacché ho toccato questo argomento, mi si permetta dire qui due parole sul nome della valle. Fu asserito, che questa in origine portava il nome di Èvas e che solo più tardo subentrò la denominazione attuale. Ma tale affermazione a me non pare punto

confortata dalla storia. Infatti già nei primi documenti che fanno cenno della valle troviamo la denominazione attuale; in un documento del 1265 abbiamo un « D.nus Gottschalcus Parochus Fasciensis » e subito dopo nel 1295 un «D.nus Iulianus plebanus in Fascia». Quanto alla forma Èvas ed alle sue variazioni Eves, Nevis ed Eveis, che si trovano pure in documenti ad indicare la valle, è evidente che non sono che il nome del torrente Avisio, il quale anche presentemente è detto dai Fassani la Vèis, in Fiemme

la Ve's e venendo più a mezzodì la Vis. Aggiungi che, mentre nei documenti dei Fassani la valle è chiamata sempre col nome attuale, in quelli tedeschi la denomi nazione di Èvas è continuata (per quanto consta a me) fin oltre il 1600, e che a memoria d'uomo quest'ultima forma non fu mai ricordata e nessun terrazzano sa asserirci che la valle sia mai stata designata con questo nome. Tutto ciò quindi ci porterebbe alla conclusione, che, ove non si voglia ammettere che Èvas sia stato il nome in origine

usato per l'intiera valle dell'Avisio e conservato poi nei docu menti tedeschi per quella parte di questa che cadde sotto la giurisdizione del vescovo di Bressanone, detta denominazione restò sempre di esclusivo uso delle popolazioni tedesche, le quali verosimilmente la chiamarono così dal torrente che la at traversa cui sentiamo chiamare la Vèis da quelli del luogo. Ed a me sembra doversi escludere, che il nome di Èvas per la sola valle di Fassa sia stato mai usato sia dai Fassani, sia da altra

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 34 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
forma originaria ladina in e, non sopravvive nella bassa valle che la combinazione della a mutata in e davanti ad n (p. e. menciàr=mancare), mentre del resto si tornò al suono latino di a. Più ben conservata la e per a tonica è invece nella valle supe riore, dove è usata quasi costantemente. Anche l'antico s finale ladino in Fassa è sullo spegnersi; nel femminile abbiamo nella valle inferiore il solo tipo italiano {piume, ciase); pure questo fenomeno sopravvive invece in re gola generale nell'alta

valle e la s anche nel femminile viene comunemente pronunciata (piumes, ciases, ecc.). Quest'ultima differenza fonetica e quella della a tonica sono le principali caratteristiche idiomatiche, che separano l'alto fassano dal basso fassano. 1 terrazzani, come dividono topograficamente la valle in valle di sotto e vai di sopra ( vai de Sót e vai de Sóra), hanno anche perciò la loro divisione linguistica; chiamano cioè brach il parlare dei paesi della bassa vd\\£,cazét quello dei paesi della valle

superiore {ignoro l'etimologia ed il significato reale di queste due parole). Appartengono a quest'ultima i villaggi di Campestrino, Cam piello, Canazei, Gries, Alba e Penìa; alla bassa valle i paesi di Soraga, Vigo, Pozza, Perra e Mazzino.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 125 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
OOPJOOOOOOOOOOOOOOOOOOQOOOOOOP OOP QOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOQOOPOOPOOPOOPOOP 0 0 o yo o o°°o o°°o o°°- o 00 0 o ° 0 OOCOOO° 0 ° 0 0opoo0 0 ° ° 0 0oooo0 0 ° ° 0 0ocoo0 0 ° 0o OooooO°° ° 0 0ooo00 0 ° GRUPPO DI SELLA Il gruppo di Sella è limitato da confini ben definiti, di forma regolare e dai suoi fianchi si dipartono le quattro valli cosidette ladine, che formano pure quattro comode vie di ac cesso al gruppo stesso. Sono esse: a nord la valle del Oàdera o di Badia; a ovest la valle di Gardena

