418 risultati
Ordina per:
Rilevanza
Rilevanza
Anno di pubblicazione ascendente
Anno di pubblicazione discendente
Titolo A - Z
Titolo Z - A
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_558_object_5797491.png
Pagina 558 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
MICHELE DELL’AQUILA DALLA FEDELTÀ ALL’AMICIZIA: L’ ASPIRAZIONE RINASCIMENTALE AD UN NUOVO RAPPORTO DEL LETTERATO COL PRINCIPE II presente contributo intende approfondire e seguire storicamente, nei limiti di una comunicazione, il contrasto tra un’aspirazione ideale in urto con la realtà effettuale e l’acerbo sentimento - per dirla con una espressione manzoniana - che nasce da esso. II rapporto delPintellettuale, sia esso consigliere politico o letterato o poeta, con il Principe si è sempre

fondato in concreto sostanzialmente su presupposti di utilità e di subordinazione, quanto dire lontano dalla sfera dell’amicizia ch’é rapporto di amore disinteressato fra pari. Ma se è vero che l’utopia è lievito della storia, l’aspirazione a qualco- sa non puó essere tenuta fuori dalla definizione del concetto della cosa. Cosi nella dialettica del rapporto tra offerta e richiesta di beni non materiali quali sono quelli dell’ingegno, dell’intelligenza, della cultura, della progettualità e della

sagacia, l’aspirazione rinascente (sovente ri- condotta dai fatti a mera illusione) è di un rapporto paritetico di vera e propria amicizia, certamente fondato sulla fides, che secondo Cicerone 1 è presupposto e fondamento dell’amicizia, ma in una sublimazione che la quotidianità e l’intimità del rapporto, l’affidamento e la comunanza d’intenti e d’intelligenze, la funzionalità stessa interattiva dell’atto del pensare e del consigliare e quello del regnare e dell’agire, tendono a far sconfinare nella

sfera della parità e del reciproco amore, che è piu della devozione e della riconoscenza. Inutile dire che una tal aspirazione risulta ricorrente assai piú negli intellettuali e meno nei Principi che in ció offrono poche eccezioni d’esempio. Proprio nel presupposto aristotelico dcWEtica Nicomachea, fonte di tanti scrittori dell’età classica e del medioevo sull’amicizia, essa si trova strettamente collegata con la virtú e con la socialità, fuori da ogni tenta- zione isolazionista di rifugio

e consolazione elitaria, quasi un antidoto ai mali del mondo, che assumerà poi almeno in parte nell’etica epicurea. Aristotele la riteneva una virtú attiva e generatrice di buoni frutti nel- la società degli àristoi, di quelli che Cicerone chiamerà boni viri, con 530

1
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_330_object_5797068.png
Pagina 330 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
sa tutta la storia degli esuli a Parigi dal 1833 al 1839, passano le notizie e i commenti a caldo dei libri ehe uscivano, le notizie dei casi politici, e perché no, passano anche le notiziole e i pettegolezzi su questo o quel personaggio, ma passano anche le storie private e intime di loro, del Capponi e del Tommaseo, e tra i due è il Tommaseo il piú incline alla confessione, e passa anche la comune fede religiosa. Cosi Tommaseo nota nelle Memorie la nascita di questa amicizia: «La conoscenza

di Gino Capponi, il quale ne’ primi cinqu’anni del mio soggiorno fu na- scosto a me e io a lui [. . .] m’animó al poetare e mi diede della poesia piú eletta idea e piú sicura». 11 Qui sta il senso proprio di una ecceziona- le amicizia. Di altre: dal Melan al Vieusseux, al Rosmini, per citare alcuni nomi, non mette conto, credo, di parlare, esse pure apportano ricchezze, ma non certo nella misura e nella profondità di quelle appor- tate dalle amicizie giovanili del Filippi e del Marinovich

, né da quelle del Capponi. Ci sono, certo, nella vita del Tommaseo anche incontri che si risolvono nell’affabulazione e nella effusività affettiva, si pensi alla sua vita fitta di relazioni umane, di incontri di scontri, di amici e di nemici, di incontri che hanno inciso profondamente nella sua storia per- sonale. Questo è appunto l’altro aspetto dell’amicizia, della presenza del sentimento dell’amicizia nell’età del Romanticismo italiano. L’aspetto dell’amicizia come dato storico o di cronaca tra

sempre in francese, per ringraziarlo del giudizio sui versi In morte di Carlo Imbo- nati, e anche come pretesto per un discorso sull’endecasillabo sciolto. 12 La corrispondenza segue nell’anno successivo, in quella del 19 marzo gli dichiara il piacere di essergli amico e allude a un viaggio, le voyage des Alpes, che aveva progettato di fare insieme alla madre e al «divino» Fauriel, cosi lo chiama. In quella famosissima del 3 novembre del ’21 in cui discute con l’amico di romanzo storico e in cui

2
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_549_object_5797475.png
Pagina 549 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
questa base, esso tuttavia dà fin da principio la chiara indicazione che proprio in questa direzione occorre cercare. Socrate infatti ricorda all’inizio un antico proverbio pitagorico che dice: «le cose degli amici sono comuni» 1 . Si tratta di un proverbio pitagorico assai caro a Platone, il quale, oltre a ripeterlo quasi come sigillo conclusivo del cammino speculativo del Fedro, assegna a esso una funzione direttrice all’intemo delle sue due principali opere politiche, la Repubblica

e le Leggi. Nella Repubblica, infatti, esso guida l’esposizione del libro piú «scan- daloso», il quinto, dove l’amicizia come fondamento della polis com- porta per i guardiani la comunione dell’educazione tra uomini e donne, il riconoscimento dell’identità delle loro attitudini, la comunanza delle donne, dei figli e dei beni. Nelle Leggi, poi, è sempre il medesimo pro- verbio che viene richiamato nel quinto libro come principio regolativo cui ispirarsi per riassumere i caratteri essenziali dello stato

di primo ge- nere, che funge da modello per quello descritto dal dialogo 2 . Qual è dunque il significato speculativo del proverbio per Platone? Esso indica chiaramente che il fondamento dell’amicizia non sta tan- to nelle pure e semplici relazioni di somiglianza o di dissomiglianza, prese astrattamente per sé, ma consiste piuttosto in un terzo che si pone come fondamento del legame e della comunanza di coloro che vivono il rapporto di amicizia. Ciò che allora diventa decisivo è proprio la com

