¬L'¬ unità d'Europa e il mutamento del quadro culturale: "Le scienze umane" . atti del XIX vonvegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 22 - 27 aprile 1985
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Autore:
Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <19, 1985, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Luogo:
Meran
Descrizione fisica:
XLIX, 498 S.
Lingua:
Deutsch; Italienisch
Commenti:
Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas und der Wandel des Kulturbildes: "Die Humanwissenschaften"
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto:
s.Geisteswissenschaften ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1985>
Segnatura:
II Z 759/19(1985)
ID interno:
62155
storiche. Tutto dipende dal saper considerare, dal punto di vista ermeneutico della coscienza storica, i modelli storiografici per dcostruirne il significato genetico-linguistico e ontologico-esistenziale; in tal modo sarà possibile inserire il modello nel contesto culturale che lo ha prodotto, per poterlo vedere come un’acqui- sizione valoriale di civiltà. Tale acquisizione, in particolare, potrebbe rappresentare la modalità specifica in base alla quale un determinato periodo storico ha considerato
la storia nelle prospettive che è riuscito ad individuare ed elaborare. Tut- to eió, per vedere la storiografia come un prodotto continuo delia tradi- zione culturale dei popoli che, edificando le loro civiltà, si rapportano an- che al loro passato al fine di trarne ispirazione per i progetti ordinati al loro futuro. In questa direzione, i modelli storiografici non appaiono piu limitati da una sorta di isolamento rispetto agli altri prodotti della cultura, ma co- stituiscono il prolungamento dei modi
di giudicare che l’uomo di un cer- to periodo storico è stato capace di produrre nei confronti della lettera- tura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’economia, della politica, dell’etica e della religione, tanto per rimanere soltanto negli ambiti di maggior rilievo. Inoltre, i modelli stessi finiscono con l’interferire reci- procamente, stabilendo cosi una continuità dialettica fra le diverse pro- duzioni storiografiche che riproduce, sia pure con le dovute differenze proprie dell’ambito
particolare della storia, la continuità esistente Ín ogni sviluppo di qualsiasi scienza della natura o dell’uomo. È evidente che una tale proposta di lavoro costituisce una ipotesi che, formulata in sede teorica, per essere convalidata esige una conferma in sede operativa ed un dibattito capace di integrare tutto ció che rimane eventualmente ancora impreciso allo stato della sua formulazione. È owio peró che, in questa sede, manca lo spazio e l’opportunità per un lavoro impegnativo di conferma che
l’ipotesi presentata esigerebbe, per cui, concludendo le considerazioni fin qui proposte, è opportuno precisare ancora il carattere ermeneutico dell’ipotesi stessa da noi adot- tata. Infatti, come già detto, mentre la teoria dei modelli nasce in sede epistemologica, la nostra ipotesi si propone di dare spazio a tale teoria nell’ambito della metodologia ermeneutica. Tuttavia, riteníamo che ció sia possibile soltanto se, attraverso il pluralismo dei modelli, si recupera 452