; a sud la valle di Fassa e per ultimo ad est la valle di Livinallongo. Più precisamente i confini del gruppo si possono designare coi quattro passi che legano le quattro valli: a nord il passo di Ferrara (m. 2125), che unisce la valle di Gardena con quella di Badia, a sud il passo del Pordoi (m. 2250) che congiunge la valle di Fassa con quella di Livinallongo; ad est il passo di Campolongo (m. 1891), che da Livinollongo mette nella valle di Badia; e ad ovest il passo di Sella (m. 2218), che pone

in comunicazione la vaile di Gar dena con quella di Fassa. TOPOGRAFIA D'una circonferenza di oltre 30 chilometri il gruppo di Sella è il più grande complesso calcareo delle Dolomiti orien tali e si distingue per la sua speciale conformazione ad al tipiani o terrazze, da cui si ergono numerose punte, alcune delle quali si approssimano ai 3000 metri. Tutto il gruppo è net tamente diviso in due da due profonde valli che raggiungono il centro dell'altipiano roccioso: la valle del Mezdì, che lo sale da Badia

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 101 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
goni, le Cigolade; da ovest a sud: la Cima della Sforcella, la Roda di Vaél, il Croz di S. Giuliana, le Roe delle Strie, la Punta del Masaré, il passo di Costakinga, il gruppo del Latemàr, la valle di Fassa; in direzione sud-est i monti della Vaìlaccia, la valle di S. Nicolò, ed il gruppo della Marrnolada; da est a nord l'altipiano del Buffàure colla valle Giumella, il gruppo di Sella e quello del Sassolungo: più vicino a noi in direzione est-ovest le creste l'Aut dei Coi di Monción, la Torre

Rizzi, la Punta di Canalone, le Roe di Ciampié, la Pala della Giaccia, il passo delle Scalette, il Piccol Crónt, il Gran Crónt, la Pala delle Fer- made, la Cima delle Pope. 2. Da Perra. A) Per la valle dl S. Lorenzo al Vaiolét (ore 2 1 / 2 ). Lasciato Io stradone presto dopo l'albergo Rizzi (il punto è segnato da tabella) si sale sul pianoro dove è posta la chiesa. Si attraversa così tutto il paese fino all'ultimo gruppo di abita zioni, dove si passa sulla sponda sinistra del rivo di S. Lorenzo

. All'ultima casa un sentiero (tenersi a sinistra; la carrereccia a destra conduce alla frazione di Monción) sale pel versante set tentrionale della valle che in questo punto è limitata ad una semplice gola occupata dal torrente. Superata questa, si perviene nella carrereccia. (Questa sale da Perra con ripide serpentine lun go il dosso del monte e passa per la frazione di Monción; non è usata da pedoni, perchè più disagevole e più lunga). Si con tinua essa attraverso il bosco fino alle malghe di Gardeccia

. Qui vi è il Rifugio di Gardeccia (vedi sopra sub. / C). Oltre Gardec cia si attraversano pascoli, quindi detriti ed un rado bosco, sem pre in direzione della valle. Alia base delle Porte Negre, che ser rano la valle a settentrione, la carrereccia sale in belle ser pentine lungo la costa occidentale. Superata questa arriviamo al Rifugio del Vaiolét. Seguendo la strada da Perra al Vaiolét tutta la nostra atten zione è attratta dai magnifici colossi che circondano la romantica valletta. Lungh'esso

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 139 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
GRUPPO DELLA MARMOLADA È il gruppo più esteso delle Dolomiti veneto-trentine. Lo separano verso nord-ovest dai vicini gruppi del Catinaccio, del Sassolungo e di Sella, la stessa valle di Fassa ed il passo del Pordoi, oltre il quale il confine continua per la valle del Corde- vole, che circonda il gruppo prima verso settentrione, di poi verso oriente oltre Caprile ed il lago di Alleghe fino a Cencenighe. Da qui comincia il confine meridionale, che continuando lungo la valle del Bioi's oltre