- prensione di questo terzo elemento. Con ció Platone perviene alla defi- nizione del campo problematico del fenomeno dell’amicizia, perché le aporie che insidiano la sua costituzione, cosi come il loro seioglimento, dipendono dalla natura di questi elementi che sono in gioco. Nel Liside è possibile leggere solo in controluce la dipendenza dei diversi tipi di amicizia dalla costituzione del terzo elemento, all’interno del quale e in virtú del quale gli amici si ritrovano accomunati. Sarà compito del genio

sistematico di Aristotele mostrare come le differenti forme di amicizia si sviluppano a seconda che le «cose comuni» siano l’utile o l’interesse, il piacevole o, infine, il buono. Tuttavia già nel Liside non c’é alcuna esi- tazione da parte di Platone nell’indicare nel bene l’autentico fondamen- to del rapporto di amicizia. Proprio nelle battute conclusive del dialogo egli afferma infatti (ma è un principio che ha guidato sotterraneamente tutta la discussione) che «il bene è affine a ogni cosa», mentre

3
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_583_object_5797537.png
Pagina 583 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
del contemptus mundi che possa accentuare il distacco tra cielo e terra: il momento negativo del «contemptus mundi» è superato dal valore posi- tivo della caritas che ricongiunge perché crea e rinnova il senso autenti- co della comunità umana e dell’appartenenza al mondo 39 . L’ideale etico classico, fecondato dalla caritas e illuminato dalla reli- giosità cistercense, prefigura una societas christiana in cui l’amicizia è restituita al suo stato originario di apertura incondizionata verso

l’altro, non piú alterato dagli egoistici interessi dell’ordine feudale. II nuovo significato si presenta arricchito dalla consapevolezza dell’appartenen- za ad una comunità monastica unita dall’amore e nell’amore di Dio, capace di superare tutte le barriere sociali del mondo. Sia la riscoperta del soggetto nella sua dimensione interiore e inten- zionale sia il valore della caritas e dell’amicizia, che scandiscono alcuni momenti essenziali della spiritualità del secolo XII, costituiscono un messaggio

che ci richiama, con una notevole carica etica e religiosa, all’interesse dell’esistere mediante un senso responsabile del vivere in- terpersonale, arricchito dall’amicizia spirituale. S.Bernardo, Aelredo e i loro contemporanei, nonostante la loro sensibilità culturale e religiosa, cosi diverse dalle nostre, parlano a noi come «individui», che da un lato avvertono la «condizione di limite» cui l’uomo è sottoposto nelle situa- zioni terrene, dall’altro mostrano tutta la ricchezza spirituale del

sogget- to personale nell’unità viva ed operante della coscienza e della caritas, che si innesta sullo slancio della fede e riassume ogni affetto ed ogni forma di amicizia terrena. NOTE 1) E. GILSON, Le moyen Age comme «Saeculum modernum», in AA.VV., Concetto, storia miti e immagini del Mediovo, a cura di V. Branca, Firenze 1973, pp. 1-18, 2) Su questo tema cfr. E. BERTOLA, II problema della coscienza nella teologia monastica del secolo XII, Padova 1970; M.D. CHENU, II risveglio della coscienza nella

civiltà medievale, trad. it. I. Biffi, Milano 1982 - nuova ed. 1991; C. MORRIS, La scoperta dell'individuo «1050-1200», trad. it. di R. Magiar - A.Sturzo, Napoli 1985. 3) Cfr. M.D. CHENU, II risveglio della coscienza, cit., p.32. Per un’analisi piü approfondita si rinvia a O. LOTTIN, Psycologie et morale aux XII 6 e XIII e siécles, Louvain-Gemblox 1954, pp. 320 ss. 4) Sull’influenza esercitata da Salomone si veda J. LECLERCQ, I monaci e l’amore nella Francia del XII, trad. it. G.Barone, Roma 1988

4
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_500_object_5797385.png
Pagina 500 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
II libro del Cortegiano. All’inizio del Cinquecento si colloca il Libro del Cortegiano di Baldassar Castiglione, ambientato nei primi anni del secolo, scritto tra il 1515 e il 1518 e per un decennio limato e ritoccato. II Castiglione fu uomo d’armi, valoroso ed esperto capitano sul campo di battaglia, fu abile diplomatico impegnato in frequenti missioni tra i paesi d’Italia e d’Europa, per smorzare dissidi, sopire inimicizie, stringere accordi. Egli si era formato nelle piccole ma raffinate

