cenzi. Egli apprese l’arte da questi suoi zìi, e si tenne in patria, lavorando per chiese e per conventi. Visse soli quarant’ anni (1753) e de’ suoi lavori ricordiamo un San Francesco, che figurava in uno degli altari della chiesa di SantlAnna in Borgo. — Valen tino RoviSi, pure di Fi emme, dipinse colle maniere apprese dal Tiepolo, e riuscì robusto nelle Via cntcis dipinte a fresco in vari' luoghi della sua valle, nelle storie poste nella navata della chiesa di Cavedine, e in altre chiese
. Ri tornato in patria, dopo di avere viaggiata tutta l’Italia, vi rimase, attendendo nel lavoro la morte, che lo colse a dì 26 Maggio del 1820. Di lui è la pala del Rosario nella chiesa di Cavalese, oltre i disegni che fece pel campanile di piazza del medesimo luogo, e per quello di Tesero. — E sono altresì rammentati come di segnatori e pittori della stessa valle: Valentino degli Angeli di Predazzo, e Adriano C ah ani di Cavalese, che fu discepolo del Ronora, e visse in Roma, lavorando anche d’incisioni