Forno e Falcade, sale per il passo di S. Pellegrino nella valle omonima, la quale sbocca poi presso Moena nella valle dell'Avisio, chiudendo così l'immensa corona del gruppo. TOPOGRAFIA Ad un primo sguardo cade sott' occhio la principale con formazione del gruppo, che consta di due lunghi rami di monti, i quali si distendono in direzione da occidente ad oriente. Il primo è quello formato dalla Marmolada, dal Vernèl e dalle Punte delle Cornade, oltre le quali, varcata la profonda insenatura della

valle di Contrìn, si prolunga col Colàc, col Sasso d'Adamo e le altre creste del Buffàure fino all'imbocco della valle di San Nicolò presso Pozza. Il secondo ramo è la lunga catena, che in cominciando subito a sud della Marmolada corre quasi parallelo al primo, ripiegando ad arco nelle due estremità e finisce coi monti della Vallaccia, portando quali ultime prominenze le creste dolomitiche del Sasso del Mezdì a sinistra dell'Avisio fra Pozza e Moena.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 74 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Durone che scendendo dalla valle omonima si getta subito sotto il paese nell'Avisio. Alberghi: Agnello, Molino, Placidi a. Giusta la tradizione, il villaggio giaceva anticamente sul ri pido pendio del Col Rodella, dove ora è posto il gruppo di case detto «Pian». I continui scoscendimenti del monte dovrebbero aver determinati gli abitanti ad abbandonare la costa e riparare a valle. Campitello è la più importante stazione alpina della valle, ed una delle principali non solo del Trentino

, ma di tutte le Alpi,, perchè è centro di numerose ed importanti traversate, e di pa recchie salite di primo ordine. Dal paese bellissimo panorama verso il gruppo del Sasso- lungo (da sinistra a destra si vedono: Sasso Piatto, Cima Zana, Punta Pian de Sass, Punta di Grohmann, Punta delle Cinque Dita, Sassolungo). Escursioni : 1. Al gruppo del Sassolungo : a) al passo di Sella (ore 3) ; b) al passo di Fassa per la valle de! Durone (ore 3). Vedi; itinerari : gruppo del Sassolungo. 2. Al gruppo del Catinaccio

per la valle del Durone : a) al Rifugio di Antermoia (ore 3 b) al passo dei Molignoni (ore 4). Vedi itinerari : gruppo del Catinaccio. Subito dopo Campitello la valle prende una prega decisiva verso oriente. La strada continua a monte sulla destra dell'A- visio, il quale percorre ia valle sull'estremo lembo orientale. SL costeggia così a sinistra il Col Rodella, mentre alla destra si eleva la montagna detta Ciapiaia, formante parte del sottogruppo del Colàc. Si vedono alla base di questa le poche

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 144 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
fra la valle di Contriti e quella Ombrettòla; quest' ultima discende verso nord-est per congiungersi colla valle di Ombretta. A sud-est del pas r so si elevano la Cima Om brettòla (m. 2922) e dopo una piccola forcella (detta Forcella del Bacchét), il Sasso di Valfredda (m. 2998), le cui pareti a picco scendono verso sud sopra la Val Fredda everso nord in quel la di Ombrettòla. Da questai punta continua verso nord est una cresta che culmina nel suo mezzo col Monte Fop (iti . 2883) i cui versanti

separano- valle Ombrettòla e quella di Ombretta dalla valle Franzedäs. Di questa cresta meritano menzione anche la Punta del Formentón (m. 2932) che segue subito ad est il Sasso di Valfredda ed il Monte- la Banca (m. 2868), il quale s'eleva dopo la forcella detta Banca di Val- fredda ad est della Punta del Formentón. Ad oriente del Monte- la Banca, oltre un largo valico, il passo di Forca Rossa, segue un'altura di poca importanza, sulla quale si notano il passo di CoL Bechèr (m. 2444), le Cime delVÀuta