Corti di Mantova e di Urbino, per le quali a lungo operó e con le quali rimase sempre in attivi rapporti, e svolse incarichi politici e diplomatici, soprattutto negli ultimi anni, per la Curia romana. Le armi, le Corti, la diplomazia: gli innovativi punti di riferimento di una società italiana che imponeva i suoi nuovi modelli all’Europa. I dialoghi del libro del Cortegiano che il Castiglione imma- gina intrecciarsi tra gli uomini e le dame che si adunano nei saloni della Corte urbinate ben

attenua la severa e impegnata immagine che egli va tracciando, nella tensione di delineare l’uomo quale valore in sé, prima ancora che l’uomo di Corte. E viene spontaneo ricollegare questo suo disegno a quell’ideale figura umana che il Rinascimento i- scrisse nelle simmetriche e perfette proporzioni del cerchio e del qua- drato, e che con attenzione costante fu impegno pedagogico degli spiriti piú aperti e pensosi fra Quattro e Cinquecento. Essa rifiette un ideale di equilibrio tra pieno dominio del

corpo perché esso sia docile strumento in ogni opportunità della vita pratica 20 , e arricchimento e affinamento delle doti dell’intelletto, fondati sulla ragionata acquisizione di una po- liedrica, vasta cultura letteraria e scientifica, aiuto alla versatile chiarez- za del pensiero e alla acuta prontezza del giudizio, non disgiunti dallo sviluppo delle capacità creative in una armoniosa apertura alla bellezza, alla musica e all’arte 21 . Alla formazione di questo uomo rinascimentale deve

5
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_204_object_5796835.png
Pagina 204 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
tamente successivo alla conversione, quando s’era ormai delineato nel gruppo un progetto di vita religiosa e contemplativa, che comportava l’abbandono dello stato di vita precedente, la vocazione alla castità e quindi il ritorno in Africa. Fra il novembre del 386 e la primavera del 387, Agostino, con la sua piccola schola di allievi ed amici 19 , ormai di- sposta a seguirlo ovunque, vive mesi intensi di meditazione, di dialogo, di preghiera nella villa di campagna messa a disposizione

dall’amico Verecondo. Qui, fra l’altro, nascono i dialoghi Contra Academicos, De beata vita, De ordine, e i Soliloquia ; a questo periodo risalgono pure le prime lettere inviate ad amici lontani (in particolare la corrispondenza con Nebridio 20 ). Ora Agostino mostra concretamente, dopo aver rinunciato definitiva- mente ad ogni ambizione di carriera, che vale la pena giocarsi sul serio la vita, con un pugno di amici, lontano dai salotti che contano della Mi- lano imperiale, dove fervono i riti del potere

e del sapere. Egli è for- malmente il precettore di Licenzio e Trigezio, ma interpreta in modo nuovo nel gruppo la figura del maestro e dell’amico. La vigilanza critica sulla integralità del cammino verso la nuova paideia cristiana non impe- disce Fesultanza per la fecondità spirituale del suo magistero; «Non sta- vo in me per la gioia - scrive - nel vedere che un giovanetto, figlio di un amico carissimo, stava diventando anche figlio mio; non solo: si stava formando e crescendo come mio amico

» 21 . In una pagina esemplare egli quindi raccomanda che i giovani dediti alla ricerca siano temperanti, magnanimi, rispettosi, liberi da ogni forma di concupiscenza (non solo la concupiscenza materiale, ma quella, ancor piü insidiosa, della carrie- ra, del potere, del successo); aperti all’amieizia, sobri nel vivere, impe- gnati a conseguire una mens bona ed una vita pacata. II gruppo di Cassiciacum ha un fine comune, che è la giustificazione ultima del sodalizio: ció crea un clima di autentica comunione

6
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_694_object_5797745.png
Pagina 694 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
i propri rapporti per meglio tutelare gli interessi dei singoli e dei gruppi. 4) La forma piü alta di società è quella della persona collettiva (Ge- samtperson): in essa si attua Lunità di ogni singola persona, come una autonoma individuale spirituale persona comunitaria. Questa forma è nata storicamente dal cristianesimo, reso a conciliare il valore della sin- gola persona creata da Dio e la'comunità del corpus christianus, che supera il tipo di comunità razziale propria del giudaismo. Nella comu

- nità personale ogni persona finita è contemporaneamente individualità e membro della comunità personale: la legge fondamentale che la regola è il principio della corresponsabilità del singolo per tutti e di tutti per il singolo, espressione dell’amore della carità che si fa politica. II princi- pio cardine è quello della solidarietà morale, fondata su ciò che è bene in se stesso per i singoli e per la comunità, e cerca di attuare nell’ordine tutti i valori, trovando il proprio supremo fondamento

nel valore del sacro, in Dio, amore supremo. Qui la persona morale cerca il raccordo tra la parte e il tutto, tra mem- bro e comunità, nella solidale tensione di tutti ad attuare i valori morali propri della persona: l’amore anima tutto l’agire, il comandare e l’obbedire, il promettere e il mantenere, l’adorare e il pregare. Questa solidarietà nell’amore è l’apriori morale, in cui si esprime e si collega l’essere della persona e del tutto, è il fondamento di ogni possibile comunità e della loro

storia. Due sono le forme principali in cui si attua questa comunità persona- le: la nazione in quanto portatrice dei valori culturali, e la Chiesa in quanto soggetto di valori religiosi. Lo Stato è solo lo strumento sociale della nazione per l’attuazione del diritto, del potere e del benessere (so- cietà come strumento della comunità); non è quindi né nazione, né po- polo, ma solo un’organizzazione del potere in funzione del popolo e della nazione. Poiché la religione ha il suo valore autonomo

7
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_532_object_5797444.png
Pagina 532 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
riana, un soggetto che non sia un prodotto delle circostanze privo di un proprio centro, un «vuoto senz’anima»(SA, 27), ma l’espressione di una coscienza connotata da una qualche forma di unità, di consapevolezza di sé e del proprio rapporto con il mondo. Un’ipotesi di soggettività cosi definita, deve tuttavia misurarsi con una storia ed una organizzazione del sapere, in cui vengono richiesti all’individuo abiti mentali e presta- zioni estranee alla sua natura. Kracauer pensa dunque

ad un individuo che, sottraendosi all’orizzonte della «distratta esistenza quotidiana»(SA, 32), trovi la forma adeguata raccogliendosi intomo alla radice del pro- prio essere. Un soggetto cosi costituito, anziché perdersi «in un qualche compito»(SA, 30), persegue l’unità della propria natura, ponendo in connessione i molteplici contenuti dell’essere in un ordine del senti- mento e della ragione, in vista di una comprensione unitaria del mondo. Solo tra individui dotati di una tale coscienza della personalità

è possibi- le, per Kracauer, una relazione di vera amicizia. Relazione non riducibi- le alla sola consonanza intellettuale: al contrario, inaugurata dal piacere del semplice stare insieme, fondata da un’«attrazione originaria»(SA, 37). Ma quale forma di conoscenza si realizza nell’amicizia? Per rispon- dere a questa domanda occorre considerare che ogni individuo possiede un insieme relativamente stabile di inclinazioni, sensibilità, immagini, pensieri, che costituiscono ció che solitamente indichiamo

con la parola «carattere». Vi sono campi della conoscenza, come quello delle scienze esatte, in cui questa intima base «irrazionale» non ha alcun rilievo, es- sendo il conseguimento dei risultati conoscitivi affidato al pensiero lo- gico, puro. In altri ambiti conoscitivi, in cui non è richiesta la validità generale e scientifica dei risultati acquisiti, l’universo di valori del soggetto conoscente acquista un ruolo determinante. È questo il caso della comprensione dell’arte, dell’interpretazione

della storia, del giudi- zio sulla società, di ogni concezione del mondo. La relazione di amici- zia si esplica in questo secondo spazio deila conoscenza: essa implica un’affinità, una consonanza, un’evoluzione comune nella comprensio- ne fondamentale del mondo, di quella che Simmel, maestro di Kracauer, avrebbe chiamato Lebenswelt. La forma di conoscenza che si realizza nell’amicizia dà luogo a un’apertura, a una confidenza, in cui la disper- sione in «mille sfere d’azione»(SA, 41) della vita che

8
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_550_object_5797477.png
Pagina 550 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
altri. E a partire da questo primato del bene che si sviluppa l’altro grande guadagno speculativo del dialogo e cioé la delineazione delle condizio- ni che rendono possibile l’attuazione dell’amicizia secondo due diretti- ve fondamentali, entrambe necessarie per il costituirsi del fenomeno dell’amicizia nella sua interezza e complessità. Come cercheró breve- mente di mostrare, esse si collocano su due piani differenti che con il linguaggio non classico, ma a noi piu familiare, potremmo chiamare

puó esserci corresponsione 4 ), ha indotto alcuni interpreti a contrapporre la philia greca, che sarebbe limitata al solo piano orizzontale della corresponsione comunitaria tra eguali, dXVamicitia quale si afferma nel Cristianesimo e che si radica in ultima analisi in un principio trascendente. Cosi facendo tuttavia si trascura proprio la testimonianza del Liside, dove anche questo secondo aspetto viene riconosciuto nella sua essenzialità con una limpidezza impressio- nante. La base ontologica

da cui parte Platone per questa duplice caratteriz- zazione dell’amicizia trova una prima formulazione rigorosa là dove Socrate afferma che «si tratti dell’anima o del corpo o di ogni altra cosa, ciò che non è né buono né cattivo è amico del bene per la presenza del male» 5 . Qui Platone presenta un ti metaxy, una struttura intermedia tra la compiutezza del bene e la forza estraneante e disgregatrice del male che definisce la struttura ontologica della finitezza in generale, Che Pla- tone si collochi

ad un livello di trascendentalità è mostrato chiaramente dal fatto che il modo d’essere di ciò che non è né buono né cattivo viene fatto valere non solo per l’anima, ma anche per i corpi e per ogni cosa. Ciò che accomuna tutte le cose è quindi questo stato intermedio tra pre- senza e assenza del bene, una condizione che non è inerzia, ma tensione, bisogno e desiderio {eros, philia, epithymia). Si potrebbe dire che ció che il finito ha di saldo in se stesso è questa perenne inquietudine di 522

9
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_135_object_5796706.png
Pagina 135 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
, Nell’Etica Eudemea il rapporto fra le tre forme di amicizia è invece illustrato mediante la distinzione tra il significato primario ed i signifi- cati secondari del termine, dove questi ultimi sono tutti in relazione col primo. Dice infatti Aristotele: «È necessario allora che vi siano tre for- me di amicizia, e che esse non si dicano né tutte secondo un solo signi- ficato (kath ’hen) come specie di un unico genere, né in modo del tutto omonimo. Si dicono infatti in relazione a qualcuna che è una (pros

mian) e prima, allo stesso modo del termine, medico»; diciamo infatti medico sia l’anima che il corpo, sia lo strumento che l’opera, ma in senso pro- prio la prima cosa. Ed è primo ciò di cui è presente in noi la definizione. Per esempio è medico uno strumento del quale puó fare uso un medico, ma nella definizione del medico non è presente quella dello strumento. Dappertutto si cerca ciò che è primo, ma per il fatto che l’universale è primo, alcuni assumono anche che il primo sia universale, mentre

si è definito che l’amicizia di dice in tre sensi, l’una infatti si definisce a causa della virtú, l’altra a causa dell’utile, la terza a causa del piacevole» 14 . Da questo famoso e controverso passo risulta che tra le forme di ami- cizia c’é lo stesso rapporto di omonimia relativa, o relazione ad uno, che Aristotele stabilisce tra i diversi significati dell’essere e dell’uno nel libro IV della Metafisica e tra i diversi significati del bene nel libro I dell'Etica Nicomachea 15 . Persino l’esempio del

termine «medico» è lo stesso che ricorre nella Metafisica e che, insieme con quello del termine «sano», è divenuto canonico per illustrare questa forma di omonimia 107