(m. 2608), il Monte Alto (m. 2545), il Monte Pezza (m. 2394) e da ultimo il Sasso Bianco• (m. 2409), eh'è la punta più orientale di tutto il gruppo. Que st'ultima cresta di monti, dai cui versanti discendono molteplici vallette separa la valle del Biois (a mezzodì) da quella della. Pettorina (a settentrione). Della catena che dal massiccio del Vernale corre verso oc^ cidente, la prima punta è il Monte Cigolé (m. 2810). Ad occi dente di questo evvi il passo delle Cirelle (m. 2682) ch'unisce la valle del

Bióis e quella di S. Pellegrino alla valle di Contrìn.. Subito dopo il passo s'innalzano in direzione nord-ovest di verse punte dette le Cime di Cadin; la più alta eh'è la più; Fot. E. IURANEK. Vetta delia Cima Ombretta.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 105 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
e si dovette prov vedere alla costruzione di un albergo di dimensioni maggiori, capace di 50 letti. Dal Vaiolét un sentiero continua per la valle fino alla Sella del Principe; da qui si può : a) piegando a sinistra discendere al Rifugio del Principe (ore 2) e per la valle di Camìn a Tìres (ore 4 dal Vaiolét) e quindi a Prato all'Isarco, ore 2 da Tìres (vedi itinerario a pag. 102); oppure pel passo dei Molignoni al Rifugio Monte di Siüsi (ore 3'/-_,) e di qui al passo di Fassa e per la valle del Durone

a Cam- pitello, ore 2 1 / 2 dal Rifugio Monte di Sitisi (vedi a pa gina 100). b) piegando a destra (sud-est) e girando la Croda del Lago pervenire al passo di Antermoia, donde al lago di Antermoia (ore 2 l / 2 ), a Mazzino, oppure per la valle del Durone ai passi di Fassa o di Sella o a Campitello (vedi ad 3 e 5). Dal Vaiolét si passa : al Rifugio di Vaél : per il passo delle Cigolade, ore 2 (vedi a pag. 90) o per il passo dei Mugoni, ore 3; al Rifugio di Davòi: per il passo delle Coronelle, ore

2 '/ 2 (vedi a pag. 102) o per il passo di Santner, ore 3 (vedi a pag. 102). al Rifugio di Ciampedìe, ore \ 1 / l (vedi a pag. 91). 3. Da Mazzino : Valle d'Udai-Camerlòi - Rifugio d'Antermoia - Passo d'An termoia (ore 4). Si segue la carrereccia che dal paese sale a destra del torrente in direzione della valle d'Udai. Ad un primo La Valle di Fassa. 7

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 136 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Dal passo di Ferrara conduce al lago di Pissadù un sen tiero che risale una stretta gola sita ad occidente della valle del Mezdì, chiamata Val Satùs. Ad un crocevia che si incontra presto sopra il passo tenersi a sinistra. (Il sentiero a destra va per la Val Culèa, un'altra gola che porta all'altipiano; questo sentiero venne abbandonato, perchè pericoloso per la caduta di sassi). Dove Val Satùs si dirama, si prosegue a sinistra. (Conti nuando per il ramo a destra si perviene al sentiero, che

sale per la valle di Cadìn alla Forca dei Camosci - vedi sub C2 b, pag. 125). In riva al lago di Pissadù evvi il Rifugio di Pissadù (m. 2583). Dal Rifugio di Pissadù si possono compiere le se guenti ascensioni: Cima Mèsules (punta orientale) 30 minuti; Piz Rotìc, 45 mi nuti; facili. Sono di facile scalata anche: la Cima Pissadù, il Sasso Boè e il Sasso del Mezdì. Invece la punta occidentale della Cima Mèsules, il Sasso del lago di Pissadù, il Dent del Mezdì e il Bèch del Mezdì presentano molte

difficoltà. Girando il lago ad oriente (il sentiero che continua verso ovest è quello che percorre la valle di Cadìn, a cui si accennò sopra - vedi sub C 2 b, pag. 125) si arriva al sentiero che sa lendo da Colfosco conduce per la Val de Tita al Rifugio del Boè (vedi sub C 2 a). C). Dai Colfosco (m. 1615) ai Rifugio dei Boè. 1. Per la valle del Mezdì (ore 3). Si risale per sentiero tutta la valle del Mezdì, che ha principio a sud-ovest di Colfosco ed incomincia con una gola stretta da enormi pareti