10
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_323_object_5797056.png
Pagina 323 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
MICHELE CATAUDELLA IL CONCETTO DIAMICIZIA E AMICIZIE INTELLETTUALI NEL ROMANTICISMO ITALIANO In linea generale la letteratura romantica italiana non ha, o quasi, rac- conti o canti in cui l’amicizia è rappresentata come sentimento forte, tale da mostrare attraverso la sublimazione nel sommo patetico o nel sommo tragico la sua natura di sentimento d’elezione. D’altra parte manca quasi del tutto la speculare rappresentazione dell’amore nella sua accezione di sentimento estremo ed esclusivo

, di amore e morte. II Ro- manticismo italiano si connota piuttosto lontano dagli estremi, e se gli estremi sono il carattere proprio del Romanticismo, allora sarà il caso di dar ragione a Luigi Russo che in un noto libro del 1923 dubitava esserci stato un Romantieismo italiano. 1 La rappresentazione dell’amicizia come sentimento patetico-tragico si riscontra piuttosto nel Medioevo come derivazione classica. Si pensi alla vii della decima giornata del Decameron dove Boccaccio nella novella di Gisippo

mortali». E il con- cetto di amicizia come sentimento della massima oggettività e dell’altruismo che appunto puó allignare nel mondo eroico degli antichi e non a caso la novella di Gisippo è ambientata al tempo di Augusto. Anche il Salviati ancora nel 1564 nei Dialogi di amicizia la definisce «onesta coincidentia di volontà perpetua». 2 Sono modelli che non hanno vita nell’Ottocento italiano, la nostra cultura romantica è piú contigua eon la medietà del concetto che aveva avuto diffusione in area

11
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_518_object_5797418.png
Pagina 518 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
; ma chi la chiamerebbe sete, quando è attitudine a bramare il potere» 12 . Questa affermazione di Zarathustra trova nella semplice attitudine al comando, ossia nella comprensione dei tempi e del significato autentico del nichilismo la sola legittimazione al potere: l’istituto democratico è solo espressione del resentissement dei cianda- la. La volontà di potenza dei malriusciti, deWUltimo Uomo 13 , non ha lo stesso valore di quella del Superuomo: ecco perché Nietzsche puó soste- nere che «occorre

costringere le morali ad inchinarsi dinnanzi all’assetto gerarchico (....) finché non giungano a rendersi conto che è immorale dire quel che è giusto per uno deve essere giusto per l’altro» 14 . La piü completa esposizione del pensiero politico di Nietzche puó forse essere rinvenuta all’interno di alcuni Frammenti Postumi del pe- riodo 1885-1886. «Zarathustra» - scrive Nietzsche in quel periodo - «puó rendere felici, solo quando abbia stabilito Yordine gerarchico» 15 . La gerarchia è insegnata X(> , ossia

quale metafora di quel perire che pone in relazione iafedel- tà alla terra e il passare oltre. La scelta deli’apparato simbolico sottoli- nea la qualità adialettica di tale relazione. Sulla valenza simbolica del ponte in Nietzsche iuolto è stato già scrit- to. Quello che va sottolineato in questa sede è il rapporto fra questa raffigurazione del cambiamento, ma al tempo stesso del travaglio ne- cessario per trasformare l’uomo in Dio, con il simbolo della rosa. 490

12
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_560_object_5797495.png
Pagina 560 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
ne sollecitava poesie e lo voleva segretario personale; ma piü cara gli era la libertà e seppe resistere; e l’altro, il Principe, seppe rispettame gli umori. Analogo rapporto con Virgilio. Certo non si trattava di consiglie- ri politici, piuttosto di letterati poeti di cui godere l’ingegno e cui affida- re la propria fama nei secoli. II monumento piú duraturo del bronzo porterà il nome non solo di Orazio ma anche di Augusto e del cavaliere Mecenate, edite regibus. 1 L’età classica ci offre

città ideale retta dai filosofi. Fini come fini, nella morte accettata che riscattava dalle non poche debolezze umane e dai cedimenti dall’ultima stagione. A1 consigliere/maestro che poteva illu- dersi d’esser stato e d’essere amico, sarebbe subentrato Tigellino. Eginardo monaco non s’illudeva certo di poter arrivare all’amicizia del suo signore Carlo re dei Franchi; il suo ruolo era di testimone silen- zioso, qualche volta confidente e scriba di un Principe illetterato che era incantato del potere

delle lettere e della scrittura e ad essa voleva affida- re, oltre l’adempimento della sua volontà, la stessa memoria di sé. La Vita Karoli che ne risultò è una «historia rerum gestarum» in testimo- nianza e glorificazione. Nel sistema carolingio risultava difficile anche nella sfera del privato superare il concetto di foedus amititiae che obbligava le parti alla pax e alla benevolentia in contraccambio di eonvenute prestazioni (ojficia). Del grande Federico II, puer Apuliae ed Imperatore del Sacro

Roma- no Impero, il capuano Pier delle Vigne tenne «ambo le chiavi / del cor» - dice con ammirazione Dante - e «le volsi,/ serrando e disserrando, si soavi,/ che dal secreto suo quasi ogn’uom tolsi». 8 Quella intimità poteva far illudere dell’amicizia, anche per quella fides che Piero rivendica or- gogliosamente quale presupposto del suo «glorioso uffizio». E peró l’invidia della Corte era il contesto negativo di quel rapporto fiduciario: ed «infiammó contro me li animi tutti;/ e li infiammati

13
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_553_object_5797482.png
Pagina 553 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
afferma infatti: «Dunque quella eosa amica, nella quale hanno termine tutte le altre cose amiche, che dicevamo essere amiche in vista di un’altra cosa amica, non assomiglia affatto a queste, perché queste sono chiamate amiche in vista di un’altra cosa amica, mentre il vero amico sembra essere per natura tutto il contrario» 12 . Se quindi nel mondo l’amicizia manifesta il raccogliersi del moltepli- ce nell’unità, il vivere della parte per il tutto e il disporsi del tutto in vista dell’ordine

e dell’interna determinatezza delle parti, tutto questo è il se- gno visibile del dispiegarsi dell’azione del «primo amico» nel mondo «nonostante» la sua distanza ontologica, ma proprio in virtú della sua trascendenza. Gli uomini infatti manifestano nell’amicizia e nell’amore reciproco il bisogno essenziale e il desiderio che essi hanno del princi- pio. Come già Platone lasciava trasparire dq\VEutifrone, collaborare con Dio nella realizzazione del bene tra gli uomini diventa allora l’attuazione integrale

dell’amicizia nella sua duplice dimensione tra- scendentale e trascendente. Rimane certamente aperto il problema di quale sia questo modo tutt’affatto diverso di dirsi «amico» da parte del principio. L’amicizia, com’é testimoniato dalla sua dimensione orizzontale, comporta corre- sponsione e reciprocità, mentre ciò che è caratteristico del principio è di attivare una relazione a sé che non lo coinvolge nella relazione stessa, ma lo lascia libero e affrancato da essa. In che modo allora il principio pué

della gratuità e del dono, che sarebbe inconcepibile per un greco. Credo in realtà che occor- ra determinare con precisione i limiti di tale impossibilità. II modo in cui il principio viene inteso da Platone, ad esempio, non penso sia tale da rendere impossibile l’accesso a quanto di nuovo mette in campo il Cri- stianesimo. A1 contrario, si puó pensare (e vi sono state epoche tutt’altro che trascurabili che si sono mosse in questa direzione) che ciò che è stato pensato da Platone delimiti ancora una

14
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_474_object_5797336.png
Pagina 474 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
ATTILIO AGNOLETTO LA DEPLORATIO CAPTAE ROMAE DEL 1527 DIFILIPPO MELANTONE: UN ESEMPIO DI CONCORDIA EUROPEA NELLA «TRAGOEDIA» DELLA CRISTIANITÀ. Con questa mia comunicazione intendo richiamare l’attenzione degli studiosi su una delle note declamationes di Filippo Melantone, che oc- cupano quasi due volumi del Corpus Reformatorum e precisamente l’undicesimo e il dodicesimo, stampati nel 1843 e 1844. A me sembra che questa deplorazione del sacco di Roma, avvenuto nel 1527 per otto orribili mesi

; non è un caso che nel volume undicesimo del CR, nelTanno 1546, Filippo Melantone recitó una splendida Oratio in funere D. Martini Lutheri, il 22 febbraio, esattamente quattro giomi dopo la morte del Maestro; lo stesso Melantone nel 1557 (CR, XII) serisse un’altra commossa declamazione De Erasmo. Nello spirito appunto del nostro Convegno, che ha una chiara finalità quella cioé di recuperare i valori dell’identità culturale europea, in altre parole di rivalutare in sede unitaria la nostra cultura

e la nostra civiltà (Freundschaft puó anche assumere il significato di armoniosa convi- venza), giova sottolineare le linee divergenti tra i grandi leader della storia politico-religiosa dell’Europa cinquecentesca. Occorre rendersi conto che dalle lettere erasmiane e dallo scambio di missive fra Lutero e Melantone, inviato dal primo a difendere la «fede evangelica» alla dieta di Augusta del 1530 davanti all’imperatore e ai rappresentanti del pon- tefice, Philipp Melanchthon previde che la frattura della

cristianità pro- vocata dalla ribellione del monaco Lutero sarebbe stata per tutta l’Europa cristiana una tragedia. Sia le grandi opere specialistiche come le piú rapide e semplici bio- 446

15
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_533_object_5797446.png
Pagina 533 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
si è compresi come un tutto unitario. La fondamentale modalità di espressione dell’amicizia è il dialogo: «Chi sei tu, col quale sto parlando?»(SA, 78), è la domanda che apre quello spazio della comunicazione in cui «ogni parola è compresa»(SA, 49). L’amicizia sopporta tuttavia, anzi richiede talvolta, il silenzio e la separazione, quella pausa in cui la parola e la presenza si ritirano per far luogo alla distanza in cui si misura il senso del legame. Le forme che l’amicizia assume

nell’esperienza non corrispondono, naturalmente, in modo univoco, allo schema ideale; esse rappresentano piuttosto caratteri intermedi di cui Kracauer fomisce una descrizione fenomenologica puntuale. Ciò che le accomuna è Tinteresse e la dispo- nibilità di due individui a porre in relazione reciproca alcuni aspetti co- stitutivi del loro essere, in vista di un superamento della loro «esistenza contigente»(SA, 78). «I migliori spiriti del nostro tempo» (SA, 48) - scrive Kracauer - asse- diati dalle multiformi

esigenze del presente e poco inclini a risolversi in una mera riproduzione della confusione del mondo, ricercano, in una nuova attenzione rivolta alla vita interiore, di dare forma unitaria alla loro esistenza e di creare cosi le condizioni di fondazione di una «vera cultura»(SA, 48). L’amicizia è dunque una forma di relazione, un modo di abitare il mondo, in cui si esprime una «nuova moralità»(SA, 48). Ciò che viene messo in gioco nella relazione d’amicizia é, in qualche modo, anche la ricerca della

verità, dell’assoluto. Nel dialogo dell’ami- cizia la verità non è tuttavia un oggetto del sapere, del sapere imperso- nale della scienza: l’assoluto non puó essere attinto se non in rapporto a quell’ultima certezza degli uomini che riguarda l’insopprimibile alterità del loro essere. Dopo il dialogo, nessuno dei due è lo stesso di prima, poichè in esso è stato superato quello stato di definitività in cui i con- tenuti della conoscenza vengono semplicemente asseriti e contrapposti l’uno all’altro