a picco per continuare poi con una conca piena di detriti e di piccoli nevai. Il sentiero, ch'è abbastanza comodo . in tutto il suo percorso, presto dopo raggiunto l'altipiano si dirama a destra. Questo se condo sentiero conduce al lago di Pissadù. Nei punti che po trebbero offrire qualche difficoltà è munito di corde metalliche. 2). Per la valle del Mezdì al lago di Pissadù (vedi sub 1) e di qui: a) per la Val de Tita : Girato ad oriente il lago di Pissadù si sale nella conca nevosa detta Val de Tita

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 20 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
conserva in Fassa; ed il voler vedere negli odierni Fassani i di scendenti più puri dei Reti, ossia dei più antichi abitatori delle nostri Alpi, di cui fa cenno la storia, non è certo, a mio parere, quella delle probabilità storiche che più regge alla critica. In ogni modo fra le tante supposizioni una cosa resta pro vata ed è che, se pure'Fassa fu abitata in epoche preistoriche, 10 fu certo in proporzioni affatto minime ed il vero popolamento della valle, come ho più avanti ragionato, deve

essere seguito per opera di gente latina, pur volendosi lasciare impregiudicati il tempo ed il modo. La valle di Fassa viene menzionata assai tardi nella storia. 11 primo documento che ce ne parli è del 1050 ed in forza di esso, per la divisione avvenuta tra il vescovo di Trento e quello di Bressanone, la valle rimase sotto la giurisdizione spirituale del secondo. In detto documento non si fa però ancora alcun cenno diretto della valle, indicandosi solo come confini parecchi dei monti che la dividono

dalla vicina Fiemme. Da altri documenti posteriori al 1000 si rileva, che la po polazione non era allora divisa in villaggi, ma in masserie o casali posti sui due versanti della valle, mentre il piano di que sta era tutto occupato da prati e campi. La piccola comunità fassana si reggeva a forma di repubblica e la amministrazione della giustizia spettava ora all'una ora all'altra delle masserie esistenti. Risulta ancora che la valle veniva di frequente assalita dai signorotti di Castelrotto, di Fie

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 55 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Commerci ed industrie. Fino avanti cinquant'anni era abbastanza fiorente il com mercio dei legnami. 1 legnami tagliati venivano in parte ridotti in tavole dalle seghe delia valle; la maggior parte di essi però erano fatti fluitare dall'Avisio e più tardi dopo la riduzione delle strade di Fiemme trasportati su carri in vai d'Adige, dove venivano venduti, in ispecie sui mercati del Veronese, come materiale da fabbrica. Negli ultimi anni prima della guerra questo commercio era esercitato

in proporzioni assai minori, poiché anche in causa delle condizioni climatiche non troppo felici per una presta crescita dei boschi, questi, non essendo del resto neppur molto estesi, non potevano mantener viva una simile esportazione. Soltanto Pozza, Vigo e Canazei praticavano annualmente un piccolo taglio di bosco a scopo mercantile. Durante la guerra poi gli Austriaci denudarono una buona parte dei boschi a scopi militari. Con tutto ciò è certo, che 1' unica industria che potrebbe allignare nella valle

(se togli quella del forestiere) ed impedire l 'aumento continuo dell'emigrazione sarebbe quella della lavora zione del legno. Alcune famiglie in ispecie della valle superiore si occupano durante l'inverno della fabbricazione di giocattoli e si tentò an che avanti alcuni anni di regolare questa piccola industria col l 'istituire un consorzio. Ma sia per la mala amministrazione sia per l'impossibilità di mantenere una sufficiente concorrenza colla vicina Gardena, dove questa industria viene esercitata

su vasta scala e da oltre un secolo, tale consorzio dovette ben presto cessare. Ad una industria del legno più generale nessuno pensò finora di provvedere, e mentre le valli di Gardena e di Ampezzo hanno la loro scuola industriale per lo sfruttamento del legno, la povera valle di Fassa si vede esportare di anno in anno l'unica sua ric chezza senza poterne trar vantaggio sul luogo. L'istituzione di una simile scuola industriale sarebbe indubbiamente il maggior beneficio che si potrebbe fare alla valle