16
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_435_object_5797262.png
Pagina 435 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
si riscontra per esempio nell’affetto dei genitori verso i loro figli, ma anche bella come filantropia, per la socievolezza e la concordia politica dei cittadini e degii Stati, nonché come completamento della giustizia ovvero come la sua forma piú com- pleta, promuovendo il bene e le virtü (VIII 1). Aristotele definisce l’amicizia come benevolenza tra uomini con la quale coscientemente si augurano reciprocamente il bene e questo nella forma del virtuoso, utile e piacevole (VIII2). Esistono tre specie

di ami- cizie secondo tre specie del desiderabile, cioé del virtuoso, dell’utile e del piacevole, ma solo quella secondo la prima specie è amicizia, nel senso proprio, a causa del virtuoso che per l’uomo virtuoso si rivela contemporaneamente anche come il veramente utile e piacevole. Invece le amicizie a motivo dell’utile e del piacevole sono solo di natura acci- dentale; in queste, al posto delle virtú, subentra l’utile e/o il piacevole, cosicché sono ricercate soltanto per questo (VIII

3). Aristotele esamina le tre forme di amicizia dapprima tra persone si- mili, cioè dello stesso rango (VIII4-7), poi tra uomini dissimili, di rango differente (VIII8-13). Sempre soltanto la prima specie, che è ricercata a causa delle virtú, si realizza in modo tale che desideriamo il bene del- l’altro per lui stesso e cosi nel contempo anche per noi stessi, mentre nelle altre due specie lo desideriamo solo per noi stessi (cioé per motivi egoistici). La prima specie dell’amicizia è in se stessa una virtu

e com- prende le altre virtü 2 . Siccome anche nella giustizia esiste un’eguaglianza proporzionale, l’amicizia è affine a questa, tuttavia le due differiscono. Secondo il suo genere, l’amicizia è una comunità - finalizzata al bene - che si dirama nelle sue diverse forme p.es. tra parenti, compagni di viaggio, tra sposati ecc., con altrettante forme del giusto che è sostenuto 407

17
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_277_object_5796971.png
Pagina 277 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
al provvidenziale disegno del «man’s God», Replica del Relatore Sono pienamente d’accordo con le osservazioni del prof. P e 11 e g r i- n o. Non c’è il minimo dubbio che si puó parlare, in Kant, anche di una proiezione sociale dell’amicizia. Del resto, noi ieri abbiamo letto e com- mentato brani sia delle Lezioni di etica che della Metafisica dei costumi, in cui si parlava non solo di rapporti di benevolenza tra gli uomini, ma anche di funzione sociale deH’amicizia e di apertura verso una società di persone

le quali, proprio perché animate da rispetto reciproco, possono stringere tra loro rapporti di vera amicizia. È altrettanto vero, inoltre, che il problema dell’amicizia in Kant si inquadra anche in una visione politica di tipo universalistico, e quindi strettamente democratica. Perché allora non ricordare lo scritto del 1795 Per la pace perpetua, di cui ci accingiamo a celebrare il bicentenario? Uno scritto che è posteriore di due anni a La religione nei limiti della semplice ragione, ma anteriore

di due anni alla Metafisica dei costumi, a quell’opera che, come si è visto, è centrale per la trattazione del proble- ma dell’amicizia. Gli accenni del prof. Pellegrino hanno quindi una fon- datezza anche dal punto di vista cronologico, giacché tema politico e tema morale si intrecciano tra loro proprio negli anni che vanno dal 1795 al 1797. Questo possiamo affermare, anche senza affrontare l’esame di un problema che va al di là del tema di cui ci stiamo occupando. Apertura quindi, in Kant, non solo

18
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_365_object_5797134.png
Pagina 365 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
fin von G*** del 1746-48 3 . Si tratterebbe, in realtà, di una narrazione piena di frivolezze se non vi fosse, alla base, un forte anche se delicato sentire morale, che si avverte nell’amore e nelFunione coniugale (alla fine di tali unioni ce ne saranno addirittura tre), ma anche e soprattutto, almeno nella sua caratterizzante singolarità, nell’amicizia, che qui si tra- duce in rinuncia. La protagonista, infatti, pur senza alcuna colpa a un certo punto si trova ad avere due mariti, in quanto

, creduto e dichiarato morto il primo, convola a nuove e, per tutti e anzitutto per lei, giuste nozze, sposando l’amico prediletto del marito. II quale, in realtà, non è morto, e infatti ritorna; di qui un gioco di rivelazioni e di sottintesi, di bloccate attrazioni e di controllati slanci (alla fine poi i due uomini mor- ranno tutt’ e due), di cui tanta parte e anzi presupposto è proprio il vin- colo dell’amicizia: il secondo matrimonio è avallato anzitutto dal primo marito, che in tal senso si era

se non sospetto, o al minimo poco comprensibile, testi- monia invece Talto grado di sensibilità di cui era capace uno spirito come Gellert, non a caso per un sia pur breve periodo ritenuto, dopo Gottsched e piü ancora di Gottsched, vero «praeceptor Germaniae». Vero, convinto cantore del culto dell’amicizia, senza velami e senza cautele riduttive, fu, di li a poco, Friedrich Gottlieb Klopstock, il primo dei poeti tedeschi davvero grande, celebrato autore del Messias che tem- poralmente è l’ultimo

poema di esplicito contenuto religioso di autenti- co e anzi alto valore poetico. Poeta grande in quanto, pregiudizialmente, sentiva come grande la missione del poeta, Klopstock non fu né intese essere pietista, rimanendo a lui del tutto estranea la cupa coscienza del peccato che il pietismo avvertiva come basilare; fu peró sensibile all’appello verso una spiritualità piú personalmente vissuta, piú respon- sabilmente intimizzata. Ed è su questa sollecitazione che egli fece dell’amicizia uno dei

canoni della sua poesia, a partire dalle odi iniziali fino alla massa imponente del Messias. Ritenne anzi di dover fare di piú: in seno alle sue Moralische und gesellschaftskritische Schriften, 337

19
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_637_object_5797638.png
Pagina 637 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
positivo. La sua negatività si manifesta nel tradimento. E che esso sia peccato mortale ce lo dimostrano i condannati dei gironi piú profondi de\YInferno dantesco. Elevando il tema dell’amicizia a soggetto del teatro, anche esageran- do l’accento idealistico, il drammaturgo esprime il messaggio del nobile sentimento di superiorità come atto di fede che si gioca degli impulsi istintivi, talora naturali, della convivenza sociale. Su uno stesso piano, l’amicizia compresa nella conflittualità

drammatica rappresenta il ver- sante del libero arbitrio contro Í’impatto della predestinazione. L’amicizia ha, con la sua scrittura drammatica, il suo posto nella storia della civiltà e della cultura. Passata e confermata, attraverso le lunghe fasi di questa storia che col sodalizio le impongono tradizionalmente la coscienza del sacrificio e della generosità di cui testimonia l’opera drammatica, l’amicizia ha subito in letteratura una sua modificazione. Con esempi piú moderni che talora sbarcano nella

narrativa, come in Pavese, in Tomizza 20 essa insiste di piú sulla forma del dialogo, del discorso piü intimo del «tu» rivolto all’«altro», cercando di evitare i sotterfugi che dissimulano, per semplice codice di comportamento, un’aperta relazione di amicizia. Ma sarebbe proprio la «sincerità» a ri- solvere il dilemma della comunicazione umana? NOTE 1) Alla voce Freundschaftsbeweis: Elisabeth Frenzel, Motive der Weltliteratur, Ein Lexikon dichtungsgeschichtlicher Langsschnitte, Kröner, Stuttgart 1976

. 8) Come risulta dalla presentazione dell’Alfieri stessi, cfr. Vittorio Alfieri, Tragedie, a cura di Gianna Zuradelli, 1° vol. UTET, Torino 1973, p. 537 9) ivi, Oreste, 11,1, vv. 5 ss. p. 537 10) ivi, vv. 57 ss., p 539 11) ivi, vv. 105 ss., p. 542 12) Wolfgang v. Goethe, Iphigenie, 11,1: «della mia colpa, del mio esilio / innocente compa- gno...» 609

20
Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/4895/4895_633_object_5797630.png
Pagina 633 di 804
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XX, 766 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Segnatura: II Z 759/22(1994)
ID interno: 103864
dell’amicizia è d’integrale importanza nella trage- dia classica che, all’opposto del melodramma, versa sempre nella cata- strofe. II nostro esempio riprende il testo che Vittorio Alfieri dedica aWOreste. È noto come le numerose versioni che trattano di Elettra, e del suo sventurato fratello, non facciano a meno del commovente perso- naggio di Pilade, fedele compagno e confidente di Oreste chiamato te- stimone della vendetta su Egisto, assassino del padre. 7 1 due amici, lega- ti da vicende esistenziali

, simulano altre identità per sondare il terreno e per farsi riconoscere, al loro ritomo in patria, da Elettra. Alfieri traspone la frequente scena esordiale dell’apparízione dei due amici alla prima scena del 2° atto, dove ha luogo il dialogo illustrativo fra Oreste e Pila- de. Ci sembra, nel connesso della nostra scelta, rivelativa la nota appor- tata all’edizione dei Classici UTET dalla curatrice Gianna Zuradelli, che presenta Pilade «come specchio d’amicizia, prudente, cauto, virtuo- so» 8 , proprio

perché sono le qualità ridondanti attraverso altre versioni della tragedia. Sono le caratteristiche di Pilade che, comunemente, in questa storia sanguinosa mitigano i contrasti troppo forti dei rivali e delle loro passioni. È un gesto d’amicizia riportare l’altro, che spesso è un alter ego, alle soglie del proprio passato, all’infanzia. Oreste presenta all’amico la «sua reggia», usurpatagli da Egisto, e Pilade cerca di calmarne le emozioni. Amicizia si esprime con i termini dell’amore avveduto

. Incitando Ore- ste, Pilade gli impone: «Amami, Oreste; i miei consigli ascolta» 9 , rimostrandogli che per il suo «troppo ardire» «quante volte e quante tremai per te...» 10 II ragionamento si contiene in tutti i tempi, appoggiandosi al passato, attenuando l’impeto del presente, prevendendo le conseguenze del futu- ro. II eonsiglio di Pilade è sintetico in questo senso: «Per l’amista, pel trucidato padre, 605

21