. Il concorso dei forestieri offrirebbe ad essa conveniente mercato ed i mezzi per farsi lar gamente conoscere. La Valle di Fassa. 4

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 8 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
cisamente coi comuni Nova Levante (Novaitaliana), di Tìres e di Castelrotto; a nord col tratto della valle di Gardena posto ad oriente di S. Cristina e coll'alta valle di Badia; a nord-est e est col bacino dell'Alto Cordevole dall'origine di questo fino a Cencenighe e con quello delia valle di S. Pellegrino, che prove nendo dal passo omonimo sfocia nelI'Avisio presso Moena. Acque. Il torrente Avisio ha nella valle come principali affluenti: 1. Sulla destra: presso Canazei il rivo d*Antermónt

che di scende dal gruppo di Sella; presso Campitello il rivo del Durone, che ha la sua origine al passo di Fassa e percorre la valle del Du rone; a Mazzino il rivo d'Uddi, che nasce sul versante orientale del gruppo del Catinaccio; presso Perra il rivo di Sodi (o di S. Lorenzo), che ha la sua origine nel centro del Catinaccio sopra le Porte Negre (cioè al Vaiolét); presso S. Giovanni il rivo di S. Giovanni, che scaturisce ai piedi delle crepe di S. Giuliana, ossia dei contrafforti orientali dei

plici rigagnoli di minore importanza, ai quali non credo di dover accennare, perchè di poco interesse dal lato geografico. Basti dire che tutta la valle è ricchissima di acque; dappertutto dove si va, si incontrano a brevissime distanze sorgenti e limpidi ru scelletti, che, mentre riescono di somma comodità al viaggiatore, completano l'armonioso incanto dei quadri, che ci deliziano ad ogni passo. . Fassa ha pure alcuni laghetti. Affatto minuscoli, essi non hanno alcun valore idrografico e paiono dei

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 72 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
Mazzino forma il confine fra la bassa valle e la valle supe riore. La valle che fin qui saliva in direzione quasi completa del nord, forma un brusco gomito e si volge verso mattina. Di qui il cambiamento del panorama fin ora goduto nell'attraversarla. Mentre sono tolte allo sguardo le cime di Larséch ed a mezzodì accennano a scomparire le belle creste dei monti della Vallaccia, a settentrione oltre ai giganti del Sassolungo, nuova imponenza di massi dolomitici si presentano allo sguardo i gran

diosi dadi del gruppo di Sella. A sera si discoprono improvvi samente alla nostra ammirazione in tutta vicinanza due delle più curiose punte del gruppo del Catinaccio: il Mantello e il Polentón. In mezzo a questi due colossi da una parete stranamente striata con una magnifica cascata corre a valle il rivo di Antemoia per congiungersi con quello di Udai, che ha la sua origine nella vi cina montagna di Camerlòi e che dà il nome al rivo nel suo giungere a Mazzino. La stranezza della valle ci rende

strada del Pordoi. Hotel Fassa. Escursioni: Alla conca di Antermoia per la valle di Dona e di qui a Camerlòi (ore 3) (vedi itinerario: gruppo del Catinaccio). Segue presto dopo il villaggio di Fontanazzo di sotto (m. 1395, ehm. 13), ultima frazione del comune di Mazzino. Bella vista; a nord-est al quadro di monti si aggiungono il passo del Pordoi, il Sasso Becé e la

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 69 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
si presentano allo sguardo quali realmente sono: pareti di un grandioso cratere. Pozza è il paese più popolato della valle e quello che conta maggior numero d'artigiani: fabbri, lattonieri, falegnami ecc., a differenza degli altri paesi, dove tali arti sono poco conosciute ed esercitate. È quindi il paese, che fornisce la percentuale mi nore all'emigrazione. Pozza è quasi tutta ricostruita a nuovo, sia per lo sviluppo dato all'edilizia negli ultimi anni e più ancora in causa di due incendi

l'uno nel 1896, l'altro nel 1905, che distrussero metà del paese. Questo, come accennai più avanti, è formato da una lunga fila di case, che diretta da mezzogiorno a settentrione, dopo la prima metà piega a mattina fino all'imbocco della valle di S. Ni colò. Al presente è si può dire una sola contrada; anni fa la fila era più spezzatata e disgiunta; di qui i nomi di Col da Fra, Pozza, Dassé, Mèida, Frèina e Favé dati ai singoli gruppi. 11 paese anticamente era posto più verso mattina, al prin cipio

della valle di S. Nicolò. A Pozza si possono vedere diversi affreschi del secolo XVIII ; uno sopra una meridiana, porta la scritta: «Maledictus homo qui confidit in homine 1755»; e più in alto è altro affresco adorno d'uno stemma di nobiltà. In un'altro si vedono: Cristo in croce; a sinistra S. Michele Arcangelo colla bilancia; a destra montagne con camosci; in basso il diavolo; la scritta:dice: «Adì 8 agosto 1658 M. Pantalion Condan Stefen de Zulian da la grava insieme con suo figlio Michiel F. far

p. sua divozion». In Pozza risiede il medico della valle. V'è un armadio far maceutico ed il posto di salvataggio della S. A. T. Nel territorio di Pozza al luogo detto <• Dassé» scaturisce una sorgente d'acqua idrosolforosa. Vi si accede dal paese attra verso campi e prati oppure dalla chiesa di S. Giovanni discendendo a valle ed attraversando sul ponte detto Pónt de Gésia il tor rente Avisio. Giusta l'esame fatto dal chimico Demetrio Leonardi, detta acqua contiene: gas acido idrosolforico unito

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 110 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
si pervieneal Rifugio di Davòi (m. 2325 ; con servizio d'albergo;, aperto dal 1 luglio al 30 settembre) sito sul versante occiden tale della Forca di Davòi salendo per un sentiero, dapprima fra prati e boschi, da ultimo in mezzo a ghiaie e detriti (ore 2 1 /* dal passo). Dal Rifugio di Davòi si può passare nel centro del gruppo^ (valle di S. Lorenzo e Vaiolét): a) per il passo delle Coronelle (ore 2). Il sentiero sale ali passo a settentrione del rifugio. Presenta qualche difficoltà, senza però

alcun pericolo e si può fare la traversata senza guida. II passo delle Coronelle (m. 2644) è sito fra le Creste di Davòi (a sinistra) e le Coronelle (a destra). Presto sotto il passo si unisce alla nostra destra il sentiero, che proviene dalla valle di Vaél per il passo delle Cigolade. Si continua girando alla base il versante orientale delle Creste di Davòi e del Catinaccio, al cui confine settentrionale il sentiero s'unisce, poco sotto il Vaiolét, alla carrereccia che sale da Perra. b) per

: Cime delle Coronelle, ore 1 l / 2 ; facile. — Roda di Vaél, ore 4; piuttosto difficile. — Catinaccio per il passo di Santner (vedi sopra), ore 4 l / 2 ; difficile. — Cima della Sforcella, ore 4-5 ; difficile. 2. Da Prato aiVIsarco per le valli di Tìres e di Camiti alla Sella del Principe (ore 7). Da Prato una carreggiabile risale per la valle di Tìres al paese omonimo (ore 2). Da qui, dappri ma per una carrereccia, quindi per comodo sentiero si ascende per la valle di Camìn, lasciando a sinistra

il massiccio del Monte Sciliär. (Nei crocevia che si incontrano nella seconda metà della valle tenersi a destra ; i sentieri a sinistra conducono al Monte

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